Vortigern: differenze tra le versioni
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|predecessore = [[Cunobelino]] (I)<br>[[Vortimer]] (II)
|successore = [[Vortimer]] (I)<br>[[Riotamo]] (II)
|data di nascita = [[419]] circa
|luogo di nascita =
|data di morte = [[477]] circa
|luogo di morte =
|consorte = [[Severa (figlia di Magno Massimo)|Sevira]]<br>Rowena
|figli = [[Vortimer]]<br>[[Cadeyrn]]
|religione =
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|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[394]] o [[419]]
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[454]] o [[477]]
|Epoca = 400
|Attività = sovrano
|Nazionalità = britanno
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un condottiero [[britanni|britanno]] del [[V secolo]]<ref>Vedi [[partenza dei romani dalla Britannia]] attorno al [[410]].</ref>
}}
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Tra le varie leggende che circondano questo sovrano, spiccano più di tutte quelle appartenenti al [[Materia di Bretagna|ciclo arturiano]].
Secondo alcuni autori [[Medioevo|medioevali]], infatti, Vortigern è
== Il contesto storico ==
Man mano che la crisi dell'[[Impero romano d'Occidente]] si andava accentuando, la [[Britannia romana|Britannia]] diventava progressivamente meno controllabile e meno conveniente da gestire per Roma. Attorno al [[350]], quando le [[legione romana|legioni]] stanziate nell'isola non ricevettero più rinforzi dal potere centrale (gli ultimi rinforzi erano composti da mercenari barbari di stirpe iranica, gli [[Alani]] ed i [[Sarmati]], nella cui mitologia si trovano leggende assimilabili alla saga arturiana de "[[La spada nella roccia]]"), la situazione precipitò. Anche la Britannia era soggetta a sempre maggiori attacchi dall'esterno: da parte dei Sassoni dall'est, dagli [[Irlandesi]] da ovest e dai [[Caledoni]] da nord dal [[367]], tanto che venne creata, nel [[369]], la nuova provincia di [[Valentia (provincia romana)|Valentia]] nel Nord con capitale Luguvallium ([[Carlisle]]), a mo' di "stato-cuscinetto".<ref name="heather">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref>
In questo clima di isolamento dal resto dell'Impero, la gran parte degli effettivi del presidio romano
In Britannia stazionavano quattro [[legione romana|legioni]], ma nel [[402]] il comandante in capo dell'[[esercito romano]], il [[vandali|vandalo]] [[Stilicone]], ne prelevò una per fronteggiare i [[Visigoti]] di [[Alarico]] e non la rimandò più nell'isola. Le legioni britanniche si ammutinarono per tre volte tra il 402 ed il [[406]], eleggendo tre [[usurpatori romani|imperatori]], dei quali l'unico ad aver lasciato un segno nella [[storia]] fu [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]. Le ultime legioni furono richiamate sul continente nel primo decennio del [[V secolo]]<ref>Nel 407 le truppe restanti elessero come imperatore l'usurpatore Costantino III, che si spostò con le forze disponibili nell'isola al di là della [[La Manica|Manica]] per fronteggiare l'esercito inviatogli contro dall'imperatore Onorio, dal quale fu sconfitto e ucciso nel [[411]]</ref>. A partire dal [[407]] la zecca di [[Londinium]] ([[Londra]]) cessò la coniazione di monete per la paga dei legionari. Nel [[408]] un'incursione sassone fu apparentemente respinta dai Britanni appoggiati da pochi contingenti romani rimasti nell'isola in quanto sposati con donne indigene. La situazione doveva consistere in un'anarchia pressoché assoluta: le truppe romane si ritirarono dai territori settentrionali per concentrarsi nei porti meridionali in vista dell'imbarco, i mercenari in parte seguirono i romani in parte rimasero liberi sull'isola, i Britanni inquadrati nelle truppe romane in gran parte seguirono i loro commilitoni sul continente e molti legionari, sposati con donne locali, disertarono per rimanere in loco e nel [[410]] [[Zosimo (storico)|Zosimo]] attesta che i nativi isolani espulsero per ritorsione l'amministrazione civile romana (sebbene Zosimo potrebbe riferirsi alla rivolta dei [[Bretoni]] dell'[[Armorica]]).<ref name="heather" />
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I rapporti tra Britanni e Romani erano stati caratterizzati da una sorta di amore-odio nei secoli precedenti, con frequenti insurrezioni della popolazione [[celti]]ca contro Roma. Con la partenza dei Romani dall'isola in pochi anni si ritornò alla situazione di instabilità e di [[guerra]] continua che aveva caratterizzato la [[Antica Britannia|Britannia preromana]] e che rese così debole e vulnerabile l'[[isola]] al punto da far rimpiangere il governo romano.<ref>Dopo oltre tre secoli di dominio romano, bastarono pochi decenni per cancellare quasi tutto il lascito di [[Roma]]. La situazione si fece paradossale al punto tale che le varie tribù celtiche della Britannia elessero ognuna un proprio capo con la conseguente lotta intestina per il potere. Le tribù univano le proprie forze solo in occasione di attacchi provenienti dall'esterno. In pratica, le tribù celtiche costituivano dei potentati autogovernati da capitribù locali, mentre le residue forze britanno-romane erano concentrate in alcune città e servivano i potentati locali come mercenari. Non tutti i contatti col mondo romano erano stati però recisi, tant'è che da Roma per ben due volte (forse tre, se venisse confermata la versione di Beda il Venerabile circa una missione romana nel [[417]]) venne inviato in soccorso all'ex provincia un abile generale, [[Germano d'Auxerre]], col compito di riorganizzare le difese dell'isola, di sedare le lotte intestine, di ricacciare in mare gli invasori e di tenere, almeno formalmente, questa terra sotto il controllo nominale di Roma. La prima volta (accertata storicamente) che Germano d'Auxerre venne in Britannia fu nel [[427]], quando riorganizzò le forze filoromane e batté le forze alleate di Pitti ed Angli nella cosiddetta [[Battaglia dell'alleluja]], svoltasi nel [[429]] in una località ancora imprecisata, ma quasi sicuramente non distante dalle boscose rive del fiume [[Humber]], la zona in cui storicamente approdarono gli Angli e non eccessivamente distante dalle terre in cui erano stanziati i Pitti. Egli avrebbe, poi, governato la Britannia nel ruolo di "vicarius" e viene dunque da chiedersi, ammesso che la tradizione di Beda sia corretta, se non fosse questo generale il mitico Re Artù della tradizione successiva. A questo punto la politica e la giustizia furono prese in mano dalle autorità municipali e piccoli signori della guerra andarono emergendo in tutta la Britannia. Beda parla di un imperatore "Costanzio" di [[Costantinopoli]] quale autorità cui Germano riportava, ma [[Bisanzio]] era troppo lontana e la Britannia non era sotto la sua sfera d'influenza. Inoltre, l'[[Impero romano d'Oriente]] era retto, all'epoca, da [[Teodosio II]], quindi, viene da ipotizzare che questo fantomatico "Costanzio" sia in realtà il generale [[Flavio Costanzo]], marito di [[Galla Placidia]] ed associato per breve tempo all'imperatore d'occidente [[Onorio (imperatore)|Onorio]], deceduto nel [[421]]. Ma, in ogni caso, egli avrebbe governato solo sulle classi sociali elevate, ovvero sulla popolazione romano-britannica residua, non certamente sulle tribù a livello generale. Così, presso le popolazioni indigene, l'uso del [[Lingua latina|latino]] fu abbandonato, il [[Cristianesimo]], che era ancora debole nell'isola rispetto alla [[religione]] [[Druidi|druidica]], divenne un culto di nicchia e le città furono evacuate e lasciate in rovina, così come anche il [[Vallo di Adriano]] e le diverse fortificazioni, che divennero delle cave di materiale edile</ref> In questi anni si assistette, oltre alle lotte intestine per il predominio sulla Britannia, a un intensificarsi delle scorrerie di [[Juti]], [[Angli]], [[Sassoni]], [[Frisoni]], [[Pitti (popolo)|Pitti]] e [[Scoti]].<ref name="heather" />
Le guerre intestine sconvolsero l'isola per un trentennio, fino a quando, verso il [[441]], un capo-clan assoldò dei mercenari [[anglosassoni]] e juti per combattere e sconfiggere i capi rivali, alcuni dei quali di famiglie Romane, come pure lui il cui padre era un certo Vitalianus signore di ''[[Glevum|Colonia Nervia Glevensium]]'' ([[Glouchester]]). Vortigern contava di usare questi mercenari germanici anche per proteggere i suoi domini dalle incursioni dei vicini barbari: Pitti, Scoti ed Attacotti. La [[tradizione]] identifica questo capo, di cui non si conosce il nome di battesimo, essendo Vortigern un semplice titolo, corrispondente più o meno al nostro "tiranno". Lo scontro decisivo tra Sassoni, al servizio di Vortigern e Pitti avvenne probabilmente a [[Vindolanda]] nel [[452]]. La sanguinosa [[battaglia]] vide i Sassoni prevalere e da allora i Pitti, stando alle [[cronaca (storia)|cronache]] posteriori, non fecero più incursioni a [[sud]] del Vallo di Adriano. La scelta di servirsi di barbari come mercenari, anziché di far ricorso a Roma, può esser stata obbligata dal fatto che, dal [[440]], il reale potere di Roma era praticamente confinato alla sola [[Italia]]. Per sancire l'ingresso dei Sassoni in Britannia venne celebrato il matrimonio tra Vortigern e la figlia del capo dei mercenari sassoni, cosa che non fu ben vista dai Britanni cristiani. I Sassoni erano infatti ancora [[paganesimo|pagani]], mentre una parte dei Britanni era composta da cristiani, anche se questi seguivano l'[[eresia]] di [[Pelagio]]. Il prezzo dell'accordo con i Sassoni si rivelò molto oneroso, in quanto prevedeva la cessione del [[Kent]], dell'[[isola di Thanet]] e dell'[[isola di Wight]], il mantenimento da parte del popolo dei mercenari e delle loro famiglie che si stabilirono sul suolo britannico per sfuggire a una [[carestia]] che aveva colpito le loro terre d'origine: lo [[Jutland]], l'[[Hannover]] e lo [[Schleswig-Holstein]]. Gli invasori Anglosassoni si accorsero ben presto che senza il loro aiuto Vortigern era incapace di mantenere il controllo dell'isola e di opporsi alle scorrerie di Pitti e Scoti. Il giogo imposto alla popolazione dai nuovi arrivati era però così pesante che nel [[446]] venne inviata una petizione al comandante in capo dell'[[esercito romano]] sul continente, [[Flavio Ezio]], affinché sbarcasse e liberasse l'isola. La petizione, conosciuta come ''[[Gemitus Britannorum]]'' (in inglese "[[Groan of the Britons]]"), rimase però inascoltata perché i [[Storia romana|Romani]] erano impegnati a contenere gli [[Unni]] di [[Attila]]. Nel [[449]], non accontentati nelle loro richieste di nuove terre, i mercenari si ribellarono e furono raggiunti da nuovi contingenti. Nel [[450]] l'occupazione si estese a macchia d'olio a tutta la parte orientale dell'isola. I mercenari ebbero sicuramente la meglio sulle deboli truppe di Vortigern, che morì quasi certamente dopo pochi anni, forse nell'agguato teso dai Sassoni presso [[Stonehenge]] durante le trattative di pace in cui vennero massacrati numerosi capi dei Britanni ([[454]]). [[Beda il Venerabile|Beda]] tramanda che i Sassoni sbarcarono nel [[449 d.C.]] nella non meglio precisata località del Kent di nome "
== Le fonti e i racconti su Vortigern ==
=== Gildas ===
Il primo a narrare la storia di Vortigern fu nella prima metà del [[VI secolo]] lo [[storiografia|storico]] [[Gildas]] nel ''[[De Excidio et Conquestu Britanniae]]'', che racconta come tutti i consiglieri, in accordo col "''superbus tyrannus''" (Gildas chiama Vortigern con questo aggettivo, che significa Tiranno superbo)
=== Beda ===
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* la data del [[425]] per la presa del potere da parte di Vortigern, quella del [[428]] per l'arrivo dei Sassoni e quella del [[437]] per la [[battaglia]] combattuta tra un certo Vitalino e Ambrosio a [[Middle Wallop|Wallop]] (forse nell'odierno [[Hampshire]]).
* Diversi calcoli, da cui derivano errori, per fissare la data in cui Vortigern invitò i Sassoni in Britannia.
* Materiale genealogico su Vortigern, da cui scaturiscono i nomi dei [[figlio|figli]] ([[Vortimer]], [[Pascent]], [[Catigern]] e Fausto)
La ''Historia Brittonum'' riferisce di Quattro battaglie avvenute nel Kent, ovviamente collegate con il materiale presente nella ''[[Cronaca anglosassone]]'' (vedi dopo). Nella ''Historia Brittonum'' si dice che il figlio di Vortigern, [[Vortimer]], guidò i Britanni contro i Sassoni di Hengest. Inoltre, viene detto che i Sassoni furono cacciati dalla Britannia e poi richiamati pochi anni dopo sempre da Vortigern dopo la [[morte]] di Vortimer. Nella ''Historia Brittonum'' si ravvisa un tentativo da parte di uno o più studiosi britannici anonimi di fornire più dettagli sul racconto e di armonizzare le diverse tradizioni.
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== Vortigern figura storica? ==
{{W|sovrani|settembre 2013}}
A
È stato suggerito che più che un nome proprio, Vortigern potrebbe essere stato un titolo. La parola britannica ''tigern'' (regale) farebbe pensare che Vortigern ("Vor-tigern") significhi qualcosa come ''gran signore'' o ''comandante supremo''. Tuttavia questa ipotesi sembra improbabile alla luce del fatto che nessuno dei contemporanei che portano nomi che contengono la [[parola]] -tigern ([[San Kentigern]], [[Catigern]], [[Ritigern]] o [[Tigernmaglo]]) furono re. Ed anche se ci sono più persone chiamate Vortigern (nove in [[Irlanda]] coi nomi Vortigern Fortchern o Foirtchern)
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=antica_mod29.pdf|titolo=Il declino del potere imperiale nelle province|accesso=18 dicembre 2007|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304105621/http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=antica_mod29.pdf|urlmorto=sì}}
* [https://web.archive.org/web/20071012045430/http://britannia.com/history/bb445.html Trattazione storica circa l'arrivo dei Sassoni in Britannia].
* {{cita web | 1 = http://www.britannia.com/history/nararthist.html | 2 = La storia della Gran Bretagna tra il 400 ed il 600 | accesso = 14 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140606221649/http://www.britannia.com/history/nararthist.html | dataarchivio = 6 giugno 2014 | urlmorto = sì }}
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