Stato cliente: differenze tra le versioni

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Uno '''Stato cliente''' è uno [[Stato]] economicamente, politicamente o militarmente subordinato ad un altro Stato più potente, ma non sottoposto direttamente alla sua sovranità<ref>Michael Graham Fry, Erik Goldstein, Richard Langhorne. ''Guide to International Relations and Diplomacy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Continuum International Publishing, 2002. Pp. 9.</ref>.
 
Tra le tipologie di ''Stato cliente'' rientrano gli [[Stato satellite|Stati satellite]], gli [[Stato associato|Stati associati]], gli [[Stato fantoccio|Stati fantoccio]], le [[Neocolonialismo|neo-colonie]], i [[Protettorato|protettorati]], gli [[Stati vassalli|Stati-vassallo]] e gli [[Stato tributario|Stati tributari]].
 
== Stati cliente nella storia ==
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Il concetto di Stato cliente è riemerso soprattutto con il consolidamento del sistema degli Stati successivo alla [[pace di Vestfalia]].
 
L'[[Impero austro-ungarico]] aveva cercato per lungo tempo di rendere la [[Serbia]] un proprio Stato cliente, al fine soprattutto di formare un'opposizione cristiana all'[[Impero ottomano]]. Con la Rivoluzione del 1900 tuttavia la Serbia venne rimessa sotto la protezione della Russia, definendo così un argine ortodosso al cristianesimo latino rappresentato dall'Impero austro-ungarico. Nel 1914 la Russia mise ripetutamente in guardia l'Impero austro-ungarico dall'eventualità di un attacco alla Serbia, minacciando un proprio intervento militare in caso di offensiva ai danni dello Stato balcanico.<ref>{{en}} Christopher Clark, ''The Sleepwalkers: How Europe Went to War in 1914'', 2012, p. 481</ref><ref>{{Cita libro|autore=Thomas F. X. Noble et al.|titolo=Western Civilization: Beyond Boundaries, Volume C: Since 1789|url=https://books.google.com/books?id=b1PTCQAAQBAJ&pg=PA692|anno=2010|editore=Cengage|p=692|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Michael J. Lyons|titolo=World War II: A Short History|url=https://books.google.com/books?id=LYqTDAAAQBAJ&pg=PA3|anno=2016|editore=Routledge|pp=3–43-4|lingua=en}}</ref> In tal senso la Russia si è impegnata per rendere anche la Bulgaria<ref>{{Cita libro|autore=Barbara Jelavich|titolo=Russia and the Formation of the Romanian National State, 1821-1878|url=https://books.google.com/books?id=clLtuNxa1cgC&pg=PA288|anno=2004|editore=Cambridge UP|p=288|lingua=en}}</ref> e il Montenegro<ref>{{Cita libro|autore=Clive Ponting|titolo=Thirteen Days: The Road to the First World War|url=https://books.google.com/books?id=a9BmAAAAMAAJ|anno=2002|editore=Chatto & Windus|p=60|lingua=en}}</ref> propri Stati cliente, alimentando così la propria politica espansiva nell'area balcanica.
 
Prima della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]], Gran Bretagna e Austria avevano da sempre considerato la Serbia come uno Stato cliente controllato dalla Russia<ref>{{Cita libro|autore=Henry Cowper|titolo=World War One and Its Consequences|url=https://books.google.com/books?id=l9VmAAAAMAAJ|anno=1990|editore=Open University Press|p=209|lingua=en}}</ref> e successivamente la maggior parte degli storici ha ritenuto di fatto la Serbia del primo Novecento come uno Stato cliente russo. Lo storico Christopher Clark ha sostenuto al contrario che "la Serbia, non è mai stata cliente di nessuno", aggiungendo inoltre che "quando le grandi potenze pensano di poter garantire i servizi degli Stati cliente, sbagliano, poiché i clienti non sono mai clienti"<ref>{{en}} CIRSD Conference on WWI: Panel ''What Kind of Failure?'' - Prof. Christopher Clark, 21:48. https://www.youtube.com/watch?v=sV2147p9xho Published on 30 May 2014.</ref>, contestando in tal senso la stessa categoria di Stato cliente.
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[[David Manne]] ha etichettato il piano con cui Nauru è stata indotta a siglare la [[Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati|Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951]] come una "mossa cinica" da parte del Governo australiano per rendere Nauru un proprio Stato cliente.<ref>{{Cita web|url=http://www.crikey.com.au/2010/07/15/opportunistic-nauru-not-fit-to-sign-refugee-convention/?wpmp_switcher=mobile|titolo=‘Opportunistic’ Nauru not fit to sign refugee convention - Crikey|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sbs.com.au/news/article/2014/03/13/naurus-former-chief-justice-predicts-legal-break-down|titolo=Nauru's former chief justice predicts legal break down|sito=News|lingua=en}}</ref>
 
Altre fonti suggeriscono che la stessa [[Papua Nuova Guinea]], anch'essa coinvolta nella ''Pacific Solution'', sia, seppure in forma minore, uno Stato cliente dell'Australia<ref>{{Cita web |url=http://www.regionalsecurity.org.au/Resources/Files/SC%2010-2%20Wallis.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=12 ottobre 2017 |dataarchivio=3 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200203211239/https://www.regionalsecurity.org.au/Resources/Files/SC%2010-2%20Wallis.pdf |urlmorto=sì }}</ref> mentre altri hanno bollato l'intervento dell'Australia a [[Timor Est]] come un tentativo "imperialistico" finalizzato ad acquisire un nuovo Stato cliente.<ref>{{Cita web|url=https://www.wsws.org/en/articles/2006/05/timo-m25.html|titolo=Australian troops deployed to occupy East Timor - World Socialist Web Site|autore=James Cogan|data=25 maggio 2006|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://ro.uow.edu.au/cgi/viewcontent.cgi?article=2135&context=alr |titolo=Copia archiviata |accesso=12 ottobre 2017 |dataarchivio=29 giugno 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170629024639/http://ro.uow.edu.au/cgi/viewcontent.cgi?article=2135&context=alr |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jpri.org/publications/workingpapers/wp64.html|titolo=JPRI Working Paper No. 64|lingua=en|accesso=12 ottobre 2017|dataarchivio=30 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191230081316/http://www.jpri.org/publications/workingpapers/wp64.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Note ==