Sant'Antioco (Italia): differenze tra le versioni

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Popolazione residente
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|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sardegna
|Divisione amm grado 2 = SudSulcis SardegnaIglesiente
|Amministratore locale = Ignazio Locci
|Partito = [[lista civica]]
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|Data istituzione =
|Altitudine = 7
|Abitanti = 10543
|Note abitanti = [https://demo.istat.it/app/?i=D7B Dato Istat] - Popolazione residente al 31 gennaio 2024 (dato provvisorio)
|Aggiornamento abitanti = 31-1-2024
|Sottodivisioni = [[Maladroxia]], Is Loddis, Peonia Rosa, Cannai
|Divisioni confinanti = [[Calasetta]], [[San Giovanni Suergiu]]
|Targa = CI
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno =
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|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Sant'Antioco (province of South SardiniaCarbonia-Iglesias, region Sardinia, Italy) - until 2016.svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sant'Antioco all'interno della provincia del SudSulcis SardegnaIglesiente
}}
 
'''Sant'AntiocoAntìoco''' (''Santu Antiogu''<ref>Toponimo ufficiale in lingua sarda ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 482 del 15.12.1999, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 30.09.2010 {{collegamento interrotto|1=[https://217.133.207.40/portale/delibere/delibereelenco.aspx] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> o ''Sant'Antiogu'' in [[lingua sarda|sardo]], ''San Antiòcco'' in [[dialetto tabarchino|tabarchino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:10543Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia del SudSulcis SardegnaIglesiente]], nel [[Sulcis-Iglesiente]]. Il comune sorge sui resti di [[Sulki]], una delle città più antiche del [[Mediterraneo occidentale]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archeotur.it/santantioco/rassegna-stampa/173-sulky-la-piu-antica-citta-sarda.html|titolo=Sulky, la più antica città sarda - Archeotur Sant'Antioco|autore=andrea|accesso=26 agosto 2017}}</ref>
 
È il principale comune dell'[[Isola di Sant'Antioco|omonima isola]].
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[[File:Maladroxia.jpg|thumb|Maladroxia]]
[[File:Spiaggia Coaquaddus.jpg|thumb|Spiaggia Coaquaddus]]
[[File:Sardaigne Sant Antioco Cala lungaSapone 10092012 - panoramio.jpg|thumb|Cala LungaSapone]]
Nel litorale del comune di Sant'Antioco, partendo da nord verso sud, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute<ref>{{cita libro|cognome= Colomo|nome= Salvatore|titolo= Sardegna - Guida alle Coste|anno= 2010|editore= Società Editrice L'Unione Sarda|città= Cagliari|cid= GuidaCoste}}</ref>:
* Spiaggia ''Istmo di Sant'Antioco'' (parte Laguna)
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== Storia ==
[[File:Sant'Antioco Archaeological Museum, Sardinia (16153210624).jpg|thumb|left|upright=0.6|Bronzetto di arciere, ([[Museo archeologico comunale Ferruccio Barreca]])]]
===Età prenuragica e nuragica===
La storia di Sant'Antioco è antichissima. Una trentina di [[nuraghi]], un certo numero di cosiddette "[[Tombe dei giganti]]" e di "[[Domus de janas]]" testimoniano che l'isola non fosse priva di insediamenti stabili già in epoca preistorica. Notevole la presenza di numerosi nuraghe costieri, tra i quali si segnalano il [[nuraghe]] multitorre [[nuraghe S'Ega Marteddu|S'Ega Marteddu]], a ridosso della spiaggia di Maladroxia, il [[nuraghe Sa Cipudditta]] situato in un promontorio a picco sul mare in località Su Portu de su Casu e il sito di [[Complesso nuragico di Grutti 'e Acqua|Grutti 'e Acqua]], composto da un nuraghe multitorre polilobato e da uno dei villaggi nuragici più grandi della Sardegna, all'interno del quale sono presenti opere idrauliche e urbanistiche, templi a pozzo e tombe dei giganti. Il villaggio termina tra la spiaggia e la scogliera di Portu Sciusciau dove è probabile fosse presente un porto nuragico. Numerosi anche i reperti di cultura materiale di epoca nuragica rinvenuti in questo territorio tra i quali non mancano i [[Bronzetto nuragico|bronzetti]], come il famoso [[arciere]] nuragico di Sant'Antioco.
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=== Dall'età medievale a quella contemporanea ===
[[File:Castello Sant'Antioco.jpg|thumb|Resti del castello bizantino, disegno da "Viaggio in Sardegna" di Alberto Della Marmora]]
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] (la data convenzionale è il [[476]] d.C.) Sulci, come il resto dell'isola, passò sotto il dominio dei [[Vandali]], una popolazione [[germani]]ca stabilitasi in [[Nord Africa]]; il loro passaggio nell'isola di Sant'Antioco è testimoniato da una particolare sepoltura al cui interno erano presenti i resti di un uomo sepolto insieme al proprio [[cavallo]]<ref>A cura di Silvia Lusuardi Siena -(a cura di), ''Fonti archeologiche e iconografiche per la storia e la cultura degli insediamenti nell'Altomedievo'', (pg2003, pp. 306-310) - 2003.</ref>. Nel [[534]], a seguito della vittoria del generale [[Belisario]] a [[Battaglia di Ticameron|Tricamari]] (presso l'antica città di Cartagine) sui Vandali, la Sardegna passò in mano ai [[Bizantini]], che vi rimasero alcuni secoli e che costruirono a Sulky un castello i cui ruderi erano ancora visibili nel [[XIX secolo]] secondo le testimonianze di [[Vittorio Angius]] e [[Alberto Della Marmora]]<ref>[http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=19898&v=2&c=2659&t=7 SardegnaCultura.it, ''Il Castello Castro'']</ref>. A causa delle frequenti scorrerie dei [[saraceni]], iniziate nel corso dell'[[Alto medioevo]], in particolare a partire dall'[[VIII secolo]], [[Bisanzio]] fu però costretta ad abbandonare progressivamente l'isola.
[[File:Iscrizione greca sant'antioco.png|thumb|Iscrizione [[Lingua greca bizantina|greca]] del X-XI secolo dalla [[Basilica di Sant'Antioco Martire]], sono menzionati il [[Protospatario]] Torchitorio, l'[[arconte]] Salusio e Sinispella]]
Successivamente Sulci fece parte del [[giudicato di Cagliari]], nella [[curatoria]] omonima, ma nel [[XIII secolo]] era ormai disabitata e la sede della [[Diocesi di Iglesias|diocesi di Sulci]] fu trasferita a [[Tratalias]]. L'isola Sulcitana, abbandonata, nel [[1124]] venne donata simbolicamente a Sant'Antioco (di fatto alla diocesi), da cui poi prese il nome, dal giudice di Cagliari [[Mariano II Torchitorio II]] e sua moglie Preziosa e poi dalla giudichessa [[Benedetta di Cagliari]] nel [[1216]]<ref>Luigi Cinesu, ''Donazione dell'isola Sulcitana a S.Antioco''.</ref>. Questa desolazione, proseguirà per tutto il periodo [[Storia della Sardegna aragonese|aragonese]] e [[Storia della Sardegna spagnola|spagnolo]] ([[1324]]-[[1713]]), tra [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]] veniva interrotta eccezionalmente a due settimane di distanza dal giorno di [[Pasqua]] quando, per alcuni giorni, migliaia di persone accorrevano sull'isola per celebrare la festa in onore di Sant'Antioco (detta ''Sa Festa Manna''). Nel [[1615]], in piena [[controriforma]], in un gran fervore di caccia alle reliquie l'[[arcivescovo di Cagliari]] [[Francisco d'Esquivel]] fece ritrovare le reliquie del santo (vere o presunte), collocate presso le catacombe<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.santantioco.ca.it/cms/il-santo/il-rinvenimento-delle-reliquie.html |titolo=L'epigrafe del Vescovo Pietro e il rinvenimento delle reliquie del Santo |accesso=19 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150427143159/http://www.comune.santantioco.ca.it/cms/il-santo/il-rinvenimento-delle-reliquie.html |dataarchivio=27 aprile 2015 |urlmorto=sì }}</ref>.
[[File:Sant’Antioco 331.jpg|left|thumb|Tipica abitazione in grotta, abbandonate solo negli [[anni 1970|anni 70]]]]
Solo nel [[XVIII secolo]], in [[Regno di Sardegna (1720-1861)|epoca sabauda]], iniziò un processo di ripopolamento del territorio, attuato in particolare da famiglie provenienti da [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], che diede luce all'odierno abitato di Sant'Antioco il quale si sovrappose alle rovine dell'antica Sulci. Alla metà del secolo si contavano 38 case, 15 botteghe e 164 capanne, delle quali 100 scavate nella roccia, per un totale di circa 300 abitanti<ref>{{Cita|Giorgio Pinna|p. 138|Pinna}}.</ref>. L'incremento demografico proseguì nei due secoli successivi.
 
Nel [[1793]], nel corso della [[spedizione francese in Sardegna]], la cittadina venne occupata per breve tempo dai francesi, comandati dall'ammiraglio [[Laurent Truguet]].
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[[File:Forte Su Pisu Sant'Antioco.jpg|thumb|Forte sabaudo di Su Pisu, costruito negli anni 1813-15]]
[[File:Sant-antiocho-palazzo-del-capitolo.jpg|thumb|Palazzo del capitolo]]
Il 16 ottobre [[1815]] si verificò l'ultima incursione dei [[corsari barbareschi]] sull'isola, durante la quale venne ucciso il comandante militare di Sant'Antioco Efisio Melis Alagna (nato a [[Cagliari]] nel [[1785]]) e 12 suoi commilitoni. 158 antiochensi furono catturati e fatti schiavi, ma successivamente riscattati<ref>[https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/02/02/SW203.html La Nuova Sardegna, Nel 1815 difese l'isola dagli assalti barbareschi Sant'Antioco, una targa in ricordo dell'eroe Efisio Melis Alagna] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20211212170642/https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2003/02/02/SW203.html |datedata=12 dicembre 2021 }}.</ref>. A seguito di questo evento, la [[Royal Navy|flotta inglese]] incominciò a [[cannone]]ggiare le piazzeforti africane, costringendo i barbareschi a firmare un trattato di pace.
 
Nel [[1938]] venne inaugurata la vicina città mineraria di [[Carbonia]] il cui [[carbone]] estratto veniva imbarcato nel porto di Sant'Antioco che divenne il primo porto sardo nel [[1940]], con un traffico di circa un milione di tonnellate di merci<ref>{{Cita|Giorgio Pinna|p. 154|Pinna}}.</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]] Sant'Antioco e il suo porto furono più volte bombardati dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]<ref>{{Cita|Giorgio Pinna|p. 155|Pinna}}.</ref>.
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 22 settembre 1963.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3389|titolo=Sant'Antioco|accesso=2 giugno 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
;Stemma
{{Citazione|Inquartato: il primo d'argento, al vascello al naturale di quattro vele rigonfie, banderuolato di due, accostato da due gabbiani dal volo spiegato e navigante su di un mare ondato d'argento; il secondo d'azzurro al castello murato di nero, finestrato di sei, fondato su collina di verde; il terzo alla vite pampinata di sette fruttata di tre e terrazzata al naturale; il quarto d'argento al ponte romano di due arcate fondato su campagna al naturale e attraversante uno specchio d'acqua d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Sant'Antioco. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Basilica di Sant'Antioco Martire.jpg|thumb|La basilica intitolata a Sant'Antioco Martire]]
[[File:Sant-antiocho-fonatanchiesa-romanas-maria-goretti.jpg|thumb|FontanaSanta romanaMaria Goretti]]
 
=== Architetture religiose ===
 
* [[Basilica di Sant'Antioco Martire]]: edificio [[paleocristiano]] di fondazione bizantina la cui prima pietra fu posta nel [[V secolo]] e presso il cui santuario sono presenti le uniche catacombe della Sardegna<ref>cfr. per es. A. Chastel, Storia dell'arte italiana, Laterza, Roma-Bari 2007, pag.34</ref>. Venne elevata alla dignità di [[basilica minore]] da [[papa Giovanni Paolo II]] nel settembre del [[1991]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
*Chiesa di Santa [[Maria Goretti]] Vergine Martire
*Chiesa di [[San Pietro Apostolo]]
*Chiesa di [[Nostra Signora di Bonaria]]
 
===Architetture civili===
[[File:Sant-antiocho-fonatan-romana.jpg|thumb|Fontana romana]]
* Il [[Villaggio]] [[Ipogeo]], una parte della [[necropoli]] [[punici|punica]] di [[Sulki]]. Dal Settecento, con il ripopolamento dell'isola, numerose tombe puniche furono utilizzate come abitazioni (is gruttas) dalle famiglie più povere della cittadina.
* Fontana romana o di ''Is solus'', in piazza Italia; il manufatto di epoca romana è stato nascosto dall'intervento di conservazione attuato nel 1911 su progetto di [[Dionigi Scano]]<ref>{{Cita web|url=https://comune.santantioco.su.it/turismo/archeologia-e-storia/fontana-romana/|titolo=Fontana romana|accesso= 20 aprile 2023}}</ref>.
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** domus de janas in località Is Pruinis (o Su Pruini)
** fonte sacra di Funtana Cannai
 
* Di età fenicio punica e romana:
** necropoli punica (riutilizzata in età romana)
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La sagra di sant'Antioco è tra le più antiche feste religiose tra quelle ancora celebrate in età contemporanea in Sardegna<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/04/11/660a-edizione-per-festa-di-s.antioco_76981038-83e4-4c41-856d-f9739ae615c4.html|titolo=660/a edizione per Festa di S.Antioco|pubblicazione=[[ANSA]]|data=11 aprile 2019|accesso=4 maggio 2019}}</ref>. L'origine della sagra attuale fu inizialmente datata al 1615, anno di ritrovamento di quelle che si reputano le reliquie del santo nelle catacombe sottostanti la basilica, per volere dell'allora arcivescovo di Cagliari Francisco d'Esquivel.
 
In realtà successive acquisizioni testimoniano lo svolgimento della festa in tempi molto più remoti. Un primo documento, attualmente depositato presso l'[[Archivio Generale della Corona di Aragona|archivio della Corona d'Aragona]] in [[Barcellona]] e risalente al [[1360]], informa sulla rivendicazione da parte dell'allora [[Vescovo di Sulci]], Francesco Alegre (1359-1364) dei diritti per sé sulla vendita del vino e la pesca in mare durante i giorni di festa. Mentre un ulteriore documento, successivo all'acquisizione sopra menzionata e risalente al [[1466]], tratta di un privilegio reale, nello specifico del re di Spagna Giovanni, che su richiesta del Vescovo Giuliano di Iglesias conferma i privilegi al Vescovo sia durante la festa della chiesa di Sant'Antioco che al di fuori di essa.
Il primo di agosto si celebra un'altra edizione della sagra in onore del santo, certamente non meno suggestiva di quella primaverile, anche questa con processione religiosa e parata di gruppi in abito sardo. Il 13 novembre si celebra la ricorrenza religiosa ufficiale con processione serale.
 
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== Infrastrutture e trasporti ==
===Strade===
{{...|centri abitati d'Italia}}
*[[Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda|Strada Statale 126]] la collega alla [[Sardegna (isola)|Sardegna]] e la [[Strada Statale 126 Sud Occidentale Sarda#Strada Statale 126 dir Sud Occidentale Sarda|SS 126 dir]] la collega a [[Calasetta]].
 
===Porti===
Sant'Antioco è servita da un porto commerciale, "Porto Ponte Romano", e di un porticciolo a fine [[Porto turistico|turistico]] e [[peschereccio]].
== Amministrazione ==
[[File:Sardaigne-Agamitsudo - 5 - 2015.jpg|thumb|Municipio]]
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{{ComuniAmminPrec|Inizio=21 novembre 1993|Fine=16 novembre 1997|Nome=Virginio Locci|Partito=“Lista Msi-Dn|Carica=[[sindaco]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Inizio=16 novembre 1997|Fine=24 aprile 2001|Nome=Virginio Locci|Partito=“Lista Alleanza Nazionale”|Carica=[[sindaco]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Inizio=27 maggio 2002|Fine=28 maggio 2007|Nome=IsauroEusebio Baghino|Partito=[[lista civica]]|Carica=[[sindaco]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Inizio=28 maggio 2007|Fine=11 giugno 2012|Nome=Mario Corongiu|Partito=[[lista civica]]|Carica=[[sindaco]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Inizio=11 giugno 2012|Fine=11 giugno 2017|Nome=Mario Corongiu|Partito=[[lista civica]] “Impegno”|Carica=[[sindaco]]|Note=}}
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== Sport ==
[[File:Banca di Sassari F.O.S. Sant'Antioco 1993-94.jpg|thumb|La squadra di pallavolo maschile dell'{{Volley Olimpia Sant'Antioco|N}} vincitrice del campionato di [[Serie A2 1993-1994 (pallavolo maschile)|Serie A2 1993-94]]]]
 
=== Calcio ===
Sant'Antioco è sede di una società calcistica, l{{'}}''Antiochense 2013'', che milita nel girone B della prima categoria sarda.
 
=== Pallavolo ===
A Sant'Antioco ha sede la [[VBAl'{{Volley Olimpia Sant'Antioco]]|N}}, società che negli [[anni 1990|anni novanta]] prese parte a un campionato di [[Serie A1 (pallavolo maschile)|serie A1]] e a vari campionati di [[Serie A2 (pallavolo maschile)|serie A2]] maschile, nel 2012-13 militante in [[Serie B1 (pallavolo maschile)|serie B1]].
 
== Note ==
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* https://mabsantantioco.it{{Città e colonie fenicie}}
 
{{Comuni della provincia del SudSulcis SardegnaIglesiente}}
{{ParcoGeominerario}}
{{Controllo di autorità}}