Coreani di Sachalin: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Dominazione russa ===
[[File:Остров Сахалин (книга).jpg|thumb|Copertina del libro ''[[L'isola di Sachalin]]'', di [[Anton Pavlovič Čechov]], in cui menziona i coreani di Sachalin]]
La [[diaspora coreana]] in [[Impero russo|Russia]] ebbe inizio attorno al 1864<ref>{{Cita libro |autore=Cherepanova |titolo=Корейцы на российском Дальнем Востоке |anno=2004 |città=Vladistovok}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.arirang.ru/library/lib166.htm |titolo=Корейцы на российском Дальнем Востоке |data=2004 |lingua=ru |accesso=18 dicembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201126175423/https://arirang.ru/library/lib166.htm |urlmorto=no}}</ref> e la popolazione sull'isola di [[Sachalin]] fu menzionata per la prima volta nel 1890 dallo scrittore e drammaturgo russo [[Anton Pavlovič Čechov]], che in quell'anno compì un censimento personale per il suo libro ''[[L'isola di Sachalin]]'', affermando che, su circa {{formatnum:28000}} abitanti, 67 erano provenienti dalla [[Corea]].<ref>{{Cita web |url=http://www.arirang.ru/news/2014/14023.htm |titolo=Пак Сын Ы. Проблемы Сахалинских Корейцев: История И Нерешённые Вопросы |data=9 novembre 2014 |lingua=ru |accesso=18 dicembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201202192549/https://www.arirang.ru/news/2014/14023.htm |urlmorto=no}}</ref>
 
=== Colonialismo giapponese ===
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=== Annessione all'URSS ===
==== Il tentativo di rimpatrio ====
Negli anni successivi all'invasione sovietica, la maggior parte dei {{formatnum:400000}} civili coreanigiapponesi che non erano già stati rimpatriati dopo l'evacuazione dell'isola riuscirono a tornare in Giappone a seguito dell'accordo USA-URSS sul rimpatrio di coloro che erano rimasti nell'Unione Sovietica dopo la [[seconda guerra mondiale]], firmato nel dicembre 1946. Molti coreani ({{formatnum:150000}} secondo le stime) tornarono in Giappone, mentre altri andarono in [[Corea del Sud]]; tuttavia circa {{formatnum:43000}} non furono accettati per il rimpatrio dal Giappone,<ref>{{Cita web |url=https://rbth.asia/blogs/2013/08/01/how_25_thausand_miners_were_marooned_on_a_distant_island_48317.html |titolo=How 25 thousand miners were marooned on a distant island |lingua=en |accesso=19 dicembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160118120433/http://rbth.asia/blogs/2013/08/01/how_25_thausand_miners_were_marooned_on_a_distant_island_48317.html |urlmorto=sì}}</ref> non riuscendo a tornare nemmeno in patria, la Corea, a causa della difficile situazione politica.<ref name=miniere/> Il governo sovietico inizialmente elaborò piani per rimpatriare i coreani assieme ai giapponesi, riscontrando però l'opposizione dell'amministrazione locale di Sachalin (anche se alcune fonti dichiarano l'opposizione da parte dello stesso capo del governo [[Iosif Stalin]]),<ref name="stateless">{{Cita web |url=http://times.hankooki.com/lpage/opinion/200601/kt2006010516434554130.htm |titolo="Stateless in Sakhalin" |autore=Andrei Lankov |data=5 gennaio 2006 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060221144952/http://times.hankooki.com/lpage/opinion/200601/kt2006010516434554130.htm |urlmorto=no}}</ref> che sosteneva che la manodopera dei cittadini russi in arrivo dalla terraferma non sarebbe stata sufficiente per sostituire quella dei lavoratori qualificati già rimpatriati. Questo portò a un'indecisione sul destino finale dei coreani rimasti su Sachalin che persistette fino allo scoppio della [[guerra di Corea]], che rese il rimpatrio politicamente impossibile.<ref>{{Cita web |url=http://rbth.asia/blogs/2013/08/01/how_25_thausand_miners_were_marooned_on_a_distant_island_48317.html |titolo="How 25 thousand miners were marooned on a distant island" |autore=Andrei Lankov |data=1º agosto 2013 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |dataarchivio=2 agosto 2013 |urlarchivio=https://archive.todayis/20130802030734/http://rbth.asia/blogs/2013/08/01/how_25_thausand_miners_were_marooned_on_a_distant_island_48317.html |urlmorto=sì }}</ref> Nel 1957 la Corea del Sud chiese a [[Tokyo]] che i coreani rimasti sull'isola fossero trasferiti in Giappone, ma il governo nipponico non intraprese alcuna azione concreta, incolpando l'intransigenza sovietica per la mancanza di progressi nella risoluzione della questione. La vera motivazione era tuttavia una legge che permetteva l'ingresso solo ai coreani provenienti da Sachalin "che erano sposati con cittadini giapponesi o avevano un genitore giapponese".<ref>{{Cita web |url=http://www.news.ch/Japan+refused+to+help+Koreans+leave+Sakhalin+island/26316/detail.htm |titolo="Japan refused to help Koreans leave Sakhalin" |data=19 dicembre 2000 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160118120434/http://www.news.ch/Japan+refused+to+help+Koreans+leave+Sakhalin+island/26316/detail.htm |urlmorto=no}}</ref> Nel frattempo il numero di cittadini di etnia coreana nell'isola aumentò con l'arrivo di {{formatnum:8000}} espatriati [[Corea del Nord|nordcoreani]], reclutati dal governo sovietico come pescatori.<ref>{{Cita web |url=https://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2009/12/120_54137.html |titolo="N. Korean Mirage Collapses in Sakhalin" |autore=Andrei Lankov |data=23 ottobre 2009 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181210125100/http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2009/12/120_54137.html |urlmorto=no}}</ref>
 
Negli anni seguenti, nel tentativo di integrare i lavoratori coreani, che non avevano familiarità con il sistema sovietico e non erano in grado di parlare il [[Lingua russa|russo]], vennero istituite scuole in cui si utilizzava la [[lingua coreana]] come mezzo di istruzione.<ref name="integrazione">{{Cita web |url=http://times.hankooki.com/lpage/nation/200409/kt2004092218583111950.htm |titolo="Koreans in Russia: Historical Perspective" |autore=Byung-yool Ban |data=22 settembre 2004 |lingua=en |accesso=22 novembre 2020 |dataarchivio=18 marzo 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050318164348/http://times.hankooki.com/lpage/nation/200409/kt2004092218583111950.htm |urlmorto=sì }}</ref> Tuttavia, a causa di alcune credenze popolari, si pensava che i coreani di Sachalin fossero stati "infettati dallo spirito giapponese" e quindi le autorità sovietiche locali non si fidavano di loro, non concedendo loro la gestione di [[Kolchoz|fattorie collettive]], mulini, fabbriche, scuole o ospedali,<ref name=integrazione/> gestione che, invece, venne lasciata al gruppo etnico dei [[Koryo-saram]], ovvero i coreani provenienti dall'[[Asia centrale]], che al confronto dei coreani di Sachalin erano [[Bilinguismo|bilingui]], dato che parlavano sia il russo sia il coreano. Questa situazione portò ben presto gravi conseguenze, tra cui lo sviluppo di termini denigratori in coreano contro i Koryo-saram,<ref name=integrazione/><ref>{{Cita|Eun-Jeong Han, Min Wha Han & Jonghwa Lee 2019|ppp. 217-232|Han2019}}.</ref> come ''"kchyntanbjandžja"''.<ref>{{Cita web |url=http://mion.isu.ru/filearchive/mion_publcations/russ-ost/diaspr/6.html |titolo="Актуальные проблемы корейской диаспоры в Центральной Азии|autore=Kim German Nikolaevič e Chan Valerij Sergeevič|data=2001|accesso=23 gennaio 2023|lingua=ru}}</ref>
 
Durante gli [[anni 1950]] la politica del governo di Sachalin nei confronti dei coreani subì continui cambiamenti in base alle [[Relazioni internazionali della Corea del Nord|relazioni bilaterali tra Corea del Nord e Unione Sovietica]]; in base a queste, i sovietici, su richiesta della Corea del Nord, decisero di trattare i coreani di Sachalin come cittadini nordcoreani e, attraverso il consolato nordcoreano, vennero istituiti appositi gruppi di studio e altre strutture educative. Alla fine degli anni 1950, tuttavia, divenne sempre più difficile per i coreani di Sachalin ottenere la cittadinanza sovietica e perciò molti decisero di ottenere quella nordcoreana piuttosto che affrontare l'onere di rimanere [[Apolidia|apolidi]], che includeva gravi restrizioni alla loro libertà di movimento e l'obbligo di richiedere il permesso al governo locale per viaggiare al di fuori dell'isola.<ref name=stateless/> Nel 1960 solo il 25% era riuscito a ottenere la cittadinanza sovietica, il 65% quella nordcoreana, mentre il restante 10% non aveva nessuna delle due e risultava apolide.<ref>{{Cita libro |autore=Miki Ishikida |titolo=Toward Peace: War Responsibility, Postwar Compensation, and Peace Movements and Education in Japan |anno=2005 |ISBN=0-595-35063-1}}</ref> Tuttavia, a causa del successivo deterioramento delle relazioni bilaterali, le autorità sovietiche agirono per ridurre l'influenza della Corea del Nord all'interno della comunità e, all'inizio degli [[anni 1970]], i coreani di Sachalin furono nuovamente incoraggiati a richiedere la cittadinanza sovietica.<ref name=stateless/>