Deficit pubblico: differenze tra le versioni

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Concorre alla generazione di deficit pubblico indesiderato il fenomeno dell'[[evasione fiscale]] e/o una diminuzione del [[PIL]] con diminuzione delle entrate dovuta a minor introiti da [[tassazione]] sui [[reddito|redditi]].
 
Tuttavia su questo tema sono presenti netti ed opposti pareri, particolarmente significativo il trattato "Il più grande crimine" di Paolo Barnard(coautore della nota trasmissione televisiva Report)reperibile come libro anche sulle principali piattaforme online. In esso la genesi e la finalità del deficit pubblico sono esposte come voluto e raccapricciante mezzo per accaparrarsi beni pubblici e colossali profitti da parte della elite finanziaria.
 
=== Misurazione ===
Anche se il deficit statale viene misurato in termini assoluti, indicando il suo ammontare in euro o nella moneta in cui è espresso, gli [[economisti]] preferiscono valutarne le dimensioni relative, rapportando il deficit al [[Prodotto interno lordo]] del paese. Tale rapporto costituisce, peraltro, il parametro essenziale con cui sono valutati gli Stati Membri dell'[[Unione europea]], che rientrano nell'[[eurozona]], per il rispetto del [[Patto di stabilità e crescita]].
 
Un deficit contabilizzato nei conti dello Stato, anche se voluto da politiche ''espansive'' di crescita economica, pone allora la questione cruciale della sua copertura finanziaria. Stati a moneta privata (negli [[USA]], sovrana invece in [[Giappone]], [[Cina]], ecc.) sono sempre solvibili, ma dalla dinamica inflattiva innescata da politiche di monetizzazione del debito consegue l'impossibilità di ricorrere al credito nelle valuta locale e pertanto questo vantaggio è di breve durata, quindi anche i monopolisti della moneta hanno bisogno del prelievo fiscale per la loro spesa in deficit. Gli stati, che utilizzino o meno una moneta sovrana, hanno il problema di reperire le risorse finanziarie per la propria spesa a deficit. Questa avviene solitamente con l'emissione di [[titoli di stato]] come [[Buono Ordinario del Tesoro|BOT]] e [[Certificato di credito del tesoro|CCT]], che vanno dunque a costituire, in aggregato, il cosiddetto debito statale. Lo Stato emittente paga necessariamente degli [[Interesse finanziario)|interessi]] che contribuiscono a loro volta ad un 'ulteriore quota delle uscite statali.
 
In quanto originate dal disavanzo tra entrate e uscite, le politiche ''restrittive'' di colmamento/riduzione di tale deficit statale presente e futuro possono ottenersi necessariamente attraverso attuazione di una o più delle seguenti misure: