Felice Beato: differenze tra le versioni

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Si conosce poco dei primi passi di Felice Beato come fotografo, sebbene pare che comprò le sue prime lenti a [[Parigi]] nel [[1851]]<ref name=ClarkFraserOsman-90>{{Cita|Clark, Fraser e Osman|p. 90}}.</ref>. Probabilmente incontrò il fotografo britannico [[James Robertson (fotografo)|James Robertson]] a [[Malta]] nel [[1850]] e lo accompagnò a [[Costantinopoli]] nel [[1851]]. Robertson era stato un [[incisore]] e sovraintendente della zecca ottomana dal [[1843]] e probabilmente aveva appreso l'arte fotografica negli [[anni 1840|anni quaranta]]<ref name="RefA">{{Cita|Broecker|p. 58}}.</ref><ref>{{Cita|Clark, Fraser e Osman|pp. 89, 90}}.</ref>. I due fotografi iniziarono a collaborare formando una coppia chiamata "Robertson & Beato" nel 1853 o l'anno successivo nel 1854 quando Robertson aprì uno studio fotografico a [[Beyoğlu|Pera]]. In occasione di spedizioni fotografiche a Malta nel 1854 o [[1856]] e in Grecia e [[Gerusalemme]] nel [[1857]] si unì a loro Antonio, il fratello di Felice. Diverse delle fotografie prodotte dallo studio negli anni [[anni 1850|cinquanta]] sono firmate «Robertson, Beato and Co.» e si ritiene che il «and Co.» si riferisca ad Antonio<ref>{{Cita|Pare|p. 245}} che cita {{Cita|Vaczek e Buckland|p. 190}}.</ref><ref name=ClarkFraserOsman-90-91>{{Cita|Clark, Fraser e Osman|pp. 90-91}}.</ref>.
 
[[File:Secundra Bagh afterThe Indian Mutiny 1857-1859 Q69824.jpg|thumb|upright=1.4|Interno del Secundra Bagh dopo il massacro di 2.000 ribelli da parte del 93º Reggimento ''Higlanders'' e del 4º Reggimento ''Punjabafter'']]
Alla fine del [[1854]] o inizio [[1855]] James Robertson sposò la sorella di Beato, Leonilda Maria Matilda Beato, da cui ebbe tre figlie, Catherine Grace ([[1856]]-), Edith Marcon Vergence ([[1859]]-) e Helen Beatruc ([[1861]]-)<ref name=ClarkFraserOsman-90/>.
 
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=== Fortezze Taku ===
[[File:UpperFelice NorthBeato - Interior of the Angle of Taku North Fort Immediately After Its Capture by Storm - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.4|''Interior of Angle of North Fort Immediately after Its Capture'', 21 agosto 1860]]
Le fotografie di Beato della seconda guerra dell'oppio furono le prime a documentare una campagna militare nel suo svolgimento, mediante una sequenza di immagini datate e correlate<ref name="lacoste10">{{Cita|Lacoste|p. 10}}.</ref>. Le sue fotografie dei [[Forti Taku]] rappresentano questo approccio su una scala ridotta e sono una ricreazione narrativa della battaglia. La sequenza di immagini mostra l'avvicinamento ai forti, l'effetto dei bombardamenti sui muri esterni e sulle fortificazioni e infine la devastazione all'interno dei forti, inclusi i cadaveri dei soldati cinesi<ref name="lacoste10" />. In realtà le fotografie non furono scattate in quest'ordine, dato che Beato dovette scattare immediatamente le foto dei cadaveri, prima che fossero rimossi, solo dopo averlo fatto fu libero di riprendere le altre viste interne ed esterne dei forti. Negli album dell'epoca queste fotografie sono ordinate in modo da ricreare la sequenza della battaglia<ref>{{Cita|Harris}}.</ref>.
 
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Nel [[1863]] Beato si era spostato a [[Yokohama]] in [[Giappone]], unendosi a [[Charles Wirgman]], che vi era arrivato nel 1861. I due, negli anni [[1864]] - [[1867]], formarono una società chiamata "“Beato & Wirgman, Artists and Photographers". Wirgman produsse nuovamente illustrazioni derivate dalle fotografie di Beato, mentre Beato fotografò alcuni degli schizzi e altri lavori di Wirgman. Le fotografie giapponesi di Beato includono ritratti, panorami, vedute cittadine e una serie di fotografie che documentano le scene e i siti lungo la strada del [[Tōkaidō (strada)|Tokaido]], quest'ultima serie che richiama gli [[ukiyo-e]] di [[Hiroshige]] e [[Hokusai]]. Questo fu un momento significativo per fotografare il Giappone, poiché l'accesso agli stranieri al Paese (e al suo interno) era grandemente controllato e limitato dallo [[shōgun]]ato. Le immagini di Beato sono rimarchevoli non solo per la loro qualità, ma per la rarità di viste fotografiche del [[periodo Edo]].
 
[[File:Satsuma-samurai-during-boshin-war-period.jpg|thumb|upright=1.4|Samurai del clan Satsuma durante la [[guerra Boshin]], ([[1868]]-[[1869]])]]
Mentre si trovava in Giappone Beato fu molto attivo. Nel settembre 1864 fu un fotografo ufficiale della [[Campagna di Shimonoseki|spedizione militare a Shimonoseki]]. Negli anni successivi produsse diverse viste di [[Nagasaki]] e dei suoi dintorni. Dal [[1866]] fu spesso caricaturato (gentilmente) sul ''[[Japan Punch]]'', fondato e curato da Wirgman. Quando nell'ottobre 1866 un incendio distrusse la maggior parte di Yokohama, Beato perse il suo studio e i suoi negativi e trascorse i due anni successivi lavorando vigorosamente per rimpiazzare il materiale. Il risultato furono due volumi di fotografie ''Native Types'', contenenti 100 ritratti e lavori di genere e ''Views of Japan'', contenenti 98 panorami e viste cittadine. Beato colorò a mano molte fotografie in studio, applicando con successo alla fotografia europea le raffinate tecniche giapponesi dell'[[acquerello]] e della [[xilografia]]. Dal [[1869]] al [[1877]], non più in società con Wirgman, gestì un suo proprio studio a Yokohama, chiamato "F. Beato & Co., Photographers" con un assistente chiamato H. Woolett, quattro fotografi e quattro artisti giapponesi. Probabilmente [[Kusakabe Kinbei]] fu tra gli artisti-assistenti prima di diventare fotografo in proprio. Beato collaborò con [[Ueno Hikoma]] e altri, forse insegnando la fotografia al barone [[Raimund von Stillfried]].
 
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* {{Cita web|url=http://www.luminous-lint.com/app/photographer/Felice__Beato/A/|autore=Alan Griffiths|titolo=Felice Beato|sito=Luminous-Lint|accesso=16 giugno 2016|lingua=en|cid=Griffiths}}
* {{Cita libro|autore=Ezio Gray|titolo=Le terre nostre ritornano... Malta, Corsica, Nizza|città=Novara|editore=De Agostini Editoriale|anno=1943|cid=Gray|OCLC=22249643}}
* {{Cita testo|autore=David Harris|titolo=Of Battle and Beauty: Felice Beato's Photographs of China|città=Santa Barbara|editore=[[Santa Barbara Museum of Art]]|anno=1999|lingua=en|cid=Harris}}
* {{Cita testo|autore=Anne Lacoste|titolo=Felice Beato: A Photographer on the Eastern Road|città=Los Angeles|editore=J. Paul Getty Museum|anno=2010|ISBN=1-60606-035-X|cid=Lacoste}}
* {{Cita testo|autore=Jim Masselos|autore2=Narayani Gupta|titolo=Beato's Delhi 1857, 1997|città=Delhi|editore= Ravi Dayal|anno=2000|lingua=en}}