United States Special Operations Command: differenze tra le versioni

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|Descrizione_comandante_corrente1 = Comandante
|Comandante_corrente1 = Generale <br/> [[Bryan P. Fenton]], [[United States Army|USA]]
|Descrizione_comandante_corrente2 = Vice comandatecomandante vicario
|Comandante_corrente2 = Vice-ammiraglio Collin P. Green, [[United States Navy|USN]]
|Descrizione_comandante_corrente3 = Vice comandatecomandante
|Comandante_corrente3 = Tenente generale Francis L. Donovan, [[United States Marine Corps|USMC]]
|Descrizione_comandante_corrente4 =
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Gli attacchi delle forze del generale e signore della guerra somalo [[Mohammed Farah Aidid]] contro le truppe ONU spinsero, in agosto, il [[segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|segretario della difesa USA]], [[Les Aspin]], a potenziare l'apparato di forze speciali in Somalia creando un nuovo Joint Special Operations Task Force (JSTOF), anche detto Task Force Ranger (TF Ranger), con l'intento specifico di catturare Aidid ([[operazione Gothic Serpent]]). Ne facevano parte SEAL, Delta Force, il [[75th Ranger Regiment]] e il 160th Special Operations Aviation Regiment.<ref name="socomch"/><ref name=BHD>{{cita|Bowden 2001|}}.</ref><ref name=BoG>{{cita|Eversmann, Schilling 2006|}}.</ref> Mentre la task force era in via di allestimento, i militari della [[24th Marine Expeditionary Unit]] avevano già valutato un'ipotetica cattura di Aidid molto rischiosa per gli elicotteri, che i somali erano in grado di abbattere con gli [[RPG (lanciarazzi)|RPG]]. Un'operazione di soccorso sarebbe poi stata complicata dalla geografia urbana, caratterizzata da strade strette che avrebbero reso difficoltoso il recupero dei militari rimasti intrappolati. Queste valutazioni non vennero comunicate alla TF Ranger, che procedette comunque con la missione conducendo, tra l'agosto e il settembre 1993, sei operazioni di successo a [[Mogadiscio]], riuscendo a limitare i movimenti di Aidid senza ottenerne però la cattura.<ref name=BoG/>
 
Il 3 ottobre la TF Ranger diede il via alla sua settima missione, stavolta focalizzata nella piazzaforte del [[mercato di Bakaara]], dove era stata segnalata la presenza di due luogotenenti di Aidid. Il tempo stimato per portare a termine la missione era di una o due ore.<ref name=BHD/> Nel tardo pomeriggio gli elicotteri statunitensi iniziarono ad appoggiare le truppe di terra, subito fatte oggetto di un fuoco più pesante rispetto alle precedenti missioni. Le forze speciali catturarono ventiquattro somali, inclusi i due luogotenenti, ma quando li caricarono nei camion un [[Sikorsky UH-60 Black Hawk|Black Hawk]] venne centrato da un RPG. Un elicottero d'assalto Little Bird e un altro Black Hawk con a bordo quindici soldati vennero subito inviati sul luogo dello schianto<ref name="socomch"/><ref name=BHD/><ref name=BoG/>, dando inizio al momento cruciale della [[Battaglia di Mogadiscio|battaglia]]: un RPG abbatté un altro Black Hawk, che si schiantò a meno di 1,5&nbsp;km dal primo elicottero abbattuto; i somali si precipitarono nella zona e uccisero tutti i membri dell'equipaggio escluso il pilota, preso prigioniero. Il [[Mastermaster sergeant]] [[Gary Gordon]] e il sergente di prima classe [[Randall Shughart]] ricevettero postuma la [[Medal of Honor]], la più alta decorazione militare statunitense per avere autonomamente chiesto eroicamente di scendere sul terreno per proteggere eventuali superstiti nel Blackhawk abbattuto. Prima di morire resistettero disperatamente in due contro una forza nemica schiacciante.<ref name="socomch"/><ref name=BHD/><ref name=BoG/> Nel frattempo le forze di soccorso erano state bloccate dai somali e riuscirono a ritornare alla base solo grazie all'intervento di due elicotteri [[Boeing AH-6]].<ref name="socomch"/>
 
[[File:Battle of mogadishu map of city.png|thumb|upright|Mappa dei luoghi principali della [[battaglia di Mogadiscio]] ]]
 
Le operazioni di soccorso ripresero in direzione del primo elicottero abbattuto. Gli uomini a piedi riuscirono, nonostante l'intenso fuoco somalo, a occupare alcuni edifici a sud e a sud-ovest del luogo dello schianto, ma il convoglio di mezzi con i detenuti, anch'esso in marcia per raggiungere il Black Hawk, si perse nel groviglio di strade e soffrì numerose perdite prima di ritirarsi. Alle 01:55 del 4 ottobre giunsero i rinforzi (SEAL, Ranger, soldati della [[10th Mountain Division]], [[carro armato|carri armati]] [[pakistan]]i e [[Veicolo trasporto truppe|VTT]] [[MalesiaMalaysia|malesi]]) che permisero di recuperare i corpi dei piloti uccisi. Grazie anche alla copertura fornita dagli AH-6, il convoglio riuscì a raggiungere una zona sicura alle 06:30.<ref name="socomch"/><ref name=BHD/>
 
La battaglia fu uno dei più violenti scontri urbani dai tempi della [[guerra del Vietnam]]. La TF Ranger contò diciassette morti e centosei feriti; i somali ebbero all'incirca 1.000 perdite.<ref name=BHD/> Nonostante alcune missioni dall'esito positivo, l'obiettivo ultimo di catturare Aidid non venne mai raggiunto. Per il marzo 1995 tutte le forze USA in Somalia erano state rimpatriate.<ref name="socomch"/><ref name=BHD/>
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=== United States Naval Special Warfare Command (NAVSOC) ===
[[File:Combat Rubber Raiding Craft manned by SEAL-Team 5.jpg|thumb|upright|Soldati del [[NavyUnited SEALStates Naval Special Warfare Command#Organizzazione|SEAL]] Team 5]] durante un'esercitazione]]
 
L'[[United States Naval Special Warfare Command]] (SPECWARCOM, NAVSOC, o NSW, traducibile come "comando per la guerra navale speciale degli Stati Uniti") nacque il 16 aprile 1987 nella [[Naval Amphibious Base Coronado]] di [[San Diego]], [[California]], e funge da componente navale dell'USSOCOM, con cui condivide lo stesso "giorno di nascita".<ref>{{cita web |url=https://www.navsoc.navy.mil/ |titolo=NAVSOC info website |accesso=8 gennaio 2008 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080214064830/http://www.navsoc.navy.mil/ }}</ref>
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=== Air Force Special Operations Command (AFSOC) ===
L'[[Air Force Special Operations Command]] (AFSOC, comando per le operazioni speciali dell'aeronautica) ha preso vita il 22 maggio 1990 ed è la componente aerea dell'USSOCOM. Il suo quartier generale si trova a [[Hurlburt Field]], [[Florida]].<ref>{{cita news | autore = Thom Shanker |coautori= Steven Lee Meyers | titolo = A Nation Challenged: The Offensive; Special Operations Gunship Being Used Against Taliban | pubblicazione=New York Times | data = 16 ottobre 2001 | url =https://www.nytimes.com/2001/10/16/world/nation-challenged-offensive-special-operations-gunship-being-used-against.html}}</ref> Le missioni che più denotano l'AFSOC sono incursioni aeree sul campo di battaglia, raccolta informazioni, guerra psicologica, trasporto truppe e rifornimenti in volo.<ref name=NYTaSOF>{{cita news|autore = James Dao|titolo = Aftereffects: Special Operations Forces; War Plan Drew U.S. Commandos From Shadows|pubblicazione=The New York Times|data= 28 aprile 2003|url=https://www.nytimes.com/2003/04/28/world/aftereffects-special-operations-forces-war-plan-drew-us-commandos-from-shadows.html?pagewanted=all }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www2.afsoc.af.mil/ |titolo=AFSOC |accesso=11 gennaio 2008 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071231203327/http://www2.afsoc.af.mil/ }}</ref><ref>{{cita news | autore = Steven Lee Meyers | coautori = Thom Shanker | titolo = A Nation Challenged: Air War; Pilots Told to Fire at Will in Some Zones | pubblicazione=New York Times | data = 17 ottobre 2001 | url =https://www.nytimes.com/2001/10/17/world/a-nation-challenged-air-war-pilots-told-to-fire-at-will-in-some-zones.html}}</ref>
 
Fanno parte dell'AFSOC le seguenti unità:<ref>{{cita web |url=http://www.afsoc.af.mil/units/index.asp |titolo=AFSOC Units |lingua=en |editore=AFSOC |accesso=5 febbraio 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6ENiZlDZs?url=http://www.afsoc.af.mil/units/index.asp |dataarchivio=12 febbraio 2013 }}</ref>
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|[[File:Lt. Gen. Bryan P. Fenton (2).jpg|senza cornicesenza_cornice|94x94px]]
|[[Bryan P. Fenton]]
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* {{cita libro |autore=Ted Gup |titolo= Book of honor: covert lives and classified deaths at the CIA |url=https://archive.org/details/bookofhonor00tedg |lingua=inglese |anno=2000 |editore=Doubleday |cid=Gup 2000|isbn=0-385-49293-6}}
* {{cita libro |autore= Eric L. Haney | titolo = Inside Delta Force: The Story of America's Elite Counterterrorist Unit |lingua=inglese |editore=Delta |anno = 2005 |cid=Haney 2005|isbn=0-385-33936-4}}
* {{cita libro| autore=Gordon Nathaniel Lederman | titolo = Reorganizing the Joint Chiefs of Staff: The Goldwater-Nichols Act of 1986| url=https://archive.org/details/reorganizingjoin0000lede |lingua=inglese |editore=Greenwood Press| anno = 1999 |cid=Lederman 1999|isbn=0-313-31085-8}}
* {{cita libro |autore= Bradley Peniston | titolo = No Higher Honor: Saving the USS Samuel B. Roberts in the Persian Gulf |lingua=inglese | editore=United States Naval Institute Press | anno = 2006 |cid= Peniston 2006|isbn=1-59114-661-5 }}
* {{cita libro |autore=Stephen Sloan |titolo= Beating International Terrorism: An Action Strategy for Preemption and Punishment |lingua= inglese |editore= Diane Pub Co |anno = 1992 |cid= Sloan 1992|isbn= 1-56806-104-8 }}