Bernardo Zenale: differenze tra le versioni

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|LuogoNascita = Treviglio
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1463]]/[[1468]]
|NoteNascita = <ref>Altre ipotesi sulla data di nascita, {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/bernardino-zenale_%28Enciclopedia-Italiana%29/|ZENALE, Bernardino}} e {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/bernardino-zenale/|Zenale, Bernardino}}</ref>
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 10 febbraio
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Documentato nella confraternita dei pittori milanesi fin dal [[1481]], città che lo vide presente per più di quarant'anni, Zenale firmò nel [[1485]] il monumentale ''[[Polittico di San Martino]]'' per la [[Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta|chiesa di San Martino e Santa Maria Assunta]] a [[Treviglio]], dal rigoroso impianto prospettico, insieme al conterraneo [[Bernardino Butinone]]. L'opera fu definita da [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]]: ''la più lucida struttura spaziale che ci abbia dato la seconda metà del Quattrocento in Lombardia''. Sicuramente la conterraneità favorì il rapporto tra i due artisti che collaborarono almeno per un decennio.
 
Partecipò poi, accanto a [[Jacopino de Mottis]], con il quale condivise l'affitto di un locale presso la [[chiesa di San Giovanni in Laterano]] dal 1487,<ref name=Facchinetti9/> alla decorazione della prima cappella a destra e la terza a sinistra compreso parti della volta centrale della [[Certosa di Pavia]], e proprio in questo periodo collaborò anche con [[Bergognone|Ambrogio da Fossano]]; la ''[[Madonna del Latte (Bergognone)|Madonna del latte]]'' del Bergognone conservata nella pinacoteca dell'[[Accademia Carrara]] mostra la volontà dell'arsitaartista fossanese di esibirsi in un omaggio allo Zenale nella raffigurazione del volto della Vergine.<ref name=Facchinetti12>{{cita|Facchinetti|p. 12}}.</ref>
 
Fu poi ingaggiato da [[Ludovico il Moro]] (nel [[1490]]) per decorare una sala del [[Castello Sforzesco]] di [[Milano]]. Sempre insieme a [[Bernardino Butinone]], Zenale affrescò le solenni ''Storie di [[Sant'Ambrogio]]'' nella cappella Grifi della chiesa milanese di [[Chiesa di San Pietro in Gessate|San Pietro in Gessate]] che godeva del giuspatronato di [[Ambrogio Grifi]], importante medico degli Sforza dopo che sfumarono gli accordi con i pittori [[Vincenzo Foppa]], e [[Troso da Monza]].<ref name=Facchinetti12/> Il lavoro prevedeva una serie di pitture che raccontavano la vita del santo in ventotto o trenta “capitoli”, ma questa forma di pittura che chiedeva il ripetersi dei medesimi personaggi più volte era fortemente biasimata da Leonardo a Vinci che scrisse sul manoscritto «Codice B» del 1490-1492: {{citazione|In che modo ho da fare la vita d'un santo compartita in mote istorie in una medesima fascia? A questa parte ti rispondo che tu devi porre il primo piano col punto all'altezza dell'occhio dei riguardatori d'essa istoria, e sul detto piano figura la prima istoria grande; e poi diminuendo di mano in mano le figure e casamenti in su diversi colli e pianure, farai tutto il fornimento d'essa istoria. Sul resto della faccia, nella sua altezza, farai albori frandi a comparazione delle figure, o angeli se fussimo al proposito dell'istoria, ovvero uccelli, o nuvoli, o simili cose; altrimenti non te n'impacciare, ché ogni tua opera sarà falsa|Capitolo B − Leonardo da Vinci}}
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Va ricordata anche la sua presenza a [[Brescia]], con la bellissima ''[[Deposizione di Cristo (Zenale)|Deposizione]]'' della cappella del Santissimo Sacramento nella [[Chiesa di San Giovanni (Brescia)|chiesa di San Giovanni Evangelista]] ([[1509]]), che costituirà un testo fondamentale per gli sviluppi della pittura locale ([[Altobello Melone]] e [[Girolamo Romanino]]).
 
Nel [[1510]] Zenale dipinge la pala con la ''Madonna col Bambino tra i Santisanti Ambrogio e Gerolamo'', conservato al [[Denver Art Museum|museo]] di [[Denver]] ma originariamente ospitato nella [[Chiesa di San Francesco Grande (Milano)|chiesa di San Francesco]] a Milano, a questi anni dovrebbe risalire anche la bella ''Circoncisione'' – pala Lampugnani – conservato al [[museo del Louvre]].<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3a010-0000187/|titolo=Dipinto - Pala Lampugnani - Circoncisione - Bernardo Zenale - Parigi - Museo del Louvre|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=29 luglio 2021}}</ref> Nel [[1522]] prende il posto di [[Giovanni Antonio Amadeo]] come architetto della [[Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano|fabbrica del duomo]], dopo avere curato, qualche anno prima, la realizzazione del grande modello ligneo conservato nel [[Grande Museo del Duomo di Milano|museo della cattedrale]].<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w1010-00205/|titolo=Modello ligneo del Duomo, Zenale Bernardino|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=30 luglio 2021}}</ref>
 
[[Giovan Paolo Lomazzo]], che aveva potuto vedere diverse opere poi perdute, ne ricorda la grande perizia negli scorci e nella [[prospettiva]], citando anche un suo trattato sull'argomento, irrintracciabile.