Matteo Procopio: differenze tra le versioni

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|Attività3 = letterato
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , cittadino del [[Regno di Sicilia (17341735-1816)|Regno di Sicilia]]
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[[File:Ritratto Matteo Procopio (1750-1811).jpg|miniatura|left|Matteo Procopio, ritratto conservato nel Museo di Savoca]]
 
== Biografia ==
Nacque a Savoca, terzo di cinque figli, da Marcello Procopio e Anna Vinci, entrambi appartenenti ad abbienti famiglie savocesi di notabili e proprietari terrieri; un fratello, don Nicolò Procopio (17531754-1834), sacerdote e parroco a Savoca, fu proprietario di vaste consistenze immobiliari; un altro fratello, Vincenzo Procopio (1747-1822) fu cancelliere archiviario della municipalità di Savoca nei primi anni [[XIX secolo]]<ref>https://it.geneanet.org/</ref><ref>Santo Lombardo|titolo= Le catacombe del convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e personaggi|editore=Comune di Savoca|anno=1995. Pag.109</ref>.
 
Dopo aver frequentato a Savoca la scuola di "Latino e belle Lettere" dell'abate [[Antonino Puliatti]] ed aver preso i voti sacerdotali, lasciò la [[Sicilia]] e studiò [[Medicina]] all'[[Università di Napoli]]. Distinguendosi per le vaste conoscenze letterarie e scientifiche, risulta iscritto a numerose Accademie dell'Italia continentale; soggiornò a Roma, Firenze, Bologna e Milano entrando in contatto con i più illustri letterati residenti in dette città.
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Nel 1782 fu chiamato a occupare la cattedra di lingua e letteratura italiana presso l'Accademia Carolina di [[Stoccarda]].
 
Nel 1800, dopo vent'anni di insegnamento, fu costretto a lasciare la cattedra e il [[Ducato del Württemberg]], a causa dell'invasione di [[Napoleone]], rimpatriando definitivamente nel [[Regno di Sicilia (17341735-1816)|Regno di Sicilia]].
 
Ritirandosi definitivamente nel paese nativo, si dedicò all'amministrazione delle sue proprietà, continuando i suoi studi fino alla morte.
 
Morì a Savoca l'11 aprile del 1811 e fu sepolto nella cripta del locale [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|Convento dei Cappuccini]]<ref>{{cita|Santo Lombardo|p. 113}}.</ref>.
 
== Opere ==