Gavi: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 2 = Alessandria
|Amministratore locale = Carlo Massa
|Partito = Lista[[lista Civicacivica]] "SìAmoGavi"
|Data elezione = 22-9-2020
|Data rielezione =
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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 4397
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2023&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2023.
|Aggiornamento abitanti = 30-6-2023
|Sottodivisioni = Alice, Monterotondo, Pratolungo, Rovereto
|Divisioni confinanti =[[Arquata Scrivia]], [[Bosio]], [[Carrosio]], [[Francavilla Bisio]], [[Novi Ligure]], [[Parodi Ligure]], [[San Cristoforo (Italia)|San Cristoforo]], [[Serravalle Scrivia]], [[Tassarolo]], [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]]
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|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Gavi (province of Alessandria, region Piedmont, Italy).svg
|Didascalia mappa = Mappa del comune di Gavi all'interno della provincia di Alessandria
}}
 
'''Gavi''' ({{IPA|/ˈɡavi/}}, pronunciato {{IPA|[ˈɡaː(v)i]}} o {{IPA|[ˈɡɒː(v)i]}} in [[Lingua ligure|ligure]], ''Gavi'' {{IPA|[ˈɡɑvɪ]}} in [[Lingua piemontese|piemontese]]), anchein passato noto anche come ''Gavi Ligure''), è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:4397Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Alessandria]] in [[Piemonte]], situato sulla destra del torrente [[Lemme]] alla confluenza con il [[Neirone (torrente)|rio Neirone]]. Dista aA pochi minuti da [[Novi Ligure]], dista circa 40&nbsp;km da [[Alessandria]], 60&nbsp;km da [[Genova]] e 140&nbsp;km da [[Torino]].
 
Il comune, uno dei principali del [[Novese]], ha il riconoscimento di [[bandiera arancione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.bandierearancioni.it/borgo/gavi|titolo=Gavi|autore=|sito=Bandiere Arancioni TCI|data=2016-12-16|lingua=it|accesso=2021-05-07}}</ref> e dà il nome all'omonimo [[Cortese di Gavi|Cortese di Gavi DOCG.]]
 
[[File:Gavi - panorama.jpg|thumb|375x375px|Panorama di Gavi visto da Carrosio]]
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{{vedi anche|Forte di Gavi}}
{{NN|storia|agosto 2015}}
[[File:Il forte di Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicethumb|347x347px|destra|Quadro che rappresenta Gavi e il suo Forte dei primi del 900 olio su tavola.]]
[[File:Gavi 972.jpg|sinistradestra|miniaturathumb|Il primo documento scritto, conservato presso l'Archivio di Stato di Genova, risale al 972.]]
[[File:Gavi.JPG|thumb|left245x245px|Via Goffredo Mameli|245x245px]]
Ritrovamenti di reperti in pietra levigata fanno risalire la presenza dell'uomo nelle terre di Gavi a oltre 2000 anni fa. Il nome deriva probabilmente dall'esistenza della stazione [[Neolitico|neolitica]] di Cavatium da cui il latino Gavium.<ref>''La Stampa'', Speciale Gavi, 1998.</ref>. Si ritiene che Gavi ospitasse un [[Civiltà romana|presidio romano]] a difesa della [[via Postumia]].
 
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] fu occupato da una tribù gota che forse gli diede il nome (dall'antico germanico gau, tribù e sede della tribù , che al genitivo fa esattamente gawi), poi anche dagli [[Magiari|ungari]] e dai [[saraceni]] e secondo la leggenda, una loro principessa, Gavia (o Gavina), avrebbe stabilito la propria dimora nel castello del luogo.<ref name="ReferenceA">Generale Sartore Comm. Federico, ''Storia Popolare di Gavi Ligure'', 1933 (ediz. 1987 a cura di Cassa di Risparmio di Alessandria).</ref>. Pare fosse di origine francese ed infatti la più vecchia via del borgo sotto il castello si chiama Monserito (da Mon Cheri).
 
Il primo documento ufficiale che menziona Gavi risale all'anno 972 ed è conservato nell'[[Archivio di Stato di Genova]].
 
Notizie storiche certe sul Castello di Gavi si hanno verso l'anno Mille. In quel periodo Gavi apparteneva alla famiglia degli [[Obertenghi]]. Da questi discese il ramo di marchionato che dal XII secolo assunse il titolo di [[Marchesato di Gavi|Marchesi di Gavi]], alleati del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], che possedeva una parte del castello e che pare qui si rifugiò dopo la [[battaglia di Legnano]]. L'Imperatore ritenne più prudente rifugiarvi la famiglia quando tornò in Italia nel 1177 per recarsi a Venezia.<ref>''Il Barbarossa e i suoi alleati liguri-piemontesi: atti del convegno storico internazionale'', a cura di Giuseppe C. Bergaglio (Gavi: s.n., 1987).</ref>. La città entrò ben presto nelle mire della [[Repubblica di Genova]] per la sua posizione strategica nell'entroterra [[Liguria|ligure]], sulle più importanti vie di comunicazione verso la [[pianura padana]].<ref name="Cornelio Desimoni 1815">Cornelio Desimoni, ''Annali storici Della città di Gavi e delle sue famiglie (dall'anno 972 al 1815)'', 1896.</ref>.
 
Nel [[1202]], il comune fu formalmente ceduto alla [[Repubblica di Genova]]. Passato sotto il dominio dei [[Visconti]], salvo una breve parentesi francese, e in seguito ai [[Guasco (famiglia)|Guasco]] di [[Alessandria]], tornò in mano genovese nel [[1528]], con l'avvento al potere di [[Andrea Doria]]. Per lungo periodo Gavi rimase sotto la dominazione della [[Repubblica di Genova]].<ref name=CMG>{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.genova.it/it/storia/la-provincia/i-confini-contesi-del-mandamento-gavi-del-circondario-novi-ligure|titolo=I confini contesi del mandamento di Gavi e del Circondario di Novi Ligure|sito=Città Metropolitana di Genova|accesso=23 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230924010536/https://www.cittametropolitana.genova.it/it/storia/la-provincia/i-confini-contesi-del-mandamento-gavi-del-circondario-novi-ligure|urlmorto=no}}</ref><ref name="ibidem">''ibidem''</ref>.
 
Data la sua strategica posizione di confine, Gavi ed in particolar modo la sua fortezza si trovarono coinvolte nella maggior parte dei conflitti che interessavano la Repubblica ed il confinante Ducato di Savoia, poi Regno di Sardegna. Durante l'epoca napoleonica il Forte fu occupato dall'esercito francese, nelle cui file militava tra gli altri [[Ugo Foscolo]]. La mattina del 17 agosto [[1799]] a Gavi avvenne un [[Combattimento di Gavi (1799)|breve combattimento]] fra i resti dell'esercito francese in ritirata dopo la disastrosa [[Prima battaglia di Novi (1799)|battaglia di Novi]] del 15 agosto e l'avanguardia russa, durante la [[campagna italiana di Suvorov]] e 130 francesi furono catturati.<ref>{{Cita|Milyutin|1852}}.</ref><ref>{{Cita|Orlov|1892}}.</ref>
 
[[File:La fortezza di Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|308x308px|Il Forte di Gavi visto dall'alto, scatto da drone di Maurizio Ravera|alt=Gavi]]
La sconfitta di Napoleone e la conseguente cessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna come conseguenza degli accordi del [[Congresso di Vienna]], e la riorganizzazione del Regno d'Italia a seguito del Risorgimento, provocarono il successivo trasferimento amministrativo di Gavi, che venne aggregata alla Provincia di Alessandria (1859).
 
La sconfitta di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e la conseguente cessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna come conseguenza degli accordi del [[Congresso di Vienna]], e la riorganizzazione del Regno d'Italia a seguito del Risorgimento, provocarono il successivo trasferimento amministrativo di Gavi, che venne aggregata alla Provincia di Alessandria (1859).
 
Il 7 giugno [[2007]] il suo territorio è stato ridotto di dimensione con la cessione al comune di [[Arquata Scrivia]] della frazione di [[Sottovalle]], non raggiungibile direttamente dal capoluogo ma solo attraverso [[Carrosio]] o [[Arquata Scrivia]].
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=== Simboli ===
[[File:Gavi-Stemma.svg|bordo|sinistradestra|senza_cornicethumb|161x161px|Stemma del Comune di Gavi]]
Lo stemma del comune di Gavi è stato riconosciuto con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 7 aprile 1933.<ref>{{cita web|titolo= Gavi, decreto 1933-04-07 DCG, riconoscimento di stemma |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1680 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Fasciato]] di rosso e d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.}}
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===
[[File:La fortezza di Gavi come si presenta oggi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|261x261px|La fortezza di Gavi come si presenta oggi]]
 
==== Forte di Gavi ====
Storica fortezza di tipo prettamente difensivo costruita dai genovesi su un preesistente castello di origine medioevale. È di proprietà demaniale ed è adibito a struttura museale.
{{vedi anche|Forte di Gavi}}
Storica fortezza di tipo prettamente difensivo costruita dai genovesi su un preesistente castello di origine medioevale. È di proprietà demaniale ed è adibito a struttura museale.
 
[[File:Palazzo municipale di Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|229x229px|Palazzo municipale di Gavi]]
==== Palazzo municipale ====
Sulla sinistra della Chiesa sorge il palazzo municipale, in cui risiedevano ''ab antiquo'' i Consoli e il Podestà, che amministravano la cosa del Comune. Non si sa nulla della sua data di fabbricazione, e certamente attraverso i secoli subì numerosi rimaneggiamenti. Esiste ancora nel portico lo stemma comunale (scudo a tre fasce) che era impresso anche sulle tre porte del Borgo: Pedaggio, Borgonuovo e Chiappa. Nell'anno 1589 fu rifabbricata, ridotta e restaurata la sala Consiliare. Infatti, nel 1853 mentre si praticava una nicchia per collocarvi il busto del cittadino benemerito avv. Gaetano Romano (fondatore della scuola gratuita cui destinò l'intero suo patrimonio di 50.000{{formatnum:50000}} lire, scuola ancora esistente in cui hanno sede le Elementari); si rinvenne una pietra di cava del paese che accennava appunto ai lavori del 1589.
[[File:Gavi-Portino2.jpg|sinistradestra|miniatura|Il portino]]
 
==== Il Portino ====
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=== Architetture religiose ===
[[File:Santuario di Nostra Signora della Guardia.jpg|sinistradestra|miniaturathumb|309x309px|Santuario di Nostra Signora della Guardia di Gavi]]
 
==== Santuario di Nostra Signora della Guardia ====
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Il Santuario di Nostra Signora della Guardia, a croce greca, fu costruito dalla popolazione del luogo nel [[1861]], su un'altura che domina la zona. Conserva al suo interno la bella statua lignea di Nostra Signora della Guardia, costruita nel 1746, ex voto di un gaviese, Giacomo Bertelli, che aveva avuto l'abitazione miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, durante l'assedio austro-piemontese.<ref name="gavi.al.it"/>
 
[[File:Parrocchia di San Giacomo Maggiore Gavi.jpg|sinistrathumb|senza_cornicedestra|331x331px|Parrocchia di San Giacomo Maggiore Gavi]]
==== Chiesa di San Giacomo Maggiore ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Giacomo Maggiore (Gavi)}}
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Chiesa parrocchiale, appartenente all'[[Arcidiocesi di Genova]], costruita in [[Arte romanica|stile romanico]] con pietre di [[arenaria]] tratte da una cava nei pressi del [[Forte di Gavi|forte]]. Viene citata per la prima volta nelle cronache il 15 agosto 1172, quando i consoli di [[Alessandria]] vi giurarono fedeltà ai marchesi di Gavi.<ref name="Cornelio Desimoni 1815"/> È stata rimaneggiata nel [[XVII secolo|'600]] e nel [[XVIII secolo|'700]]; ulteriori restauri furono condotti nel [[XX secolo]]<ref>{{Chiese italiane|27917|Chiesa di San Giacomo Apostolo <Gavi>|stampa=sì}}</ref>. La chiesa è sovrastata da un [[tiburio]] che funge da campanile. L'impianto è di tipo basilicale a tre navate, con la centrale elevata sulle altre, ripartite internamente da colonne. La facciata è ornata da una serie di archetti ciechi, ed è movimentata al centro da un imponente [[Portale (architettura)|portale strombato]], sormontato da un rosone e da una bifora. Nella lunetta dell'architrave è rappresentata l'Ultima Cena.
 
[[File:Convento di Nostra Signora delle Grazie in Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|323x323px|'''Convento di Nostra Signora delle Grazie''']]
==== Convento di Nostra Signora delle Grazie della Valle ====
Il convento francescano di Valle, situato fuori porta, costruito nel XVIII secolo<ref name="gavi.al.it">{{cita web|url=http://www.comune.gavi.al.it/monumenti_oratori.asp|titolo=Monumenti - Gli Oratori|sito= Comune di Gavi |accesso=29 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160201114017/http://www.comune.gavi.al.it/monumenti_oratori.asp|dataarchivio=1 febbraio 2016|urlmorto=sì}}</ref> su un preesistente ospizio per i pellegrini dedicato a [[San Bernardino da Siena|san Bernardino]], conserva la statua del santo e un dipinto della Vergine risalenti al [[XV secolo]],<ref name="gavi.al.it"/> un gruppo ligneo rappresentante ''L'estasi di san Francesco'' e una statua marmorea di ''[[San Bovo di Voghera|San Bovo]]'' del [[1702]]. All'interno sono visitabili la sacrestia con mobili settecenteschi e il chiostro con logge al primo piano.<ref name="gavi.al.it"/>
 
[[File:Oratorio dei Bianchi in Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|339x339px|Il Giudizio Universale dipinto in origine da G. B. Carlone.]]
==== Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo (Bianchi) ====
È il più antico degli oratori. I capitoli della sua confraternita, composti nel 1723 e approvati nel 1736, affermano essere la confraternita antichissima per tradizione. Istituita circa 400 anni prima dei capitoli, risale al 1200, all'epoca in cui erano attive in tutta Italia le processioni dei Flagellanti e dei Disciplinati. Di queste una passò in quell'anno a Gavi tramite Voltaggio e Genova.
La chiesetta dell'Oratorio ha una sola e ampia navata. Nel 1595 il celebre pittore G. Agostino Ridolfi, come attesta ancora un'iscrizione in fondo alla chiesa, vi affrescò tutt'intorno la ''Passione di Gesù Cristo''.
Nel 1825 la Confraternita viene aggregata alla Arciconfraternita di Morte e Orazione di Roma con l'incarico di seppellire gratuitamente i morti poveri, indossando la cappa nera; conservando l'uso della cappa bianca per le funzioni ordinarie. Questa Confraternita aveva anche in comune con la Confraternita dei Rossi, sorta più tardi, il Monte del grano per anticipare la semente ai contadini. Aveva inoltre accanto un Ospedale, "non ricco ma sufficiente per i poveri del Comune".<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[File:Oratorio dei Turchini di Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|338x338px|Oratorio di Nostra Signora dell'Assunta di Gavi]]
==== Oratorio di Nostra Signora dell'Assunta (Turchini) ====
Chiesa ad una sola navata che risale al 1575 le cui mura e volte portano affreschi in buono stile. L'oratorio è ricco di arazzi e paramenti preziosi: possiede pure alcuni tabarini per cappe pregevolissimi. Inoltre, nella chiesa è contenuta una statua in legno dell'Assunta, opera del gaviese Bartolomeo Carrega, discepolo del Montecucco.
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Le cappe utilizzate per le funzioni ordinarie sono di color turchino.<ref name="ibidem"/>
 
[[File:Oratorio della SS. Trinità - Oratorio dei Rossi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|344x344px|Interno dell'Oratorio dei Rossi in Gavi]]
==== Oratorio della Santissima Trinità (Rossi) ====
Le prime notizie su questa Confraternita sono del 1601: in quell'anno quattordici terziari dell'Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola chiesero all'arcivescovo di Genova di poter fondare una confraternita dedicata alla Trinità.<ref>Alberto Casella, ''La Charitas paolana nel Terzo ordine, nelle confraternite e nelle pie unioni: i casi di Genova e Gavi (XVII secolo)'', in Mario Sensi (a cura di), ''Commende, osservanza e riforma tra Italia, Francia e Spagna. Atti del Convengo di Studi'', Roma, 22-24 novembre 2007, Curia Generalizia dell'Ordine dei Minimi, Roma 2004, pp. 359-409. {{Cita web|url= http://www.oratoriodeirossi.altervista.org/alterpages/files/14casella.pdf|titolo=La ‘Charitas’ Paolana nel Terzo Ordine nelle confraternite e nelle pie unioni: i casi di Genova e Gavi (XVII secolo)|autore=Alberto Casella|formato=pdf|accesso=23 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231127163121/https://www.comune.gavi.al.it/it-it/vivere-il-comune/storia |urlmorto=no}}</ref> Nel 1609 venne aggregata all'Arciconfraternita di Roma, sebbene non ne abbia goduto i benefici che tra il 1691 ed il 1723. Verso il 1600 Marco Elia Fossati fondò la Cappella e l'attuale chiesa venne edificata in sostituzione di quella.
Nella chiesa dei Rossi esistono una bella tela di [[Sant'Agostino]] nonché una statua in legno che rappresenta la [[Santissima Trinità]], opera dello scultore gaviese Norberto Montecucco.
La Confraternita si occupava del Monte del grano, che aveva per anticipare la semente ai contadini, in comune con la Confraternita dei Bianchi: inoltre, ospitò la statua di Nostra Signora della Guardia durante la costruzione del Santuario.<ref name="ibidem"/>
 
[[File:La Pieve di Santa Maria di Lemoris sul Lemme.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|344x344px|'''La Pieve di Santa Maria di Lemoris''']]
==== La Pieve di Santa Maria di Lemoris o di Lemme ====
Situata sulla strada per San Cristoforo, era l'antica chiesa principale, costruita prima del 1000 forse sui resti di un preesistente tempio longobardo-bizantino, su una roccia sporgente sul Lemme, a strapiombo sull'ampia ansa creata dal fiume. Da tempo sconsacrata e abbandonata, nel sito rimangono i resti della facciata e della campata centrale con l'abside (originariamente era a tre navate). Sostituita in seguito dalla parrocchiale di San Giacomo.
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== Economia ==
Località di villeggiatura estiva, fonda la sua economia sul turismo e sul commercio locale.
 
Per la qualità della sua accoglienza turistica, è stato insignito della [[Bandiera arancione|Bandiera Arancione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazioni/gavi|titolo=Gavi: cosa vedere, dove dormire, dove mangiare {{!}} Touring Club|sito=Touring Club Italiano|lingua=it|accesso=2024-04-23}}</ref> del [[Touring Club Italiano]].
 
Importante l'attività agricola della coltivazione della vite e produzione del vino; Gavi è infatti uno dei luoghi di produzione del [[Cortese di Gavi|vino omonimo]], DOCG.
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* {{cita web|http://www.fortedigavi.it|Il forte di Gavi}}
* {{cita web|http://www.varziviva.net/briganti.htm|Sulla strada dei briganti}}
* [[Articolo di Ezio Albrile su San Giacomo Maggiore]]{{Cita web|url=http://www.atopon.it/index.php?page=la-chiesa-di-aion|titolo=La {{WebarchiveChiesa di Aiōn|urlautore=Ezio Albrile|sito=il filo di átopon|accesso=23 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140108143834/http://www.atopon.it/index.php?page=la-chiesa-di-aion |dateurlmorto=8 gennaio 2014 }}
 
{{Comuni della provincia di Alessandria}}