Castel Cellesi: differenze tra le versioni

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Castel Cellesi è in una zona circondata da diversi laghi, oltre al corso del Tevere: il [[Lago di Bolsena]] e il [[Lago di Vico]] tra quelli naturali, il [[Lago di Corbara]] e il Lago di [[Alviano]] (sede di un'Oasi del WWF) tra quelli artificiali.
 
[[Classificazione sismica]]: zona 22b (sismicità medio-altabassa)
 
=== Clima ===
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I tre vengono descritti dal sindaco di Castel Cellesi come nullafacenti, ubriaconi, biscazzieri, prodighi.
 
A partire da una lettera di richieste e minacce scritte in pessimo italiano, consegnatagli il 15.9. settembre 1885 e da lui subito inoltrata ai carabinieri di Celleno, Tommaso Belli, sessantenne possidente di Castel Cellesi, risulta tra i benestanti angariati dal brigante Nazzareno Ghilardelli di Civitella d'Agliano.<ref name=autogenerato1>Antonio Mattei, Brigantaggio sommerso, Scipioni Editori</ref>
 
Un discorso a parte merita il Brigante Bracherosce, la cui vera identità rimane sconosciuta. Nella memoria popolare degli abitanti di Castel Cellesi è sempre esistito, in relazione a “Le Grotte di Bracherosce”, probabile covo e oggi punto di riferimento delle campagne circostanti Castel Cellesi. Forse, per timore, i suoi contemporanei non hanno mai associato pubblicamente, al soprannome, il suo vero nome.
 
=== Resistenza al nazifascismo ===
[[Alberto Cozzi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.anpi.it/biografia/alberto-cozzi|titolo=Alberto Cozzi {{!}} ANPI|autore=Anonimo|sito=www.anpi.it|lingua=it|accesso=2023-11-10}}</ref> nato da genitori originari di Castel Cellesi, viveva a [[Valle Aurelia (Roma)|Valle Aurelia]] a Roma, giovane apprendista meccanico durante la [[Resistenza italiana|resistenza]] al [[nazifascismo]] si uni'unì alla formazione [[Partigiano|partigiana]] "Stella Rossa" partecipando a numerose azioni di sabotaggio, quando si rese conto di essere stato individuato, lasciò Roma e si spostò dai suoi parenti a Castel Cellesi, dove continuò la lotta contro i [[Nazifascismo|nazifascisti]] con la Banda partigiana "Colleoni"<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=ELETTRITV: Antonio Saliola racconta il padre Remo Saliola comandante partigiano di Celleno|lingua=it-IT|accesso=2023-11-10|url=https://www.youtube.com/watch?v=zOwoWs1EqUE}}</ref>. Durante un'azione di sabotaggio si apprestava a far saltare in aria un deposito tedesco di munizioni quando, tradito da un confidente della polizia, fu catturato dai fascisti.
 
Trasferito a Roma, resistette agli interrogatori e alle torture a [[Museo storico della Liberazione|via Tasso]], davanti ai giudici che lo processavano, mantenne un contegno fermo e dignitoso. Condannato a sette anni di carcere in considerazione della giovane età, fu rinchiuso nel [[Carcere di Regina Coeli]]. Fu trucidato il 24 marzo 1944'','' alle [[Fosse Ardeatine]], con gli altri 334 martiri prelevati dai nazifascisti in seguito all'azione di guerra dei [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]] Gruppi di Azione Patrottica a [[Attentato di via Rasella|via Rasella]].
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== Infrastrutture e trasporti ==
Una strada, a monte, collega Castel Cellesi alla S.P. Teverina, da cui poi si possono raggiungere la S.S. Cassia, Lala S.S. Umbro-Casentinese, Viterbo, Montefiascone, Bolsena, Orvieto, ecc. Una seconda strada, a valle, potrebbe collegare il paese con i vicini San Michele in Teverina e Civitella d'Agliano, e quindi l'autostrada A1 in poco più di 20 minuti: tale strada tuttavia è al momento non percorribile.
 
Sono presenti un Ufficio con funzione di Delegazione Comunale e un Circolo sportivo dilettantistico culturale- A.s.d.c., "I CASTELLANI", sorto il 13 marzo del 2016, grazie all'intervento del Comune di Bagnoregio per iniziativa di privati cittadini. Il circolo, unico punto d'incontro, di ristoro e di aggregazione sociale degli anziani e dei giovani, gestisce un campo di calcio a cinque strutturato anche per il tennis, un campo per le bocce ed un piccolo parco giochi per i bambini e all'interno stesso del Circolo, un piccolo spaccio di prodotti confezionati di prima necessità alimentari e non riservato ai soci, essendo ormai da tempo il paese sprovvisto di un negozio alimentare.
Insistono entrambi all'interno di una ex scuola elementare, dedicata ad [[Alberto Cozzi]] (partigiano insignito di medaglia d'oro al valore militare, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24-03- marzo 1944).
 
Nella zona di Campi Nuovi è presente un campo di calcio regolamentare.
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== Altro ==
* In diversi momenti della sua storia recente, Castel Cellesi come altre località del Viterbese è stata indicata quale luogo ricco di [[Radon]] (cancerogeno, presente nel tufo delle costruzioni e del sottosuolo) e [[Arsenico]] (velenoso, presente nell'[[acqua potabile]] in parti superiori al massimo consentito)<ref>Per uno stato generale delle acque italiane vedi [http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/dall_acqua_dei_rubinetti_rischi_per_neonati_e_ragazzi_sostanze_tossiche_cinque_volte_superiori_alla_norma-3561524/ Dai rubinetti rischi per neonati e ragazzi "Sostanze tossiche 5 volte superiori al lecito" - Repubblica.it] mentre per quanto riguarda le deroghe ai divieti di potabilità della Commissione Europea vedi http://roma.corriere.it/cronaca/articoli/2010/11/22/COMM_NATIVE_C_2010_7605_F_IT_DECISION_DE_LA_COMMISSION.pdf e e http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_novembre_22/arsenico-e-vecchi-acquedotti-ue-boccia-fulloni-1804217682750.shtml</ref>.
* Da Castel Cellesi è possibile ammirare un panorama quasi a 360º: si va da Montefiascone, che rimane sulla zona del tramonto, a Viterbo con i Monti Cimini, alla [[valle del Tevere]] compresa fra [[Attigliano]] e il [[Monte Peglia]] con ben visibili i paesi del versante umbro ([[Lugnano in Teverina]], [[Alviano]], [[Guardea]], [[Montecchio]], [[Baschi (Italia)|Baschi]]) e con il [[Monte Soratte]] sullo sfondo, fino a una vista suggestiva di Vetriolo con Bagnoregio sullo sfondo.
* Nando Artemi, anziano pensionato di 76 anni, originario di Castel Cellesi, scomparso domenica 15 novembre 2009 dalla casa di riposo "San Raffaele Arcangelo" di Bagnoregio, viene trovato senza vita in circostanze poco chiare vicino al cimitero di Bagnoregio il 18 novembre 2009, dopo tre giorni di estenuanti ricerche da parte di forze dell'ordine, vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile. Del caso si era occupata anche la trasmissione “[[Chi l'ha visto?]]” su [[Rai 3]].
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== Collegamenti esterni ==
* https://www.anpi.it/biografia/alberto-cozzi
 
{{portale|Lazio}}
[[Categoria:Comuni del Lazio soppressi]]
[[Categoria:Frazioni di Bagnoregio]]