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Le regole di coniugazione di questo tempo ricordano molto da vicino quelle del [[futuro semplice]]. Come nel caso del futuro, in alcune forme verbali della coniugazione in -''ere'', può verificarsi la caduta della ''e'' tematica: il risultato sarà ''vedrò/vedrei'' al posto di ''vederò/vederei''. Similmente, avremo: ''avrei, cadrei, potrei, dovrei, saprei'' ecc. Lo stesso riguardaaccade con il verbo ''andare'' (''andrei''). Il fenomeno riguarda in linea di massima i verbi in cui la -''e''- tematica è accentata (''potére, potrei''; ma ''scrìvere, scriverei'').
Le analogie tra condizionale e futuro persistono train tutte le diverse forme irregolari dei verbi, compresi quelli in -''are'' (''farò/farei; darò/darei, starò/starei;'') e si ritrovano nelle particolarità ortografiche dei verbi regolari che terminano per ''-gare, -care, -giare'' o ''-ciare'' (avremo ad esempio ''pag'''h'''erò/pag'''h'''erei; man'''ge'''rò/man'''ge'''rei''). Del resto, il futuro è un tempo assai vicino al condizionale presente tanto per la formazione quanto per il suo significato ede i suoi sviluppi storici.<ref>Coseriu, vedi bibliografia: il condizionale è il membro [[marcatezza (linguistica)|marcato]] dell'opposizione diretta che ritroviamo nella coppia condizionale-futuro</ref>
In [[lingua francese|francese]], le due forme verbali sono ancora più vicine tra di loro, tanto che nellanel lingua parlataparlato non èsi possibilenota notare alcunala differenza tra le forme delil condizionale e delil futuro alla prima persona singolare (''je dormirai, je dormirais'');, per questoe non è raro che le due forme vengano confuse da parlanti non colti o distratti.
Nei corsi di [[dizione]] possono essere oggetto di discussione i gradi di apertura della [[vocale]] ''e'', accentata, nelle desinenze del condizionale. Avremo, per esempio, per il verbo ''essere'': ''sarèi, sarésti, sarèbbe, sarémmo, saréste, sarèbbero''.<ref>Serianni, vedi bibliografia.</ref>
==Storia==
A ''partirebbero'' corrisponde infatti ''partire'' + ''ebbero'' ([[passato remoto]]), mentre la forma ''partiremmo'' corrisponde alla combinazione tra ''partire'' + ''avemmo''.
È utile ricordare che in [[lingua francese|francese]], [[lingua spagnola|spagnolaspagnolo]], [[Lingua portoghese|portoghese]], [[Lingua catalana|catalanacatalano]] e in diversi [[dialetti italoromanzi]], il condizionale si è originato in maniera diversa, risultando dalla combinazione tra l'infinito edel leverbo formeprincipale alle l'[[imperfetto indicativo|imperfetto]] del verbo ''avere''. In questi idiomi si avranno così delle forme del tipo ''partiria'' (o ''partirait'') al posto di ''partirebbe''. Quest'ultima è comunque la forma - di origine toscana - in uso nell'italiano moderno, dato che ha soppiantato quella del tipo ''partiria''.
TuttoBenché quest'ultima forma - di origine toscana - abbia soppiantato nell'italiano moderno quella del tipo ''partiria,'' ciò non ha impedito il successo secolare di forme del tipo ''avria'' oppure, ''dovria'' al posto di ''avrebbe'' e ''dovrebbe''. Nel medioevo, ma anche in seguito, queste forme vantavano un usoerano assai frequentefrequenti nella letteratura più prestigiosa (anche in Toscana), anche seseppur talvolta venivano alternate alle forme usate oggi:
{{quote|i' mi ristrinsi a la fida compagna:<br />
:<small> ([[Boccaccio]], ''[[Decameron]]'', Quinta giornata, ''Andreuccio da Perugia''.) </small>
SiQuesta trattadiffusione di una diffusioneè da attribuire tanto all'opera divulgativa della [[scuola siciliana]],<ref>[http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4111&ctg_id=93 accademiadellacrusca] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080215205633/http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4111&ctg_id=93 |data=15 febbraio 2008 }}</ref> quanto al considerevole numero di dialetti d'Italia che hanno utilizzato questa forma, conservandola come pienamente vitale fino ala giorno d'oggi.
==Usi del condizionale presente==
* ''Ah, e così lo stupido '''sarei''' io. Ma ne siamo sicuri?''
Per spiegare questo uso è difficile insistere sull'interpretazione di un avvenimento o situazione subordinata ad una certa condizione;<ref>È questa la classica interpretazione del condizionale, ma contestata da studiosi come Serianni, vedi bibliografia.</ref> almeno per quanto riguarda questo dipotipo di incertezza ci si dovrà limitare a considerare il condizionale soltanto come forma verbale dell'incertezza. In questi casi, ricorda piuttosto il futuro epistemico, cioè quello che indica supposizioni e conclusioni su fatti non sicuri:
* ''Gli amici di Ivano '''sarebbero''' degli spacciatori di droga''
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[[Categoria:Tempi verbali]]
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