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{{Bio
{{Edificio civile
|Nome = Pao
|nome edificio = Villa Orrigoni-Litta Modignani
|paeseCognome = ITA
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Paolo Bordino'''
|divamm1 =
|cittàSesso = VareseM
|LuogoNascita = Milano
|cittàlink =
|GiornoMeseNascita = 28 ottobre
|indirizzo = Piazza Ventisei Maggio, 5
|AnnoNascita = 1977
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|LuogoMorte =
|periodo costruzione = metà del XVII secolo
|inaugurazioneGiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|stile = [[Architettura barocca|Barocco]], neoclassico
|Epoca = 2000
|Attività = artista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , attivo dal 2000 nel panorama dell'[[arte di strada]]; a partire dal 2007 lavora anche nella [[pittura su tela]]
}}
== Biografia ==
'''Villa Orrigoni-Litta Modignani''' è una [[villa]] situata a [[Biumo Inferiore]], quartiere della [[città italiana]] di [[Varese]].
Pao si forma principalmente in teatro, dove lavora come fonico, tecnico di palcoscenico e macchinista con la compagnia di [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]], studia e lavora presso i laboratori del [[Teatro alla Scala]] di Milano.
==Storia==
I suoi primi interventi da autodidatta nel campo della [[street art]] nascono nel 2000<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/05/Gatto_Pao_quei_ragazzi_del_co_9_080105065.shtml Gatto, Pao e quei ragazzi del muretto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, nonostante non abbia una vera nascita nell'ambito del writing, ma si interessi soprattutto di re-interpretare il contesto urbano in modo creativo e giocoso: le sue opere più famose e conosciute sono i pinguini dipinti sui paracarri<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/22/una_colonia_pinguini_conquista_panettoni_co_7_0104228243.shtml E una colonia di pinguini conquista i panettoni di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, i dissuasori della sosta trasformati in delfini, i pali della luce in margherite, i bagni pubblici in lattine Campbell, nati con ispirazione diretta a partire dall'oggetto stesso<ref>{{Cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/08/04/uomo-che-dipinge-pinguini.html|L'uomo che dipinge pinguini|7 maggio 2012}}</ref>.
Fu edificata nella seconda metà del '600 presso la [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Varese)|chiesa dei santi Pietro e Paolo]] da Giovanni Battista della facoltosa famiglia [[Orrigoni]], originaria di Biumo, titolare di numerosi possedimenti nel territorio di Varese.<ref>{{Cita|Langè e Vitali|Ville1984}}</ref> Vantava origini antichissime risalenti ad un tale Orrigono di Pietro, conte palatino di Carlo Magno, ma i documenti relativi, datati al IX secolo, furono riconosciuti come falsi del sec. XVII. Il reale capostipite della famiglia fu Roberto (XIII secolo).
 
== Mostre ed esposizioni principali ==
La famiglia ebbe parecchi membri ascritti al Collegio dei Giureconsulti di Milano, e fu insignita nel 1665 del titolo di marchese ottenuto da Giampietro sul feudo di [[Ello]] e fu ascritta al patriziato milanese nel 1769<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/famiglia/MIDD000109/|titolo=Orrigoni, famiglia (sec. XIII - sec. XX)}}</ref>. I suoi membri, fra i quali vi fu il poeta Carlo Giuseppe Orrigoni, si distinsero sia nelle armi che nelle cariche pubbliche. Si imparentò con la celebre casata milanese dei [[Litta Modignani]] con il matrimonio di Donna Giuseppa Orrigoni con il marchese Don Eugenio Litta Modignani nel 1764, a seguito del quale la villa passò agli eredi di tale famiglia.
Pao espone in molte occasioni a partire dal 2001. Tra le mostre più importanti: "Street art sweet art" del 2007 al PAC di Milano, dove espone l'opera ''Il velo di Maya''<ref>A. Riva, "Street Art Sweet Art", Skira 2007</ref>;“Ceccarini underground” a Riccione nel 2008, dove decora il sottopasso di [[viale Ceccarini]] con un murale su pannelli con i suoi personaggi giocosi e colorati; la collettiva "Triennale design museum" alla Triennale di Milano nel 2010; la collettiva "Intralci" nel 2011 a Milano. Nel 2010 si svolge la prima personale "Mondotondo"<ref>{{Cita web|http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/10_maggio_19/Vanzetto-maestri-cartoni-giapponesi-1703043387157.shtml|Pao: «Maestri? I cartoni giapponesi»|7 maggio 2012}}</ref>: Pao presenta in quest'occasione 40 opere di cui dipinti su tela, sculture, installazioni e opere su vetroresina, che trasformano lo spazio in un “Mondo Tondo” immaginario, abitato da diversi personaggi tra cui pinguini, coccodrilli, mostri, animali e vegetali resi con forme morbide, semplificate e tonde, che trasmettono allegria e che si muovono in una realtà nuova e fantastica, interpretata e rielaborata con ironia, vivacità, creatività<ref>[http://www.mondotondo.net/ Pao Mondotondo]</ref>.
 
Nel novembre del 2016 realizza 'La street art per la storia', in piazza dei Mercanti a Milano. Le opere vengono distrutte da alcuni vandali pochi giorni dopo l'inaugurazione.
è costituita da un grande fabbricato a tre piani, a forma di U, situato ai piedi della collina di Biumo e aperto verso la chiesa da una corte chiusa da una monumentale cancellata. è stato invece completamente distrutto l'ampio [[giardino all'italiana]] che si stendeva sulla collina, sostituito dall'edilizia civile e dalle strutture dell'oratorio parrocchiale, dopo che la villa divenne proprietà ecclesiastica nel novecento.
 
== Temi e tecniche ==
All'inizio dell'Ottocento i Litta Modignani diedero incarico al celebre architetto comasco [[Simone Cantoni]] di aggiornare l'aspetto della villa secondo l'imperante gusto [[Neoclassicismo|neoclassico]]. Durante la [[battaglia di Varese]], combattuta presso Biumo il 26 maggio [[1859]] dalle truppe garibaldine, l'area della villa fu teatro degli scontri.
Pao dipinge in strada utilizzando soprattutto lo spray, nelle opere su tela e altri supporti usa anche l'acrilico e l'inserimento di elementi in legno o altri materiali, sperimentando molto. Nel passaggio dalla strada alla tela usa tecniche e linguaggi diversi: in strada dialoga molto con il contesto, rispettando lo spazio e dando maggior importanza al messaggio che vuole comunicare e a colori forti e visibili; sulla tela dà molta importanza alla forma, indagando percorsi più complessi e discorsi più profondi.
I soggetti delle opere sono generalmente fantastici, colorati, molto giocosi, ironici, spensierati<ref>{{Cita web|http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/01/31/quanta-strada-hanno-fatto-quei-pinguini.html|Quanta strada hanno fatto quei pinguini|7 maggio 2012}}</ref>. Attraverso sperimentazioni sui materiali, ricerche prospettiche, distorsioni visive e utilizzo di geometrie curve, Pao cerca di superare la bidimensionalità della tela, e in parallelo, la tridimensionalità del nostro mondo. Un esempio è l'opera ''Il velo di Maya'': l'elemento tridimensionale fa la sua comparsa nella bidimensione del dipinto permettendo così al protagonista di superare i limiti della sua realtà, e come lui, anche noi possiamo entrare in una dimensione che va oltre la nostra.<ref>"Pao. Mondotondo", Skira, Milano, 2010</ref>
 
== DescrizioneNote ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
{{...|architettura}}
[http://www.paopao.it Sito ufficiale]
<pre>
{{Portale|biografie|writing}}
 
[[Categoria:Graffiti writer italiani|Pao]]
== Note ==
[[Categoria:Artisti di strada]]
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Langè S.|autore2=Vitali F.|titolo=Ville della provincia di Varese|data=1984|editore=Rusconi|città=MIlano|pp=423|cid=Ville1984}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300041878A-0|titolo=decorazione pittorica}}
 
<pre>
 
{{Musei della provincia di Varese}}