Corone: differenze tra le versioni

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'''Corone''' o '''Korone''' ({{lang-el|Κορώνη}}) è un ex comune della [[Grecia]] nella [[Peloponneso (periferia)|periferia del Peloponneso]] di 5.067{{formatnum:5067}} abitanti secondo i dati del censimento [[2001]].<ref>{{cita web|url=http://www.ypes.gr/UserFiles/f0ff9297-f516-40ff-a70e-eca84e2ec9b9/D_diairesi.xls|titolo=Censimento 2001|accesso=2 maggio 2011}}</ref>
 
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa detta [[Programma Callicrate]] in vigore dal gennaio [[2011]]<ref>{{cita web|url=http://www.ypes.gr/UserFiles/f0ff9297-f516-40ff-a70e-eca84e2ec9b9/N_KALLIKRATIS.pdf|titolo=Programma Callicrate|accesso=2 maggio 2011}}</ref> ed è ora compreso nel comune di [[Pylos-Nestoras]].
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A Corone esisteva dal XII-XIII secolo una folta minoranza albanese ortodossa, chiamata dai locali greci ''[[arvaniti|arvanites]]''.
 
Nel [[1500]] Corone si arrese ai [[Impero ottomano|turchi]]. Fu riconquistata da [[Andrea Doria]] nel [[1532]], ma già nel [[1534]] tornò in mano turca. Fu così che, grazie ad accordi diplomatici intercorsi tra l'esercito di [[Carlo V]] ed il [[Sultano]], alle nobili famiglie arvanite della città, come i ''Marchianò'', i ''[[Mazzuca (famiglia)|Mazzuca]]'', i ''Nociti'', gli ''Stratigò'', i Rafti, i Rodotà, i Renes, i CamodecaCamodecà ecc.{{citazioneSenza necessariafonte}} fu consentita la scelta dell'esilio nel [[Regno di Napoli]] e nel [[Regno di Sicilia]].
 
[[Carlo V]] volendo omaggiare i profughi ed il loro strenuo eroismo nella difesa della roccaforte, insignì gli eroi del ''Regio Cavalierato'', i cosiddetti ''Cavalieri Coronei''<ref>P. Rodotà, ''Dell'origine, progresso e stato presente del rito greco in Italia'', ristampa edizioni Brenner</ref>.