Il pap'occhio: differenze tra le versioni

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{{F|film comici|novembre 2018|Praticamente solo una sezione contiene fonti, il resto della voce, per la maggior parte ne è completamente priva.}}
{{Film
|titolo italiano = Il pap'occhio
|titolo alfabetico = Pap'occhio, Il
|immagine = papocchio.jpg
|didascalia = Scena del film ispirata all'''[[Ultima Cena (Leonardo)|Ultima cenaCena]]'' di [[Leonardo da Vinci]]
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = 1980
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* [[Salvatore Baccaro]]: corista
* [[Diego Abatantuono]]: Don Gabriele
* [[Luciano De Crescenzo]]: [[Dio]], [[Simeone Stilita il Vecchio|San Simeone lo Stilita il Vecchio]]
* [[Mariangela Melato]]: l'attrice impegnata che recita "[[La figlia di Iorio]]"
* [[Graziano Giusti]]: [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|cardinale Richelieu]]
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* [[Ruggero Orlando]]: se stesso
* [[Martin Scorsese]]: se stesso
* [[Silvia AnnichiaricoAnnicchiarico]]: segretaria di Arbore
* [[Mimma Nocelli]]: suora
* [[Cesare Gigli]]: maestro di italiano
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* [[Dino Cassio]]: cantante di "Non correre papà"
* [[Marzia Tornari]]: bambina cantante di "Non correre papà"
* [[Tiziana Altieri]]:
* [[Elisabetta Felicetti Ghersel]]:
* [[Mirella Frumenti]]:
* [[Vita Paradiso]]:
* [[Maristella Santambrogio Greco]]:
* [[Franco Bracardi]]:
|fotografo = [[Luciano Tovoli]]
|montatore = [[Alfredo Muschietti]]
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==Trama==
Il musicista [[Renzo Arbore]] ha una visione di padre Gabriele, venuto a portare un'[[Annunciazione]] dal [[Vaticano]]: infatti, [[papa Giovanni Paolo II]], dinamico e patito della modernità, guardando la televisione resta favorevolmente colpito da una campagna di promozione della [[birra]] di cui allora Arbore era ''testimonial'' e si convince a ingaggiarlo come il conduttore della nascente televisione di Stato vaticana.
 
Arbore e la compagnia de ''[[L'altra domenica]]'' si recano in Vaticano per mettersi all'opera ma un bigotto e tradizionalista prelato, rivisitazione del [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|cardinale Richelieu]], trama per sabotare l'iniziativa del Ponteficepontefice, dapprima avvertendo i parroci d'Italia di inviare per i provini gli artisti più scadenti e poi corrompendo con trenta gettoni del telefono un incompreso [[Roberto Benigni]]. Nonostante tutto le trasmissioni hanno inizio, alla presenza del papa e dell'allora [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini]]. Lo spettacolo inaugurale ''Gaudium Magnum'' è però realizzato nello stile demenziale di Arbore: la sigla è un canto religioso sulle note dell'inno del [[Partito socialistaSocialista italianoItaliano]], che suscita lo scandalo degli astanti.
 
A risolvere la situazione sopraggiunge il ''[[deus ex machina]]'', ossia il [[Dio|Padreterno]] in persona a bordo di una fiammante vettura [[Fiat Panda (1980)|Fiat Panda]] targata ''PAR 0001'', il quale irrompe negli studi sfondandone le pareti con una [[palla da demolizione]] – dichiarata citazione da ''[[Prova d'orchestra]]'' (1979) di [[Federico Fellini]] – mentre tutta la compagnia di Arbore viene inghiottita dalla terra e l'infido cardinale polverizzato all'istante. Infine dal [[Paradiso]] i protagonisti cantano tutti insieme ''[[When the Saints Go Marching In|When the Saints Go Marchin' In]],'' che fa da sottofondo anche ai titoli di coda.
 
== Produzione ==
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== Distribuzione ==
Il film è stato distribuito nelle sale [[italia|italiane]] per tre volte: il 19 settembre 1980, nel 1985, e il 16 ottobre 1998. È uscito anche all'estero (ad esempio nell'allora [[Germania Ovest]], il 10 dicembre 1987). Il 21 aprile 2010 è uscito il [[DVD]] del film in versione restaurata, distribuita da [[01 Distribution]].
 
Esistono due versioni del film: l'originale del 1980 e quella rimontata nel 1995 editata per l'[[home video]]. La versione rimontata del film contiene una scena in più, ovvero il monologo sulla creazione di Benigni, ma vennero invece tagliate tutte le scene in cui compariva [[Manfred Freyberger]] tranne la prima, accorciando la durata a 98 minuti, contro i 110 della versione originale.
 
== Accoglienza ==
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=== Controversie e censure ===
Il film fu distribuito nel settembre del 1980 e venne attaccato dalla [[stampa cattolica]]. Tre settimane dopo fu sequestrato «per [[vilipendio]] alla religione cattolica e alla persona di S.S. il papa»<ref>{{Cita news|autore=Irene Bignardi|url=http://www.repubblica.it/online/cinema/papocchio/papocchio/papocchio.html|titolo=Musical stravagante per niente blasfemo|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|giorno=19|mese=10|anno=1998|accesso=8-8-09}}</ref> su ordine del procuratore delde [[lL'Aquila]] Donato Massimo Bartolomei.<ref name=AGI /> Il sequestro, comunque, decadde a causa di un'amnistia.<ref>{{Cita news|autore=Antonio Tricomi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/04/23/il-ritorno-del-pap-occhio-renzo-arbore.html|titolo=Il ritorno del Pap' occhio Renzo Arbore regista 'Vi racconto i segreti del mio cinema jazz'|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|giorno=23|mese=04|anno=2010|accesso=5-6-10}}</ref> Nel [[1982]] la [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] di [[Roma]] archiviò la denuncia per vilipendio.<ref name=AGI />
 
Come detto, il film è stato ridistribuito a metà ottobre del 1998 (sebbene avesse continuato a circolare in edizione [[home video]]), restaurato ma privo ancora di alcune scene come i monologhi di Benigni sul [[Cristianesimocristianesimo]]. In quell'occasione il giudizio della commissione vescovile incaricata di esprimere i pareri pastorali è stato temperato, passando da "discutibile" a "futile" e osservando che «Il film è improntato a toni beffardi e burleschi [...] ma non raggiunge toni dissacratori, irriverenti o blasfemi».<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/16/Ora_Chiesa_assolve_Pap_occhio_co_0_981016802.shtml Corriere della sera, 16 ottobre 1998]</ref>
 
In un'intervista all'epoca del dissequestro, Arbore commentò divertito comeche sarebbe diventato costosissimo realizzare il film, allora girato a costo quasi zero, data la successiva carriera degli attori.{{Senza fonte}}
 
Nel 2010 il portavoce dell'[[Opus Dei]] [[Pippo Corigliano]] riabilita il film a 30 anni di distanza definendolo «film apostolico in stile cristiano».<ref>{{Cita news|autore=Valerio Cappelli|url=http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/20/Arbore_Pap_occhio_non_rifarei_co_9_100420056.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111005152944/http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/20/Arbore_Pap_occhio_non_rifarei_co_9_100420056.shtml|titolo=Arbore e «Il Pap' occhio»: non rifarei un film sul Papa|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=20|mese=04|anno=2010|pagina=47|accesso=5-6-10|urlmorto=sì|dataarchivio=5 ottobre 2011}}</ref>
 
Dovettero trascorre più di trent'anni per la messa in onda TV, su Rai Movie nel 2012<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/forum/in-tv/il-pap-occhio/30001827|titolo=Passaggi tv di Il pap'occhio - Film (1980) {{!}} Forum|autore=Massimo Svanoni|sito=il Davinotti|lingua=it|accesso=2024-08-15}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2021/03/30/news/arbore_papocchio-294305135/|titolo='Il pap'occhio' fa ancora paura. Arbore: "Mai trasmesso in tv, la nostra goliardia è stata mai compresa"|sito=la Repubblica|data=2021-03-30|lingua=it|accesso=2024-08-15}}</ref>.
 
== Citazioni ==
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La ''performance'' di Benigni nella stanza del papa e alla finestra ricorda quella dello stesso Chaplin ne ''[[Il grande dittatore]]''. Vengono inoltre citati, nella scena al ristorante, [[Franco Zeffirelli]] e la [[Opera Rock|rock opera]] ''[[Jesus Christ Superstar (musical)|Jesus Christ Superstar]]''.
 
Nel film il regista statunitense [[Martin Scorsese]], all'epoca sposato con [[Isabella Rossellini]]<ref name=":1" /> interpreta se stesso. Vi compare anche [[Mariangela Melato]], allora compagna di Arbore, nel ruolo di una provinanda che lo stesso Arbore scarta, a suo dire, per la presenza sciatta e perché figlia di un certo "Iorio" e quindi "raccomandata", quando in realtà l'attrice ha appena recitato un brano tratto da ''La figlia di Iorio'' di [[Gabriele D'Annunzio]].
 
===Musica===
Nel film viene più volte citato [[Elvis Presley]]: nella scena iniziale del film, Arbore indossa una t-shirt di Elvis, sfoglia una rivista sulla cui copertina c'è il viso del cantante e cita ''[[Love Me Tender]]'' mentre in sottofondo suona ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'' Presley viene inoltre menzionato durante la telefonata con Benigni, su una spilla indossata da Arbore al ristorante, su un suo poster vicino alla [[piscina]], e verso la fine del film, quando Arbore canta a Benigni ''Are You Lonesome Tonight?'' vestito da Elvis. In coppia con Presley viene quasi sempre citato [[Bobby Solo]] con le sue canzoni ''Gelosia'' e ''[[Zingara (brano musicale)|Zingara]]''. [[Peppino Di Capri]], [[Nicola Di Bari (cantante)|Nicola Di Bari]], [[Julio Iglesias]] (imitato da [[Gigi Sabani]]), [[Claudio Villa]], [[Amanda Lear]], [[Mina (cantante)|Mina]] (''[[Un anno d'amore/E se domani|E se domani]]''), [[Lucio Battisti]] (''[[Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio#Ancora tu|Ancora tu]]'') e [[Caterina Caselli]] (''[[Nessuno mi può giudicare/Se lo dici tu|Nessuno mi può giudicare]]'') sono gli altri cantanti che il film richiama.
 
Vi è inoltre una versione della canzone ''[[Azzurro (brano musicale)|Azzurro]]'', eseguita dal fantomatico ''coro a bocca chiusa "Città di Napoli"'' con Lorenzo Spadoni come solista.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=[[Paolo Mereghetti]]|titolo=Il Mereghetti. Dizionario dei film 2019|anno=2018|editore=[[Baldini&Castoldi]]}}</ref>
 
Nel film si alternano brevi stacchetti musicali ad opera di quattro [[afroamericani]] vestiti in stile [[Anni 1920|anni venti]] che cantano in [[Lingua napoletana|napoletano]] sul tema del brano [[musica country|country]] ''[[Sixteen Tons]]''. Verso ricorrente è "nuje simme 'o coro, 'o coro d'o film" ("noi siamo il coro, il coro del film").<ref>{{Cita libro|autore=Gaia Giuliani|titolo=Il colore della nazione|anno=2015|editore=[[Le Monnier|Le Monnier università]]|p=65}}</ref> La voce predominante è quella dello stesso Arbore.
 
===Letteratura===
Alcuni richiami diretti alla letteratura sono quelli alla ''[[Divina Commedia]]'', a ''[[I tre moschettieri]]'' ([[cardinale Richelieu]]) e a [[Gabriele D'Annunzio]] (''[[La figlia di Iorio]]''). La presenza del "coro del film", che ada intervalli regolari riassume in musica la trama in corso, ricalca la [[Struttura della tragedia greca|struttura della tragedia]] classica, alla quale ovviamente si ispira anche il ''[[deus ex machina]]'' nel finale.
 
===Politica===
Varie le allusioni al mondo politico italiano dell'epoca. L'ultima cena avviene al ristorante "da Bettino" — il cui proprietario è molto somigliante a [[Bettino Craxi]] — sulle note dellde ''[[L'Internazionale (inno)|L'Internazionale]]''. Sulla scrivania di Benigni c'è una copia de "''[[il manifesto]]"'', noto quotidiano comunista, e la foto di [[Antonio Gramsci]] (raffigurato anche in un poster a casa di Benigni), vicino a quella di [[Bobby Solo]]. Nella [[Cappella Sistina]] Benigni fa una personale rivisitazione del ''[[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]]'', parlando di [[Karl Marx]]<ref name=":0" /> e dipingendo un [[pugno chiuso]] al [[Cristo]]; durante la confessione con [[Richelieu]] nella quale "tradisce" Arbore, Benigni cita Craxi e i [[Partito Radicale (Italia)|radicali]]. Mentre il papa è in giardino a prendere lezioni di italiano, viene chiamato per un'udienza con [[Giulio Andreotti]]. Alla fine del film, la trasmissione realizzata da Arbore comincia al suono de ''[[Inno dei lavoratori|Il Canto dei Lavoratorilavoratori]]'' in adattamento cattolico e lo stesso Arbore lancerà lo slogan ''"Fedeli di tutto il mondo, unitevi!"'' con chiaro riferimento al ''[[Manifesto del Partito Comunista]]'' del citato Marx e [[Friedrich Engels]]. Tra il pubblico, un personaggio con occhiali e pipa interpreta l'allora [[presidente della repubblica]] [[Sandro Pertini]], già citato da Benigni nella telefonata con Arbore.
 
===Passione di Cristo===
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== Il resto del Pap'occhio ==
''Il resto del Pap'occhio'' è una pellicola di 55 minuti che racchiude tutte le battute, i monologhi e le gag tagliate per motivi di durata dal film precedente. Rispetto al film originale, gli unici attori ad apparire nelle scene extra sono [[Roberto Benigni]], [[Mario Marenco]], [[Renzo Arbore]], [[Isabella Rossellini]] e [[le Sorelle Bandiera]].<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/index.php?f=1814|titolo=Il resto del Pap'occhio|autore=Marcel MJ. Davinotti jr.|accesso=2 aprile 2019}}</ref>; in più vi sono vari altri artisti ospiti, come [[Gino Ventura]]<ref>{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2024/08/Il-resto-del-Papocchio-Tutto-quello-che-non-avete-visto-del-Papocchio-e4632467-2ebd-415b-9692-286a7d4f3124.html|titolo=Il resto del Papocchio Tutto quello che non avete visto del Papocchio|sito=raiplay.it|accesso=16 agosto 2024}}</ref>.
 
== Note ==