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Un'altra versione successiva ma meno diffusa del minicomputer fu il ''LABEN 701''.
 
La LABEN cessa la propria attività di produzione nel campo dei minicalcolatori nel 1974 e ciò ebbe come conseguenza di una ristrutturazione del personale che determinò il taglio di gran parte del settore dell'[[automazione]] industriale, pari a oltre 160 degli allora 360 dipendenti. L'attività si concentrò quindi su due linee di prodotto principali:
* la strumentazione di misura e controllo terrestre, per uso nucleare e scientifico: analizzatori per particelle e relativi moduli di controllo/interfaccia basati sull'allora standard ''[[Computer-Aided Measurement And Control]]'' (CAMAC);
* l'elettronica digitale per l'[[Ingegneria aerospaziale|aerospaziale]], focalizzandosi via via sul comando/controllo/elaborazione dati nel segmento spaziale di volo ([[satellite artificiale|satelliti artificiali]] di osservazione in [[Orbita terrestre bassa|orbita bassa]], [[sonda spaziale|sonde interplanetarie]], esperimenti in [[Orbita terrestre bassa|orbita bassa]] su piattaforme e razzi, [[osservatorio astronomico|osservatori]] e [[telescopio|telescopi]] orbitali ed extra-atmosferici).
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'''Il rapporto con le Università e Centri di Ricerca'''
 
Data la natura tecnologicamente avanzata dei prodotti aziendali, nel corso degli anni la LABEN perseguì sempre un rapporto privilegiato con i poli di ricerca impegnati nel settore delle sue applicazioni. Numerose collaborazioni furono realizzate con ad es. [[Comunità europea dell'energia atomica|Euratom]], [[Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale|Ispra]], [[Politecnico di Milano]], le Universita' di Milano, Pavia, Napoli. Queste relazioni diedero vita a frequenti stage di studenti laureandi che svolgevano la loro tesi di laurea collaborando su progetti indistrialiindustriali nei laboratori dell'azienda.
 
'''Il presidio tecnologico'''
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==== Giotto e le altre missioni ====
[[File:Giotto Whipple shield ESA239195.jpg|thumb|Giotto in integrazione presso il centro ESTEC]]
Un sistema computerizzato di guida e controllo di assetto spaziale<ref>{{cita libro|autore=[[Giovanni Caprara (giornalista)|Giovanni Caprara]]|titolo= Storia italiana dello spazio|editore= Bompiani|anno=2012}}</ref> ed elaborazione dati dal peso di circa 6&nbsp;kg<ref name="helldragon.eu">{{cita web|url=http://www.helldragon.eu/loretta/cdrom/Documenti/MISSCOMETE.htm|titolo=MISSIONI SPAZIALI: Comete e Asteroidi|accesso=6 maggio 2018}}</ref> sviluppato dalla LABEN era presente a bordo della [[missione Giotto]], lanciata nel 1985 alla volta della [[cometa di Halley]],<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/02/ore-1330-comincia-avventura-di-giotto.html|titolo=ORE 13.30: COMINCIA L'AVVENTURA DI GIOTTO A CACCIA DI HALLEY|data=2 luglio 1985|accesso=6 maggio 2018}}</ref>, che sfiorò ad una distanza di 596&nbsp;km il 13 marzo 1986, commissione affidata all'azienda direttamente dall'ESA.<ref>{{cita libro|autore=Luigi Tosti|titolo=L'esplorazione dell'universo|editore= ERDAC|anno= 2007-2011|p=245}}</ref>. Fu grazie a tale computer che venne recuperato in modo automatico il controllo del puntamento delle antenne di comunicazione verso la [[Terra]],<ref>{{citaCita web|lingua=enEN|url=http://www.designnews.com/content/software-recovers-satellite/100647801235602|titolo=Software recovers satellite|sito=DesignNews|data=5 novembre 2001|accesso=628 maggioaprile 20182025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171109025638/http://www.designnews.com/content/software-recovers-satellite/100647801235602|dataarchivio=9 novembre 2017|urlmorto= sì}}</ref>, perso per 32 minuti nell'attraversamento a una velocità di 68&nbsp;km/s della turbolenta coda cometaria fatta di particelle e gas:<ref name="helldragon.eu"/>: ciò rese possibile estendere la missione "congelando" la [[sonda spaziale|sonda interplanetaria]] per sei anni in un'orbita di parcheggio, e lanciandola infine nel 1992 verso l'incontro con un'altra [[cometa]], la [[26P/Grigg-Skjellerup]].<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/11/acchiappacomete-fa-centro-di-nuovo.html|titolo=L'acchiappacomete fa centro di nuovo|data=11 luglio 1992|accesso= 6 maggio 2018}}</ref>.
 
Il successo di Giotto fu foriero di altre forniture importanti in quegli anni di fine decennio:<ref>{{cita web |url=http://archivio.agi.it/articolo/8db82c055ab9ef1eb932108c87dfd21c_19920703_cnr-giotto-robot-cosmico-a-secondo-incontro-con-cometa/ |titolo=Cnr: "giotto", robot cosmico, a secondo incontro con cometa|data=3 luglio 1992|accesso=6 maggio 2018 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160603180553/http://archivio.agi.it/articolo/8db82c055ab9ef1eb932108c87dfd21c_19920703_cnr-giotto-robot-cosmico-a-secondo-incontro-con-cometa/ |dataarchivio=3 giugno 2016 }}</ref>:
* il computer di elaborazione dati ''OnBoard Data Handling'' (OBDH) degli strumenti scientifici della sonda europeo-statunitense [[Ulysses (sonda spaziale)|Ulysses]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/07/ulysses-odissea-verso-il-sole.html|titolo='Ulysses', odissea verso il Sole|data=7 ottobre 1990|accesso=6 maggio 2018}}</ref> lanciata nel 1990 che, doppiato [[Giove (astronomia)|Giove]] e studiatone la [[magnetosfera]] nel ''rendez-vous'' uscì dal piano dell'[[eclittica]] per dirigersi verso il polo sud del [[Sole]];<ref>{{cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/07/12/Scienza/SPAZIO-ULISSE-STA-SONDANDO-POLO-SUD-DEL-SOLE_151700.php|titolo=SPAZIO: ULISSE STA SONDANDO POLO SUD DEL SOLE|data=12 luglio 1994|accesso=6 maggio 2018}}</ref>;
* la ''Central Terminal Unit'' (CTU)<ref>{{cita libro|autore=J. P. Chretien|titolo=Automatic Control in Space 1985: Proceedings of the Tenth IFAC Symposium, Toulouse, France, 24-28 June 1985|editore= [[Elsevier]]|anno= 2014|pagina= 67}}</ref> imbarcata a bordo del "satellite a guinzaglio" [[Tethered]], che volò nella missione TSS-1<ref name="adsabs.harvard.edu">{{cita web|lingua=en|url=http://adsabs.harvard.edu/full/1997ESASP.409...25M|titolo=A standard integrated avionic control system for small spacecrafts|accesso=6 maggio 2018}}</ref> sullo [[Space Shuttle Atlantis|Space Shuttle ''Atlantis'']] del 1992 (lancio [[STS-46]]) con il primo [[astronauta]] italiano, [[Franco Malerba]]. Anche la seconda missione [[Tethered]], [[Tethered|TSS-1R]] nel 1996 con gli astronauti italiani [[Maurizio Cheli]] e [[Umberto Guidoni]] a bordo dello [[Space Shuttle Columbia|Space Shuttle ''Columbia'']] ([[STS-75]]), fu supportata con [[elettronica]] e [[software]] per elaborazione dati della LABEN<ref>{{cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/02/21/Economia/SPAZIO-TETHERED-IN-ORBITA-ANCHE-IL-MADE-IN-ITALY-2_143700.php|titolo=SPAZIO: TETHERED, IN ORBITA ANCHE IL MADE IN ITALY|data=21 febbraio 1996|accesso=6 maggio 2018}}</ref>);
* una [[memoria di massa]]<ref>{{cita libro|autore=Kevin Madders|titolo=A New Force at a New Frontier: Europe's Development in the Space Field|editore= Cambridge University Press|anno= 2006|p= 283}}</ref> e l'unità di controllo dati (''Data Handling Unit'', DHU) dell'esperimento tecnologico ''Inter-Orbit Communication'' (IOC) (dimostratore di un sistema di ''[[data relay]]'' inter-orbitale [[orbita terrestre bassa|LEO]]-[[orbita geostazionaria|GEO]] attraverso l'uso del satellite telecom civile [[Olympus-1]] dell'ESA verso le stazioni di terra), entrambi gli strumenti posti a bordo dell'''[[European Retrievable Carrier|EUropean REtrievable CArrier]]'' (EURECA), la piattaforma recuperabile europea per ricerche in [[microgravità]] che fu rilasciata nello spazio nel 1992 dallo [[Space Shuttle Atlantis|Space Shuttle ''Atlantis'']]] ([[STS-46]]) e rientrò undici mesi dopo nel 1993 con l'[[Space Shuttle Endeavour|''Endeavour'']] ([[STS-57]]).
 
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In quegli anni partecipò alla costruzione del [[supercalcolatore]] ''[[APE100|Array Processor with Emulator]]'' (APE) (letteralmente “processore vettoriale con emulatore”) progettato da [[INFN]] e compensato con 2 miliardi di [[lira italiana|lire]], rivenduto a [[ENEA]] poi tramite [[Alenia Spazio]]<ref>Senato della Repubblica, XII legislatura, seduta 185, del 23 giugno 1995, Interpellanza Regis-Maffini-Perin, resoconto stenografico assemblea, pag. 11</ref>. APE aveva uno schema architetturale parallelo chiamato ''[[Single instruction multiple data|Single Instruction Multiple Data]]'' (SIMD) in cui le unità di elaborazione erano replicate mentre rimaneva unica la sequenza di operazioni (e l'elaboratore che le controllava). In tale costrutto, tutti i nodi computazionali eseguivano simultaneamente e parallelamente la stessa operazione aritmetica su una molteplicità di dati pari al numero dei nodi stessi. L'APE fu specificatamente progettato e costruito per consentire delle simulazioni numeriche di [[teorie di gauge]] e, in particolare, di [[cromodinamica quantistica]] su reticolo.
 
Nel 1990 LABEN creò una sua unità distaccata denominata "Unità LABEN in Tecnopolis", con sede in Puglia a [[Valenzano]] nel Centro Studi e Applicazioni in Tecnologie Avanzate (CSATA). Questa succursale raccoglieva un gruppo di sviluppo di software spaziale in vista dei programmi del modulo [[Columbus (modulo)|Columbus]] e dello shuttle [[Hermes (shuttle)|Hermes]] di [[Agenzia spaziale europea|ESA]]. Negli anni successivi il gruppo fu incorporato nella società Space Software Italia (SSI), controllata di Alenia Spazio con sede a [[Taranto]] .
 
Nel 1995 venne incorporata la PROEL Tecnologie di [[Firenze]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1995-10-20&atto.codiceRedazionale=S-22563|titolo=LABEN - S.p.a. PROEL TECNOLOGIE - S.p.a. |data=29 ottobre 1995|accesso=6 maggio 2018}}</ref> che divenne la divisione dedicata agli studi e alla prototipizzazione di motori per la [[Propulsione elettrica per uso spaziale|propulsione elettrica spaziale]]<ref>{{cita web|url=http://erps.spacegrant.org/uploads/images/images/iepc_articledownload_1988-2007/2001index/2002iepc/papers/t08/261_1.pdf|titolo=PLEGPAY: A Plasma Contactor Experiment on the International Space Station|accesso=6 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181123134759/http://erps.spacegrant.org/uploads/images/images/iepc_articledownload_1988-2007/2001index/2002iepc/papers/t08/261_1.pdf|dataarchivio=23 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref> e la [[Propulsore ionico|propulsione ionica]] basati sul concetto di ''[[Radio-frequency with Magnetic-field ion Thruster]]'' (RMT).
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====Missione spaziale Cassini-Huygens====
La strumentazione di controllo ed elaborazione dati prodotta dalla LABEN contribuì alla sonda statunitense-europea [[Missione spaziale Cassini-Huygens|Cassini-Huygens]], lanciata nel 1997 all'esplorazione del sistema di [[Saturno (astronomia)|Saturno]] e del suo satellite [[Titano (astronomia)|Titano]]. Per la sonda fu fornito il computer di bordo, chiamato ''Command Data Management Subsystem'' (CDMS)<ref name="adsabs.harvard.edu"/>, che gestì la [[Huygens (sonda spaziale)|sonda Huygens]] nella sua fase di discesa verso [[Titano (astronomia)|Titano]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://sci.esa.int/huygens/docs/huygens_enquiry_board_annex.pdf|titolo=HUYGENS MISSION AND PROJECT OVERVIEW|accesso=6 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171028093308/http://sci.esa.int/huygens/docs/huygens_enquiry_board_annex.pdf|dataarchivio=28 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>, provvedendo alla raccolta dei dati dai sei strumenti scientifici del ''probe'' e trasmettendoli alla piattaforma orbitante Cassini. Commissione ricevuta su contratto diretto della [[NASA]], il CMDSCDMS integrò in un unico equipaggiamento ed architettura le unità ''CTU'' e ''RTU'' precedentemente prodotte dalla LABEN per altri satelliti. Per questo equipaggiamento, la LABEN è entrata nel ''Guinness dei Primati'' per aver realizzato il computer ''atterrato più lontano dalla [[Terra]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.affaritaliani.it/milano/milanochevolanellospazio2410_pg_1.html|titolo=Milano che vola nello spazio|data=24 ottobre 2007|accesso=6 maggio 2018|dataarchivio=10 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160810061032/http://www.affaritaliani.it/milano/milanochevolanellospazio2410_pg_1.html|urlmorto=sì}}</ref>;
 
==== Le applicazioni GPS/EGNOS/GLONASS ====
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* l'''European Drawer Rack'' (EDR), a cui contribuì con l'elettronica del sottosistema ''Protein Crystallisation Diagnostic Facility'' (PCDF), lanciato anch'esso insieme al Columbus nel 2008;
 
Sul finire degli anni '90 fornì anche il sistema di automazione e controllo della galleria del vento al [[plasma (fisica)|plasma]] (PWT) ''[[Scirocco (galleria al plasma)|SCIROCCO]]'' del [[Centro italiano ricerche aerospaziali]] (CIRA) a [[Capua]], entrata in funzione nel 2001<ref>{{cita web|url=http://m.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Italy/Completata_la_galleria_del_vento_al_plasma_piu_grande_del_mondo|titolo=Completata la galleria del vento al plasma più grande del mondo|accesso=7 maggio 2018|dataarchivio=7 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107023435/http://m.esa.int/ita/ESA_in_your_country/Italy/Completata_la_galleria_del_vento_al_plasma_piu_grande_del_mondo|urlmorto=sì}}</ref>.
 
===Gli anni duemila===