Trump Entertainment Resorts: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Recupero di 2 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.5
 
(6 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 2:
|nome = Trump Entertainment Resorts
|immagine = Taj Mahal Atlantic City New Jersey.jpg
|didascalia = L'entrata del [[Hard Rock Hotel & Casino Atlantic City|Trump Taj Mahal]], sede della compagnia, di notte.
|forma societaria = Sussidiaria
|data fondazione = 1995
Riga 29:
Nel 1985, l'imprenditore acquisì la proprietà dell'hotel e casinò Atlantic City Hilton, situato sulla costa di Atlantic City e la cui costruzione non era stata ancora ultimata, dalla [[Hilton Hotels]], la quale aveva subito il ritiro della propria licenza per l'esercizio del gioco d'azzardo da parte della CCC, per 325 milioni di dollari.<ref>{{cita news|cognome=Delugach|nome=Al|url=http://articles.latimes.com/1985-04-19/business/fi-15078_1_atlantic-city-hotel |titolo=Hilton Negotiating to Sell Its Atlantic City Hotel-Casino to Trump|editore=L.A. Times|data= 19 aprile 1985|accesso=21 marzo 2018}}</ref> Trump ultimò la struttura e la inaugurò con il nome di Trump's Castle Hotel Casino, per poi ribattezzarla in seguito [[Trump Marina]].
 
Nel 1988, Trump acquisì poi la proprietà del non ancora completato Taj Mahal dalla [[Resorts International]] per 230 milioni di dollari dopo diverse negoziazioni con [[Merv Griffin]] durante le quali i due uomini d'affari si divisero i beni della compagnia in liquidazione.<ref>{{cita news|cognome=Easton|nome=Nina|url=http://articles.latimes.com/1988-07-24/magazine/tm-10039_1_merv-griffin/14|titolo= Merv Griffin's Outrageous Fortune...|editore= L.A. Times|data=24 luglio 1988|accesso=21 marzo 2018}}</ref> Il casinò, al tempo il più grande di tutta Atlantic City, arrivò infine a costare, all'epoca della sua apertura, nel 1990, circa un miliardo di dollari. Trump riuscì a completare il progetto ricorrendo all'emissione di obbligazioni ad alto rendimento, veri e propri [[Titolo spazzatura|titoli spazzatura]], una decisione che si rivelò poi rovinosa per il Taj Mahal, poiché l'industria del gioco d'azzardo fu fortemente colpita dalla [[recessione dei primi anni novanta]] e gli alti tassi di interesse da pagare diventarono così ingestibili.<ref>{{cita news|cognome=Clark|nome=Kenneth|url=http://articles.chicagotribune.com/1990-04-06/news/9001280173_1_donald-trump-marla-maples-trump-taj-mahal |titolo=Trump Taj Mahal Casino-hotel Opens With A Bang|editore=Chicago Tribune|data=6 aprile 1990|accesso=21 marzo 2018|dataarchivio=26 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120926193223/http://articles.chicagotribune.com/1990-04-06/news/9001280173_1_donald-trump-marla-maples-trump-taj-mahal|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news | titolo=Trump Tries to Sell Happiness, in Junk Bonds | editore=The New York Times | data=7 maggio 2002 | cognome=Atlas|nome=D. Riva}}</ref> Nel luglio del 1991 il Taj Mahal andò così in bancarotta seguendo una particolare procedura in cui un piano di riorganizzazione era già stato approvato dagli obbligazionisti dell'azienda prima che questa dichiarasse ufficialmente fallimento. Secondo tale accordo, Trump cedette il 50% della proprietà della struttura ai suoi obbligazionisti in cambio di un abbassamento dei tassi di interesse e un dilazione del loro pagamento. Così, nell'ottobre dello stesso anno, il Trump Taj Mahal tornò in affari.
|accesso=21 marzo 2018}}</ref><ref>{{cita news | titolo=Trump Tries to Sell Happiness, in Junk Bonds | editore=The New York Times | data=7 maggio 2002 | cognome=Atlas|nome=D. Riva}}</ref> Nel luglio del 1991 il Taj Mahal andò così in bancarotta seguendo una particolare procedura in cui un piano di riorganizzazione era già stato approvato dagli obbligazionisti dell'azienda prima che questa dichiarasse ufficialmente fallimento. Secondo tale accordo, Trump cedette il 50% della proprietà della struttura ai suoi obbligazionisti in cambio di un abbassamento dei tassi di interesse e un dilazione del loro pagamento. Così, nell'ottobre dello stesso anno, il Trump Taj Mahal tornò in affari.
 
Il 10 ottobre 1989 i casinò di Trump furono scossi dalla morte di tre dirigenti: Steven F. Hyde, CEO delle operazioni dei casinò di Trump, Mark Grossinger Etess, presidente e COO del Taj Mahal, e Jonathan Benanav, vice presidente esecutivo del Trump Plaza. I tre, di ritorno da una conferenza stampa a New York dove avevano promosso un incontro di pugilato che si sarebbe tenuto ad Atlantic City, morirono in un incidente aereo quando l'elicottero su cui viaggiavano precipitò nel New Jersey settentrionale.<ref>{{cita news|nome=Robert|cognome=Hanley|titolo=Copter Crash Kills 3 Aides Of Trump|data=11 ottobre 1989|editore=The New York Times|url=https://www.nytimes.com/1989/10/11/nyregion/copter-crash-kills-3-aides-of-trump.html?mcubz=0|accesso=21 marzo 2018}}</ref>
Riga 36 ⟶ 35:
Nel 1995, Trump fondò la '''Trump Hotels and Casino Resorts''' (THCR) una [[Public company|società ad azionariato diffuso]], cedendole la proprietà del Trump Plaza e del [[Majestic Star II|Trump Casino]] a [[Gary (Indiana)|Gary]], in [[Indiana]], al tempo ancora in costruzione.<ref>{{cita news|titolo=Trump Plaza casino stock trades today on Big Board|editore=The New York Times|nome=Floyd |cognome=Norris|data=7 giugno 1995|url=https://www.nytimes.com/1995/06/07/business/trump-plaza-casino-stock-trades-today-on-big-board.html|accesso=21 marzo 2018 }}</ref> L'anno seguente, la THCR acquisì, sempre dalla [[Trump Organization]] di cui era una controllata, in gennaio, il Trump Taj Mahal<ref>{{cita news|titolo=Trump moves to put Taj Mahal in his company|editore=The New York Times|nome=David Cay Johnston|data=9 gennaio 1996|url=https://www.nytimes.com/1996/01/09/business/trump-moves-to-put-taj-mahal-in-his-company.html|accesso=21 marzo 2018}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Form 8-K: Current Report|editore=Trump Hotels & Casino Resorts Inc.|data=2 maggio 1996|url=https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/943320/0000950130-96-001492.txt|accesso=21 marzo 2018}}</ref> e, in settembre, il Trump Castle, per un valore rispettivamente di 890 e di 486 milioni di dollari (inclusi 355 milioni di debiti).<ref>{{cita news|titolo=Trump co. buying Castle|editore=New York Daily News|nome=Douglas|cognome= Feiden|data=2 ottobre 1996|url=http://www.nydailynews.com/archives/money/trump-buying-castle-donald-130m-stock-885g-cash-article-1.737340|accesso=21 marzo 2018}}</ref>
 
Nel 1996, la compagnia aprì il [[Trump World's Fair]], un nuovo casinò aggiunto al Trump Plaza,<ref>{{cita news|titolo=At Trump's World's Fair opening, gamblers hope casino 13 is lucky|editore=Philadelphia Inquirer|nome=Amy S. |cognome=Rosenberg|data=16 maggio 1996|url=http://articles.philly.com/1996-05-16/news/25625256_1_fourth-casino-casino-license-casino-official|accesso=21 marzo 2018|dataarchivio=10 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310084058/http://articles.philly.com/1996-05-16/news/25625256_1_fourth-casino-casino-license-casino-official|urlmorto=sì}}</ref> per poi chiuderlo nel 1999, con la previsione di sostituirlo con un resort più grande.<ref>{{cita news|titolo=Trump closes old resort for new one in Atlantic City, N.J.|editore=Knight Ridder/Tribune Business News|nome=Patrick|cognome=Jenkins|data=17 febbraio 2000|url=http://www.highbeam.com/doc/1G1-59513389.html|accesso=21 marzo 2018|via=HighBeam|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150329081014/http://www.highbeam.com/doc/1G1-59513389.html|dataarchivio=29 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1997, la THCR fu una delle undici aziende ad aver richiesto licenze, nella fattispecie tre, per l'apertura di casinò a [[Detroit]], con la proposta iniziale di un investimento da 542 milioni di dollari per la costruzione del Trump Motor City Hotel Casino, in associazione con un ex giocatore di [[football americano]], [[Mel Farr]].<ref name=reindl>{{cita news|titolo=Donald Trump's 1997 bid for Detroit casino showed off campaign style|editore=Detroit Free Press|nome=J. C.|cognome= Reindl|data=21 giugno 2016|url=http://www.freep.com/story/money/business/michigan/2016/06/20/donald-trump-bid-detroit-casino-showed-off-campaign-style/85931570/|accesso=21 marzo 2018}}</ref> L'offerta fu però infine rifiutata da [[Dennis Archer]], l'allora sindaco della città, il quale dubitava della copertura finanziaria della compagnia.<ref name=reindl />
Riga 76 ⟶ 75:
Nel settembre 2014, la Trump Entertainment Resorts dichiarò nuovamente bancarotta,<ref>{{cita web|titolo=Trump Entertainment Resorts|url=https://www.pacermonitor.com/view/QGLEBUY/Trump_Entertainment_Resorts_Inc__debke-14-12103__0001.0.pdf|editore=PacerMonitor|accesso=21 marzo 2018|formato=pdf}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.huffingtonpost.com/2014/09/09/trump-bankruptcy-atlantic-city_n_5789826.html |nome=[[Reuters]]| titolo=Trump Entertainment Resorts Files For Bankruptcy| editore=Huffington Post |data=9 settembre 2014 |accesso=21 marzo 2018}}</ref> e chiuse il Trump Plaza.<ref>{{cita news|titolo=Trump Plaza closes, making it official: A third of Atlantic Citys casinos have closed this year|editore=Washington Post|nome=Mark |cognome=Berman|data=16 settembre 2014|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-nation/wp/2014/09/16/trump-plaza-closes-making-it-official-a-third-of-atlantic-citys-casinos-have-closed-this-year/|accesso=21 marzo 2018}}</ref> In seguito ad una mozione del sindacato di lavoratori [[UNITE HERE]] Local 54,<ref>{{cita web|formato=pdf|editore=United States Court of Appeal for the Third Circuit|url=http://www.esquireglobalcrossings.com/files/2016/01/Trump-Entertainment-Resorts.pdf|titolo=In re: Trump Entertainment Resorts UNITE HERE Local 54|accesso=21 marzo 2018}}</ref> relativa all'azione di fallimento, il 15 gennaio 2016 la [[Corte d'appello degli Stati Uniti per il Terzo Circuito]] sentenziò in favore della Trump Entertainment Resorts sostenendo che essa avesse ragione nel rifiutare i termini e le condizioni di un accordo di [[contrattazione collettiva]] precedentemente sancito con il sindacato, dato che l'accordo era già scaduto. Ciò rappresentò un importante precedente tra sentenze di corte d'appello e alterò significativamente il rapporto tra i datori di lavoro debitori e i loro sindacati.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Salzberg|nome1=Mark A.|titolo=Trump (Entertainment) Wins! Chapter 11 Bankruptcy and Union CBAs|rivista=The National Law Review|data=23 gennaio 2016|url=http://www.natlawreview.com/article/trump-entertainment-wins-chapter-11-bankruptcy-and-union-cbas|accesso=21 marzo 2018|editore=Squire Patton Boggs (US) LLP}}</ref>
 
La compagnia uscì dalla protezione del ''Capitolo 11'' nel febbraio 2016, diventando una sussidiaria della [[Icahn Enterprises]], il cui magnate, [[Carl Icahn]], il 20 dicembre 2014 aveva salvato il Trump Taj Mahal con un finanziamento da 20 milioni di dollari elargito a due giorni dalla chiusura prevista.<ref>{{cita news|titolo=Trump's former Atlantic City jewel exits bankruptcy, now Icahn's|editore=Bloomberg Business|nome=Christopher|cognome=Palmieri|data=26 febbraio 2016|url=https://www.bloomberg.com/news/articles/2016-02-27/trump-s-former-atlantic-city-jewel-exits-bankruptcy-now-icahn-s|accesso=21 marzo 2018 }}</ref> Il 10 ottobre 2016, comunque, Trump Taj Mahal fu definitivamente chiuso (sarà poi comprato nel marzo 2017 dalla [[Hard Rock Cafe|Hard Rock International]] con le prospettive di una nuova apertura nell'estate del 2018) e la Trump Entertainment Resorts cessò poco dopo ogni attività.
 
== Note ==
Riga 90 ⟶ 89:
{{Portale|aziende}}
 
[[Categoria:Trump Organization]]
[[Categoria:Aziende del passato statunitensi]]
[[Categoria:Carriera imprenditoriale di Donald Trump]]