Genesi: differenze tra le versioni
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{{Citazione|In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.| I primi due versetti del libro della Genesi, nonché l'incipit dell'intera Bibbia e della Torah.}}
Il '''
Scritto in [[Lingua ebraica|ebraico]] e diviso in cinquanta capitoli, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi la sua redazione definitiva, per opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in [[Giudea]], sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte.
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La Genesi si presenta come un'opera [[Eziologia|eziologica]] che ha inizio con la creazione del mondo, per poi raccontare di come [[Dio]] creò gli esseri viventi e, in ultimo, l'uomo. Segue la storia dei primi esseri umani e quindi delle origini del [[Ebrei|popolo di Israele]], incominciando dalla vita dei suoi patriarchi. Contiene, quindi, le basi storiche per le idee religiose e istituzionali che stanno alla base di [[Israele]], e serve come introduzione alla sua storia e alle sue leggi, costumi e leggende.
Secondo la maggiore corrente, a cui appartengono i [[creazionismo|creazionisti]]<ref>{{cita web|url = http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=4|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100124124140/http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=4|titolo = Il problema dei "giorni" in Genesi 1|dataarchivio = 24 gennaio 2010|urlmorto = sì}}</ref>
Secondo alcuni studiosi come Charles H. Hummel<ref>''Interpreting Genesis 1'', Journal of the American Scientific Affiliation 38 (1986): 175-186; ''The Galileo Connection, Resolving Conflicts between Science and the Bible'', Downers Grove 1986, p 214</ref>, Hermann Gunkel<ref>The Legends of Genesis, The Biblical Saga and History, New York 1964, p. 1</ref>, S. H. Hooke, Gordon Wenham, Karl Barth e altri, il libro non è [[storia]] nel senso moderno da noi inteso; non è nemmeno un libro di [[favola|favole]]. Si può dire che è un libro di storia religiosa, per alcuni allegorico e didascalico dove, pur probabilmente non essendo veri i particolari, sono importanti le idee fondamentali di ''relazione con Dio''. Un altro punto di vista è che il libro fa propri tanti racconti presi dalla [[mitologia]] dei popoli orientali.▼
▲Secondo
▲Secondo i [[creazionismo|creazionisti]]<ref>{{cita web|url = http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=4|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100124124140/http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=4|titolo = Il problema dei "giorni" in Genesi 1|dataarchivio = 24 gennaio 2010|urlmorto = sì}}</ref> tra cui Victor P. Hamilton<ref>The Book of Genesis, Grand Rapids 1990, vol. I, p. 56.</ref> e Walter C. Kaiser<ref>''The Literary Form of Genesis 1-11'', New Perspectives on the Old Testament, ed. J. Barton Payne, Waco 1970, p. 61</ref> la Genesi è da intendersi come reale resoconto fattuale, fedele alla realtà anche dal punto di vista cronologico ossia i giorni della Genesi sono [[giorno solare|giorni solari]], la donna fu creata da una [[Costa (anatomia)|costola]] dell'uomo e il frutto del male fu materialmente offerto dal serpente a [[Eva]]. Il genere letterario sarebbe quello della [[prosa storica]] che racconterebbe in modo realistico, accurato e sequenziale come, quando e cosa successe nei giorni della [[creazione (teologia)|creazione]]. Secondo i creazionisti tale posizione sarebbe anche corroborata dalla presenza di genealogie neotestamentarie (cfr. [[Luca evangelista|Luca]] 3:38 e [[Matteo apostolo ed evangelista|Matteo]] cap. 1) che fanno risalire ad [[Adamo]] la stirpe di [[Gesù]] anche nel [[Nuovo Testamento]], così come in Luca, Adamo non è l'[[ipostasi]] del genere maschile o una figura mitologica, ma il padre, in senso letterale, dell'[[storia dell'uomo|umanità]] creata da Dio.
== Formazione ==
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* il [[giardino dell'Eden]] o paradiso terrestre indica un luogo fantastico dove si è iniziata la vita umana. Qui tutto viene dato da Dio senza fatica, altrove occorre sudare per ricavare i frutti della terra. La ricchezza di acqua è un grande segno della benedizione di Dio.
* nel racconto si può leggere una sostanziale parità tra uomo e donna (ish e ishà), e gli animali sono subordinati. Il v.23 dice:
{{citazione|Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta.}}
:Letture successive di questo brano hanno però visto una subordinazione della donna nei confronti dell'uomo. In modo semplice e immediato la Bibbia inserisce qui il tema del [[matrimonio]] e della [[famiglia]] (è così stretto il legame tra uomo e donna che sembra impossibile il [[divorzio]]).
* la vergogna della [[nudità]] sarà vista come una conseguenza del [[peccato]]. Per il momento la nudità si inserisce nell'armonia della creazione.
=== Il racconto del peccato originale
{{vedi anche|Peccato originale}}
[[File:Michelangelo, Fall and Expulsion from Garden of Eden 00.jpg|thumb|upright=1.4|''Peccato originale e cacciata dal paradiso'', affresco di [[Michelangelo]] nella [[Cappella Sistina]], [[Roma]]]]
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[[File:Duomo modena estero bassorilievo (cropped).JPG|thumb|upright=1.4|''[[Storie della Genesi (Wiligelmo)|Cacciata dal Paradiso Terrestre, e lavoro dei progenitori]]'', rilievo di [[Wiligelmo]], [[Duomo di Modena]]]]
Se i primi due capitoli della Genesi in vario modo esaltano la positività della creazione e della vita dell'uomo sulla terra, il terzo ({{Passo biblico|Gen
Una considerazione sul tema del peccato: se si applicasse quanto ''il Catechismo della Chiesa Cattolica'' al §1857 afferma: «Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso»? La domanda che ci si può porre è se Adamo ed Eva prima dell’assunzione del frutto proibito conoscessero ciò che significava ''bene'' e ''male''. La risposta è che, nonostante il [[libero arbitrio]], forse non avevano piena consapevolezza di ciò che volesse dire peccato e lo avrebbero compreso solo dopo essersi cibati del frutto. E in tal caso perché punire chi non era ''compos sui''?<ref>Da [[Armando Girotti]], ''Il “fico proibito” dell’Eden'', Diogene Multimedia, Bologna 2018, pp. 12-13.</ref> In realtà il peccato è stato una consapevole e deliberata disubbidienza a un comando preciso del Creatore.
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* Prima di espellere l'uomo dal paradiso terrestre, Dio lo veste di pelli. Nella tradizione dei popoli orientali, il capofamiglia aveva quest'obbligo verso i suoi familiari, suggerendo così il concetto che Dio continua ad aver cura dell'uomo nonostante la sua imperfezione.<ref>Commento a ''La Bibbia'', [[Edizioni San Paolo]], 1982, p. 14. Versione a cura di E. Testa.</ref>
=== Caino e Abele
{{Vedi anche|Caino|Abele}}
Il racconto (Gen {{passo biblico|Gen|4|libro=no}}) suppone una [[civiltà]] già evoluta, un [[culto]], altri uomini che potrebbero uccidere Caino, tutto un gruppo che lo proteggerà. Forse è nato per illustrare l'origine dei [[Keniti]]. In seguito dalla tradizione jahvista è stato riferito all'origine dell'umanità e ha ricevuto una portata più generale.
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* Il segno che Dio impone su Caino ha il senso di limitare la [[vendetta]]. Non è giusto che sangue chiami altro sangue, senza alcun limite. Storicamente forse vi era indicato un gruppo di persone, i Keniti, in cui si praticava duramente la vendetta di sangue.
==== La discendenza di Caino ====
Dopo il racconto di Caino e Abele, viene inserita la [[genealogia]] jahvista di Caino (Gen {{passo biblico|Gen|4|libro=no}})
Particolare risulta poi la figura di [[Iubal]], padre dei musicisti e dei suonatori in Gen 4,21, il quale è fratello di [[Iabal]] figlio di Lamech e della moglie Ada.
=== I patriarchi prediluviani ===
La fonte sacerdotale, che avevamo abbandonato dopo il racconto della creazione, ritorna adesso per descriverci la genealogia di [[Adamo]] (viene del tutto ignorato il peccato originale e l'omicidio di Abele) e collegarci così alla storia di [[Noè]] al tempo del [[diluvio universale]]. (Gen {{passo biblico|Gen|5|libro=no}})
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In questo schema di genealogia ritroviamo molte delle caratteristiche del primo capitolo della Bibbia, caratteristiche che sono proprie della fonte sacerdotale: formalismo, ripetività, astrattezza, ecc.
=== Il diluvio universale
{{Vedi anche|Diluvio universale|Noè}}
Il racconto (Gen {{passo biblico|Gen|6-9|libro=no}}) combina due storie parallele: una jahvista, piena di colore e di vita; l'altra sacerdotale, più precisa e più elaborata, ma più arida. Il redattore finale ha rispettato queste due testimonianze che riceveva dalla tradizione, senza cercare di sopprimere le loro divergenze di dettaglio.
Vi sono diverse narrazioni [[Sumeri|sumere]] e [[babilonesi]] sul [[Diluvio universale|diluvio]], che presentano somiglianze considerevoli con il racconto biblico. Il racconto biblico non sembra dipendere da queste narrazioni, ma attinge a una medesima eredità: il ricordo di una o più inondazioni disastrose della valle del [[Tigri]] e dell'[[Eufrate]], che la tradizione aveva ingrandito con dimensione di un cataclisma universale.<ref>Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2007, pp. 257-259, ISBN 978-88-420-7060-3.</ref> Non ha quindi senso prendere il racconto in senso [[storia|storico]] e volerlo poi criticare per le sue incongruenze storiche.
L'essenziale del racconto resta questo: un insegnamento sulla giustizia e sulla misericordia di Dio, sulla malizia dell'uomo e sulla salvezza accordata al giusto. Dio non può permettere il male e deve castigarlo, ma allo stesso tempo si impietosisce per il giusto, anche se è uno solo.
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Il racconto della torre, (Gen {{passo biblico|Gen|11|libro=no}}) di natura jahvista, offre una spiegazione della diversità dei popoli e delle lingue. Il tutto viene presentato come un castigo di Dio per una colpa collettiva di vanità e superbia.
La torre viene costruita secondo i canoni delle antiche torri sacre a piani ([[Ziggurat]]) che si trovano in [[Mesopotamia]]. In particolare a Babilonia l'[[Etemenanki]] era ritenuto la sede terrena del dio supremo [[Marduk]] e la "portineria" della soprastante sede celeste. Nell'antichità, infatti, i re davano udienza alla porta del palazzo o a quella della città. L'Etemenanki, rimasto incompiuto, costituiva uno strumento per presentare Babilonia come l'ombelico del mondo, prediletto dagli dei. La Bibbia vi vede l'impresa di un orgoglio insensato e collega implicitamente il nome arrogante della città (in [[Lingua accadica|accadico]]: ''Bab-ilum'' = porta degli dei) con il verbo "''balàl''" = "confondere".<ref>Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2007, pag. 261, ISBN 978-88-420-7060-3.</ref>
Questo tema della condanna della torre si combina con quello della città: potrebbe essere una critica della civiltà urbana, tema forse accennato già nel cap. {{passo biblico|Gen|4|libro=no}} a proposito della discendenza di Caino.
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{{Vedi anche|Abramo}}
La storia patriarcale che qui incomincia è una storia di famiglia: raduna i ricordi che si conservavano degli antenati, [[Abramo]], [[Isacco]], [[Giacobbe]] e [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]]: (Gen {{passo biblico|Gen|12-25|libro=no}})
* È una storia popolare che si sofferma
* È una storia religiosa: tutte le svolte decisive sono segnate da un intervento di Dio e tutto vi appare come provvidenziale,
*
==== La vocazione di Abramo ====
==== Il rinnovamento dell'alleanza ====
Giustamente famoso è il v. 6: {{citazione|Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.}} che sarà ripreso per spiegare il rapporto tra la fede e le opere in [[Paolo di Tarso|Paolo]], [[Lettera di Giacomo|Giacomo]] e [[Martin Lutero|Lutero]].
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{{Vedi anche|Isacco|Giacobbe}}
==== I due figli di Isacco: Giacobbe ed Esaù
La lotta dei due fanciulli nel seno materno presagisce l'ostilità dei due popoli fratelli: gli [[idumei]] discendenti di Esaù e gli [[ebrei|israeliti]] discendenti di Giacobbe.(Gen {{passo biblico|Gen|25,19-34|libro=no}})Gli idumei saranno asserviti da [[Davide]] e per un po' resteranno sotto il dominio ebraico.
Può far problema il modo disonesto con cui Giacobbe carpisce la primogenitura al fratello Esaù. Ma si può notare come il Signore si serve anche degli inganni umani per portare avanti i suoi disegni di salvezza per il popolo ebraico.
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{| class="wikitable"
! Libro !! Nome della
|-
| '''Bereshit''' (Genesi) || [[Bereshit (parashah)|Bereshit]], בְּרֵאשִׁית || [http://www.archivio-torah.it/testotorah/01_bereshit.pdf In principio] || {{passo biblico|Gen|1.1-6.8}}
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* [[Rashi]] di Troyes (Trad. L. Cattani), ''Commento alla Genesi'', pag. XXXII-443, Editore Marietti, 1999.
* Jean-Marc Rouvière. ''Adam ou l'innocence en personne''. Parigi: L'Harmattan, 2009. Cfr. [http://www.implications-philosophiques.org/actualite/adam-ou-l%e2%80%99innocence-en-personne-recension/ recensione] ;''Brèves méditations sur la création du monde''. Parigi: L'Harmattan, 2006.
* Pietro Ciavarella, ''{{Cita web|url=http://www.clcitaly.com/live/articolo/index.php?query=011537|titolo=Genesi Esodo Levitico Numeri Deuteronomio|accesso=4 settembre 2020|urlarchivio=https://archive.
* {{cita libro|autore=Mario Liverani|titolo=Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele|anno=2007|editore=Laterza|città=Bari|ISBN=978-88-420-7060-3}}
* Dario Calimani, "Genesi''"'', ''Letteratura Europea'', Torino, UTET, vol. IV, pp. 15-18.
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