Impero tedesco: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Stato storico
|nomeCorrente = Impero tedesco
|nomeCompleto = Reich tedesco
|nomeUfficiale = ''[[Deutsches Reich]]''
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|paginaStemma = Stemma della Germania
|linkLocalizzazione = German Empire 1914.svg
|didascaliaLocalizzazione = L'Impero tedesco
|linkMappa = Deutsches Reich (1871-1918)-de.svg
|didascalia = Stati costituenti del Reich tedesco nel 1914.
|inno = ''[[Heil dir im Siegerkranz]]'' (inno imperiale)<br/> <br />''[[Die Wacht am Rhein]]'' (non ufficiale, popolare)<br />[[File:Die Wacht am Rhein.ogg]]<br/>''[[Das Lied der Deutschen]]'' (non ufficiale, popolare)<br />[[File:German national anthem performed by the US Navy Band.ogg]]
|motto = <br />{{de}} [[Gott mit uns]]<br />{{it}} Dio con noi
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|lingua = [[Lingua francese|Francese]]<br/>[[Lingua polacca|Polacco]]<br/>[[Lingua ceca|Ceco]]<br/>[[Lingua olandese|Olandese]]<br/>[[Sorabo]]<br/>[[Lingua basso-tedesca|Basso tedesco]]<br/>[[Lingua alto-tedesca|Alto tedesco]]<br/>[[Lingua lituana|Lituano]]<br/>[[Lingua yiddish|Yiddish]]<br/>[[Lingua frisone settentrionale|Frisone settentrionale]]<br/>[[Lingua danese|Danese]]
|capitale principale = {{simbolo|Coat_of_Arms_of_Berlin.svg}} [[Berlino]]
|capitaleAbitanti = {{formatnum:
|capitaleAbitantiAnno = [[
|dipendenze = [[File:Reichskolonialflagge.svg|20px|border]] [[Impero coloniale tedesco]]<br />{{simbolo|War Ensign of Germany (1903–1919).svg|20|bordo}} [[Ober Ost]]<br />{{Bandiera|POL}} [[Regno di Polonia (1916-1918)|Regno di Polonia]]<br />{{simbolo|Flag of Finland (1918–1920).svg|20|bordo}} [[Regno di Finlandia (1918)|Regno di Finlandia]]<br />{{simbolo|Flag of Lithuania (1918).svg|20|bordo}} [[Regno di Lituania (1918)|Regno di Lituania]]<br />[[File:Flag of Courland_(state).svg|20px|border]] [[Ducato di Curlandia e Semigallia (1918)|Ducato di Curlandia e Semigallia]]<br />[[File:
|forma di stato = [[Impero]]
|governo = [[Monarchia costituzionale pura]] a carattere [[Monarchia federale|federale]]
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|territorio originale = Prussia
|superficie massima = 540 858 km²
|periodo massima espansione = [[
|popolazione = {{formatnum:41058792}} nel 1871<ref name="pop1871"/><br/>{{formatnum:56367178}} nel 1900<ref name="pop1871"/><br/>{{formatnum:64925993}} nel 1910<ref name="pop1871">{{cita web |titolo=Statistiche sulla popolazione dell'Impero Tedesco, 1871 |url=http://www.deutsche-schutzgebiete.de/einwohner.htm |lingua=de |accesso=25 aprile 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070405061459/http://deutsche-schutzgebiete.de/einwohner.htm |urlmorto=si }}</ref><br />{{formatnum:67800000}}
|periodo popolazione = 1914
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|stato successivo = {{Bandiera|DEU}} [[Repubblica di Weimar]]<br />{{bandiera|BEL}} [[Belgio]]<br/>{{bandiera|FRA 1870-1940}} [[Terza Repubblica francese]]<br/>{{bandiera|LTU}} [[Repubblica di Lituania (1918-1940)|Lituania]]<br/>{{bandiera|POL 1928-1980}} [[Seconda Repubblica di Polonia|Repubblica di Polonia]]<br/>{{DNK}}<br/>{{simbolo|Flag of Saar 1920-1935.svg|20|bordo}} [[Territorio del bacino della Saar|Territorio della Saar]]<br/>[[File:Flag of the Free City of Danzig.svg|20px|border]] [[Città Libera di Danzica]]
|stato attuale = {{BEL}}<br />{{DNK}}<br />{{FRA}}<br />{{DEU}}<br />{{LTU}}<br />{{POL}}<br />{{RUS}}<br />{{CZE}}
|portale = Germania
}}
'''Impero tedesco'''
Il nome ufficiale dello [[Reich Tedesco|
Dopo il 1850, i vari Stati che componevano l'Impero tedesco si svilupparono rapidamente e accrebbero notevolmente la propria produzione industriale, soprattutto per quanto riguarda [[carbone]], [[ferro]] (e successivamente [[acciaio]]) e prodotti chimici, sviluppando, altresì, una vasta [[rete ferroviaria]]. Nel 1871 la Germania aveva una popolazione di 41 milioni di abitanti, saliti a 68 nel 1913, concentrati principalmente nei centri urbani.<ref>J. H. Clapham, ''The Economic Development of France and Germany 1815–1914'' (1936)</ref> Durante i suoi quarantasette anni di esistenza, l'Impero tedesco fu senza ombra di dubbio un gigante economico, industriale, tecnologico e scientifico, tanto che nel 1913 era la più grande economia d'Europa (avendo superato per [[prodotto interno lordo]] anche il [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]]) e la terza a livello mondiale (dopo Stati Uniti e Cina)<ref name="Gat2008"/>, producendo ben l'8,8% della ricchezza del pianeta<ref name="Gat2008">{{cita libro|autore=Azar Gat|titolo= War in Human Civilization |url= https://books.google.com/books?id=S6gSDAAAQBAJ&pg=PA517 |anno= 2008|editore= [[Oxford University Press]]|isbn= 978-0-19-923663-3|p=517}}</ref><ref>Le otto più grandi economie del mondo nel 1913 erano, in ordine decrescenteː Stati Uniti (19,1% del PIL mondiale), Cina (8,9%), Germania (8,8%), Russia (8,6%), Regno Unito (8,3%), Francia (5,3%), Italia (3,5%), Giappone (2,3%). Vediː Azar Gat, op. cit.
== Storia ==
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# Nel [[1866]], in concerto con l'[[Italia]], attaccò e sconfisse l'Austria nella [[guerra austro-prussiana]], che culminò nella [[battaglia di Sadowa]]; questa vittoria nello stesso anno gli permise di escludere l'antico rivale austriaco quando formò la [[Confederazione Tedesca del Nord|Confederazione della Germania del Nord]], il diretto precursore dell'Impero del 1871, con gli Stati che avevano appoggiato la Prussia nel conflitto.
#Infine, sconfisse la [[Francia]] nella [[guerra franco-prussiana]] (1870-1871); la Confederazione venne trasformata in Impero con l'incoronazione del re prussiano [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] come imperatore tedesco, al [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]], per somma umiliazione dei francesi.
[[File:Wernerprokla.jpg|thumb|left|upright=1.4|La [[proclamazione dell'Impero tedesco]] nella [[Reggia di Versailles]]. [[Bismarck]] è raffigurato con la divisa bianca al centro del dipinto.]]
Bismarck stesso preparò a grandi linee la [[Costituzione della Confederazione Tedesca del Nord|Costituzione della Germania del Nord del 1866]], che sarebbe poi diventata, con qualche aggiustamento, la [[Costituzione dell'Impero tedesco|Costituzione dell'Impero tedesco del 1871]]. La Germania divenne quindi una [[monarchia costituzionale]]: disponeva infatti di un ''[[Reichstag (Impero tedesco)|Reichstag]]'', un [[parlamento]] con poteri formalmente limitati, ma ''de facto'' con pieni poteri legislativi, eletto direttamente con [[suffragio]] maschile. Comunque, la legislazione richiedeva anche il consenso del ''[[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]]'', il consiglio federale dei deputati degli Stati, nel quale la [[Prussia]] godeva, essendo il più grande e popoloso fra gli Stati tedeschi, di grande influenza grazie al maggior numero di delegati. Il potere esecutivo era investito dall'imperatore, il ''Kaiser'', che nominava il cancelliere imperiale; ciò avveniva formalmente solo per volontà dell'imperatore, ma, poiché il cancelliere non godeva di alcun potere di legiferare, a differenza dei suoi colleghi stranieri, egli era fortemente dipendente dalla Dieta. Mentre gli Stati minori mantenevano i propri governi, le forze armate erano controllate del governo federale. Anche se autoritario per molti aspetti, l'Impero permise lo sviluppo dei [[Partito politico|partiti politici]].
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=== La morte di Bismarck e l'impero austro-ungarico ===
Dopo la morte di Guglielmo I nel marzo [[1888]], durante il cosiddetto ''[[Anno dei tre imperatori]]'', [[Federico III di Germania|Federico III]], suo figlio e successore, regnò solo per novantanove giorni, lasciando la corona al giovane e impetuoso [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], che costrinse Bismarck a lasciare l'incarico nel marzo 1890, e impresse il «[[Nuovo corso (Impero tedesco)|nuovo Corso]]» alla politica imperiale.
L'opposizione interna del Partito Socialdemocratico (SPD) crebbe fino a renderlo il maggiore partito socialista al mondo, prendendo un terzo dei voti nelle elezioni del gennaio [[1912]] per il ''[[Reichstag (Impero tedesco)|Reichstag]]'', il parlamento imperiale. Il governo, cionondimeno, rimase nelle mani di una coalizione conservatrice appoggiata dai liberali di destra e dal clero cattolico, e pesantemente dipendente dal favore del Kaiser.
=== La prima guerra mondiale e la fine ===
[[File:German Empire in 1918.png|thumb|left|L'Impero tedesco durante la [[prima guerra mondiale]], poco prima del suo collasso:
{{Legend|#336733|Impero tedesco (1871–1918)}}
{{Legend|#48a448|[[Stato fantoccio|Stati fantoccio]] (1917–1918)}}
{{Legend|#77c977|Territori occupati(1914–1918)}}]]
L'equilibrio europeo si ruppe quando l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]], alleata della Germania fin dal 1879, dichiarò guerra alla [[Regno di Serbia|Serbia]] (luglio 1914), dopo l'assassinio, avvenuto a [[Sarajevo]], dell'erede al trono austriaco. La Germania sostenne gli obiettivi del suo leale alleato in Serbia e firmò un "assegno in bianco" perché li perseguisse con ogni mezzo ritenuto necessario. La Serbia era appoggiata dalla Russia, che era a sua volta alleata con la Francia. A seguito della decisione russa per la mobilitazione generale (ovvero, contro Austria-Ungheria e Germania), la Germania dichiarò guerra a Russia e Francia, in quello che fu definito un attacco preventivo.
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== Organizzazione ==
=== Istituzioni ===
L'Impero era una confederazione di venticinque Stati sovrani e di un "Territorio dell'impero" (l'Alsazia-Lorena) sotto il governo del re di Prussia, il quale, in quanto presidente della confederazione, rivestiva il titolo di imperatore tedesco (''Deutscher Kaiser'') ed esercitava la rappresentanza estera del ''Reich''.<ref group="N">L'art. 11 della costituzione recitava: «La Presidenza della Confederazione appartiene al Re di Prussia, che porta il titolo di Imperatore Tedesco. L'Imperatore ha il compito di rappresentare il ''Reich'' secondo le norme del diritto internazionale, di dichiarare la guerra in nome del ''Reich'' e di fare la pace, di stipulare alleanze e altri trattati con Stati stranieri, di accreditare e ricevere gli ambasciatori.» (cfr. il testo della costituzione del ''Reich'' del 1871, riportato sul sito {{de}} [http://www.verfassungen.de/de67-18/verfassung71-i.htm verfassungen.de]).</ref> Il potere legislativo era esercitato dalla Dieta
Il governo era retto da un [[Cancelliere]] e da [[Segretario di Stato|Segretari di Stato]] che non dipendevano dalla maggioranza parlamentare, bensì unicamente dal [[Kaiser]], che aveva il potere di nominarli e di sospenderli e poteva prorogare o sciogliere il [[Parlamento]].
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Il [[Partito di Centro Tedesco]] (''Deutsche Zentrumspartei'', noto anche semplicemente come ''Zentrum'', Centro), aveva una forte impronta cattolica e un carattere interclassista, e si oppose con decisione al [[Kulturkampf]] bismarckiano.
Una particolare importanza ebbe il costante rafforzamento del socialismo tedesco, il nemico che Bismarck non fu capace di spezzare. Il [[Partito Socialdemocratico di Germania]] era nato nel [[1875]], al [[programma di Gotha|congresso di Gotha]], grazie all'unificazione tra l'Associazione Generale dei Lavoratori Tedeschi (''Allgemeiner Deutscher Arbeiter-Verein''), creata nel [[1863]] da [[Ferdinand Lassalle]], e il Partito Operaio Socialdemocratico di Germania (''Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands''), di orientamento marxista, fondato nel [[1869]] da [[Wilhelm Liebknecht]] e [[August Bebel]]. Il nuovo partito sopravvisse all'ondata repressiva durata dal [[1878]] al [[1890]], rafforzandosi costantemente insieme al [[Sindacato|movimento sindacale]], fino a diventare alla fine del secolo la forza guida della [[Seconda Internazionale]].
=== Il sistema giuridico ===
{{Vedi anche|Costituzione dell'Impero tedesco}}
[[File:Meyers b18 s0533a.jpg|thumb|[[Crimine]]ː condannati in proporzione alla popolazione nell'Impero tedesco (e, come confronto, anche in [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] e [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]), 1882–1886.]]
Le leggi e i sistemi giudiziari dei vari stati erano molto diversi e posero enormi complicazioni, specialmente per il commercio interno. A parte un codice commerciale comune, già introdotto dalla Confederazione nel [[1861]] (venne adattato per l'Impero e, con grandi modifiche, è ancora in vigore), c'erano poche similitudini tra le leggi.
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'''''Kulturkampf''''': a seguito dell'incorporazione degli stati cattolici del sud, il [[cattolicesimo]], rappresentato dal partito cattolico di centro, sembrava la minaccia principale al nazionalismo militar-aristocratico prussiano. I cattolici del sud, provenienti da una più forte base agraria e suddivisi sotto le gerarchie di contadini, artigiani, clero e aristocrazia principesca dei piccoli stati, più spesso delle loro controparti protestanti del nord, ebbero dei problemi iniziali a competere con l'efficienza industriale e l'apertura ai commerci con l'estero degli [[Zollverein]].
[[File:Deutsches Reich Konfessionskarte.jpg|thumb|upright=1.8|La distribuzione delle confessioni religiose nell'Impero tedesco:<br/>i cattolici (tonalità di blu) e i riformati (tonalità rosa).]]
Dopo il [[1878]] la lotta contro il [[socialismo]] avrebbe unito Bismarck con il partito cattolico di centro, portando una fine al ''Kulturkampf'', che aveva lasciato nei cattolici un'irrequietezza maggiore di quanta non ne fosse esistita prima, e rafforzò il cattolicesimo in Germania piuttosto che indebolirlo.
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D'altro canto l'Impero garantì la [[libertà di stampa]], la [[Proprietà (diritto)|proprietà]] privata e riuscì a costruire un avanzato sistema di [[sicurezza sociale]] basato sulle assicurazioni obbligatorie, il cui nucleo è sopravvissuto agli sconvolgimenti di due guerre mondiali e al nazismo e ancora sopravvive. L'Impero aveva un moderno sistema elettorale per il parlamento federale, il ''Reichstag'', in cui ogni maschio adulto aveva diritto di voto. Questo consentì ai socialisti e ai cattolici centristi di giocare un ruolo importante nella politica nazionale, sebbene entrambi i gruppi politici fossero ufficialmente visti, più o meno, come "nemici dell'Impero".}}
Quello dell'Impero è stato anche un periodo di enorme sviluppo per la vita culturale tedesca. Questo è vero sia per la ricerca e le [[università]], quanto per le arti e la [[letteratura]]. [[Thomas Mann]] pubblicò ''I Buddenbrook'' nel [[1901]]. [[Theodor Mommsen]] vinse il [[Premio Nobel per la letteratura]] un anno prima, grazie alla sua monumentale Storia di Roma. Pittori come quelli raccolti nei gruppi ''[[Der Blaue Reiter]]'' e ''[[Die Brücke]]'' diedero un contributo significativo all'arte moderna. L'[[Fabbrica di turbine AEG|edificio turbine]] dell'[[AEG (azienda)|AEG]]<ref>Cfr. la [https://www.courses.psu.edu/nuc_e/nuc_e405_g9c/berlin/bauten/turbinenhalle.jpg foto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151109190620/https://www.courses.psu.edu/nuc_e/nuc_e405_g9c/berlin/bauten/turbinenhalle.jpg |
La questione del ''[[Sonderweg]]'' ossia se la natura della società e della politica dell'Impero abbia reso inevitabile il [[Nazionalsocialismo|Nazismo]] è tuttora dibattuta. Alcuni storici, come [[Fritz Fischer (storico)|Fritz Fischer]], [[Hans-Ulrich Wehler]] e [[Wolfgang Mommsen]] hanno sostenuto che, durante il Secondo Reich, un{{'}}''élite'' aristocratica, reazionaria e "pre-moderna" penetrò in profondità nella società tedesca e, quindi, la [[Repubblica di Weimar]] era condannata al fallimento fin dall'inizio. Per altri studiosi, come [[Gerhard Ritter]], solo la Prima Guerra Mondiale e il periodo ad essa successivo aprirono le porte al Nazismo.
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== Stati costituenti ==
{{Vedi anche|Stati dell'impero tedesco}}
[[File:Karte Deutsches Reich, Verwaltungsgliederung 1900-01-01.png|upright=1.8|thumb]]
[[File:Deutsche Kolonien.PNG|upright=1.4|thumb|[[Colonialismo tedesco]]: in giallo il [[Venezuela]] (''Klein-Venedig''), dove si era svolto un tentativo di colonizzazione nel [[XVI secolo]]; in rosso alcuni stabilimenti coloniali tentati da vari Stati tedeschi (soprattutto il [[Brandeburgo]]) nel [[XVII secolo]]; in azzurro le colonie dell'Impero germanico alla vigilia della [[prima guerra mondiale]].]]
* Regni (''Königreiche'')
** [[Regno di Baviera|Baviera]] (''Bayern'') - Capitale [[Monaco di Baviera]]
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* conte [[Georg Michaelis]] 1917
* conte [[Georg von Hertling]] 1917-1918
* principe [[Massimiliano di Baden]] 3
== Note ==
<references group="N" />
<references/>
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* {{Cita libro|autore=Bernhard von Bülow|titolo=La Germania imperiale|url=https://www.google.it/books/edition/La_Germania_imperiale/pQbrh8thrhkC?hl=it&gbpv=0|anno=1994|editore=Studio Tesi|cid=Bülow|ISBN=9788876924248}}
* Massimo L. Salvadori, ''Storia dell'età contemporanea''. Torino, Loescher, 1990. ISBN 88-201-2434-3.
* {{Cita libro|autore=Nicola Taccone Gallucci|titolo=L'impero germanico e l'avvenire d'Europa|url=https://www.google.it/books/edition/L_impero_germanico_e_l_avvenire_d_Europa/cVweG_kWN1IC?hl=it&gbpv=0|anno=1872|editore=Tip. editrice degli Accattoncelli|cid=Gallucci}}
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