François Cevert: differenze tra le versioni
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{{Sportivo
|Nome = François
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{FRA}}
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{{Bio
|Nome = François Albert
|Cognome =
|ForzaOrdinamento =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Parigi
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|Nazionalità = francese
}}
Considerato uno dei migliori piloti della sua generazione, morì tragicamente nel 1973 a soli 29 anni sul circuito di [[Watkins Glen International|Watkins Glen]], durante le qualifiche del [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1973|Gran Premio degli Stati Uniti]].
== Biografia ==
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Nel 1966 Cévert conquista il prestigioso ''Volant Shell'', battendo un'altra giovane promessa dell'automobilismo francese, [[Patrick Depailler]]. Il premio è un'intera stagione sponsorizzata nel Campionato Francese 1967 di [[Formula 3]] al [[volante]] di un'Alpine-[[Renault]].
L'anno dopo si lega al team [[Tecno (automobilismo)|Tecno]], con cui vince il titolo nazionale.
Nella stagione 1969 la Tecno promuove Cévert in [[Formula 2]]. Esordisce al ''III Deutschland Trophäe'' all'[[Hockenheimring]] (piazzandosi nono) e conduce una stagione positiva (coglie tra l'altro il 3º posto al [[Gran Premio di Enna]]) conclusa al terzo posto assoluto. La brillante stagione è corredata dalla vittoria del [[Gran Premio di Reims]] (gara però non inclusa nel campionato).
François, oltre ai successi automobilistici, è persona di incredibile fascino. Ha studiato per dodici anni al conservatorio e suona il pianoforte, guida personalmente un aereo privato e ha uno sguardo così intenso da aver stregato, così si dice, Brigitte Bardot. Queste doti sono tali da fargli guadagnare il soprannome di "François il Magnifico"<ref>{{Cita web|url=https://ruoteclassiche.quattroruote.it/quando-guidava-brigitte-bardot/|titolo=Quando guidava Brigitte Bardot|sito=Ruoteclassiche|data=2020-07-25
=== L'esordio in Formula 1 ===
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Data la vittoria anticipata del titolo da parte di Stewart, per Cévert si presenta l'occasione di mettersi in mostra nelle tre gare conclusive della stagione. Il 5 settembre, nel Gran Premio d'Italia a Monza, il francese coglie un terzo posto, seguito poi dalla sesta piazza nel [[Gran Premio del Canada 1971|Gran Premio del Canada]] a [[Mosport Park]] due settimane dopo.
La stagione si chiude con il [[Gran Premio degli Stati Uniti 1971|Gran Premio degli Stati Uniti]], in programma al [[circuito di Watkins Glen]] ([[New York (
Con 26 punti Cévert ottiene la terza posizione nella classifica piloti, dietro a Stewart (campione con 62 lunghezze) e a Peterson (33).
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Le successive due gare tuttavia non vanno secondo l'esito sperato. Cévert si ritira in [[Austria]] e in [[Italia]] giunge solo quinto. Per contro Fittipaldi coglie un secondo posto, mentre uno strepitoso Peterson vince sia a [[Gran Premio d'Austria 1973|Zeltweg]] che a Monza.
A questo punto per Cévert resta la possibilità di conquistare il secondo posto, al fine di chiudere nel migliore dei modi una già ottima annata e si presenta determinato per l'atto conclusivo della stagione in Nord America. Il 23 settembre a [[Mosport Park]], nel Gran Premio del Canada, rimane coinvolto, al 33º giro, in un brutto incidente riportando una ferita ad una caviglia ed arrivando quasi alle mani con il giovane sudafricano [[Jody Scheckter]]. La [[Tyrrell 006]] ha la pedaliera distrutta e solertemente viene fatta arrivare in aereo dall'Inghilterra una nuova vettura, la 006/3, giusto in tempo per il Gran Premio degli Stati Uniti, in programma il 7 ottobre a Watkins Glen. Trattasi di una corsa nella quale in precedenza ha già colto risultati positivi, grazie alla vittoria nel 1971 e al secondo posto nel 1972. Il dualismo è ancora con Ronnie Peterson e, sabato 6 ottobre, i due ingaggiano battaglia in prova per guadagnare la pole position. Cévert, confidando anche nel nuovo telaio, lancia la vettura in cerca del miglior tempo, ma alle veloci "Esse", nella parte iniziale del tracciato, (proprio mentre è seguito da Scheckter, che voci di corridoio sussurrano possa prendere il posto di Stewart, in predicato di ritiro, alla Tyrrell) l'auto non curva, andando a schiantarsi ad oltre 200 chilometri orari contro le vicine barriere metalliche e rimbalzando contro quelle dall'altra parte della pista dopo essersi capovolta e spezzata a metà.
L'impatto è violento e l'entità del dramma viene subito percepita: i primi ad accorrere sono [[Jackie Stewart]], [[Jody Scheckter]] e l'amico [[Carlos Pace]], i quali capiscono che c'è ben poco da fare. Stewart riferirà: “''Sembrava il luogo di un disastro aereo''”<ref>{{Cita web|url = http://www.f1sport.it/2013/10/f1-francois-cevert-langelo-della-formula-1/|titolo = F1 {{!}} François Cevert: L'angelo della Formula 1|accesso = 23 dicembre 2015|sito = F1Sport.it - Formula 1}}</ref>. I commissari di gara trovano il pilota intrappolato tra i rottami dell'auto e straziato dalle lamine del guard-rail<ref>{{Cita web|url=https://www.giornalemotori.com/2014/10/31/gp-usa-1973-dramma-cevert/|titolo=GP USA 1973: il dramma di Cevert|sito=Giornalemotori|data=2014-10-31
Stewart abbandona immediatamente la scena dell'incidente e torna ai box.
Ignote le cause dell'incidente: alcuni, tra i quali [[Niki Lauda]] anni dopo nel suo libro ''Io e La Corsa'', parlarono di un insidioso avvallamento sull'asfalto su cui François sarebbe passato per una traiettoria eccessivamente aggressiva a bordo pista; chi di malore del pilota per l'essere salito in macchina dopo una crisi di vomito, tanto è vero che del vomito fu ritrovato anche nel casco e sulla tuta. Altri attribuirono la responsabilità ai postumi della ferita alla caviglia riportata due settimane prima ed in effetti il francese sfoggiava ai box una vistosa bendatura. Per il compagno Stewart invece, semplicemente e contro il suo consiglio, il francese avrebbe affrontato le "Esse" in terza marcia ad elevato numero di giri col risultato di avere una vettura più pronta ma nervosa ed incontrollabile in caso di difficoltà<ref>{{Cita web|url=https://fuoripista.net/2023/01/15/francois-cevert-e-la-tragica-profezia/|titolo=François Cevert: l’ascesa e il tragico destino di un eroe incompiuto della Formula 1}}</ref>. Lo scozzese anzi aggiunse che dopo l'incidente, quando risalì in vettura per affrontare la quarta ed ultima sessione di prove, staccando tra l'altro il settimo tempo, ebbe anch'egli delle difficoltà alle "Esse" ma riuscì a tenere in strada la vettura in quanto la quarta marcia gli permise un controllo molto più morbido e facile.
La morte del ventinovenne pilota francese sconvolge la Formula 1, primo fra tutti Stewart. Lo scozzese confesserà tempo dopo che nell'aprile 1973 aveva maturato la decisione di abbandonare la F1, lasciando a Cévert il ruolo di prima guida in Tyrrell per la [[Campionato mondiale di Formula 1 1974|stagione 1974]]. Stewart aveva parlato della cosa solo con il patron [[Ken Tyrrell]], che già si era mosso in estate per strappare [[Roger Williamson]] a Tom Wheatcroft e successivamente, dopo la tragica morte del giovane inglese, aveva contattato [[Jody Scheckter]], senza però informarlo su chi avrebbe sostituito, tanto che il sudafricano aveva immaginato un team con tre vetture. Jackie non aveva informato neppure la moglie Helen, presente in quel tragico weekend a Watkins Glen, per evitarle la tensione del conto alla rovescia delle ultime gare da disputare.
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[[Categoria:Piloti di Formula 1 francesi]]
[[Categoria:Piloti
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