Camera di decompressione: differenze tra le versioni

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'''alto fondale''' se svolte oltre la fascia dei -50 m,
In Italia le camere iperbariche, per legge, debbono essere tutte multiposto con camera di equilibrio, al fine di consentire l'ingresso di personale in qualsiasi momento del trattamento, collegate a bombole e [[Compressore aria respirabile|compressori ad aria compressa respirabile]] adeguati e scorte accessorie di gas relativi, [[ossigeno]] ed [[elio]]. La gestione delle operazioni a bordo è tenuta da personale specializzato, spesso gli stessi [[subacqueo|sommozzatori]], con monitoraggio e gradi di allerta elevati e costanti quando i sommozzatori sono in immersione durante le operazioni, e in seguito all'interno della camera durante la [[Tappa di decompressione|soste decompressive]].
Con il progresso tecnologico nel campo delle [[immersione professionale|immersioni professionali]], essa ha trovato largo utilizzo nelle [[immersioni in [[saturazione]].
Con questa tecnica il sub è in grado di lavorare per diversi giorni a profondità notevoli e utilizzare la camera da decompressione, o meglio la stazione iperbarica, dotata dei vari necessari comfort, come abitazione, solitamente sistemata sulla nave appoggio e collegabile con campana presurizzabile di trasporto verso il fondo marino (vedi il recupero del [[Polluce (piroscafo)|Polluce]] presso l'[[Isola d'Elba]]), ed effettuare una sola decompressione alla fine del ciclo di operazioni.
[[File:Pressurised Chambers for Divers.jpg|thumb|Una camera iperbarica usata per le immersioni in saturazione]]
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=== Linee guida sulle indicazioni all'ossigenoterapia iperbarica 2007 ===
Nel 2006 una commissione mista, formata da rappresentanti delle società scientifiche, [[Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva]] (SIAARTI), [[Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica]] (SIMSI) e di categoria, [[Associazione Nazionale Centri Iperbarici Privati]] (ANCIP), ha rivisto le Linee Guida sulle indicazioni all'Ossigenoterapia Iperbarica, alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e seguendo le regole della [[medicina basata sull'evidenza]] (EBM). Ne sono nate le linee guida italiane sull'uso dell'Ossigenoterapia Iperbarica (OTI).<ref name=linee_guida_oti>''Linee guida sulle indicazioni all'ossigenoterapia iperbarica 2007'', documento congiunto elaborato dal gruppo di studio:
* SIMSI (Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica): Prof. Giuliano Vezzani, Dr Marco Brauzzi
* SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione, Terapia Intensiva) Prof.ssa Monica Rocco, Dr Luciano Ditri
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Il pericolo maggiore, in particolare nelle camere monoposto che utilizzano un'atmosfera di ossigeno, rimane l'introduzione di oggetti in grado di generare fiamme o scintille. È sufficiente anche indossare abiti o copertine fatte in materiale sintetico che per sfregamento generano elettrostaticità e quindi fiamme.
Tristemente famoso fu il caso di Salvatore Iannelli, un bimbo di quattro anni di Napoli sottoposto a trattamento in una camera a ossigeno puro morto in seguito a un incendio causato da un giocattolo in grado di generare scintille che gli era stato lasciato per farlo stare buono.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/01/Anche_abito_puo_aver_scatenato_co_0_9711017388.shtml 1º novembre 1997, pagina 5] Corriere della Sera</ref><ref>[http{{Cita web|lingua=it|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/04/29/quell-ospedale-sotto-accusa.html Quell|titolo=QUELL'ospedale sottoOSPEDALE accusa]SOTTO Repubblica,ACCUSA 29- aprilela 1987,Repubblica.it|sito=Archivio pagina- 17la Repubblica.it|data=1987-04-29|accesso=2025-03-15}}</ref>
 
Proprio in seguito a questi incidenti si sono sviluppate una serie di procedure in grado di ridurre qualsiasi rischio di incendio: da un lato si cerca di ridurre al minimo la quantità di ossigeno nella camera, dall'altro si è migliorato il controllo degli oggetti introdotti dai pazienti, anche attraverso sofisticate tecniche di analisi dell'aria in grado di individuare tracce anche minime di prodotti di combustione. Ai pazienti è assolutamente vietato indossare abbigliamento sintetico e portare con sé qualunque tipo di oggetto che produca o possa produrre una combustione come ad esempio [[accendino|accendini]] e [[scaldamani a carbonella]]. Inoltre a scopo precauzionale si fanno depositare all'esterno anche cellulari, orologi non subacquei, chiavi, torce e i dispositivi a batteria in genere.
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== Incidenti recenti ==
Un grave incidente è avvenuto negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], a [[Lauderdale -by -the -Sea]] il 1º maggio [[2009]], presso l'OHNC della [[Florida]], Centro di terapia iperbarica neurologico del Dr. [[Neubauer's]], per un incendio verificatosi all'interno della camera iperbarica, e ha coinvolto due cittadini italiani: [[Francesco Pio Martinisi]], di soli 4 anni, rimasto ustionato sul 90% del corpo e deceduto l'11 giugno e la nonna, Vincenza Pesce, che lo assisteva, anche lei è morta in seguito alle gravissime ustioni riportate. Il fatto ha destato notevole scalpore poiché per il bambino, affetto da una particolare disfunzione neurologica, era stata creata una petizione di raccolta fondi con relativo sito e blog, e per cui si era interessato anche l'ex-presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]].
 
== Note ==