Chiusi: differenze tra le versioni

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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 8176
|Note abitanti = {{Istat|052|11|2024}}
|Aggiornamento abitanti = 31-5-2024
|Sottodivisioni = [[Chiusi Scalo]], [[Macciano]], [[Montallese]], [[Querce al Pino]]
|Divisioni confinanti = [[Castiglione del Lago]] ([[Provincia di Perugia|PG]]), [[Cetona]], [[Chianciano Terme]], [[Città della Pieve]] (PG), [[Montepulciano]], [[Sarteano]]
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}}
 
'''Chiusi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:8176Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Siena]] in [[Toscana]].
 
Si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale della [[Bandiera arancione]], conferito dal [[Touring Club Italiano]].
 
== Geografia fisica ==
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{{Vedi anche|Conquista romana dell'Etruria|Etruria}}
 
Le prime testimonianze archeologiche consistenti fanno risalire il primo insediamento nella zona all'[[Età del Ferro]], con ricchi corredi funerari a partire dall'[[VIII secolo a.C.<ref name=PRO>[https://www.prolocochiusi.it/approfondimenti-sulla-citta/?utm_source=chatgpt.com Proloco Chiusi]]</ref>
 
La città etrusca di '''Clevsins''', diventata poi la latina '''Clusium''' (''Klysion'', ''Κλύσιον'' in [[greco antico]]), aveva un'importanza fondamentale, poiché collocata sull'arteria che collegava [[Roma]] all'[[Etruria]] settentrionale, seguendo il [[Tevere]] e il suo principale affluente, il Clanis, essendo il fondovalle dell'omonima valle estremamente fertile<ref name=PRO/>.
 
Le prime testimonianze scritte di Chiusi risalgono all'[[Ellenismo]], quando, in un documento di [[Polibio]], compare il nome della città di Chiusi in relazione alle invasioni dei [[celti]]. Seguono poi i racconti su personaggi come [[Arunte (Roma)|Arunte]] e il celebre lucumone chiusino [[Porsenna]]<ref name=PRO/>.
 
[[Servio Mario Onorato|Servio]] descrive Chiusi come una delle più antiche città [[etrusco|etrusche]], fondata da [[Cluso]], figlio di [[Tirreno (mitologia)|Tirreno]] secondo alcune leggende, figlio di Telemaco, figlio di Ulisse secondo altre. Gli autori antichi la ricordano comunque come città antica e potente e ne lodano la fertilità del suolo. L'abitato etrusco si sviluppava sui tre colli sui quali sorse poi la città medievale e moderna. Tuttavia, è molto probabile che l'antico abitato della capitale chiusina si estendesse ben oltre l'attuale centro storico il quale, oggi, appare così limitato a seguito della successiva decadenza di epoca tardo medievale e rinascimentale. A ben vedere, Chiusi sorge su un colle da cui si domina la valle dell'antico [[Clanis (fiume)|fiume Clanis]], nel punto d'incontro tra il [[Clanis (fiume)|Clanis]] e l'odierna val di Tresa, ovverosia nel punto in cui le acque provenienti dal [[Trasimeno]] incontravano il [[Clanis (fiume)|Clanis]] (antecedentemente alla costruzione dell'emissario di S. Savino di epoca romana), ed era un luogo strategico nel bacino del [[Clanis (fiume)|Clanis]] (oggi val di Chiana)<ref name=PRO/>.
 
[[File:Campanile duomo chiusi.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Campanile del Duomo]]
Il territorio della città-stato di Chiusi (''ager Clusinus'', in latino) era estremamente vasto, tanto da comprendere una parte del [[Trasimeno]] (che era il confine tra le città-stato di Chiusi, [[Cortona]] e [[Perugia]]), il monte [[Cetona]], il monte [[Amiata]], il monte Arale, la Val d'Orcia e, in definitiva, una parte delle odierne province di [[Grosseto]], [[Perugia]], [[Siena]], [[Terni]] e in minor misura di [[Arezzo]]<ref name=PRO/>.
 
La centralità di Chiusi era altresì caratterizzata dal fatto di collocarsi su un percorso commerciale che dall'[[Etruria]] interna, attraverso il valico di Tolle, si immetteva in val d'Orcia e da lì si raggiungeva facilmente il mare attraverso le vie alzaie dell'[[Orcia]] e dell'[[Ombrone]]. Il valico di Tolle, a soli 10&nbsp;km dal colle chiusino e in diretto contatto visivo con esso, era il luogo ideale per il controllo chiusino della val d'Orcia e della cosiddetta ''via marittima'', e in particolare per lo sdoganamento delle merci dei viandanti, specie quelle provenienti dalla vicina [[Orvieto]]; in effetti, chi (venendo da sud) voleva recarsi a nord verso [[Roselle (Grosseto)|Roselle]] era costretto ad attraversare il territorio della città-stato di Chiusi e a lasciare una parte delle proprie merci a chi controllava la viabilità<ref name=PRO/>.
 
Nel [[VII secolo a.C.]] venne introdotto il rito dell'[[inumazione]] e si diffusero le tombe a camera con pilastro<ref name=PRO/>.
 
Nel [[VI secolo a.C.]] Chiusi divenne una delle più importanti città della [[dodecapoli etrusca]], primeggiando tra i ''Populi'' etruschi, specie al tempo del lucumone [[Porsenna]]. A questo periodo risalgono i primi contatti certi con la neonata [[Roma]], quando un'alleanza di Chiusi con [[Arezzo]], [[Volterra]], [[Vetulonia]] e [[Roselle (Grosseto)|Roselle]] (l'attuale Grosseto) venne in aiuto ai [[Latini]] per sconfiggere [[Tarquinio Prisco]]. Tra le tombe a camera del periodo spicca il [[tumulo di Poggio Gaiella]], forse usato per il potente re [[lucumone]] Porsenna, che mise [[Roma]] sotto assedio nel [[506 a.C.]] e che, probabilmente, dominò altre città etrusche come la vicina Orvieto, tanto da divenirne "re", come evidenzia [[Tito Livio|Livio]]. Risale a questo periodo il massimo splendore della città, con la nascita di un ceto medio-alto, i cui membri venivano sepolti in tombe articolate, scavate nell'[[arenaria]]. Chiusi divenne inoltre un grande centro di importazione dall'[[Attica]], che fungeva da luogo di smistamento per tutta l'[[Etruria]] interna. Accanto ai prodotti greci si sviluppò inoltre una consistente produzione locale, dove spicca quella del [[bucchero]]<ref name=PRO/>.
 
Il [[V secolo a.C.]] è testimoniato dalla produzione scultorea in [[pietra fetida]], estratta in loco, mentre si dovette aspettare la fine del [[IV secolo a.C.|IV]] e l'inizio del [[III secolo a.C.]] per vedere la nascita della fabbricazione dei tipici [[Sarcofago etrusco|sarcofagi]] e [[Urna cineraria|urne]], soprattutto in [[alabastro]] e [[marmo alabastrino]].
Nel [[II secolo a.C.|II secolo]] si affiancò anche la produzione di urne cinerarie in [[terracotta]]<ref name=PRO/>.
 
Dopo la sconfitta della lega etrusca ad opera dei Romani (III a.C.) l'[[Etruria]] fu progressivamente romanizzata e la città etrusca di Chiusi continuò a reggersi con proprie leggi e ad essere amministrata da nobili famiglie etrusche, legate all'aristocrazia romana, che consentirono la costruzione d'infrastrutture romane quali la consolare [[Via Cassia|Cassia]] (sec. II a.C.) e porti fluviali lungo il [[Clanis (fiume)|Clanis]], per l'utilità dell'emergente potenza romana. Nell'anno [[87 a.C.]] ''Clusium'' divenne un importante municipio romano, corrispondendo l'''ager Clusinum'' alle dimensioni dell'estinta città-stato, e i suoi abitanti erano probabilmente e in buona misura stanziati, tra l'altro, nel fondovalle, lungo la consolare Cassia e il navigabile Clanis, paralleli e attigui<ref name=PRO/>.
Chiusi continuava inoltre ad essere un punto nodale lungo la cosiddetta ''via marittima'', ed era altresì il punto di arrivo della consolare [[Via Amerina|Amerina]], che dalla Stazione di [[Mansio ad Vacanas|Baccano]] (a nord di Roma) giungeva a ''Clusium'' attraverso un percorso che si snodava per [[Amelia (Italia)|Amelia]], [[Todi]] e [[Perugia]]<ref name=PRO/>.
 
Al tempo dell'imperatore Adriano fu realizzato un diverticolo della Cassia, all'altezza di Acquaviva, che collegò il municipio di Chiusi con la colonia senese (''Sena Iulia'').
Nel [[107]] fu completata la consolare cosiddetta ''Traiana Nova'' che collegò [[Bolsena]] (''Volsinii Novi'') con Chiusi, senza passare per [[Orvieto]] (abbandonata dopo la sconfitta etrusca) e le cui pietre miliari eccezionalmente non indicavano la distanza da [[Roma]], ma dai confini di Chiusi (''a fines Clusinorum''), tanto era importante tale municipio e il suo ''ager''. Con la realizzazione di tali arterie stradali la centralità di Chiusi nell'[[Etruria]] settentrionale fu notevolmente accentuata. A Chiusi era probabilmente stanziato il comando della ''Quarta Legio'' (quarta legione) e certamente si trovavano importanti infrastrutture portuali, lungo il fiume navigabile, dove i copiosi cereali della valle del Clanis erano stoccati, lavorati e quindi trasportati a Roma (che in età imperiale contava quasi un milione di abitanti) per mezzo d'imbarcazioni fluviali<ref name=PRO/>.
[[File:Duomo di chiusi.jpg|miniatura|upright=0.7|Duomo]]
È grazie alla centralità di Chiusi, posta lungo vie consolari (punto di arrivo dell'Amerina) e fluviali, e in particolare grazie alle sue origini etrusche (che rendevano i Chiusini aperti a nuove culture e religioni) che i cristiani, perseguitati a [[Roma]], fuggivano da colà e si rifugiavano in grande numero nel municipio chiusino, tanto che a Chiusi sono tuttora presenti due catacombe paleocristiane, ambedue poste lungo le consolari, ovverosia S. Caterina lungo la [[via Cassia]] e [[Santa Mustiola]] (patrona della città) ubicata lungo la via Amerina, a poche centinaia di metri dal ponte romano sul Clanis, attualmente sepolto dai sedimenti<ref name=PRO/>.
In effetti vi sono tracce di vescovi, a Chiusi, quantomeno dal [[II secolo d.C.]]<ref name=PRO/>
 
Il corpo della martire [[Santa Mustiola]] (di nobile famiglia, che fuggendo da [[Roma]] giunse a Chiusi attraverso la consolare Amerina), già deposto nell'omonima catacomba, nel [[IV secolo d.C.]] fu traslato nella basilica a lei dedicata, posta sopra detta catacomba, e collocato in un sarcofago in pietra calcarea (oggi visibile nel duomo di Chiusi, all'inizio della navata sinistra, su cui è stata posta una lapide marmorea nel XVIII secolo). Sempre nel [[IV secolo d.C.]], per proteggere le catacombe dalle invasioni barbariche i loro ingressi furono interrati, tanto che le stesse sono state riscoperte solo in tempi recenti essendo oggi visitabili<ref name=PRO/>.
Durante le invasioni barbariche le consolari [[Via Aurelia|Aurelia]] e [[Via Flaminia|Flaminia]] divennero in buona parte impercorribili e furono abbattuti alcuni ponti strategici sul [[Tevere]], come quello lungo la [[Via Flaminia|Flaminia]] (interrotta) che si trovava presso il municipio di [[Otricoli]] (''Ocricolum''). Pertanto, la [[via Cassia]], lungo la quale si trovava il capoluogo chiusino, divenne un'arteria di accresciuta importanza<ref name=PRO/>.
 
=== Storia medievale ===
Quando nel 476 [[Odoacre]] riconsegnò le insegne imperiali all'imperatore romano d'oriente, Chiusi continuavacontinuò ad essere un capoluogo, probabilmente retto da dignitari Goti i quali, nella sede giudiziaria chiusina, applicavanoapplicarono la raccolta normativa denominata [[Lex Romana Wisigothorum]] che ''in loco'' ebbe un grande successo, tanto da essere ivi utilizzata sino al [[XII secolo]]. Durante le due guerre gotiche ([[VI secolo]]), i Bizantini e i Goti lottarono per la conquista dell'ambita città, e grande doveva essere l'interesse per il suo controllo se [[Vitige]] vi lasciò una guarnigione di mille uomini. Durante il breve periodo bizantino fu operata la ricostruzione di ciò che era stato distrutto, e i Bizantini eressero stupende cattedrali in importanti capoluoghi italiani come Chiusi (dove si trovava un vescovo metropolita) e [[Roma]], simili alla [[basilica di Sant'Apollinare in Classe]] a [[Ravenna]]. Nel principale colle di Chiusi, sul perimetro di una [[basilica paleocristiana]], fu realizzata la basilica di [[San Secondiano]], le cui bellissime colonne provengonoprovenivano dal tempio di [[Venere (divinità)|Venere]] sull'omonimo colle. L'ultimazione della basilica risalerisalì probabilmente al 565, al tempo del vescovo ''Florentinus'', come è attestato daattestava un'iscrizione posta nel pulvino di una colonna all'interno di S. Secondiano<ref name=PRO/>.
 
[[File:Museo etrusco chiusi.jpg|miniatura|upright=0.7|Museo Archeologico]]
Quando i [[Longobardi]] scesero in [[Italia]], nel 568, fecero di Chiusi un ducato, essendo uno dei primi duchi chiusini, probabilmente, il celebre "longobardo d'oro" ('''''Faolfus''''')<ref>[http://www.archeochiusi.it/wp-content/uploads/2015/01/Anello-Sigillo.png Anello-sigillo di Faolfo], ''archeochiusi.it''</ref>, trovato nel [[XIX secolo]] nella zona dell'Arcisa, durante uno scavo, ai piedi dell'altare di una chiesa longobarda<ref name=PRO/>.
Il ducato longobardo di Chiusi controllava i confini occidentali del cosiddetto [[corridoio bizantino]] e la [[Tuscia]] meridionale, essendo molto più esteso dell'antico ''ager'' chiusino; esso infatti comprendeva anche [[Cortona]], [[Arezzo]], [[Chiusi della Verna]] (''Clusi Novi''), l'alto [[Lazio]] sino al torrente [[Mignone]] (tra cui [[Viterbo]] e [[Bolsena]]), l'intera attuale [[provincia di Grosseto]] e buona parte delle odierne province di [[Perugia]], [[Terni]] (tra cui [[Orvieto]]) e [[Siena]]. La diocesi di [[Populonia]], all'epoca in grande decadenza, costituiva il cuscinetto tra il ducato chiusino e quello lucchese<ref name=PRO/>.
Numerosi furono i tentativi dei duchi di Chiusi e di [[Spoleto]] di conquistare i vicini territori bizantini, tanto che nel 593 i Longobardi di Chiusi conquistarono un ulteriore lembo dell'odierna [[Umbria]]<ref name=PRO/>.
 
La basilica di [[Santa Mustiola]], ristrutturata nell'[[VIII secolo]] dal duca chiusino Gregorio (nipote del re longobardo [[Liutprando]] che, per alcuni anni, resse contemporaneamente il [[ducato di Benevento]] nell'emergenza di sostituire un usurpatore), era probabilmente la chiesa madre (longobarda) di rito ariano, essendo la [[Cattedrale di San Secondiano]] la chiesa madre (cattolica) del ducato chiusino<ref name=PRO/>.
 
Sempre nell'[[VIII secolo]] i [[Franchi]] conquistarono l'[[Italia]] e tentarono inutilmente di domare lo strapotere dei duchi longobardi di Chiusi e di [[Spoleto]] al punto che [[Paolo Diacono]], su impulso di [[Carlo Magno]], (ri) scrisse la storia dei Longobardi dove, non a caso, non si fafece menzione di Chiusi né di [[Spoleto]].
Sul finire dell'[[VIII secolo]] il pontefice romano lamentalamentò incursioni e saccheggi del Duca di Chiusi a danno di [[Roma]] e dell'''ager'' romano<ref name=PRO/>.
 
Nell'814 l'imperatore [[Ludovico il Pio]], nel tentativo di limitare lo strapotere delle famiglie longobarde di area chiusina, donò una parte del [[Trasimeno]] (già chiusino) al pontefice romano, rimanendo detta donazione, per alcuni secoli, "lettera morta". Da un documento di quel periodo si evinceevinceva inoltre che [[Castiglione della Pescaia]] (GR) apparteneva, fino ad allora, al ''publicum'' di Chiusi<ref name=PRO/>.
 
Finita l'epoca dei duchi, durante la dominazione carolingia, per buona parte del [[IX secolo]] Chiusi èfu un capoluogo ([[gastaldato]]) governato da un [[gastaldo]] direttamente dipendente dall'imperatore, essendo i confini del gastaldato più limitati rispetto a quelli del cessato Ducato, pur sempre ampi<ref name=PRO/>.
 
Dalla fine del [[IX secolo]] le due grandi potenze dell'[[Italia Centrale]]centrale sonofurono il [[Ducato di Spoleto]] e il [[marchesato di [[Tuscia]] con sede a [[Lucca]], la cui marca meridionale fafaceva capo a Chiusi<ref name=PRO/>.
 
Nel 932, a seguito di un'invasione saracena in seno alla quale èfu saccheggiato il territorio di [[Roselle (Grosseto)|Roselle]], gli [[Aldobrandeschi]] (forse di origine salica) si stabilisconostabilirono a [[Sovana]] e comincianocominciarono a dominare un ampio territorio che fino a quel momento faceva in buona parte capo a Chiusi<ref name=PRO/>.
 
Con la dinastia imperiale Ottoniana (seconda metà del [[X secolo]]) sonofurono affrancate le città di [[Arezzo]], Chiusi, [[Perugia]], [[Siena]] e [[Orvieto]] che miranomirarono a staccarsi dal potente marchesato lucchese. Tuttavia, a differenza della storica capitale chiusina (sede di un'antica diocesi, ospitante una prestigiosa scuola di arti liberali) che possedeva un vasto territorio, le emergenti città-stato limitrofe ambivanoambirono a ingrandirsi impadronendosi di lembi sempre più grandi del contado di Chiusi, essendo le loro mire assecondate dalla politica imperiale<ref name=PRO/>.
 
Cominciarono quindi sanguinose e lunghe guerre tra le limitrofe città, in particolare tra Chiusi e [[Perugia]] (seconda metà del [[X secolo]]) per il controllo del [[Trasimeno]] e, in particolare, tra Chiusi e [[Orvieto]], essendo Chiusi (che era costretta a guerre "di difesa") sostenuta da [[Arezzo]] e da [[Siena]], che a loro volta miravano a impossessarsi dell'''ager'' chiusino centro-settentrionale<ref name=PRO/>.
[[File:Teatro Comunale Chiusi.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|Teatro Mascagni]]
Dalla fine del [[X secolo]], in epoca pre-comunale, il capoluogo della Contea chiusina era non di rado occupato e dominato da famiglie, come i conti [[Bovacciani]], sorrette dall'emergente città-stato di [[Orvieto]], con alterne vicende.
 
Dalla fine del [[X secolo]], in epoca pre-comunale, il capoluogo della Contea chiusina era non di radofu occupato e dominato da famiglie, come i conti [[Bovacciani]], sorrettesorretti dall'emergente città-stato di [[Orvieto]], con alterne vicende<ref name=PRO/>.
Nel 1052-1055, dopo avereaver conquistato i crinali meridionali della Contea di Chiusi, gli Orvietani, sostenuti dalla politica imperiale germanica, ultimarono una mastodontica diga sul [[Clanis (fiume)|fiume Clanis]] (che aveva una scarsa pendenza) denominata [[Muro Grosso]], allagando l'intero fondovalle chiusino per svariati chilometri e creando un gigantesco lago artificiale (cosiddette ''Chiane'').<ref>Monaldo Monaldeschi della Cervara, ''Comentari historici di Monaldo Monaldeschi della Ceruara: ne'quali oltre à particolari successi della Città d'Oruieto, & di tutta l'antichissima, & nobilissima prouincia della Toscana, anticamente descritti, si contengono anco in modo di annali, le cose più notabili che sono successe per tutto il Mondo, dall'edificatione di detta Città d'Oruieto, insino all'anno della salute nostra, M. DLXXXIIII'', in Venetia, 1584, f. 30v: "''Dalli Orvietani fu in quelli tempi fatto il ponte . . . . sopra alle Chiane, per ritenere l'acque, e far inondare la Valle soprastante, acciò non vi potessero habitare liladri, e malandrini; imperocché la Valle di folti arbori piena, e di boschi''". Sul nome (''Muro Grosso'' o ''Murgrosso'') della diga o "ponte" inondante la valle appare un ''omissis'' (o censura).</ref> cheQuesto tra l'altroevento sommergevasommerse e interravainterrò le strutture e i ponti fluviali sul [[Clanis (fiume)|Clanis]], nonché la [[via Cassia]] e qualsiasi altra struttura e insediamento che si trovava nel fondovalle. Tale devastante e irreversibile evento isolò Chiusi, che per questo cominciò a perdere il controllo sul territorio che si trovavasituato dall'altra parte del mastodontico specchio d'acqua ([[Chiane]]), territorio che saràvenne progressivamente dominato da enti ecclesiastici di area cortonese-aretina e da coloni perugini, mentre a sud si fa forterafforzò la pressione orvietana e a nord-ovest quella senese<ref name=PRO/>.
 
Dalla fine dell'[[XI secolo]] e per quasi tutto il [[XII secolo]], nonostante le difficoltà, si assisteassistette a un rifiorire, anche architettonico, della città di Chiusi e in particolare del suo vescovado, che assestaassestò duri colpi ad alcuni nobili del circondario legati alla città-stato di Orvieto, e si rimpossessariprese il controllo di enti ecclesiastici, nel proprio contado, di cui in precedenza aveva perdutoperso il controllopossesso, anche a est delle [[Chiane]]<ref name=PRO/>.
Nel 1111, a fronte di una donazione dell'imperatore [[Enrico V di Franconia|Enrico V]] fatta a [[papa Pasquale II]] in cambio dell'incoronazione imperiale, la contea-diocesi di Chiusi fuvenne spaccata in due dalla linea di confine del [[Patrimonio di San Pietro (provincia pontificia)|Patrimonio di San Pietro]], avanzato a nord, essendocostringendo il vescovo chiusino costretto a una politica di continue mediazioni. È inIn questo periodo che si assisteassistette a un grande splendore della scuola di arti liberali chiusina, che si trovava nel chiostro dell'episcopio, in cuidove operarono teologi-giuristi di grande livello come il celebre [[Graziano (giurista)|Graziano]], autore della originaria versione originaria della ''Concordia discordantium canonuncanonum'', più conosciuta come ''Decretum'' o ''[[Decretum Gratiani]]'',. il quale, dallaDalla fine degli anni venti del XII secolo, Graziano fu anche vescovo (o antivescovo) di Chiusi. Egli è definito "Gratianus clusinus episcopus" (vescovo nell'anno 1130) o semplicemente "Gratianus epicopusepiscopus" in alcune fonti del secolo XII secolo; in altre fonti del medesimo secolo egli è altresì definito come "magister Gratianus" (in quanto fondatore della scientia nova [il diritto canonico] da lui stessastesso coniataelaborata) e come "fons decretorum"<ref name=PRO/>.
 
Alla fine del [[XII secolo]], con la morte dell'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e con la prima grande ondata di malaria (1191), Chiusi si indebolisceindebolì al punto da essere per l'ennesima volta riconquistata dalla città-stato di Orvieto, mentre a est delle Chiane i coloni della città-stato di Perugia occupanooccuparono definitivamente l'area orientale della contea chiusina, il cosiddetto ''Chiugi perugino''<ref name=PRO/>.Del decadimento di Chiusi e di altre città, Dante traccia una morale storica nel canto XVI del ''Paradiso''.
 
Alla fine del [[XII secolo]], con la morte dell'imperatore [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e con la prima grande ondata di malaria (1191), Chiusi si indebolisce al punto da essere per l'ennesima volta riconquistata dalla città-stato di Orvieto, mentre a est delle Chiane i coloni della città-stato di Perugia occupano definitivamente l'area orientale della contea chiusina, il cosiddetto ''Chiugi perugino''.
[[File:Torri medievali di Beccati Questo e Beccati Quest'Altro confine tosco-umbro a sud del Chiaro di Chiusi.jpg|miniatura|Torri medievali di Beccati Questo (chiusina) e di Beccati Quest'Altro (perugina) lungo il confine tosco-umbro.]]
[[File:Chiesa di san francesco chiusi.jpg|miniatura|upright=0.7|Chiesa di San Francesco]]
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== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], è ancora attiva e diffusa [[ceramica|l'arte della ceramica del coccio]], rinomata per i metodi di lavorazione tradizionali e per i prodotti tipici locali.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=8}}</ref>
 
SiIl fregiacomune delsi marchio di qualità turistico-ambientalefregia della [[Bandiera arancione]], conferitoconferita dal [[Touring Club Italiano]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enio Peppicelli |Inizio = 15 luglio [[1988]] |Fine = 28 aprile 1989 |Partito = [[Partito Comunista Italiano]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Fabio Poggioni |Inizio = 28 aprile [[1989]] |Fine = 7 giugno 1993 |Partito = [[Partito Comunista Italiano]], [[Partito Democratico della Sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Fabio Poggioni |Inizio = 7 giugno [[1993]] |Fine = 4 febbraio 1994 |Partito = [[Partito Democratico della Sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Ciarini |Inizio = 27 giugno [[1994]] |Fine = 25 maggio 1998 |Partito = [[Partito Democratico della Sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Ciarini |Inizio = 25 maggio [[1998]] |Fine = 28 maggio 2002 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luca Ceccobao |Inizio = 28 maggio [[2002]] |Fine = 29 maggio 2007 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luca Ceccobao |Inizio = 29 maggio [[2007]] |Fine = 5 maggio 2010<ref>Eletto [[Giunta regionale della Toscana|assessore regione]].</ref> |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = StefanoFausto ScaramelliBardini |Inizio = 165 maggio 2011[[2010]] |Fine = 3016 giugnomaggio 20152011 |Partito = [[centro-sinistralista civica]] Per Chiusi|Carica = ''[[Vicesindaco|Vicesindaco f.f]]'' |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = JuriStefano BettolliniScaramelli |Inizio = 3016 giugnomaggio 2015[[2011]] |Fine = 530 giugno 20162015<ref>Eletto [[Consiglio Regionale della Toscana|consigliere regionale]].</ref> |Partito = [[centro-sinistra]] Per Chiusi |Note = ''Vicesindaco f.f''<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Juri Bettollini |Inizio = 530 giugno 2016[[2015]] |Fine = 45 ottobregiugno 20212016 |Partito = [[Partitocentro-sinistra]] Per Chiusi Democratico (Italia)|PartitoCarica = ''[[Vicesindaco|Vicesindaco Democraticof.f]]'' |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = GianlucaJuri SonniniBettollini |Inizio = 45 ottobregiugno 2021[[2016]] |Fine = ''in4 carica''ottobre 2021 |Partito = [[centro-sinistraPartito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gianluca Sonnini |Inizio = 4 ottobre [[2021]] |Fine = ''in carica'' |Partito = [[centro-sinistra]] |Carica = [[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}