Monte Malbe: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ortografia |
|||
| (4 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Nd}}
{{F|montagne d'Italia|marzo 2020
{{
|nomemontagna = Monte Malbe
|immagine =
|didascalia =
|sigla_paese = ITA
|regione = {{IT-UMB}}
|provincia = {{IT-PG}}
|prominenza =
|isolamento =
|catenamontuosa = [[Appennini]]
|latitudine_d =
|longitudine_d =
|altrinomi =
|dataprimasalita =
|alpinistaprimasalita =
}}
Il '''Monte Malbe''', o '''Montemalbe''', è una [[collina]] [[italia]]na in [[provincia di Perugia]], alta 532 metri, situata a nord-ovest del centro della città di [[Perugia]].
Riga 7 ⟶ 24:
== Origine del nome ==
Diverse fonti storiografiche<ref name="
== Morfologia ==
Durante il [[Miocene]]-[[Pliocene]] un’intensa fase tettonica ha determinato il corrugamento delle formazioni sedimentarie caratteristiche dell’Appennino centrale e conseguentemente di Monte Malbe. Gli affioramenti di Monte Malbe sono costituiti dalla successione carbonatica, che va dalla scaglia cinerea al rosso ammonitico, tipica dell'[[appennino umbro-marchigiano]], rappresentandone l'unità più esterna, ed unicamente visibile ad occhio nudo. Un tempo questi affioramenti dovevano costituire il fianco occidentale del monte, e con il passare degli anni ora questo settore è mutato profondamente, mascherandone la sua granulometria.
Espressione della formazione calcarea del monte sono le ''trosce'' (piccoli invasi di acqua), spesso asciutte nel periodo estivo, e le ''[[Dolina carsica|doline]]''. Dal punto di vista geologico, il “panettone” del monte ospita in affioramento una delle formazioni geologiche più antiche dell’Umbria: il [[Calcare|Calcare Cavernoso]]. Nel periodo di sedimentazione di questa formazione geologica, il [[Triassico superiore]], si era in presenza di un mare poco profondo nel quale andavano depositandosi successioni sottilmente stratificate di gessi e calcari. Successivamente il gesso, dissolvendosi in soluzione, ha determinato il “collasso” di tutta la serie calcareo-gessosa, con la conseguente fratturazione di tutti gli strati calcarei. Oggi, il Calcare Cavernoso viene utilizzato come pietra da costruzione e per l’abbellimento e la “naturalizzazione” di parchi e giardini.
Il Monte Malbe ospita grandi cave: di fronte a [[Corciano]], ad esempio, viene estratto un calcare particolarmente puro utilizzato come [[inerte]] da costruzione. Anche gli antichi conoscevano il pregio di certi materiali: il grande spazio oggi sito in corrispondenza dell’incrocio della salita per La Trinità, è nato come conseguenza dell'estrazione di travertino, effettuata prima dagli Etruschi e poi dai [[Civiltà romana|Romani]]. Il continuo approfondimento del [[Tetide|mare della Tetide]] ed i cambiamenti di ambiente deposizionale hanno poi determinato la successiva formazione geologica: il Calcare Massiccio, che oggi si trova in affioramento nei pressi della cima del monte. Nell’abitato di Migiana di Corciano, in corrispondenza di una grande cava, non è difficile trovare frammenti di [[Ammonoidea|ammoniti]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Regione Toscana - Università degli Studi di Siena (archivio E-Geo)|titolo=SCHEMA IDROGEOLOGICO DELL'ITALIA CENTRALE: A. CARTA IDROGEOLOGICA. COMPLESSI IDROGEOLOGICI, ACQUIFERI ALLUVIONALI, LINEAMENTI STRUTTURALI, SORGENTI, POZZI SIGNIFICATIVI, PROFILI GEOLOGICI|rivista=|volume=|numero=Pubb. 1996}}</ref>
== Flora e
Il territorio di Monte Malbe presenta particolari caratteristiche che sono l’espressione di diverse influenze bioclimatiche. La vegetazione mediterranea di [[Sclerofillo|sclerofille]] [[Pianta sempreverde|sempreverdi]] e [[Caducifoglio|caducifoglie]] è rappresentata sul versante meridionale dalle estese [[Lecceta|leccete]], con un'associazione più interna di [[Quercus cerris|cerrete]] termofile. Sui versanti settentrionali sono presenti boschi cedui di [[Ostrya carpinifolia|carpino nero]], nelle radure sono diffusi gli arbusti di [[Juniperus|ginepro]] e [[Spartium junceum|ginestra]]. Tra le specie floristiche non endemiche sono significative la ginestra germanica, rara a livello regionale, e il [[Calluna vulgaris|brugo]] la cui distribuzione nella nostra penisola è piuttosto frammentaria ma che rappresenta un habitat comunitario (4030). Le specie più significative sono indicate nel seguente elenco:<ref>{{Cita web|url=http://montemalbe.altervista.org/|titolo=Montemalbe - "un nome, una leggenda"}}</ref>
Riga 48 ⟶ 65:
*[[Sus scrofa|Cinghiale]]
*[[Capreolus capreolus|Capriolo]]
*[[Meles meles|Tasso]]
*[[Martes foina|Faina]] e [[Mustela nivalis|Donnola]]
*[[Erinaceus europaeus|Riccio]]
*[[Sciurus vulgaris|Scoiattolo]]
*[[Rana]] e [[Bufo bufo|rospo]]
*[[Natrix
*[[Anguis veronensis|Orbettino italiano]]
*[[Buteo buteo|Poiana]]
*[[Falco]]
*[[Garrulus glandarius|Ghiandaia]]
Riga 61 ⟶ 79:
*[[Coturnix coturnix|Quaglia]]
*[[Strix aluco|Allocco]]
*[[Athene noctua|Civetta]]
*[[Tyto alba|Barbagianni]]
*[[Bubo bubo|Gufo]]
Riga 73 ⟶ 91:
Della storia di Montemalbe esistono notizie sparse. Queste zone furono sfruttate dai comuni di Perugia e Corciano per la fornitura di legna da ardere, calce, cacciagione e sporadiche colture collinari, perlopiù graminacee, olivi e vite. Gli scarsissimi rinvenimenti riscontrati durante gli interventi di esplorazione e di scavo nella zona che da Perugia costeggia dapprima Cenerente e Colle Umberto ad Ovest per poi coinvolgere parzialmente [[Monte Acuto (Umbria)|Monte Acuto]] a Nord e [[Monte Tezio]] ad Est, parlano di un'impronta etrusca da far risalire ai secoli VII e VI a.C.<ref>A.E. Feruglio, Un carro da parata da Castel San Mariano di Corciano presso Perugia, in AA.VV., Antichità dell'Umbria a New York, Perugia 1991, pp. 131-40</ref>, caratterizzata dalla presenza di grandi latifondi di proprietà delle ricche aristocrazie agrarie locali dell'epoca, cioè di famiglie gentilizie etrusche<ref>AA.VV., Il Tezio racconta, a.c. dell'Associazione Ecologista "Colli del Tezio", Perugia 1995, pp. 49 e ss.</ref>. Nella ''Historia di Perugia'' redatta dallo storico [http://www.treccani.it/enciclopedia/pompeo-pellini_(Dizionario-Biografico)/ Pompeo Pellini] è menzionata la presenza di un tempio a Montemalbe che le leggende locali farebbero ricondurre al sepolcrale di Malot Tages o ad un tempio delle divinazioni; in luogo di verità comprovata, ciò risulterebbe un'interessante prova di culti religiosi etruschi.
=== Documentazione ===
L'importanza del bosco dell'areale di Monte Malbe vide, nel corso del medioevo, numerose regolamentazioni da parte dei due comuni sopracitati, che ne regolassero l'utilizzo e multassero chiunque danneggiasse il patrimonio boschivo. Queste regolamentazioni prendevano il nome di ''comunanze.'' Di seguito le più significative
Riga 116 ⟶ 134:
Dal 1815, e per quattro o cinque anni di seguito, troviamo che le folte macchie di Monte Malbe erano infestate da un'invasione di lupi i quali facevano, giornalmente, strage di pecore, di capre ed altre bestie che dai possidenti si mandavano a pascolare, turbando la tranquillità dei coloni e dei viandanti. Il Comune adottò questi due provvedimenti: chiese l'autorizzazione di formare una squadra di giovani volonterosi o di spargere della carne avvelenata. Il primo fu approvato ed il secondo respinto, essendo sembrato l'espediente stravagante e pericoloso. Dopo il 1820 gli atti non parlano più di lupi, ciò dimostra che furono sterminati.<ref name="ReferenceA"/>
=== La battaglia di Monte Malbe (1944) ===
{{Vedi anche|Campagna d'Italia (1943-1945)}}
Perugia fu liberata dall'occupazione nazifascista nei giorni 19-20 giugno 1944. Tuttavia, oltre a numerosi tafferugli, bombardamenti, raid aerei e scontri a fuoco molto violenti nei pressi del capoluogo, è ricordata la battaglia di Monte Malbe come la più significativa del teatro perugino, poiché la zona, proprio come era accaduto per altri avvenimenti dell'antichità, fu sfruttata per la sua posizione strategica ''a guardia incuneata'' sulle due vie principali dirette verso la Toscana e il Nord Italia. La [[Wehrmacht]], infatti, aveva dato inizio ad una rapida ritirata, che fu testimoniata come un continuo via vai di colonne motorizzate nella zona di Cenerente, a partire dal 10 giugno. Il 18 giugno, prima dell'arrivo delle forze alleate, i
Il 19 giugno, dopo una rapida avanzata alleata, diversi scontri a fuoco scatenati da cecchini tedeschi diedero inizio alla battaglia nella zona di [[San Marco (Perugia)|San Marco]], protrattasi sulla strada di Cenerente e Canneto, con diverse vittime civili; nel frattempo, gli Alleati si resero conto che i Tedeschi avevano stipato un ordine di batterie [[7,5 cm PaK 40|PaK
== Romitori, conventi e luoghi di culto ==
| |||