Matilde di Canossa: differenze tra le versioni

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|nome = Matilde di Canossa
|immagine = Hugo-v-cluny heinrich-iv mathilde-v-tuszien cod-vat-lat-4922 1115ad.jpg
|legenda = [[Cenobitismo|Cenobio]] di [[Abbazia di San Benedetto in Polirone|Polirone]] o di [[San_Prospero_StrinatiSan Prospero Strinati#Architetture_religioseArchitetture religiose|San Prospero]], ''Rex rogat abbatem / Mathildim supplicat atque'', [[miniatura]] su [[pergamena]], [[1115]], in [[Donizone di Canossa]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]], ''[[Vita Mathildis]]'', f. 49r, [[Biblioteca apostolica vaticana]], [[Roma]].
|stemma = <!--Non aggiungere altro stemma. Vedi Discussioni Template Canossa.-->
|titolo = [[Sovrani di Mantova|Contessa di Mantova]]
|regno = 6 maggio [[1052]] 24 luglio [[1115]]
|predecessore = [[Bonifacio di Canossa]]
|successore = ''Libero comune di Mantova''
|titolo1 = [[Sovrani di Toscana#Marchesi o Margravi ("duchi") di Tuscia o Toscana, 797-1197|Margravia di Toscana]]
|regno1 = 18 aprile [[1076]] 24 luglio [[1115]]
|predecessore1 = [[Goffredo il Gobbo]]
|successore1 = [[Guido Guerra III]]
|altrititoli = Viceregina d'Italia<br />[[Ducato di Spoleto|Duchessa di Spoleto]]<br />[[Duchi_di_LorenaDuchi di Lorena#Casato_di_ArdennesCasato di Ardennes-Verdun|Duchessa consorte della Bassa Lorena]]<br/>[[Conti di Verdun|Contessa di Verdun]]
|data di nascita = marzo [[1046]]
|luogo di nascita = [[Mantova]]<ref>Lino Lionello Ghirardini, ''Storia critica di Matilde di Canossa, Problemi (e misteri) della più grande donna della storia d’Italia'', Modena, 1989, p. 22.</ref>
|data di morte = 24 luglio [[1115]]
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|madre = [[Beatrice di Lotaringia]]
|coniuge 1 = (I) [[Goffredo il Gobbo]]
|coniuge 2 = (II) [[Guelfo VII di Baviera|Guelfo di Baviera]]
|figli = (I) Beatrice<br/>[[Guido Guerra III|Guido Guerra]] (''adottivo'')
|religione = [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]
|firma = Matilde di Canossa - firma.png
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|Nome = Matilde di Canossa
|Immagine = Matilde Canossa.jpg
|Didascalia = Affresco raffigurante Matilde di Canossa.
|Soprannome = ''Magna Comitissa''
|Data_di_nascita = marzo [[1046]]
|Nato_a = [[Mantova]] (?)
|Data_di_morte = 24 luglio [[1115]]
|Morto_a = [[Bondeno di Roncore]]
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* [[Battaglia di Bianello]] ([[1092]])
}}
 
{{Bio
|Nome = Matilde di Canossa
|Pseudonimo = ''Magna Comitissa''
|PostPseudonimo = , in [[Lingua italiana|italiano]] '''Gran Contessa'''
|PostCognomeVirgola = o '''Mathilde''' (più correntemente '''Matilde di Toscana''', in [[Lingua latina|latino]] ''Mathildis'', in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Mathilde von Tuszien''), [[Sovrani di Mantova|contessa di Mantova]], [[Ducato di Spoleto|duchessa di Spoleto]], [[Marchese|margravia]] di [[Toscana]], [[Duchi_di_LorenaDuchi di Lorena#Casato_di_ArdennesCasato di Ardennes-Verdun|duchessa consorte della Bassa Lorena]], [[Conti di Verdun|contessa consorte di Verdun]] e [[Consorti dei sovrani di Baviera|duchessa consorte di Baviera]]
|ForzaOrdinamento = Matilde di Canossa
|Sesso = F
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}}
 
Matilde fu una potente [[feudalesimo|feudataria]]; si impegnò con fervore ain favoredifesa del [[Papa|papatopapa]]to durante la [[lotta per le investiture]]. Emerse come figura di primaria importanza, estendendo il suo dominio su tutti i territori italiani situati a nord dello [[Stato Pontificio]].
 
Fu sotto la sua guida che il [[dominio dei Canossa]] raggiunse il proprio apice in termini di estensione territoriale. Nel [[1076]], dunque, acquisì il controllo di un'ampia regione che includeva la [[Lombardia]], l'[[Emilia]], la [[Romagna]] e, in qualità di duchessa e marchesa, anche la [[Toscana]]. Il fulcro di questo vasto territorio era appunto [[Canossa]], situata nell'[[Appennino reggiano]]. È inoltre nota per aver esercitato un ruolo di primo piano, nel gennaio 1077, come mediatrice nell'aspra contesa fra [[Enrico IV di Franconia]] e papa [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]], il quale lo aveva scomunicato.
 
LaMatilde ''Magnadi Comitissa''Canossa rappresentaè senza dubbioconsiderata una delle personalità più rilevanti e affascinanti dell'[[Italia medievale]]. La sua condotta, trascorsa in un'epoca segnata da incessanti conflitti, intrighi e scomuniche, fu esemplare per la straordinaria forza che ella dimostrò: seppe affrontare con [[Resilienza (psicologia)|resilienza]] grandi sofferenze ed umiliazioni, evidenziando al contempo un'innata capacità al comando.
 
== Biografia ==
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* [[Mantova]] secondo il Donesmondi, l'Agnelli Maffei e il Volta;
* [[San Miniato]], nel [[Palazzo dei Vicari (San Miniato)|Palazzo dei Vicari]], secondo [[Lorenzo Bonincontri]], erudito del Quattrocento.
Gli storici contemporanei, tra cui Franco Cardini, ritengono che la città natale di Matilde sia Mantova.</ref> terzogenita della potentissima famiglia feudale italiana dei [[Canossa (famiglia)|Canossa]],<ref>{{cita libro|autore=Andrea Antonioli |titolo=I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo |anno=2019 |città=Roma |cid=cidAntonioli}}</ref> marchesi di Tuscia (già [[Ducato di Tuscia]]), di origine [[Longobardi|longobarda]]. Il padre, [[Bonifacio di Canossa]] detto "il Tiranno", era l'unico erede della dinastia canossiana, discendente diretto di [[dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] (o Attone), fondatore della [[Canossa (famiglia)|casata degli Attoni]]. La madre, [[Beatrice di Lotaringia]], apparteneva ad una delle più nobili famiglie imperiali, strettamente imparentata con i [[ducato di Svevia|duchi di Svevia]], i [[ducato di Borgogna|duchi di Borgogna]], gli [[Sacro Romano Imperatore|Imperatori]] [[Enrico III il Nero|Enrico III]] ed [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], dei quali Matilde era rispettivamente nipote e cugina primadi primo grado, nonché con il [[papa Stefano IX]].
 
Essendo figlia del signore della Tuscia a Matilde spettava il titolo di marchesa e duchessa. La parola germanica ''Markgraf'' qualificava difatti i "conti di confine". Tuttavia la Tuscia era stata nell'Alto Medioevo una circoscrizione del Regno longobardo, come tale definita "ducato". Ecco perché a Matilde si attribuiscono sia il titolo di "marchesa" che quello di "duchessa".<ref>Franco Cardini, «Matilde, la contessa di Dio», ''Liberal'', 25 luglio 2008, pp. 20-21.</ref>
 
Poco si sa dell'infanzia di Matilde, sia perché le cronache del tempo preferirono occuparsi della fanciullezza dei due fratelli maggiori, [[Federico di Canossa|Federico]] (legittimo erede di Bonifacio) e Beatrice, sia perché le fonti in nostro possesso si concentrano soprattutto sulle imprese compiute da adulta. Tuttavia, si può affermare con certezza che il nome, come per i fratelli, le fu imposto dalla madre Beatrice<ref>Da:
 
* Ferri, Edgarda, ''La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa'' (vedasi [[Matilde di Canossa#Bibliografia|bibliografia]]);
* PoloPaolo Golinelli, ''Matilde e i Canossa'' (vedasi bibliografia).</ref> che in questo modo intendeva affermare la propria superiorità nobiliare rispetto al marito, infatti il [[Duchi di Lorena#Casa di Ardennes-Bar|casato di Ardennes-Bar]], a cui ella apparteneva, era senza dubbio di stirpe regia.
 
Matilde crebbe tra i freddi laghi e i nevosi boschi padani e, a differenza di molte nobildonne del suo tempo, trascorse molto tempo dedicandosi alla cultura letteraria. A tal proposito Donizone afferma: {{citazione|Fin da piccola conosceva la lingua dei Teutoni e sapeva anche parlare la garrula lingua dei Franchi.|Vita Mathildis, libro II, cap. IV}}
TrascorseVisse i primi anni della sua esistenza nell'agiatezza e serenità del [[castello di Canossa]], teatro dei grandi banchetti e delle sontuose feste organizzate dal padre. Tuttavia a soli sei anni Matilde assistette a un evento che avrebbe cambiato radicalmente il corso della sua vita: il 6 maggio 1052 il padre [[Bonifacio di Canossa|Bonifacio]] fu ucciso a tradimento durante una battuta di caccia da uno dei suoi vassalli, che lo trapassò alla gola con una freccia avvelenata. L'agonia del duca durò alcune ore; nella tarda serata dello stesso giorno egli spirò.
 
La madre, rimasta vedova con tre bambini piccoli, aveva difficoltà a reggere il ruolo di Bonifacio. Nel 1053 Matilde e i suoi fratelli ottennero un privilegio di protezione personale dall'imperatore [[Enrico III il Nero]], ma in quello stesso anno i due fratelli maggiori di Matilde morirono a causa di un ''maleficio'' (probabilmente un ''avvelenamento'' involontario).{{Senza fonte}}
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Alla morte del [[papa Leone IX]], parente di entrambi i genitori di Matilde, venne eletto con l'appoggio imperiale il [[papa Vittore II]] (1054). Papa Vittore II era ospitato ad [[Arezzo]] dai Canossiani, quando morì nel 1057, lasciando come successore il [[papa Stefano IX]].
 
Visto il crescente potere della Casa di Canossa e la scomparsa del loro alleato Leone IX, Enrico III prese in ostaggio Matilde, che aveva solo dieci anni, e sua madre e le portò in Germania; ma dopo un anno anche Enrico III morì e così Matilde ritornò in Italia. La madre Beatrice cercò una nuova protezione risposandosi con [[Goffredo il Barbuto]], fratello di papa Stefano IX.<br />
Goffredo, figlio di Gozzellone, duca di [[Lotaringia]], era un aristocratico dedito alle armi ed alle arti guerresche di indole belligerante. Fu lui a succedere a Bonifacio come signore della Tuscia. La famiglia dei Canossa, padrona dell'Italia centrale e della Lotaringia, imparentata con papi e influente sugli imperatori, era in quel momento la famiglia più potente d'Europa.
 
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A parte la leggenda locale (della trota e dell'anello), un documento del 1124 attribuisce a Matilde la fondazione dell'[[Abbazia di Orval]] in [[Vallonia]].<ref>{{fr}} Cfr. P. Golinelli, ''Mathilde de Toscane/Canossa et les monastères fondés entre les Ardennes et l'Italie du Nord du temps de son premier mariage'', in ''Les origines de l'abbaye cistercienne d'Orval. Actes du colloque organisé à Orval le 23 julliet 2011, sous la direction de JEAN-MARIE YANTE'', Louvain la-Neuve, 2015 (Bibliothèque de la Revue d'Histoire Ecclésiastique, Fascicule 99), pp. 17-26.</ref>
 
Si occupò anche di regolamentare e promuovere la corretta distanza e disposizione delle piante di [[Castanea|castagno]]: il cosiddetto [[sesto d'impianto matildico]]. Le piante di castagno, allevate a forma libera, venivano disposte a distanza di 10 metri e sfalsate a triangolo. Inoltre «si poteva anche sfruttare l’erba del sottobosco quale pascolo per le greggi e si raccoglievano agevolmente le foglie da utilizzare nella stalla quale alimento e giaciglio per gli animali».<ref>{{Cita web | url = http://castagneitaliane.blogspot.com/2011/03/sesto-matildico-le-castagne-nel.html|titolo=Sesto Matildico: le castagne nel Medioevo | data = 26 marzo 2011 | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220920105545/http://castagneitaliane.blogspot.com/2011/03/sesto-matildico-le-castagne-nel.html | dataarchivio = 20 settembre 2022}}</ref> La coltivazione del castagno rappresentò un'importante risorsa alimentare assieme alla [[Pastinaca sativa|pastinaca]] per le popolazioni montane prima dell'introduzione della [[Patata (alimento)|patata]].<ref>{{Cita web | url = https://www.akkiapparicette.it/ricette/sesto-matildico-le-castagne-nel-medioevo/ |titolo=Sesto matildico: le castagne nel Medioevo | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220920110513/https://www.akkiapparicette.it/ricette/sesto-matildico-le-castagne-nel-medioevo/ | dataarchivio = 20 settembre 2022}}</ref>
 
==== L'umiliazione di Enrico IV ====
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Ma la grancontessa non si diede per vinta e, mentre il [[papa Gregorio VII]] era costretto all'esilio, Matilde resistette e il 2 luglio 1084 riuscì a sbaragliare inaspettatamente l'esercito imperiale nella famosa [[battaglia di Sorbara]], presso [[Modena]], grazie alla decisiva formazione di una coalizione favorevole al [[papato]] a cui aderirono i bolognesi contrapposti alla ''lega'' imperiale.
 
==== Il matrimonio con Guelfo Vdi Baviera ====
[[File:Mantua3 BMK.jpg|thumb|[[Mantova]], [[Rotonda di San Lorenzo]], voluta da Matilde di Canossa.]]
Nel 1088 Matilde si trovò a fronteggiare una nuova discesa dell'Imperatore Enrico IV e si preparò al peggio con un matrimonio politico, dato che l'attuale pontefice disgiungeva il potere vaticano da quello canossiano, com'era stato sino a questo momento, per ultimo fino a Gregorio VII. Matilde scelse il duca sedicennediciassettenne [[Guelfo VII di Baviera|Guelfo]] (in tedesco ''Welf''), erede del [[ducato di Baviera]]. Le nozze facevano parte di una rete di alleanze approvate dal nuovo papa, [[Papa Urbano II|Urbano II]], allo scopo di contrastare efficacemente Enrico IV.
 
La quarantatreenne Matilde scrisse una lettera al suo futuro sposo: {{citazione|Non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della Longobardia. Ti darò tante città, tanti castelli, tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro; e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo con il discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare a una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio.|[[Cosma di Praga]], ''Storia dei Boemi'', traduzione di P. Golinelli}}
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Dopo numerosi successi militari, tra cui quello sui [[Sassoni]], l'imperatore Enrico si preparava nel 1090 alla sua terza discesa in terra italica, per infliggere una sconfitta definitiva alla Chiesa. L'itinerario fu quello solito, il [[Brennero]] e Verona, confine con i possedimenti di Matilde che iniziavano a partire dalle porte della città. La battaglia si accentrò presso Mantova. Matilde si assicurò la fedeltà degli abitanti esentandoli da alcune tasse come il [[teloneo]] e il [[ripatico]] e con la promessa di essere integrati nello status di ''Cittadini Longobardi'' con il diritto di caccia, pesca e taglialegna su entrambe le rive del fiume [[Tartaro-Canalbianco|Tartaro]].
 
La città resistette fino al ''tradimento del giovedì santo'', nel quale i cittadini cambiarono fronte in cambio di alcuni ulteriori diritti concessi loro dall'assediante Enrico IV. Matilde si arroccò nel 1092 sull'[[Appennino reggiano]] attorno ai suoi castelli più inespugnabili, in modo particolare a [[Canossa]],<ref>{{Cita libro |autore=Paolo Golinelli |titolo=Matilde di Canossa |città=Roma |editore=[[Salerno Editrice|Salerno]] |pagina=parte I, capitolo 21, pag. 164}}</ref> e [[Carpineti]], dove ascoltò i consigli dell'eremita Giovanni cheda Marola ché l'incitavaincitò a continuare la guerra contro l'imperatore. Sin da [[Dinastia dei Canossa#Adalberto Atto|Adalberto Atto]] il potere dei Canossa si era basato su una rete di castelli, rocche e borghi fortificati situati nella [[Val d'Enza]], che. costituivanoCostituivano un complesso sistema poligonale di difesa che aveva sempre resistito ad ogni attacco portato sull'Appennino. Dopo alterne e sanguinose battaglie, il potente esercito imperiale venne preso in una morsa.
 
Nonostante l'esercito imperiale fosse temibilissimo, fu distrutto dalla vassalleria matildica dei piccoli feudatari e assegnatari dei borghi fortificati, che mantennero intatta la fedeltà ai Canossa anche di fronte all'Impero. La conoscenza perfetta dei luoghi, la velocità delledegli informazionispostamenti e deglidella spostamentitrasmissione delle informazioni, la presacattura delle posizioni strategiche in tutti i luoghi elevati della val d'Enza, ebbero la meglio sul potente imperatore. <!--Pare che la stessa contessa avesse partecipato, con un manipolo di guerrieri scelti e fedeli, alla battaglia, galvanizzando gli alleati all'idea di combattere una guerra giusta. -->L'esercito imperiale fu preso a tenaglia nella vallata, ma la sconfitta totale fu più di una guerra persa: Enrico IV si rese conto dell'impossibilità di penetrare quei luoghi asperrimi, ben diversi dalla Pianura Padana o delladalla Sassonia: non si trovava più di fronte ai confini tracciati dai fiumi dell'Europa centrale, ma a scoscesi sentieri, [[Calanco|calanchi]], luoghi impervi protetti da rocche turrite, da [[casatorre|case-torri]] che svettavano verso il cielo, dalle quali gli abitanti scaricavano dardi di ogni genere su chiunque si avvicinasse: lance, frecce, forse anche olio bollente,<ref>All'epoca più propriamente si sarebbe trattato di grassi animali, resine e pece.</ref> giavellotti, massi, [[Picca|picche]] infocateinfuocate. Con queste armi chi si trovava più in alto aveva spesso la meglio.
 
Dopo la vittoria di Matilde molte città come [[Milano]], [[Cremona]], [[Lodi]] e [[Piacenza]] si schierarono con la Contessa canossiana per sottrarsi al controllo imperiale. Nel 1093 il figlio secondogenito dell'imperatore, [[Corrado di Lorena]], sostenuto dal papa, da Matilde e da una lega di città lombarde, veniva incoronato [[Sovrani d'Italia#Regnum Italiae|Re d'Italia]]. Matilde liberò e diede rifugio persino alla moglie dell'imperatore, [[Prassede di Russia|Prassede]], figlia del [[Rus' di Kiev|Re di Russia]] ed ex vedova del [[Marca del Brandeburgo|Marchese di Brandeburgo]], che aveva denunciato al [[Concilio di Piacenza]] del 1095 "le inaudite porcherie sessuali" che aveva preteso Enrico da lei e per le quali veniva relegata in una specie di prigionia-alcova a Verona. Si accese dunque una lotta all'interno stesso della famiglia imperiale, che indebolì sempre più Enrico IV.
 
Enrico IV morì ormai sconfitto nel 1106; alla deposizione e morte di Corrado di Lorena (1101), il figlio terzogenito del defunto imperatore e nuovo imperatore, [[Enrico V di Franconia]], riprese a sua volta la lotta contro la Chiesa e l'Italia. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore. Nel [[1111]], sulla via del ritorno in Germania, Enrico V la incontrò al [[castello di Bianello]], presso [[Quattro Castella]], vicino a [[Reggio Emilia]], tra il 6 e l'11 maggio<ref>{{Cita web | url = http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | titolo = Matilde di Canossa - A partire da Sigifredo e Azzo, un’eredità da riscoprire | autore = Elena Pierotti | data = marzo 2014 | accesso = 20 settembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220305090342/http://www.storico.org/italia_medievale/matilde_canossa.html | dataarchivio = 5 marzo 2022}}</ref>. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio quando era vivo suo padre<ref>{{Cita libro |url=https://www.google.it/books/edition/LA_DAMA_BIANCA/lWuADwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=matilde+di+canossa%2Benrico+V&pg=PA209&printsec=frontcover |titolo=La Dama Bianca |anno=2018 |accesso=2023-05-24 maggio 2023}}</ref>, chiudendo così una vertenza che era durata oltre vent'anni<ref>Ogni anno, comunemente l'ultima domenica di Maggio, l'episodio è rievocato nel [[Corteo Storico Matildico]].</ref>. "''In vice regis''" recita Donizone, e da qualcuno è stato interpretato come se Enrico V avesse conferito alla Granduchessa un nuovo titolo: "Viceregina d'Italia"<ref name="BadiniGamberini2007">{{Cita libro|autore1=Gino Badini|autore2=Andrea Gamberini|titolo=Medioevo reggiano: studi in ricordo di Odoardo Rombaldi|url=https://books.google.com/books?id=JQYRxHw9lAoC&pg=PA171|anno=2007|città=Milano|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-464-8676-9|ppp=171–171}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Emilia Romagna e Marche|url=https://books.google.com/books?id=aJUzWrUZENsC&pg=PA36|anno=2002|città=Milano|editore=Touring Editore|isbn=978-88-365-2706-9|ppp=36–36}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.worldhistory.org/trans/it/1-19562/matilde-di-toscana/ |titolo=Enciclopedia storica |voce=Matilde di Toscana |accesso=2023-05-24 maggio 2023}}</ref> e "Vicaria Imperiale", ma ciò è negato dagli storici [[Carlo Guido Mor]], [[Paolo Golinelli]], [[Eugenio Riversi]].
 
==== La morte ====
[[File:Tomb of Countess Matilda of Tuscany by Gian Lorenzo Bernini.JPG|thumb|[[Sepolcro di Matilde di Canossa]] ''Onore e Gloria d'Italia'' in San Pietro in Vaticano, opera di [[Gian Lorenzo Bernini]] e aiuti.]]
Matilde morì di [[gotta]] nel 1115 a [[Bondeno di Roncore]] (oggi Bondanazzo di [[Reggiolo]]), una corte circondata fino al [[XIX secolo]] da fossati e incastellata). Al suo fianco si trovava il vescovo di Reggio [[Bonsignore Arlotti]], che le amministròsomministrò gli ultimi sacramenti.<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=eaEaAAAAMAAJ&q=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&dq=bonsignore+arlotti%2Bmatilde&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi4xLu15KzfAhUErxoKHQxcBJoQ6AEIKTAA |titolo=L'ultimo vescovo-principe di Reggio Emilia: l'episcopato reggiano di mons. Beniamino Socche (1946-1965) |accesso=2023-05-24 maggio 2023}}</ref> Era il [[24 luglio]], vigilia di [[San Giacomo il Maggiore|san Giacomo]], il santo cui Matilde negli ultimi mesi aveva fatto erigere un oratorio proprio davanti alla sua camera da letto, per potere assistere alle funzioni in quanto era ormai inferma. Venne inizialmente sepolta nel [[Sepolcro di Matilde di Canossa (abbazia di Polirone)|sarcofago]] nell'[[Abbazia di San Benedetto in Polirone|abbazia di Polirone]] ([[San Benedetto Po]]).
 
Nel 1632, per volere del [[papa Urbano VIII]], la sua salma venne traslata a Roma in [[Castel Sant'Angelo]]; nel 1644 trovò definitiva collocazione nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]], rara presenza femminile nelle [[grotte vaticane]], assieme solo alla regina [[Cristina di Svezia]], all'erede al [[Regno di Cipro|trono di Cipro]] [[Carlotta di Lusignano]] e alla principessa polacca [[Maria Clementina Sobieska]], consorte di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]]. La sua [[Sepolcro di Matilde di Canossa|tomba]], scolpita dalda [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], fu detta "Onore e Gloria d'Italia".
 
== Discendenza ==
Dal matrimonio con Goffredo il Gobbo nel 1070 nacque Beatrice, che morì dopo alcuni giorni.<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=SCGhYsQQ8FcC&pg=PA107&dq=beatrice+di+canossa%2Bmatilde+di+canossa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiEn6vmitLYAhXBXhQKHTwbA4c4FBDoAQgmMAA#v=onepage&q=beatrice%20di%20canossa%2Bmatilde%20di%20canossa&f=false |titolo=Castelli, Pievi, Abbazie. Storia, arte e leggende nei dintorni dell’Antico… |autore=Giacomo Corazza Martini |accesso=2023-05-24 maggio 2023}}</ref> Matilde, nel tentativo di creare una dinastia in [[Toscana]], adottò [[Guido Guerra III]] detto "succhiasangue", ducafiglio di Toscana[[Guido IV Guidi]] "il succhiasangue", ma anche questo tentativo fallì. Non avendo lasciato eredi diretti, di conseguenza il suo immenso patrimonio andò disperso. Alcuni castelli rimasero in possesso di signori locali e ''Communi Militum'', cioè cavalieri e mercenari; altri dei discendenti di [[Prangarda di Canossa|Prangarda]], sorella di [[Tedaldo di Canossa|Tedaldo]], il nonno di Matilde (come forse le famiglie che diedero vita alle dinastie parmensi dei Baratti e degli Attoni (o Iattoni/Jattoni) di [[Antesica]] e di [[Beduzzo]], effettive castellanze matildiche). Per quanto riguarda i feudi appartenuti alla contessa, alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in un vuoto di potere, altri semplicemente incamerati nei possedimenti papali.
 
== Ascendenza ==
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== Nella cultura di massa ==
[[File:MatWElf Villani.jpg|thumb|Matilde con il marito Guelfo Vdi Baviera.]]
{{Citazione|Matilde, splendente fiaccola che arde in cuore pio.<br/>
Aumentò in numero armi, volontà e vassalli,<br/>
Il proprio principesco tesoro profuse, causò e condusse battaglie.<br/>
Se dovessi citare ad una ad una le opere compiute da questa nobile signora,<br/>
i miei versi aumenterebbero a tal punto da divenire innumerevoli come le stelle.|[[Donizone di Canossa|Donizone]], ''[[Vita Mathildis]]'', libro II, prologo II|Corde pio flagrans Mathildis lucida lampas.<br/>
Arma voluntatem, famulos, gazam proprianque,<br/>
excitat, expendit, instigat, proelia gessit.<br/>
Singula si fingam, quae fecit nobilis ista,<br/>
carmina sic crescens, sunt ut numero sine stelle.|lingua=la}}
 
Dopo la sua morte attorno a Matilde venne a crearsi un alone di leggenda. Gli [[agiografi]] ecclesiastici ne mitizzarono il personaggio facendone una contessa semi-monaca dedita alla contemplazione e alla fede. Qualcuno invece sostiene che si sia trattato di un personaggio di forti passioni sia spirituali sia carnali ({{chiarire|fu indicata|Opinioni fondate o illazioni?}} come amante dei pontefici [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]] e [[Papa Urbano II|Urbano II]]). Si narra che, dopo la morte di [[papa Alessandro II]], Matilde, che soffriva di un [[eczema]], per curarsi si coricasse senza vesti sul tavolo dove era stato lavato il defunto pontefice. In realtà nel Medioevo il culto delle [[reliquia|reliquie]] (e la certezza riguardante i loro poteri miracolosi) era molto sentito. Si dice che Matilde conservasse tra le proprie reliquie anche un anello vescovile, che utilizzava per calmare i frequenti attacchi di [[epilessia]].
 
Lo storico [[Umanesimo|umanista]] [[Scipione Ammirato]] «nel primo libro delle sue ''Istorie fiorentine'' dedicate al granduca [[Ferdinando I de' Medici]] e pubblicate da Filippo Giunti nel 1600, si era soffermato su Matilde per quelle vicende legate alla storia della città, assumendo come cesura di partenza l’uccisione del padre Bonifacio avvenuta nel 1052. (…) Giunto all'anno della morte di Matilde, gravata dagli anni oltre che dal peso del principato ''gravissimo a chi sull'altrui spalle non l'abbandona'', Ammirato ripropone l'elogio di una donna sola, ''valorosa et buona''».<ref>Maria Pia Paoli, ''La donna e il melograno: biografie di Matilde di Canossa (secoli XVI-XVII)'', MEFRIM: Mélanges de l'École française de Rome: Italie et mediterranée: 113, 1, 2001, p. 208.</ref>
 
Di lei [[Francesco Petrarca]] scrisse che «conduceva con animo virile le guerre, imperiosa verso i suoi, ferocissima verso i nemici, molto liberale verso gli amici». [[Ludovico Ariosto]] la menzionò come «la contessa gloriosa / saggia e casta».<ref>{{cita web |url=http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |titolo=Matilde di Canossa: una donna tra papato e impero |data=15 luglio 2008 |accesso=20 settembre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210908050402/http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |dataarchivio=8 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita libro |url=https://maes.unibo.it/article/download/8013/7725/24654&ved=2ahUKEwjs7Mbbz-DyAhUlgf0HHbduCRcQFnoECAoQAQ&usg=AOvVaw2oOdxvlfudxaW3-y2H8c7G |titolo=Matilde di Canossa: tra storia e leggenda |autore=M. Cavazza |anno=2006 |editore=[[Università di Bologna]] |formato=PDF |accesso=2 settembre 2021}}</ref>
 
*Dopo la sua morte attorno a Matilde venne a crearsi un alone di leggenda. Gli [[agiografi]] ecclesiastici ne mitizzarono il personaggio facendone una contessa semi-monaca dedita alla contemplazione e alla fede. Qualcuno invece sostiene che si sia trattato di un personaggio di forti passioni sia spirituali sia carnali ({{chiarire|fu indicata|Opinioni fondate o illazioni?}} come amante dei pontefici [[Papa Gregorio VII|Gregorio VII]] e [[Papa Urbano II|Urbano II]]). Si narra che, dopo la morte di [[papa Alessandro II]], Matilde, che soffriva di un [[eczema]], per curarsi si coricasse senza vesti sul tavolo dove era stato lavato il defunto pontefice. In realtà nel Medioevo il culto delle [[reliquia|reliquie]] (e la certezza riguardante i loro poteri miracolosi) era molto sentito. Si dice che Matilde conservasse tra le proprie reliquie anche un anello vescovile, che utilizzava per calmare i frequenti attacchi di [[epilessia]].
Secondo una leggenda, Matilde, rimasta vedova di [[Goffredo il Gobbo]] si recò a [[Orval]] per una partita di caccia durante la quale si riposò vicino a una fontana. Immergendo le mani nell'acqua perse l'anello nuziale. Si fermò a pregare la Madonna affinché le fosse restituito l'anello e una trota emerse dall'acqua con l'anello in bocca, rendendolo alla nobildonna. Ella allora esclamò “questa è davvero una valle d’oro!”, da cui il nome di Orval. La contessa, riconoscente, decise di erigere un monastero e ancora oggi la fontana porta il suo nome.<ref>{{Cita web|url=https://lemuseedeleauetdelafontaine.be/listing/villers-devant-orval-fontaine-mathilde/ |titolo=Villers-devant-Orval - Fontaine Mathilde |autore= |sito=Le musée de l'eau et de la fontaine |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.orval.be/fr/page/459-la-legende-d-orval#:~:text=Mathilde%20de%20Canossa%20est%20un,et%20celui%20spirituel%20du%20pape. |titolo=La légende d’Orval |autore= |sito=Orval |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref>
*Lo storico [[Umanesimo|umanista]] [[Scipione Ammirato]] «nel primo libro delle sue ''Istorie fiorentine'' dedicate al granduca [[Ferdinando I de' Medici]] e pubblicate da Filippo Giunti nel 1600, si era soffermato su Matilde per quelle vicende legate alla storia della città, assumendo come cesura di partenza l’uccisione del padre Bonifacio avvenuta nel 1052. (…) Giunto all'anno della morte di Matilde, gravata dagli anni oltre che dal peso del principato ''gravissimo a chi sull'altrui spalle non l'abbandona'', Ammirato ripropone l'elogio di una donna sola, ''valorosa et buona''».<ref>Maria Pia Paoli, ''La donna e il melograno: biografie di Matilde di Canossa (secoli XVI-XVII)'', MEFRIM: Mélanges de l'École française de Rome: Italie et mediterranée: 113, 1, 2001, p. 208.</ref>
*Di lei [[Francesco Petrarca]] scrisse che «conduceva con animo virile le guerre, imperiosa verso i suoi, ferocissima verso i nemici, molto liberale verso gli amici». [[Ludovico Ariosto]] la menzionò come «la contessa gloriosa / saggia e casta».<ref>{{cita web |url=http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |titolo=Matilde di Canossa: una donna tra papato e impero |data=15 luglio 2008 |accesso=20 settembre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210908050402/http://www.culturaitalia.it/opencms/it/contenuti/eventi/event_0389.html?language=it&tematica=&selected= |dataarchivio=8 settembre 2021}}</ref><ref>{{cita libro |url=https://maes.unibo.it/article/download/8013/7725/24654&ved=2ahUKEwjs7Mbbz-DyAhUlgf0HHbduCRcQFnoECAoQAQ&usg=AOvVaw2oOdxvlfudxaW3-y2H8c7G |titolo=Matilde di Canossa: tra storia e leggenda |autore=M. Cavazza |anno=2006 |editore=[[Università di Bologna]] |formato=PDF |accesso=2 settembre 2021}}</ref>
*Secondo una leggenda, Matilde, rimasta vedova di [[Goffredo il Gobbo]] si recò a [[Orval]] per una partita di caccia durante la quale si riposò vicino a una fontana. Immergendo le mani nell'acqua perse l'anello nuziale. Si fermò a pregare la Madonna affinché le fosse restituito l'anello e una trota emerse dall'acqua con l'anello in bocca, rendendolo alla nobildonna. Ella allora esclamò “questa è davvero una valle d’oro!”, da cui il nome di Orval. La contessa, riconoscente, decise di erigere un monastero e ancora oggi la fontana porta il suo nome.<ref>{{Cita web|url=https://lemuseedeleauetdelafontaine.be/listing/villers-devant-orval-fontaine-mathilde/ |titolo=Villers-devant-Orval - Fontaine Mathilde |autore= |sito=Le musée de l'eau et de la fontaine |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.orval.be/fr/page/459-la-legende-d-orval#:~:text=Mathilde%20de%20Canossa%20est%20un,et%20celui%20spirituel%20du%20pape. |titolo=La légende d’Orval |autore= |sito=Orval |data= |lingua=fr |accesso=19 maggio 2024}}</ref>
 
== Luoghi matildici ==
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; In Toscana e Tuscia:
Val di Serchio:
* [[Ponte della Maddalena (Borgo a Mozzano)|Ponte della Maddalena]] sul [[Serchio]] nei pressi di [[Borgo a Mozzano]], in [[provincia di Lucca]].<ref>{{Cita libro |url=https://books.google.it/books?id=Gjt5q5YnbKYC&pg=PA178&dq=ponte+della+maddalena%2Bmatilde+di+canossa&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj8pfnNsJPrAhXus4sKHd84BugQ6AEwAXoECAIQAg#v=onepage&q=ponte%20della%20maddalena%2Bmatilde%20di%20canossa&f=false |autore=Paola Giovetti |titolo=I luoghi di forza. Guida alle località che emanano energia, pace e armonia |accesso=2023-05-24 maggio 2023}}</ref>
 
Colline pisane:
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=== Saggi e biografie ===
* {{cita libro |autore=Andrea Antonioli |titolo=I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo |anno=2019 |città=Roma |editore=[[Newton & Compton]] |cid=cidAntonioli |ISBN=978-88-227-3770-0}}
* {{cita libro |autore=Alessandro Canobbio |titolo=Origine della nobilissima e illustrissima Famiglia Canossa |anno=1593 |editore=Girolamo Discepolo |città=Verona |cid=cidCanobbio |sbn=IT\ICCU\CNCE\008923CNCE008923}}
* {{cita libro |autore=Emilio Cristiani |titolo=Una vicenda dell'eredità matildina nel contado bolognese: il feudo dei nobili Andalò sulla pieve di S. Maria di Gesso |città=Firenze |editore=[[Leo S. Olschki]] |anno=1958 |sbn=IT\ICCU\NAP\0102032NAP0102032}}
* {{cita libro |autore=[[Edgarda Ferri]] |titolo=La Grancontessa. Vita, avventure e misteri di Matilde di Canossa |città=Milano |editore=[[Oscar Mondadori|Mondadori]] |anno=2004 |isbn=88-0452-580-0}}
* {{cita libro |autore=Lino Lionello Ghirardini |titolo=Storia critica di Matilde di Canossa. Problemi (e misteri) della più grande donna della storia d’Italia |città=Modena |editore=Aedes muratoriana |anno=1989 |sbn=IT\ICCU\UFI\0127220UFI0127220}}
* {{cita libro |autore=[[Paolo Golinelli]] |titolo=Matilde e i Canossa |città=Milano |editore=[[Ugo Mursia Editore|Mursia]] |anno=2004 |ISBN=88-425-3228-2}}
* {{cita libro |autore=Paolo Golinelli |titolo=L'ancella di san Pietro |città=Milano |editore=[[Jaca Book]] |anno=2015 |isbn=978-88-16-41308-5}}
* {{cita libro |autore=Alfred Overmann |titolo=La contessa Matilde di Canossa. Sue proprietà territoriali |anno=1980 |editore=Multigrafica Editrice |città=Roma |cid=cidOvermann |sbn=IT\ICCU\LO1\0319665LO10319665}}
* {{cita libro |curatore=Renata Salvarani |curatore2=Liana Castelfranchi |titolo=Matilde di Canossa, il Papato, l'Impero |città=Cinisello Balsamo (MI) |editore=[[Silvana Editoriale|Silvana]] |anno=2008 |sbn=IT\ICCU\MOD\1488395MOD1488395}}
* {{cita libro |autore=[[Luigi Tosti]] |titolo=La Contessa Matilde e i romani Pontefici |città=Milano |editore=Messaggerie Pontremolesi |anno=1989 |ISBN=88-7116-016-9}}
* {{cita libro |autore=Guido Vigna |titolo=Storia di Mantova. Da Manto a capitale della cultura |anno=2016 |editore=[[Marsilio Editore|Marsilio]] |città=Venezia |cid=cidVigna |ISBN=978-88-317-2437-1}}
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=== Romanzi ===
* {{Cita libro |autore=Rita Coruzzi |titolo=Matilde. Per grazie di Dio, se è qualcosa |città=Milano |editore=[[Edizioni Piemme|Piemme]] |anno=2015 |isbn=978-88-566-4176-9}}
* {{Cita libro |autore=[[Elisa Guidelli]] |titolo=Il romanzo di Matilda |città=Bologna |editore=[[Meridiano Zero (editore)|Meridiano Zero]] |anno=2018 |annooriginale=2015 |isbn=978-88-8237-489-1 |sbn=IT\ICCU\LZ1\0004359LZ10004359}}
* {{Cita libro |autore=Kathleen McGowan |titolo=Il Libro dell'Amore |titolooriginale=The Book of Love |città=Milano |editore=Piemme |anno=2009 |traduttore=Roberta Maresca |sbn=IT\ICCU\RAV\1841072RAV1841072}}
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.regineditalia.net/matilde_choose.html|titolo=Regine d'Italia - Donne di Potere nell'Italia Medioevale: Matilde di Canossa|accesso=2023-05-24 maggio 2023}}
* {{cita web|url=http://fmg.ac/Projects/MedLands/NORTHERN%20ITALY%20900-1100.htm#_Toc442430283|titolo=Genealogia Marchesi di Toscana|lingua=en|accesso=2023-05-24 maggio 2023}}
* {{cita web|url=https://it.wikivoyage.org/wiki/Nelle_terre_di_Matilde|titolo=Nelle terre di Matilde|editore=[[Wikivoyage]]|accesso=2023-05-24 maggio 2023}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[DucatoDuchi di Spoleto|Duchessa di Spoleto]]
|periodo = [[1043]] - [[1056]]
|precedente = [[Bonifacio di Canossa]]
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|periodo = [[1052]] – [[1076]]<br/>[[Beatrice di Lotaringia]] reggente per i figli [[Federico di Toscana|Federico]] e Matilde
|precedente2 = [[Goffredo il Gobbo]]
|successivo2 = [[Guido Guerra III]]
|periodo2 = [[1076]] – [[1115]]
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Duchi_di_LorenaDuchi di Lorena#Casato_di_ArdennesCasato di Ardennes-Verdun|Duchessa consorte della Bassa Lotaringia]]
|precedente=[[Beatrice di Lotaringia]]
|successivo=[[Costanza d'Altavilla (moglie di Corrado di Lorena)|Costanza d'Altavilla]]