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Nel [[1978]] TI sviluppa il primo microprocessore per la [[sintesi vocale]] dando il via alla produzione dei primi traduttori linguistici portatili e di una linea di supporti didattici parlanti tra i quali lo ''Speak & Spell'', il gioco elettronico commercializzato in [[Italia]] con il nome de ''[[Grillo Parlante (gioco)|Il Grillo Parlante]]'' e immortalato nel celebre [[film]] di [[Steven Spielberg]], [[E.T. l'extra-terrestre|E.T]].
 
Nel [[1981]] TI esordisce nel mondo degli [[home computer]] con il modello ''[[Texas Instruments TI-99/4A|TI -99]]'' fornito di un microprocessore TI a 16 [[bit]], il ''[[Texas Instruments TMS9900|TMS9900]]''. Il computer, fornito di un monitor a 13 pollici, è progettato per funzionare con speciali cassette di memoria magnetica che contengono programmi di gestione, intrattenimento o di software didattico e viene fornito di un interessante modulo vocale che può essere utilizzato per riprodurre documenti memorizzati. La reazione del mercato al lancio del TI -99 è buona ma il prezzo iniziale del computer (525 dollari) è giudicato ancora eccessivo. Nello stesso anno viene avviata una grossa operazione di promozione commerciale e di marketing che prevede il coinvolgimento di scuole e università. Il numero di utilizzatori del TI -99 cresce velocemente e cresce di pari passo la libreria delle applicazioni software disponibili. Sotto la spinta dell'aumentato volume di vendite e soprattutto della concorrenza sempre più agguerrita, la TI riduce il prezzo del TI -99 a soli 299 dollari e nell'aprile del [[1982]] risulta essere la principale produttrice di ''home computer''.
 
Agli inizi del [[1983]] la TI riduce ulteriormente il prezzo del suo computer a 100 dollari e vende il suo milionesimo esemplare, la rete di distribuzione prevede ormai più di 20.000 negozi sparsi in tutto il mondo e sono più di 2000 i pacchetti [[software]] sviluppati, ma è nello stesso [[1983]] che alcuni test di qualità interni effettuati sul computer riportano inequivocabilmente che, in determinate circostanze, un malfunzionamento dell'alimentatore utilizzato dal TI -99 può provocare gravi lesioni all'utilizzatore. La TI comunica la notizia agli organismi istituzionali di controllo americani, blocca per due mesi la produzione, provvede a ritirare dal mercato gran parte degli apparecchi e a sostituirli con un alimentatore più sicuro. Viene istituita una ''task force'' per cercare di recuperare il danno economico (quantificabile in circa 50 milioni di dollari) e di immagine provocati dall'inconveniente ma la distanza che separa TI dai principali concorrenti è divenuta ormai incolmabile e alla fine del [[1983]] la compagnia comunica ufficialmente la sua uscita da quello che è divenuto un settore commerciale importante e in rapidissima crescita.
 
Nel 1983-1984 la TI produce anche il [[computer portatile]] [[Compact Computer 40]], con scarso successo.
 
Nel [[1982]] la TI produce il suo primo dispositivo [[Digital Signal Processor|DSP]] (''Digital signal processor''), un microprocessore dalle funzioni estremamente specializzate in grado di eseguire in tempi velocissimi elaborazioni di segnali digitali. La compagnia statunitense conquista in breve tempo importanti fette di mercato di quello che si afferma essere un settore applicativo molto importante della [[elettronica digitale]] e alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] diviene leader assoluto nella progettazione e vendita di questo tipo di dispositivi anche grazie all'acquisizione di alcune piccole società concorrenti. Nel [[1988]] vede la luce il primo dispositivo [[Digital Light Processing]] (DLP).
 
=== La crisi degli anni '90 ===
A metà degli [[anni 1990|anni novanta]] la compagnia visse forse uno dei suoi momenti più difficili, poiché l'andamento ciclico del mercato dei [[semiconduttori]] sembrava accentuarsi e a momenti di grossa euforia seguirono rapidamente momenti di profonda depressione e instabilità. L'azienda, analogamente a quanto accadde per diverse compagnie concorrenti, decise di uscire dai settori commerciali a maggiore volatilità, tra i quali quello dei [[personal computer]], quello militare, quello del [[software]] e delle memorie [[DRAM]] e di concentrarsi su quei settori strategici nei quali poteva vantare e mantenere una posizione di supremazia commerciale e tecnologica. Numerosi centri di produzione vennero chiusi o venduti alla concorrenza e migliaia di dipendenti furono licenziati in tutto il mondo. In questo periodo si ebbe la chiusura e la vendita di alcuni [[stabilimenti industriali]] in Italia, come ad esempio quelli di [[Rieti]] e di [[Avezzano]] ([[provincia dell'Aquila|AQ]]) e nel 1993 la chiusura del sito di [[Aversa]] ([[provincia di Caserta|CE]]).
 
=== Gli anni 2000 e l'acquisizione di ''National Semiconductor'' ===