= Anonima Castelli =
'''Anonima Castelli srl''' è un’[[azienda]] [[Italia|italiana]] per l’[[arredamento]] di spazi abitativi e commerciali, fondata a [[Bologna]] da Ettore Castelli nel 1877. <ref name = "Carugati">{{Cita libro|titolo= Castelli |autore= Decio Giulio Riccardo Carugati |editore= Electa |ISBN= 88-435-7283-0 }}</ref> E' nota nel mondo del [[design]] per i [[Progettista|progettisti]] che vi hanno lavorato; fra questi [[Giancarlo Piretti]], che in essa ha creato la [[sedia]] pieghevole [[Sedia Plia (Piretti)|Plia]]. ▼
== Storia ==
{{Azienda
|nome = Anonima Castelli Srl
|logo =
|immagine = Anonima Castelli Production Plant Bologna Access.png
|didascalia = Ingresso principale dello storico impianto produttivo di Bologna
|forma societaria = Società a responsabilità limitata
|data fondazione = 1877
|persone chiave = Famiglia Pavan
|settore = [[Design]], [[arredamento]] e [[allestimento]].
|prodotti = [[SeduteSedia|sedute]] e [[tavoli]] per il [[living]] e l'[[ufficio]].
|slogan = Design Beauty Everywhere
|note = {{premio|compasso d'oro|1981}}<br />
|sito = https://www.anonimacastelli.com/it/
}}
▲'''Anonima Castelli srl''' è un’[[azienda]] [[Italia|italiana]] per l’[[arredamento]] di spazi abitativi e commerciali, fondata a [[Bologna]] da Ettore Castelli nel 1877. <ref name = "Carugati">{{Cita libro|titolo= Castelli |autore= Decio Giulio Riccardo Carugati |editore= Electa |ISBN= 88-435-7283-0 }}</ref> E' nota nel mondo del [[design]] per i [[Progettista|progettisti]] che vi hanno lavorato; fra questi [[Giancarlo Piretti]], che in essa ha creato la [[sedia]] pieghevole [[Sedia Plia (Piretti)|Plia]].
== Storia ==
==== L'Ebanisteria Castelli ====
L’azienda nacque come '''Ebanisteria Castelli''' nel 1877 a Bologna, perpiccola iniziativabottega didiretta da Ettore Castelli. Costituita da cinque piccole botteghe, lAll'azienda era attiva nella realizzazioneinizio del mobileXX artigianalesecolo bolognese. Alll'inizioattività delsi XXespanse, secolo,e Castelli divenne fornitore di diversi [[Ente pubblico (Italia)|enti pubblici]] italiani. FuronoA Bologna, furono creati due stabilimenti, sempre a Bologna: un’unitàuno in via Remosella, e un primo nucleo del futuro ''Centro Studi e Progetti''uno in via Corticella. Negli anni venti, Cesare Castelli succedette ilal padre nella direzione dell’azienda, e si occupò di consolidare nel 1930 come unica sede produttiva quella di Via Corticella., Questache dal 1930 rimase, fino allala fine del secolo, la sede della direzione generale del gruppo, con la denominazione di ''Centro Studi.'' Seguirono una filiale di vendita a [[Roma]] e una diun magazzino a [[Milano]]. All’internoCon dell’ingresso presso il ''Centro Studi'', con l’ingresso in azienda del primo capo progettista Antonio Nerozzi, si iniziò ad adottare un metodo più vicino al moderno concetto di [[design]]. <ref name = "Carugati">{{Cita libro|titolo= Castelli |autore= Decio Giulio Riccardo Carugati |editore= Electa |ISBN= 88-435-7283-0 }}</ref>
==== Anonima Castelli ====
Nel 1939 fu costituita la nuova società '''Anonima Castelli spa'''<ref>{{Cita libro|nome=Marino|cognome=Cavallo|titolo=Per una globalizzazione responsabile: qualità dello sviluppo e coesione sociale|url=https://books.google.it/books?id=ErXv9CK-k3EC&pg=PA162&dq=anonima+castelli+spa&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjn4aGnmLyEAxXFVfEDHQO5CMEQ6AF6BAgHEAI#v=onepage&q=anonima%20castelli%20spa&f=false|accesso=2024-02-21|data=2001|editore=FrancoAngeli|lingua=it|ISBN=978-88-464-3578-1}}</ref>, con titolare Cesare Castelli. <ref name = "Scodeller">{{cita web|url=https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-031-49811-4_8|titolo=Anonima Castelli. Objects, Design and Cultural Heritage|autore= Dario Scodeller|data=31 dicembre 2023}}</ref> L’Ebanisteria venne incorporata nella nuova entità. L’azienda aprì due nuovi stabilimenti produttivi:, uno in Via Ferrarese 3, a Bologna, e uno a [[Imola]] negli spazi di una vecchia fabbrica di conserve. Durante la [[seconda guerra mondiale]], Anonima Castelli dovette trasformare i suoi impianti per soddisfare le richieste dello [[Storia del fascismo italiano|Stato]], creando i rivestimenti strutturali in legno per i mezzi da guerra, comee i cassoni dei [[camion]] da trasporto o [[Prefabbricato|prefabbricati]] per l’alloggio dei [[Regio Esercito|militari]]. Nel 1944, lo stabilimento di Imola venne distrutto in un [[Bombardamento|bombardamento aereo]]. RimarrannoRimasero intatti i due sudi Bologna. <ref name = "Carugati">{{Cita libro|titolo= Castelli |autore= Decio Giulio Riccardo Carugati |editore= Electa |ISBN= 88-435-7283-0 }}</ref>
==== Rinascita nel dopoguerra ====
Con la [[Secondo dopoguerra in Italia|fine della guerra]], Cesare Castelli fornìammodernò gli impianti dellee tecnologiesi più attuali, ottimizzando il processo produttivo, concentrandosiconcentrò sulle forniture per ufficio. Nel 1956 fu costituita la ''Metalcastelli S.p.a.'', un’azienda per la sola produzione di mobili[[Mobile (arredamento)|mobilio]] in [[metallo]]. Verranno aperti due nuovi impianti produttivi: uno a Bologna, e uno a [[Torino]]. Nel 1955 entrò in azienda Giulio Ponzellini, genero di Cesare, che gli affidò delle mansioni commerciali di Anonima Castelli. Cesare morì nel 1966. <ref name = "Scodeller">{{cita web|url=https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-031-49811-4_8|titolo=Anonima Castelli. Objects, Design and Cultural Heritage|autore= Dario Scodeller|data=31 dicembre 2023}}</ref>
==== L'espansione negli anni '60 ====
Nei primi anni del 1960, con l’indipendenza [[Algeria|algerina]] <ref name="algeria">{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2022/07/05/indipendenza-algeria-60-anni|titolo=L’indipendenza dell’Algeria, 60 anni fa|autore= Il Post|data=5 luglio 2022}}</ref>, nonchée il subentro in azienda di Leonida, figlio di Cesare, l'azienda si aprì ilal commercio suinei mercati del [[Nordafrica]]. SottoIn laquesti direzioneanni delfecero capoil progettistaloro Antonioingresso Nerozzi,in Paolo Brunetti, suo apprendista dal 1953, avvicinò all'azienda dei nuovi progettisti da impiegare per realizzare gli arredi degli edifici ministeriali di questi paesideisgner, fra cui [[Giancarlo Piretti]], che nel 1965 progettò il modello di seduta ''106''. Fu così fondata una divisione specializzata nello studio e nello sviluppo di sedie: DSC (Divisione Sedie Castelli). Dentro questa divisione, Giancarlo Piretti progettò ''[[Sedia Plia (Piretti)|Plia]].'' <ref name = "Plia">{{cita web|url=https://www.architecturaldigest.com/story/giancarlo-piretti-plia-chair-history|titolo=How Giancarlo Piretti’s Plia Chair Became the Hot Seat of the Third Millennium|autore= Sydney Gore|data=28 settembre 2022}}</ref>
[[File:Anonima Castelli Production Plant Bologna Plia.png|miniatura|Una grande quantità di [[Sedia Plia (Piretti)|''Plia'']] all'interno dell'impianto produttivo di Bologna, denominato Divisione Sedie Castelli.]]
==== Anni '70 e '80 e cambio di proprietà ====
Nel 1972, Castelli si presentòpartecipò alla mostra ''“Italy: The New Domestic Landscape”''<ref name = "moma">{{cita web|url=https://assets.moma.org/documents/moma_press-release_326797.pdf?_ga=2.75951836.870052051.1707501036-964889211.1707501036|titolo= The Museum of Modern Art, ITALY: THE NEW DOMESTIC LANDSCAPE, Press Release|data=26 maggio 1972}}</ref> , per la realizzazione delle torri espositive del giardino sul tetto del museo, che ospitavano la mostra di “domestic design”. Pressopresso il [[Museum of Modern Art|MoMa]] di [[New York]]. In questa occasione, Piretti conobbe [[Emilio Ambasz]], al tempo [[Curatore d'arte|curatore]] della mostra, e con il quale nel 1979 ideò il modello ''Vertebra'', che vinse il [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]] due anni dopo. In questo periodo, furono molte le collaborazioniL'azienda dell’aziendacollaborò con imolti progettisti del tempo, fra cui Charles Randolph Pollock, [[Richard Sapper]] e [[Ferdinand Alexander Porsche]]. Il 5 Gennaio 1982 Castelli venne quotata in [[Borsa valori|borsa]], con il nominativo di ''Castelli S.p.a.''<ref name = "spa">{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD0CB6A3/|titolo= Castelli S.p.A. (1982 gennaio 5)|}}</ref> <ref name = "Perini">{{cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1982/10/20/289/sg/pdf|titolo=Gazzetta Ufficiale Della Repubblica Italiana|pagina=7560, paragrafo 49}}</ref> Nel 1988, Leonida Castelli vendette le sue azioni della Castelli, e Giulio Ponzellini ne acquisì la maggioranza. <ref name = "Scodeller">{{cita web|url=https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-031-49811-4_8|titolo=Anonima Castelli. Objects, Design and Cultural Heritage|autore= Dario Scodeller|data=31 dicembre 2023}}</ref>
==== La globalizzazione ====
TraDagli gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e i primi del 2000, le cariche amministrative di Castelli si scambiarono più volte alla [[leadership]] dell’azienda, tra la famiglia originaria dei Castelli e quella dei Ponzellini, fino al 1994, quando l’azienda fu acquisita dal gruppo statunitense Haworth, con sede nello stato delin [[Michigan]] <ref name="haworth">{{cita web|url=https://www.adi-design.org/mobili-per-l-ufficio-si-rilancia-il-marchio-castelli.html|titolo=MOBILI PER L'UFFICIO: SI RILANCIA IL MARCHIO CASTELLI|autore=ADI, Associazione per il Disegno Industriale}}</ref>. In questo periodo viderol'azienda laadottò lucenuovi programmi di [[modellazione tridimensionale]]. Tra i sistemidesigner più noti di sedutequegli progettatianni davi Nilofu Gioacchini[[Michele De Lucchi]], che sviluppònel i1999 prodotticreò grazieuna all’avvento dei programmilinea di visualizzazionemobili tridimensionaleper ufficio.
==== La crisi e il fallimento ====
Durante il primo decennio degli anni duemila lo stabilimento di [[San Giovanni in Persiceto]], dove era presente anche uno [[Sala mostra|showroom]], divenne la sede principale di ''Castelli spa''.
Nel gennaio 2013 l'azienda, che impiegava circa 130 dipendenti, dichiarò [[Fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]] e fu messa in [[liquidazione]]; due tentativi di vendere la Castelli all'asta andarono deserti.<ref>{{Cita web|url=https://www.bolognatoday.it/economia/castelli-san-giovanni-persiceto-pavan-affitto.html|titolo=Castelli, c'è l'accordo: Pavan affitta l'azienda, ok all'assorbimento di tutti i dipendenti|sito=BolognaToday|lingua=it|accesso=2024-02-14}}</ref>
L'azienda entrò in crisi negli anni successivi, anche a causa della forte concorrenza.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Castelli_SpA_di_S_Giovanni_in_Persiceto_avviato_in_Provincia_il_Tavolo_di_Salvaguardiaper_dare_continuita_allattivita_produttiva/Castelli_SpA_di_S_Giovanni_in_Persiceto_avviato_in_Provincia_il_Tavolo_di_Salvaguardiaper_dare_continuita_allattivita_produttiva|titolo=Castelli SpA di S. Giovanni in Persiceto: avviato in Provincia il Tavolo di Salvaguardia per dare continuità all'attività produttiva|autore=e-ntRA- CMS per siti accessibili- http://www internetwork it/- IWH S.R.L|sito=Città metropolitana di Bologna|lingua=it|accesso=2024-02-20}}</ref>
Nel gennaio 2013<ref name=":0" /> l'azienda, che impiegava circa 130 dipendenti<ref name=":0" />, dichiarò [[Fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]]<ref name=":0" /> (poi confermato nel luglio 2014<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.comunepersiceto.it/wp-content/uploads/2019/09/30.01.2015-7.pdf|titolo=La Castelli non chiuderà. Se l' aggiudica all' asta l'
imprenditore Pavan}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cartabiancanews.com/2014/07/castelli-spa-il-giudice-dichiara-il-fallimento/|titolo=Castelli Spa: il giudice dichiara il fallimento|autore=Gianluca Stanzani|sito=Carta Bianca News|data=2014-07-16|lingua=it-IT|accesso=2024-02-14}}</ref>); furono chiusi gli stabimilmenti di Ozzano ed Imola<ref>{{Cita web|url=https://www.bolognatoday.it/economia/castelli-san-giovanni-persiceto-liquidazione.html|titolo=Persiceto, la Castelli verso la liquidazione: quale destino per 200 lavoratori?}}</ref>, e a dicembre 2013<ref name=":2" /> fu messa in [[liquidazione]]<ref>{{Cita web|url=http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2013/13-dicembre-2013/liquidazione-castelli-rischio-200-dipendenti-2223794362553.shtml|titolo=In liquidazione la Castelli: a rischio 200 dipendenti|autore=Redazione online|sito=Corriere di Bologna|data=2013-12-13|lingua=it|accesso=2024-02-14}}</ref>; due tentativi di vendere la Castelli all'asta andarono deserti.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.bolognatoday.it/economia/castelli-san-giovanni-persiceto-pavan-affitto.html|titolo=Castelli, c'è l'accordo: Pavan affitta l'azienda, ok all'assorbimento di tutti i dipendenti|sito=BolognaToday|lingua=it|accesso=2024-02-14}}</ref>
==== Rifondazione e anni recenti ====
Nel 2015 l’azienda venne ceduta tramite asta fallimentare alla società ''Castelli 2014 Srl'',<ref name=":1" /> appartenente alla famiglia Pavan, tramitee astafu fallimentare.rinominata ''Anonima Castelli Srl''.<ref name="Pavan">{{cita web|url=https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/La_Castelli_di_San_Giovanni_in_Persiceto_riparte_con_la_famiglia_Pavan_Salvaguardati_tutta_l8217occupazione_e_il_polo_produttivo|titolo=La Castelli di San Giovanni in Persiceto riparte con la famiglia Pavan. Salvaguardati tutta l’occupazione e il polo produttivo|autore= Ufficio Stampa Città Metropolitana di Bologna|data=29 gennaio 2015}}</ref>
Negli anni successivi, un team di progettisti si impegnaè dedicato nella riedizione daidei prodotti [[Iconicità|iconici]] del marchio e nella realizzazione di oggetti nuovi, sempre pertinenti l’ambiente lavorativo e domestico.
OggiAttualmente l’impianto produttivo di Anonima Castelli si stanzia a [[Fiume Veneto]], mentre un suo [[Sala mostra|showroom ]] sarà aperto al pubblico in occasione della [[Design week|Design Week]] di [[Milano]] 2024.[[ 2024File:Anonima Castelli Production Plant Fiume Veneto Alky.png|miniatura|La poltrona ''Alky'' esposta tra gli oggetti d'archivio, all'interno dell'attuale impianto a Fiume Veneto.]] .▼
== Progettisti ==
{{Div col|cols=default}}
*[[Antonio Nerozzi]]
*[[Augusto Quattrino]]
*[[Charles Randolph Pollock]]
*[[Claudio Bellini]]
*[[Doriana Fuksas]]
*[[Emilio Ambasz]]
*[[Enzo Mari]]
*[[Ferdinand Alexander Porsche]]
*[[Giancarlo Piretti]]
*[[Gino Gamberini]]
*[[Hans Ell]]
*[[Mario Ruiz]]
*[[Massimiliano Fuksas]]
*[[Michele De Lucchi]]
*[[Nilo Gioacchini]]
*[[Paolo Brunetti]]
*[[Richard Sapper]]
*[[Rodolfo Bonetto]]
== Riconoscimenti ==
[[1970]] - [[Sedia Plia (Piretti)|''Plia'']], di [[Giancarlo Piretti]], riceve il premio Smau; <ref name = "Piretti">{{cita web|url=https://www.pirettidesign.it/web/index.php/it/25-pagine-web/54-premi-giancarlo|titolo=Giancarlo Piretti, premi e riconoscimenti}}</ref>
[[1979]] - ''Vertebra'', di [[Giancarlo Piretti]] ed [[Emilio Ambasz]], riceve il premio Smau; <ref name = "Piretti">{{cita web|url=https://www.pirettidesign.it/web/index.php/it/25-pagine-web/54-premi-giancarlo|titolo=Giancarlo Piretti, premi e riconoscimenti}}</ref>
[[1981]] - ''Trust'', del Centro Studi Castelli, riceve la segnalazione al premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Fabbro">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/giorgio.dalfabbro/PROGETTI.html|titolo=Giorgio Dal Fabbro, progetti gestiti}}</ref>
[[1981]] - ''Brio'', del Centro Studi Castelli, riceve la segnalazione al premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Fabbro">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/giorgio.dalfabbro/PROGETTI.html|titolo=Giorgio Dal Fabbro, progetti gestiti}}</ref>
[[1981]] - ''Vertebra'', di [[Giancarlo Piretti]] ed [[Emilio Ambasz]], riceve il premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Piretti">{{cita web|url=https://www.pirettidesign.it/web/index.php/it/25-pagine-web/54-premi-giancarlo|titolo=Giancarlo Piretti, premi e riconoscimenti}}</ref>
[[1987]] - ''Dalle nove alle cinque'', di [[Richard Sapper]] si aggiudicariceve il premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Fabbro">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/giorgio.dalfabbro/PROGETTI.html|titolo=Giorgio Dal Fabbro, progetti gestiti}}</ref>
[[1989]] - ''Guya'', del Centro Studi Castelli, riceve il premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Fabbro">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/giorgio.dalfabbro/PROGETTI.html|titolo=Giorgio Dal Fabbro, progetti gestiti}}</ref>
[[1990]] - ''Executive Office'', di [[Ferdinand Alexander Porsche]], viene segnalato a [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]]; <ref name = "Fabbro">{{cita web|url=https://digilander.libero.it/giorgio.dalfabbro/PROGETTI.html|titolo=Giorgio Dal Fabbro, progetti gestiti}}</ref>
[[2005]] - ''K22'' viene progettata da Mario Ruiz, progettae K22,riceverà il futuropremio FX International Interior Design Prize; <ref name = "Ruiz">{{cita web|url=https://www.marioruiz.es/about|titolo=Mario Ruiz, about}}</ref>
[[2007]] - ''Axis 9000'', di Castelli Design Studio, viene inserita nell'[[Associazione per il disegno industriale|ADI Design Index]];
[[2008]] - ''Axis 9000'', di Castelli Design Studio, vienericeve segnalatala asegnalazione al premio [[Premio Compasso d'oro|Compasso d’oro]].
== Sedi ==
▲Oggi l’impianto produttivo di Anonima Castelli si stanzia a [[Fiume Veneto]], mentre un suo [[Sala mostra|showroom]] sarà aperto al pubblico in occasione della [[Design week|Design Week]] di [[Milano]] [[2024]].
== Note ==
==Altri collegamenti==
{{Portale|aziende|design}}
[[Categoria:Castelli (azienda)]]
{{Categorie bozza|
[[Categoria:Categoria:Prodotti Castelli]]
[[Categoria:Categoria:Anonima Castelli]]
[[Categoria:Aziende premiate con il Compasso d'oro]]
[[Categoria:Aziende italiane di arredamento]]
}}
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