Il codice da Vinci: differenze tra le versioni
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|sottogenere = [[Giallo (genere)#Thriller|thriller]]
|lingua = inglese
|ambientazione = Francia, Inghilterra, Scozia
|protagonista = [[Robert Langdon]]
|coprotagonista = [[Sophie Neveu]]
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[[File:Rosslyn Chapel (Mentioned in Dan Brown's DaVinci Code).jpg|thumb|upright=1.4|La [[cappella di Rosslyn]] nel villaggio di [[Roslin (Regno Unito)|Roslin]] in [[Scozia]]]]
A [[Parigi]], il curatore del [[museo del Louvre]], [[Jacques Saunière]], viene ucciso per mano di uno strano monaco albino appartenente all'[[Opus Dei]]. Il professor [[Robert Langdon]], studioso di [[simbologia]], viene a sapere dell'omicidio e, condotto al Louvre, viene interrogato, poiché ritenuto colpevole della morte del curatore. Langdon, affiancato da Sophie Neveu, nipote del curatore ucciso, e successivamente anche dallo studioso sir Leigh Teabing, dovrà ripercorrere attraverso indizi nascosti in importanti opere d'arte, enigmi e misteriosi artefatti, il percorso del
== Personaggi ==
* [[Robert Langdon]]: docente di iconologia religiosa all'[[Università di Harvard]], negli Stati Uniti, ed esperto di [[simbolismo]]. È anche un ottimo nuotatore e soffre di claustrofobia a causa di un trauma infantile. È un uomo brillante e arguto, ma, a differenza dei tipici appartenenti alla categoria degli accademici, è dotato di ironia, senso dell'umorismo e un carattere insolitamente pragmatico.
* [[Sophie Neveu]]: la protagonista femminile del romanzo. Ha perso i genitori, la nonna e il fratello in un tragico incidente venendo poi affidata alle cure del colto ed affettuoso nonno Jacques Saunière.
* [[Sir Leigh Teabing]]: anziano e ricco cavaliere inglese che ha dedicato ossessivamente la sua vita allo studio del santo [[
* Silas: un monaco albino preso in cura dall'arcivescovo Aringarosa. Egli lo ha affidato al Gran Maestro che gli ordina di uccidere Jacques Saunière e i senechaux del Priorato.
* Bezu Fache: perseverante ispettore di polizia incaricato dell'arresto dei protagonisti, sospettati principali per la morte del curatore del Louvre Jacques Sauniere.
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== Argomenti di critica ==
{{vedi anche|Critiche al Codice da Vinci}}
Le prime edizioni diffuse avevano all'inizio del romanzo una pagina che affermava la piena veridicità del romanzo e che il contenuto e gli avvenimenti narrati erano frutto di numerose ricerche. Molti storici, tra cui l'esperto della storia delle religioni [[Massimo Introvigne]],<ref>{{cita web|url=http://www.cesnur.org/2003/mi_davinci.htm|accesso=2 gennaio 2010|titolo="Il Codice Da Vinci": ma la storia è un'altra cosa|autore=Massimo Introvigne|editore=[[CESNUR]]}}</ref>
Dan Brown, nel corso di un'intervista del [[2003]] alla [[CNN]] con [[Martin Savidge]], ha comunque ribadito la pretesa storicità della storia ipotetica del Graal che fa da sfondo alla trama, dicendo che il contenuto era veritiero al 99%, ma che molti critici l'hanno valutato come un libro storico riscontrando di conseguenza una serie di errori che si aggirano sulla trentina, di cui alcuni molto gravi (soprattutto per quanto attiene alla [[storia del Cristianesimo]]); secondo Brown il libro non va considerato come un saggio storico, ma come pura finzione.<ref>{{cita web|url=http://www.historyversusthedavincicode.com/fiction.htm|lingua=en|titolo=History vs The Da Vinci Code|accesso=2 gennaio 2011|editore=historyversusthedavincicode.com|dataarchivio=30 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090130062157/http://historyversusthedavincicode.com/fiction.htm|urlmorto=sì}}</ref>
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Fra i critici dell'opera di [[Dan Brown]], c'è chi ha sostenuto che le idee centrali del libro siano state tratte da opere precedenti meno note che, in ogni caso non fanno che ripetere vecchie e stranote vicende narrate negli apocrifi.
Il caso più noto è quello del [[saggio]] ''[[Il santo Graal (saggio)|Il santo Graal]]'' ("''Holy Blood, Holy Grail''") di [[Michael Baigent]], [[Richard Leigh]] e [[Henry Lincoln]] ([[1982]]). Baigent e Leigh hanno citato [[Dan Brown]] in tribunale per [[Plagio (diritto d'autore)|plagio]], ma l'Alta Corte di Giustizia di [[Londra]] ha assolto il romanzo affermando che «la Storia, quella con la esse maiuscola, non si può copiare perché è un patrimonio comune».<ref>{{cita web|url=http://www.ilnostrotempo.it/drupal/?q=node/591|editore=Il nostro tempo|accesso=2 gennaio 2010|titolo=Falsi del "Codice da Vinci"|autore=Enzo Natta}}</ref>
Tuttavia l'ipotesi di una possibile relazione tra [[Gesù]] e [[Maria Maddalena]], i quali anche avrebbero generato almeno un figlio (tema su cui si impernia l'intera trama del romanzo), era già stata proposta in ''[[The Jesus Scroll]]'', pubblicato per la prima volta nel 1972.
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|p= 408
|isbn= 978-88-046-7273-9
}}
* {{Cita libro
|autore= [[Dan Brown]]
|traduttore= [[Riccardo Valla]]
|titolo= Il codice Da Vinci
|annooriginale= 2003
|anno= 12 gennaio 2022
|editore= [[Arnoldo Mondadori Editore]]
|edizione= Oscar bestsellers
|p= 516
|isbn= 978-88-0474-667-6
}}
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