Stato cliente: differenze tra le versioni
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Uno '''Stato cliente''' è uno [[Stato]] economicamente, politicamente o militarmente subordinato ad un altro Stato più potente, ma non sottoposto direttamente alla sua sovranità<ref>Michael Graham Fry, Erik Goldstein, Richard Langhorne. ''Guide to International Relations and Diplomacy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Continuum International Publishing, 2002. Pp. 9.</ref>.
Tra le tipologie di ''Stato cliente'' rientrano gli [[Stato satellite|Stati satellite]], gli [[Stato associato|Stati associati]], gli [[Stato fantoccio|Stati fantoccio]], le [[Neocolonialismo|neo-colonie]], i [[Protettorato|protettorati]], gli [[Stati vassalli|Stati-vassallo]] e gli [[Stato tributario|Stati tributari]].
== Stati cliente nella storia ==
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Quando i Regni raggiungevano un livello di sviluppo accettabile, essi potevano essere incorporati come nuove province o parti di esse. La condizione di Stato o Regno cliente era pertanto solo transitoria e finalizzata ad una successiva integrazione di quei territori all'ordinamento romano.
Tale politica di dominazione "morbida" fu portata avanti sino al [[I secolo a.C.]], ovvero sino all'avvento dell'[[Impero romano|Impero]]. A volte il "cliente" non era un nemico di Roma ma un pretendente al trono di quello specifico territorio, aiutato proprio da Roma a conservare il potere (un caso emblematico in tal senso è rappresentato da [[Erode il Grande]], re della Giudea durante il protettorato romano).
L'impiego di Stati cliente è stato mantenuto sino al [[Medioevo]], ovvero sino a quando il [[Feudalesimo|sistema feudale]] non ha preso il sopravvento.
=== La dinastia Goryeo sotto i Mongoli e sotto la Dinastia Yuan ===
Nel [[XIII secolo]], i
=== Impero ottomano ===
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Il concetto di Stato cliente è riemerso soprattutto con il consolidamento del sistema degli Stati successivo alla [[pace di Vestfalia]].
L'[[
Prima della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]], Gran Bretagna e Austria avevano da sempre considerato la Serbia come uno Stato cliente controllato dalla Russia<ref>{{Cita libro|autore=Henry Cowper|titolo=World War One and Its Consequences|url=https://books.google.com/books?id=l9VmAAAAMAAJ|anno=1990|editore=Open University Press|p=209|lingua=en}}</ref> e successivamente la maggior parte degli storici ha ritenuto di fatto la Serbia del primo Novecento come uno Stato cliente russo. Lo storico Christopher Clark ha sostenuto al contrario che "la Serbia, non è mai stata cliente di nessuno", aggiungendo inoltre che "quando le grandi potenze pensano di poter garantire i servizi degli Stati cliente, sbagliano, poiché i clienti non sono mai clienti"<ref>{{en}} CIRSD Conference on WWI: Panel ''What Kind of Failure?'' - Prof. Christopher Clark, 21:48. https://www.youtube.com/watch?v=sV2147p9xho Published on 30 May 2014.</ref>, contestando in tal senso la stessa categoria di Stato cliente.
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===Regno di Lituania===
{{vedi anche|Regno di Lituania (1918)}}
Nel febbraio del [[1918]] la Lituania dichiarò, a seguito della [[
=== Francia ===
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=== Impero britannico ===
Nell'ambito dell'[[Impero britannico]], gli [[Stati principeschi dell'India britannica|Stati principeschi
L'indipendenza egiziana del 1922 ha tecnicamente posto fine al protettorato inglese in [[Egitto]], anche se l'interesse britannico in Egitto ha avuto seguito sino alla fine della [[
Il [[Sudan]] ha continuato ad essere governato come [[Sudan Anglo-Egiziano]] fino all'indipendenza, occorsa nel 1956.
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L'[[Iraq]] ha instaurato una propria monarchia nel 1932, ma in ogni caso il Regno Unito ha mantenuto per lungo tempo una forte influenza dal punto di vista economico e militare, tale da non potersi parlare di vera e propria indipendenza, quanto piuttosto di uno ''status'' in cui le autorità locali potevano essere considerate come veri e propri clienti britannici.
Similarmente in [[Africa]] (come ad esempio nel nord della [[Nigeria]], sotto Lord Lugard), negli [[Stati malesi federati]] e negli [[Stati malesi non federati]] si è assistito ad un'applicazione della ''[[indirect rule]]'', che ha di fatto reso tali territori Stati cliente dell'Impero britannico.
=== Germania nazista ===
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Dopo il 1945 il termine Stato cliente è stato applicato anche a quelle nazioni governate da una dittatura appoggiata da una delle due superpotenze.
Durante la [[guerra fredda]] molte [[America latina|nazioni latinoamericane]], come ad esempio il [[Guatemala]], [[El Salvador]], il [[Nicaragua]] fino al 1979, [[Cuba]] fino al 1959 ed il [[Cile]] sotto il regime di [[Augusto Pinochet]], furono considerate come Stati cliente degli Stati Uniti.
Il termine "Stato cliente" è stato utilizzato anche per indicare quei regimi autoritari che avevano avuto forti legami con gli Stati Uniti nel corso della
Il termine Stati cliente è stato utilizzato anche per indicare quelle realtà estremamente dipendenti dagli Stati Uniti sul piano strettamente economico. Così, i tre Stati del Pacifico associati con gli Stati Uniti in base al ''Compact of Free Association'' (COFA), ovvero [[Stati Federati di Micronesia]], [[Isole Marshall]] e [[Palau (stato)|Palau]], possono essere ricondotti nella categoria degli Stati cliente.
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=== Unione Sovietica ===
Gli Stati clienti o "delegati" dell'[[Unione Sovietica]] furono quelli essenzialmente compresi nel [[
Molte altre nazioni del [[
== XXI secolo ==
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[[David Manne]] ha etichettato il piano con cui Nauru è stata indotta a siglare la [[Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati|Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951]] come una "mossa cinica" da parte del Governo australiano per rendere Nauru un proprio Stato cliente.<ref>{{Cita web|url=http://www.crikey.com.au/2010/07/15/opportunistic-nauru-not-fit-to-sign-refugee-convention/?wpmp_switcher=mobile|titolo=‘Opportunistic’ Nauru not fit to sign refugee convention - Crikey|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sbs.com.au/news/article/2014/03/13/naurus-former-chief-justice-predicts-legal-break-down|titolo=Nauru's former chief justice predicts legal break down|sito=News|lingua=en}}</ref>
Altre fonti suggeriscono che la stessa [[Papua Nuova Guinea]], anch'essa coinvolta nella ''Pacific Solution'', sia, seppure in forma minore, uno Stato cliente dell'Australia<ref>{{Cita web |url=http://www.regionalsecurity.org.au/Resources/Files/SC%2010-2%20Wallis.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=12 ottobre 2017 |dataarchivio=3 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200203211239/https://www.regionalsecurity.org.au/Resources/Files/SC%2010-2%20Wallis.pdf |urlmorto=sì }}</ref> mentre altri hanno bollato l'intervento dell'Australia a [[Timor Est]] come un tentativo "imperialistico" finalizzato ad acquisire un nuovo Stato cliente.<ref>{{Cita web|url=https://www.wsws.org/en/articles/2006/05/timo-m25.html|titolo=Australian troops deployed to occupy East Timor - World Socialist Web Site|autore=James Cogan|data=25 maggio 2006|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://ro.uow.edu.au/cgi/viewcontent.cgi?article=2135&context=alr |titolo=Copia archiviata |accesso=12 ottobre 2017 |dataarchivio=29 giugno 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170629024639/http://ro.uow.edu.au/cgi/viewcontent.cgi?article=2135&context=alr |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jpri.org/publications/workingpapers/wp64.html|titolo=JPRI Working Paper No. 64|lingua=en|accesso=12 ottobre 2017|dataarchivio=30 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191230081316/http://www.jpri.org/publications/workingpapers/wp64.html|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
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