Mario Tedeschi: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
| nome = Mario Tedeschi
| immagine = Mario Tedeschi datisenato.jpg
| didascalia =
| carica = [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica Italiana]]
| mandatoinizio = 25 maggio 1972
| mandatofine = 19 giugno 1979
| legislatura = [[VI legislatura della Repubblica Italiana|VI]], [[VII legislatura della Repubblica Italiana|VII]]
| gruppo parlamentare = [[MSI-DN]]<br />DN-CD
| coalizione =
| circoscrizione =
| collegio =
| tipo nomina =
| incarichi = <div style="font-size: smaller">
*Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni (VI legisl.)
*Commissione parlamentare d'inchiesta su condizioni e livelli dei trattamenti retributivi e normativi (VI legisl.)
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*Commissione parlamentare d’inchiesta e di studio sulle commesse di armi e mezzi ad uso militare e sugli approvvigionamenti (VII legisl.)
</div>
| sito =
| partito = [[Movimento Sociale Italiano]]
[[Democrazia Nazionale - Costituente di Destra]] <small>(1976-1979)</small> | titolo di studio =
| alma mater =
| professione = [[Giornalista]]
| firma =
}}
{{Bio
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}}
Attivo sin da giovanissimo nel giornalismo politico di area fascista, prese parte alla [[Repubblica Sociale Italiana]] come membro della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Xª Flottiglia MAS]] di [[Junio Valerio Borghese]]. Nel dopoguerra fu protagonista dei primi movimenti neofascisti romani, partecipando anche ad azioni eclatanti insieme ai [[Fasci di Azione Rivoluzionaria]]<ref name=":0">{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/mario-tedeschi_(Dizionario-Biografico)/|titolo=TEDESCHI, Mario - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-05-14}}</ref>.
Dagli anni Cinquanta legò il proprio nome al settimanale ''[[Il Borghese]]'', di cui fu direttore per oltre trent’anni succedendo a [[Leo Longanesi]], trasformandolo in uno dei principali organi di stampa della destra conservatrice e anticomunista italiana. Guidò il periodico nel periodo del maggior successo editoriale<ref name=":0" />.
Entrato nel [[Movimento Sociale Italiano]] nel 1971, fu [[Senato della Repubblica|senatore]] dal 1972 al 1979, sostenendo la linea moderata e riformista del partito. Dopo aver aderito alla breve esperienza di [[Costituente di Destra - Democrazia Nazionale|Democrazia Nazionale]], rimase figura di riferimento per l’area della destra parlamentare. Morì improvvisamente nel 1993, poco prima delle elezioni amministrative romane, in cui era stato chiamato a collaborare da [[Gianfranco Fini]]<ref name=":0" />.
Secondo le sentenze di primo grado e d'appello della Corte d'Assise di Bologna, Tedeschi fu uno dei mandanti, organizzatori e finanziatori della [[strage di Bologna]], insieme a [[Licio Gelli]], [[Federico Umberto D'Amato]] e [[Umberto Ortolani]]<ref name="esecutore">{{Cita news|url=https://tg24.sky.it/cronaca/2020/02/11/strage-bologna-bellini-gelli|titolo=Strage di Bologna, chiuse le indagini: "Bellini esecutore, Licio Gelli mandante|sito=tg24.sky.it|data=11 febbraio 2020}}</ref>. Tedeschi, in particolare, avrebbe ricevuto tangenti da Gelli per pubblicare a più riprese sulla sua rivista, ''Il Borghese'', notizie false allo scopo di depistare le indagini sulla strage<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://lespresso.it/c/attualita/2023/4/6/strage-di-bologna-ecco-perche-licio-gelli-finanzio-leccidio-neofascista-le-carte-segrete-svelate-da-lespresso/2883|titolo=Strage di Bologna, ecco perché Licio Gelli finanziò l’eccidio neofascista. Le carte segrete svelate da L’Espresso|sito=lespresso.it|accesso=2025-05-14}}</ref>.
==Biografia==
Cominciò la sua esperienza nel giornalismo con ''Roma Fascista''. Aveva frequentato, senza laurearsi, il corso di laurea in [[chimica]] presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università "La Sapienza" di Roma]]<ref name=":0" />.
Dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] si schierò con la [[Repubblica Sociale Italiana]], arruolandosi a [[La Spezia]] nel [[Battaglione "Barbarigo"]] della [[Xª Flottiglia MAS (RSI)|Xª Flottiglia MAS]] e combatté nell'[[Agro Pontino]] a fianco degli alleati tedeschi sul [[Sbarco di Anzio|fronte di Anzio]] contro le forze angloamericane, ricevendo la [[Croce di guerra al valor militare|croce di guerra]]<ref name=":0" />.▼
Nel 1945 fece ritorno a [[Roma]], dove si avvicinò ai primi movimenti neofascisti attivi nella capitale, entrando a far parte del cosiddetto “Senato”, ovvero l’organismo dirigente che riuniva i vertici delle embrionali organizzazioni neofasciste del dopoguerra. In questo contesto aderì ai [[Fasci di Azione Rivoluzionaria]] (FAR), prendendo parte a diverse azioni eclatanti, tra cui la trasmissione dell’inno ''Giovinezza'' da un ripetitore della RAI di Roma. Il 31 ottobre 1946 partecipò, insieme all’organizzazione [[sionismo|sionista]] [[Irgun Tzvai Leumi|Irgun Zwai Leumi]], all'attentato contro l’ambasciata britannica a Roma, nel quadro delle tensioni legate alla questione palestinese. Nello stesso periodo intrattenne rapporti con l'agente segreto statunitense [[James Angleton]], esponente dell'Office of Strategic Services (OSS) in Italia, interessato alla formazione di un fronte nazionale e anticomunista che coinvolgesse anche ex esponenti del fascismo<ref name=":0" />.
▲Dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943| settembre 1943]] si schierò con la [[Repubblica Sociale Italiana]], arruolandosi a [[La Spezia]] nel [[Battaglione "Barbarigo"]] della [[Xª Flottiglia MAS (RSI)|Xª Flottiglia MAS]] e combatté nell'[[Agro Pontino]] a fianco degli alleati tedeschi sul [[Sbarco di Anzio|fronte di Anzio]] contro le forze angloamericane, ricevendo la [[Croce di guerra al valor militare|croce di guerra]].
Nel
Attraverso le inchieste de ''Il Borghese'', Tedeschi fu il primo a denunciare la [[corruzione]] del mondo politico e
▲Nel giugno del [[1950]] passò a ''[[Il Borghese]]'', fondato da [[Leo Longanesi]] nello stesso anno. Nel [[1954]] fu nominato direttore dell'ufficio romano del settimanale. In quegli anni Tedeschi pubblicò anche un paio di libri di denuncia del malcostume politico e amministrativo: ''Il petrolio sporco'' (Milano, 1955) e ''Roma democristiana'' (Milano, 1956). Alla morte di Longanesi, avvenuta nel settembre [[1957]], Tedeschi rilevò la proprietà del settimanale e ne assunse la direzione.
Nei primi anni sessanta fondò i [[Gruppi di Azione Nazionale]] di ispirazione neofascista e vicini ad [[Avanguardia Nazionale]]. Nel [[1966]] partecipò all'[[operazione manifesti cinesi]], una campagna di disinformazione contro il Partito Comunista Italiano per conto di [[Federico Umberto D'Amato]], capo dell'[[Ufficio Affari Riservati]] (UAR) del [[Ministero dell'interno]], facendo stampare dei manifesti inneggianti all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]]. I manifesti erano a firma di fantomatici gruppi [[comunisti]] italiani [[stalinisti]]. Furono scritti dal giornalista Giuseppe Bonanni, de ''Il Borghese''. Tedeschi diede l'incarico della loro diffusione ai militanti di [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]].▼
▲Attraverso le inchieste de ''Il Borghese'', Tedeschi fu il primo a denunciare la [[corruzione]] del mondo politico e a documentare le sovvenzioni illegali al [[Partito Comunista Italiano]]. Dal [[1954]] Tedeschi utilizzò come fonte sulla corruzione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] le riviste del giornalista [[Luigi Cavallo]] (ex comunista), che collaborò a ''Il Borghese'' anche con alcuni articoli, sia firmati con il proprio nome sia con [[pseudonimo|pseudonimi]].
Dopo la [[strage di Piazza Fontana]] sostenne con forza l'innocenza di [[Franco Freda]] e [[Giovanni Ventura]], accreditando la cosiddetta pista anarchica e accusando il gruppo di [[Pietro Valpreda]]. Pubblicò anche un libro in proposito, ''La strage contro lo Stato'' (1973).
▲Nel [[1966]] partecipò all'[[operazione manifesti cinesi]], una campagna di disinformazione contro il Partito Comunista Italiano per conto di [[Federico Umberto D'Amato]], capo dell'[[Ufficio Affari Riservati]] (UAR) del [[Ministero dell'interno]], facendo stampare dei manifesti inneggianti all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]]. I manifesti erano a firma di fantomatici gruppi [[comunisti]] italiani [[stalinisti]]. Furono scritti dal giornalista Giuseppe Bonanni, de ''Il Borghese''. Tedeschi diede l'incarico della loro diffusione ai militanti di [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]].
Nel [[1972]], aderì al [[Movimento Sociale Italiano|Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] (MSI-DN), venendo così eletto [[Senato della Repubblica|senatore della Repubblica]] nel [[1972]] e nel [[1976]]. L'anno successivo fu tra i fondatori di [[Democrazia Nazionale - Costituente di Destra|Democrazia Nazionale]] (CD-DN), partito nato dalla scissione dell'ala più moderata dell'MSI.
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==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.cristinacampo.it/public/leo%20longanesi.pdf|titolo=Quarant'anni e un giornale|data=5 marzo 1990}} (da pag. 7 a pag. 14)
* {{cita web | 1 = http://www.ilborghese.net/ | 2 = Il Borghese | accesso = 4 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080108044528/http://www.ilborghese.net/ | dataarchivio = 8 gennaio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.mariotedeschi.it/ | 2 = Associazione culturale Mario Tedeschi | accesso = 4 gennaio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080125113309/http://www.mariotedeschi.it/ | dataarchivio = 25 gennaio 2008 | urlmorto = sì }}
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