Corrado Carnevale: differenze tra le versioni

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|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = ex magistrato
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , Presidentepresidente della prima sezione penale della [[Corte suprema di cassazione]] dal 1985 al 1993
|Immagine = Corrado Carnevale.jpg
}}
 
Soprannominato dai giornali «l'ammazzasentenze» per le numerose sentenze d'appello e provvedimenti (circa 500<ref>[http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=747:il-curriculum-di-corrado-carnevale&catid=2:editoriali&Itemid=4 ''Il curriculum di Corrado Carnevale'']</ref>, per reati che andavano dall'[[associazione di tipo mafioso|associazione mafiosa]] al [[terrorismo]]) da lui annullate, fu al centro di un controverso caso giudiziario in cui venne accusato di aver favorito, durante la presidenza della prima sezione penale della Cassazione, alcuni imputati eccellenti in processi di [[mafia]], annullando talvolta le condanne per vizi di forma (solitamente vizi procedurali, inosservanza delle norme di legge o difetto di motivazione<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/03/18/un-altro-no-dalla-cassazione-quella-sentenza.html ''Un altro no dalla Cassazione, "Quella sentenza è nulla"'']</ref>).
 
In seguito ad accuse di [[Gaspare Mutolo]] che lo coinvolse nel [[Giulio Andreotti#Rapporti con Cosa nostra|processo Andreotti]], fu sospeso dal servizio nel 1993 e dopo essere stato condannato in appello nel 2001 per [[concorso esterno in associazione di tipo mafioso]], fu definitivamente assolto nel 2002 nel processo in Cassazione, in quanto il fatto non sussisteva. Nel 2007 tornò in servizio, vista la richiesta volontaria di trasferimento, a una sezione civile della Cassazione, e fu quindi bloccato il procedimento di inchiesta interna a cui era stato sottoposto<ref name=dellarti>{{Cita web |url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=CARNEVALE+Corrado |titolo=Giorgio Dell'Arti, ''Corrado Carnevale'', in ''Dizionario dei viventi 2015'', riportato su ''cinquantamila.corriere.it'' |accesso=5 agosto 2015 |dataarchivio=25 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150925105930/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=CARNEVALE+Corrado |urlmorto=sì }}</ref>. È in pensione dal 2013.
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Laureatosi in giurisprudenza all'[[Università degli Studi di Palermo]], all'età di 21 anni (un anno d'anticipo) col massimo dei voti, partecipò giovanissimo al concorso pubblico per [[Magistrato ordinario in tirocinio|uditore giudiziario]] e lo vinse, classificandosi al primo posto in graduatoria; venne nominato uditore il 17 dicembre 1953.
 
Successivamente seguì una carriera assai rapida, e prima giudice di tribunale, poi risultò vincitore prima del concorso a Consigliere di Corte di Appello e nel 1972 a Consigliere di Cassazione.
 
=== Presidente di sezione della Cassazione ===
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Quando il guardasigilli [[Claudio Martelli]] chiamò [[Giovanni Falcone]], che aveva istruito il maxiprocesso a Cosa nostra, a dirigere gli Affari penali del Ministero, questi gli avrebbe chiesto consiglio per evitare che sull'ultima fase giudiziaria del maxiprocesso gravasse l'ombra del dubbio, stante la fama che circondava Carnevale<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/07/tutti-contro-carnevale.html?ref=search TUTTI CONTRO CARNEVALE - la Repubblica.it]</ref><ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/08/complici-della-mafia.html</ref>. La via d'uscita venne trovata con il monitoraggio delle sentenze decise dalla prima sezione: per quattro mesi un gruppo di giudici lavorò sui 12500 provvedimenti emessi dal 1989<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/01/cosi-finisce-epoca-carnevale.html?ref=search</ref><ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/09/quel-primo-della-classe-che-cancellava-sentenze.html Quel primo della classe che cancellava sentenze]'', ''la Repubblica'', 9 aprile 1998.<br />"Quando ancora Giovanni Falcone era in vita e quando [[Claudio Martelli]] era ministro di grazia e giustizia le sentenze della famigerata prima sezione, quella di Carnevale finirono sotto la lente di osservazione. Il «monitoraggio», come lo chiamarono, gettò grande scompiglio tra i legali palermitani. Creò le basi perché si arrivasse al processo. Suscitò uno scatto di orgoglio in giudici che al fianco di Carnevale ne avevano subito la ridondante sapienza, senza avere l'ardire di opporsi. Quei giudici trovarono il modo di sfogarsi con i colleghi che andarono a sentirli e dissero che c'era un «partito» della prima sezione. Una tribù, un clan, un club ristretto e selettivo. Un posto dove si entrava con l'ergastolo e si usciva galantuomini".</ref><ref name="quel-primo-della-classe">[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/09/quel-primo-della-classe-che-cancellava-sentenze.html?ref=search Quel primo della classe che cancellava sentenze - la Repubblica.it]</ref>. Già il giorno dopo la pronuncia della sentenza sul caso dei fratelli Greco, alcuni parlamentari del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] presentarono un'interpellanza parlamentare al Ministro di Grazia e Giustizia contro Carnevale.
 
Dopo altri annullamenti di verdetti dei giudici di merito, nel giro di pochi anni Carnevale diventa sui giornali il «giudice ammazzasentenze», sospettato di connivenza con la mafia. Nel 1987 il ministro [[Mino Martinazzoli]], accogliendo una richiesta contenuta in una nuova interpellanza dei comunisti, dispone un monitoraggio su tutti i provvedimenti emessi dalla prima sezione penale della Cassazione. Per Carnevale fu «un'inaccettabile invasione di campo», che si concluse però favorevolmente per lui: non venne riscontrata nessuna irregolarità.
 
==== La scarcerazione degli imputati al maxiprocesso (11 febbraio 1991) ====
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La sequenza delle accuse culminò in uno dei maggiori scandali della storia della [[magistratura]] italiana<ref name="tappe">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/carnevale/tappe/tappe.html|titolo=la Repubblica/fatti: Carnevale, ecco tutte le tappe dell'indagine|sito=www.repubblica.it|accesso=14 agosto 2022}}</ref>. All'inizio fu indagato a [[Napoli]], riguardo a sue attività di consulenza extragiudiziale, per concorso in interesse privato nell'ambito dell'inchiesta sul crack della Flotta Lauro, ma il [[giudice dell'udienza preliminare]] dichiarò il «non luogo a procedere» il 20 gennaio [[1992]]<ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/21/giudice-carnevale-questa-corte-assolve.html Giudice Carnevale questa corte l'assolve. Lei è innocente]'', ''la Repubblica'', 21 gennaio 1992.</ref>.
 
Successivamente, il [[collaboratore di giustizia]] [[Gaspare Mutolo]]<ref name=tappe /> (uno degli accusatori anche di [[Bruno Contrada]]) lo coinvolse nel [[Giulio Andreotti#Omicidio Pecorelli|processo]] per l'omicidio di [[Mino Pecorelli]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.luogocomune.net/site/modules/mydownloads/library/acrobat/ImputazAndreotti.pdf |titolo=''Processo Penale 3538/94 N.R.''] |accesso=29 novembre 2018 |dataarchivio=3 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303184104/http://www.luogocomune.net/site/modules/mydownloads/library/acrobat/ImputazAndreotti.pdf |urlmorto=sì }}</ref>, nei confronti di [[Giulio Andreotti]] (il quale sarà assolto), dichiarando che «il senatore Andreotti aveva con lui uno speciale rapporto personale»<ref>''[http://clarence.dada.net/contents/societa/memoria/andreotti/procura/cap2par2.html Dichiarazioni di Gaspare Mutolo al processo Andreotti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071120025119/http://clarence.dada.net/contents/societa/memoria/andreotti/procura/cap2par2.html|data=20 novembre 2007}}''. Dada. Clearence. Memoria.</ref>, e i boss erano sicuri che non ci sarebbero stati problemi<ref>[http://digilander.libero.it/inmemoria/italia_1993.htm ''Fatti italiani del 1993''<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120308084859/http://digilander.libero.it/inmemoria/italia_1993.html|data=8 marzo 2012}}. Digilander. Memoria. 1993.</ref>.
 
Nel frattempo il boss pugliese [[Salvatore Annacondia]] raccontava di aver pagato nel [[1991]] ben 800 milioni di lire il giudice Corrado Carnevale per ottenere la revoca di un provvedimento restrittivo; tuttavia il magistrato verrà definitivamente prosciolto nel [[1997]].<ref>{{cita|Bruno De Stefano|p. 57|titolo=La Cassazione nel mirino}}.</ref>
 
Il 29 marzo [[1993]] la procura di [[Palermo]], nella persona di [[Gian Carlo Caselli]] e del PM [[Antonio Ingroia]], gli inviò un'[[informazione di garanzia]]. Dal 23 aprile [[1993]] il magistrato venne sospeso dalle funzioni e dallo stipendio. Il 3 aprile [[1995]] la Procura di [[Palermo]] chiede l'archiviazione, per mancanza di prove specifiche, ed il GIP l'accoglie due giorni dopo; il 26 aprile però i magistrati di [[Roma]] trasmettono a [[Palermo]] una serie di atti che lo riguardano (tra cui intercettazioni telefoniche con presunti rapporti tra Carnevale ed alcuni «indagati romani») mentre quelle di [[Firenze]] inviano nuove dichiarazioni di [[Gaspare Mutolo]], secondo cui Carnevale era «avvicinabile»<ref name="ricerca.repubblica.it">[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/13/processi-aggiustati-indagato-per-mafia-il-giudice.html PROCESSI AGGIUSTATI INDAGATO PER MAFIA IL GIUDICE CARNEVALE - la Repubblica.it]</ref>. Il 29 aprile [[1995]] viene nuovamente iscritto sul registro degli indagati; undici collaboratori di giustizia (tra i quali [[Giovanni Brusca]]) ricostruiscono i presunti rapporti tra Carnevale e le cosche, affermando come fosse «pacifico» che esisteva un rapporto tra lui ed i boss<ref name="ricerca.repubblica.it" /><ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/13/processi-aggiustati-indagato-per-mafia-il-giudice.html?ref=search</ref><ref name="ricerca.repubblica.it" />. Il 7 aprile del [[1998]] Carnevale viene rinviato a giudizio su richiesta della procura palermitana<ref>[https://www.repubblica.it/online/fatti/carnevale/carnevale/carnevale.html la Repubblica/fatti: 'Processate Carnevale, era amico dei boss']</ref>.
 
In relazione ai presunti aggiustamenti delle sentenze sfavorevoli ai mafiosi, il pentito [[Salvatore Cancemi]] disse che alcuni verdetti erano stati ottenuti grazie all'intercessione dei referenti politici di Cosa nostra dichiarando nel marzo del [[1995]] davanti alla Corte di Assise di [[Palermo]] che celebrava il processo del delitto [[Salvo Lima|Lima]]: ''"[[Salvatore Riina|Totò Riina]] aveva più volte detto che della soluzione dei processi si interessava il giudice Corrado Carnevale che era intimo di [[Giulio Andreotti|Andreotti]]<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/02/carnevale-ammonito.html</ref>. Lima e Andreotti erano intimissimi dei cugini [[Ignazio e Antonino Salvo|Nino e Ignazio Salvo]]. Il giro per gli aggiustamenti dei processi passava tra Riina, i Salvo, Lima, Andreotti e Carnevale"''. Cancemi non fu ritenuto credibile<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=I processi aggiustati| titolo=I politici| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=164| ISBN=9788822720573 }}</ref> e in primo grado fu assolto l'8 giugno [[2000]] con la formula perché «il fatto non sussiste», ma il 29 giugno [[2001]], Carnevale fu condannato dalla [[Corte d'appello di Palermo]] per [[Concorso esterno in associazione di tipo mafioso|concorso esterno in associazione mafiosa]] alla pena di sei anni di carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale lungo l'arco della pena (Carnevale era in corsa per ottenere la carica di primo presidente della Corte)<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/06/30/carnevale-una-condanna-che-spiazza-tutti.html</ref>. Poche voci si levarono in sua difesa, tra esse quella del leader radicale [[Marco Pannella]] che definì la sentenza «un'esecuzione, una condanna ignobile, un momento di trionfo del neofascismo etico di sinistra»<ref>[https://www.repubblica.it/online/cronaca/carnev/condanna/condanna.html?ref=search la Repubblica/cronaca: In Appello Carnevale condannato a 6 anni]</ref><ref name="carnevale">Felice Cavallaro e Giovanni Bianconi, ''[https://web.archive.org/web/20151214093741/http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/30/Mafia_condannato_giudice_Carnevale_co_0_01063011219.shtml Mafia, condannato il giudice Carnevale]'', ''Corriere della Sera'', 30 giugno 2001.</ref>.
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Dichiara inoltre che i giudici «sono scansafatiche e incompetenti, non conoscono i codici e pensano solo alla carriera. Ai magistrati non piace lavorare, questa è la verità»<ref name="Bolzoni"/>.
 
Di sentimenti [[anticomunismo|anticomunisti]] e [[conservatorismo|conservatori]]<ref name="quel-primo-della-classe" /><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/09/quel-primo-della-classe-che-cancellava-sentenze.html Quel primo della classe che cancellava sentenze]</ref><ref name="quel-primo-della-classe" /> (vicino all'ala [[destra (politica)|destra]] della [[Democrazia Cristiana]] siciliana), Carnevale arriva ad affermare che «il pasticcio dell'antimafia professionista è nato per colpire gli avversari politici della [[Sinistra (politica)|sinistra]] di matrice [[Partito Comunista Italiano|comunista]]. Falcone si è prestato alla manovra per anni, fino a quando si accorse che poteva convenire alla sua carriera, dopo la bocciatura come consigliere istruttore, un avvicinamento all'onorevole [[Giulio Andreotti|Andreotti]]»<ref>[[Giuseppe D'Avanzo]], ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/08/01/falcone-avvicinabile-ultima-menzogna-del-grande.html Falcone? Avvicinabile, l'ultima menzogna del grande bugiardo]'', ''la Repubblica'', 1º agosto 1997.</ref>.
 
In seguito alle stragi del 1992, nel corso di intercettazioni, vennero registrati pesanti insulti rivolti a [[Giovanni Falcone]] e a [[Paolo Borsellino]], uccisi da [[Cosa nostra]]. Carnevale, in quelle telefonate intercettate, chiamava i due giudici martiri dell'antimafia «i [[Dioscuri|Diòscuri]]»<ref>Felice Cavallaro, ''[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/21/Falcone_fango_Carnevale_co_0_9501211957.shtml Su Falcone il fango dell'antimafia]'', ''Corriere della Sera'', 21 gennaio 1995.</ref>, prendendoli in giro e dichiarando che erano «due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero»<ref name="Bolzoni"/><ref name=autogenerato1>Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/01/21/falcone-un-cretino.html Falcone? Un cretino]'', ''la Repubblica'', 21 gennaio 1995.</ref><ref name="Bolzoni"/>.
 
Nel corso delle intercettazioni, Carnevale fu registrato mentre, parlando in [[lingua siciliana]], chiamava Falcone «quel cretino»<ref name=autogenerato1/> (conversazione con l'avvocato Giovanni Aricò dell'8 marzo 1994), «faccia da caciocavallo» e aggiungeva: «Io i morti li rispetto, ma certi morti no».<ref name="Bolzoni"/> Aggiungeva: «A me Falcone non è mai piaciuto»<ref name="carnevale" /><ref name=allievo>[[Marco Travaglio]], ''[http://www.antimafiaduemila.com/content/view/8580/78/ L'allievo ripetente]'', ''Antimafia Duemila'', originariamente su ''l'Unità''.</ref><ref>[https://www.antimafiaduemila.com/rubriche/giorgio-bongiovanni/58125-corrado-carnevale-se-un-giudice-e-bugiardo.html Corrado Carnevale: se un giudice è bugiardo]</ref>. Poi insinuava che Falcone avesse messo sua moglie, [[Francesca Morvillo]] (morta anche lei a seguito della [[strage di Capaci]]), nella [[Corte d'appello di Palermo]] per far confermare le condanne che Falcone otteneva in primo grado<ref name="Bolzoni"/>. Lo accusava così di aggiustare i processi, diceva al telefono, per «fregare qualche mafioso», sostenendo che la Morvillo fosse anche lei obiettivo della mafia in qualità di magistrato e non una vittima collaterale della strage in quanto moglie di Falcone.<ref name="Bolzoni"/><ref name=allievo/>
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== Riferimenti nella cultura di massa ==
La canzone ''Adelante! Adelante!'', pubblicata nel 1992 da [[Francesco De Gregori]] nell'album ''[[Canzoni d'amore (Francesco De Gregori)|Canzoni d'amore]]'' contiene un esplicito riferimento al giudice Carnevale<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/ritorno-carnevale-otto-udienze-tre-ore.html|titolo=Il ritorno di Carnevale: otto udienze in tre ore|data=22 giugno 2007}}</ref> nel seguente passaggio:<blockquote>Di questa terra senza misura
 
Che già confonde la notte e il giorno
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