Pozzuoli: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Pozzuoli
|Panorama = Pozzuoli, Campaniaporto - panoramio (4)1130686.jpgJPG
|Didascalia =Porto Lungomaredi ''SandroPozzuoli Pertini''con dettoil anche dicentro viastorico Napoli
|Bandiera = Pozzuoli-GonfaloneBandiera.pngsvg
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Divisione amm grado 2 = Napoli
|Amministratore locale = Luigi Manzoni
|Partito = [[centro-sinistraPartito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 27–6[[Elezioni comunali in Campania del 2022#Pozzuoli|14-7-2022]]
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 76211
|Note abitanti = {{Istat|063|60|2023|data={{data|29|3|2024}}|accesso={{data|2|4|2024}}}}
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2023
|Sottodivisioni = 14 ''(vedi [[#Geografia antropica|sotto]])''
|Divisioni confinanti = [[Bacoli]], [[Giugliano in Campania]], [[Napoli]], [[Quarto (Italia)|Quarto]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 979
|Nome abitanti = puteolani (“puzzulani” nel dialetto locale)
|Patrono = [[Procolo di Pozzuoli|san Procolo]]
|Festivo = 16 novembre
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Pozzuoli nella [[città metropolitana di Napoli]]
}}
'''Pozzuoli''' (''Pezzule''<ref>''Antonio Altamura'', Dizionario dialettale napoletano, 1968, 2ª ediz., Fausto Fiorentino ([[Napoli]])</ref><ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=516 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/516 }}</ref> [[Aiuto:{{IPA|/pət'tsuləpətˈtsulə/]]}} in dialetto [[linguadialetto napoletana|napoletano]], [[Aiuto:{{IPA|/pət'tsəuləpətˈtsəulə/]]}} nella variante puteolana, talvolta anche ''Pezzuole'') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:76211Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]]. Fa parte dell'area urbana di [[Napoli]], risultando strettamente conurbato con la città capoluogo.
 
== Geografia fisica ==
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[[File:Pozzuoli NASA ISS004-E-5376 modified.jpg|thumb|Il [[golfo di Pozzuoli]] visto dal satellite]]
 
Situata sull'[[golfo di Pozzuoli|omonimo golfo]], Pozzuoli si trova in un'area vulcanica, i [[Campi Flegrei]] (cioè ''campi ardenti''), una [[Supervulcano|grande caldera]] attiva.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M.A|cognome=Di Vito|data=1999-8|titolo=Volcanism and deformation since 12,000 years at the Campi Flegrei caldera (Italy)|rivista=Journal of Volcanology and Geothermal Research|volume=91|numero=2-4|pp=221–246221-246|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1016/S0377-0273(99)00037-2|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0377027399000372|nome2=R|cognome2=Isaia|nome3=G|cognome3=Orsi | issn = 0377-0273}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anna|cognome=Tramelli|nome2=Vincenzo|cognome2=Convertito|nome3=Cataldo|cognome3=Godano|data=22 maggio 2024|titolo=b value enlightens different rheological behaviour in Campi Flegrei caldera|rivista=Communications Earth & Environment|volume=5|numero=1|pp=1–61-6|lingua=en|accesso=22 maggio 2024|doi=10.1038/s43247-024-01447-y|url=https://www.nature.com/articles/s43247-024-01447-y}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-sismico-e-vulcanico/campi-flegrei/flegrei-inquadramento|titolo=Osservatorio Vesuviano - I Campi Flegrei - Inquadramento|sito=www.ov.ingv.it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
Gran parte del territorio è collinare, comprendendo diversi [[Cratere vulcanico|crateri di origine vulcanica]], tra cui uno dei più noti è quello della [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]], formatosi circa {{formatnum:4000}} anni fa<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Caliro|data=2007-6|titolo=The origin of the fumaroles of La Solfatara (Campi Flegrei, South Italy)|rivista=Geochimica et Cosmochimica Acta|volume=71|numero=12|pp=3040–30553040-3055|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1016/j.gca.2007.04.007|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0016703707001895|nome2=G.|cognome2=Chiodini|nome3=R.|cognome3=Moretti}}</ref>. Altri [[Cratere vulcanico|crateri vulcanici]] sono gli [[Astroni]], [[Monte Nuovo]] (formatosi durante l'ultima eruzione dei [[Campi Flegrei]], nel 1538<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mauro|cognome=Di Vito|data=1º agosto 1987|titolo=The 1538 Monte Nuovo eruption (Campi Flegrei, Italy)|rivista=Bulletin of Volcanology|volume=49|numero=4|pp=608–615608-615|lingua=en|accesso=20 marzo 2019|doi=10.1007/BF01079966|url=https://doi.org/10.1007/BF01079966|nome2=Lucio|cognome2=Lirer|nome3=Giuseppe|cognome3=Mastrolorenzo}}</ref>) e quello che ospita il [[lago d'Averno]]. Da questa zona il suolo scende abbastanza ripidamente verso sud ([[golfo di Pozzuoli]]), mentre più graduale è la discesa verso ovest, ove insiste un'area pianeggiante presso il [[Litorale Domitio]].
 
Un fenomeno [[Geofisica|geofisico]] tipico di questa città e dell'intera area dei [[Campi Flegrei]] è il [[bradisismo]], ossia il sollevamento e l'abbassamento della superficie terrestre a seguito di variazioni di pressione sotterranea legate ad attività magmatico-idrotermale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Chiodini|data=2003-4|titolo=Magma degassing as a trigger of bradyseismic events: The case of Phlegrean Fields (Italy): MAGMA DEGASSING AND BRADYSEISM|rivista=Geophysical Research Letters|volume=30|numero=8|lingua=en|accesso=21 marzo 2019|doi=10.1029/2002GL016790|url=http://doi.wiley.com/10.1029/2002GL016790|nome2=Micol|cognome2=Todesco|nome3=Stefano|cognome3=Caliro}}</ref>. Il rapido innalzamento del livello del suolo che coinvolse negli [[anni 1980|anni ottanta]] l'area Flegrea<ref>{{Cita pubblicazione|nome=F.|cognome=Barberi|data=1º giugno 1984|titolo=Phlegraean Fields 1982–1984: Brief chronicle of a volcano emergency in a densely populated area|rivista=Bulletin Volcanologique|volume=47|numero=2|pp=175–185175-185|lingua=en|accesso=20 marzo 2019|doi=10.1007/BF01961547|url=https://doi.org/10.1007/BF01961547|nome2=G.|cognome2=Corrado|nome3=F.|cognome3=Innocenti}}</ref>, rese necessario il riposizionamento del porto di Pozzuoli di circa 50 [[metro|metri]] più avanti rispetto alla collocazione precedente.
 
==Origini del nome==
Fondata con il nome di ''Dicearchia'' (governo giusto), nel [[338 a.C.]] fu conquistata dai [[Civiltà romana|Romani]] che le cambiarono il nome in ''Puteoli'' (piccoli pozzi) forse per le numerose [[Terme Stufe di Nerone|sorgenti termominerali]] presenti in zona<ref name=storia>{{cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/percorso-archeologico-del-rione-terra/cenni-storici/|titolo=Cenni storici |accesso=29 luglio 2023 |urlarchivio=https://archive.todayis/20230729195742/https://comune.pozzuoli.na.it/percorso-archeologico-del-rione-terra/cenni-storici/ |urlmorto=no}}</ref>.
 
== Storia ==
{{D|Storia di Pozzuoli|commento = Si potrebbe creare nuova voce da ampliare}}
=== ''Dicearchia'' ===
Nel [[530 a.C.]] alcuni profughi provenienti dall'isola greca di [[Samo (isola)|Samo]], sfuggiti alla tirannide di [[Policrate]], approdarono presso le coste puteolane e fondarono, con il consenso di [[Cuma]], la città di Dicearchia, che in greco significa "(città) del giusto governo". Fino a oggi di Dicearchia esiste solo una fonte scritta pervenuta a noi, ma della presunta città non è stato rinvenuto alcun resto.
 
Non è noto se lo sbarco sulle coste puteolane avvenne per caso o se i Sami si mossero secondo un piano prestabilito. Charles Dubois, uno dei più illustri studiosi della storia antica di Pozzuoli, avanza un'ipotesi che, per la sua fondatezza, merita di essere presa in considerazione: «I contatti tra i Sami ede i Cumani che erano originari di Calcide, furono verosimilmente facilitati dal ricordo delle vecchie tradizioni di amicizia che esistevano tra Samo e Calcide. Quest'amicizia che il Pais rileva a tal proposito, s'era manifestata durante la lotta che mise alle prese le città euboiche di [[Eretria (città antica)|Eretria]] e di [[Calcide (Eubea)|Calcide]] nella seconda metà del [[VII secolo]], lotta provocata dalla rivalità delle due città in relazione ai loro rapporti commerciali in Oriente ed in Occidente. In questa guerra che ebbe carattere internazionale o interellenico, i Sami si posero accanto a Calcide. L'amicizia dei Sami, dei Calcidesi e delle colonie euboiche dell'Italia e della Sicilia, ebbe certamente peso sulla fusione che si operò tra le genti di Cuma ed i fuggiaschi di Samo».
 
Dicearchia visse alle dipendenze di Cuma e, pertanto, difese con essa l'ellenismo della [[Campania antica|Campania]], prima contro gli [[etruschi]] e poi contro i [[sanniti]].
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=== ''Puteoli'' ===
{{D|Puteoli|commento = Si potrebbe creare nuova voce da ampliare}}
L'occupazione romana della Campania, avvenuta nel [[338 a.C.]], segnò la romanizzazione anche della città greco-sannita, come dimostra l'uso del nuovo nome latino di Puteoli (che significa piccoli pozzi, forse a causa delle numerose sorgenti di acque termo-minerali che vi si trovano). A quanto si evince dal lessico di [[Sesto Pompeo Festo]] (II sec. d.C.), è lecito pensare che probabilmente l'attribuzione alla località del nome di ''Puteoli'' (‘piccoli pozzi putidi’) avvenne in modo alquanto superficiale e frettoloso da parte dei Romani. Questi ultimi, infatti, forse assimilarono impropriamente fumarole, fangaie e laghetti termali, formazioni naturali dal forte odore simile a quello delle uova marce, ai ''puticoli'', cioè ai fossi puzzolenti scavati nelle rozze campagne protostoriche per seppellirvi alla spiccia i cadaveri.<ref>Sesto Pompeo Festo, ''De verborum significatione'', Parte I, pp. 272-273, Budapest, 1889.</ref>
 
Roma, che durante la [[seconda guerra punica]] (218-201 a.C.) aveva sperimentato l'importanza strategica del porto di Puteoli, vi stabilì nel [[195 a.C.]] una colonia marittima. La conquista romana dell'Oriente e l'esigenza di avere uno scalo aperto ai traffici con esso, fecero di Puteoli il porto mediterraneo di Roma. «''Le possibilità che offriva il retroterra campano di scambio di prodotti agricoli e industriali con le mercanzie d'oltremare e speciali tariffe doganali» - scrive [[Amedeo Maiuri]] - «assicurarono al porto puteolano un regime di preferenza rispetto a quello di Napoli e di concorrenza al porto di Delo. Una moltitudine varia e poliglotta, vi affollava il quartiere del suo emporio marittimo, vi stabiliva aziende (''stationes'') di commercio e di trasporto; vi formava corporazioni professionali di arti e mestieri e associazioni religiose professanti i culti della loro patria d'origine e della loro fede; Greci delle isole e della costa d'Asia, Tiri ed Eliopolitani, Ebrei e Cristiani con la loro prima comunità, legata al ricordo dello sbarco dell'Apostolo Paolo nel febbraio dell'anno 61».''
 
«[[Nabatei]] ed Etiopi le dettero presto il carattere, il colore, il costume di un porto greco-orientale, sicché Lucilio poteva chiamarla fin dal 126 a.C. Delus minor e Stazio all'età di Domiziano, litora mundi hospita».
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=== Età medievale ===
[[File:De balneis puteolanis.png|alt=<nowiki>Raffigurazione di Pozzuoli in epoca medievale (dal [[De Balneis Puteolanis]]).</nowiki>|sinistra|miniatura|Raffigurazione di Pozzuoli in epoca medievale (dal [[De Balneis Puteolanis]]).]]
In epoca tardo imperiale, Puteoli risentì certamente delle crisi imperiali sempre più frequenti, ma come dimostrato alcune iscrizioni relative a lavori pubblici, restauri e personaggi civici illustri si può dedurre che continuò ad avere benessere. Dal [[IV secolo]] si presentarono problemi di insabbiamento dovuti al bradisismo che porteranno la costa all’immersione fino al livello massimo di 4 metri sotto il livello del mare nel [[X secolo]].
Dal [[Sacco di Roma (410)|sacco di Roma]] di [[Alarico I|Alarico]] si perdono le notizie di Puteoli. Dato il suo passaggio per [[Capua (città antica)|Capua]] e [[Nola]], è lecito supporre che abbia razziato anche la città di Puteoli, cosa asserita ad esempio da Scipione Mazzella.<ref name=":Mazz">{{Cita libro|autore=Tomaso Costo|titolo=Ragionamenti di Tomaso Costo intorno alla descrizzione del Regno di Napoli, et all'antichità di Pozzuolo di Scipione Mazzella|url=https://archive.org/details/bub_gb_zqCi8K1925oC/page/n15/mode/2up|anno=1595}}</ref> Ciò comportò certamente un abbandono delle attività marittime e l'arroccamento della popolazione sul ''castrum'', ovvero la zona pari all'attuale [[Rione Terra]].<ref name=":fiore">{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/pozzuoli-nel-medioevo/|titolo=Pozzuoli e i Campi Flegrei nel medioevo|autore=Cristiano Fiorentino|sito=archeoFlegrei|data=6 gennaio 2020|lingua=it|accesso=19 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Savino Eliodoro|titolo=Campania tardoantica (284-604 d.C)|anno=2005|editore=Edipuglia}}</ref>
 
La zona costiera, nonostante il decadimento, a quanto pare rimase ancora frequentata, grazie alla presenza anche di sorgenti termali che continuarono a essere utilizzate per tutto il Medioevo: autori come [[Felice (console 511)|Felice]], [[Cassiodoro]] e [[Beniamino di Tudela]] documentano l’interesse per i bagni flegrei da parte dei vari invasori [[Vandali]], [[Goti]] e [[Longobardi]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Silvia|cognome=Maddalo|data=2007|titolo=I bagni di Pozzuoli nel Medioevo : il De balneis Puteolanis [Texte]|rivista=Publications de l'École Française de Rome|volume=383|numero=1|pp=79–9279-92|accesso=19 maggio 2024|url=https://www.persee.fr/doc/efr_0223-5099_2007_act_383_1_9111}}</ref>
La zona flegrea subì una nuova razzia da [[Totila]], re degli Ostrogoti.<ref>{{Cita libro|autore=[[Procopio di Cesarea|Procopio]]|titolo=De Bello Gotico}}</ref> Nel [[715]], [[Romualdo II di Benevento]] promosse un nuovo saccheggio di Pozzuoli, e nel [[866]] capitò all'insediamento di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]], da parte degli [[arabi]].<ref name=":fiore" />
 
Fino alla fine del [[XII secolo]], l'intera zona dei Campi Flegrei divenne dunque una terra di razzie e incursioni, sia via terra che via mare, e il ''Castrum Putheolorum'' fu conteso tra il [[Ducato di Napoli]] e il [[Regno normanno]], fino alla vittoria di quest'ultimo.
 
Nel [[1198]], secondo alcune fonti storiche<ref name=":Mazz" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Scandone|autore2=Lisetta Giacomelli|titolo=The relevance of the 1198 eruption of Solfatara in the Phlegraean Fields (Campi Flegrei) as revealed by medieval manuscripts and historical sources|rivista=ScienceDirect|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0377027309003643}}</ref>, ci fu un'eruzione della Solfatara, sebbene di modeste dimensioni, che peggiorò ulteriormente le condizioni di vita in zona, che testimonianze dell'epoca dipingevano come molto decadenti.<ref>{{Cita libro|nome=Vincenzo Ciarlanti|titolo=Guibaldo, Abate Cassinese, lettera all’imperatore Lotario|capitolo=IV}}</ref>
 
Con l'avvento del Regno di [[Federico II di Svevia|Federico II]], la situazione per l'area puteolana migliorò: rimanendo comunque un castrum territorialmente differenziato da quello cumano, senza alcun titolo politico o amministrativo, con la nuova monarchia angioina Puteoli fu concessa in feudo da [[Carlo I d'Angiò|Carlo I d’Angiò]] a Jean de Maflers nel [[1271]], poi a Ludovico de Mons nel [[1283]] e da [[Carlo II di Napoli|Carlo II d’Angiò]] a Ermengardo de Sabran nel [[1294]].<ref name=":fiore" />
 
Il 9 maggio [[1296]], infine, fu dichiarata città demaniale da Carlo II d'Angiò, divenendo così questa la data ufficiale della fondazione dell'attuale Pozzuoli.
 
L’L{{'}}''universitas'' di Pozzuoli era richiesta dai Puteolani sin dal [[1254]], quando si ribellarono al loro signore feudale Guido Filangieri. L’autonomia favorì lo sviluppo dell’economia locale che si fondava su pesca, agricoltura, estrazione di [[allume]] e sull’attività termale. Ci fu un forte sviluppo di alcuni centri, in particolar modo il centro di [[Tripergole]], che verrà poi distrutto dall’[[Monte Nuovo|eruzione del Monte Nuovo]] nel [[1538]].<ref>{{Cita libro|nome=Rosario Di Bonito|titolo=Pozzuoli – uomini e vicende tra Medioevo ed Età Moderna|anno=2002}}</ref>
Lo status di città fu confermato anche dagli [[Regno di Napoli#Periodo Aragonese|Aragonesi]] nel [[XV secolo]], e durante questo periodo la città subì due terremoti, nel [[1448]] e nel [[1468]], che portarono il regno a esentare Pozzuoli dal pagamento del ''[[focatico]]''.<ref name=":guido">{{Cita libro|nome=Enrico Guidoni|titolo=Storia Urbanistica - Campania - Pozzuoli|url=https://www.storiadellacitta.it/wp-content/uploads/2021/01/Storia-dellUrbanistica-Campania-I.pdf|anno=1988|editore=Edizioni Kappa|volume=I}}</ref>[[File:Pozzuoli, Braun Hogenberg.png|alt=Pozzuoli nel 1575 (opera di Georg Braun e Frans Hogenberg)|miniatura|Pozzuoli nel [[1575]]]]
 
L’''universitas'' di Pozzuoli era richiesta dai Puteolani sin dal [[1254]], quando si ribellarono al loro signore feudale Guido Filangieri. L’autonomia favorì lo sviluppo dell’economia locale che si fondava su pesca, agricoltura, estrazione di [[allume]] e sull’attività termale. Ci fu un forte sviluppo di alcuni centri, in particolar modo il centro di [[Tripergole]], che verrà poi distrutto dall’[[Monte Nuovo|eruzione del Monte Nuovo]] nel [[1538]].<ref>{{Cita libro|nome=Rosario Di Bonito|titolo=Pozzuoli – uomini e vicende tra Medioevo ed Età Moderna|anno=2002}}</ref>
Lo status di città fu confermato anche dagli [[Regno di Napoli#Periodo Aragonese|Aragonesi]] nel [[XV secolo]], e durante questo periodo la città subì due terremoti, nel [[1448]] e nel [[1468]], che portarono il regno a esentare Pozzuoli dal pagamento del ''[[focatico]]''.<ref name=":guido">{{Cita libro|nome=Enrico Guidoni|titolo=Storia Urbanistica - Campania - Pozzuoli|url=https://www.storiadellacitta.it/wp-content/uploads/2021/01/Storia-dellUrbanistica-Campania-I.pdf|anno=1988|editore=Edizioni Kappa|volume=I}}</ref>[[File:Pozzuoli, Braun Hogenberg.png|alt=Pozzuoli nel 1575 (opera di Georg Braun e Frans Hogenberg)|miniatura|Pozzuoli nel [[1575]]]]
=== Età moderna ===
Nel [[XVI secolo]], successivamente all'eruzione che portò alla nascita del Monte Nuovo e alla distruzione del centro termale di Tripergole, la città di Pozzuoli dovette affrontare la ricostruzione di ciò che venne distrutto da tutti gli eventi susseguitisi a partire dal secolo precedente, e grazie ai vari privilegi economici che il Regno di Napoli riservava alla zona disastrata, su spinta di [[Don Pedro de Toledo]] ebbe la sua prima espansione da quando nel primo Medioevo si ridusse al semplice abitato del Rione Terra: tra il XVI e il [[XVII secolo]], la città si espanse quindi verso i luoghi, non sommersi, una volta abitati dagli antichi romani, estendendosi verso la linea di costa, la zona del [[Macellum di Pozzuoli|Macellum]] (detto anche ''Tempio di Serapide'') e costruendo quindi quell'espansione che oggi fa parte del centro storico. La città crebbe fino all'[[Peste del 1656|epidemia di peste del 1656]], che segnò una battuta d'arresto come per molti altri centri abitati. Delle costruzioni di questo periodo, tuttavia, non ci è giunto praticamente nulla, a causa della forte sismicità del luogo che non risparmiò le costruzioni del periodo, lasciandoci però la nuova delimitazione della città.<ref name=":guido" /><ref name=":alosco">{{Cita libro|autore=Antonio Alosco|titolo=La storia di Pozzuoli dalle origini all'età contemporanea|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/09/storiadipozzuoli.pdf|anno=1991|editore=Biblioteca Civica Puteolana}}</ref> Furono ricostruite anche alcune strutture andate perdute nella distruzione di Tripergole, come l'Ospedale.<ref>{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/il-villaggio-di-tripergole/|titolo=Il Villaggio di Tripergole|autore=archeoFlegrei|sito=archeoFlegrei|data=25 giugno 2016|lingua=it|accesso=20 maggio 2024}}</ref>
La città però non fu scevra da incursioni: sulla fine del 1500, pirati turchi e arabi erano soliti attaccare la costa puteolana (che si estendeva burocraticamente fino alla zona di [[Cuma]]), cosa che portò il reame spagnolo a imbastire una flotta a difesa della città. Al borgo di Pozzuoli venne quindi riconosciuta un'importanza strategica, non solo in ambito commerciale, ma anche militare, in quanto borgo posto al confine con la capitale del Regno e quindi buon avamposto difensivo: questo si tradusse anche nella costruzione di una [[Cinta muraria|cinta bastionata]] attorno all'abitato. Durante il vicereame spagnolo, grazie all'operato del vescovo e governatore della città [[Martín de León Cárdenas|Martino de Léon y Cardenas]], riprese a funzionare anche il porto cittadino, sia come porto civile che come porto militare per la marina spagnola.<ref name=":guido" /><ref name=":alosco" />[[File:Vista della Baia di Pozzuoli (Van Wittel).png|alt=Caspar van Wittel, Vista della Baia di Pozzuoli, vicino a Napoli, presa da est, guardando verso il porto di Baia, con le isole di Nisida, Procida e Ischia (ca. 1700)|sinistra|miniatura|Caspar van Wittel, ''Vista della Baia di Pozzuoli, vicino a Napoli, presa da est, guardando verso il porto di Baia, con le isole di Nisida, Procida e Ischia'' (ca. 1700)]]Nel [[1647]], quando vi fu la [[Masaniello#La rivolta|rivolta di Masaniello]], la città di Pozzuoli rimase fedele alla corona, e difese perfino il Vescovo e la Curia locale dalle incursioni dei rivoluzionari.[[File:Pozzuoli XVI-XVII Secolo.png|alt=Evoluzione della città tra il XVI e il XVII secolo.|thumb|upright=1.8|Evoluzione della città tra il XVI e il XVII secolo.]]
Nel [[1667]] si registrò un tentativo di rilancio del termalismo puteolano: il viceré [[Pedro Antonio de Aragón|don Pedro Antonio d’Aragona]] affidò ada una commissione di medici, guidata da [[Sebastiano BartoloBartoli]], l’incarico di ritrovare le antiche sorgenti termali da [[Coroglio]] a Miseno. Lungo le pendici meridionali del Monte Nuovo furono portate alla luce diverse [[Sorgente idrotermale|sorgenti termali]] (attribuite senza riscontro topografico ai complessi termali di Tripergole), che però non furono utilizzate.<ref>{{Cita libro|nome=Sebastiano Bartolo|titolo=Breve ragguaglio de' bagni di Pozzuolo dispersi, investigati per ordine dell'ecc.mo signore d. Pietro Antonio d'Aragona viceré, e ritrovati. Da Sebastiano Bartolo, medico di sua eccellenza.|url=https://arachne.dainst.org/entity/16168|anno=1667}}</ref>
Tra il XVII e il [[XVIII secolo]], la città continuò ada espandersi in zona orientale: nel [[1676]] fu edificato il convento dei frati [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] (che fu abbandonato a causa del bradisismo nell'Ottocento e nel Novecento fu costruito al suo posto un ristorante, ancora oggi noto nonostante fu demolito nel [[1972]], ''Vincenzo 'a mare''<ref>{{Cita web|url=https://www.archeoflegrei.it/la-storia-vincenzo-mare/|titolo=La storia di Vincenzo a Mare|autore=archeoFlegrei|sito=archeoFlegrei|data=2 dicembre 2016|lingua=it|accesso=20 maggio 2024}}</ref>), che assieme al già esistente insediamento dei frati [[Poveri eremiti di San Girolamo|Gerolomini]] ha dato nome alle frazioni che attualmente presentisi trovano sul lungomare orientale di Pozzuoli. Durante il regno di [[Carlo III di Napoli|Carlo III]], la ripresa e la riscoperta dell'epoca classica e dei suoi resti rese Pozzuoli famosa: proprio il re, incuriosito dai resti del Macellum, li fece scavare e vi fece allestire un [[lapidario]], il primo dell'area flegrea. Pozzuoli divenne quindi una delle mete del cosiddetto ''[[Grand Tour]]'', cioè dell'itinerario che attirava turisti e studiosi da tutta Europa alla scoperta dei resti archeologici.<ref>{{Cita web|url=https://www.opencampania.it/it/poi/Macellum-di-Pozzuoli/#55|titolo=Macellum di Pozzuoli|accesso=20 maggio 2024}}</ref>
 
=== Età contemporanea ===
[[File:The Ancient Library - Pozzuoli.jpg|thumb|upright=1.2|Pozzuoli in una pubblicazione del 1864.]]
Nel [[XIX secolo]], con l'avvento dell'[[Unità d'Italia]], il porto di Pozzuoli perse la sua importanza militare, in seguito alla perdita di Napoli dello status di capitale. In questo periodo, però, Pozzuoli si afferma come centro industriale: nel [[1886]] aprono gli stabilimenti [[Armstrong Whitworth|Armstrong]], che divenne con la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] industria di punta di tutta la Nazione e quindi attività economica importantissima per Pozzuoli, grazie alla sua produzione siderurgica che contribuì all'economia della città fino agli [[anni 2000]], passando di mano e cambiando produzione più di una volta. Nel [[1955]] aprì poi anche la fabbrica della [[Olivetti]].[[File:Beloch - Puteoli.png|alt=Mappa di Pozzuoli nel 1890.|miniatura|Mappa di Pozzuoli nel 1890.|sinistra|214x214px]]Nel [[1889]] fu costruita la [[ferrovia Cumana]], che collega Napoli con la zona occidentale (Fuorigrotta, Agnano), Pozzuoli e anche il suo borgo periferico di [[Bacoli]] (ancora facente parte del Comune). La ferrovia permise un'ulteriore espansione della città, verso la zona occidentale questa volta: nel Novecento, nell'insenatura definita tra ''Punta Epitaffio'' e ''Punta Bambinella'', nacque l'insediamento di [[Arco Felice]], che prendeva il nome dall'[[Stazione di Arco Felice|omonima stazione]] chiamata così solo perché geograficamente più vicina all'Arco Felice vecchio, di origine romana, nell'entroterra tra [[Lago di Lucrino|Lucrino]] e Cuma. Questo insediamento, grazie anche alla nascita di cantieri navali<ref>{{Cita news|titolo=Il varo del "Arco Felice"|pubblicazione=don MARZIO - Cronaca di Napoli|data=23 dicembre 1919|url=https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2qfLkeGhvXMhaDaX2qBnG2fMz5__hqLXJtFkQQbYOMAUQA5YBmyPJKpsXLfF5PCc-cXbGmtyP7HjtWEd7UpsKfarRRMv4PvjgRoogkBwuk-OuEekgbSuJ8nnmzS5IUeBeasWQ5Q0SMhc/s1600/13.jpg}}</ref> (come quello di [[Baia (Bacoli)|Baia]]), si sviluppò come zona turistica, con una battuta d'arresto durante la [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] e avendo il periodo di sua massima espansione tra gli [[Anni 1950|anni '50]] e gli [[Anni 1960|anni '60]]. Nel [[1919]], il borgo di Bacoli ottenne la separazione da Pozzuoli, divenendo così comune autonomo.
 
La [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '70|crisi bradisismica del 1970]] fu un evento traumatico per la città: preoccupati per l'eruzione imminente della [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]], le autorità nazionali fecero sgomberare frettolosamente il Rione Terra, evacuando in questo modo la città (era ancora il centro popolare e popoloso del paese) e causando un primo trauma al tessuto sociale della città. Il rione rimase abbandonato a lungo a sé, dichiarato pericolante e insalubre per le condizioni preesistenti aggravate dal fenomeno bradisismico, e scongiurato il pericolo dai geologi si decise di costruire una nuova parte di città per gli sfollati, questa volta però a nord, nelle zone agricole al confine con [[Quarto (Italia)|Quarto]]: nacque così il ''Rione Toiano'', un rione prettamente residenziale.
 
La fragilità della città si rese di nuovo evidente prima con il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980]], che lesionò ulteriormente edifici storici, e soprattutto con la [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '80|crisi bradisismica del 1983-85]], che fece innescare di nuovo il meccanismo d'emergenza dell'evacuazione. Mentre la città storica fu spopolata nuovamente, mettendo di nuovo in crisi il tessuto sociale cittadino, la popolazione in pericolo venne prima spostata nella zona domitia, tra [[Cellole]] e [[Licola]], requisendo le cittadelle turistiche e le abitazioni vacanziere, poi si decise di costruire una nuova città per gli sfollati, ancora più a nord del Rione Toiano: nel [[1986]], venne quindi inaugurato al confine con il comune di Quarto il popoloso quartiere di [[Monterusciello]], dal nome del colle omonimo sotto il quale è stato costruito. Ancora oggi, Monterusciello è uno dei quartieri più popolosi della città. Per agevolare il collegamento con le zone costruite, si aprì una stazione lungo il tracciato della ferrovia [[Circumflegrea]] (costruita negli anni 60' per raggiungere i quartieri di [[Pianura (Napoli)|Pianura]] e [[Soccavo]], il comune di Quarto e la zona marittima di [[Stazione di Licola|Licola]]) a servizio del nuovo quartiere, la stazione di [[Stazionestazione di Grotta del Sole|Grotta del Sole]]; e si prolungò la ferrovia congiungendola al capolinea della Cumana, [[Stazione di Torregaveta|Torregaveta]].
 
Contestualmente alla costruzione di Monterusciello, si provvide alla ricostruzione e al risanamento degli edifici nella zona storica: è in questo periodo che parte anche la riqualificazione del Rione Terra, con l'obiettivo di renderlo un quartiere alberghiero, quindi a forte vocazione turistica. La [[subsidenza]] del bradisismo e la ricostruzione negli anni 90' ha dato nuova luce alla città, rendendola nuovamente un centro a forte vocazione turistica dopo i fasti degli anni 60'. A contribuire a questo rilancio, i collegamenti marittimi con le isole campane di Ischia e Capri, di cui Pozzuoli è da sempre il porto di partenza prioritario.
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|collegamento_onorificenza = Titolo di città
|motivazione = Real privilegio<ref name=storia/> di [[Carlo II d'Angiò]]<ref>{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/pozzuoli/|titolo=Storia dello stemma e del comune|accesso=29 luglio 2023}}</ref>
|luogo = [[9 maggio]] [[1296]]
}}
 
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=== Architetture religiose ===
[[File:Gennaro Solfatara.jpg|thumb|left|upright=1.2|Santuario di San Gennaro alla Solfatara]]
Nella città sonoci presentisono diversi luoghi di culto di grande interesse artistico - religioso. Tra questi vanno menzionati: la [[Cattedrale di Pozzuoli|cattedrale di San Procolo]], il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]], la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]], la [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio]], la [[Chiesa di San Marco (Pozzuoli)|Chiesa di San Marco]], la [[Chiesa del Santissimo Nome di Gesù (Pozzuoli)|Chiesa di San Giuseppe]] e la [[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Pozzuoli)|Chiesa di Santa Maria della Consolazione]].
 
==== Cattedrale di Pozzuoli ====
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{{vedi anche|santuario di San Gennaro alla Solfatara}}
Il [[santuario di San Gennaro alla Solfatara|santuario di San Gennaro]] è situato nei pressi del luogo dove il martire fu decapitato. Qui, come al duomo di [[Napoli]], si liquefà, secondo la tradizione locale, il sangue che ancora è visibile sulla pietra del supplizio.
Una prima basilica sorse nei pressi della [[Solfatara]] tra i secoli [[VI secolo|VI]] e [[VII secolo|VII]], poi le eruzioni della Solfatara del 1198 e quella di [[Montenuovo]] del [[1538]] e i successivi [[terremoto|terremoti]] cancellarono quasi completamente quella primitiva basilica, di cui rimane solo l'[[altare]].
il tempio fu ricostruito nel [[1584]] e ristrutturato su progetto del [[Sanfelice]] agli inizi del [[Settecento]].
 
==== Chiesa di Santa Maria delle Grazie ====
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[[File:Accademia aeronautica - Pozzuoli.jpg|thumb|upright=1.2|L'[[Accademia Aeronautica]]]]
{{vedi anche|Accademia Aeronautica}}
Sulla cima del [[Monte Olibano]] nel [[1961]] fu costruita la nuova sede dell'[[Accademia Aeronautica]], istituto militare per la formazione degli [[ufficiale (forze armate)|ufficiali]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]].
 
=== Siti archeologici ===
====Tempio di Augusto====
{{vedi anche|Cattedrale di Pozzuoli}}
Eretto da Lucio Calpurnio negli anni dal 27 a.C. al 14 d.C. sui resti di un podio di un tempio sannitico risalente al [[secolo V a.C.]] [[Lucio Cocceio Aucto]] ne fu l'architetto.
Il tempio fu tramutato in chiesa cristiana e dedicato al martire puteolano [[Procolo di Pozzuoli|San Procolo]], probabilmente alla fine del [[V secolo|V]] o agli inizi del [[VI secolo]].
Le strutture romane dell'edificio, nascoste dal rifacimento barocco (1632-1647) semidemolito da un incendio nella notte tra il 16 e 17 maggio del 1964, sono state portate alla luce.
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Nel perimetro dell'[[arena (architettura)|arena]] si aprivano botole, anche lungo la "fossa scenica", da dove le belve ([[Panthera tigris|tigri]], [[Panthera leo|leoni]] e [[giraffe]]) facevano la loro entrata.
Durante lo spettacolo le botole e la media via venivano chiuse con tavole di legno.
Nel 305 d.C. i martiri: Gennaro, Festo, Desiderio e Sossio vennero condannati ada essere sbranati nell'Anfiteatro, ma, per miracolo, le belve non li sbranarono. In seguito furono decapitati nei pressi della [[Solfatara]] insieme ai santi Procolo, Eutiche e Acuzio.
 
====Anfiteatro minore====
{{vedi anche|Anfiteatro minore}}
Prima della costruzione del grande anfiteatro di [[età flavia]], Pozzuoli possedeva un [[Anfiteatro]], di proporzioni minori, già vecchio e non più rispondente al maggiore sviluppo che avevano assunto i ludi gladiatori verso la metà del I secolo dell'[[Impero]]. Ne è testimonianza il vaso di
vetro di [[Odemira]], in cui, insieme con altri edifici puteolani, sono raffigurati due anfiteatri: l'uno inferiore contrassegnato dall'emblema del flagello, come se fosse destinato alle ''[[venationes]]''; l'altro superiore contrassegnato da una palma, come se fosse più propriamente adatto a combattimenti fra gladiatori. Le rovine del minore e più antico anfiteatro puteolano, sono state identificate in seguito ai lavori dell'apertura del tronco della [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli|direttissima Roma - Napoli]], che lo ha deteriorato, attraversandolo centralmente. AdA tutt'oggi si intravedono ancora dalla strada (ad altezza del cavalcavia della metropolitana) una decina di arcate in opera incerta che sostenevano la curva della [[cavea]]. Gli assi dell'ellisse misurerebbero rispettivamente 130 e 95 metri.
 
==== Lo stadio di Antonino Pio ====
{{vedi anche|Stadio di Antonino Pio}}
Nell'ottobre [[2008]] è stato aperto al pubblico lo [[Stadio di Antonino Pio]], il sito dove sono stati riportati alla luce i resti dello [[stadio]] realizzato sotto [[Antonino Pio]], in onore di suo padre adottivo [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], edificandolo nel luogo ove ebbe la sua prima sepoltura.
Era una costruzione di forma ellittica, che fu demolita in parte dalla costruzione della nuova [[Via Domiziana]].
Antonino Pio, inoltre, istituì gare ginniche quinquennali, cui gli atleti accedevano con un trionfo prima di iniziare ada esibirsi.
La cavea era divisa in: Ima, quella d'onore, Media, quella non molto importante, e Summa, di poco conto.
 
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[[File:Serapium pozzuoli 2005.jpg|thumb|Il Tempio di Serapide visto dal suo ingresso originario|sinistra|331x331px]]
{{vedi anche|Macellum di Pozzuoli}}
Il Macellum di Pozzuoli, per il doppio interesse scientifico e archeologico, è il monumento più caratteristico di tutta la regione flegrea, ede uno dei più conosciuti di tutto il mondo antico. Esso ha simboleggiato per alcuni secoli l'indice metrico più pregiato e preciso che si aveva a disposizione per misurare il fenomeno del [[bradisismo]]. Risalente all'epoca romana ([[I secolo d.C.|I]] - [[II secolo d.C.]]), l'edificio è stato denominato impropriamente "Tempio di Serapide" per il rinvenimento di una statua del dio egizio all'epoca dei primi scavi. Invece altro non è che il ''Macellum'', cioè il mercato pubblico della città romana. Tutto l'edificio ricorda nella pianta altri mercati di città antiche, come quelli di [[Roma]], [[Timgad]], [[Djémila]], [[Perge]] e [[Cremna (Turchia)|Cremna]]. Tra questi il Macellum di Pozzuoli resta uno dei meglio conservati, grazie anche alla sommersione bradisismica che nei secoli passati lo ha protetto da una più grande spoliazione dei suoi elementi architettonici. La sua ubicazione presso il mare è pienamente giustificata dal carattere commerciale e marittimo della città. Inoltre, la presenza di una statua di [[Serapide]] al suo interno fa ipotizzare che il Macellum di Pozzuoli potrebbe essere stato dedicato a divinità egizie.
 
==== Scavi archeologici di Cuma ====
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==== Percorso archeologico Rione Terra ====
{{vedi anche|Rione Terra}}
Scavato nella roccia tufacea del Rione Terra èsi presentetrova un intero percorso archeologico perfettamente conservato dell'antica città romana di Puteoli
 
==== Altri resti romani ====
Numerosissimi sono i resti del periodo romano, spesso situati all'interno delle aree abitate della città. È da notare, in particolare, il cosiddetto ''tempio di Apollo'' sul [[lago d'Averno]] e una cisterna situata in via Vecchia San Gennaro, proprietà Luigi Sardo, nota come ''Piscina di Cardito''. Doveva essere utile, con molta probabilità, per l'approvvigionamento idrico delle ville confinanti.
 
=== Altri Monumenti ===
==== Il monumento ai caduti di Pozzuoli ====
{{vedi anche|Monumento ai caduti (Pozzuoli)}}
Il monumento si trova a largo Giacomo Matteotti, nei pressi di porta Napoli, punto in cui venendo dal lungomare si entra nel centro cittadino. Fu realizzato su progetto dello scultore Enzo Pulchetti per commemorare i 202 soldati puteolani morti durante la [[Grande Guerra]]. Venne inaugurato il 28 giugno [[1931]].
 
==== Il monumento anarchico ====
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==== Il Monumento ai caduti sul lavoro ====
Il Monumento ai caduti sul lavoro si trova all'incrocio tra via Carlo Maria Rosini e le rampe Cappuccini, su una piccola terrazza che si affaccia sul golfo di Pozzuoli. Si tratta di una scultura alta 3,80 metri, composta da una base in pietra su cui si trovano una colonna in marmo, sulla cui parte centrale è affissa una targa marmorea che riporta la dedica “AI CADUTI SUL LAVORO”, affiancata dalla sagoma di un Cristo lavoratore realizzato in lamiera di ferro dello spessore di 2&nbsp;cm e, alla base della colonna, da sei spighe di [[Triticum|grano]] (ricordare i caduti nel settore primario), una [[Ingranaggio|ruota dentata]] (per ricordare chi ha perso la vita nel secondario) e un '[[Ancora|àncora]] (per ricordare le vittime del terziario), realizzati in metallo. Realizzato con il supporto del “Gruppo Amicizia Vincenziana” della ''Casa [[Pio XII]]'', fu voluto dal presidente dell'associazione, Salvatore Bruno<ref>non riuscì a vedere realizzata l'opera perché morì pochi mesi prima dell'inaugurazione</ref>.
 
Disegnata dal professore Raffaele Giamminelli, la scultura fu materialmente realizzata da Luigi Di Fraia e Gennaro Del Giudice, supportati dall'ingegnere Giovanni Grillo. Sulla destra del monumento è affissa una targa che ricorda Salvatore Bruno, nella parte posteriore è riportato il nome dell'associazione e sulla sinistra è ricordato il progettista.
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Fu inaugurata il [[Festa dei lavoratori|1º maggio]] 1980, e da allora, il 1º maggio di ogni anno, in occasione della Festa dei Lavoratori, dalla sede del gruppo “Amicizia Vincenziana” un corteo guidato dai rappresentanti dell'amministrazione comunale raggiunge il monumento, dove si deposita una corona di fiori.
 
===Aree naturali===
====Solfatara====
[[File:Pozzuoli, la solfatara (17424518404).jpg|thumb|La Solfatara]]
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[[File:Lago d'Averno 1.jpg|thumb|left|Il [[lago d'Averno]]]]
{{vedi anche|lago d'Averno}}
Il [[lago d'Averno]] (dal [[lingua greca|greco]] "senza uccelli" perché il gas sulfureo che emanava uccideva gli uccelli che lo sorvolavano), di origine vulcanica, era molto famoso nell'antichità perché lo si credeva la porta degl'inferi ([[Ade (regno)|Ade]]). Lo specchio d'acqua colpisce per la plumbea, immota pesantezza delle sue acque, negre come acque infernali. Il carattere austero e solenne, quasi tenebroso del luogo, il colore delle acque scaturite dal fondo di un vecchio cratere, dense e limacciose, la presenza di una fonte termale lungo la riva del lago, considerata come acqua della [[Stige (fiume)|Stige]], e il ricordo di antiche esalazioni irrespirabili che ammorbavano l'aria e rendevano impossibile il volo degli uccelli, avevano circondato questo luogo di misteriose e paurose leggende e fatto sorgere sulle sue rive la religione dell'oracolo. Gli antichi favoleggiavano che nel lago vivesse il popolo dei [[Cimmeri]], condannati a vivere all'interno di grotte e cavità sotterranee, gli stessi Cimmeri, presso i quali [[Omero]] fa giungere [[Ulisse]] per interrogare [[Tiresia]], l'oracolo dei morti, prima del suo ingresso nell'Ade. Durante la lotta ingaggiata da [[Augusto|Ottaviano]] per la conquista dell'Impero, il Lago d'Averno, sacro alla religione dell'oracolo e della morte, venne sconvolto dal tumulto bellico. La flotta di [[Sesto Pompeo]], minacciava il litorale ede i ricchi porti della Campania; [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]], geniale stratega di Ottaviano, non esitò dinanzi a culti e superstizioni popolari. Vide nel Lago d'Averno un eccellente porto ede un sicuro e comodo cantiere di costruzione, e non esitò a fare quant'era necessario per trasformare il lago in un porto militare, il [[Portus Iulius]] (37 a.C.)
[[File:Lago di Lucrino.JPG|thumb|Veduta del Lago Lucrino]]
 
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Il [[lago di Lucrino]] deve il nome al termine ''Lucrum'' e cioè lucrare: infatti il senatore [[Sergio Orata]] nella [[Roma antica]] lo aveva trasformato in un allevamento ittico, essendo lo stesso lago in comunicazione tramite un canale con il mare.
 
Nel [[37 a.C.]], per opera di [[Marco Vipsanio Agrippa]], il [[lago d'Averno]] ede il lago [[Lucrino]] furono collegati al mare attraverso un canale artificiale per la realizzazione di un colossale porto militare ([[Portus Iulius]]).
 
Nei pressi del lago Lucrino si trovano i resti delle [[terme Stufe di Nerone]].
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{{Demografia/Pozzuoli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 2.224{{formatnum:2224}} persone, pari al 2,86% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso }}</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
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La parlata puteolana, comunque, nei modi riportati dall'Annecchino, è ormai raramente riscontrabile nel territorio, ed è fondamentalmente limitata al centro storico. Questo anche a seguito del trasferimento di molte famiglie dal [[Rione Terra]] ad altre località, principalmente Toiano e Monterusciello.
 
Il puteolano è stato utilizzato dagli artisti della [[Nuova Compagnia di Canto Popolare]] nella loro interpretazione della canzone popolare ''Cicerenella'' in un loro [[Nuova Compagnia di Canto Popolare (album 1972)|LP]] del 1972. Le inflessioni puteolane sono talvolta anche utilizzate con connotazione comica da artisti [[Napoli|napoletani]], similmente alle inflessioni [[Dialetti della Puglia|pugliesi]] di [[Lino Banfi]]. Tra le interpretazioni più note ed esilaranti, vi sono quella del personaggio di "Ciairo" Boccia, impersonato da [[Francesco Paolantoni]], e l'uso del puteolano da parte del cantante comico-trash [[Tony Tammaro]] in alcune delle sue canzoni, come ''«'O Trerrote»'' e ''«'Puzzulan Rap»''. Il puteolano è stato anche utilizzato da [[Alessandro Siani]] per realizzare una [[parodia]] di [[Jeeg robot d'acciaio]], chiamata "Giggig" , oltre che da [[Vincenzo Salemme]] nella commedia ''[[Premiata pasticceria Bellavista]]'' con il personaggio di Romina, interpretato dall'attrice puteolana Cetty Sommella, che aveva già utilizzato il dialetto nel 1981 interpretando Maria nella commedia "I casi sono due" di A. Curcio nella compagnia di Carlo e Aldo Giuffrè e ancora in "Polveri condominiali" di Franco Autiero nel 1991. Lo stesso Salemme ha introdotto il personaggio del cameriere "indiano" (in realtà puteolano) che viene smascherato nel finale di "[[Una festa esagerata]]". Lo stesso personaggio è riproposto in "Napoletano? E famme 'na pizza" dello stesso autore.
 
=== Tradizioni e folclore ===
Il Santo Patrono di Pozzuoli è [[Procolo di Pozzuoli|San Procolo]], martire che viene ricordato dalla Chiesa cattolica il 18 ottobre, mentre a Pozzuoli è ricordato il 16 novembre. I festeggiamenti in suo onore, però, si tengono la seconda domenica di maggio. Questo perché il corpo del santo fu recuperato e riportato in città il [[13 maggio]] del [[1781]]. In ricordo di questo avvenimento, dal [[1845]], come stabilito dal vescovo [[Raffaele Purpo]], nella seconda domenica di maggio le reliquie e un busto argenteo del santo sono portate in processione solenne per le vie della città, insieme a un busto marmoreo di San Gennaro e a quello ligneo di San Celso. Procolo risulta essere uno dei nomi più diffusi in città e spesso viene usato come identificativo, soprattutto il diminutivo: Procolino. Alcuni casi emblematici sono il famoso dolce o la mascotte animata che il comune ha usato per la comunicazione alla cittadina del PUC.<ref>https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_procolino_nuova_mascotte_comune_sensibilizzare_cittadini-8502169.html</ref>
 
Il [[19 settembre]] viene festeggiato San Gennaro, mentre il [[13 giugno]] dalla [[Chiesa dei Santi Francesco e Antonio|chiesa di Sant'Antonio]] parte una processione in onore del santo padovano, nata in ambito marinaro; il [[15 agosto]] si tiene il ''Pennone a Mare'', noto anche come ''"palo di sapone",'' festa popolare legata alla devozione dei pescatori puteolani per la Madonna Assunta, protettrice della gente di mare. Si tratta di una competizione che si svolge nell'area del porto cittadino, dove su un molo viene sistemato un palo in legno di 15 metri, cosparso di grasso animale, posto a 45° rispetto alla banchina e sospeso sul mare. Sul palo sono posizionate 3 bandierine, corrispondenti ad altrettanti gradini del podio, e vince chi, camminando sul palo reso scivoloso dal grasso, riesce a strappare una delle tre bandierine, prima di cadere in mare. La manifestazione, di cui si parla per la prima volta in un articolo datato [[1886]], da luglio [[2020]] è iscritta nell’Inventario IPIC degli Elementi Culturali Immateriali Campani, secondo regolamento [[UNESCO]] del [[2003]].<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/7320-2/|titolo=Pennone a Mare - Palo di Sapone}}</ref>.
 
Oltre alle feste patronali, a Pozzuoli vivono anche dei credi folkloristici, come quello di [[Mamozio|''San Mamozio'']], figura nata a seguito della scoperta della statua di [[Lolliano Mavorzio]] nel [[1704]] e che è stato, a seguito dello spostamento del monumento a [[Complesso archeologico di Baia|Baia]], identificato con la statua del vescovo Léon y Cardenas, a cui era stata storicamente posta vicino nella piazza centrale del paese.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/italia/santo_mamozio_statua_pozzuoli_terremoto_pozzuoli_campi_flegrei-8083344.html|titolo=Santo Mamozio, il caso della statua di Pozzuoli: «Va rispostata in piazza, il bradisismo causa della sua ira»|data=27 aprile 2024|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
 
== Cultura ==
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==== Ricerca ====
L{{'}}'''Istituto Telethon di Genetica e Medicina''', o '''TIGEM''', è un ente di ricerca genetica sito a Pozzuoli, all'interno dell'ex Comprensorio Olivetti. Il TIGEM, diretto dal Professor [[Andrea Ballabio]], è un istituto di ricerca impegnato nell'ambito delle [[Malattia genetica|malattie genetiche]] rare. È stato creato nel [[1994]] a [[Milano]] dalla [[Telethon|Fondazione Telethon]] per volontà di [[Susanna Agnelli]] allo scopo di promuovere l'avanzamento della ricerca finalizzata alla diagnosi, prevenzione e cura delle malattie genetiche umane rare. Nel [[2000]] il TIGEM si è trasferito a [[Napoli]] in una palazzina dello storico [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]] a Via [[Pietro Castellino]], stabilendo diverse collaborazioni con i ricercatori del CNR e delle università locali. Da quel momento in poi il TIGEM ha avuto modo di allargare i propri ambiti di ricerca introducendo la terapia genica e la biologia dei sistemi. Nel [[2008]] in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli viene realizzato il primo [[studio clinico]] sull'[[Amaurosi congenita di Leber]]. A luglio del [[2014]] il TIGEM si è trasferito nuovamente a Pozzuoli, all'interno dell'ex Comprensorio [[Adriano Olivetti]]<ref>L'eccellenza della ricerca del TIGEM è testimoniata dai numerosi fondi che riceve dall'Unione Europeaeuropea e da prestigiose istituzioni internazionali tra cui il National Institutes of Health, la Fondazione europea di biologia molecolare (EMBO) e il Wellcome Trust e l’ERC (European Research Council). Inoltre il TIGEM ha stipulato una collaborazione internazionale con diverse case farmaceutiche prestigiose per studi come la ricerca per sviluppare approcci di terapia genica o farmacologica a malattie neurodegenerative e da accumulo lisosomiale. Fino ada novembre 2016 i geni associati a malattie, identificati dal TIGEM, sono arrivati a 26.</ref>.
 
Nello stesso comprensorio c'è presente anche l'Istituto di Chimica Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche.<ref>{{Cita web|url=https://www.icb.cnr.it/icb-home-it/sede-principale-di-pozzuoli/|titolo=Sede principale di Pozzuoli (NA)}}</ref>
 
==== Scuole ====
Nel comune di Pozzuoli sonosi presenticontano numerose scuole di vario ordine e grado, dall'[[asilo nido]] alle [[Istruzione secondaria|scuole secondarie]], sia pubbliche che [[Scuola paritaria|paritarie]], sparse per tutto il territorio e in tutte le frazioni, per un totale di 115 istituti e complessi. In città sonoci presentisono [[Liceo classico|licei classici]], [[Liceo linguistico|linguistici]], [[Liceo scientifico|scientifici]], [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], [[Istituto Magistrale|magistrali]], [[Istituto Alberghiero|alberghieri]], turistici, agrari e di ragioneria.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/campania/94-pozzuoli/75-scuole/|titolo=Scuole Pozzuoli (NA) - pubbliche e private|sito=Tuttitalia.it|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/063/060/scuole/|titolo=Scuole Pozzuoli pubbliche e private|accesso=21 maggio 2024}}</ref> All'[[Accademia Aeronautica]] si svolgono anche corsi universitari, forniti in collaborazione con l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]].<ref>{{Cita web|url=https://www.accademiaaeronautica.it/universita/|titolo=UNIVERSITÀ|sito=Accademia Aeronautica|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
 
=== Musei ===
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==== Il museo diocesano ====
{{ vedi anche|Museo diocesano di Pozzuoli}}
L'unico museo della città è stato ideato per salvaguardare la memoria dell'arte sacra diocesana che è stata in parte compromessa prima dall'incendio della cattedrale nel [[1964]] e poi dalle crisi bradisismiche.
La sede definitiva è stata inaugurata dal [[vescovo]] mons. [[Gennaro Pascarella]] il 20 maggio [[2016]] presso i locali del palazzo vescovile al [[Rione Terra]] un tempo ada uso del [[Seminario|seminario diocesano]].
 
=== Eventi ===
*'''''A Corto di Donne''''': festival di cortometraggi che si tiene a Pozzuoli dal [[2005]]. È organizzato dall'associazione culturale "Quicampiflegrei" e dal "Coordinamento Donne Area Flegrea". La rassegna è dedicata alle filmmaker donne e ai loro [[Cortometraggio|cortometraggi]], a tema libero, divisi in 4 sezioni: [[animazione]], [[Documentario|documentari]], [[fiction]] e [[videoarte]].
* '''''[[Pozzuoli Jazz Festival]]'''<ref>{{Cita web|url=http://www.pozzuolijazzfestival.com/ |titolo=Pozzuoli Jazz Festival|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130717064624/http://www.pozzuolijazzfestival.com/}}</ref>'': festival della musica [[jazz]] che si tiene annualmente a Pozzuoli dal [[2010]] organizzato dall'associazione culturale "Jazz and Conversation".
* '''''Pozzuoli Folk Festival''''': nato nel [[2015]], dalla volontà delle associazioni "Noi Re(si)stiamo Qui - Pozzuoli", "DiversaMenteGiovani" e "GenerAzione Flegrea".
* '''''Malazè''':'' Manifestazione archeo-eno-gastronomica che si svolge a settembre, ideata dall'associazione "Campiflegrei a tavola", con eventi sul territorio che fondono insieme cultura, storia, gastronomia, enologia, natura e ambiente.
* '''''Premio Dicearchia''':'' organizzato il [[31 maggio]] di ogni anno da "ACLI Dicearchia Pozzuoli", in memoria di Lia Di Francia. Il premio è un'opera di artisti puteolani (per due anni del Maestro Antonio Testa, gli ultimi due anni del Maestro Antonio Isabettini). Viene assegnato a una personalità impegnata nella tutela dell'ambiente e della salute. Nel [[2014]] il premio è stato consegnato a Padre Maurizio Patriciello; nel [[2015]] al comandante del [[Corpo forestale dello Stato|Corpo Forestale dello Stato]], Generale Sergio Costa; nel 2016 alla vedova del poliziotto Roberto Mancini che scoprì la cosiddetta "Terra dei fuochi"; nel [[2017]] al professor Antonio Giordano, direttore e fondatore dell{{'}}''Istituto di ricerca per il cancro Sbarro'' a [[Philadelphia (Pennsylvania)|PhiladelphiaFiladelfia]] ([[USAStati Uniti]]).
*'''''Libro Fest della Kermesse Villaggio Letterario''':'' evento annuale dedicato al libro con autori legati alla Campania e alla Sicilia, organizzato dalle associazioni "Lunaria Onlus A2" e "Villaggio Letterario". La V edizione è stata dedicata a [[Raimondo Bucher]], scopritore dei [[Parco sommerso di Baia|resti archeologici sommersi di Baia]].
*'''''No Limits Wine e Diving''':'' Vini estremi del Mondo e immersioni nel ''Portus Iulius'' di Pozzuoli. Evento annuale organizzato dalle associazioni "Lunaria Onlus A2" e "Villaggio Letterario".
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Pozzuoli è suddivisa in diverse frazioni e quartieri:
* '''[[Rione Terra]]''' è il quartiere storico del paese, ovvero il suo centro di origine greco-antica e su cui si è sviluppata anche la città medievale. [[Acropoli]] in epoca greca, in epoca romana fu il quartiere dei [[Lupanare|lupanari]]. Oggi, è prettamente disabitato, a seguito dello sgombero per il [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '70|bradisismo del 1970]], ma è stato completamente ristrutturato per diventare un'attrazione turistica e un quartiere alberghiero per la città, nonché un luogo di ritrovo culturale, data la presenza di tracce archeologiche di grande importanza nei vecchi edifici storici.
* '''Borgo delle Piscinelle''' è il quartiere attiguo al Rione Terra, facente parte oggi del centro storico e corrispondente agli insediamenti sorti nel [[XVI secolo]] di fianco alla Porta Napoli, cioè la porta d'ingresso alla città. È chiamato così perché vi era in zona l'acquedotto che portava l'acqua dal [[Acquedotto romano del Serino|Serino]]. Il quartiere si estende nella zona orientale, dal Rione Terra al Macellum, e il nome è arrivato a identificare anche il ''Rione [[Postierla]]'', che nacque lo stesso periodo e si espanse verso l'attuale [[Porto di Pozzuoli|porto]].
* '''[[Arco Felice]]''' è un quartiere situato tra Lucrino e Pozzuoli borgo, sorto agli inizi del 1900 dopo lo sviluppo della [[Ferrovia Cumana|linea ferroviaria Cumana]]. Prende il nome dai resti di un acquedotto romano in [[laterizio]], di cui rimane in piedi un grande [[Arco (architettura)|arco]], detto arco felice vecchio, sito in località [[Cuma]].
* '''Lucrino''' è unaun frazionequartiere in cui sono ubicati: la parte occidentale dell'oasi naturalistica del Monte Nuovo e il [[lago d'Averno]] considerato la porta agli inferi; sulle sue sponde èsi presentetrova il famoso Tempio di Apollo. Il suo nome deriva dalla parola ''lucrum'' (guadagno). Nel [[I secolo a.C.]], infatti, l<nowiki/>[[Imprenditore|']]<nowiki/>imprenditorei<nowiki/>mprenditore e ingegnere romano [[Sergio Orata]], impiantò nelle acque del lago una coltivazione di ostriche, ricavandone grandi ricchezze. Prima dell'eruzione del [[Monte Nuovo]] del [[1538]], che lo distrusse completamente, sorgeva, su una collina dell'odierna Lucrino, [[Tripergole]], un villaggio termale noto per le proprietà curative termali delle sorgenti flegree.
* '''Rione [[Alfonso Artiaco|Artiaco]]''' è un quartiere popolare nato tra il [[1958]] e i primi [[Anni 1960|anni 60']], come soluzione abitativa per gli abitanti eccedenti al Borgo delle Piscinelle.<ref>{{Cita web|url=http://www.memoriedalterritorio.it/index2.php?option=com_sobi2&sobi2Task=dd_download&fid=39&format=html&Itemid=53|titolo=Intervista a D'Oriano Renato, segretario della DC giovani di Pozzuoli ai tempi del bradisismo}}</ref> È posto sulla via omonima, via di collegamento tra Pozzuoli e [[Quarto (Italia)|Quarto]] (proseguendo per quella strada si giunge di fatti alla cosiddetta "[[Montagna Spaccata|Mon]]<nowiki/>[[Montagna Spaccata|tagna spaccata]]").
* '''Rione Bognar''' è un quartiere residenziale nato negli [[Anni 1950|anni 50']] nella zona alta di Pozzuoli, nei pressi dell'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|Anfiteatro Flavio]] cittadino. Il quartiere si sviluppa nei pressi della [[Stazione di Pozzuoli Solfatara]].
* '''Pisciarelli''' è quella parte della località di [[Agnano|Agnano Terme]] ricompresa nel territor<nowiki/>io del comune di Pozzuoli. La restante parte di Agnano fa parte dell'ex frazione [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]] del comune di Napoli.
* '''[[Monte Cigliano|Cigliano]]''' è un insediamento agricolo, posto nel cratere del monte omonimo, a ovest<nowiki/> degli [[Riserva naturale Cratere degli Astroni|Astroni di Agnano]] e a est della località Campiglione. La zona settentrionale di questo insediamento agricolo è detto "''Cofanara''", per il nome della via su cui insiste.
* '''San Vito''' è una contrada sulle pendici occidentali del monte Cigliano, in cui è pr<nowiki/>esente una [[necropoli]] romana del [[I secolo d.C.]], e una chiesa [[San Vito|omonima]], insistente sulla zona dal [[1655]] (e che dà nome alla contrada).<ref>{{Cita web|url=https://campiflegrei.it/mobile/Necropoli%20di%20San%20Vito.html|titolo=Necropoli di San Vito - Pozzuoli - Campi Flegrei|sito=campiflegrei.it|accesso=21 maggio 2024}}</ref>
* '''La Schiana''' è la contrada in cui insiste l'[[Ospedale]] di Pozzuoli "Santa Maria delle Grazie", nato nel [[XVI secolo]] di fianco all'[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli)|omonima chiesa]] nel centro storico del paese<ref>L'Ospedale rimase lì, gestito da una confraternita Laica, fino alla fine del XIX secolo. Nel 1917 l'Ospedale fu spostato nel Tubercolario militare, nei pressi dell'attuale Accademia AreonauticaAeronautica, e vi rimase fino al 1967.</ref>. È una zona poco abitata, dove sono presenticompaiono solo diverse ville unifamiliari, posta a estovest del Rione Toiano, a nord del [[lago d'Averno]] e a ovestest della zona di Cuma. A nord dell'ospedale vi è un insediamento abitativo chiamato "''Privata Monterusso''", dal nome dell'omonima via.
* '''Campiglione''' è una zona posta a ovestest del Rione Toiano, di preciso indica la [[caldera]] del [[Monte Gauro]]. All'interno del cratere è presentestato istituito dal [[1966]] il "[[Carney Park]]", un centro ricreativo per i militari della [[United States Navy|U.S. Navy]]. In zona, insiste la [[Via Antica consolare campana|Via Campana]], lungo la quale sono sorte diverse attività commerciali e anche un centro commerciale. Sulle pendici settentrionali del Monte Gauro, in zona insiste un'area residenziale denominata "''Castagnaro''", mentre sulle pendici occidentali insiste la zona agricola di "''Sant'Angelo''".
* '''Rione Toiano''' è un quartiere popolare sorto per dare una risposta abitativa ai cittadini di Pozzuoli, sfrattati dal Rione Terra e dal centro storico dopo il bradisismo del [[1970]], ed è posto al centro tra l'antica Pozzuoli e il “contemporaneo” megaquartiere di Monterusciello. È il centro dell'attività amministrativa, in quanto vi si trova la casa comunale, e ci sono anche alcune scuole ede alcune attività commerciali. È un quartiere prettamente residenziale, che ha la connotazione di un quartiere di [[Edilizia residenziale pubblica|case popolari]].
* '''[[Monterusciello]] (o Monteruscello)'''<ref>Non è un equivoco né un errore chiamarlo Monterusciello o Monteruscello, il primo non è altro che una pronuncia dialettale del secondo, che a seguito è stato anche accettato dalla toponomastica. Tendenzialmente, si tende a utilizzare "Monterusciello" per indicare il quartiere e "Monteruscello" per indicare la zona geografica, il colle sotto il quale è stato costruito il quartiere. Inoltre, il toponimo Monterusciello deriva probabilmente dal tardo latino "Mons Rosellus", cioè "monte delle canne".</ref> è un quartiere costruito a seguito del [[Bradisismo flegreo#Pozzuoli anni '80|bradisismo]] avvenuto negli [[Anni 1980|anni '80]] e oggi abitato da oltre 30.000{{formatnum:30000}} abitanti. Data la vastità della zona, nata per essere in parte una ''"new town"'', presenta ampi viali alberati, strade larghe, enormi parchi residenziali, e diverse attività commerciali, specialmente ai confini con [[Quarto (Italia)|Quarto]] e a sud. Diverse le infrastrutture presenticomprese nel territorio, come la [[Piscina olimpica|piscina olimpionica]] all'interno del Palazzo dello Sport (che ha tra l'altro ospitato per alcune stagioni la squadra di [[pallacanestro]] di [[Napoli]]) e un campo regolamentare interamente costruito in erba sintetica ede una pista da jogging lunga 500 metri (ada uso della Scuola calcio "Monterusciello"). Vi sono anche licei e istituti tecnici e professionali, con studenti provenienti dalla città metropolitana di Napoli e anche dalla provincia di [[Caserta]]. Tuttavia sono presentinon dellemancano opere mai completate o realizzate, anche a causa delle infiltrazioni camorristiche, come il centro tennistico in Viavia De Curtis, ampi locali non utilizzati a ridosso dell'Ufficio Postale, l'ex scuola alberghiera e un Centro Commerciale in Via Modigliani mai messo in funzione ede ora distrutto dal tempo e dai vandalismi. Inoltre non vi sono luoghi di ritrovo, come cinema o teatri.<ref>{{Cita news|autore=Francesca Pilla|titolo=“I solitari fantasmi di Monterusciello”|pubblicazione=Il Manifesto|data=18 aprile 2006|url=http://cirobiondi.wordpress.com/inchesta-de-il-manifesto-i-solitari-fantasmi-di-monterusciello/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071022091256/http://cirobiondi.wordpress.com/inchesta-de-il-manifesto-i-solitari-fantasmi-di-monterusciello/}}</ref> Nella zona settentrionale del quartiere, zona prettamente residenziale, si svolge anche il mercato rionale cittadino; e la piazza [[Totò|Antonio De Curtis]] è stata recentemente zona di riqualificazione urbana tramite il progetto "Monterusciello Agro City".<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/pozzuoli-inaugurata-la-nuova-piazza-de-curtis-a-monterusciello-le-foto/|titolo=POZZUOLI/ Inaugurata la nuova Piazza de Curtis a Monterusciello – LE FOTO|sito=Cronaca Flegrea|data=29 gennaio 2021|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref name="liniziativa.net">{{Cita web|url=https://www.liniziativa.net/progetto-mac-al-via-i-lavori-di-riqualificazione-di-piazza-de-curtis-a-monterusciello/|titolo=Progetto MAC/ Al via i lavori di riqualificazione di Piazza De Curtis a Monterusciello - l'Iniziativa|data=18 novembre 2019|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref><ref name="liniziativa.net"/><ref>{{Cita web|url=https://www.macpozzuoli.eu/|titolo=Il Progetto MAC|lingua=it|accesso=21 maggio 2024}}</ref> La zona è collegata mediante la stazione ferroviaria di [[Stazione di Grotta del Sole|Grotta del Sole]], anche se per la sua posizione eccessivamente a nord (è praticamente al confine con Quarto e Giugliano) non connette in modo efficiente tutto l'abitato.
* '''[[Scavi archeologici di Cuma|Cuma]]''' è un quartiere alla periferia ovest della città di Pozzuoli, conosciuta per possedere i famosi siti archeologici: [[Tempio di Apollo (Cuma)|tempio di Apollo]], tempio di Iside, [[Tempio di Giove (Cuma)|tempio di Giove]], Arco Felice, strade romane, [[antro della Sibilla]], anfiteatro cumano e necropoli. È un quartiere non densamente abitato, dove però si sono sviluppate anche attività terziarie (prettamente ristoranti). Le abitazioni si sono sviluppate soprattutto nella zona pianeggiante e ex-paludosa della ''Nuova Colmata'', posta a sud di Licola, mentre nei pressi dell'Antro della Sibilla èsi presentetrova la zona agricola denominata "''Monte di Cuma''". Sarebbe collegato tramite la [[Ferrovia Circumflegrea|Circumflegrea]] grazie alla [[Stazione di Cuma|stazione omonima]], ma la tratta è inattiva a causa della scarsa affluenza di traffico.
* '''[[Licola]]''' è il quartiere pianeggiante e prevalentemente litoraneo a nord-ovest della città di Pozzuoli. Sviluppatosi in era fascista grazie ada una bonifica e all'inserimento di famiglie provenienti dal Nordnord-Estest italiano a cui il regime assegnava casa, podere ede animali e agli insediamenti dell'[[Opera Nazionale Combattenti]]. Confina a sud con [[Cuma]], ada est con Monterusciello, a nord con [[Giugliano in Campania]] (la cui zona confinante ha lo stesso nome ed è in parte tutelata nell'ambito della [[Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola|Riserva naturale Costa di Licola]]). In passato era una zona a forte vocazione turistica, oggi ridimensionata (causa anche la antropizzazione maggiore dei luoghi causata dagli sfollati del bradisismo). Nella zona è presentesorge il depuratore di Licola-Cuma, che serve tutta l'area settentrionale della Città metropolitana di Napoli, posto nei pressi della [[Stazione di Licola|stazione della Circumflegrea]] (attuale capolinea della ferrovia). Una parte di questo quartiere è denominata ''[[Lido di Licola|Marina di Licola]]'', servita dalla [[Stazione di Marina di Licola|stazione omonima]] presente sulla tratta inutilizzata da Licola a [[Stazione di Torregaveta|Torregaveta]], che dovrebbe servire gli stabilimenti balneari in zona. Nei pressi della frazione vi è una parte della [[Riserva naturaleriserva "Foce Volturno - Costa di Licola|Riserva naturale Costa di Licola]]".
 
== Economia ==
=== Agricoltura e Pesca ===
==== Mercato ortofrutticolo all'ingrosso ====
In viale dell'Europa Unita si trova il mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Pozzuoli, che almeno fino al 2015 era ritenuto il quarto in Campania per fatturato e superficie, il sesto in tutto il Sud Italia. Parzialmente chiuso nel 2010 per carenze igienico sanitare, fu riaperto a settembre del 2015 dopo un intervento di ristrutturazione e manutenzione straordinaria costato circa 2 milioni di euro e finanziato dal programma PIU Europa.<ref>{{Cita web|url=https://www.ildenaro.it/pozzuoli-riapre-il-mercato-dell-ortofrutta-all-ingrosso/|titolo=Pozzuoli, riapre il mercato dell’ortofrutta all’ingrosso}}</ref>.
 
==== Mercato ittico all'ingrosso ====
Nella città è presenteattivo un rilevante [[mercato ittico]] all'ingrosso, situato in via Fasano e inaugurato nel [[1977]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_dal_governo_6_milioni_per_il_palazzo_del_mare_ultime_notizie-8150378.html|titolo=Pozzuoli, dal governo 6,2 milioni per il Palazzo del Mare|sito=www.ilmattino.it|data=30 maggio 2024|lingua=it|accesso=30 maggio 2024}}</ref> Almeno fino al [[2009]] viene riportato come il terzo mercato ittico all'ingrosso più grande d'Italia.<ref>{{Cita web | url = http://www.notiziarioitaliano.it/index.php/notiziario-flegreo-economia/76798-mercato-ittico-allingrosso-unoccasione-da-non-perdere | titolo = Mercato Ittico all'ingrosso, un'occasione da non perdere | sito = NotiziarioItaliano.IT | data = 21 dicembre 2009 | accesso = 25 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.todayis/20130729131510/http://www.notiziarioitaliano.it/index.php/notiziario-flegreo-economia/76798-mercato-ittico-allingrosso-unoccasione-da-non-perdere }}</ref> Nel [[2023]] ha aperto anche dei magazzini per la vendita di [[frutti di mare]] (dopo averli chiusi nel [[2016]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/pozzuoli_riapre_il_mercato_ittico-7778242.html|titolo=Pozzuoli, riapre il mercato ittico all'ingrosso dopo sette anni|sito=www.ilmattino.it|data=25 novembre 2023|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref> È in progetto, grazie ai fondi [[Piano nazionale di ripresa e resilienza|PNRR]], una ristrutturazione del fabbricato in cui è ospitato.<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/comunicato-stampa-pozzuoli-approvato-il-bilancio-del-comune-ecco-tutti-gli-interventi-previsti-nei-prossimi-tre-anni/|titolo=[COMUNICATO STAMPA] Pozzuoli. Approvato il bilancio del Comune: ecco tutti gli interventi previsti nei prossimi tre anni|autore=Giordana Mobilio|sito=Comune di Pozzuoli|data=31 maggio 2023|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liniziativa.net/primo-piano-e-terrazze-del-mercato-ittico-allingrosso-di-pozzuoli-verso-la-concessione-ai-privati-per-18-anni/|titolo=Primo piano e terrazze del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, verso la concessione ai privati per 18 anni|data=10 febbraio 2022|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/la-rivoluzione-del-mercato-del-pesce-di-pozzuoli-che-punta-a-diventare-il-piu-bello-del-mondo/|titolo=La rivoluzione del mercato del pesce di Pozzuoli che punta a diventare «il più bello del mondo»|sito=Cronaca Flegrea|data=5 giugno 2023|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
===Industria===
==== Stabilimenti meccanici di Pozzuoli ====
Nella città era presente una fiorentissima l'attività industriale, difatti lungo l'asse viario (Via Fasano) che collega il centro con l'insediamento urbano di Arco Felice hanno operato per lungo tempo gli stabilimenti meccanici di Pozzuoli, importante realtà industriale della provincia. Le origini risalgono al [[1885]], quando l'industria britannica [[Armstrong Whitworth|Armstrong]], che costruiva armi per forze armate di tutto il mondo venne autorizzata ada impiantare a Pozzuoli una fabbrica metallurgica per la costruzione di artiglierie navali, lungo la costa, su un'area di 50.000{{formatnum:50000}} metri quadrati, dove anticamente, secondo la tradizione, sorgeva l'Accademia di Cicerone.
 
La fabbrica fu un'importante fonte di reddito per la maggior parte delle famiglie puteolane; nel [[1886]] vi lavoravano 250 operai che diventarono {{formatnum:4000}} nel [[1911]] e {{formatnum:5000}} nel [[1916]]. Negli anni che precedettero il [[primo conflitto mondiale]] nello stabilimento venne costruito gran parte dell'armamento delle [[Nave da battaglia|navi da battaglia]] [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]] e di quelle delle classi [[Classe Conte di Cavour|Cavour]] e [[Classe Caio Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]], in particolare l'armamento principale costituito dal [[cannone]] [[305/46 Mod. 1909|305/46]] [[Elswick Ordnance Company|EOC]] [[Pattern|Pattern "T"]] che ha equipaggiato la corazzata Dante Alighieri e le corazzate [[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Cesare]] e [[Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]]; lo stabilimento divenne la maggiore fabbrica di cannoni in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]. All'inizio del [[XX secolo|novecento]] alla lavorazione meccanica venne abbinata quella siderurgica. Lo stabilimento era favorito dalla posizione, con la collocazione sul mare, con un grande pontile lungo 200 metri, fornito di binari ferroviari che si estendevano per sette chilometri all'interno della fabbrica. La posizione consentiva l'approdo delle navi da carico che portavano il carbone e il minerale ferroso e anche delle navi militari, in cui dovevano essere imbarcati i cannoni. Nel corso della prima guerra mondiale lo stabilimento ebbe una grande espansione produttiva cui sarebbe seguito un periodo di crisi dopo il [[1919]], a causa della fine dell'economia di guerra, che provocherà il passaggio nel [[1929]] al gruppo [[Ansaldo]].
 
Nel periodo tra le due guerre la denominazione divenne prima "Arsenale artiglierie" per poi assumere quella di "Ansaldo artiglierie" dopo il passaggio all'Ansaldo.
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Dopo la seconda guerra mondiale la denominazione divenne ''Stabilimenti meccanici di Pozzuoli'' e venne progressivamente abbandonata la produzione bellica, per dedicarsi alla produzione meccanica media, fucinatura, stampaggio e carpenteria. Nel primo periodo dopo la guerra poiché le commesse civili tardavano a decollare, venne sviluppato e costruito per la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] un moderno pezzo d'artiglieria navale, il [[cannone]] antiaereo da 76/{{M|62|u=mm}} denominato tipo [[Oto Melara 76/62 MMI|SMP3]], cioè da tre pollici, da cui scaturisce la sua sigla “SMP-3”, imbarcato sulle [[Corvetta|corvette]] [[Classe Albatros (corvetta)|Albatros]] e sulle corvette dello stesso tipo realizzate nei [[Cantiere navale|cantieri]] italiani per la [[Marina reale danese|marina danese]] e [[Marina Olandese|olandese]]. La produzione di questo cannone fu l'ultima commessa militare di questi stabilimenti, in quanto la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] decise di affidare la produzione delle sue artiglierie navali agli stabilimenti [[Oto Melara]] di [[La Spezia]].
 
Nel [[1948]] questi stabilimenti passarono sotto il controllo dell'[[Istituto per la Ricostruzione Industriale|IRI]], come diramazione della finanziaria [[Finmeccanica]]. Inizia così anche la costruzione di materiale rotabile ferroviario prima con l'insegna degli stessi S.M.P. per proseguire nel [[1957]] con l'[[Aerfer]] ede infine nel [[1967]] con la [[Sofer (azienda)|SOFER]].
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] gli stabilimenti vengono rilevati dalla [[IMAM]] (Industrie meccaniche aeronautiche meridionali SpA) che a sua volta venne inglobata dalla Aerfer, società di Finmeccanica costituita il 26 luglio [[1955]] per raggruppare le attività del polo aeronautico campano.
 
Nel [[1967]], in seguito alla scissione di questa società, lo stabilimento venne ceduto alla [[Sofer (azienda)|Sofer Officine Ferroviarie]] del gruppo [[EFIM]], che l'anno seguente, in seguito alla ristrutturazione delle aziende del gruppo che operavano nel settore ferroviario, venne inglobata dalla [[Breda Costruzioni Ferroviarie|Breda Ferroviaria]] con cui negli [[Anni 1980|anni ottanta]] diede vita al [[consorzio]] [[Inbus]].
 
Nel tempo lo stabilimento ha raggiunto i 170.000{{formatnum:170000}} metri quadrati di estensione.
 
Dopo una prima grande crisi nel [[1993]], nel [[2003]] gli stabilimenti sono stati chiusi dopo oltre 100 anni di attività.
 
Per l'area precedentemente occupata dagli stabilimento è in corso un progetto per la riqualifica e la successiva destinazione a [[centro velico]], e parte dell'area dismessa è stata data in concessione dalla [[Prysmian|Prysmian Group]], che ha una sua sede già nei pressi di Arco Felice.<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/prysmian-chiude-battipaglia-ampliamento-ex-sofer-pozzuoli/|titolo=POZZUOLI{{!}} Prysmian chiude a Battipaglia e punta sull’ampliamento nell’area ex Sofer|autore=Chiara Sorice|sito=Pozzuoli News 24|data=19 aprile 2024|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref> ÈVi è presentecompreso anche un parcheggio.<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/parcheggio-gratuito-via-fasano-pozzuoli/|titolo=POZZUOLI{{!}} Aperto un nuovo parcheggio in via Fasano|autore=redazione|sito=Pozzuoli News 24|data=23 dicembre 2022|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref> Vi è anche un'ampia zona afferente al [[Porto di Pozzuoli|porto]].<ref>{{Cita web|url=https://comune.pozzuoli.na.it/aree-tematiche-2/mobilita-e-polizia-locale/il-porto/|titolo=Il Porto|sito=Comune di Pozzuoli|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
==== Stabilimento Olivetti ====
{{vedi anche|Stabilimento Olivetti (Pozzuoli)}}
Lo ''stabilimento Olivetti'' è stato uno degli stabilimenti della società [[Olivetti]] costruito durante la presidenza di [[Adriano Olivetti]]. Progettato negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] da [[Luigi Cosenza]], lo stabilimento è un'opera di [[Movimento moderno|architettura moderna]] di Pozzuoli ed è un esempio di integrazione architettonica nel panorama naturale della costa napoletana. Lo stabilimento nacque per la produzione di [[Calcolatore|macchine calcolatrici]] e [[macchine da scrivere]]; negli [[Anni 1980|anni 80']] l'informatizzazione portò l'Olivetti a rendere lo stabilimento un centro di produzione [[computer]], specializzato nel [[software]] (l'[[hardware]] era prodotto agli stabilimenti di [[Marcianise]]): nacque così quindi il Centro Tecnologie e Servizi di Impresa Olivetti.<ref>{{Cita web|url=https://www.docomomoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Vincolo.pdf|titolo=Vincolo Stabilimento Olivetti a Pozzuoli - Docomomo Italia}}</ref> Nel [[2004]] la proprietà è passata al Fondo Tecla, società del [[Pirelli RE|Gruppo Pirelli]].<ref>{{Cita web|url=https://prelios.com/it/news/tecla-fondo-uffici-attivita-di-dismissione-del-portafoglio-immobiliare-residuo-del-fondo|titolo=Tecla Fondo Uffici: Attività di dismissione del portafoglio immobiliare residuo del fondo}}</ref> Alla chiusura del fondo, nel [[2017]],<ref>{{Cita web|url=https://www.fondiimmobiliarichiusi.it/sito/fondo-tecla-fondo-uffici/|titolo=Fondo Tecla Fondo Uffici {{!}} Fondi immobiliari Chiusi e SIIQ - Fondiimmobiliarichiusi.it|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>, gli stabilimenti sono passati in mano alla [[DeA Capital|DeA Capital Real Estate SGR]].<ref>{{Cita web|url=https://www.wiparchitetti.com/progettazione-nuovi-uffici-olivetti/|titolo=Progettazione nuovi uffici Olivetti|autore=Andrea Rinaldi|sito=WIP Architetti|data=17 ottobre 2021|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
Dopo essere stato per anni sede degli stabilimenti Olivetti, oggi ospita anche diverse altre attività, come il TIGEM e l'Istituto di Chimica Biomolecolare del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], uffici [[Vodafone Italia|Vodafone]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/speciali/studiare_impresa/vodafone_dietro_le_quinte_della_rete_che_lega_il_mondo-6685775.html|titolo=Vodafone, dietro le quinte della rete che lega il mondo|sito=www.ilmattino.it|data=13 maggio 2022|lingua=it|accesso=22 maggio 2024}}</ref> e [[Wind Tre|WindTre]].
 
==== Cantieristica ====
Nel comune puteolano è presenteattiva una floridissima rete di aziende di cantieristica.
 
==Infrastrutture e trasporti==
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Pozzuoli è collegata con il [[Napoli|capoluogo]] attraverso tre linee ferroviarie:
* la [[Linea 2 (servizio ferroviario metropolitano di Napoli)|linea 2]] della [[metropolitana di Napoli]] (con la stazione di [[Stazionestazione di Pozzuoli Solfatara|Pozzuoli Solfatara]]);
* la [[ferrovia Cumana]] (con [[Ferrovia Cumana#Percorso|73 stazioni attive e 2una in costruzione]] nel territorio comunale di Pozzuoli);
* la [[ferrovia Circumflegrea]] (con [[Ferrovia Circumflegrea#Percorso|4 stazioni sulla tratta]] ricadente nel comune, didelle cuiquali attivaattive solo quella di [[Stazione di Licola|Licola]] e [[Stazione di Grotta del Sole|Grotta del Sole]]).
Dalla [[stazione di Pozzuoli Solfatara]], capolinea della [[Linea 2 (servizio ferroviario metropolitano di Napoli)|linea 2]], partono anche treni diretti verso [[Stazione di Villa Literno|Villa Literno]], che effettuano le fermate nelle stazioni di [[Stazione di Quarto di Marano|Quarto di Marano]] e [[Stazione di Giugliano-Qualiano|Giugliano-Qualiano]].
 
==== Tramvie ====
Fra il [[1883]] e la [[seconda guerra mondiale]] era attiva la [[tranvia Napoli-Bagnoli-Pozzuoli]].
 
NelTra dicembreil [[2022]] e il 2023<ref>{{cita web |url=https://www.sudnotizie.com/mobilita-sostenibile-ok-definitivo-al-pums-della-citta-metropolitana-di-napoli/ |titolo=Mobilità sostenibile, ok definitivo al PUMS della Città Metropolitana di Napoli }}</ref> è stato approvato dalla Città Metropolitana di Napoli il nuovo [[Piano Urbano della Mobilità|Piano Urbano della Mobilità Sostenibile]], che prevede la costruzione,progettazione entrodi ilun 2031collegamento, dicon bus unao [[tramvia]] a sede riservata, dettadetto ''Gronda Ovest'', che dalla [[Chiaiano (metropolitana di Napoli)|stazione di Chiaiano]] della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|Linea 1]] passeràdovrebbe passare per i comuni di [[Mugnano di Napoli]], [[Marano di Napoli|Marano]], [[Calvizzano]], [[Villaricca]], [[Qualiano]] e [[Giugliano in Campania|Giugliano]], fino alla [[stazione di Licola]] della [[Circumflegrea]], nel territorio di Pozzuoli.<ref>{{cita web |url=https://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/9755501/Relazione+di+Piano+-+Progetto+PUMS+CMNA.pdf/f1310fab-03d0-4084-b0d9-7412667769f1 |titolo=Città Metropolitana di Napoli- Relazione Piano di progetto PUMS CMNA |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Porto ===
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=== Mobilità urbana ===
È collegata a Napoli con le linee extraurbane di autobus dell'[[Ente Autonomo Volturno|EAV]] che raggiungono [[Bacoli]] e [[Torregaveta]] e della ex [[CTP (Napoli)|CTP]] che raggiungono [[Mondragone]] e [[Baia Domizia]]. È collegata anche, ma con arrivo a Piazzale Tecchio, a [[Fuorigrotta]], con autolinee dell'[[Ente Autonomo Volturno|EAV]] (ex [[SEPSA]]), con partenze di ogni mezz'ora circa dal capolinea nella frazione di Monteruscello nei pressi della stazione Grotta del Sole della [[Ferrovia Circumflegrea]] e con percorso in Tangenziale, ingresso Monteruscello Sud uscita Agnano e viceversa; dallo stesso capolinea e sempre con autolinee EAV ogni ora un collegamento con Nisida, [[Città della scienza]], con passaggio nei pressi dell'Ospedale La Schiana e un percorso che attraversa Arco Felice e il centro cittadino per raggiungere il capolinea attraverso il lungomare. Trasporti all'interno del territorio di Pozzuoli sono gestiti dalla ex [[CTP (Napoli)|CTP]], ma con cadenza non molto frequente. Ad esempio, il P9 che collega il porto con la Solfatara passa una volta l'ora, mentre il 955 dell'EAV, che collega il porto con via Campana e la zona di [[Monte Cigliano|Cigliano]], passa una volta ogni 65 minuti.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|6 maggio [[1944]]|14 novembre [[1946]]|[[Raimondo Annecchino]]|[[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]-</br />[[AMGOT]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|15 novembre [[1946]]|20 giugno [[1952]]|[[Raimondo Annecchino]]|[[Partito Socialista Italiano|PSIUP/<br/>PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|21 giugno [[1952]]|17 gennaio [[1954]]|Domenico Conte|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francesco|cognome=Lubrano|titolo=Domenico Conte, poliedrico uomo di sport|accesso=8 maggio 2024|url=https://www.academia.edu/42923228/Domenico_Conte_poliedrico_uomo_di_sport}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|18 gennaio [[1954]]|4 settembre [[1954]]|Giovanni De Silva||Commissario<br/>prefettizio|<ref>{{Cita news|titolo=Commissario prefettizio insediato a Pozzuoli|pubblicazione=L'Unità|data=19 gennaio 1954|p=1|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1954/01/19/page_001.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Un grave arbitrio clericale contro il comune di Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=19 gennaio 1954|p=16|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1954/1954_1-2-3-4/1954_1_19_16_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=6}}</ref><ref name=":A">{{Cita libro|autore=Raimondo Annecchino|titolo=Storia di Pozzuoli e della zona flegrea|anno=1996|editore=Alberto Gallina Editore|ISBN=9788887350586}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|5 settembre [[1954]]|26 dicembre [[1954]]|Alfonso Ferrara||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
{{ComuniAmminPrec|27 dicembre [[1954]]|22 marzo [[1956]]|Alfonso Allodi||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
{{ComuniAmminPrec|23 marzo [[1956]]|28 maggio [[1956]]|Filippo Piscopo||Commissario<br/>prefettizio|<ref name=":A" />}}
{{ComuniAmminPrec|29 maggio [[1956]]|20 giugno [[1960]]|Giuseppe Di Matteo|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|titolo=Dopo 7 giorni di sciopero agli SMP Vigorelli si impegna di convocare le parti|pubblicazione=L'Unità|data=30 gennaio 1959|p=7|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1959/01/30/page_007.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Ritorna la calma a Pozzuoli che è presidiata dalla polizia|pubblicazione=La Stampa|data=13 novembre 1958|p=9|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0067_01_1958_0270_0009_24766293/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Il dramma di Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=19 marzo 1958|p=8|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1958/1958_1_2_3_4/1958_3_19_67_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=7}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 giugno [[1960]]|23 luglio [[1961]]|Odoacre Oriani|[[Partito Monarchico Popolare|PNPPMP]]-[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|titolo=A Pozzuoli una giunta di democristiani comunisti e destre|pubblicazione=Avanti!|data=22 giugno 1960|p=1|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1960/1960_5-6-7-8/1960_6_22_149_Edizione-romana.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Ancora su Pozzuoli|pubblicazione=Avanti!|data=25 giugno 1960|p=1|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1960/1960_5-6-7-8/1960_6_25_152_Edizione-romana.pdf#search=pozzuoli&page=1}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tre donne denudano il vigile che multa il pilota del camion su cui viaggiano|pubblicazione=La Stampa|data=24 giugno 1960|p=7|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0074_01_1960_0151_0007_16924495/}}</ref><ref name=":0">{{Cita libro|autore=Angelo D'Ambrosio|titolo=Storia della mia terra - Pozzuoli|url=https://archive.org/details/DAmbrosioStoriaDellaMiaTerraPozzuoli/mode/2up|anno=1976|editore=Roberto Giamminelli - Centro Turistico Giovanile di Pozzuoli}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|24 luglio [[1961]]|8 ottobre [[1961]]|Enrico Vellinati|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://www.streetnews.it/gli-ultimi-lavori-di-maurizio-erto-su-antifascismo-a-pozzuoli-ugo-giugnarelli-e-ferdinando-ii/|titolo=Gli ultimi lavori di Maurizio Erto su antifascismo a Pozzuoli, Ugo Giugnarelli e Ferdinando II • streetnews|autore=Redazione StreetNews.it|sito=streetnews|data=11 luglio 2022|lingua=it|accesso=9 maggio 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|9 ottobre [[1961]]|2 luglio [[1964]]|Vincenzo Visone|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" /><ref>{{Cita news|titolo=Aggrediscono il sindaco cinque donne a Pozzuoli|pubblicazione=Corriere della Sera|data=5 ottobre 1963|p=2|url=https://archivio-corriere-it.wikipedialibrary.idm.oclc.org/Archivio/pro/view.shtml#!/MTovZXMvaXQvcmNzZGF0aWRhY3MyL0A5ODY4}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Il sindaco di Pozzuoli si è dimesso|pubblicazione=Avanti!|data=2 luglio 1964|p=4|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvantiIII/AVANTI_ROMA/1964/1964_7-8-9/1964_7_2_153_Edizione-romana.pdf#search=#sindaco%20di%20pozzuoli#&page=4}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|3 luglio [[1964]]|26 febbraio [[1965]]|Enrico Vellinati|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|27 febbraio [[1965]]|22 febbraio [[1967]]|Domenico Conte|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|23 febbraio [[1967]]|17 ottobre [[1967]]|Eugenio Cammisa|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" /><ref name="gazzettaufficiale.it">{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19671121&numeroGazzetta=290&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=17&edizione=0&elenco30giorni=&home=|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=9 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Nuova proroga alia Trezza imposta in Giunta dalla DC|pubblicazione=L'Unità|data=1º marzo 1967|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1967/03/01/page_006.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|18 ottobre [[1967]]|21 aprile [[1968]]|Enrico Vellinati|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name="gazzettaufficiale.it" />}}
{{ComuniAmminPrec|22 aprile [[1968]]|7 agosto [[1968]]|Odoacre Oriani|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" />}}
{{ComuniAmminPrec|8 agosto [[1968]]|26 gennaio [[1969]]|Carlo Lessona||Commissario<br />prefettizio|<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19681122&numeroGazzetta=297&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=8|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=10 maggio 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|27 gennaio [[1969]]|24 gennaio [[1974]]|Angelo Gentile|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuoli21.it/la-nuova-aula-consiliare-sara-intitolata-a-nino-gentile-il-sindaco-del-bradisismo/|titolo=La nuova aula consiliare sarà intitolata a Nino Gentile, il “sindaco del bradisismo”|autore=Danilo Pontillo|sito=Pozzuoli 21|data=15 aprile 2017|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Raffaele Giamminelli|titolo=Il Rione Terra Di Pozzuoli - Cronaca dal 1970 al 1989. Testimonianza di Nino Gentile, sindaco di Pozzuoli nel 1970|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2018/05/quaderno-n-10.pdf|data=1990|pp=85-90}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19690310&numeroGazzetta=63&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=11|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=10 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Sarà chiuso il manicomio giudiziario di Pozzuoli?|pubblicazione=La Stampa|data=10 gennaio 1975|p=7|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1105_01_1975_0008_0007_15826451/}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|24 gennaio [[1974]]|21 dicembre [[1975]]|Giuseppe Artiaco|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" /><ref name=":1" />}}
{{ComuniAmminPrec|22 dicembre [[1975]]|21 dicembre [[1976]]|Edoardo Paggi|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita news|titolo=Pozzuoli: c'è chi manovra contro l'adozione del PRG|pubblicazione=L'Unità|data=13 luglio 1976|p=9|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1976/07/13/page_020.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Zona Flegrea: sorgeranno 24 consigli di quartiere|pubblicazione=L'Unità|data=21 febbraio 1976|p=12|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1976/02/21/page_021.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|22 dicembre [[1976]]|5 giugno [[1978]]|Domenico Conte|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno [[1978]]|6 febbraio [[1979]]|Filippo Milazzo|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name="archivio">{{Cita news|titolo=Pozzuoli: è stato eletto un altro sindaco comunista|pubblicazione=L'Unità|data=8 febbraio 1979|p=10|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1979/02/08/page_018.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|7 febbraio [[1979]]|30 aprile [[1979]]|Sergio D'Oriano|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name="archivio" /><ref>{{Cita news|autore=Camillo Sebastiano|titolo=Alla prova dei fatti la DC rompe l'intesa|pubblicazione=L'Unità|data=15 aprile 1979|p=9|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1979/04/15/page_024.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1°º maggio [[1979]]|9 giugno [[1981]]|Angelo Gentile|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno [[1981]]|11 maggio [[1983]]|Mario D'Oriano|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://archivio.quirinale.it/aspr/diari;jsessionid=E769937A811853F980F890694C61120E/EVENT-002-009126/presidente/alessandro-pertini|titolo=Intervento del Presidente della Repubblica al giuramento degli Allievi Ufficiali del Corpo "Aquila 4" dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|11 giugno [[1983]]|9 settembre [[1983]]|Giuseppe Scotto Di Minico|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|9 settembre [[1983]]|24 settembre [[1983]]|Mattia La Rana|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli: arrestato sindaco designato|pubblicazione=La Stampa|data=30 agosto 1983|p=12|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,12/articleid,1398_02_1983_0233_0012_22828675/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=E intanto se ne va il sindaco «chiacchierato»|pubblicazione=Avanti!|data=20 settembre 1983|p=5|url=https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF_OUT/16.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201977-1989%20OCR/Ocr%20-D-/Avanti%20Ed.%20Nazionale%20dal%201982%20-29%20Dicembre%20pag.%2001%20al%20%201986%20-4%20Febbraio%20pag.%2016/CFI0422392_19830920.87-221_0001_d.pdf#search=ingegner%20%20rana%20pozzuoli&page=5}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 settembre [[1983]]|15 novembre [[1984]]|Gennaro Postiglione|[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli, battaglia per avere una casa «Non crediamo alle promesse di Scotti»|pubblicazione=La Stampa|data=16 ottobre 1983|p=1|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1032_01_1983_0245_0001_14750395/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tecnici esclusi dagli appalti occupano stanza sindaco Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=26 novembre 1983|p=2|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1033_01_1983_0280_0002_14772061/}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giovanni Cerruti|titolo=Anche il sindaco lascia Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=29 settembre 1984|p=1|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1019_01_1984_0231_0001_14532573/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=11 dicembre 1984 - pag. 6 - Albo Pretorio|pubblicazione=Avanti!|data=11 dicembre 1984|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1984/12/11/page_006.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|15 novembre [[1984]]|3 marzo [[1985]]|Giuseppe Caminiti|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|titolo=600 nuove case così rinasce Pozzuoli|pubblicazione=La Stampa|data=22 dicembre 1984|p=8|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1022_01_1984_0302_0008_14539043/}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=5 Febbraio 1985, pag. 16 - Albo Pretorio|pubblicazione=Avanti!|data=5 febbraio 1985|p=16|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1985/02/05/page_016.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|4 marzo [[1985]]|28 marzo [[1986]]|Stelio Romano|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Cerruti|titolo=Pozzuoli, non c'è bradisismo ma si teme la speculazione|pubblicazione=La Stampa|data=19 marzo 1985|p=11|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,1001_01_1985_0055_0011_13852625/}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Guida di Pozzuoli e del suo territorio. Introduzione del sindaco di Pozzuoli Stelio Romano|url=https://cittavulcano.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/09/guidadipozzuolicap1.pdf|anno=1986}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Pozzuoli tradita o risanata?|pubblicazione=Avanti!|data=19 marzo 1985|p=5|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1985/03/19/page_005.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.quirinale.it/aspr/diari/EVENT-002-019736/presidente/francesco-cossiga|titolo=Intervento del Presidente della Repubblica al giuramento degli Allievi Ufficiali del Corso "Eolo 4" dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|29 marzo [[1986]]|2 febbraio [[1988]]|Antonio Ciarleglio|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/pozzuoli-e-morto-nino-ciarleglio-fu-sindaco-nel-post-bradisismo/|titolo=POZZUOLI/ E’È morto Nino Ciarleglio, fu sindaco nel post-bradisismo|sito=Cronaca Flegrea|data=10 agosto 2016|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Formata a Pozzuoli una «giunta di rinascita»|pubblicazione=Avanti!|data=28 marzo 1986|p=6|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1986/03/28/page_006.pdf}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|3 febbraio [[1988]]|25 luglio [[1988]]|Giuseppe Artiaco|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|3 febbraio [[1988]]|23 settembre [[1990]]|Antonio Procacci|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuoli21.it/addio-allex-sindaco-procacci/|titolo=Addio all’ex sindaco Procacci|autore=Danilo Pontillo|sito=Pozzuoli 21|data=30 novembre 2022|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|24 settembre [[1990]]|29 settembre [[1991]]|Carmelo Cicale|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://www.pozzuolinews24.it/pozzuoli-e-morto-lex-sindaco-carmelo-cicale/|titolo=POZZUOLI{{!}} È morto l’ex sindaco Carmelo Cicale|autore=redazione|sito=Pozzuoli News 24|data=11 agosto 2022|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|30 settembre [[1991]]|8 febbraio [[1992]]|Salvatore Lubrano|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/09/tenta-di-uccidersi-assieme-ai-due-figli.html|titolo=TENTA DI UCCIDERSI ASSIEME AI DUE FIGLI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=9 gennaio 1992|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.segnideitempi.it/la-missione-di-salvatore-lubrano-amore-pozzuoli-lo-sport-disabili/|titolo=La missione di Salvatore Lubrano: amore per Pozzuoli, lo sport e i disabili|autore=Redazione Segni dei Tempi|sito=Segni dei Tempi|data=12 gennaio 2017|lingua=it|accesso=8 maggio 2024}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|9 febbraio [[1992]]|20 giugno [[1993]]|Giovanni Amato|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref>{{Cita web|url=http://www2.comune.pozzuoli.na.it/index.php?option=com_phocadownload&view=category&download=56:approvazione-dei-criteri-e-delle-modalita-nella-concessione-di-contributi-e-sussidi&id=1:regolamenti&Itemid=300|titolo=Approvazione dei criteri e modalità nella concessione di contributi e sussidi}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 giugno [[1993]]|12 maggio [[1997]]|Aldo Mobilio|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|12 maggio [[1997]]|28 maggio [[2001]]|Gennaro Devoto|[[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco (Italia)DC|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio [[2001]]|23 dicembre [[2005]]|Vincenzo Figliolia|[[L'Ulivo]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|23 dicembre [[2005]]|15 aprile [[2008]]|Pasquale Basso<br/>Maria Fornaro<br/>Vincenzo Madonna||Commissione<br/>straordinaria|<ref>Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|15 aprile [[2008]]|6 maggio [[2010]]|Pasquale Giacobbe|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|6 maggio [[2010]]|23 giugno [[2011]]|Roberto Aragno||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
{{ComuniAmminPrec|23 giugno [[2011]]|23 novembre [[2011]]|Agostino Magliulo|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|23 novembre [[2011]]|7 maggio [[2012]]|Ugo Mastrolitto||''[[Commissario prefettizio|Commissario]]''}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio [[2012]]|27 giugno [[2022]]|Vincenzo Figliolia|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|14 luglio [[2022]]|In carica|Luigi Manzoni|[[Azione (partito politico)|Azione]]|[[Sindaco (Italia)PD|Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
===Gemellaggi===
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* {{Gemellaggio|ESP|Tarragona|2003}}
* {{gemellaggio|Abruzzo|Abruzzo|2001}}<ref>[http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/001/472/Documentazione_prefetto_Gabrielli.pdf Comune di Pozzuoli] Gemellaggio con la Regione Abruzzo</ref>, per l'Emergenza Campi Flegrei
*{{Bandiera|Crimea}} [[Jalta]], dal [[1974]]
 
===Patti di amicizia===
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== Sport ==
La squadra di calcio della città è la [[Società Sportiva Dilettantistica Puteolana 1902|Puteolana]], che nella stagione 2022/23 ha militato in [[Serie D]], classificandosi ultima e retrocedendo. Il club toccò l'apice nel 1921-1922, quando sfiorò la qualificazione alla finalissima per l'assegnazione dello scudetto, perdendo la finale di Lega Sud contro la Fortitudo di Roma, e laureandosi vice campione dell'Italia centro-meridionale.
Il [[basket]] è rappresentato dalla Virtus Pozzuoli che nella stagione sportiva 2022/2023 ha militato in serie B. Classificatasi ultima, ha rinunciato successivamente all'iscrizione in serie C.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|Raimondo|Annecchino|wkautore=Raimondo Annecchino|Storia di Pozzuoli e della zona flegrea|anno=1960|città=Pozzuoli|editore=Arti Grafiche D. Conte|curatore=comune di Pozzuoli|cid=Annecchino}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino, ''|titolo=La Solfatara d Pozzuoli'', |città=Napoli, |anno=1990 - |ISBN =8885263011}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino, ''|titolo=I Campi Flegrei: guida storica'', |città=Napoli |anno=1999 |ISBN=978-88- ISBN 9788881147892811-4789-2}}
* {{cita libro|autore=Mario Sirpettino, ''|titolo=I Campi "Abbruciati" - Asterischi flegrei'', |città=Napoli, |anno=2002}}
* {{cita libro|autore=Achille della Ragione, ''|titolo=Da Puteoli a Pozzuoli una storia gloriosa'', |città=Napoli, |anno=2018}}
 
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.tombolonapoletano.it|titolo=Tombolonapoletano}}
* {{cita web|url=https://www.pozzuolimania.com/|titolo=Portale della città di Pozzuoli}}