Faccetta nera: differenze tra le versioni

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}}
'''''Faccetta nera''''' è una canzone scritta da Renato Micheli e musicatala musica composta da [[Mario Ruccione]] nell'aprile del [[1935]]<ref>{{cita web|url=http://www.lorien.it/X_INNI/Pg_Canzoni-D/Alfa_F/Ca_Faccetta-Nera.html|titolo=Le versioni della canzone Faccetta nera|accesso=27 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808232443/http://www.lorien.it/X_INNI/Pg_Canzoni-D/Alfa_F/Ca_Faccetta-Nera.html}}</ref>.
 
Essa è stata composta in occasione della grande diffusione di notizie da parte della [[propaganda fascista]] relative all'[[Etiopia]] e, in particolare, della [[Schiavismo|schiavitù]] su parte della popolazione [[Abissinia|abissina]]. Tali notizie servirono in parte a giustificare la [[Guerra d'Etiopia|conquista dell'Etiopia]].
 
==Le sue origini e la sua storia==
Nell'ottica della propaganda voluta dal fascismo per promuovere il consenso popolare sulle campagne coloniali italiane, numerose furono le canzoni composte per offrire anche sul piano musicale un’azione di supporto all’iniziativa militare italiana, soprattutto quella nell'Africa orientale, propaganda finalizzata a creare il sostegno anche popolare al "sogno imperiale" del regime. Il risultato come in questa canzone, fu che il fascismo riuscì a far passare motivetti e marcette piene di retorica e propaganda come allegre canzonette disincantate che nascondevano la brutalità dell'occupazione<ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/faccette-nere-canzoni-italiane-fra-colonialismo-e-razzismo/121268|titolo=Il fascino in Etiopia attraverso le canzoni|autore=Redazione Limes|sito=Limes|data=3 dicembre 2020|lingua=it|accesso=22 maggio 2023}}</ref> che in quelle zone fu attuata anche con [[Crimini di guerra italiani|uso di armi chimiche]] e condotte contrarie alla [[Convenzioni di Ginevra|convenzione di Ginevra]].<ref>Valeria Deplano, ''I crimini coloniali dell’Italia in Africa''. In “MicroMega”, 7/2020
Nell'ottica della propaganda voluta dal fascismo e nazismo
 
Cit: "''Mussolini autorizzò il ricorso alle armi chimiche, come testimoniano numerosi telegrammi mandati ai suoi uomini sul campo (in primis Graziani e Badoglio)".''</ref>
 
La canzone ''Faccetta nera'' celebra la [[Colonialismo|colonizzazione]] e la cessazione dello sfruttamento del popolo abissino.
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Nel 1935, mentre lo [[Stato maggiore dell'Esercito]] italiano prepara le operazioni militari in Abissinia, l'odierna [[Etiopia]], incominciano a essere pubblicate notizie, in chiave propagandistica, relative allo sfruttamento della [[schiavismo|schiavitù]] a cui era sottoposta la popolazione abissina, ed è appunto la liberazione dalla schiavitù il tema che la propaganda italiana vuole attribuire all'occupazione dell'Etiopia.
 
Il poeta romano [[Renato Micheli]], in seguito alla lettura di tali notizie, scrive una composizione in romanesco con l'intenzione di presentarla al [[Festival della canzone romana]] del 1935. Intento della canzone era quello di decantare il [[colonialismo italiano]] nell'[[Africa orientale]], esaltando la missione "''civilizzatrice''" di Roma attraverso il riferimento alla pratica del [[madamato]], relazione ''[[more uxorio]]'' tra un cittadino italiano e una donna [[Abissine|abissina]].<ref>Michele Strazza, [https://cab.unime.it/journals/index.php/hum/article/view/1404/1119 ''Faccetta nera dell'Abissinia. Madame e meticci dopo la conquista dell'Etiopia''], giugno 2012.</ref>
 
Al Festival non se ne fa nulla, ma poco tempo dopo la canzone viene musicata dal maestro [[Mario Ruccione]] e conosce l'onore della ribalta al [[teatro Capranica]], grazie all'interpretazione di [[Carlo Buti]]. Al cinema-teatro [[Quattro Fontane]] di Roma, ''Faccetta nera'' viene cantata dalla compagnia della [[Anna Fougez|Fougez]]. In scena compare in catene una giovane di colore, poi arriva la Fougez nelle [[Italia turrita|vesti dell'Italia]] che la libera e le fa indossare una camicia nera.
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La canzone viene inserita in molte [[Periodici fascisti|riviste dell'epoca]] diventando popolarissima sin dai primi giorni dell'invasione<ref>{{Cita news|autore=Marco Ramperti|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1139_01_1935_0279_0003_24915299/|titolo=Faccetta nera|pubblicazione=La Stampa|data=22 novembre 1935|p=3}}</ref>, specie tra le truppe in partenza per l'invasione dell'Etiopia. In ogni caso, questa versione avrebbe già subito dei ritocchi rispetto a quella originale, che conteneva il verso «vendicheremo noi sullo straniero / i morti d'[[Adua]] e liberamo a te», non gradita al regime fascista in quanto riportava all'attenzione la [[Battaglia di Adua|disfatta italiana di Adua]] del 1896. I versi vennero cambiati col più generico «vendicheremo noi [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Camicie Nere]] / l'eroi caduti e liberamo a te».
 
Pur essendo, insieme a ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]'', la canzone più nota del [[ventennio fascista]], è da sottolineare come al Regime questo brano non piacque: [[Benito Mussolini]] odiava ''Faccetta nera'' e tentò di farla bandire perché essa sembrava favorire il [[Meticcio|meticciato]] poichée inneggiavainneggiare all'unione tra [[Razza (categorizzazione umana)|razze]], cosa non concepibile nella sua "[[Impero italiano|Italia imperiale]]" che presto avrebbe varato le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]]. Tuttavia, ormai il motivetto era divenuto troppo popolare e così il dittatore dovette accontentarsi di censurarne qualche verso: venne espunta una strofa che definiva faccetta nera «sorella a noi» e «bella italiana»<ref name="internazionale">{{Cita web|url=https://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2015/08/06/faccetta-nera-razzismo|titolo=La vera storia di Faccetta nera|autore=Igiaba Scego|sito=Internazionale|data=6 agosto 2015-08-06|lingua=it|accesso=12 giugno 2024-06-12}}</ref>.
 
Successivamente, il comico e attore romano [[Gustavo Cacini]] vinse una causa per plagio musicale nei confronti di [[Mario Ruccione]], poiché il ritornello «Faccetta nera, bell'abissina…» era persin troppo ispirato dalla sua «La vita è comica presa sul serio, perciò prendiamola come la va…»<ref>{{Cita web|url=https://www.blitzquotidiano.it/musica-showblitz/faccetta-nera-canzone-colonialista-mussolini-sinistra-694521/|titolo=Faccetta nera, canzone colonialista che a Mussolini appariva troppo di sinistra {{!}}|sito=Blitz quotidiano|data=2010-12-26 dicembre 2010|lingua=it-IT|accesso=2024-06-12 giugno 2024}}</ref>. Avrà anche moltissime altre edizioni stampate e parecchi saranno gli editori e i compositori che se ne attribuiranno la paternità. Tra i tanti si ricordano [[Gustavo Cacini]], ai quali la [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]] riconosce una percentuale sui diritti d'autore, e [[Giulio Razzi]], maestro dei programmi radiofonici [[Rai]] ancora nel [[1961]]<ref>Testimonianza di [[Ettore Bernabei]] riferita in [[Enrico Menduni]], ''Televisione all'americana: fare e disfare gli italiani'', in [[Annalisa Bini]], [[Chiara Daniele]], [[Silvio Pons]], ''Farsi italiani. La costruzione dell'idea di nazione nell'Italia repubblicana'', Milano, [[LaFeltrinelli|Feltrinelli]], 2011, p. 234</ref>. Altri autori scriveranno canzoni dal titolo di ''Faccetta bianca'' per bilanciare il successo di ''Faccetta nera'', ma senza riuscirvi; una di esse, musicata da [[Nicola Macedonio]] ed [[Eugenio Grio]], descriveva una ragazza che saluta sul molo il fidanzato legionario in partenza per l'Africa<ref name="internazionale" />.
 
== Nella cultura di massa ==
*Enrico Mariotti<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.bargiornale.it/spirit/la-passione-per-il-vintage/|titolo=Harry's Bar, oltre un secolo di storia vissuto con stile|sito=bargiornale|data=2019-01-30|accesso=2025-01-10}}</ref> nel 1938 a Firenze nel suo elegante caffè invento in occasione della visita in città di Mussolini il cocktail "''Il Faccetta Nera''" composto da 1/3 [[Fernet Branca]], 1/3 [[China Martini]], 1/3 [[Amaro Ramazzotti|Ramazzotti]] con scorza di limone.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.rollingstone.it/cultura/societa/conglomerandocene-cocktails-2/577831/|titolo=Conglomerandocene: Cocktails! {{!}} Rolling Stone Italia|data=2021-08-14|accesso=2025-01-10}}</ref>
Il brano viene eseguito diverse volte nel film ''[[I due nemici]]'' diretto da [[Guy Hamilton]]<ref>{{Cita libro|nome=Adriano|cognome=Stocco|titolo=All'ombra di un immenso baobab|url=https://books.google.com/books?id=qXBkEAAAQBAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PT16&dq=Faccetta+nera+i+due+nemici&hl=it|accesso=21 maggio 2023|data=22 marzo 2022|editore=Abel Books|lingua=it|ISBN=978-88-6752-253-8}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Alessio|cognome=Accardo|titolo=Age & Scarpelli: la storia si fa commedia|url=https://books.google.com/books?id=0rMdAQAAIAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&dq=Faccetta+nerai&q=Faccetta+nera&hl=it|accesso=21 maggio 2023|data=2001|editore=A.N.C.C.I.|lingua=it}}</ref> e in una scena del film ''[[Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno|Mean Streets]]'' diretto da [[Martin Scorsese]].
 
*Il brano viene eseguito diverse volte nel film ''[[I due nemici]]'' (1961) diretto da [[Guy Hamilton]]<ref>{{Cita libro|nome=Adriano|cognome=Stocco|titolo=All'ombra di un immenso baobab|url=https://books.google.com/books?id=qXBkEAAAQBAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PT16&dq=Faccetta+nera+i+due+nemici&hl=it|accesso=21 maggio 2023|data=22 marzo 2022|editore=Abel Books|lingua=it|ISBN=978-88-6752-253-8}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Alessio|cognome=Accardo|titolo=Age & Scarpelli: la storia si fa commedia|url=https://books.google.com/books?id=0rMdAQAAIAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&dq=Faccetta+nerai&q=Faccetta+nera&hl=it|accesso=21 maggio 2023|data=2001|editore=A.N.C.C.I.|lingua=it}}</ref> e in una scena del film ''[[Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno|Mean Streets]]'' (1973) diretto da [[Martin Scorsese]].
Nel film ''[[Tolo Tolo]]'', alcune strofe della canzone vengono riprodotte durante gli "attacchi di fascismo" del protagonista.
 
*La canzone appare anche nel film spagnolo ''[[¡Ay, Carmela!]]'' (1990), diretto da [[Carlos Saura]].
 
*Nel film ''[[Tolo Tolo]]'' (2020), diretto e interpretato da [[Checco Zalone]], alcune strofe della canzone vengono riprodotte durante gli "attacchi di fascismo" del protagonista.
 
== Note ==
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*[[Guerra d'Etiopia]]
*[[Madamato]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{colonialismo italiano}}