Domenico Cotugno: differenze tra le versioni

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A Napoli, dove diede inizio a misure [[profilassi|profilattiche]] contro la [[tubercolosi]], fu [[Preside|Decano]] della [[facoltà di medicina]], [[rettore (università)|rettore]] della medesima [[Università Federico II di Napoli|università partenopea]], introducendo l'esame di fisica e stabilendo l'incompatibilità tra la professione del [[medico]] e quella del [[farmacista]], e proto-medico generale del [[Regno delle Due Sicilie]], carica che consisteva nell'attribuire privilegi per l'esercizio della professione a medici, chirurghi e altri del settore. In particolare per poter effettuare meglio i controlli in tutto il Regno, il 16 dicembre 1815, periodo in cui era scoppiata una [[pestilenza]] in [[Puglia]], propose l'istituzione in ogni provincia di una Commissione dipendente dal Protomedicato generale. Nella sua attività Cotugno fu un sostenitore non solo della professionalità di coloro che operavano in campo sanitario, ma anche della loro correttezza. Infatti non a caso uno degli ultimi atti di Cotugno Protomedico fu un severo rimprovero a un tale Francesco Boccalino, dentista, che per procurarsi clienti aveva fatto ricorso persino a uno spettacolo di [[marionette]]<ref>''Ivi'', p. 193.</ref>. Nel 1811 il ministro [[Giuseppe Zurlo]] approvò il ''Ricettario Farmaceutico napoletano'', un codice contenente la descrizione di rimedi semplici e composti e i prezzi dei vari medicamenti, al quale diede un apporto decisivo proprio Cotugno<ref>''Ivi'', p. 191.</ref>.
Fu, inoltre, socio di numerose accademie, italiane e straniere, quali quella di [[Copenaghen]] o quella medico-cerusica di Napoli, nonché [[consigliere di Stato]]. In particolare nell'Accademia delle Scienze e Belle Lettere ebbe un ruolo centrale nel miglioramento delle condizioni igieniche della capitale: i medici dovevano spostare il loro interesse scientifico, umano e professionale dalle malattie dei singoli a quelle della collettività<ref>''Ivi'', p. 133.</ref>. Fu pure membro della [[Massoneria]]<ref>[https://www.grandeoriente.it/napoli-massonica-la-citta-dei-fratelli-uno-stradario-esoterico-ansa/ Napoli massonica, la città dei ‘fratelli’: uno stradario esoterico/Ansa], Antonio Emanuele Piedimonte ''Le 99 vie massoniche di Napoli – La città dei fratelli, la storia della Massoneria meridionale nella toponomastica'', Edizioni Sub Rosa, 2024, pp. 314.</ref>.
 
==L'attività scientifica==
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[[Categoria:Professori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[Categoria:Membri dell'Accademia Nazionale delle Scienze]]
[[Categoria:Massoni]]