Bra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(728 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{nota disambigua}}
{{nota disambigua|descrizione=altre voci che possono riferirsi alla stessa combinazione di 3 caratteri|titolo=[[BRA]]}}
{{Divisione amministrativa
{{Comune
|nomeComuneNome = Bra
|linkStemmaPanorama = Bra-Stemmapanorama.pngjpg
|Didascalia = Panorama
|siglaRegione = PMN
|Bandiera = Bra-Gonfalone.png
|siglaProvincia = CN
|Voce bandiera =
|latitudineGradi = 44
|Stato = ITA
|latitudineMinuti = 42
|Grado amministrativo = 3
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|longitudineGradi = 7
|Divisione amm grado 2 = Cuneo
|longitudineMinuti = 51
|Amministratore locale = Giovanni Fogliato
|longitudineSecondi = 0
|Partito = [[centro-sinistra]]
|mappaX = 34
|Data elezione = 27-5-2019
|mappaY = 82
|Data rielezione = 10-6-2024
|altitudine = 285
|Data istituzione =
|superficie = 59
|Sottodivisioni = America dei Boschi, Bandito, Boschetto, Borgo Nuovo, Cà del Bosco, Castelletto, Chiossa, Crociera Burdina, Falchetto, Fossano, Grione, Matrotti, Piumati, [[Pollenzo]], Quinto Bianco, [[Riva di Bra|Riva]], Rivo, Ronchi, Sabecco Superiore, San Matteo, San Maurizio, Sant'Agnese, Scatoleri, San Michele, Tetti Bona, Tetti Milanesi, Tetti Rasa
|abitanti = 29.169
|Divisioni confinanti = [[Cavallermaggiore]], [[Cherasco]], [[La Morra]], [[Pocapaglia]], [[Sanfrè]], [[Santa Vittoria d'Alba]], [[Verduno]]
|anno = 31-07-07
|densitaZona sismica = 4943
|Gradi giorno = 2614
|frazioni = [[Pollenzo]], San Matteo, San Michele, Bandito, [[Riva]], Cà del bosco, Boschetto
|Nome abitanti = braidesi
|comuniLimitrofi = [[Cavallermaggiore]], [[Cherasco]], [[La Morra]], [[Pocapaglia]], [[Sanfrè]], [[Santa Vittoria d'Alba]], [[Verduno]]
|Patrono = [[Madonna dei Fiori]]
|cap = 12042
|Festivo = 8 settembre
|prefisso = 0172
|istatPIL = 004029
|PIL procapite =
|fiscale = B111
|Mappa = Map of comune of Bra (province of Cuneo, region Piedmont, Italy).svg
|nomeAbitanti = braidesi
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Bra nella provincia di Cuneo
|patrono = Madonna dei Fiori
|Motto = ''Ornat, non onerat''
|festivo = [[8 settembre]]
}}
|sito = http://www.comune.bra.cn.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''Bra''' (così anche in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un comune di 28.819 abitanti in [[provincia di Cuneo]].
 
'''Bra''' (''Bra'' in [[lingua piemontese|piemontese]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cuneo]] in [[Piemonte]]. Si trova nel territorio del [[Roero (territorio)|Roero]].
==Geografia==
 
== Geografia fisica ==
Città della provincia di Cuneo (in particolare si trova nella zona del Roero) è situata a sud di [[Torino]] dalla quale dista 50 km e a nord-est di [[Cuneo]], dalla quale dista 50 km.
=== Territorio ===
Bra si trova equidistante da [[Torino]] e da [[Cuneo]] (50&nbsp;km rispettivamente a sud e a nord-est). [[Alba (comune italiano)|Alba]] dista 15&nbsp;km.
Fa parte della provincia di Cuneo, di cui è il terzo comune più popoloso e rientra nell'arcidiocesi di Torino.
Non è attraversata da fiumi o corsi d'acqua di rilievo, tuttavia la frazione Pollenzo è toccata dal [[Tanaro]] nei pressi della ex-tenuta Reale.
Il territorio è caratterizzato da una vasta pianura, dove si è sviluppata la città e una collina, che ospita parte del centro storico.
Il rilievo collinare del comune di Bra è di fatto l'inizio della zona del [[Roero (territorio)|Roero]].
 
==Storia= Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Bra}}
Le origini e gli insediamenti umani nella zona di Bra sono antichissime, tanto che la presenza umana è accertata già durante l'era [[neolitico|neolitica]]. Nel periodo romano venne fondata alla fine del II secolo a.C. lungo la valle del [[Tanaro]] la città di ''Pollentia'' (attuale [[Pollenzo]]), importante centro di traffico commerciale e militare tra i porti liguri e la pianura piemontese. Dopo la [[battaglia di Pollenzo]], 6 Aprlie 402, quando le truppe Romane comandate da [[Stilicone]] affrontarono e misero in fuga [[Goti]] di [[Alarico]], iniziò la decadenza di Pollentia. Alcuni toponimi nei dintorni di Bra, come la località Gotta, situata sulle colline di Bandito, una frazione tra Bra e Sanfrè, sono da considerarsi, secondo uno storico locale, il Prof. Edoardo Mosca, antichi toponimi di origine gotica. Forse, sempre secondo il Mosca, si trattava di stanziamenti in loco, di truppe gotiche rimaste tagliate fuori dal grosso dell'esercito di Alarico in ritirata.
Bra è caratterizzata da un clima temperato sub-continentale. Le piogge cadono prevalentemente in autunno ed in primavera. Si hanno due minimi [[Pluviometro|pluviometrici]] distinti: uno principale in inverno, piuttosto marcato (23&nbsp;mm a gennaio e 34&nbsp;mm a febbraio), ed uno secondario estivo (47&nbsp;mm ad agosto). Gli inverni sono freddi (il mese più freddo, gennaio, ha una media di +1&nbsp;°C), mentre le estati sono piuttosto [[Afa (meteorologia)|afose]] e soleggiate (+30&nbsp;°C a luglio).
 
==Origini del nome==
A seguito della decadenza di Pollentia, iniziò lo spostamento dei suoi abitanti verso l'altopiano dell'odierna Bra, ritenuto più sicuro.
Il nome "Bra" deriva dalla parola [[Lingua longobarda|longobarda]] ''brayda'' che indica una proprietà con esteso appezzamento di terreno adibito a [[pascolo]] (la stessa origine etimologica di [[Piazza Bra]] a Verona). Un'ipotesi alternativa è l'origine [[Lingua celtica|celtica]] da ''braille'' o ''braye'' con il significato di "pascolo" o "alpeggio" (cfr. toponimi di La Braille, La Braye, Le Brâ in [[Savoia (dipartimento)|Savoia]] e in [[Svizzera Francese]] e quello di [[Brallo di Pregola]] nell'[[Oltrepò Pavese]]).
 
== Storia ==
Bra assunse al rango di città nel [[1760]] su decreto di [[Carlo Emanuele III di Savoia]]. Il [[Settecento]] fu il secolo che vide la città di Bra espandersi e fiorire sotto il profilo architettonico, anche grazie alla presenza di [[Bernardo Antonio Vittone]], architetto che realizzò due capolavori dell'arte tardo-barocca: la tondeggiante facciata del Palazzo Municipale e la chiesa di Santa Chiara. L'[[Ottocento]] diede a Bra uomini di notevole levatura in più campi. [[San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] (nato a Bra nel [[1786]]), che fondò la ''Casa della Divina Provvidenza''. Tra gli uomini di studi e scienza si ricordano il latinista [[Gandino]], l'archeologo [[Edoardo Brizio]] gli scienziati naturalisti [[Ettore Craveri|Ettore]] e [[Federico Craveri]] (fondatori del Museo di Scienze naturali, che oggi porta il loro nome).
Le origini e gli insediamenti umani nella zona di Bra sono antichissimi, tanto che la presenza umana è accertata già durante l'era [[neolitico|neolitica]]. Nel [[Civiltà romana|periodo romano]] venne fondata alla fine del [[II secolo a.C.]] lungo la [[valle del Tanaro]] la città di ''Pollentia'' ([[Pollenzo]]), importante centro di traffico commerciale e militare tra i porti liguri e la pianura piemontese. Dopo la [[battaglia di Pollenzo]], 6 aprile 402, quando le [[Esercito romano|truppe romane]] comandate da [[Stilicone]] affrontarono e misero in fuga i [[Goti]] di [[Alarico]], iniziò la decadenza di Pollentia. Alcuni [[toponimi]] nei dintorni di Bra, come la località Gotta, situata sulle colline di Bandito, una frazione tra Bra e Sanfrè, sono da considerarsi, secondo uno storico locale, il prof. Edoardo Mosca, antichi toponimi di origine gotica. Forse, sempre secondo il Mosca, si trattava di stanziamenti in loco di truppe gotiche rimaste tagliate fuori dal grosso dell'esercito di Alarico in ritirata.
 
A seguito della decadenza di Pollentia, iniziò lo spostamento dei suoi abitanti verso l'altopiano dell'odierna Bra, ritenuto più sicuro.
==Evoluzione demografica==
[[File:35 Bra - stemma sul comune - mar 14.JPG|thumb|left|[[Armoriale di casa Savoia|Stemma sabaudo]] sul Palazzo Comunale]]
Bra venne elevata al rango di città da [[Carlo Emanuele III di Savoia]] con lettere patenti datate 20 febbraio 1760. Lo stesso sovrano concesse la città di Bra in appannaggio (e dunque non in feudo) al proprio secondogenito [[Benedetto di Savoia]], duca del Chiablese, con il titolo di principe, mediante lettere patenti datate 8 febbraio 1763.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alberto Casella|titolo=Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore,
principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (prima parte)|rivista=Rivista del Collegio Araldico|volume=anno CXIX|numero=1 (giugno 2022)|pp=179-180|url=https://www.collegio-araldico.it/wp-content/uploads/2022/09/ARALDICA-giu-2022-def-compresso.pdf}}</ref>
 
Il [[XVIII secolo|Settecento]] fu il secolo che vide la città di Bra espandersi e fiorire sotto il profilo architettonico, anche grazie alla presenza di [[Bernardo Antonio Vittone]], architetto che realizzò due capolavori dell'[[Arte barocca|arte tardo-barocca]]: la tondeggiante facciata del Palazzo Municipale e la chiesa di Santa Chiara. L'[[XIX secolo|Ottocento]] diede a Bra uomini di notevole levatura in più campi. [[San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] (nato a Bra nel [[1786]]), che fondò la [[Piccola casa della Divina Provvidenza]]. Tra gli uomini di studi e scienza si ricordano il [[latinista]] G.B. Gandino, l'[[archeologo]] [[Edoardo Brizio]], gli scienziati [[Naturalista|naturalisti]] Ettore e [[Federico Craveri (geografo)|Federico Craveri]], fondatori del Museo di scienze naturali, a loro poi intitolato.
 
Negli anni della [[seconda guerra mondiale]], tra il 1940 e il 1943, furono internati a Bra 17 profughi ebrei, incluse famiglie con bambini. Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo prontamente si disperse. Alla fine tutti gli internati riuscirono a salvarsi, alcuni rimanendo nascosti in zona, altri dirigendosi verso sud incontro all'esercito alleato.<ref>[http://www.annapizzuti.it/regioni/piemonte.php Ebrei stranieri internati in Piemonte].</ref>
 
===Simboli===
Lo stemma, riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 4 febbraio 1935, è così blasonato:<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?386 |titolo= Bra |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 31 dicembre 2023 }}</ref>
{{Citazione|Di rosso, a due [[Crocetta (araldica)|crocette]] piane d'argento, [[Uno sull'altro|una sull'altra]]. [Capo del Littorio]. Ornamenti esteriori da Città.<ref name="Bozzetti">{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/4c58f330-94ea-49ec-8ca0-a60deeec87fa/304-bra|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Bra|accesso=14 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>|DCG del 4 febbraio 1935}}
 
All'atto pratico, lo stemma è declinato in due fogge: in quella arcaica, è un [[ancile]] [[accartocciato]], sostenuto da due grifoni rimiranti (col capo rivolto all'indietro). Nell'epoca fascista le forme vennero nettamente semplificate, eliminando il cartoccio e trasformandolo in uno [[scudo francese moderno]], retto da due grifoni rampanti affrontati "al naturale", accompagnato in punta dalla lista bifida di azzurro con il motto latino ''Ornat non onerat'' ("È un ornamento e non un peso") in lettere maiuscole d'argento.<ref name="ACS"/> Stemma e motto sono ripresi dall'arma della famiglia Bra del Piemonte: ''di rosso, a due croci d'argento, 1 ed 1, ornate dalla corona comitale.'' <ref>{{cita libro|titolo= Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti |vol= III |autore= G.B. di Crollalanza |editore= Arnaldo Forni |città= Bologna |anno= 1886 |p= [https://archive.org/details/dizionariostoric03crol/page/186/mode/1up 186]}}</ref> Alla [[caduta del fascismo]] venne abraso il [[Capo del Littorio]].
 
Il gonfalone, concesso con regio decreto dell'8 marzo 1937, è costituito da un drappo di rosso su cui campeggia l'arma sopra descritta nelle forme "semplificate".<ref name="Bozzetti"/>
 
<gallery>
File:Bra-Stemma (1933-1944).svg|Stemma comunale in epoca fascista, con [[Capo del Littorio]], scudo di foggia differente, lista bifida e i grifoni rampanti (non rimiranti).
File:Bra-Stemma.svg|Stemma comunale in forma semplificata in uso dal [[secondo dopoguerra]], come presente sul gonfalone.
</gallery>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Bra-chiesa sant'andrea-facciata.jpg|thumb|upright|La chiesa di Sant'Andrea]]
* [[chiesa di Sant'Andrea (Bra)|chiesa parrocchiale di Sant'Andrea]] in stile barocco, eretta su disegno di [[Gian Lorenzo Bernini]] sotto la guida di [[Guarino Guarini]].
* la chiesa parrocchiale di Sant'Antonino Martire conserva le statue del 1728 ''Sant'Anna con la Vergine bambina'' e di ''[[San Gioacchino]] con la Vergine bambina'' dello scultore [[Carlo Giuseppe Plura]] ed i dipinti di [[Rodolfo Morgari]] ''Madonna con la Cintura e santi'' e ''La Vergine con san Gioacchino'', del [[1874]].
* chiesa parrocchiale di [[San Giovanni Battista]].
* santuario della [[Madonna dei Fiori]], [[patrona]] di Bra. Fa parte della parrocchia di San Giovanni Battista, e conserva la statua della Vergine dello scultore Giuseppe Realini<ref>{{cita|Bolandrini, 2011|p. 678}}.</ref>. La facciata del santuario presenta uno dei più importanti mosaici realizzati da [[Marko Ivan Rupnik]]. Il nome del santuario è dovuto alla tradizione secondo la quale a Bra, il 29 dicembre [[1336]], a una giovane donna incinta, Egidia Mathis, sarebbe [[apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparsa]] la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. La giovane, minacciata da alcuni [[mercenari]] presso un piloncino votivo con l'effigie di Maria, sarebbe stata salvata dall'improvvisa apparizione che mise in fuga i malfattori, mentre tutt'intorno, pur in pieno [[inverno]], i cespugli di [[Prunus spinosa|pruno selvatico]] sarebbero fioriti improvvisamente. Tuttora questi cespugli fioriscono inspiegabilmente in pieno inverno, anziché in primavera<ref>Rino Cammilleri, ''Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni'', Edizioni Ares, 2020, p. 610 (formato Kindle).</ref>.
* chiesa di [[Maria, madre di Gesù|Santa Maria]] degli [[Angelo|Angeli]] ora [[Cappuccini|cappuccina]].
[[File:Bra-chiesa san rocco.jpg|thumb|upright|Chiesa di San Rocco]]
[[File:Bra-chiesa san giovanni decollato.jpg|thumb|upright|Chiesa di San Giovanni Decollato]]
* chiesa di [[San Rocco]] ora sede della parrocchia [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] di Santa Caterina d'Alessandria
* chiesa di [[Giovanni Battista|San Giovanni Decollato]] (o dei Battuti Neri) sede della Confraternita della Misericordia
* chiesa di San Giovanni "Lontano"
* chiesa di [[Santa Chiara]] progettata da [[Bernardo Antonio Vittone]] fu fatta costruire dalle Monache Clarisse. I lavori iniziarono il 27 maggio 1742 e fu aperta al pubblico nel 1748 anche se non completata. La pianta è quadrilobata e tutta la costruzione è impostata su quattro grandi pilastri che sorreggono il complesso gioco dei coretti, della doppia cupola e del cupolino. La doppia cupola è traforata (cupola diafana). Attraverso le quattro aperture mistilinee della cupola inferiore si possono vedere le pitture affrescate nella cupola inferiore, illuminate dalla luce che proviene da diverse aperture. Gli stucchi sono di Bernardino Barelli mentre la decorazione pittorica è opera del braidese Pierpaolo Operti. Le clarisse abbandonarono la chiesa nel 1883 e nel 1892 iniziarono la costruzione di un monastero in viale Madonna dei Fiori; Santa Chiara è quindi passata di proprietà ai [[frati cappuccini]].
* [[Chiesa di San Vittore (Bra)|chiesa parrocchiale di San Vittore]] in località [[Pollenzo]]
* chiesa parrocchiale di San Lorenzo in località [[Riva di Bra|Riva]]
* chiesa della [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] (o dei Battuti Bianchi) di epoca [[XVII secolo|Secentesca]]
 
=== Architetture civili ===
[[File:PollenzoTower.jpg|thumb|upright|Torre nel castello di Pollenzo]]
* [[Castello di Pollenzo]], patrimonio dell'umanità dell'Unesco in quanto fra le [[Residenze sabaude in Piemonte]]. Tutti gli edifici sono in stile [[Architettura neogotica|neogotico]].
[[File:Pollenzo-porta.jpg|thumb|upright|Porta di Pollenzo]]
* Real Borgo di [[Pollenzo]]. [[Pollentia (sito archeologico del Piemonte)|Pollentia]] era un'antica città romana che raggiunse i massimi splendori nell'età [[Dinastia giulio-claudia|Giulio-Claudia]]. Molti reperti, ritrovati in diverse campagne di scavo sono conservati nel Museo archeologico di Palazzo Traversa. Durante il [[Medioevo]] si ridusse a modesto borgo agricolo e presidio di comunità religiose, fra cui i [[Abbazia di Novalesa|benedettini di Novalesa-Breme]]. Una fortificazione era già presente prima del [[1238]] ma bisogna attendere molti secoli per arrivare alla forma definitiva del castello ed in particolare quando passa al patrimonio dei Savoia, nel 1838. [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]] avvierà imponenti lavori affidandone la cura agli architetti di corte [[Pelagio Palagi]] e [[Ernesto Melano]]. Oltre al restauro del castello, fu realizzato il borgo con la chiesa di San Vittore, la piazza con il porticato, l'Agenzia e una grande torre quadrata munita di merli. Nella chiesa si trova il coro ligneo proveniente dall'[[abbazia di Staffarda]]. Il castello e la immensa tenuta agricola sono proprietà privata, mentre gli edifici dell'Agenzia sono stati al centro di un'iniziativa promossa da [[Slow Food]], dalla [[Regione Piemonte]] e dall'amministrazione comunale. Ne è nata una società mista denominata "Agenzia di Pollenzo" che ha completamente restaurato l'area e avviato, fra l'altro, l'[[Università di Scienze Gastronomiche]] e la [[Banca del Vino]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.bancadelvino.it|titolo=Banca del Vino|sito=Banca del Vino|lingua=it|accesso=2018-05-17}}</ref>. Gli spazi esterni, piazza e vie della frazione di Pollenzo, sono stati oggetto di opere di restauro finanziate dal [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]].
* La [[Zizzola]]<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.bra.cn.it/index.php?option=com_content&view=article&id=444:la-zizzola&catid=39&Itemid=264|titolo=La Zizzola|accesso=2018-05-17}}</ref>: edificio simbolo della Città. A pianta ottagonale con due piani sormontati al centro da una torretta, è situata sul punto più alto della Città: la collina di Monteguglielmo in prossimità del quale fino al XVI secolo era situato l'antico castello. La guida di Bra del [[1875]]: ''".. di proprietà dell'avv. Maffei, elegante e graziosa rotonda che domina la città. Vuole la tradizione che dietro questa villa, su di uno spianato che ancora si ammira, le streghe convenissero una volta a festeggiare il sabato".'' Dunque era una villa di campagna che i ricchi padroni aprivano ad amici per feste e ricevimenti. Nel [[1962]] la Zizzola fu donata al comune di Bra da Guido Fasola, alla cui famiglia apparteneva dal 1915 con il vincolo che l'edificio fosse destinato a sede di convegni o di museo o di altre attività di carattere pubblico e il terreno destinato a giardino o parco pubblico. Nel parco si tengono manifestazioni culturali e di intrattenimento organizzate prevalentemente nella bella stagione.
[[File:Bra Palazzo traversa.JPG|thumb|Palazzo Traversa]]
* Palazzo Traversa: il nucleo originario risale alla metà del [[XV secolo]] ed è adibito, dopo i lavori di restauro compiuti negli [[anni 1980|anni ottanta]], a Museo di Archeologia e Storia dell'Arte. Raggruppa reperti provenienti dall'antica [[Pollenzo]] (fondata dai [[antica Roma|romani]]) e opere d'arte locale dal Seicento all'epoca contemporanea. Fa parte del sistema dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]]. È il solo edificio di forme gotiche rimasto in città e nel corso dei secoli è stato oggetto di vari interventi. Fu costruito da un ramo della famiglia dei [[Malabayla]] di [[Asti]]. Dopo vari passaggi pervenne agli Alberione che lo fecero ornare di merli ghibellini dopo il [[1666]]. Nella Guida di Bra del [[1907]] l'edificio è indicato come proprietà di Don Traversa, da cui il nome. Nel [[1935]] gli allora proprietari, la famiglia Boglione, lo donarono al Comune affinché fosse allestito un museo. La parte più interessante dell'edificio, che è anche quella che presenta la qualità architettonica più alta, è il prospetto sui via Parpera.<ref>{{Cita web |url=http://www.palazzotraversa.it/ |titolo=Palazzo Traversa |accesso=17 giugno 2023 |dataarchivio=26 settembre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210926131934/https://www.palazzotraversa.it/ |urlmorto=sì }}</ref>
[[File:28 Bra - Municipio - mar 14.JPG|thumb|upright|Municipio di Bra]]
* [[Palazzo Comunale (Bra)|Palazzo Comunale]]: Edificio di origine medioevale; come altri edifici cittadini subì rifacimenti e trasformazioni per essere adattato alle esigenze della città che cresceva. L'intervento conclusivo fu operato fra il [[1730]] e il [[1732]] dall'architetto [[Bernardo Antonio Vittone]] su incarico del comune. La facciata ha una parte centrale convessa affiancata da due corpi laterali rettilinei ed evidenzia analogie con [[Palazzo Carignano]] a [[Torino]], di cui riprende l'andamento tripartito. L'accesso alla parte storica è dato da una scala ad invito aggiunta intorno al 1897 che conduce alla grande porta ad arco affiancata da due aperture rettangolari con sovrastante occhio circolare.
[[File:Palazzo Mathis Bra.jpg|thumb|Palazzo Mathis]]
* Palazzo Mathis: Il Palazzo, di origine trecentesca, sorge davanti al municipio e i primi proprietari furono i [[Solaro (famiglia)|Solaro]], famiglia astigiana. Il capitano Giacomo Solaro, in qualità di governatore del castello di Bra, si trovò nel [[1552]] a comandare la difesa della città, alleata con i francesi, contro il [[duca di Savoia]], [[Emanuele Filiberto I di Savoia|Emanuele Filiberto]]. La fortezza cadde e fu distrutta e i Solaro scomparvero da Bra, lasciando anche il loro palazzo. Dal [[1652]], per oltre due secoli fu di proprietà dei Boasso che nel 1870 lo vendettero agli Icheri di Malabaila. I Boasso operarono molte trasformazioni accorpando tre edifici nell'insieme che compone il palazzo. Nel [[1878]] l'edificio passò al Masenza che nel [[1906]] lo cedette ad Ambrogio Mathis. Il comune acquistò il palazzo dagli eredi Mathis nel [[1978]]. Completamente restaurato dal comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, è stato adibito a sede degli uffici cultura e turismo e, al piano nobile, ospita mostre e rassegne culturali, oltre ad accogliere una raccolta permanente di opere dell'artista cheraschese Romano Reviglio.
[[File:Palazzo Garrone.Uno scorcio.jpg|thumb|Palazzo Garrone]]
* [[Palazzo Garrone]]: È di fondazione medievale ma subì radicali trasformazioni nel corso del XVII secolo. Vari i passaggi di proprietà e significativo fu il periodo in cui vi abitarono gli Albrione di Rorà che abbellirono la residenza. La Guida di Bra del [[1875]] cita come nuovi proprietari i Garrone, da cui il nome. Il generale [[Andrea Massena]], al seguito di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], pare abbia alloggiato nel Palazzo. Il comune ne diviene proprietario nel 1882 e lo adibisce dapprima a caserma e poi vi trasferisce alcuni uffici. Per molti anni ospiterà scuole e quindi la pretura e poi la sezione distaccata del tribunale di [[Alba (comune italiano)|Alba]]. Sul piano architettonico la parte di maggior pregio è quella settecentesca e l'atrio con lo scalone in stile vittoriano.
* Teatro Civico Politeama Boglione: Fu inaugurato il 1º settembre [[1900]] e costruito grazie al lascito di Giuseppe Boglione. Progettista il milanese [[Achille Sfondrini]]. Più volte rimaneggiato, negli anni cinquanta subisce un rifacimento che ne modifica completamente l'interno con la demolizione dei loggiati. Fu teatro e cinema per molti anni e poi chiuso nel [[1985]]. "Riapre" nel [[2004]] dopo un consistente restauro anche se in chiave moderna. L'esterno è quello dello Sfondrini con un grande colonnato e la cupola che sovrasta l'edificio. Ospita rassegne teatrali e musicali.<ref>{{Cita web |url=http://www.teatropoliteamabra.it/ita/index.asp |titolo=Teatro Politeama Boglione |accesso=2 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190831093656/http://www.teatropoliteamabra.it/ita/index.asp |dataarchivio=31 agosto 2019 |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Bra}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
==Luoghi di interesse==
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente è di {{formatnum:3996}} persone, pari al 13,24% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it |titolo= Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2022}}</ref>
===Palazzi===
nella frazione Pollenzo vi è il [[Castello di Pollenzo]], patrimonio dell'umanità dell'Unesco
* La Zizzola, edificio simbolo della Città. Situata sul punto più alto della Citta: la collina di Monteguglielmo
* Palazzo Traversa:
Il Nucleo orignario risale alla metà del XV sec. Dopo i lavori di restauro compiuti negli anni '80, l'edificio è adibito a sede del Museo di Archeologia Storia Arte, che raccoglie reperti provenienti dall'antica [[Pollenzo]] (fondata dai [[Romani]]) e opere d'arte locale dal '600 ai giorni nostri.
* Palazzo Comunale. Edificio di origine medioevale; il suo attuale aspetto è opera dell'architetto Bernardo Antonio Vittone
* Palazzo Mathis di fronte al Palazzo Comunale, inaugurato sabato 8 settembre 2007.
* Sede della [[Banca Popolare di Novara]], disegnata da [[Giotto Stoppino]]
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
===Chiese===
Il presidio ospedaliero è situato nel comune di Verduno dove è attivo l'ospedale unico di Alba e Bra, denominato "[[Pietro Ferrero (imprenditore 1898)|Pietro]] e [[Michele Ferrero]]". Il vecchio nosocomio "Santo Spirito" è stato trasformato in Casa della Salute.
* la chiesa parrocchiale di [[Sant'Andrea]] in stile barocco
* la chiesa parrocchiale di [[Sant'Antonino]] Martire
* la chiesa parrocchiale di [[San Giovanni Battista]]
* la chiesa di [[Maria, madre di Gesù|Santa Maria]] degli [[Angelo|Angeli]]
* la chiesa di [[Santa Chiara]]
* la chiesa parrocchiale di [[San Vittore]] in località ''[Pollenzo]''
* la chiesa parrocchiale di [[San Lorenzo]] in località [[Riva di Bra|Riva]]
 
Bra ha ospitato per decenni un presidio militare che in ultimo è stato sede del Centro Addestramento Reclute degli Alpini.<br />Migliaia di giovani hanno trascorso i primi mesi di servizio militare nelle caserme Trevisan, Pellizzari, Guala e Cavalli, chiuse dal 1975.<ref>[http://www.secondo66.it/ Alpini del 2∞/66]</ref>
* la chiesa di [[San Rocco]]
* la chiesa di [[San Giovanni Decollato]] (o dei Battuti Neri)
* la chiesa di [[San Giovanni Battista]] "Lontano"
* la chiesa della [[Trinità]] (o dei Battuti Bianchi) di epoca [[XVII secolo|Secentesca]]
* il Santuario della [[Madonna dei Fiori]]
 
I complessi militari sono stati recuperati per usi privati, pubblici e comunali: la caserma Trevisan è in parte trasformata in edificio residenziale e ospita il Centro Anziani comunale, la sede della [[Polizia stradale]] e [[Guardia di Finanza]], la caserma Pellizzari è stata convertita nella scuola primaria "Edoardo Mosca", la caserma Cavalli è diventata la sede del centro polifunzionale "[[Giovanni Arpino]]" e la biblioteca civica, infine, la caserma Guala è in parte utilizzata per la sede locale della [[Croce Rossa Italiana]], per l'asilo nido comunale "Cesara e Enrico Garbarino", e per magazzini comunali
===Musei===
 
A Bra nasce nel 1986 l'associazione [[Slow Food]], ente conosciuta a livello globale che si occupa della promozione del diritto a vivere il pasto innanzitutto come un piacere, oltre che per la difesa della biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare.<ref>{{Cita web|url=https://www.slowfood.it/|titolo=Slow Food - Buono, Pulito e Giusto|sito=Slow Food|accesso=2023-10-25}}</ref>
* Museo di Storia Naturale "Ettore e Federico Craveri"
* Museo Storico e Archeologico di "Palazzo Traversa"
 
=== Tradizioni e folclore ===
==Cultura==
* La festa patronale si svolge l'8 di settembre con la devozione della [[Madonna dei Fiori]] e la tradizionale processione. Nella ricorrenza si ricorda l'apparizione della Madonna che giunse in salvo di Egidia Mathis il 29 dicembre 1336 assalita e insidiata dai due mercenari. In pieno inverno il pruneto selvatico nei pressi del Santuario fiorisce.
===Ricorrenze===
* Altro Santo Patrono è San Sebastiano.
* Ogni due anni si svolge ''Corto in Bra'' rassegna internazionale dei [[film]] corti.
Si svolgono delle processioni nel periodo pasquale; quella dell'Addolorata si tiene il venerdì sera della settimana precedente la Pasqua, per iniziativa della Confraternita della Misericordia (Battuti Neri) e quella dalla Resurrezione che si svolge nel pomeriggio di Pasqua a cura della Confraternita della
Santissima Trinità (Battuti Bianchi).
 
===Feste eCultura fiere===
=== Istruzione ===
* Negli anni dispari si svolge "''Cheese''", ovvero la prestigiosa fiera internazionale del [[latte]] e del [[formaggio]]. Inventata dal movimento [[Slow food]] che ha sede in Bra, essa coinvolge produttori e lavoratori di latte da tutto il mondo.
Bra è sede dei seguenti istituti scolastici di secondo grado
Questa manifestazione ha cadenza biennale e si tiene nel mese di [[settembre]]. Tale festa viene particolarmente apprezzata da tedeschi e inglesi che colgono l'occasione della manifestazione per visitare anche la città. Solo nell'ultima edizione, hanno visitato la fiera oltre centomila persone durante i quattro giorni dedicati ai formaggi.
* Liceo Classico, Scientifico, Linguistico, delle Scienze Umane Statale "Giolitti-Gandino"
===Personalità legate a Bra===
* Istituto Tecnico Commerciale Statale "Ernesto Guala"
Sono nati a Bra:
* Istituto Tecnico Industriale Statale - Sezione Associata "[[Ascanio Sobrero]]"
* Istituto Professionale Turistico, Grafico e Alberghiero Statale "[[Velso Mucci]]". È capofila del Polo Enogastronomico Piemontese, che eroga corsi di formazione post-diploma.
* Istituto Professionale Parificato "[[Domenico Savio|San Domenico Savio]]"
* Nella frazione Pollenzo è attiva dal 2004 l'[[Università degli Studi di Scienze Gastronomiche]], un'università non statale, legalmente riconosciuta.
 
;Accademia degli Innominati
* [[San Giuseppe Benedetto Cottolengo]], fondatore a [[Torino]] della [[Piccola Casa della Divina Provvidenza]]
In pieno clima arcadico, il 27 luglio 1702, nacque in Bra l'Accademia degli Innominati. Unica in Piemonte con la [[Accademia degli Incolti]] di Torino, fu elevata a colonia arcadica dall'[[Arcadia]] di Roma per il prestigio e la rinomanza che acquisì. Era all'origine un'associazione di letterati, poeti, uomini di cultura, amanti della musica e delle arti visive. Gli accademici rinunciavano al proprio nome e assumevano un appellativo con il quale firmavano le fatiche poetiche. Fondatore fu il Conte Pier Ignazio Della Torre ed annoverò fra i soci Giuseppe Zorgnotto, il Sottomesso, Giovanni Battista Bonino, il Geniale e fra gli iscritti anche i più noti letterati italiani del tempo, [[Ludovico Antonio Muratori]] e [[Scipione Maffei]]. Fra le donne si distinsero la cheraschese [[Benedetta Clotilde Lunelli]] e la lucana [[Aurora Sanseverino]]. Si riunivano in una casa del centro storico, dove sono visibili dei medaglioni dipinti raffiguranti i personaggi dell'Accademia. La decadenza del sodalizio iniziò dopo il 1720.
* la scrittrice [[Gina Lagorio]]
* lo scrittore [[Gianni Farinetti]]
* l'insigne latinista G.B. Gandino
* il ministro, parlamentare e Commissario europeo [[Emma Bonino]] dei [[Radicali]]
* Padre [[Gianfranco Testa]], missionario della [[Consolata]], attualmente risiedente presso [[Bogotà]], [[Colombia]], per la costruzione di un centro per bambini vittime di guerra
* il fondatore del movimento internazionale [[Slow Food]] [[Carlo Petrini]]
* lo storico [[Euclide Milano]]
* lo storico [[Edoardo Mosca]]
* l'assessore regionale [[Bruna Sibille]] ancora vivente
* il senatore della Repubblica [[Michelino Davico]] ancora vivente
 
=== Musei ===
A lungo vi hanno vissuto:
* Museo di storia naturale "Ettore e Federico Craveri"<ref>{{Cita web|url=http://www.museocraveri.it/|titolo=Museo Civico Craveri di Storia Naturale|accesso=2017-04-06}}</ref>
* lo scrittore [[Giovanni Arpino]]
* Museo Storico e Archeologico di "Palazzo Traversa"<ref>{{Cita web|url=https://museidibra.it/museotraversa|titolo=Museo Traversa|accesso=2023-10-25}}</ref>
* il consigliere regionale [[Franco Guida]] ancora vivente
* Museo del Giocattolo<ref>{{Cita web|url=https://museidibra.it/museogiocattolo|titolo=Museo del Giocattolo|accesso=2023-10-25}}</ref>
* [[Bottero Fabrizio]] ancora vivente
* Museo della Bicicletta<ref>{{Cita web|url=https://www.braservizi.com/wp-content/uploads/2019/02/Museo-della-bicicletta_2019_1.pdf|titolo=Museo della Bicicletta}}</ref>
* [[prof. Giovanni Gili]]
* Museo della Scrittura Meccanica<ref>{{Cita web|url=https://www.braservizi.com/educational/museo-della-scrittura-meccanica/|titolo=Museo della Scrittura Meccanica {{!}} Bra (Cuneo)|accesso=2023-10-25}}</ref>
* [[Velso Mucci]]
* Palazzo Mathis
* [[Padre Angelo Roilo]], persona di alta cultura e di immensa umanità. Dedica la sua vita al servizio delle persone con totale abnegazione. Ancora vivente
* Banca del Vino, Agenzia di Pollenzo<ref name=":0" />
* Casa Natale del Santo Cottolengo
* La Zizzola - Casa dei Braidesi
 
=== Cucina ===
[[File:Salsiccia di bra.jpg|thumb|Salsiccia di Bra fresca]]
* La [[salsiccia di Bra]] è preparata miscelando carni magre di bovino e grasso suino. Un tempo veniva confezionata con la sola carne bovina a beneficio della comunità ebraica di Cherasco, tradizione ufficializzata da un decreto reale che autorizzava i macellai di Bra a utilizzare carne bovina nella preparazione di salsiccia fresca, unico caso in Italia. La preparazione avviene macinando il 70-80 per cento di polpa magra di vitello di [[Razza bovina piemontese|razza Piemontese]] e il 20-30 per cento di lardo e pancetta suina. La pasta deve essere tenuta morbida e umida e insaccata in un budello piccolo di montone. Al netto delle varie ricette, tutti usano sale marino e una miscela di spezie (pepe bianco, cannella, noce moscata); ognuno poi personalizza utilizzando aglio, finocchio, porri, parmigiano grattugiato, robiola di Langa stagionata, vino bianco [[Arneis]] o Favorita. La salsiccia di Bra va consumata preferibilmente cruda e il più possibile fresca; se cotta, è tipicamente accompagnata da [[peperonata]].<ref>Piero Sardo, ''Guida delle Langhe e del Roero'', [[Slow Food]] editore, 2000.</ref>
 
* Il ''[[salòt]]'' è un dolce di origini incerte preparato in occasione dell'[[Epifania]]. È composto da due dischi di pasta di pane (o di brioche) che racchiudono un ripieno di frutta candita e confettura di albicocche.<ref>{{cita libro|titolo=500 eccellenze piemontesi|editore=Slow Food|anno=2008|p=42}}</ref>
Di Bra sono anche i Mambassa, nota band italiana, formatasi proprio nella cittadina piemontese nel [[1995]].
 
== Economia ==
Sino alla fine del [[1860]] era presente in Bra una fiorente attività di [[Concia|concerie]]. Le vicende cittadine del periodo sono narrate nei lavori dello scrittore [[Giovanni Arpino]], braidese per parte di madre. Del periodo sopravvivono varie tracce nelle facciate di alcuni edifici ex industriali, tra cui la facciata [[liberty]] della ex fabbrica Novella in via Piumati.
 
La città dà il nome ad un formaggio DOP, la cui produzione è però del tutto assente dal territorio comunale, essendo storicamente basata per la maggior parte nei paesi delle vallate e delle montagne di Cuneo. Furono tuttavia i commercianti braidesi a stagionare e a portare il nostrale" sui mercati piemontesi e soprattutto liguri, dove era usato nella preparazione del pesto. Le condizioni climatiche favorevoli e la felice dislocazione geografica di Bra la resero il più grande centro di raccolta per la stagionatura e la commercializzazione, fatta inizialmente su carri trainati da cavalli.<ref>{{Cita web |url=http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/bra/index.jsp |titolo=Bra DOP |accesso=3 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170708172454/http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/bra/index.jsp |dataarchivio=8 luglio 2017 |urlmorto=sì }}</ref>
Sino alla fine degli anni 60 del secolo scorso, è presente in Bra una fiorente attività di concerie. Le vicende cittadine del periodo sono ben narrate nei lavori dello scrittore [[Giovanni Arpino]], braidese per parte di madre. Attualmente nulla è rimasto del periodo delle concerie, se non la bella facciata liberty della fabbrica Novella in Via Piumati.
Attualmente l'industria a Bra è rappresentata da due importanti fabbriche di laminati plastici, una azienda di motori elettrici e una carrozzeria per grossi automezzi.
 
L'economia braidese si è più volte modificata nel corso degli anni. È presente un forte comparto industriale.
==Sport==
Sin dagli anni '70 Bra è famosa per le sue squadre di Hockey su prato. La squadra femminile, Hockey Bra Lorenzoni, si è aggiudicata ben 13 scudetti nella massima serie del campionato italiano e 10 del Campionato Indoor. La squadra maschile di Hockey su prato vinse lo scudetto 1974/1975 con il nome di Hockey Bra Benevenuta.
 
Continua a mantenersi solida la produzione agricola orticola, in massima parte commercializzata al mercato all'ingrosso di Torino e tramite la grande distribuzione in Piemonte, Lombardia e Liguria. Consistente il settore zootecnico con allevamento di bovini e suini.
Il [[9 giugno]] [[1994]] la 19^ tappa del [[Giro d'Italia]] 1994 si è conclusa a Bra con la vittoria di [[Massimo Ghirotto]].
 
Dal 1842 al 2020 è stata attiva la Cassa di Risparmio di Bra, confluita in [[BPER Banca]].
==Amministrazione comunale==
 
{{ComuniAmministrazione
=== Turismo ===
|NomeSindaco=Camillo Scimone
Bra appartiene al bacino delle Langhe e del Roero anche se la vocazione turistica è abbastanza recente. La presenza e l'influenza di Slow Food hanno contribuito sensibilmente alla promozione della città e del territorio.
|DataElezione= 28/06/2004
 
|partito= [[centrodestra]]
== Infrastrutture e trasporti ==
|TelefonoComune=0172 438111
=== Strade ===
|EmailComune=urp@comune.bra.cn.it
La città è attraversata dalla [[Strada statale 231 di Santa Vittoria]] che collega Asti con Cuneo.
}}
 
Il Comune è servito dai caselli Bra-Marene e Cherasco della [[Autostrada A33 (Italia)|Autostrada A33]] Asti-Cuneo. Il casello Bra-Marene è direttamente connesso al centro cittadino tramite la [[Strada statale 702 Tangenziale Ovest di Bra]].
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Bra]], situata nella centrale piazza Roma, fu stazione di diramazione delle linee Cavallermaggiore-Alessandria e Torino-Ceva-Savona.
Dopo la perdita del collegamento con Ceva a seguito dell'alluvione del 5-6 novembre 1994 e dopo la chiusura nel 2012 dei servizi su rotaia oltre Alba, fa parte del [[Servizio ferroviario metropolitano di Torino]], come stazione di interscambio della [[Linea SFM4]] Alba-Torino Stura (dal 9 dicembre 2012 al 19 gennaio 2024) e dal 20 gennaio 2024 prolungata via Aeroporto fino a Cirié, perdendo il capolinea di Torino Stura. Offre anche una coppia di corse feriali Alba-Torino Porta Nuova. Era fermata e capolinea dalla [[Linea SFMB]] Cavallermaggiore-Bra-Alba (dal 9 giugno 2013), poi diventata Cavallermaggiore-Bra (fino al 2020) e infine sostituita da autolinea.
 
Sorge nell'ambito del territorio comunale anche la stazione di Bandito della linea SFM4 Alba-Cirié.
 
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani di Bra vengono effettuati dalla ditta SAC e si articolano su 7 linee di autobus.<ref>[https://www.viaggisac.it/il-gruppo-biffo-sac-nuova-saar-trasporto-provincia-cuneo Gruppo Biffo-Sac-Nuova Saar]</ref> La stessa SAC, e altre concessionarie, gestiscono i collegamenti interurbani.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Roberto Dellarossa|Inizio = 25 giugno [[1990]] |Fine = 29 marzo [[1993]] |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Francesco Guida |Inizio = 29 marzo [[1993]] |Fine = 28 giugno [[2004]] |Partito = [[Democrazia Cristiana]] <small>(fino al 1994)</small><br>[[lista civica]] <small>(dal 1995)</small> |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Camillo Scimone |Inizio = 29 giugno [[2004]]|Fine = 22 giugno [[2009]]
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bruna Sibille |Inizio = 23 giugno [[2009]]
|Fine = 9 giugno [[2019]] |Partito = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Fogliato |Inizio = 10 giugno [[2019]]
|Fine = in carica |Partito = [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Svizzera|Spreitenbach|1988}}
* {{Gemellaggio|Germania|Weil der Stadt|2001}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Corral de Bustos|2007}}
* {{Gemellaggio|Italia|San Sosti|2007}}
* {{Gemellaggio|Palestina|Betlemme|2023}}<ref>{{cita web|url= https://www.comune.bra.cn.it/it/news/bra-e-betlemme-sono-citta-gemellate |titolo= Bra e Betlemme sono città gemellate |data= 15 giugno 2023 |sito= Comune di Bra}}</ref>
* {{Gemellaggio|Albania|Alessio|2024}}<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.bra.cn.it/it/news/incontro-tra-il-comune-di-bra-e-il-comune-di-lezha?type=2|titolo=Incontro tra il Comune di Bra e il Comune di Lezha|sito=www.comune.bra.cn.it|lingua=it|accesso=2024-02-06}}</ref>
 
La città ha stretto patti d'amicizia con:
* {{Gemellaggio|Italia|Gualdo Tadino|2011}}
* {{Gemellaggio|Italia|Badalucco|2013}}
* {{Gemellaggio|Cina|Contea di Yongchang|2015}}
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Pons (Alpi dell'Alta Provenza)|2015}}
 
== Sport ==
La società [[Associazione Calcio Bra]], fondata nel 1913, ha al suo attivo alcune partecipazioni alla [[Serie C]].
 
La città di Bra ospita una sezione dell'[[Associazione Italiana Arbitri]], appartenente al Comitato Regionale Piemonte-Val D'Aosta<ref>{{Cita web |url=http://www.aiabra.it/ |titolo=FIGC - AIA - Sezione di Bra<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=23 marzo 2022 |dataarchivio=14 giugno 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210614112349/https://www.aiabra.it/ |urlmorto=sì }}</ref>.
 
A Bra sin dagli [[Anni 1960|anni sessanta]] viene praticato l'[[hockey su prato]]. La squadra più titolata è quella femminile, l'[[Hockey Femminile Lorenzoni|H.F. Lorenzoni]], vincitrice di numerosi scudetti nella massima serie del campionato italiano e nel campionato indoor, oltre a Coppe Italia e Supercoppe Italiane. La squadra maschile di hockey su prato vinse il primo scudetto nel campionato 1974/1975 con il nome di [[Hockey Club Bra]] e negli anni ha conquistato varie altre volte questo riconoscimento, oltre a coppe e supercoppe nazionali.
 
===Ciclismo===
Il 9 giugno [[1994]] la 19ª tappa del [[Giro d'Italia 1994]] si è conclusa a Bra da [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] con la vittoria di [[Massimo Ghirotto]].
 
Il 29 maggio [[1999]] la 14ª tappa del [[Giro d'Italia 1999]] è partita da Bra per [[Borgo San Dalmazzo]] con la vittoria di [[Paolo Savoldelli]].
 
Il 18 maggio [[2023]] la 12ª tappa del [[Giro d'Italia 2023]] è partita da Bra per [[Rivoli]] con la vittoria di [[Nico Denz]].
 
===Impianti sportivi===
La città dispone di vari impianti sportivi capaci di ospitare svariate discipline.
Nel 1972 la Cassa di Risparmio di Bra finanziò la costruzione del palazzetto dello sport, dedicato a basket, hockey indoor, atletica, tennis. Di proprietà comunale, è gestito dalla Polisportiva Palasport ed è sede del Tennis Club Match Ball con annessi campi in terra, manto sintetico, tappeto ed uno in erba.
 
In viale Madonna dei Fiori vi sono i due campi in erba sintetica per l'hockey su prato, campi da calcio (ivi compreso lo [[stadio Attilio Bravi]], tutti a gestione comunale) e la piscina gestita dalla Società Braidese per il Nuoto, a gestione mista privato (70%) e comune. Tutta l'area, un tempo adibita a piazza d'armi, è delimitata da una pista ciclabile.
 
Altre strutture sorgono nelle località Bescurone, via Rosselli, Bandito, Pollenzo; in corso Monviso sorge il centro Brasport, adibito soprattutto al calcio a 5.
 
==Giornali, radio, tvNote ==
<references />
Settimanali locali
 
== Bibliografia ==
[[Braoggi]]
* Alfonso Panzetta, ''Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento: da Antonio Canova ad Arturo Martini'', AdArte, Torino 2003.
* {{cita libro|autore= Beatrice Bolandrini |capitolo= Artisti della "val di Lugano" a Torino. Un primo repertorio dei ticinesi nell'Ottocento |curatore= Giorgio Mollisi |titolo= Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi |collana= «Arte&Storia» |volume= anno 11, numero 52, ottobre 2011 |editore= Edizioni Ticino Management |città= Lugano |cid= Bolandrini, 2011 }}
* Autori vari, ''Guida delle Langhe e del Roero'', Slow Food editore, 2000.
* Ettore Molinaro (a cura di), ''Tesori di arte in Bra'', testi di Lidia Botto, Silvia Brizio, Giovanna Cravero, Emanuele Forzinetti, Edoardo Mosca, L'Artistica Editrice, 2009.
* Giuseppe Carità (a cura di), ''Pollenzo'', L'Artistica Editrice, 2004.
* Autori vari, ''Bra. L'Arte, la Storia, la Città'', Gribaudo editore, 1995.
* Cetta Bernardo, ''Palcoscenico di Ricordi'', L'Artistica Editrice, 2004.
* Aldo A.Mola e Livio Berardo, ''Storia di Bra, Dalla Rivoluzione Francese al Terzo Millennio'', L'Artistica Editrice, 2002.
* Francesco Panero, ''Storia di Bra, Dalle Origini alla Rivoluzione Francese'', L'Artistica Editrice, 2007.
 
== Voci correlate ==
[[Il Nuovo Braidese]]
* [[Stazione meteorologica di Bra]]
* [[Pollenzo]]
* [[Castello di Pollenzo]]
* [[Stazione di Bra]]
* [[Università di Scienze Gastronomiche]]
* [[Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza|REMS]]
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Provincia di Cuneo}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Cuneo]]}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni del Piemonte]]
{{Portale|Cuneo|Piemonte}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[Categoria:Bra| ]]
[[bg:Бра (град)]]
[[ca:Bra]]
[[de:Bra (Piemont)]]
[[en:Bra (CN)]]
[[eo:Bra]]
[[es:Bra (Cuneo)]]
[[fr:Bra (Italie)]]
[[is:Bra]]
[[ja:ブラ (イタリア)]]
[[nap:Bra]]
[[nl:Bra (Italië)]]
[[pl:Bra (miejscowość i gmina we Włoszech)]]
[[pms:Bra]]
[[pt:Bra]]
[[sv:Bra]]
[[vo:Bra]]