Carl Großmann: differenze tra le versioni
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|Periodo = 1899 circa; 1913 - 21 agosto 1921
|Luoghi = [[Friedrichshain]] (quartiere di [[Berlino]])
|Metodi = Assalto con un'ascia
|Altri crimini = [[Stupro]], [[Abuso sessuale|molestie]], [[minaccia]], atti di [[pedofilia]] e [[Squartamento|mutilazione]], [[occultamento di cadavere]]
|Arresto = 21 agosto 1921
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== Biografia ==
Carl Friedrich Wilhelm Großmann nacque a [[Neuruppin]], una zona vicina a [[Berlino]], il 13 dicembre del 1863; della sua infanzia non si sa molto. Presumibilmente nacque in una famiglia poco abbiente, considerando che suo padre era un umile straccivendolo. Già da piccolo per motivi sconosciuti sviluppò una spiccata tendenza al sadismo e alla perversione sessuale che lo portarono più volte a molestare e violentare i coetanei. Tra il 1879 e il 1895 visse come mendicante a Berlino e nel 1899 fu arrestato per crimini sessuali. La sua prima vittima fu una bambina di 4 anni. Dopo essere uscito dal carcere nel 1913 si trasferì in un piccolo appartamento nel povero e malfamato quartiere di [[Friedrichshain]] a Berlino, dove visse quasi tutta la sua vita. Spinto dal sadismo e dal guadagno (rivendeva la carne delle vittime nei mercati), commise tutti gli altri
== Il Macellaio di Berlino ==
Il suo modus operandi era il seguente: dopo alcune bevute abbordava nei locali di infimo rango o alla stazione o in una piazza chiamata “Andreasplatz” delle prostitute;
Non tutta la carne che accumulava la dava ai clienti, ma ogni tanto la vendeva al mercato nero. Inizialmente le sue vittime erano prostitute, poi passò ad adolescenti e ai bambini; infine arrivò ai cani e ai gatti. Le prostitute, a differenza dei bambini, attiravano meno l'attenzione dell'opinione pubblica e della polizia, specialmente durante il periodo storico della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]]. Gli
== Arresto ==
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== La fine ==
Großmann fu processato. Il suo atteggiamento, definito “irritante”, non fece altro che rendere più lungo il processo e stizzire il pubblico. Venne trovato colpevole di 26 omicidi dei 50 di cui era fortemente sospettato e condannato a morte. Lui accolse il verdetto iniziando a ridere. Non poté mai essere giustiziato, in quanto si impiccò in cella il 5 luglio 1922, prima della data dell'esecuzione. Aveva 58 anni. Il suo suicidio, insieme all'assenza di una sua confessione, lasciò in sospeso alcuni punti oscuri della sua vicenda, ad esempio il numero totale degli
== Curiosità ==
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