=== La tentata conquista di Galata (1351-1352) ===
==== L'alleanza tra veneziani e aragonesicatalani ====
Per combattere efficacemente i genovesi Venezia fu costretta a cercare degli alleati trovandoli negli [[Corona d'Aragona|aragonesi]]. Nonostante decenni di tensioni derivate dall'espansione catalana verso il [[Ducato di Atene|ducato di Atene e Negroponte]] veneziani e aragonesicatalani riuscirono a stipulare un'alleanza contro Genova che si stava adoperando per il dominio della Sardegna, all'epoca solo parzialmente sotto il controllo catalano. Il 16 gennaio 1351 il governo veneziano concluse un trattato con [[Pietro IV di Aragona]] dove il re prometteva di armare diciotto galere spesate per i due terzi dalla Repubblica di Venezia<ref name=":8">{{Cita|Casùla, 2012|cap. 6, ''Guerre fra l'Arborèa e l'Aragona''}}.</ref>. Nel maggio del 1351 anche l'[[Imperatori bizantini|imperatore bizantino]] [[Giovanni VI Cantacuzeno|Giovanni VI]] entrò a far parte dell'alleanza impegnandosi a fornire una dozzina di navi, anch'esse spesate per i due terzi da Venezia. Le navi veneziane sommate alle diciotto aragonesicatalane e alle dodici bizantine avevano l'obiettivo di impadronirsi dei [[Fondaco|fondaci]] genovesi, restituire ai bizantini [[Galata (Istanbul)|Galata]] e [[Chio (isola)|Chio]] e distruggere le flotte genovesi per neutralizzare definitivamente la Repubblica di Genova<ref name=":3" /><ref>{{Cita|Romanin, 1855|pp. 160-161}}.</ref>. Per procedere con l'azione il governo veneziano nominò una commissione di [[Collegio dei Savi|venticinque savi]] e il 28 novembre 1350 concesse a [[Niccolò Pisani]] il comando di una flotta di ventidue galee che il 12 marzo 1351 salpò da Venezia diretta verso [[Costantinopoli]], determinata a distruggere il quartiere genovese di [[Galata (Istanbul)|Galata]]<ref name=":4">{{Cita|Romanin, 1855|pp. 165-166}}.</ref><ref name=":5">{{Treccani|nicolo-pisani_(Dizionario-Biografico)|Niccolò Pisani|accesso=8 dicembre 2020|autore=Giuseppe Gullino|volume=84|data=2015}}</ref>.
==== L'assedio di Negroponte ====
Nel frattempo la flotta comandata da Pancrazio Giustinian si era ricongiunta a quella aragonese di Poncio de Santapau e da qui aveva fatto vela verso Negroponte dove li aspettava Niccolò Pisani, l'intera formazione allora prese il largo dirigendosi verso Galata con l'obiettivo di distruggerla<ref name=":7" />. Dopo aver saccheggiato [[Sozopol]]i il Doria decise di anticipare le mosse dei veneziani impedendo il ricongiungimento ai convogli bizantini, salpò da Galata e alla ricerca dei veneziani li incontrò il 13 febbraio del 1352 due ore prima del tramonto alle [[isole dei Principi]] dando inizio alla battaglia del Bosforo. Il forte vento favorevole ai veneziani spinse il Doria a ritirarsi verso lo [[Bosforo|stretto del Bosforo]] superando Galata e raggiungendo la località di Diplokonion nei pressi dell'attuale [[Beşiktaş]]. La bufera non permise ne ai genovesi ne ai veneziani di posizionarsi correttamente e in questa situazione caotica le navi veneziane e aragonesi superarono quelle genovesi, il comandante aragonese Santapau allora decise di andare incontro ai genovesi e iniziare lo scontro senza il consenso del Pisani che viste le condizioni sfavorevoli avrebbe preferito aspettare un miglioramento delle stesse. La situazione rese lo scontro estremamente caotico le navi si divisero in parecchi gruppi che si assalirono in numerosi duelli isolati per tutta la notte nonostante la tempesta continuasse<ref name=":6" />.
Nello scontro entrambe le parti subirono gravi perdite ma le perdite più gravi furono inflitte agli aragonesi che si ritirarono all'alba insieme ai veneziani; durante la battaglia persero la vita il comandante aragonesecatalano Poncio de Santapau e il comandante veneziano Pancrazio Giustinian. Nonostante le ingentissime perdite i genovesi continuarono il combattimento contro i bizantini e grazie all'aiuto degli ottomani bloccarono Costantinopoli costringendo alla resa l'imperatore [[Giovanni VI Cantacuzeno|Giovanni VI]] che il 6 maggio 1352 firmò un trattato di pace con i genovesi ponendo fine all'alleanza con i veneziani e i catalani. Nel trattato l'imperatore concedeva la piena proprietà di [[Galata (Istanbul)|Galata]] ai genovesi e rinnovava il [[Trattato di Ninfeo (1261)|trattato di Ninfeo]] inoltre si stabilì che tutti i commerci bizantini verso la Tana fossero autorizzati dai genovesi. Firmato il trattato il Doria rimise insieme i resti della sua flotta e raggiunse Genova l'11 agosto 1352<ref name=":3" /><ref name=":6" />. Oltre ai genovesi l'imperatore dovette anche soddisfare i veneziani che reclamavano il prestito di {{Formatnum:20000}} [[Zecchino|ducati]] fatto ai bizantini prima della guerra, per evitare le ritorsioni veneziane Giovanni IV decise allora di dare loro in pegno l'[[Distretto di Tenedo|isola di Tenedo]]<ref>{{Cita|Romanin, 1855|pp. 167-168}}.</ref>.
=== Il preludio della guerra sardo-catalana (1353) ===
{{Vedi anche|Guerra sardo-catalana}}
==== Le pretese aragonesidella Corona d'Aragona sulla Sardegna ====
L'alleanza firmata il 16 gennaio 1351 tra veneziani e aragonesi aveva come obiettivo primario la neutralizzazione della Repubblica di Genova attraverso la conquista delle sue colonie sul Mar Nero e dei suoi possedimenti sardi. Fino a quel momento però la guerra aveva toccato solamente gli interessi dei veneziani, che con l'aiuto degli aragonesi avevano tentato di conquistare la colonia genovese di Galata, senza però riuscirci. Giunti all'alba del 1353 però gli aragonesi iniziarono a richiedere il sostegno veneziano per condurre le loro operazioni militari in Sardegna. All'epoca la Sardegna era suddivisa tra la [[Corona d'Aragona]], che la governava la gran parte dell'isola attraverso il [[Regno di Sardegna (1324-1720)|Regno di Sardegna]], il [[Giudicato di Arborea]], guidato da [[Mariano IV d'Arborea]], alleato degli aragonesi, e i [[Doria]], antica famiglia genovese nemica degli aragonesicatalani che governava le città di [[Castelsardo]] e [[Alghero]]. A partire dal 1347, con la disfatta degli eserciti aragonesi nella [[Battaglia di Aidu de Turdu|battaglia di ''Aidu de Turdu'']], la tensione tra i Doria e gli aragonesi era andata via via crescendo, inoltre l'insofferenza verso il dominio aragonese del [[Giudici di Arborea|giudice]] [[Mariano IV d'Arborea|Mariano IV]] stava mettendo sempre più in pericolo il dominio aragonese dell'isola<ref>{{Treccani|mariano-d-arborea_(Dizionario-Biografico)|Mariano d'Arborea|accesso=10 dicembre 2020|autore=Antonello Mattone|volume=70|data=2008}}</ref>. Il 15 febbraio 1353 i Doria acconsentirono a cedere i loro possedimenti ad Alghero alla [[Repubblica di Genova]], questa nuova situazione causò l'immediata reazione di [[Pietro IV di Aragona|Pietro IV d'Aragona]] che il 13 marzo 1353 dichiarò guerra alla Repubblica di Genova con l'intenzione di conquistare la città di Alghero mettendo a capo della campagna [[Bernardo II de Cabrera|Bernardo de Cabrera]]. Partito da Valencia il 18 luglio 1353 raggiunse ben presto [[Mahón]] sull'isola di [[Minorca]] dove venne informato del fatto che una squadra veneziana di venti galee comandate da [[Niccolò Pisani]] lo attendeva a [[Cagliari]] e che il governatore del [[Regno di Sardegna (1324-1720)|Regno di Sardegna]], Rambaldo de Corbera, aveva appena conquistato il possedimento genovese di [[Castelsardo]]. Il 18 agosto 1353 il Cabrera fece vela verso Alghero al comando di una flotta di quarantasei [[Galea|galee]] e cinque [[Cocca|cocche]] predisposte per dare il via a un lungo assedio<ref name=":8" />.
==== La battaglia della Lojera ====
{{vedi anche|Battaglia navale di Porto Conte}}
[[File:Porto Conte e Capo Caccia da Monte Doglia.jpg|miniatura|La baia [[porto Conte]] nei pressi di [[Alghero]], dove il 25 agosto 1353 si svolse la battaglia della Lojera.]]
Il 25 agosto 1353 la flotta veneziano-aragonesecatalana comandata da Pisani ottenne una schiacciante vittoria sui genovesi sotto Antonio Grimaldi a [[porto Conte]] al largo di [[Alghero]] nella battaglia della Lojera, dando così inizio alla [[guerra sardo-catalana]]<ref name=":8" /><ref>{{Treccani|antonio-grimaldi_(Dizionario-Biografico)|Antonio Grimaldi|accesso=10 dicembre 2020|autore=Riccardo Musso|volume=59|data=2002}}</ref>. Provati dalla sconfitta la Repubblica di Genova si sottomise a [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]], [[Governanti di Milano|signore di Milano]], per assicurarsi il sostegno finanziario.
=== La battaglia di Sapienza e la fine della guerra (1354-1355) ===
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