Acquaforte: differenze tra le versioni
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[[File:B064 Rembrandt.jpg|thumb|upright=1.4|
[[File:Jacques Callot - The Stag Hunt - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.4| '' La grande caccia'', 1619. Acquaforte di [[Jacques Callot]], cm 20×46,7.]]
[[File:Tratti in acquaforte ingranditi otto volte.jpg|thumb|Tratti in acquaforte ingranditi otto volte.]]
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== Storia ==
Sembra pressoché certo che la tendenza ad incidere il metallo con acidi sia stata introdotta dagli [[Armaiolo|armaioli]] con il preciso scopo di decorare armi e [[Armatura|armature]], e il primo a servirsi di questo metodo per ottenere una stampa si ritiene sia stato il tedesco [[Daniel Hopfer]], di [[Augusta (Germania)|Augusta]], in attività tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del [[XVI secolo|Cinquecento]]. La prima acquaforte di cui si possiede una datazione è quella
Nel Seicento l'acquaforte raggiunse un elevato livello di tecnica e di raffinatezza artistica, grazie al contributo di [[Rembrandt]], con le sue oltre trecento incisioni. Anche il francese [[Jacques Callot]] e lo spagnolo [[José de Ribera]] si misero in evidenza in questo secolo, così come [[Antoon van Dyck]]. In Italia, nel XVIII secolo, soprattutto a [[Venezia]], sorse una produzione di ottima qualità: basti ricordare la serie dei ''[[Capriccio (arte)|Capricci]]'' del [[Giovan Battista Tiepolo|Tiepolo]], delle ''[[Vedutismo|Vedute]]'' del [[Canaletto]], nei quali all'abilità tecnica si associò una grande inventività mentre, in Europa, [[Francisco Goya]] raggiunse livelli di pregevole qualità.
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== Altri progetti ==
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