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{{NN|scrittori|dicembre 2016}}
{{Citazione|Sin dall'infanzia, mi sembra d'aver sempre avuto, molto netto, il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita: quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile.|Victor Serge, incipit dell'autobiografia ''Memorie di un rivoluzionario''}}
{{Bio
|Nome = Victor
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}}
 
Victor fu avversario e testimone della presa del potere da parte di [[Iosif Stalin|Stalin]] e del «tradimento della rivoluzione» (''Da Lenin a Stalin. 1917-1937: Cronaca di una rivoluzione tradita''). Originariamente [[Anarchismo individuale|anarco-individualista]], si avvicinò gradualmente al [[marxismo]], entrando poi nel [[partito bolscevico]] al suo arrivo a [[Pietrogrado]], nel febbraio del [[1919]], ponendosi, in seguito poi all'ascesa di [[Stalin]], in un'originale posizione di [[Socialismo libertario|marxista libertario]]. Lavorò per la neonata [[Internazionale Comunista]] come [[giornalista]], [[editore]], [[traduttore]]. Morì nel 1947 in [[esilio]] in [[Messico]].
 
== Biografia ==
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(''questo testo, scritto come a voler raccontare dati oggettivi, esprime in realtà il punto di vista dello stesso Victor Serge...)''
 
Dopo diciassette anni di rivoluzione, Serge dice addio alla terra russa e nell'aprile 1936 arriva a [[Bruxelles]], dove rimane sconvolto dall'opulenza del [[Belgio]]. Nel 1938 si trasferisce a [[Parigi]] e si dedica alla divulgazione del suo punto di vista sull'[[URSS]] e in pochi mesi apparvero un opuscolo sui processi di [[Mosca (Russia)|Mosca]], un bilancio sulla [[rivoluzione russa]] e numerosi articoli su pubblicazioni della sinistra rivoluzionaria, nonostante subisca la censura dai giornali vicini all'[[URSS]]. Mantiene con [[Trockij]], esule in [[Norvegia]], dibattiti epistolari, non raggiungendo tuttavia una sintesi politica. Molti giovani intellettuali, abbagliati dal carisma del fondatore dell'[[Armata Rossa]], rinunciano a contraddirlo sulle posizioni prese sul [[PoumPartito Operaio di Unificazione Marxista|POUM]] spagnolo o sul [[Fronte popolare francese]], contraddizioni che invece Serge non esita a rimarcare.
 
Serge continua la sua attività da militante rivoluzionario, ed assieme a intellettuali critici e a vecchi militanti operai come [[André Breton]], [[Marcel Martinet]], [[Magdeleine Paz]], [[Pierre Monatte]], [[Alfred Rosmer]], [[Maurice Dommanget]], [[Daniel Guérin]]. Costituisce un Comitato per l'inchiesta sui processi di Mosca e per la difesa della libertà d'opinione nella Rivoluzione che tenta di spezzare la cortina di silenzio sui crimini dello [[stalinismo]] e di controbattere in qualche modo la martellante campagna di menzogne sull'URSS.
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Nel lungo periodo all'opposizione, non avendo la possibilità di partecipare apertamente alla vita politica, ricostruisce testimonianze utili della rivoluzione e inizia a lavorare come storico.
La creazione letteraria diventa per lui diretta prosecuzione con altri mezzi e in un contesto radicalmente mutato di un impegno politico, privilegiando la ricerca della verità: {{Citazione| la letteratura, se vuole compiere nella nostra epoca tutta la sua missione, non può chiudere gli occhi sui problemi interni della rivoluzione | Victor Serge, ''Letteratura e Rivoluzione''}}
Adotta tecniche di suddivisione dei testi, scritti in parti separate e subito mandate all'estero per essere ricomposte e pubblicate, per paura del sequestro del materiale. Del [[romanzo francese]] critica la banalità del dramma d'amore o di interesse, al massimo legato al contesto familiare, e indica questi romanzi come esempi da non seguire assolutamente. Il romanzo per Serge è uno strumento pedagogico, per la conservazione di una memoria storica al di fuori della quale non esiste possibilità di riscatto. Cerca negli anni ispirazione per la creazione di una tipologia di romanzo nuovo, ma subisce una doppia critica: all'estero da parte dell'intellighenzia borghese vieneè accusato di essere un rivoluzionario, mentre la sinistra influenzata o "comprata" dalla propaganda [[URSS]], viene proibisce la stampa delle sue opere, considerate controrivoluzionarie.
 
Per la pubblicazione del suo primo romanzo, si presenta alle [[Edizioni letterarie della Libreria dello Stato]], il cui direttore era il suo vecchio amico [[Ionov]], che gli conferma che nessuno dei suoi libri verrà pubblicato perché non rientrano nella linea del partito. Durante la pubblicazione del suo secondo libro a [[Parigi]], pone il problema ad [[Averbach]], segretario generale dell'Associazione degli scrittori proletari, il quale gli assicura che le sue opere non verranno boicottate. Ma la [[Libreria di Leningrado]] proibisce le sue pubblicazioni. Serge, estenuato, pubblica a Parigi un librettino "Letteratura e Rivoluzione" in cui si scaglia contro il conformismo della cosiddetta letteratura proletaria. A seguito di questa pubblicazione il Comitato Centrale fa sciogliere le associazioni di scrittori.
Secondo Serge, "lo scrittore" dovrebbe avere un posto rilevante nelle lotte sociali: rinunciando al lato "artistico" (intento a tradurre il subconscio ed a seguire e valorizzare l'irrazionalità);, invecedovrebbe dovrebberoinvece privilegiare lo sviluppo di un'intelligenza politica razionale, creando personaggi che arricchiscano di valori e convinzioni, e che abbiano come scopo principale la comunicazione di questi con lealle masse.
 
{{Citazione| Sotto tutti i regimi, gli scrittori si sono adattati ai bisogni spirituali delle classi dominanti e, secondo le circostanze storiche, ciò glili ha fatti grandi o mantenuti nella mediocrità | Victor Serge, ''Memorie di un rivoluzionario'', p. 296}}
 
Negli anni Serge criticherà gli scrittori russi suoi contemporanei, che al lamento della mancanza di libertà d'espressione non hanno mai fatto seguire dei fatti, anzi gli rimprovera di aver continuato a votare favorevoli per la pena di morte e di marciare alle manifestazioni indette dal partito bolscevico, salvo poi pulirsi la coscienza negli ambienti intimi, e molti di loro arrivando al suicidio.
 
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* Peter Sedgwick, ''The Unhappy Elitist: Victor Serge's Early Bolshevism'', "History Workshop", No. 17 (Spring, 1984), pp. 150–156
* Christopher Z. Hobson, ''Victor Serge (1890-1947)'', "Prairie Schooner", Vol. 62, No. 1 (Spring 1988), pp. 26–27
* Claudio Albertani, Il giovane Victor Serge (1890-1919). Ribellione e anarchia, Ghezzano, BFS edizioni, 2024
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Victor Serge, ''[https://coalizioneoperaia.com/2024/03/08/victor-serge-amburgo-1923/ Amburgo 1923]''.
* Victor Serge, ''[https://coalizioneoperaia.com/2024/04/28/victor-serge-grattacieli-in-un-vicolo-cieco/ Grattacieli in un vicolo cieco]'', luglio 1925.
* {{cita web|http://www.ecn.org/reds/formazione/storiasinistramondo/formazione0001serge.html|Biografia di Victor Serge. Vita e opere di un comunista rivoluzionario oppositore dello stalinismo}}
* {{cita web|https://www.marxists.org/italiano/serge/index.htm|Archivio Internet dei Marxisti. Sezione Italiana. Victor Serge (1890-1947)}}