Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio: differenze tra le versioni
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La '''Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio''', presieduta dall'onorevole [[Francesco
Essa operò un'attenta indagine riguardo al censimento e alla stato dei beni culturali in [[Italia]]. Il prodotto di questo lavoro fu l'emanazione di 84 Dichiarazioni, la prima delle quali contiene la nozione di "[[bene culturale]]": “tutto ciò che costituisce testimonianza materiale avente valore di civiltà”.
Le dichiarazioni contenevano una ferma e chiara denuncia relativamente al degrado, allo stato di abbandono e alla scarsa valorizzazione del [[patrimonio culturale]] italiano.
==Storia==
La senatrice [[Tullia Romagnoli Carettoni]], studiosa di [[archeologia]] e figura di spicco della futura Commissione, al momento del dibattito sull'istituzione del nuovo organismo fece sentire in Aula il proprio punto di vista con parole determinate e competenti, alle quali lo stesso ministro Gui nella sua replica fece più volte riferimento. La senatrice fu la prima a prendere la parola dopo l'apertura della discussione generale alla Camera Alta, sottolineando per prima cosa l'impegno del suo partito, il [[Partito Socialista Italiano|PSI]], sia dentro sia fuori il Parlamento, a favore della costituzione della Commissione, Ricordava, anzi, l'impegno profuso dai socialisti sin dal 1953, quando avevano stigmatizzato alla Camera il processo in atto di depauperamento del patrimonio nazionale e chiesto provvedimenti di legge per arrestarlo. E pertanto ora era fondamentale, affermava Romagnoli, che la proposta di istituire una commissione d'indagine, avanzata dal collega socialista [[Vittorio Marangone]] e prontamente accolta dal ministro, non venisse intesa come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza.
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Nel 1968 fu affidato alla [[Commissione Papaldo]] il compito di tramutare in norme ordinarie i suggerimenti della Commissione Franceschini. Seguì nel 1974 la costituzione del [[Ministero della cultura|Ministero per i beni e le attività culturali]]. Il tema della salvaguardia del patrimonio monumentale e storico del Paese ritornò in primo piano nell'agenda parlamentare meno di dieci anni dopo, nel 1982, con il disegno di legge predisposto dalla Commissione Giannini e presentato dal ministro dei Beni culturali [[Vincenzo Scotti]] il 4 marzo di quell'anno. Le «norme sulla tutela e sulla riorganizzazione del Ministero» si richiamavano apertamente ai lavori delle Commissioni Franceschini e Papaldo «per l'impegno profuso e per l'autorità indiscussa dei soggetti che abbiano concorso, strumenti insostituibili di riferimento e confronto sul piano tecnico, giuridico e metodologico».
All'insuccesso dell'iniziativa del ministro Scotti si susseguirono, tra gli anni Ottanta e la fine del secolo, vari disegni e progetti di legge: la proposta Ferri, il disegno di legge del ministro Gullotti nel 1984, il disegno di legge Chiarante del 1989, il disegno di legge Pontone e Resta del 1992, il varo del nuovo Ministero nel 1998 sino al [[decreto legislativo]] dell'ottobre 1999 e alla sua sostituzione con il Codice del 2006 poi rinnovato nel 2008. All'effluvio di tale normativa vanno aggiunte le misure che via via definirono le materie di competenza statale e regionale a seguito della riforma costituzionale del 2001. Con la Commissione Franceschini prese, dunque, avvio un processo giunto a maturazione nei decenni successivi anche sotto l'impulso della nuova legislazione regionale e della costituzione a fine millennio del nuovo Ministero (art. 148 del d.lgs. 31 marzo 1998, 112). Al contrario il [[Codice dei beni culturali e del paesaggio]] del 2004 (d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), che rispolverava il vecchio sistema degli elenchi dei beni culturali, sembrava discostarsi dalla linea tracciata al termine degli anni Sessanta, segnata da una forte spinta all'azione di rinnovamento delle istituzioni e della società italiana.
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore1=T. Alibrandi|autore2=P. Ferri|titolo=I beni culturali e ambientali|editore=Giuffrè|città=Milano|anno=1985|pp=15 ss}}
* {{cita pubblicazione|autore=M. S. Giannini|titolo=I beni cultural|pubblicazioneRivista trimestrale di diritto pubblico
* {{cita
* {{cita libro|titolo=Per la salvezza dei beni culturali in Italia|città=Roma|editore=Casa Editrice Colombo|anno=1967|altri=3 voll.}}
* {{cita web|url=http://www.beap.beniculturali.it/opencms/opencms/BASAE/sito-BASAE/contenuti/aree/Notizie/Belle-arti/visualizza_asset.html?id=4055&pagename=783|titolo=
[[Categoria:Commissioni parlamentari italiane]]
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