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|Tipo = subregione
|Divisione amm grado 1 = Sardegna
|Divisione amm grado 2 = Sud SardegnaCagliari
|Capoluogo =
|Latitudine decimale = 39.629
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|Sito =
}}
La '''Trexenta'''<ref>[[Giulio Angioni]], voce ''Trexenta'' in ''Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, S-Z'', (a cura di Manlio Brigaglia e Salvatore Tola), Sassari, Delfino, 2009</ref> (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/tɾɛˈʒɛnta/|sc}}; raramente in italiano ''Tregenta'')<ref>{{DOP|id=1092017}}</ref> è una regione storica della [[Sardegna]], situata nella parte settentrionale della [[provinciacittà delmetropolitana Suddi SardegnaCagliari]]. Comprende 14 comuni.
 
==Geografia fisica==
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==Origini del nome==
Il toponimo Trexenta potrebbe derivare dal plurale neutro latino "trecenta", a indicare forse qualche misura agricola (per esempio ''trecenta iugera'', equivalente a circa 75 ettari, o a qualche altra misura maggiore) o l'esistenza di trecento entità (per esempio granai, aziende agricole, fortezze o altro). Il nome Trexenta ricorda i trenta o trecento villaggi che la leggenda dice la popolassero nei tempi antichi e della maggior parte dei quali si è perso anche il nome, ma di molti dei quali restano testimonianze, fino alla grande [[Crisi del XIV secolo|crisi demografica del 1300]], quando diversi centri furono effettivamente abbandonati. Quelli che oggi rimangono presentano il tipico aspetto dei centri agricoli del Sud della Sardegna.<ref>Antioco Piseddu, ''Senorbì: note per una storia'' e in particolare [[Giulio Angioni]], la voce ''Trexenta'' cit., ora anche in [[{{cita libro|autore=Giulio Angioni]], ''|titolo=Il dito alzato'', |città=Palermo, |editore=[[Sellerio, ]]|anno=2012, pp. |pagine=171-173}}</ref> Da uno studio toponomastico, fatto nel territorio di Sant<nowiki>'Andrea Frius, risulta una forte presenza colonica romana organizzata in "topia". Questo termine latino neutro pl. si ritrova infatti in toponimi come "topia meliora" (trasformatosi per etimologia popolare in "tupp''</nowiki>e sa mallòra") o in "tuppellocas" (in territorio di Senorbì) riconducibile a "topia lucana", o in "tuppezzonia" riconducibile a "topia ausonia". Pertanto si può ipotizzare che "Trexenta" faccia riferimento al numero delle "topia" esistite nella regione.<ref>{{cita (libro|autore=Aldo Casu, "|titolo=SANT'ANDREA FRIUS, una storia cancellata e tanto altro", |editore=BSE |anno=2019, |ISBN =9788824934060).}}</ref>
 
==Storia==
I più antichi insediamenti nella regione risalgono alla [[preistoria]]<ref>Silvestro Ghiani, ''La Trexenta antica'', Comune di Guasila, 2000</ref>. Sono presenti, tra i siti di maggiore rilevanza a testimoniarlo, il [[nuraghe]] Piscu di Suelli<ref>{{Cita web | url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24751&v=2&c=2461&c1=2616&visb=&t|titolo=Il nuraghe Piscu }}</ref> e la Necropoli di S’Aqua Salida e di Corongiu (risalente all’Eneolitico antico, con una datazione tra i 5200 e i 4800 [[Era volgare|BCEa.C.]]). <br />
Nel [[Medioevo]] la [[curatoria]] di Trexenta faceva parte del [[regno di Calari]], uno dei [[giudicati]] della Sardegna.