== Sinossi ==
= Impero di Re Artù =
{{Luogo fittizio
|nome = Impero di Re Artù
|immagine = Impero di Re Artù Pendragon nel ciclo bretone.jpg
|tipo = Impero fittizzio pseudo-storico
|saga = Ciclo Bretone
|ideatore = Scrittori del [[Materia di Bretagna|Ciclo Bretone]] (principalmente [[Goffredo di Monmouth|Geoffrey di Monmouth]] e Sir [[Thomas Malory]])
|opere = [[Historia Regum Britanniae]], [[La morte di Artù]] e molte altre
|governo = [[Assolutismo monarchico|Monarchia Assoluta]]
|fondatore = [[Re Artù|Artù Pendragon]]
|nascita = Artù sconfigge gli [[Anglosassoni]] a [[Battaglia del monte Badon|Mons Badonicus]]
=== Libro 1: versione da pubblicare ===
(quindi nel [[493]] secondo Beda il Venerabile)
|fine = Artù viene ucciso da [[Mordred]] a [[Battaglia di Camlann|Camlann]]
==== I-II ====
(quindi nel [[537]] secondo gli [[Annales Cambriae]],)
[[File:Story of Merlin - Arthur's conception.png|miniatura|Storia di Merlino - Il concepimento di Artù]]
|continente = Europa, Africa e Asia
Nel regno [[Britannia postromana|postromano di Britannia]], re [[Uther Pendragon]] entra in conflitto con il [[Gorlois|duca di Cornovaglia]]. Invitato a corte con la moglie [[Igraine]], nota per la sua saggezza, il duca fugge con lei per proteggerla dalle avances del re. Uther assedia il castello di Terrabil, ma si ammala d'amore per Igraine. Il fedele Ulfius chiama [[Merlino]], il quale propone un patto: Uther potrà giacere con Igraine grazie a un incantesimo che lo renderà identico al duca, in cambio della promessa che il figlio concepito gli venga affidato. Nella stessa notte in cui Uther giace con Igraine, il duca muore in battaglia. Poco dopo, Uther sposa Igraine, rafforzando il proprio potere. Le sorelle di Igraine vanno in sposa a vari re: [[Morgause]] a [[Lot di Lothian|re Lot]], [[Elaine]] a [[Nentres|re Nentres]], mentre [[Morgana la Fata]] viene mandata a studiare arti magiche in convento.
|capitale = [[Camelot]]
}}L{{'}}'''Impero di Re Artù''' (spesso chiamato erroneamente '''Regno di Camelot''' in riferimento alla sua [[Camelot|capitale]]) è un impero fittizio governato da [[Re Artù]] nel [[Materia di Bretagna|Ciclo Bretone]] tra il [[V secolo|V]] e [[VI secolo]].
==== III-IV ====
L'impero è di ovvia finzione<ref>{{Cita web|url=https://www.biography.com/news/king-arthur-fact-or-fiction-legend-of-the-sword|titolo=Was King Arthur Real?}}</ref> e venne creato dagli scrittori Arturiani durante il medioevo per creare un'[[Utopia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.legendofkingarthur.co.uk/arthurian-places/camelot.htm|titolo=Camelot, King Arthur's Court}}</ref> su gli ideali della [[Cavalleria medievale|Cavalleria]], infatti i vari governatori delle province del suo impero sono i suoi fidati [[Cavalieri della Tavola Rotonda]].
Igraine rimane incinta e Uther le rivela di essere stato lui, grazie alla magia, a giacere con lei.
[[File:Uther and Igraine.jpg|sinistra|miniatura|Uther abbraccia Igraine dopo la morte di Gorlois. "Non dovrei essere tua moglie?" da Uther e Igraine, Warwick Deeping, illustrazioni di W. Benda]]
Alla nascita del bambino, Merlino prende il neonato e lo affida a [[sir Ector]]
[[File:331 The Romance of King Arthur.jpg|miniatura|"Così il bambino fu consegnato a Merlino". Da "The Romance of King Arthur" (1917). Tratto da "Morte d'Arthur" di Malory, di Alfred W. Pollard. Illustrato da Arthur Rackham. Questa edizione fu pubblicata nel 1920 da Macmillan a New York.]]
affinché sia allevato in segreto. Il bambino, chiamato [[Artù]], cresce ignaro delle proprie origini. Intanto, la salute di Uther peggiora. Durante un attacco nemico, il re guida il proprio esercito dalla [[lettiga]], vincendo la battaglia. Tornato a Londra, è ormai in fin di vita e, davanti ai baroni, indica Artù come suo erede prima di morire.
==== V-VII ====
L'impero che Artù conquista comprende complessivamente tutto l'[[Impero Romano]], ma sono presenti nei suoi domini anche l'[[Alemannia]], il [[Regno Franco]], la [[Danimarca]], il [[Götaland]], la [[Norvegia]], le [[Isole Orcadi]], l'[[Irlanda]] e l'[[Islanda]].
Dopo la morte di Uther, il regno cade nel caos. Merlino suggerisce all'[[arcivescovo di Canterbury]] di convocare tutti i nobili per la notte di Natale. In quella notte miracolosa compare una [[Spada nella roccia|spada infissa in un'incudine su una roccia]], con l'iscrizione:
::'''Colui che estrarrà questa spada è il legittimo re di Britannia'''".[[File:Sword in the Stone, Cahir.jpg|sinistra|senza_cornice]]
Considerando i vari elementi fantastici e cavallereschi che sono presenti nella vastità delle sue terre, L'impero di Artù viene spesso considerato il precursore dei mondi [[Fantasy]] per Antonomasia.
Nessuno riesce nell'impresa, tranne il giovane Artù, che lo fa per caso mentre cerca un'arma per [[sir Kay]]. Dopo varie prove nelle feste successive, Artù si conferma il solo capace di estrarre la spada. Viene riconosciuto re e incoronato, assegnando i primi incarichi tra i suoi alleati più fedeli.
== Storia ==
==== Geoffrey di MonmouthVIII-XI ====
Per la Pentecoste, Artù convoca una festa a [[Caerleon|Carleon]]. Diversi re si presentano ma, invece di omaggiarlo, lo attaccano. Merlino interviene, rivelando la vera origine regale di Artù, ma i re rimangono ostili. Dopo scontri violenti, Artù ottiene la vittoria grazie alla spada miracolosa. I nemici fuggono e Merlino consiglia di cercare l'alleanza con i re d'oltremare [[Ban di Benoic|Ban di Benwick]] e [[Bors (ciclo arturiano)|Bors di Gallia]]. I due rispondono positivamente, giungendo in Britannia con truppe fresche. Un grande torneo celebra l'evento, e successivamente Merlino parte per Benwick per organizzare un secondo esercito. I due eserciti si riuniscono presso Bedegraine, pronti alla guerra.
[[Goffredo di Monmouth|Geoffrey di Monmouth]] è il primo a parlarci delle conquiste di Artù, nella suo fantasiosa [[Historia Regum Britanniae]].
[[File:Arthur_Leading_the_Charge_at_Mount_Badon.png|sinistra|miniatura|Artù guida i suoi guerrieri a Badon]]
==== Conquista del nord EuropaXII-XVI ====
Undici re ribelli riuniscono 60.000 uomini per abbattere Artù. L'esercito alleato di Artù, Ban e Bors, forte ma numericamente inferiore, agisce con astuzia: un attacco notturno sbaraglia i nemici. Il giorno seguente, un secondo assalto, favorito da una manovra a sorpresa, completa la vittoria. Merlino ferma il massacro, ammonendo Artù per la sua ferocia. I re alleati vengono premiati, e Merlino annota gli eventi presso il suo maestro Bleise prima di tornare, travestito, per verificare lo stato d'animo del re.
dopo aver consolidato il suo [[Britannia postromana|regno britannico]] sconfiggendo gli [[Anglosassoni|Anglo-Sassoni]]. Artù conquista gran parte dell'Europa settentrionale conquistando l'Irlanda, e dopo aver sentito che il mondo a paura di lui, Artù inizia a pianificare la conquista dell'Europa conquistando la Norvegia (bruciando le città fortificate, e dandola in governo al suo cognato [[Lot del Lothian|Lot di Lothian]]), il Gotland (che riceve per sottomissione) e la Danimarca (anche se quest'ultima Goffredo non spiega come e il motivo della sua conquista).[http://www.libreriamedievale.com/historia-regum-britanniae.html-0]
==== Lo scontro con RomaXVII-XIX ====
Re [[Rience]] del Galles invade i domini dell'alleato [[Leodegrance]] di Camelerd. Artù, Ban e Bors intervengono, sconfiggendo Rience. Artù incontra per la prima volta [[Ginevra]], figlia di Leodegrance. Dopo la battaglia, Ban e Bors tornano in patria per affrontare i [[Franchi]] di [[Claudas|re Claudas]]. I re sconfitti a Bedegraine si rifugiano a Sorhaute e si preparano alla vendetta. Nel frattempo, Artù si unisce inconsapevolmente con la sorella [[Morgause]], concependo [[Mordred]]. Un sogno funesto e la visione della [[Glatisant la Bestia|Bestia Latrante]] preannunciano sventure. Merlino appare in varie forme e rivela al re la verità sulle sue origini e la profezia della propria futura morte.
Dopo aver intrapreso una campagna militare che Artù condusse in [[Gallia]], ove sconfisse il [[Governatore provinciale romano|governatore romano]] Frollo (per poi dare la gallia in governo a [[Sir Kay]]). [[Lucio Tiberio]], [[Procurator Augusti|procuratore]] del fittizio [[imperatore romano]] Leone, inviò ad Artù l'ordine di fare atto di sottomissione a Roma, essendo la Britannia una [[Provincia (storia romana)|provincia romana]]. Ma Artù rifiutò, adducendo che [[Britanni]] e Romani avessero comuni antenati (il leggendario primo re di Britannia, [[Bruto di Troia|Bruto]], era un discendente di [[Enea]]) e che Roma avesse a sua volta avuto regnanti di stirpe britannica, come il leggendario [[Brennio]]. Lucio gli dichiarò quindi guerra e mise assieme una grande armata, composta prevalentemente da uomini provenienti dai regni tributari delle regioni d'Africa, Grecia e Asia. Re Artù lasciò la Britannia sotto la [[reggenza]] di [[Mordred]], suo nipote, e mosse contro i Romani in Gallia. Ci furono infruttuose negoziazioni, terminate con [[Gawain]], nipote di Artù, che uccise il nipote di Lucio. Le parti vennero quindi alle armi e la serie di battaglie che seguì vide prevalere i Britanni. Presso [[Saussy]] si consumò lo scontro decisivo, con la vittoria di Artù e la morte di Lucio. Però Artù è costretto a tornare in Britannia, perché viene a sapere che Mordred gli ha usurpato il trono ed è quindi ferma le sue campagne militari per sconfiggerlo.
[[File:Questing Beast.jpg|miniatura|Glatisant la bestia latrante]]
==== Thomas MaloryXX-XXIII ====
Artù convoca sua madre [[Igraine]] per confermare la propria discendenza. Durante un banchetto, Ulfius la accusa di slealtà, ma Igraine, sostenuta da Merlino e da [[sir Ector]], chiarisce di aver ignorato la sorte del figlio. Artù, commosso, la abbraccia e indice otto giorni di festa. Subito dopo, il giovane [[Griflet]] chiede di vendicare la morte del cavaliere Miles. Fatto cavaliere da Artù, viene sconfitto e ferito da un potente guerriero. Artù, indignato, parte per affrontarlo. Dopo un duello duro e spettacolare, è salvato da Merlino che addormenta il cavaliere, rivelatosi poi essere [[Pellinore]], destinato a rivelare il nome del figlio di Artù: Mordred.
[[File:Glicerio_-_MNR_Palazzo_Massimo.jpg|sinistra|miniatura|moneta raffigurante l'imperatore [[Glicerio]], che secondo [[Geoffrey Ashe]] fu il personaggio di Ispirazione per [[Lucio Tiberio]].]]
[[Thomas Malory|Malory]] presenta nel suo V libro della [[La morte di Artù|Mort Darthur]] una storia praticamente identica allo scontro romano narrato da Geoffrey, Ma se l'Artù di Geoffrey torna indietro per combattere contro Mordred, Malory ci presenta un Artù che riesce a finire le sue concuieste.
==== La conquista di RomaXXIV ====
Ferito, Artù viene curato da un eremita. Merlino lo conduce a un lago magico dove una mano emerge con una spada nel fodero: è [[Excalibur]].
dopo la battaglia di Saussy, Artù sottomette l'[[Alemannia]] e poi entra in Italia dove riceve ampi tributi dalle citta che gli si sottomettono e mette a ferro e fuoco tutte le città e i borghi che non lo accettano come legittimo sovrano
[[File:Excalibur the Sword, Howard Pyle 1902.jpg|sinistra|miniatura|Excalibur illustrazione di Howard Pyle]]
La [[Dama del Lago]] gliela concede in cambio di un favore futuro. Merlino sottolinea l'importanza del fodero più della spada, poiché protegge da ogni ferita. Artù vorrebbe affrontare di nuovo Pellinore, ma Merlino lo dissuade: l'uomo diventerà presto suo alleato e sposo della sua sorella minore.
==== XXV-XXVI ====
Arrivato presso il [[Lazio]] Artù riceve la finale sottomissione dai Senatori rimasti in vita dalla a Saussy e poi il giorno di [[Natale]] lo incoronano Imperatore (richiamando l'incoronazione di [[Carlo Magno]]) di tutto l'impero romano per poi tornare trionfante in Britannia a [[Camelot]] (ormai nuova capitale dell'Impero romano)<ref>{{Cita web|url=https://underthehome.org/prose/lesson?textbooktitle=King%20Arthur%20and%20His%20Knights&lessontitle=Chapter%2013&grade=4|titolo=Under the home}}</ref>
Artù riceve un messaggio provocatorio da re Rience, che pretende la sua barba per completare un mantello fatto con quelle di altri undici re sconfitti. Artù, offeso, rifiuta e si prepara alla guerra. Su consiglio di Merlino, emana un editto per eliminare i neonati nati il primo maggio, uno dei quali (Mordred) è destinato a causare la sua morte. I bambini vengono messi su una nave e affogano, tranne Mordred. La strage provoca sdegno ma nessuna rivolta. Rience raduna un nuovo esercito, preparando lo scenario per futuri conflitti, lasciati in sospeso per il "Libro di Balin il Selvaggio".
=== 2° Libro: Versione da pubblicare ===
in seguito Malory ci riferisce che Artù riesce a sconfiggere il regno Franco guidato dal fittizio re [[Claudas]].
==== I - II ====
== Amministrazione ==
Durante il soggiorno di re [[Artù]] a Londra, egli venne informato che re [[Rience]] del Galles del Nord aveva invaso i suoi territori, compiendo saccheggi e massacri. Artù, indignato, radunò cavalieri e baroni a [[Camelot]], allora detta Winchester, per pianificare la difesa. In tale occasione, una damigella della [[Dama del Lago]] comparve portando con sé una spada magica, che solo un cavaliere puro e virtuoso avrebbe potuto estrarre. Dopo che tutti fallirono, ci riuscì [[Sir Balin]], un cavaliere povero e appena liberato dalla prigione, suscitando sorpresa e invidia. Tuttavia, la dama lo avvertì che la spada avrebbe causato la sua rovina.
poco ci viene detto nel Ciclo Bretone come Artù amministra politicamente i suoi territori, l'unica cosa certa è che Artù è un sovrano assoluto.
[[File:Perceval-arrives-at-grail-castle-bnf-fr-12577-f18v-1330-detail.jpg|sinistra|miniatura|[[Parsifal|Perceval]] arriva nel castello del [[graal]], uno dei tanti castelli dell'impero Arturiano (miniatura del [[Perceval o il racconto del Graal|Perceval o il racconto del graal]])]]
Ma nella [[La morte di Artù|Mort Darthur]] ci viene detto che i vari territori dell'impero sono ricchi di fortezze e castelli, tutte residenze di sovrani che amministrano le terre di Artù, quindi bisogna pensare che il governo dell'impero (nonostante sia ambientato nel V-VI secolo) abbia un'amministrazione di tipo [[Feudalesimo|Feudale]]<ref>{{Cita web|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1600-0730.1974.tb01037.x|titolo=discussione se con la mort d'arthur di Malory l'era feudale sia in declino}}</ref>.
==== III - IV ====
I governatori dell'impero di Artù sono i suoi famosi [[Cavalieri della Tavola Rotonda|Cavalieri della tavola rotonda]] che (come i [[Governatore provinciale romano|governatori delle province romane]]) governano i vari territori dell'impero. Per essere cavaliere della tavola rotonda però è obbligatoria essere di religione cristiana.
[[File:Balin with head of lover-Balintookup8b56.jpg|sinistra|miniatura|Balin con la testa della dama del Lago]]
[[File:Tokod,_late_Roman_Castrum,_aerial_view_-_3.jpg|miniatura|un [[Castrum]] tardo romano in [[Ungheria]], considerando l'ambientazione storica del ciclo bretone. i "castelli" dell'impero Arturiano dovrebbero avere questa forma]]
Poco dopo, la Dama del Lago giunse a corte reclamando la testa di Balin come compenso per aver donato [[Excalibur]] al re. Quando Artù si rifiutò, Balin la riconobbe come responsabile della morte di sua madre e la uccise. Per questo, Artù lo bandì dalla corte. Balin giurò di vendicare il re uccidendo Rience. Nel frattempo, il cavaliere irlandese [[Lanceor]], offeso dalla gloria di Balin, lo inseguì per affrontarlo in duello.
poi in alcuni racconti viene fatto intuire che Artù abbia con se un intero apparato [[Nave|navale]] e (come nell'impero romano) una fitta [[Strade romane|rete di strade]]<ref>{{Cita web|url=https://www.historic-uk.com/HistoryUK/HistoryofEngland/Roman-Roads-in-England/|titolo=Historic Uk}}</ref> adatta per far muovere la sua cavalleria (considerando i molteplici viaggi che i cavalieri della tavola rotonda compiono)
==== V - VII ====
== Etnie, Razze e creature fantastiche ==
Il duello tra Lanceor e Balin terminò con la morte del primo. La sua amata, [[Colomba]], si uccise per il dolore. Balin incontrò poi suo fratello [[Balan]], con cui pianificò di combattere al fianco di Artù. Merlino giunse alla corte e rivelò che la spada di Balin era stata destinata a vendetta e che il cavaliere era destinato a un tragico destino. Un nano avvisò i fratelli che sarebbero stati perseguitati per la morte di Lanceor, ma Balin si mostrò deciso ad andare avanti.
[[File:Merlin_(illustration_from_middle_ages).jpg|miniatura|il [[mago Merlino]] in una miniatura di un racconto di [[Robert de Boron]]]]
Viene spesso detto che nell'impero sono presenti molte Etnie diverse, molte razze e molte creature fantastiche, lo stesso Artù usò queste caratteristiche del suo regno a suo vantaggio, ad esempio chiede molto spesso aiuto al suo consigliere e alleato [[Mago Merlino]], oppure Artù fa uso dei varie popoli del suo impero per combattere nelle sue battagli (ad esempio quando Artù scende in Gallia per conquistarla secondo Geoffrey di Monmouth, nel suo esercito sono presenti molti giovani provenienti dalle isole da lui conquistate precedentemente).
==== VIII - IX ====
In [[Lancillotto o il cavaliere della carretta|Lancillotto il cavaliere della carretta]] e in varie altre opere, ci viene detto che ci sono dei [[Nano (mitologia)|Nani]] nelle terre di Artù<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/teams/text/conlee-prose-merlin-merlins-imprisonment-and-gawain-and-the-dwarf-knight|titolo=storia di merlino e galvano in cui è presente un nano, dal Prose Merlin}}</ref>.
Merlino, parlando con re [[Marco di Cornovaglia]], profetizzò un futuro duello fra [[Lancillotto]] e [[Tristano]] proprio sul luogo in cui erano morti Lanceor e Colomba. Poi predice a Balin che avrebbe inflitto la più grande ferita dalla Passione di Cristo, colpendo un cavaliere leale e scatenando guerre e rovina. Balin e Balan, guidati da Merlino, catturarono re Rience durante un’imboscata notturna e lo portarono prigioniero ad Artù. Merlino informò il re che Rience sarebbe stato presto raggiunto dal fratello Nero, e che una nuova guerra era imminente.
==== X - XI ====
sono presenti anche molti [[Gigante|giganti]], come Sir Moroldo e il gigante di Mount saint michelle<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/image/cannell-king-arthur-and-the-giant-of-mont-saint-michel|titolo=King Arthur and the Giant of Mont-Saint-Michel}}</ref> ucciso da re Artù nella Historia Regum Britanniae.
Nella battaglia contro re Nero, Artù organizzò dieci battaglioni. Grazie a Merlino, re Lot dell’Orkney fu trattenuto da false profezie, e ciò permise ad Artù di ottenere una grande vittoria. Balin e Balan combatterono valorosamente, mentre Artù uccise numerosi nemici. Successivamente, re Lot cercò vendetta ma fu ucciso da [[Pellinor]], che lo colpì a morte con un fendente. Dodici re alleati caddero e furono seppelliti a [[Camelot]] con grandi onori. Merlino predisse che, con la morte di Artù, sarebbe iniziata l’epoca del [[Santo Graal]]. Intanto, Artù consegnò incautamente il fodero di Excalibur alla sorella [[Morgana]], che lo sostituì con uno falso per donarlo al suo amante [[Accolon]].
==== XII - XIII - XIV - XV ====
poi sono anche presenti moltissime etnie umane, ad esempio [[Palamede (ciclo arturiano)|sir Palamede]] è un cavaliere che proviene da [[Babilonia]], quindi è [[Medio Oriente|Medio-Orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/text/crowley-sir-palamedes|titolo=The High History of Good Sir Palamedes the Saracen Knight and of his Following of the Questing Beast}}</ref>
[[File:The castle rocked and rove throughout.jpg|miniatura|Sir Balin pugnala il Re Pescatore nel "Colpo Doloroso di Lancelot Speed, da "Le leggende di Re Artù e dei suoi cavalieri". 9a edizione di Sir James Knowles, K.C.V.O. Londra; New York: Frederick Warne and Co., 1912. ]]
[[File:Tristano_affronta_il_drago_in_un_manoscritto_del_XIII_secolo..jpg|sinistra|miniatura|Tristano affronta il drago in un manoscritto del [[XIII secolo]].]]
Un giorno, mentre Artù era ammalato, vide passare un cavaliere sconsolato. Inviò Balin a chiamarlo: si trattava di [[Herlews il Barbuto]], che poco dopo venne ucciso da [[Garlon]], un cavaliere invisibile. Balin giurò vendetta e seguì le sue tracce, finendo alla corte di [[Pellam]] di Listenoise, fratello di Garlon. Durante un banchetto, Balin uccise Garlon davanti a tutti, suscitando la collera di Pellam. Senza armi, Balin trovò una [[lancia sacra]] e colpì Pellam, provocando il leggendario '''Colpo Doloroso'''. Il castello crollò e Balin fu sepolto tra le macerie per tre giorni. Liberato da Merlino, fu informato che aveva usato la [[Lancia del Destino]], e che il castello era sede del [[Santo Graal]]. Pellam visse menomato fino all’arrivo di [[Galahad]]. Merlino e Balin si separarono per sempre.
non mancano i [[Drago|draghi]] che però appaiono di meno, molto famoso è il [[Y Ddraig Goch|drago rosso del galles]] e il drago che uccide [[Tristano e Isotta|Tristano]] in Irlanda, come ci racconta [[Gottfried von Straßburg|Goffredo di Strasburgo]].<ref>{{Cita web|url=https://d.lib.rochester.edu/camelot/theme/dragon|titolo=The Camelot Project}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Martin Arnold|titolo=La storia dei draghi|capitolo=Capitoli 5 e 8|ISBN=9788862885027}}</ref>
==== XVI - XVIII ====
sono presenti anche dei maghi o delle fate che spesso sono o di origine [[Demone|demoniaco]] (Merlino ne è un perfetto esempio)<ref>{{Cita web|url=https://www.worldhistory.org/Merlin/|titolo=World History Enciclopedia}}</ref> o [[Miracolo|miracolosa]].
[[File:The Damsel Warns Sir Balin.png|sinistra|miniatura|la fanciulla avverte Balin. Henry Justice Ford]]
Proseguendo il cammino, Balin incontrò [[Garnish della Montagna]], afflitto per l’abbandono da parte della sua amata. La ritrovarono in atteggiamenti amorosi con un altro cavaliere. Garnish, disperato, li uccise entrambi e poi si suicidò. Balin, temendo ritorsioni, fuggì. Giunse infine a un castello dove, ignorando un monito, accettò di affrontare un campione misterioso in duello. Prima dello scontro, gli venne offerto uno scudo diverso dal suo.
[[File:Balan, full of fear, crawled on his hands and knees to his brother.jpg|miniatura|Balan, pieno di paura, strisciò carponi verso il fratello. Illustrazione di William Henry Margetson per "Leggende di Re Artù e dei suoi cavalieri" di Janet MacDonald Clark.]]
Trasportato su un’isola, Balin affrontò il campione: era suo fratello [[Balan]], che però non lo riconobbe. Ignari dell’identità reciproca, si affrontarono in un cruento duello e si ferirono a morte. Quando scoprirono la verità, fu troppo tardi. Balan morì poco dopo, mentre Balin spirò a mezzanotte. I due vennero sepolti insieme, con un’epigrafe che narrava la loro tragedia.
Merlino giunse sulla tomba e vi incise:
== Esercito ==
[[File:PICT0709small.jpg|miniatura|Due rievocatori dell'esercito romano del Tardo impero mostrano l'abbigliamento quotidiano (a sinistra) e da battaglia (a destra) di un soldato romano del V secolo.]]
l'esercito di Artù viene spesso rappresentato come un [[Guerra medievale|esercito medioevale]]. Ma considerando l'ambientazione storica del Ciclo ci viene da pensare che i soldati e i cavalieri di Artù siano tutti vestiti come i guerrieri dell'[[esercito romano]] del [[Tardo impero romano|tardo impero]].
'''«Qui giace Balin il Selvaggio, che era il Cavaliere dalle Due Spade e inferse il Colpo Doloroso.»'''
=== Cavalleria ===
[[File:Re_Artù_rappresentato_come_un_Cavalierie_catafratto_del_V_secolo.png|sinistra|miniatura|Re Artù rappresentato come un [[Catafratto|Cavalierie catafratto]] del [[V secolo]], il disegno segue con precisione la descrizione dell'armatura di Artù secondo Goffredo di Monmouth]]
la cavalleria nell'impero di Artù è forse l'elemento più importante, i cavalieri di Artù sono la classe dominante dell'impero e molto spesso vengono descritti come dei cavalieri estremamente corazzati ciò fa pensare che sono dei [[Catafratto|catafratti]]<ref>{{Cita libro|autore=Raffaele D’Amato|autore2=Andrey Evgenevich Negin|titolo=Roman Heavy Cavalry (1): Cataphractarii & Clibanarii, 1st Century BC–5th Century AD (Elite Book 225) (English Edition)|ISBN=978-1472830043}}</ref>. Nel ciclo vengono descritti come quasi invincibili (nella [[La morte di Artù|Mort Darthur]] viene detto ad esempio che un cavaliere di Artù è equivalente a 80 uomini)
Prese poi la spada di Balin, modificò il pomo e la rese estraibile solo da [[Lancillotto]] e [[Galahad]]. La incastonò in una roccia galleggiante destinata a Camelot. Il fodero fu lasciato sull’isola per essere ritrovato da Galahad. Infine, Merlino raccontò tutto ad Artù, che ne fu sconvolto e dichiarò: '''«'''''Questa è la storia più triste che io abbia mai udito.'''''»'''
== Bibliografia ==
=== 3° Libro: versione da pubblicare ===
* [[Historia Regum Britanniae]] di [[Goffredo di Monmouth]]
* [[La morte di Artù]] di [[Thomas Malory]]
* https://d.lib.rochester.edu/camelot/text/mcshane-arthurian-bestiary-introduction
* https://d.lib.rochester.edu/camelot/publication/camelot-project
==== I-II ====
[[File:The marriage of King Arthur by Lancelot Speed.jpg|miniatura|Matrimonio di Artù e Ginevra, di Lancelot Speed]]
Dopo aver domato i baroni ribelli, [[Re Artù]] confidò a [[Merlino]] il desiderio di prendere moglie, chiedendogli consiglio. Il mago approvò l’idea e Artù espresse il suo amore per [[Ginevra]], figlia di Re Leodegrance di Camelerd e già possessore della [[Tavola Rotonda]]. Merlino riconobbe le qualità della giovane ma mise in guardia il re: ella avrebbe in futuro amato un altro cavaliere. Ottenuto il permesso, Merlino si recò da Leodegrance, che acconsentì alle nozze e donò al re la Tavola Rotonda con cento cavalieri. Il corteo giunse a Londra in grande pompa. Artù ordinò solenni nozze e l’incoronazione di Ginevra, affidando a Merlino la ricerca di altri cinquanta cavalieri. Il mago ne trovò quarantotto, e il Vescovo di Canterbury benedisse i seggi della Tavola, su cui comparvero magicamente i nomi dei cavalieri. Due sedili rimasero vacanti. In quell’occasione, [[Galvano]], nipote del re, chiese l’investitura a cavaliere come dono di nozze e fu accontentato.
==== III-IV ====
[[File:The round table, Great Hall, Winchester Castle - geograph.org.uk - 1540331.jpg|sinistra|La tavola rotonda, Sala Grande, [[Castello di Winchester]]|senza_cornice]]
Durante le celebrazioni giunse a corte Aries il Vaccaro con il figlio diciottenne [[Tor]], bello d’aspetto e in sella a una cavalla magra. Chiese che il figlio fosse fatto cavaliere. Artù notò l’aspetto nobile del giovane e accettò. Merlino rivelò che Tor era in realtà figlio di Re Pellinor, nato da un’unione forzata. La madre confermò, e Pellinor, giunto in seguito a corte, riconobbe il figlio con gioia. Tor fu così fatto cavaliere prima di Galvano, e uno dei seggi vuoti della Tavola fu riservato a Pellinor. L’altro rimase il pericoloso [[Seggio Periglioso]], mortale per chi non fosse degno. Galvano, segretamente rancoroso verso Pellinor, colpevole della morte di suo padre Re Lot, giurò vendetta, ma il fratello [[Gaheris]] lo convinse ad attendere.
==== V-VIII ====
= Altre prove =
Il matrimonio tra Artù e Ginevra fu celebrato a [[Camelot]], seguito da un banchetto sontuoso. Durante la festa, Merlino predisse l’arrivo di grandi avventure. Un [[cervo bianco]] irruppe nella sala, inseguito da una [[cagna bianca]] e trenta bracchi. Un cavaliere rapì la cagna, e poco dopo un altro rapì una dama che chiedeva giustizia.
<references />
[[File:Arthur-Pyle Sir Gawaine the Son of Lot, King of Orkney.JPG|miniatura|Galvano illustrato da Howard Pyle]]
Artù affidò tre imprese: a Galvano il recupero del cervo, a Tor della cagna, e a Pellinor della dama. Galvano, con Gaheris, affrontò vari ostacoli e uccise Alardin delle Isole. Raggiunto un castello, vide il cervo ucciso dai cani. Un cavaliere, Ablamor della Palude, ne uccise sei e fu affrontato da Galvano. Una dama si gettò a proteggerlo e fu uccisa per errore dal cavaliere. Pentito, Galvano risparmiò Ablamor ma fu severamente rimproverato da Gaheris.
Più tardi, i due furono assaliti da quattro cavalieri. Ferito, Galvano fu salvato dall’intervento di quattro dame che ottenero la resa degli aggressori. Una di esse, saputo che era nipote di Artù, ordinò di liberarlo, imponendogli di portare a corte il cervo e il corpo della dama uccisa. A Camelot, Merlino e Ginevra lo giudicarono: Galvano fu costretto a giurare eterna protezione alle donne, salvo eccezioni, pena la vergogna eterna.
== Trama per Beowulf ==
==== IX-XV ====
=== Prima parte: la battaglia con Grendel ===
[[File:Francis Arthur Fraser - 'King Pellinore and the Damsel at the Well'. Book illustration.JPG|sinistra|miniatura|Pellinore ignora le suppliche della fanciulla, di Francis Arthur Fraser]]
Beowulf inizia con la storia del leggendario re danese [[Hroðgar|Hrothgar]], che costruì la grande sala, [[Heorot]], per sé e per i suoi guerrieri. In esso, lui, sua moglie [[Wealhþeow|Wealhtheow]] e i suoi guerrieri trascorrono il loro tempo cantando e festeggiando. [[Grendel]], un mostro simile a un [[Troll (mitologia)|troll]] che si dice discenda dal biblico [[Caino]], è disturbato dalle urla e i festeggiamenti che provengono dalla grande sala.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 87-89}}</ref> quindi Grendel attacca la sala e uccide e divora molti dei guerrieri di Hrothgar mentre dormono. Hrothgar e la sua gente, impotenti contro Grendel, abbandonano Heorot.
Tor partì alla ricerca della cagna. Incontrò un nano che lo sfidò a giostrare con due cavalieri: Felot di Langduk e Petipace di Winchelsea, che furono disarcionati e inviati prigionieri a corte. Il nano si unì a Tor, conducendolo ai padiglioni dove si trovava la cagna. Dopo averla recuperata, fu sfidato da Abelleus, che rivendicava l’animale. Dopo il duello, una dama chiese la testa di Abelleus, colpevole di aver ucciso suo fratello. Tor lo giustiziò. Ospitato per la notte, rivelò la sua identità e ripartì. Tornato a Camelot, raccontò le imprese sotto giuramento e Merlino profetizzò per lui un futuro glorioso. Artù lo investì di terre da conquistare.
{{Citazione|Dal suo paese apprese le gesta di Grendel un vassallo di Hygelac, grande fra i Geati. [Beowulf] Era il piú forte nel fisico di tutto il genere umano nei giorni di questa vita: nobile, straordinario. Si fece fabbricare un buon carro dei flutti [una nave] per andare a raggiungere, di là della strada dei cigni, disse, il re bellicoso, il principe famoso. Gli servivano uomini. Dal viaggio avventuroso quasi non lo dissuasero gli uomini piú avveduti, pur volendogli bene.|Beowulf versi 195-203, Beowulf sta per andare da Hrothgar}}
Beowulf, un giovane guerriero di [[Geati|Geatland]], viene a conoscenza dei problemi di Hrothgar e con il permesso del suo re lascia la sua patria per assistere Hrothgar.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 199-203}}</ref>
Pellinor inseguì il rapitore della dama, ma ignorò le suppliche di una fanciulla accanto a un cavaliere ferito, che morì poco dopo. Lei, disperata, si uccise. Proseguendo, Pellinor trovò due cavalieri in lotta per la dama rapita. Uccise uno di loro, Hontzlake di Westland, che gli aveva abbattuto il cavallo, e fu ospitato da Meliot di Logris, il sopravvissuto. Scoprì che la dama era [[Nimue]] e che l’altro cavaliere era [[Brian delle Isole]]. Tornando, vide i cadaveri dei giovani che aveva ignorato e fu colto dal rimorso. Nimue gli suggerì di seppellirli e portare la testa della fanciulla a corte.
Beowulf e i suoi uomini trascorrono la notte a Heorot. In seguito Beowulf dice al re che si rifiuta di usare qualsiasi arma perché si considera uguale a Grendel.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=versi 675–687}}</ref>
[[File:Beowulf - grendel.jpg|sinistra|miniatura|Nome di Grendel in [[Lingua inglese antica|Inglese antico]]]]
Quando Grendel entra nella sala, Beowulf, fa finta di dormire e quindi balza in piedi per stringere la mano di Grendel.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 757–765}}</ref> Grendel e Beowulf si affrontano violentemente.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 766–789}}</ref> I servitori di Beowulf poi si svegliano e sguainano le spade e si precipitano in suo aiuto, ma le loro lame non possono perforare la pelle del mostro.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 793–804}}</ref> Alla fine, Beowulf strappa il braccio di Grendel dal suo corpo alla spalla e Grendel corre a casa sua nelle paludi dove muore.<ref>{{Cita libro|titolo=Beowulf|posizione=Versi 808–823}}</ref>
{{Citazione|A quel punto, scoprí chi aveva gìa causato molti massacri alla mente alla mente del genere umano, molti delitti, (in faida con Dio) che non l'avrebbe retto la casa del suo corpo, che l'animoso nipote di Hygelac [Beowulf] lo teneva in mano. Ognuno dei due odiava la vita dell'altro. Si aprí una piaga, sul corpo del Mostro spaventoso: gli apparve sulla spalla una vasta ferita. I tendini saltarono, scoppiarono le casse delle ossa. A Beowulf fu concesso il trionfo in quel duello. Grendel sarebbe scappato di lí, malato di morte, per paludi e pendici, a ritrovare il covo senza gioia. Sapeva piú che certamente che era arrivata la fine della sua vita, e il computo dei giorni dei suoi giorni.|Beowulf, Versi 808-823.
Beowulf stacca il braccio di Grendel}}
Beowulf in seguito mostra "l'intera spalla e il braccio di Grendel, la sua impressionante presa" e affinché tutti possano vederla a Heorot attaccano questo arto su una parete di Heorot. Questa esibizione alimenta la rabbia della madre di Grendel che decide di vendicarsi.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Wayne|cognome=Glausser|data=2018-03-22|titolo=Christians and Adversaries in the Evolving Norton Anthology of English Literature|rivista=Oxford Scholarship Online|accesso=2021-09-07|doi=10.1093/oso/9780190864170.003.0004|url=http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190864170.003.0004}}</ref>
<references />
A Camelot, Pellinor raccontò tutto. Ginevra lo rimproverò e Merlino rivelò che la fanciulla era [[Elaine]], figlia illegittima di Pellinor, e il cavaliere era Miles delle Lande, suo promesso sposo, ucciso da Loraine il Selvaggio. Come punizione divina, Merlino predisse che Pellinor sarebbe stato tradito dal suo migliore amico nel momento del bisogno.
= Per la pagina dei geati =
Terminate le tre imprese, Artù confermò la nomina di Galvano, Tor e Pellinor, assegnò terre a chi ne era privo e istituì i precetti cavallereschi della [[Tavola Rotonda]]: Non commettere omicidi né crudeltà, Non tradire né comportarsi slealmente, Concedere misericordia a chi la chiede, Difendere dame, damigelle e gentildonne, Non combattere per motivi ingiusti, d’amore o per avidità.
== Etimolgia ==
L'etimologia del nome ''Geati'' (antico inglese ''Geatas'', da un [[Lingua proto-germanica|protogermanico]] *''Gautaz'', plurale *''Gautōz'') è simile,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=John|cognome=Kepke|nome2=Elof|cognome2=Hellquist|data=1941-04|titolo=Svensk etymologisk ordbok|rivista=Language|volume=17|numero=2|pp=162|accesso=2021-09-09|doi=10.2307/409628|url=http://dx.doi.org/10.2307/409628}}</ref> sebbene non identica, a quella di [[Goti]] e [[Gutar]] (*''Gutô'', plurale *''Gutaniz''). I nomi derivano da diversi gradi [[Ablativo|ablauti]] della parola protogermanica *''geutaną'', che significa "versare"<ref>{{Cita web|url=https://runeberg.org/nfbj/0480.html|titolo=887-888 (Nordisk familjebok / Uggleupplagan. 10. Gossler - Harris)|sito=runeberg.org|data=1909|lingua=sv|accesso=2021-09-09}}</ref>. Secondo alcuni sono originati da heiti per "uomini (della tribù)", con il significato letterale "coloro che versano il loro seme".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Arend|cognome=Quak|data=2016-03-16|titolo=Svenskt ortnamnslexikon. Utarbetad inom Institutet för språk och folkminnen och Institutionen för nordiska språk vid Uppsala universitet. Andra reviderade upplagan, written by Mats Wahlberg|rivista=Amsterdamer Beiträge zur älteren Germanistik|volume=76|numero=4|pp=582|accesso=2021-09-09|doi=10.1163/18756719-12340058|url=http://dx.doi.org/10.1163/18756719-12340058}}</ref>I nomi potrebbero anche alludere a corsi d'acqua nella terra in cui vivevano,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Douglas P.|cognome=Hinkle|data=1966-06-01|titolo=Valladolid: Etymology and Folk-Etymology|rivista=Names|volume=14|numero=2|pp=69–75|accesso=2021-09-09|doi=10.1179/nam.1966.14.2.69|url=http://dx.doi.org/10.1179/nam.1966.14.2.69}}</ref> ma questo non è generalmente accettato come un caso, in parte perché ciò significherebbe che la somiglianza dei nomi sarebbe essere una coincidenza.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=John|cognome=Kepke|nome2=Elof|cognome2=Hellquist|data=1941-04|titolo=Svensk etymologisk ordbok|rivista=Language|volume=17|numero=2|pp=162|accesso=2021-09-09|doi=10.2307/409628|url=https://www.jstor.org/stable/409628?origin=crossref}}</ref>
I cavalieri giurarono solennemente di osservare queste regole, rinnovando il giuramento ogni [[Pentecoste]].
Una teoria più specifica sulla parola ''Gautigoths'' è che significhi i Goti che vivono vicino al fiume ''Gaut'',<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref> l'attuale [[Göta älv]] ([[lingua norrena|norreno]]: ''Gautelfr'')<ref>{{Cita libro|nome=Hinchliffe|cognome=Ian|nome2=Holmes|cognome2=Philip|titolo=Nouns, article use|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780429061097-3|accesso=2021-09-09|data=2019-03-04|editore=Routledge|pp=14–18}}</ref>. Potrebbe anche essere stata una fusione della parola ''Gauti'' con una [[glossa]] di ''Goti''.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=A.-M.|cognome=Andreasson|data=1996-06-01|titolo=Svenska Akademiens Ordbok and Oxford English Dictionary: a comparison of their microstructure|rivista=International Journal of Lexicography|volume=9|numero=2|pp=83–101|accesso=2021-09-09|doi=10.1093/ijl/9.2.83|url=http://dx.doi.org/10.1093/ijl/9.2.83}}</ref> Nel XVII secolo il nome ''Göta älv'', 'Fiume dei Geati', sostituì i precedenti nomi ''Götälven'' e ''Gautelfr''<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>. L'etimologia della parola Gaut (come detto sopra) deriva dalla parola protogermanica *geutan, e il significato esteso di "versare" è "flusso, ruscello, cascata", che potrebbe riferirsi alle [[cascate di Trollhättan]] o al fiume stesso<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>.
=== 4° Libro: Versione da pubblicare ===
La forma abbreviata di ''Gautigoths'' era il vecchio norreno ''Gautar'', che originariamente si riferiva solo agli abitanti di Västergötland, o le parti occidentali dell'odierna Götaland, un significato che è mantenuto in alcune saghe islandesi.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1992-08|titolo=Article|rivista=Nordisk Alkoholtisdkrift (Nordic Alcohol Studies)|volume=9|numero=4|pp=234–235|accesso=2021-09-09|doi=10.1177/145507259200900403|url=http://dx.doi.org/10.1177/145507259200900403}}</ref>
==== StoriaI-V ====
[[File:The Beguiling of Merlin by Edward Burne-Jones.jpg|miniatura|Raffigurazione di Merlino e Nimue di [[Edward Burne-Jones]]]]
Dopo il ritorno delle tre imprese di [[Galvano]], [[Tor]] e [[Pellinore|Pellinor]], [[Merlino]] si innamorò perdutamente di [[Nimue]], damigella della [[Dama del Lago]] condotta a corte da Pellinor. Egli la seguiva ovunque, insegnandole arti magiche, ma Nimue, dopo aver appreso ciò che desiderava, lo allontanò con gentilezza e poi lo ingannò. Durante un viaggio con lei nella terra di [[Benwick]], Merlino incontra per la prima volta [[Lancillotto]], figlio di Re Ban e Regina Elaine che è ancora molto addolorata per le incursioni dei Franchi di Claudas, Merlino predice il glorioso destino di Lancillotto dicendo che sarebbe diventato l’uomo più onorato al mondo. Tornati verso la [[Cornovaglia]], Merlino continuò ad insegnare alla damigella, ma ella, ormai stanca delle sue attenzioni, temendo i suoi poteri (poiché figlio di un diavolo), escogitò un inganno: lo indusse ad entrare in una caverna incantata e lì lo intrappolò per sempre sotto una pietra, chiudendo così il ciclo del mago.
Nel frattempo, [[Artù]] era tornato a [[Camelot]] da una festa a Cardoel, quando ricevette notizia di un’invasione: cinque re stranieri (di [[Danimarca]], [[Irlanda]], [[Soleyse]], [[Longtains]] e la Vale) devastavano i confini del regno. Artù, deciso a reagire, convocò i suoi vassalli, tra cui Pellinor, e partì immediatamente, portando con sé anche la regina [[Ginevra]]. L’esercito si accampò nei pressi del fiume [[Humber]]. I cinque re, informati della presenza di Artù, decisero di sorprenderlo con un attacco notturno. L’assalto coglie il re disarmato nei suoi padiglioni, ma con prontezza egli si arma assieme a Ser Kay, Ser Galvano e Ser Griflet.
=== Storia Antica ===
La prima menzione sopravvissuta dei Geati appare in [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] (II secolo d.C.), che si riferisce a loro come ''Goutai''. Nel VI secolo, [[Giordane]] scrive dei ''Gautigoti'' e degli ''Ostrogoti'' (gli Ostrogoti di [[Scandza]]); e [[Procopio di Cesarea|Procopio]] si riferisce a ''Gautoi''. Le [[Saga|saghe norrene]] li conoscono come ''Gautar''; ''Beowulf'' e ''Widsith'' come ''Gēatas''.<ref>Michael Alexander's 1995 (Penguin Classics) edition of ''Beowulf'' mentions a variant: ''Gēotas''</ref> ''Beowulf'' e le saghe norrene nominano diversi [[Re dei Geati|re Geati]], ma solo [[Hygelac]] trova conferma nel ''Liber Monstrorum'' dove è indicato come "Rex Getarum" e in una copia della Historiae Francorum dove è chiamato "Rege Gotorum". Queste fonti riguardano un'incursione in Frisia, nel 516 circa, descritta anche nel ''Beowulf''. C. 551, alcuni decenni dopo l'incursione di Hygelac, Giordane descrisse i Geati come una nazione "audace e pronta a impegnarsi in guerra".<ref name="larsson0443">{{Cite book|last=Larsson|first=Mats G.|year=2004|title=Götarnas riken|publisher=Atlantis|place=Stockholm|pages=43}}</ref>
Durante lo scontro notturno, i cinque re si presentarono da soli contro Artù e i suoi tre cavalieri. Ser Kay uccise il primo re con un colpo poderoso, seguito da Galvano, Artù e Griflet che uccisero a loro volta i restanti quattro sovrani. Ginevra fu portata in salvo su una chiatta mentre lodava il valore di Ser Kay. Dopo aver informato i superstiti e ritrovato l’esercito disperso, Artù decise di attendere l’alba. Allo scoprire i corpi dei loro re, le truppe nemiche caddero nello sconforto. Allora Artù li attaccò con un manipolo ristretto e uccise trentamila nemici. Terminata la battaglia, il re si inginocchiò per ringraziare Dio, poi mandò a chiamare Ginevra, che giunse lieta.
L'[[Invasione anglosassone della Britannia|insediamento anglosassone]] della Gran Bretagna includeva molti popoli germanici del nord che furono perdenti nella brutale guerra tribale della Scandinavia. Gli juti sconfitti come [[Hengest del Kent|Hengest]] e suo fratello [[Horsa del Kent|Horsa]] fuggirono nel Kent, mentre i Geati sconfitti dagli invasori svedesi si trasferirono nello Yorkshire dove fondarono il Gillingshire dai Tees, originariamente l'insediamento dei ''Geatling''.<ref name="shippey">{{Cite book|last=Shippey|first=Tom|year=2018|title=Laughing Shall I Die|publisher=Reaction Books Limited|place=London|isbn=978 1 78023 909 5|pages=56}}</ref> È stato anche suggerito che l'[[Anglia orientale]] sia stata colonizzata dai Geati in questo momento,<ref name="farell269">{{Cite book|last=Farrel|first=R.T.|year=1972|title=Beowulf, Swedes and Geats|publisher=Viking Society for Northern Research, University College, London|pages=269|url=http://vsnrweb-publications.org.uk/Beowulf%20Swedes%20andGeats.pdf}}</ref> o da Wulfing che provenivano anche loro da Götaland, portando con sé le tradizioni di Beowulf.<ref name="newton">{{Cite book|last=Newton|first=Tom|year=1993|title=The Origins of Beowulf, and the Pre-Viking Kingdom of East Anglia|publisher=D. S. Brewer, Cambridge}}</ref> Qualsiasi pace che alla fine si stabilì nella Scandinavia meridionale era molto probabilmente dovuta all'esaurimento, e un archeologo danese ha riassunto che a metà del VI secolo, e dopo, la Scandinavia "andò all'inferno".<ref name="shippey">{{Cite book|last=Shippey|first=Tom |year=2018|title=Laughing Shall I Die |publisher=Reaction Books Limited|place=London|isbn=978 1 78023 909 5|pages=56 }}</ref> Le merci scandinave sembrano aver smesso di arrivare in Inghilterra, c. 550, suggerendo che il contatto era interrotto.<ref name="farell269">{{Cite book|last=Farrel|first=R.T.|year=1972 |title=Beowulf, Swedes and Geats|publisher=Viking Society for Northern Research, University College, London|pages= 269|url=http://vsnrweb-publications.org.uk/Beowulf%20Swedes%20andGeats.pdf }}</ref>
Un messaggero annunciò che Re Pellinor era giunto con un grande esercito. Dopo aver appreso della vittoria, Pellinor e il re si abbracciarono con gioia. I morti di Artù furono poco più di duecento, compresi otto cavalieri della [[Tavola Rotonda]] uccisi nei padiglioni. In memoria della vittoria, Artù fece edificare sul campo di battaglia l’Abbazia della Bella Avventura.
=== Centralizzazione politica in Scandinavia ===
[[File:Arms of Rhys ap Thomas (variant with Cornish choughs).svg|sinistra|senza_cornice|scudo di Uriens]]
Secondo Procopio c'erano 13 "nazioni molto numerose" nella penisola scandinava nel [[VI secolo]], il che è supportato dalle recenti analisi archeologiche. Diversi studiosi considerano questo un numero ragionevole di regni indipendenti all'epoca, ciascuno composto da una o più tribù, come riportato da Giordane.<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004}}</ref> Tuttavia, nel 1350, questi 13 regni erano stati ridotti di numero a soli due, Norvegia e Svezia.<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004}}</ref> Quindi i Geati erano una delle tribù più grandi,<ref>{{Cita libro|nome=Frode|cognome=Iversen|titolo=4. Between Tribe and Kingdom – People, Land, and Law in Scandza AD 500–1350|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110421101-004/html|accesso=2021-09-10|data=2019-12-16|editore=De Gruyter|pp=245–304|ISBN=978-3-11-042110-1|DOI=10.1515/9783110421101-004.}}</ref>
Tornato a Camelot, Artù chiese a Pellinor di aiutarlo a nominare otto nuovi cavalieri della Tavola Rotonda. Pellinor suggerì quattro veterani: [[Urien|Re Uriens]] (sposo di [[Morgana la Fata]]), [[Re del Lago]], [[Ser Hervis di Revel]] e [[Ser Galagars]]. Per i giovani propose [[Galvano]], [[Griflet]], Kay il Siniscalco e offrì infine una scelta tra [[Bagdemagus]] e suo figlio Tor. Artù scelse Tor, lodandone il valore silenzioso.
Bagdemagus, offeso, lasciò la corte e vagando nella foresta giunse alla caverna in cui Merlino era prigioniero. Sentendolo lamentarsi, tentò invano di sollevare la pietra. Merlino lo esortò a rinunciare: solo Nimue poteva liberarlo. Bagdemagus si allontanò e visse molte avventure, guadagnando infine l’onore di entrare nella Tavola Rotonda. Ma già il giorno dopo, nuovi eventi si profilavano all’orizzonte.
Sia Procopio che Giordane menzionano i Geati, ma dopo di loro, le fonti straniere sulla Scandinavia sono scarse fino al IX secolo, quando le fonti anglosassoni e franche fanno luce sull'area. In questi, i Geati sono assenti, il che ha portato alcuni studiosi a concludere che non erano più una nazione indipendente ed erano stati inglobati dagli svedesi.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Fonti scaldiche norvegesi e islandesi del X secolo indicano tuttavia che erano ancora politicamente indipendenti, a volte opponendosi ai re norvegesi. La loro assenza nelle fonti più antiche è stata invece suggerita per essere un popolo dell'entroterra.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E.|cognome=Christiansen|data=1988-01|titolo=The Christianization of Scandinavia. Report of a Symposium held at Kungälv, Sweden, 4-9 August 1985. Edited by Birgit Sawyer, Peter Sawyer and Ian Wood. Pp. xiv + 130. Alingsås: Viktoria Bokförlag, 1987. Sw.Kr. 100. 91 86708 04 X|rivista=The Journal of Ecclesiastical History|volume=39|numero=1|pp=141–142|accesso=2021-09-10|doi=10.1017/s0022046900039294|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900039294}}</ref>
==== VI-XIII ====
La natura e i processi di come Geati e Svedesi arrivarono a formare un unico regno sono stati molto dibattuti tra gli studiosi svedesi. La scarsità e la talvolta dibattuta veridicità delle fonti ha lasciato molto spazio all'interpretazione. Le più antiche fonti svedesi medievali presentano il regno svedese con differenze residue tra le province, nelle leggi, nei pesi e nelle misure.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Alcuni studiosi hanno sostenuto che i Geati furono soggiogati dagli svedesi e hanno suggerito varie date per un tale evento, dal VI al IX secolo.<ref>{{Cita pubblicazione|data=1977-10|titolo=Lars Åkerblom. <italic>Sir Samuel Hoare och Etiopienkonflikten, 1935</italic>. (Acta Universitatis Upsaliensis, Studia Historica Upsaliensia, number 76.) Summary in English. Uppsala: Historiska institutionen vid Uppsala Universitet; distributed by Almquist and Wiksell International, Stockholm. 1976. Pp. 229|rivista=The American Historical Review|accesso=2021-09-10|doi=10.1086/ahr/82.4.974-a|url=http://dx.doi.org/10.1086/ahr/82.4.974-a}}</ref> Altri hanno voluto vedere una fusione più graduale e che i Geati furono lentamente inglobati nel più potente regno di Svezia, e per molti aspetti mantennero la propria identità culturale durante il Medioevo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=T. A.|cognome=Shippey|nome2=R. T.|cognome2=Farrell|data=1974-01|titolo=Beowulf: Swedes and Geats|rivista=The Modern Language Review|volume=69|numero=1|pp=144|accesso=2021-09-10|doi=10.2307/3725209|url=http://dx.doi.org/10.2307/3725209}}</ref> Altri ancora hanno messo l'accento su come siano stati i singoli governanti, non i gruppi etnici, a guidare il processo verso un regno unificato, e che il processo sia stato molto complicato.
Durante una caccia nella foresta, [[Artù]], re Uriens e [[Accolon|ser Accolon di Gallia]] si allontanarono inseguendo un cervo, fino a restare appiedati. Trovarono il cervo morente presso un lago, dove apparve una misteriosa imbarcazione di seta. Vi salirono e furono accolti da venti damigelle che li servirono con ogni onore. Cenarono e dormirono in lussuose stanze. Al risveglio, Uriens si ritrovò a [[Camelot]] accanto alla moglie [[Morgana la Fata]], mentre Artù si svegliò prigioniero in una buia segreta di un castello e Accolon in pericolo legato vicino al margine di un pozzo.
[[File:She raised her oblong lute and smote some chords.png|sinistra|miniatura|Morgana e Accolon. Illustrazione di Eric Pape per Lyrics and Old World Idylls di Madison J. Cawein (1907).]]
Artù apprese da altri prigionieri che il castello apparteneva al codardo [[ser Damas]], in lotta con il fratello valoroso [[Ontzlake]]. Damas aveva catturato cavalieri per costringerli a combattere al suo posto. Una damigella – in realtà alleata di Morgana – convinse Artù a battersi in cambio della libertà dei prigionieri. Intanto, Morgana libera e consegnava ad Accolon la vera [[Excalibur]] e il fodero incantato, ordinandogli di uccidere Artù nel duello, promettendogli la corona.
[[File:And grasped of both wild hands, swung trenchant.png|miniatura|Re Artù riceve i colpi di Accolon. Illustrazione di Eric Pape per Lyrics and Old World Idylls di Madison J. Cawein (1907).]]
Artù ricevette da Morgana una spada e un fodero contraffatti. In un [[Anfiteatro|arena]], affrontò Accolon ignaro della sua identità. Il duello fu accanito: Artù, indebolito dal sangue perso e dalla spada falsa, rischiò la vita. Accolon, favorito da Excalibur, lo feriva gravemente. Intervenne Nimue, che con un incantesimo fece cadere Excalibur dalla mano di Accolon. Artù la recuperò e, riconoscendola, reagì con forza, sottraendo anche il fodero. Disarmò Accolon e lo ferì gravemente.
Solo allora Artù scoprì l’identità dell’avversario. Accolon confessò il complotto ordito da Morgana per uccidere Artù e fare di lui il re. Artù, colpito dalla lealtà residua del cavaliere, gli concesse misericordia, pur accusandolo di tradimento.
Le lettere papali degli anni '1080 definiscono i destinatari come "''re degli svedesi''" o "''re dei Geati occidentali''". In un'altra lettera papale del 1160, è attestato per la prima volta il titolo rex Sweorum et Gothorum.<ref>{{cite book|last=Sawyer|first=Peter|title=När Sverige blev Sverige|year=1991|publisher=Viktoria Bokförlag, Alingsås|page=58-59}}</ref> I re svedesi iniziarono l'usanza di designarsi anche come re dei Geati dal 1270.<ref name="dick">{{Cite book|last=Harrison|first=Dick|year=2002|title=Sveriges historia: Medeltiden|publisher=Liber, Stockholm|pages=58, 70–74}}</ref><ref name="Henriksson">{{Cite book|last=Henriksson|first=Alf|year=1963|title=Svensk historia I|publisher=Bonniers, Stockholm|pages=86–88}}</ref><ref name="weibull">{{Cite book|last=Weibull|first=Jörgen|year=1993|title=Swedish History in Outline|publisher=The Swedish Institute, Stockholm|pages=18}}</ref>
Artù dichiarò pubblicamente la propria identità e il duello fu sospeso. I cavalieri si inginocchiarono chiedendo clemenza. Il re ordinò a ser Damas di cedere il maniero a Ontzlake, restando formalmente proprietario in cambio di un palafreno annuale. Inoltre, dovette liberare i prigionieri e cessare ogni sopruso verso cavalieri erranti, pena la morte. Invitò Ontzlake alla sua corte per divenire suo cavaliere.
=== Lotte dinastiche e assimilazione con il popolo svedese ===
[[File:Västgötalagen_blad_21.jpg|miniatura|256x256px|Sveær egho konong at taka ok sva vrækæ e le seguenti frasi della legge [[Västgötalagen]].]]
Nell'XI secolo, la [[Dinastia di Munsö|casata svedese dei Munsö]] si estinse con la morte di [[Emund il Vecchio]]. [[Stenkil di Svezia|Stenkil]], un Geato, fu eletto re degli svedesi, e i Geati sarebbero stati influenti nella formazione della Svezia come regno cristiano. Tuttavia, questa elezione inaugurò anche un lungo periodo di disordini civili tra cristiani e pagani e tra Geati e Svedesi. I Geati tendevano ad essere più cristiani e gli svedesi più pagani, motivo per cui il re cristiano svedese [[Ingold I di Svezia|Ingold il Vecchio]] fuggì a [[Västergötland]] quando fu deposto a favore di [[Blot-Sven di Svezia|Blot-Sven]], un re più favorevole al paganesimo norreno, negli anni '80. Inge riprenderà il trono e regnerà fino alla sua morte c. 1100.
Artù, ferito, chiese di essere condotto in un convento vicino. Accolon, pur curato, morì dopo quattro giorni. Il re, guarito, ordinò che il corpo fosse riportato a Camelot su una lettiga con il messaggio per Morgana: "Artù ti rimanda il tuo amato, e ha ripreso la sua spada e il suo fodero."
Nel suo [[Gesta Danorum]] (libro 13), il cronista danese del XII secolo [[Saxo Grammaticus]] notò che i Geati non avevano voce in capitolo nell'elezione del re, solo gli svedesi. Quando la legge del Geato occidentale o la [[Västgötalagen]] è stata messa su carta, ha ricordato ai Geati che dovevano accettare l'elezione degli svedesi: ''Sveær egho konong at taka ok sva vrækæ'' che significa "''Sono gli svedesi che hanno il diritto di scegliere [" prendendo"] e anche deponendo il re''" e poi cavalcò [[Eriksgata|Eriksgatan]] "''mæþ gislum ofvan''" - "''con ostaggi dall'alto [il regno]''" attraverso [[Södermanland]], le province dei Geati e poi attraverso [[Närke]] e [[Västmanland]] per essere giudicato il re legittimo dai [[Lögsögumaður|parlamentari]] delle loro rispettive cose. Uno di questi re svedesi era [[Ragnvald Knaphövde]], che nel 1125 cavalcava con il suo seguito per essere accettato come re dalle diverse province. Secondo il materiale allegato al più antico manoscritto della legge [[Västgötalagen]], decise di non richiedere ostaggi poiché disprezzava i Geati, e fu ucciso vicino a [[Falköping]].
==== XIV - XVI ====
In una nuova [[Diritto scandinavo medievale|legge generale della Svezia]] che fu emanata da [[Magnus IV di Svezia|Magnus Eriksson]] nel 1350, si affermava che dodici uomini di ogni provincia, scelti dalle loro cose, dovevano essere presenti alla [[Pietre di Mora|Pietra di Mora]] quando veniva eletto un nuovo re.
Convinta della morte di [[Artù]], [[Morgana la Fata]] tentò di assassinare il marito, Re Uriens, mentre dormiva. Ordinò a una damigella di portarle la sua spada, ma la fanciulla avvisò [[Owain mab Urien|Ser Ivano]], figlio della coppia, che intervenne appena in tempo e fermò la madre. Ivano la minacciò, dichiarandosi figlio di un "demone della terra", ma la perdonò in cambio della promessa di non ripetere l’infamia.
[[File:Queen Morgan le Fay took the scabbard.png|miniatura|Morgana ruba ad artù il fodero di Excalibur. Illustrazione di W. H. Margetson]]
Appresa la morte di [[Accolon]] e il recupero di [[Excalibur]] da parte di Artù, Morgana fu sconvolta ma nascose il suo dolore. Chiese a [[Ginevra]] il permesso di lasciare la corte, e la regina acconsentì. Morgana si recò allora all’abbazia dove sapeva che Artù stava riposando e, trovandolo addormentato con Excalibur in mano, non osò rubarla, ma prese il fodero incantato e fuggì.
[[File:HJ Ford - Morgan Casts Away Excalibur's Scabbard.png|sinistra|miniatura|Morgana getta nel lago il fodero di Excalibur. illustrazione di Henry Justice Ford]]
Artù, svegliandosi e accortosi del furto, partì all’inseguimento con [[Ser Ontzlake]]. Interrogarono un vaccaro che indicò la direzione presa da Morgana, che fuggiva con quaranta cavalieri. Braccata, la donna gettò il fodero nel lago, dove affondò. Quindi lanciò un incantesimo che trasformò se stessa e il suo seguito in blocchi di marmo [[Megalito|megalitici]]. Quando Artù giunse sul posto, li riconobbe e si rammaricò della sorte della sorella. Non trovando il fodero, Artù tornò all’abbazia. Morgana, riprese le sembianze, liberò i suoi uomini e ripartì.
Durante il viaggio, Morgana incontrò un cavaliere che trasportava un altro legato, deciso ad annegarlo per adulterio. Morgana lo interrogò: si trattava di [[Manassen]], cugino di Accolon, che negò le accuse. Per affetto verso Accolon, Morgana ordinò di liberarlo e fece imprigionare l’altro, che fu poi annegato da Manassen. Morgana affidò a Manassen un messaggio per Artù: non lo temeva finché fosse in grado di trasformarsi in pietra, e un giorno gli avrebbe dimostrato di essere capace di molto di più. Infine, si ritirò nella contrada di Gore, dove fu onorata e fortificò castelli e città per prepararsi a futuri scontri.
La distinzione tra Svedesi e Geati durò durante il Medioevo, ma i Geati divennero sempre più importanti per le pretese di grandezza nazionali svedesi a causa dell'antico legame dei Geati con i Goti. Sostenevano che poiché i Goti e i Geati erano la stessa nazione e i Geati facevano parte del regno di Svezia, ciò significava che gli svedesi avevano sconfitto l'impero romano. La prima attestazione di questa affermazione viene dal [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Basilea]], 1434, durante il quale la delegazione svedese ha discusso con gli spagnoli su chi tra loro fossero i veri Goti. Gli spagnoli sostenevano che fosse meglio discendere dagli eroici [[Visigoti]] che da casalinghi. Questo movimento culturale, che non era limitato alla Svezia, si chiamava [[Goticismo]] o in svedese Göticism, cioè Geaticismo.
==== XVII-XX ====
Dopo il XV secolo e l'[[Unione di Kalmar]], gli svedesi e i geati sembrano aver iniziato a percepirsi come un'unica nazione, il che si riflette nell'evoluzione di ''svensk'' in un etnonimo comune.<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> In origine era un aggettivo riferito a quelli appartenenti alla tribù svedese, chiamati svear in svedese. Già nel IX secolo, ''svear'' era stato vago, riferendosi sia alla tribù svedese che essendo un termine collettivo che includeva i Geati,<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> e questo è il caso dell'opera di Adamo di Brema in cui i Geati (Goti) appaiono sia come una nazione propria che come parte dei ''Sueone''.<ref>{{Cita libro|titolo=Bringing “the Periphery” into Focus: Social Interaction between Baltic Finns and the Svear in the Viking Age and Crusade Period (c.800 to 1200)|url=http://dx.doi.org/10.1163/9789004328471_009|accesso=2021-09-10|data=2017-01-01|editore=BRILL|pp=168–204}}</ref> Tuttavia, la fusione/assimilazione delle due nazioni ha richiesto molto tempo. All'inizio del XX secolo, [[Nordisk familjebok]] notò che ''svensk'' aveva quasi sostituito ''svear'' come nome per il popolo svedese.
Re Artù, ristabilitosi, torna a Camelot dove è accolto con gioia da Ginevra e i baroni. Tutti si indignano per l'inganno di Morgana la Fata. Poco dopo arriva una damigella da parte di Morgana con uno splendido mantello, offerto in segno di pace. Ma la Nimue avverte il re di non toccarlo. Costringe quindi la messaggera a indossarlo: la donna muore bruciata, rivelando l’inganno. Artù accusa re Uriens e il figlio Ivano di congiura, ma lo scagiona dopo aver saputo da Accolon che anche Uriens era vittima di Morgana. Ser Ivano viene bandito; ser Galvano, indignato, parte con lui.
Galvano e Ivano si avventurano in una foresta e arrivano a un convento, dove sono ospitati. Proseguendo, trovano dodici damigelle che insultano uno scudo bianco appeso a un albero. Le donne accusano il proprietario, ser Moroldo, di odiare le dame. Poco dopo, Moroldo giunge e sconfigge due cavalieri che avevano disonorato il suo scudo. Galvano e Ivano lo incontrano e decidono di affrontarlo per onore. Ivano viene sconfitto, Galvano combatte con valore ma la sua forza varia con le ore del giorno. Moroldo, riconoscendone il valore, si ferma e i due si giurano fratellanza.
Allo stesso tempo, gli antenati svedesi venivano spesso chiamati Geati, specialmente quando si doveva sottolineare il loro eroismo o il loro legame con i Goti. Questa pratica è scomparsa nel corso del XIX secolo, quando i [[vichinghi]] hanno gradualmente assunto il ruolo di antenati eroici.
Moroldo ospita i due amici, rivelando di odiare le donne maghe e ingannatrici, non le dame virtuose. I tre cavalieri ripartono e giungono a una fonte dove incontrano tre damigelle (una anziana, una matura e una giovane) che propongono loro un’avventura: ciascuno dovrà seguirne una su tre strade diverse e tornare alla fonte tra un anno. Ivano sceglie la più anziana, Moroldo quella di mezzo, Galvano la più giovane. I tre si separano giurando di ritrovarsi.
== Società ==
I Geati erano tradizionalmente divisi in diversi piccoli regni, o distretti, che avevano le proprie [[Thing|Ting]] (assemblee popolari) e leggi. Il più grande di questi distretti era [[Västergötland]] (Geatland dell'ovest), ed era a Västergötland che si teneva ogni anno la [[Thing di tutti i Geati|Ting di tutti i Geati]], nelle vicinanze di [[Skara]]. Nonostante il nome, la Ting era solo per gli abitanti di Västergötland e [[Dalsland]]. L'equivalente in [[Östergötland]] era la Ting di Lionga.
Galvano prende la strada del nord e giunge a un maniero abitato da un vecchio cavaliere. Lì, gli viene promesso che il giorno seguente affronterà un'avventura singolare. Il mattino dopo, insieme al vecchio, incontra un cavaliere bellissimo ma profondamente afflitto. Quest’ultimo saluta Galvano augurandogli onore, ma dichiara che per sé prevede solo vergogna e dolore dopo ogni gloria.
A differenza degli svedesi, che usavano la divisione [[Centena]], i Geati usavano ''hærrad'' (o inmoderno svedese ''härad''), come i norvegesi e i danesi. Sorprendentemente, sarebbe stato il nome geato a diventare il termine comune nel regno svedese. Ciò è probabilmente correlato al fatto che molti dei re svedesi medievali erano di estrazione geata e spesso risiedevano principalmente nel Götaland. Nel Västergötland e nel Dalsland esisteva anche una divisione di livello superiore in cui uno o più hærrad costituivano un ''bo'' collegato a un ''kongsgård'' (una residenza, una tenuta o un terreno agricolo che è appartenuto o appartiene ancora ai monarchi scandinavi o alle famiglie reali).
<references />
==== XXI-XXIV ====
= Modifiche per La morte di Artù =
[[File:Arthur-Pyle Sir Pellias, The Gentle Knight.JPG|miniatura|Sir Pellias, Il Cavaliere Gentile. Illustrazione di Howard Pyle]]
==Storia==
Ser [[Galvano]] assiste all’impresa di un misterioso cavaliere che sconfigge da solo dieci avversari ma poi si lascia legare senza opporre resistenza. Galvano non interviene e viene rimproverato dalla sua dama. Il cavaliere, spiega l’ospite, è [[Pelleas|ser Pelleas]], innamorato della crudele dama Ettard, che lo umilia mandandogli contro dieci cavalieri ogni settimana. Egli li sconfigge ma si lascia poi legare pur di essere condotto da lei, che lo respinge e lo insulta.
=== Autore ===
[[File:Sir Pelleas, looking in, saw Sir Gawaine stoop and kiss the Lady Ettard.png|sinistra|miniatura|Sir Pelleas, scopre Galvano baciare Ettard. illustrazione di William Henry Margetson]]
L'esatta identità dell'autore della Morte di Artù è stata a lungo oggetto di speculazioni, poiché almeno sei personaggi storici portavano il nome di "Sir Thomas Malory" (in varie grafie) durante la fine del [[XV secolo]]. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bryan|cognome=Bevan|data=1994|titolo=Henry IV|accesso=2021-09-30|doi=10.1007/978-1-349-60802-7|url=http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-60802-7}}</ref> Nell'opera l'autore si descrive come "Cavaliere prigioniero Thomas Malleorre" ("Sir Thomas Maleore" secondo l'editore William Caxton). Questo è preso come prova a sostegno dell'identificazione più ampiamente accettata dagli studiosi: che l'autore fosse Thomas Malory nato nell'anno [[1416]], da Sir John Malory di Newbold Revel nel [[Warwickshire]] in [[Inghilterra]].<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=GWENETH|cognome=WHITTERIDGE|data=1973|titolo=THE IDENTITY OF SIR THOMAS MALORY, KNIGHT-PRISONER|rivista=The Review of English Studies|volume=XXIV|numero=93|pp=257–265|accesso=2021-09-30|doi=10.1093/res/xxiv.93.257|url=http://dx.doi.org/10.1093/res/xxiv.93.257}}</ref>
Galvano incontra Pelleas e si offre di aiutarlo: si scambiano armature e Galvano si reca da Ettard fingendo di aver ucciso Pelleas. Ettard, convinta, si concede a Galvano. Intanto Pelleas, in preda alla disperazione, scopre i due insieme e, pur deciso a ucciderli, si trattiene per onore e lascia solo una spada sulla loro gola. Tornato al suo padiglione, Pelleas annuncia che morirà per amore e ordina che il suo cuore venga portato a Ettard.
Al risveglio, Ettard scopre il tradimento di Galvano e, indignata, lo rimprovera. Galvano parte, lasciandola sola. Intanto la [[Dama del Lago]], [[Nimue]], incontra un servitore di Pelleas e apprende la sua storia. Decide di intervenire, affascinata dalla bellezza del cavaliere.
Sir Thomas ereditò la tenuta di famiglia nel [[1434]], ma nel [[1450]] era completamente impegnato in una vita da criminale. Già nel [[1433]] fu accusato di furto, ma le accuse più gravi contro di lui includevano quella del tentato omicidio di [[Humphrey Stafford, I duca di Buckingham]], un'accusa di almeno due stupri, e che aveva attaccato e derubato l'Abbazia di Coombe.
Nimue fa addormentare Pelleas con un incantesimo e conduce Ettard da lui. Le lancia un sortilegio che le fa provare un amore disperato per Pelleas. Quando egli si risveglia, la respinge con disprezzo. Nimue lo consola e lo convince a seguirla: i due si innamorano sinceramente e vivono felici. Ettard invece, respinta, muore di dolore.
Malory fu arrestato e imprigionato per la prima volta nel [[1451]] per l'imboscata di Buckingham, ma fu rilasciato all'inizio del [[1452]]. A marzo era tornato nella prigione di [[Marshalsea]] e poi a [[Colchester]], scappando in più occasioni. Nel [[1461]] ricevette il perdono dal re [[Enrico VI d'Inghilterra|Enrico VI]], tornando a vivere nella sua tenuta. Sebbene originariamente alleato alla [[Casa di York]], dopo il suo rilascio Malory cambiò la sua fedeltà alla [[Casa di Lancaster]]. Ciò lo portò ad essere imprigionato ancora una volta nel [[1468]] quando guidò uno sfortunato complotto per rovesciare il re [[Edoardo IV d'Inghilterra|Edoardo IV]].<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref> Fu durante questo ultimo periodo nella [[prigione di Newgate]] a [[Londra]] che si crede abbia scritto La Morte di Artù. Malory fu rilasciato nell'ottobre [[1470]], quando Enrico VI tornò al trono, ma morì solo cinque mesi dopo.<ref>{{Cita libro|titolo=Conclusion: Malory's Le Morte Darthur|url=http://dx.doi.org/10.4324/9781315765273-14|accesso=2021-09-30|data=2014-08-07|editore=Routledge|pp=156–172}}</ref>
==== FontiXXV-XXIX ====
Ser Moroldo prosegue verso sud con la sua damigella e, giunto in una foresta, ottiene ospitalità in un castello. Il signore del luogo, il duca delle Marche del Sud, scopre che è cavaliere di re Artù e lo sfida insieme ai suoi sei figli, desideroso di vendicare sette figli uccisi da ser [[Galvano]]. Dopo aver resistito a tutti gli assalti, Moroldo sconfigge il duca e i figli e li costringe ad arrendersi e a promettere fedeltà ad Artù.
Come ha scritto Elizabeth Bryan del contributo di Malory alle leggende arturiane nella sua introduzione a un'edizione moderna di ''Le Morte d'Arthur'', "Malory non ha inventato le storie di questa raccolta, ma le ha tradotte e compilate. Malory infatti ha tradotto storie che esistevano già nella prosa francese del [[XIII secolo]] (il cosiddetto [[Francese antico]] [[Ciclo della Vulgata|Romanzi della Vulgata]]) e le ha raccolte insieme alle fonti scritte in [[Inglese medio]] (il [[Alliterative Morte Arthure|Alliterative ''Morte Arthure'']] e la [[Stanzaic Morte Arthur|Stanzaic ''Morte Arthur'']]) per creare questo testo."<ref name="Bryan viii">Bryan (1994), pp. viii-ix.</ref>
Moroldo partecipa a un torneo indetto dalla Dama della Vawse e vince battendo quaranta cavalieri. In seguito, combatte e uccide il gigante Taulurd, liberando numerosi prigionieri e impossessandosi di ricchezze ingenti. Rifiuta le terre offertegli dal conte Fergus e resta con lui per sei mesi per guarire dalle ferite.
All'interno della sua narrazione, Malory si riferisce a disegnarlo da un singolare "''Freynshe booke''", oltre anche al non specificato "other books".<ref>{{Cite journal|title=The 'Freynshe booke' e il traduttore inglese: l'"originalità" di Malory ' Rivisitato|author=Davidson, Roberta|year=2008|journal=Translation and Literature|volume=17|issue=2|pages=133–149|doi=10.3366/E0968136108000198|jstor=40340096|s2cid=170477682}}</ ref> Oltre al vasto Ciclo della Vulgata nelle sue diverse varianti, così come alle poesie inglesi ''Morte Arthur'' e ''Morte Arthure'', gli altri testi originali di Malory sono stati identificati come diversi [[romanzi cavallereschi] francesi ]s, inclusi ''[[Erec and Enide|Erec et Enide]]'', ''[[L'âtre périlleux]]'', ''[[Perlesvaus]]'' e ''[[Yvain, il Cavaliere del Leone|Yvain ou le Chevalier au Lion]]'' (o la sua versione inglese, ''[[Ywain and Gawain]]''), così come la cronaca inglese di [[John Hardyng]] ''.<nowiki><ref name=":0"></nowiki>{{Cita libro|first=Ralph C.|last=Norris|title=Biblioteca di Malory: Le sorgenti della Morte Darthur|url=https://books.google.com/books?id=9bQxHyxm3 pIC&pg=PA154|date=2008|publisher=DS Brewer|language=en|isbn=9781843841548}}''</ref> Oltre al vasto [[ciclo della Vulgata]] nelle sue diverse varianti, così come ai poemi inglesi ''Morte Arthur'' e ''Morte Arthure'', gli altri testi originali di Malory sono stati identificati come diversi romanzi cavallereschi francesi indipendenti, tra cui [[Erec e Enide|Erec et Enide]], L'âtre périlleux, Perlesvaus, e [[Yvain il cavaliere del leone]] (o la sua versione inglese, ''Ywain e Gawain''), così come English Chronicle di [[John Harding|John Hardyng]].[9]il poema inglese ''[[The Wedding of Sir Gawain and Dame Ragnelle|"The Weddynge of Syr Gawen"]]'' è incertamente considerata solo come un'altra di queste o forse in realtà è opera di Malory.<ref>{{Cite book|url=https ://books.google.com/books?id=6O8vCgAAQBAJ&pg=PA479|title=The Romance of Arthur: An Anthology of Medieval Texts in Translation|last1=Lacy|first1=Norris J.|last2=Wilhelm|first2=James J .|date=2015-07-17|publisher=Routledge|isbn=9781317341840|language=en}}</ref> Le sue varie altre fonti potrebbero aver incluso un manuale militare romano del [[V secolo]], ''[[De re militari (Valturio)|De re militari]]''.<ref>{{Cite journal|title=Strategia militare in Malory e Vegetius' "De re militari"|author=Bornstein, Diane D.|year=1972|journal=Studi di letteratura comparata|volume=9|numero=2|pagine=123–129|jstor=40245989}}</ref>
[[File:Yvain secourant la damoiselle.JPG|miniatura|Ivano salva la damigella]]
Nel frattempo, ser [[Ivano]] segue la damigella anziana e vince un torneo nei pressi del Galles, ricevendo un falco e un cavallo. Viene poi ospitato dalla Dama della Roccia, oppressa dai fratelli Edoardo e Hugh del Castello Rosso. Ivano li sfida in duello, li sconfigge dopo una lunga e cruenta lotta e restituisce alla dama i suoi territori. Ferito, resta da lei per sei mesi a curarsi.
Quando si avvicina il termine dell'anno, Ivano e Moroldo si recano al crocevia per ritrovarsi con Galvano, che giunge da solo, avendo perduto la propria damigella. I tre si inoltrano nella foresta e incontrano un messo di re Artù che li richiama a corte. Dodici giorni dopo, raggiungono [[Camelot]], dove sono accolti festosamente e raccontano le loro avventure.
=== Pubblicazione ===
Malory chiamò l'intera opera ''The Hoole Book of Kyng Arthur and of His Noble Knyghtes of The Rounde Table'', ma William Caxton cambiò il titolo in quello comunemente noto oggi, che originariamente si riferiva solo al volume finale dell'opera. La pubblicazione dell'opera di [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] (altro autore molto famoso in quel periodo) da parte di Caxton fu un precursore della sua pubblicazione de ''Le Morte d'Arthur'' di Malory. Caxton ha separato gli otto libri originali di Malory in 21 libri; ha suddiviso i libri in un totale di 507 capitoli; aggiungendo un riassunto di ogni capitolo e un [[colophon]] all'intero libro.<ref name="Bryan ix">Bryan (2004), p. ix</ref>
Durante le giostre della [[Pentecoste]], ser Pelleas (giunto con la Dama del Lago) vince il primo giorno, seguito da Moroldo. Entrambi vengono ammessi alla [[Tavola Rotonda]] per riempire due seggi vacanti. Pelleas, pur fedele ad Artù, non perdona ser Galvano per il suo tradimento e da allora lo evita nei tornei.
La prima stampa dell'opera di Malory fu fatta da Caxton nel 1485. Si conoscono solo due copie di questa stampa originale, nelle collezioni della [[Morgan Library & Museum]] di New York e della [[John Rylands Library]] a Manchester.<ref>{{cite web|url=http://www.lib.rochester.edu/camelot/malorybooklet/malory.htm|title=Morte d'Arthur di Malory|publisher=La Rossell Hope Robbins Library presso l'Università di Rochester|anno=2010|data di accesso=3 luglio 2013|author=McShane, Kara L.}}</ref> Si dimostrò popolare e fu ristampato nel 1498 e nel 1529 con alcune aggiunte e modifiche da [[Wynkyn de Worde]] che successe alla stampa di Caxton. Altre tre edizioni furono pubblicate prima della [[Guerra civile inglese]]: William Copland (1557), [[Thomas East]] (1585) e [[William Stansby]] (1634), ognuna delle quali conteneva ulteriori modifiche ed errori (compresa l'omissione di un'intera foglia). Da allora in poi, il libro è passato di moda fino al [[Romanticismo]] fino al risveglio dell'interesse per la cultura medievale.
=== Il5° manoscrittoLibro: diversione Winchesterda pubblicare ===
Il preside del [[Winchester College]] [[Walter Fraser Oakeshott]] scoprì una copia del [[manoscritto]] precedentemente sconosciuta dell'opera nel giugno [[1934]], durante la catalogazione della biblioteca del college. I resoconti dei giornali annunciarono che ciò che Caxton aveva pubblicato nel [[1485]] non era esattamente ciò che Malory aveva scritto.<ref name="manuscript">{{cite web|url=http://virtual.park.uga.edu/~jdmevans/public/ september.html|title=Il testo di Malory|author=W. F. Oakeshott|access-date=2009-01-11|url-status=dead|archive-url=https://web.archive.org/web/20080703210455/http://virtual.park.uga.edu/ ~jdmevans/public/september.html|archive-date=2008-07-03}}</ref> Oakeshott pubblicò "The Finding of the Manuscript" nel [[1963]], raccontando l'evento iniziale e la sua realizzazione che "questo era davvero il ''Malory'', " con "prove sorprendenti di revisione" nell'edizione Caxton.<ref name="multiple">Walter F. Oakeshott, "The Finding of the Manuscript", ''Essays on Malory'', ed. JAW Bennett (Oxford: Clarendon, 1963), 1–6.</ref> Questo manoscritto è ora nella collezione della [[British Library]].<ref>{{Cite web|url=https://www. bl.uk/collection-items/thomas-malorys-le-morte-darthur|title=British Library|website=www.bl.uk}}</ref>
==== I-III ====
Lo studioso di Malory [[Eugène Vinaver]] ha esaminato il manoscritto poco dopo la sua scoperta. Oakeshott fu incoraggiato a produrre lui stesso un'edizione, ma cedette il progetto a Vinaver. già suddiviso in libri e sezioni."<ref>Walter F. Oakeshott, "Caxton and Malory's Morte Darthur," ''[[Gutenberg-Jahrbuch]]'' (1935), 112-116.</ref> Vinaver fece un confronto esauriente del manoscritto con l'edizione di Caxton e ha raggiunto conclusioni simili. L'esame microscopico ha rivelato che le macchie di inchiostro sul manoscritto Winchester sono ''offset'' di pagine appena stampate impostate nel carattere di Caxton, il che indica che il manoscritto di Winchester era nella tipografia di Caxton. Si crede che il manoscritto sia nel complesso più vicino all'originale di Malory e non ha le divisioni di libri e capitoli per le quali Caxton prende il merito nella sua prefazione. Il manoscritto è stato digitalizzato da un team giapponese, che osserva che "il testo è imperfetto, poiché il manoscritto è privo del primo e dell'ultimo fascicolo e di pochi fogli. La caratteristica più sorprendente del manoscritto è l'[[Rubricazione|ampio uso di inchiostro rosso]] ."<ref>{{cite web|url=http://www.maloryproject.com/winchester_more.php|title=The Malory Project diretto da Takako Kato e disegnato da Nick Hayward|website=www.maloryproject.com}}</ref><ref>{{cite book|last1=Whetter|first1=K. S.|title=Il manoscritto e il significato del Morte Darthur di Malory|date=2017|editore=D. S. Brewer}}</ref>
15 anni dopo le vicende del libro precedente. Durante una grande festa di corte, mentre la Tavola Rotonda era al completo, re Artù riceve la visita di dodici ambasciatori [[Civiltà romana|romani]] inviati dall’imperatore [[Lucio Tiberio|Lucio]], che esigono il pagamento del tributo all’Impero, come già facevano i predecessori di Artù. In caso di rifiuto, Roma minaccia guerra. Artù li accoglie con onore ma, prima di rispondere, riunisce il Consiglio.
I baroni e sovrani alleati, tra cui re Agwisance d’Irlanda e il re della Piccola Bretagna, incitano Artù alla guerra, offrendo migliaia di uomini. Artù rifiuta il tributo, rivendica l’eredità imperiale britannica dai tempi di [[Belino]] e Brenio e [[Costantino I|Costantino figlio di Elena]], e dichiara la sua intenzione di conquistare Roma. Manda via gli ambasciatori con doni e il messaggio che presto avanzerà con il suo esercito per rivendicare il trono di Roma, in quanto discendente di [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III.]]
Nella sua pubblicazione del 1947 di "Le opere di Sir Thomas Malory", Vinaver sostenne che Malory non scrisse un singolo libro, ma piuttosto una serie di racconti arturiani, ognuno dei quali è un'opera internamente coerente e indipendente. Tuttavia, William Matthews ha sottolineato che i racconti successivi di Malory fanno frequenti riferimenti agli eventi precedenti, suggerendo che avrebbe voluto che i racconti fossero coerenti meglio ma non aveva sufficientemente rivisto l'interotest o per raggiungere questo obiettivo.<ref>William Matthews, ''Il malato -Framed Knight: A Skeptical Inquiry into the Identity of Sir Thomas Malory'' (Berkeley, CA: University of California, 1966).</ref> Questo è stato seguito da un ampio dibattito nel mondo accademico della fine del XX secolo su quale versione sia superiore, la stampa di Caxton o la visione originale di Malory.<ref>{{Cite journal|title=Caxton's Print vs. the Winchester Manuscript: An Introduction to the Debate on Editing Morte Darthur di Malory|author=SALDA, MICHAEL N.|year=1995|journal=Arthuriana|volume=5|issue=2|pagine=1–4|doi=10.1353/art.1995.0026|jstor=27869113|s2cid=161529058}}</ref>
A Roma, l’imperatore Lucio è indignato, ma un senatore lo mette in guardia sulla forza e la nobiltà di Artù. Lucio allora organizza una vasta coalizione: chiama in aiuto Genovesi, Toscani, Spagnoli, Greci, Arabi e molti altri popoli sottomessi a Roma, fino a riunire un esercito con sedici re e cinquanta giganti. Muove verso la [[Borgogna]] per contrastare Artù.
==Panoramica==
===Stile===
Come altre prose inglese nel XV secolo, "''Le Morte d'Arthur''" è stata fortemente influenzata dagli scritti francesi, ma Malory li fonde con altri versi inglesi e forme di prosa. L'inglese medio di ''Le Morte d'Arthur'' è molto più vicino al primo inglese moderno rispetto all'inglese medio di ''[[Canterbury Tales]]'' di [[Geoffrey Chaucer]]; se l'ortografia è modernizzata, si legge quasi come un [[Elisabetta I d'Inghilterra|inglese Elisabettiano]]. Dove i ''Canterbury Tales'' sono in medio inglese, Malory tende "una mano a Chaucer e una a [[Edmund Spenser|Spenser]],"<ref>{{Cite web|url=https://www. bartleby.com/212/1404.html|title=§4. Stile della "Morte d'Arthur". XIV. La prosa inglese nel Quattrocento. II. vol. 2. La fine del Medioevo. La storia di Cambridge della letteratura inglese e americana: un'enciclopedia in diciotto volumi. 1907–21|website=www.bartleby.com}}</ref> costruendo un manoscritto difficile da collocare in una categoria. La scrittura di Malory può spaccare le varie opinioni oggi: a volte vista come semplicistica da un punto di vista artistico, "vagante" e piena di ripetizioni,<ref>{{Cite journal|title=A Tale of 'Semplice' Malory e i critici|author=Lynch, Andrew |year=2006|journal=Arthuriana|volume=16|issue=2|pages=10–15|doi = 10.1353/art.2006.0065|jstor = 27870749|s2cid = 162341511}}</ref> ma ci sono anche opinioni opposte , come di quelli che la considerano una "realizzazione estetica suprema".<ref>"Prosa Romance". ''La tradizione francese e la letteratura dell'Inghilterra medievale'', di William Cslin, University of Toronto Press, 1994, pp. 498-512. JSTOR. Accesso al 1° agosto 2020.</ref> Poiché il terreno da percorrere è così lungo, Malory usa spesso "così e allora" per trasferire la sua rivisitazione delle storie che diventano episodi invece di istanze che possono reggersi da sole .<ref>"Morte d'Arthur." ''La storia di Cambridge della letteratura inglese''. A.W Ward, A.R. Waller. Vol II. Cambridge: A UP, 1933. Stampa.</ref>
===Ambiente e temi===
La maggior parte degli eventi si svolge in una versione [[Fantasy storico|fantasy storica]] della [[Gran Bretagna]] e della [[Francia]] in un momento imprecisato (a volte, la trama si avventura più lontano, a [[Roma]] e [[Sarras]], e ricorda i [[Bibbia|Biblici]] racconti dal [[antico Vicino Oriente]]). Il mito arturiano è ambientato tra il V e il VI secolo, tuttavia il racconto di Malory contiene molti anacronismi e non fa un minimo sforzo per rendere storicamente accurato la sua storia, anche più delle sue fonti. I primi autori di romanzi arturiani hanno già descritto la tempi dei [[secoli bui]] di Artù come un mondo familiare, in stile [[Alto Medioevo|Alto]]-[[Basso Medioevo|Basso Medievale]] di cavalieri in armatura e grandi castelli che prendono il posto dei guerrieri e delle [[Fortezza collinare|fortezze]] della [[Britannia postromana|Britannia Post-romana]]. Malory ha ulteriormente modernizzato la leggenda fondendo la [[Britanni|Gran Bretagna celtica]] con il suo contemporaneo [[Regno d'Inghilterra]] (ad esempio identificando esplicitamente [[Logres]] come [[Inghilterra]], [[Camelot]] come [[Winchester (Hampshire)|Winchester]], e [[Astolat]] come [[Guildford Castle|Guildford]]) e, in modo completamente astorico, sostituendo gli invasori [[Anglosassoni]] (elemento fondamentale di quasi tutti i romanzi e poemi arturiani) della leggenda con i [[Turchi Ottomani]], dando ad Artù un ruolo di difensore contro i nemici pagani stranieri.<ref>{{Cite journal|title=Saraceni e alterità islamica in "Le Morte Darthur" di Malory|author=Goodrich, Peter H.|year=2006|journal=Arthuriana|volume=16|issue=4|pages=10–28|doi=10.1353/art.2006.0009|jstor=27870786|s2cid=161861263}}</ref><ref>{{Cite book|url=https://books. google.com/books?id=7ReDli9I5nsC&pg=PA53|title=Storia e guerra nell'epopea rinascimentale|last=Murrin|first=Michael|date=1997|publisher=University of Chicago Press|isbn=9780226554051|language=it}}< /ref> Anche se Malory ricorda un'epoca di visione idealizzata del cavalierato, con [[ cavalleresco]] codici d'onore e tornei [[giostre]], le sue storie mancano di menzioni della vita agricola o del commercio. Come notato da [[Ian Scott-Kilvert]], i personaggi "consistono quasi interamente di combattenti, le loro mogli o amanti, con un impiegato occasionale o un incantatore, una [[fata]] o un demone, un gigante o un nano, " e "il tempo non funziona sugli eroi di Malory."<nowiki><ref>Scott-Kilvert, Ian. </nowiki>''Scrittori britannici''. Figli di Charles Scribners, New York 1979.</ref>
[[File:PICT0709small.jpg|sinistra|miniatura|[[Rievocazione storica]] di un [[Nobiltà|Nobile]] e [[Legionario romano|legionario]] del [[tardo impero romano]], in particolare del [[V secolo]] (presenti anche nella Britannia Post-romana) questa tipologia di vestiario e armamento dovrebbe essere dello stesso tipo che portavano Artù e i [[Cavalieri della Tavola Rotonda|cavalieri della tavola rotonda]]. Ma Malory al posto di rappresentarli in maniera storicamente accurata li descrive come dei guerrieri del [[XV secolo]].]]
Nel frattempo, Artù raduna il parlamento a [[Eboracum|York]] e proclama la sua volontà di conquistare l’Impero. Nomina Baldovino di Bretagna e [[Costantino III di Britannia|Costantino figlio di Cador]] governatori del regno in sua assenza e affida loro la regina Ginevra. Salpa infine da [[Sandwich (Regno Unito)|Sandwich]] con una vasta flotta, dichiarando che, se morirà, Costantino dovrà essere re.
==== IV-V ====
Secondo [[Charles W. Moorman III]], Malory intendeva "definire in inglese un'Arturiade unificata che avesse come grande tema la nascita, la fioritura e il declino di una civiltà terrena quasi perfetta". Moorman ha identificato tre motivi principali che attraversano l'opera: la relazione tra [[Sir Lancelot]] e [[Ginevra (ciclo arturiano)|Ginevra]]; la lunga faida tra le famiglie di Re [[Lot]] e Re [[Pellinore]]; e la Ricerca del [[Graal]]. Ciascuno di questi complotti definirebbe una delle cause della caduta del regno di Artù, vale a dire "i fallimenti nell'amore, nella lealtà e nella religione".<ref>{{Cite journal|title=Courtly Love in Malory|author=Moorman, Charles|year=1960|journal=ELH|volume=27|issue=3|pages=163–176|doi=10.2307/2871877|jstor=2871877}}</ref>
Durante la traversata in mare, Artù sogna un drago dai colori splendenti che combatte e uccide un orribile cinghiale nero uscito da una nuvola. Un filosofo gli interpreta il sogno: il drago rappresenta Artù, le sue conquiste e i cavalieri della Tavola Rotonda, mentre il cinghiale simboleggia un tiranno o un gigante che dovrà affrontare. Poco dopo, Artù approda nelle [[Fiandre]].
<references />
Un contadino lo informa che, vicino alla Bretagna, un [[gigante]] crudele ha ucciso molti innocenti, si nutre di bambini e ha rapito e ucciso la duchessa di Bretagna, moglie di ser Howell, cugino del re. Artù parte con ser Kay e ser Bedivere al [[Mont Saint-Michel|Monte San Michele]] per affrontarlo.
= modifiche per Gengis Khan =
[[File:Arthur finds a giant - Verse Chronicle of Roman de Brut (mid 14th C), f.49 - BL Egerton MS 3028.jpg|sinistra|miniatura|Artù trova il gigante - miniatura dal [[Roman de Brut]], f.49 - BL Egerton MS 3028]]
Salito da solo sul monte, Artù incontra una vedova piangente accanto alla tomba della duchessa. Scopre il gigante mentre banchetta con resti umani e cuoce neonati su spiedi. Sconvolto, lo sfida a duello. Dopo un violento scontro corpo a corpo, il re uccide il gigante con un pugnale.
Ser Kay recide la testa del mostro, la espone su una lancia e la porta a Howell. Artù ordina che sia eretta una chiesa in onore di san Michele sul monte, e distribuisce i tesori del gigante tra il popolo.
== Impressioni ==
In seguito, l’esercito marcia fino alla [[Champagne (provincia)|Champagne]], dove Artù viene avvertito da un messaggero francese che l’imperatore Lucio ha invaso la [[Borgogna]], devastando la regione. Artù si prepara a intervenire rapidamente.
=== Positivo ===
Gengis Khan è ben visto di aver portato la [[Via della seta]] in un ambiente politico coeso. Ciò ha consentito una maggiore comunicazione e commercio tra Occidente, Medio Oriente e Asia, ampliando così gli orizzonti di tutte e tre le aree culturali. Alcuni storici hanno notato che Gengis Khan ha istituito alcuni livelli di [[meritocrazia]] nel suo governo, era tollerante nei confronti delle religioni e ha spiegato chiaramente le sue politiche a tutti i suoi soldati.<ref>{{cite book|author=Clive Foss|title=Il Tiranni|page=57|publisher=Quercus|place=Londra|year=2007}}</ref> Gengis Khan aveva una reputazione particolarmente positiva tra alcuni autori dell'Europa occidentale nel [[Medioevo]], che conoscevano poche informazioni concrete su il suo impero in Asia. L'esploratore italiano [[Marco Polo]] disse che Gengis Khan "fu uomo di grande valore, e di grande abilità e valore",<ref>{{cite book|last1=Polo|first1=Marco|title=Le avventure di Marco Polo|date=1905|editore=D. Appleton and Company|page=[https://archive.org/details/adventuresmarco00pologoog/page/n49 21]|url=https://archive.org/details/adventuresmarco00pologoog}}</ref><ref>{{cite book|last1=Brooks|first1=Noè|title=La storia di Marco Polo|date=1 ottobre 2008|editore=Cosimo, Inc.|page=81|isbn=978-1-60520-280-8|url=https://books.google.com/books?id=PyJhcJ4LrV8C&pg=PA81}}</ref> mentre il filosofo e inventore [[Roger Bacon]] ha applaudito per valore scientifico e filosofico dell'impero di Gengis Khan, e il famoso scrittore [[Geoffrey Chaucer]] scrisse riguardo al suo conto:
{{quote|<poem>Il nobile re si chiamava Gengis Khan,
Che al suo tempo fu di così grande fama,
Che non c'era da nessuna parte in nessuna regione,
Un signore così eccellente in tutte le cose</poem>}}
In Mongolia, Gengis Khan è stato nel frattempo venerato per secoli dai mongoli e da molti [[popoli turchi]] a causa della sua associazione con lo stato tribale, l'organizzazione politica e militare e le vittorie in guerra. In quanto principale figura unificante nella storia mongola, rimane una figura straordinaria in [[Cultura della Mongolia|Cultura mongola]]. È accreditato di aver introdotto la [[scrittura mongola]] e di aver creato il primo codice di diritto mongolo scritto, sotto forma di [[Yassa]].
==== VI-VIII ====
Durante il [[Repubblica popolare mongola|periodo comunista]] in Mongolia, Gengis è stato spesso descritto dal governo come una figura [[reazionaria]] e le dichiarazioni positive su di lui sono state evitate.<ref>[http://www.chriskaplonski .com/downloads/Disappearing.pdf Christopher Kaplonski: ''Il caso dello scomparso Chinggis Khaan''].</ref> Nel 1962, l'erezione di un monumento nella sua casa natale e una conferenza tenuta in commemorazione del suo 800esimo compleanno portarono alle critiche dell'Unione Sovietica e al licenziamento del segretario Tömör-Ochir del [[Partito popolare mongolo|Partito rivoluzionario popolare mongolo]] [[Comitato centrale]] al potere.
Artù invia ser Galvano, ser Bors, [[Sir Lionel|ser Lionello]] e ser Bedivere per intimare all’imperatore Lucio di ritirarsi o prepararsi alla guerra. Lucio risponde con superbia. Ser Galvano, provocato dal cavaliere romano Gainus, lo uccide. I Britanni si ritirano ma vengono inseguiti: scoppia una battaglia in cui ser Bors uccide il temibile cavaliere Caliburn. Galvano libera i compagni prigionieri e manda a chiedere rinforzi ad Artù. Tuttavia, Galvano riesce a vincere la battaglia prima dell’arrivo del re, anche se resta ferito. I prigionieri romani vengono inviati a [[Lutezia|Parigi]] sotto la scorta di ser Lancillotto, ser Cador e altri cavalieri.
[[File:Gold Solidus of Glycerius.jpg|miniatura|Solido dorato dell'Imperatore d'Occidente [[Glicerio]], che molti ritengono essere la base storica per l'imperatore Lucio]]
Lucio organizza un’imboscata con sessantamila uomini per liberare i prigionieri. Ma Lancillotto e Cador scoprono il piano e affrontano l'esercito romano. Nella dura battaglia, ser Lancillotto si distingue per valore e uccide molti nemici, tra cui il re di Lyly e i baroni Aliduke, Herawd e Heringdale. Giunge Artù a rinforzare le sue truppe ma trova che la vittoria è già stata conquistata. Commuovendosi per i cavalieri caduti, Artù elogia il coraggio dei suoi uomini. I Romani superstiti fuggono e uno dei senatori consiglia Lucio di ritirarsi, ma l’imperatore rifiuta.
Lucio invia re Leomie con un nuovo esercito, ma Artù anticipa le mosse nemiche e si schiera a [[Saussy|Sessoine]]. Nella battaglia campale che segue, Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda si distinguono per valore contro le legioni romane. Il re uccide il gigante Galapas, mentre Galvano elimina tre ammiragli. Dopo scontri feroci, Artù affronta Lucio: viene ferito al volto ma riesce a uccidere l’imperatore, spaccandogli il capo con Excalibur. La vittoria britannica è totale: cadono più di centomila nemici, compresi diciassette re e sessanta senatori.
All'inizio degli anni '90, la memoria di Gengis Khan ha subito un potente risveglio, in parte in reazione alla sua soppressione durante il periodo della [[Repubblica popolare mongola]]. Gengis Khan è diventato un simbolo dell'identità nazionale per molti mongoli più giovani, i quali sostengono che i documenti storici scritti da non mongoli sono ingiustamente prevenuti nei confronti di Gengis Khan e che il suo massacro è esagerato, mentre il suo ruolo positivo è sottovalutato.<ref>{{cite news|last=Griffiths|first=Daniel|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/6252741.stm?lsf|title=Asia-Pacific | La lotta della Mongolia post-comunista.|work=BBC News|date=11 gennaio 2007|access-date=3 agosto 2009}}</ref>
<references />
Artù fa imbalsamare i caduti nobili, identifica ogni corpo con scudo e insegne, e incarica tre senatori superstiti di trasportare le salme a Roma come “tributo” all’Impero. Ai Romani ordina di non chiedere mai più tasse a lui o ai suoi regni, poiché con quelle salme ha pagato il debito della Britannia, dell’Irlanda e dell’Alemagna. I senatori obbediscono e portano la notizia a Roma, dove riferiscono la disfatta e consigliano di non sfidare mai più la potenza di Artù.
= Ahmad Fanakati =
'''Ahmad Fanākatī''' o Banākatī ; {{zh|s=阿合马|t=阿合馬|p=Ā hémǎ}}; prima del 1242 — 10 aprile 1282) fu un persiano<ref name="yule" /> [[musulmano]] del [[Qara-Khitai|Qara Khitai]] (dinastia Liao occidentale) che servì come primo ministro e ministro delle finanze della [[dinastia Yuan]] durante il regno del Grande Khan [[Kublai Khan|Kublai]]. è accreditato di aver stabilito con successo il sistema finanziario dell'Impero Yuan. Nelle storie dinastiche era considerato un "ministro malvagio" a causa della sua presunta corruzione.<ref>{{Cita libro|nome=Morris|cognome=Rossabi|titolo=Eurasian influences on Yuan China|url=https://www.worldcat.org/oclc/857365232|accesso=2022-05-23|data=2013|OCLC=857365232|ISBN=978-981-4459-73-0}}</ref>
==== Vita e carrieraIX-XI ====
Dopo la vittoria contro i Romani, Artù penetra in [[Lorena (regione francese)|Lorena]], [[Brabante (regione storica)|Brabante]], Fiandre e [[Germania superiore|Alta Alemagna]], poi supera le montagne e arriva in [[Etruria|Toscana]], dove una città resiste all’assedio. Artù invia ser Florence, ser Galvano, ser Wisshard, ser Clegis, ser Cleremond e altri cavalieri in cerca di vettovaglie. Giunti in una prateria, si accampano per la notte. All’alba, ser Galvano si allontana e incontra un misterioso cavaliere dal blasone con tre grifi. Dopo un duello sanguinoso, lo ferisce gravemente ma viene anch’egli colpito.
Ahmad Fanākatī provenivava da Fanākat (o [[Banakat|Banākat]]), una città nella parte superiore del [[Syr Darya]] in [[Asia centrale]], sotto il dominio dei [[Qara Khitai]] fino a quando non furono conquistati dall'[[Impero Mongolo]].<ref name="eura3" /><ref>{{cita il libro|title=Influenze eurasiatiche su Yuan China|primo=Giorgio|ultima=corsia|capitolo=CAPITOLO 1 Di chi è l'intento segreto?|editor-first=Morris|editor-ultimo=Rossabi|volume=15 della serie Nalanda-Sriwijaya|anno=2013|editore=Istituto di studi del sud-est asiatico|chapter-url=https://books.google.com/books?id=K4MtAgAAQBAJ&pg=PA20|pagina=20|isbn=978-9814459723|data-accesso=24 aprile 2014}} [http://eprints.soas.ac.uk/14258/1/Final_Proofs_of_Whose_Secret_Intent.pdf Alt URL]</ref><ref>{{cita il libro|title=La strada del tè: Cina e Russia si incontrano attraverso la steppa|prima=Marta|ultimo=Avery|anno=2003|editore=五洲传播出版社|url=https://books.google.com/books?id=BMftUQCm5_IC&pg=PA29|page=29|isbn=7508503805|access-date=24 aprile 2014}}</ref>
Il cavaliere sconosciuto, di nome ser Priamo, afferma di voler diventare cristiano e si sottomette a Galvano, che gli rivela la propria identità. Priamo racconta di essere discendente di [[Alessandro Magno]], [[Ettore (mitologia)|Ettore]] e [[Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]], e di avere al suo seguito cento cavalieri nascosti. Lo avverte che nei boschi vicini si trovano grandi legioni ostili. I due tornano insieme al campo, e Priamo guarisce entrambi con un balsamo miracoloso. In un consiglio di guerra, Priamo suggerisce di ritirarsi, ma Galvano preferisce combattere.
Ahmad ottenne un impiego sotto Kublai tramite l'imperatrice [[Jamui]] [[Khatun]], che lo conobbe prima del suo matrimonio. Alla sua corte era originariamente assegnato ma lo troviamo già in alta carica finanziaria nel 1264.<ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.4016/13408.05|titolo=Che cos'è l'Open Access|autore=Riccardo Trebbi, S. Mangiaracina|sito=SciVee|data=2009-10-22|accesso=2022-05-23}}</ref>
Ser Florence guida le mandrie, ma viene attaccato da ser Ferrante di Spagna e settecento uomini. Florence lo uccide, scatenando una battaglia feroce. I cavalieri della Tavola Rotonda resistono eroicamente. Galvano osserva l’arrivo di nuovi nemici, tra cui il duca degli Olandesi e ser Ethelwold, ma decide di intervenire solo se necessario. La battaglia infuria, interviene anche il gigante Jubance che uccide diversi cavalieri, tra cui ser Gherard e ser Chastelaine. Ma con l’arrivo di Priamo e dei suoi uomini, i Britanni vincono lo scontro, respingono i nemici e mantengono il controllo del campo.
Scelto da Chabi Khatun, la moglie prediletta di Kublai, Ahmad fu incaricato delle finanze statali nel 1262. Riuscì a gestire gli affari finanziari della Cina settentrionale e portò enormi entrate fiscali al nuovo governo di Kublai.
==== XII ====
Nel 1270 assunse il pieno potere del nuovo dipartimento finanziario noto come il Dipartimento degli Affari di Stato (Shangshu Sheng), che aveva lo stesso status del dipartimento amministrativo noto come Segreteria Centrale (Zhongshu Sheng).
Dopo la vittoria, ser Galvano e [[ser Florence tornano da Artù con bottino, prigionieri e bestiame. Galvano presenta ser Priamo, che si è convertito al cristianesimo e viene battezzato, nominato duca e ammesso alla Tavola Rotonda.
Artù assedia la città ribelle, ma la duchessa e contessa Clarisin implorano clemenza per evitare un massacro. Il re accetta la resa pacifica: fa prigioniero il duca, lo manda a Dover, assegna rendite alla famiglia, nomina baroni per governare e promulga leggi.
Dopo la conquista della [[dinastia Song]] nel 1276, entrò nelle questioni finanziarie della Cina meridionale. Preparò un monopolio statale sul sale, che arrivò a rappresentare una gran parte delle entrate statali. Nel suo mandato di 20 anni, ha creato la sua forte fazione con il suo clan e i musulmani dell'Asia centrale.
Artù invia ser Florence e ser Floridas con cinquecento uomini a Urbino. Con un’imboscata, conquistano la città e issano il vessillo reale. Artù ordina di non toccare donne o fanciulle e nomina un governatore.
Il sistema fiscale di Ahmad ha guadagnato una cattiva reputazione dai cinesi perché era gestito senza pietà e differiva notevolmente dai sistemi cinesi tradizionali. Ahmad era rinomato per la sua rapacità.<ref>{{Cita libro|nome=Niv|cognome=Horesh|titolo=Chinese money in global context : historic junctures between 600 BCE and 2012|url=https://www.worldcat.org/oclc/873809629|accesso=2022-05-23|data=2014|OCLC=873809629|ISBN=0-8047-8854-5}}</ref> Ha abusato della sua posizione per accumulare ricchezze.<ref>{{Cita libro|autore=Liu Xinru|titolo=The Silk Road in World History|url=ISBN 019979880X|p=p. 116}}</ref>
Allora Milano, Piacenza, Pavia, Pietrasanta e Pontremoli si sottomettono spontaneamente: offrono fedeltà perpetua e un milione di pezzi d’oro annui. Artù conquista altre città toscane e devasta i borghi ribelli.
il famoso [[Marco Polo]] che entrò di persona nella corte di Kublai, nel suo [[Il Milione|Milione]] ha registro il suo nome come "[[Bailo]] Acmat (Achmac)".<ref name="Rashīd al-Dīn 1971 12">{{cite book|title=I successori di Gengis Khan|author=Rashīd al-Dīn|translator=John Andrew Boyle|anno=1971|___location=New York|editore=Columbia University Press|url=http://rbedrosian.com/Mongols/Boyle_1971_Rashid_al_Din.pdf|page=12|isbn=0- 231-03351-6|access-date=24 aprile 2014}}</ref> Menziona che Ahmad aveva 25 figli e accumulava grandi ricchezze.<ref>{{cite book|title=Familiari estranei: una storia di musulmani nel nord-ovest Cina|first=Jonathan Neaman|last=Lipman|anno=1997|editore=University of Washington Press|isbn=0-295-97644-6|url=https://books.google.com/books?id=Y8Nzux7z6KAC&q= ahmad%20fanakati&pg=PA15}}</ref>
Raggiunte Spoleto e Viterbo, manda ambasciatori ai senatori di Roma, che si presentano a lui con cardinali: chiedono sei settimane di tempo per preparare l’incoronazione imperiale. Artù accetta, e il giorno di Natale, '''viene incoronato imperatore a Roma''' con grande sfarzo.
Nel 1271 il Dipartimento degli Affari di Stato fu assorbito dalla Segreteria Centrale. Mentre si occupava degli affari finanziari, iniziò ad intervenire nell'amministrazione statale. Ha intensificato la tensione con la fazione rivale che includeva [[principe ereditario]] [[Zhenjin]], [[Antong]], il capo del Segretariato centrale e altri aristocratici mongoli e burocrati cinesi. La morte del suo protettore politico Chabi Khatun nel 1281 rese la situazione critica; Ahmad fu assassinato da Wang Zhu e Gao Heshang (Kao Ho-chang<ref name="Rashīd al-Dīn 1971 12" />) l'anno successivo e la sua fazione cadde dal potere.
[[File:Triumph of King Arthur, who became emperor after the defeat of Lucius Tiberius.png|miniatura|Trionfo di Re Artù, che divenne imperatore dopo la sconfitta di Lucio Tiberio]]
Durante il soggiorno, assegna terre e titoli con giustizia e larghezza. A ser Priamo dona il ducato di Lorena. I suoi baroni, soddisfatti, chiedono di tornare a casa: la missione è compiuta, Artù ora è sovrano di un impero che si estende dalla Scozia fino all’Egitto e dalla Lusitania fino alla Mesopotamia, vendicando così l’onore di suo nonno Costantino III (in altre opere del ciclo bretone viene anche spiegato di come egli riuscirà a scacciare i [[vandali]] e a riconquistare la [[Giudea romana|giudea]] <ref>{{Cita libro|autore=Francesco Marzella|titolo=Re Artù: Una biografia|data=febbraio 2025|editore=Laterza, versione Kindle|p=159|capitolo=4|citazione=L’idea di un pellegrinaggio in Terra Santa troverà spazio anche in altri testi, per esempio nel tardo quattrocentesco The Knightly Tale of Gologras and Gawain (“Il racconto cavalleresco di Gologras e Galvano”), mentre non mancherà chi parlerà di vera e propria liberazione di Gerusalemme, cui Artù contribuisce solo finanziando le operazioni militari con i tesori sottratti ai Sassoni quando è ancora sotto scomunica per aver respinto Ginevra (Prophecies de Merlin, “Le profezie di Merlino”, c. 1250-1275) o guidando l’esercito dopo avere sconfitto i Vandali nel Nord Africa e aver sbaragliato le armate della Siria, come raccontato nel trecentesco Ly myreur des histors (“Lo specchio delle storie”) di Jean d’Otremeuse.|ISBN=9788858157800}}</ref>, ma anche l’[[Impero bizantino|impero romano d’oriente]] <ref>{{Cita libro|autore=Francesco Marzella|titolo=Re Artù. Una biografia|editore=Laterza, Versione Kindle|p=152. Nota 59|citazione=Nel Cligès, per esempio, Alessandro, il figlio dell’imperatore, è investito cavaliere da Artù, la cui fama ha ormai raggiunto l’Oriente, mentre nel duecentesco Floriant et Florete, l’esercito dei Britanni interviene in Sicilia in favore del protagonista Floriant contro il rivale Maragot, che può contare sul supporto delle forze dell’imperatore di Costantinopoli: il conflitto si risolverà con un duello, ma è interessante constatare che le due potenze sono evidentemente considerate alla pari.|ISBN=9788858157800}}</ref>).
Artù accetta, ordina disciplina nel viaggio di ritorno, proibisce saccheggi, e riparte. Sbarca a Sandwich, dove è accolto in [[trionfo]] da Ginevra e dal popolo in festa, con ricchi doni in segno di giubilo per il suo ritorno. Potè così farsi chiamare dalla sua gente '''''Amherawdyr'''''.
Sebbene gli assassini di Ahmad siano stati giustiziati, dopo che Kublai Khan ha sentito tutte le lamentele sulla corruzione di Ahmad dai suoi nemici, ordinò che il corpo di Ahmad fosse prelevato dalla sua tomba e profanato per essere mangiato dai cani, per poi usando le ruote di un carro per fare a pezzi le ossa .<ref>{{cite book|title=La strada del tè: Cina e Russia si incontrano attraverso la steppa|first=Martha|last=Avery|year=2003|publisher=五洲传播出版社|url=https://books. google.com/books?id=BMftUQCm5_IC&q=Ahmad%20Fanakati&pg=PA30|page=30|isbn=7508503805|access-date=24 aprile 2014}}</ref><ref>{{cite book|title=Familiari estranei: una storia dei musulmani nel nord-ovest della Cina|first=Jonathan Neaman|last=Lipman|year=1998|publisher=University of Washington Press|url=https://books.google.com/books?id=Y8Nzux7z6KAC&pg=PA16|page=32|isbn=0-295-80055-0|access-date=24 aprile 2014}}</ref>
=== 6°Libro: versione da pubblicare ===
Kublai ordinò anche che i figli di Ahmad fossero messi a morte.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Peter|cognome=Jackson|data=2006-08|titolo=Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire. By Christopher P. Atwood. New York: Facts on File, 2004. x, 678 pp. $85.00 (cloth).|rivista=The Journal of Asian Studies|volume=65|numero=3|pp=613–615|accesso=2022-05-23|doi=10.1017/s0021911806001239|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0021911806001239}}</ref>
==== InfluenzaI-II ====
Dopo il ritorno di re Artù da Roma, la corte si anima con tornei e giostre tra i cavalieri della Tavola Rotonda. Tra tutti, si distingue Ser Lancillotto del Lago, che si afferma come il più valoroso sia nei duelli amichevoli sia nei combattimenti mortali, venendo superato solo per tradimento o magia. La sua fama cresce al punto che, secondo le fonti francesi, è considerato il miglior cavaliere del regno. Anche la regina Ginevra lo predilige apertamente, e Lancillotto, innamorato di lei, compie numerose imprese d’arme in suo onore.
Ahmad è solitamente descritto come un burocrate malvagio nei documenti tradizionali cinesi: la sua [[Corruzione aziendale|corruzione]] e [[tirannia]] sono enfatizzati. Al contrario, ''[[Jami al-Tawarikh]]'' valuta positivamente la sua assistenza all'amministrazione di Kublai. I recenti studi mongoli tendono anche a fare riferimenti positivi al suo ruolo nello stabilire il sistema finanziario unico della dinastia mongola Yuan.
Lancillotto, dopo un periodo di riposo, decide di partire in cerca di avventure insieme al nipote, Ser Lionello. I due si inoltrano in una foresta e, sopraffatti dal caldo, si fermano all’ombra di un melo. Mentre Lancillotto si addormenta, Lionello veglia su di lui. A un tratto, tre cavalieri appaiono inseguiti da un quarto cavaliere solitario che li abbatte con straordinaria forza e li lega. Lionello, desideroso di affrontarlo, si lancia all’attacco, ma viene anch’egli sconfitto, legato e portato al castello del misterioso cavaliere. Lì viene spogliato, frustato con rami spinosi e gettato in prigione assieme agli altri prigionieri, che si lamentano della loro sorte.
== Nella cultura popolare ==
Ahmad Fanakati è stato romanzato da [[Mahesh Jadu]] come antagonista principale nella seconda stagione della serie [[Netflix]] ''[[Marco Polo (serie televisiva)|Marco Polo]]'' e da [[Leonard Nimoy]] nella miniserie [[RAI]] ''[[Marco Polo (miniserie televisiva)|Marco Polo]]'' negli anni '80. Ricopre un ruolo influente ed è ulteriormente descritto nel Jami al-Tawarikh.
<references />
Nel frattempo, Ser Ector de Maris, venuto a sapere della partenza di Lancillotto, parte a sua volta per cercarlo. Giunto in una foresta, incontra un uomo del luogo che gli indica la via per trovare avventure: un albero vicino a un guado, adornato con scudi di cavalieri sconfitti, e un bacile da percuotere con la lancia. Ector vi si reca, riconosce tra gli scudi quello del fratello Lionello, percuote il bacile e si prepara allo scontro. Poco dopo viene sfidato da Ser Turquin, lo stesso cavaliere che ha sconfitto gli altri.
= Juti =
Gli '''Juti''' (o '''Iuti''') furono una [[popolazione germanica]] originaria dello ''Jylland'' (''[[Jutland]]'') - la moderna [[Danimarca]] - e della [[Norvegia]]. Gli Juti, con gli [[Angli]], i [[Sassoni]] e i [[Frisoni]], erano tra le tribù [[Germani|germaniche]] che attraversarono il [[Mare del Nord]] e si stanziarono nelle isole britanniche dalla fine del [[IV secolo]] in avanti.
Lo scontro tra i due è violento: Ector colpisce Turquin con forza, ma alla fine viene disarcionato e fatto prigioniero. Turquin, impressionato dal colpo ricevuto, gli risparmia la vita ma lo rinchiude nella stessa prigione, dopo averlo frustato. In cella, Ector si ricongiunge con Lionello e gli altri cavalieri, che disperano della libertà, convinti che solo Ser Lancillotto possa sconfiggere Turquin e liberarli.
La loro migrazione definitiva nella Gran Bretagna avvenne tra gli anni 441 e 443<ref>Jacques Le Goff, ''La civiltà dell'occidente medievale''</ref> e fu compiuta insieme ad [[Angli]] e [[Sassoni]].
==== III-VII ====
Si ritiene che gli Juti abbiano avuto origine nell'omonima [[Penisola dello Jutland]] (allora chiamata ''Iutum'' in [[Lingua latina|latino]]) e parte della costa della [[Frisia settentrionale]], costituita dalla terraferma della moderna [[Danimarca]] e le regioni [[Schleswig meridionale]] e [[Frisia settentrionale]] della moderna [[Germania]]. Come per altre grandi popolazioni germaniche della fine dell'antichità e l'inizio dell'Alto Medioevo, Gli iuti furuno un amalgama di diverse tribù germaniche: come i '''[[Cimbri]]''', i '''[[Teutoni]]''' (che invasero l'italia nel [[II secolo a.C.]] nelle famose [[guerre cimbriche]]), i [[Gutones|'''Gutoni''']] e i '''[[Carudi]]''' (noti anche come ''Eudoses'', <ref>Tacitus, ''Germania'', [[wikisource:Germania#XLV|Germania.XLV]]</ref> ''Eotenas'',<ref>Stuhmiller, Jacqueline (1999). "Sull'identità degli "Eotenas"". Neuphilologische Mitteilungen. Società delle lingue moderne. 100 (1): 7–14. JSTOR 43315276.</ref> ''Iutae''<ref>Martin, Kevin M. (1971). "Alcune prove testuali sulle origini continentali degli invasori della Gran Bretagna nel quinto secolo". Latomo. 30 (1): 83–104. JSTOR 41527856.</ref> o ''Euthiones''<ref>Stenton, F. M. (1971). Inghilterra anglosassone 3a edizione. Oxford: UP. ISBN 978-0-19-280139-5.</ref> in altre fonti.) Questa distinzione [[Gruppo etnico|etnica]] fu registrata da Beda il Venerabile nella sua [[Historia ecclesiastica gentis Anglorum|Storia ecclesiastica del popolo inglese]] all'inizio dell'[[VIII secolo]]:
[[File:How Four Queens found Sir Lancelot Sleeping by William Frank Calderon.jpg|sinistra|miniatura|le quattro regine trovano Sir Lancillotto addormentato di William Frank Calderon (1908).]]
{{quote|Quelli che arrivarono erano delle tre nazioni più potenti della Germania: Sassoni, Angli e Iuti. Dagli Juti discendono le genti del Kent e dell'Isola di Wight, e anche quelle della provincia dei Sassoni occidentali che sono ancora oggi chiamate Jute, che si trovano di fronte all'Isola di Wight.|source={{harvnb| Beda|1910|loc=1.15}}}}
Ser Lancillotto, ancora addormentato sotto un melo, viene scoperto da quattro regine, tra cui Morgana la Fata, sorella di re Artù. Affascinate dalla sua fama, le regine lo incantano e lo portano prigioniero al castello di Chariot, dove sperano di costringerlo a sceglierne una come amante. Al suo risveglio, Lancillotto rifiuta con fermezza, dichiarando fedeltà alla regina Ginevra. Le regine, furiose, lo abbandonano nella sua cella.
Gli Juti invasero e si stabilirono in Gran Bretagna meridionale alla fine del IV secolo durante il [[Invasioni barbariche del V secolo|Periodo delle migrazioni]], come parte di un'ondata più ampia dell' [[Invasione anglosassone della Britannia]].
Una damigella, figlia del re Bagdemagus, propone a Lancillotto la libertà in cambio del suo aiuto in un torneo imminente contro il re del Galles del Nord. Il cavaliere accetta, e il giorno seguente viene liberato di nascosto. Giunto all’abbazia dove l’attendono la fanciulla e suo padre, viene accolto con gioia e rispetto. Bagdemagus gli racconta di essere stato umiliato in un precedente torneo da tre cavalieri della corte arturiana: Ser Mador, Ser Mordred e Ser Gahalantine.
== Insediamento nel sud della Gran Bretagna ==
[[File:Anglo saxon jute 575ad.jpg|miniatura|Mappa del sud-est della Gran Bretagna c.575 d.C. che mostra le aree approssimative di insediamenti Juti secondo le fonti di Beda il Venerabile]]
Nel periodo successivo all'occupazione romana e prima della conquista normanna giunsero in Inghilterra persone di origine germanica.<ref>{{Cita pubblicazione|data=2007-12-01|titolo=Wormald, Sir John, (1 July 1859–20 May 1933)|rivista=Who Was Who|editore=Oxford University Press|accesso=2022-05-27|url=http://dx.doi.org/10.1093/ww/9780199540884.013.u219492}}</ref> La ''[[Cronaca anglosassone]]'' fornisce ciò che gli storici considerano delle leggende che portarono all'origine per l'invasione Anglosassone.<ref>{{Cita libro|nome=Michael E.|cognome=Jones|titolo=The end of Roman Britain|url=https://www.worldcat.org/oclc/43133976|accesso=2022-05-27|data=1998|editore=Cornell University Press|OCLC=43133976|ISBN=0-8014-8530-4}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=John H.|cognome=Williams|titolo=The archaeology of Kent to AD 800|url=https://www.worldcat.org/oclc/85691201|accesso=2022-05-27|data=2007|editore=Boydell|OCLC=85691201|ISBN=978-0-85115-580-7}}</ref>
Lancillotto propone un piano: combattere insieme ad altri tre cavalieri anonimi (con scudi bianchi privi d’impresa) per sorprendere i nemici. Il giorno del torneo, dopo che la schiera di Bagdemagus è inizialmente respinta, Lancillotto entra in campo e compie straordinarie prodezze: abbatte decine di cavalieri, ferisce gravemente Ser Mador e Ser Mordred, e sconfigge Ser Gahalantine. Alla fine, il partito di Bagdemagus trionfa, e Lancillotto, dopo esser stato celebrato, riprende il suo viaggio per cercare il nipote Ser Lionello.
La cronaca anglosassone descrive come i fratelli [[Hengest|Hengist]] e [[Horsa]] nell'anno 449 furono invitati nella Gran Bretagna sub-romana, da [[Vortigern]] per assistere le sue forze nella lotta contro degli invasori [[Pitti (popolo)|Pitti]]. Essi sbarcarono a Wippidsfleet ([[Ebbsfleet, Thanet|Ebbsfleet]]), e continuarono a sconfiggere i Pitti ovunque li combattessero. Hengist e Horsa inviarono un messaggio in Germania chiedendo assistenza. La loro richiesta è stata accolta e arrivarono altri guerrieri. In seguito, più persone arrivarono in Gran Bretagna dalle "tre potenze della Germania; gli Antichi Sassoni, gli Angli e gli Juti". I Sassoni popolarono l' [[Essex]], il [[Sussex]] e il [[Wessex]]; gli Juti si insediarono nel [[Kent]], nell' [[Isola di Wight]] e nell' [[Hampshire]]; e gli Angli nella [[East Anglia]], [[Mercia]] e [[Northumbria]] (lasciando la loro patria originaria, [[Angeln]], deserta).<ref>{{Cita libro|titolo=THE ANGLO-SAXON CHRONICLE|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203821206-10|accesso=2022-05-27|data=1998-08-18|editore=Routledge|pp=37–314}}</ref>
[[File:John Gilbert (1817-1897) - Lancelot du Lac - 527 - Guildhall Art Gallery.jpg|miniatura|Lancillotto è pronto ad affrontare Tarquin di John Gilbert]]
Poco dopo, incontra una damigella che lo informa della presenza nelle vicinanze del potente Ser Turquin, carceriere di ben 64 cavalieri della Tavola Rotonda. La fanciulla lo conduce al guado presso l’albero degli scudi. Lancillotto riconosce tra i prigionieri Ser Gaheris, fratello di Galvano, e sfida Turquin, che arriva con un cavaliere legato sul cavallo.
I due si affrontano in un durissimo duello che dura diverse ore. Feriti e sanguinanti, si concedono una pausa. Turquin, impressionato dalla forza dell’avversario, propone la pace a condizione che questi non sia Ser Lancillotto, il cavaliere che più odia per avergli ucciso il fratello Ser Caradoc. Quando Lancillotto rivela la propria identità, Turquin giura di continuare il combattimento fino alla morte, e i due riprendono lo scontro con rinnovato furore.
La ''Cronaca anglosassone'' elenca anche ''Wihtgar'' e ''Stuf'' come fondatori della ''[[Wihtwara]]'' (Isola di Wight) e un uomo chiamato ''Port'' e i suoi due figli ' 'Bieda ''e'' Maeglaof ''come fondatori del'' Meonwara ''(Hampshire meridionale).''<ref>{{Cita libro|nome=A. S.|cognome=Esmonde Cleary|titolo=The ending of Roman Britain|url=https://www.worldcat.org/oclc/20295614|accesso=2022-05-27|data=1990|editore=Barnes & Noble Books|OCLC=20295614|ISBN=0-389-20893-0}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=THE ANGLO-SAXON CHRONICLE|url=http://dx.doi.org/10.4324/9780203821206-10|accesso=2022-05-27|data=1998-08-18|editore=Routledge|pp=37–314}}</ref>''Nel 686'' Beda ci dice che l'Hampshire popolato dagli Juti si estendeva fino al confine occidentale della [[New Forest]]; tuttavia, ciò sembra includere un altro popolo di origine Juta, il [[New Forest#History|Ytene]],{{efn|''Ytene'' è il [[genitivo plurale]] di ''Yt'' che significa "Juta", cioè "degli Juti".{{sfn|Stenton|1971|p=23}}}}{{efn|[[Firenze di Worcester]] parla di come [[William Rufus]] fu ucciso nella Nuova Foresta e che nella lingua inglese ("Nova Foresta que lingua Anglorum") il termine per la Nuova Foresta era "Ytene". {{sfn|Camere|1912| pp=231-241}}}} e non è certo che questi due territori formassero un blocco costiero continuo.<ref>{{Cita libro|nome=Barbara|cognome=Yorke|titolo=Kings and kingdoms of early Anglo-Saxon England|url=https://www.worldcat.org/oclc/26404222|accesso=2022-05-27|data=1990|editore=Seaby|pp=132|OCLC=26404222|ISBN=1-85264-027-8}}</ref>
==== VIII–XII ====
Il regno Juta{{efn|''Iutarum natio''{{sfn|Yorke|1995 |pp=37–39}}}} nell'Hampshire descritto da Beda ha vari toponimi che identificano i luoghi Juti. Questi includono [[Bishopstoke]] (''Ytingstoc'') e il [[River Meon|Meon Valley]] (''Ytedene'').<ref>{{Cita libro|nome=Barbara|cognome=Yorke|titolo=Kings and kingdoms of early Anglo-Saxon England|url=https://www.worldcat.org/oclc/52095283|accesso=2022-05-27|data=1997|editore=Routledge|pp=37–39|OCLC=52095283|ISBN=0-203-27104-1}}</ref>
Dopo un lungo duello, ser Lancillotto uccide ser Turquin, liberando così i 64 cavalieri della Tavola Rotonda imprigionati nel suo castello. Con l’aiuto della damigella, affida il proprio messaggio al ferito ser Gaheris, invitando i suoi congiunti, ser Ector e ser Lionello, a tornare alla corte per la Pentecoste. I cavalieri liberati, grati ma stanchi, si rifocillano nel castello, mentre ser Lionello, ser Ector e ser Kay partono subito alla ricerca di Lancillotto.
Lancillotto, mantenendo la promessa fatta, accompagna la damigella per affrontare ser Moris della Foresta Selvaggia, un cavaliere che violenta donne e fanciulle. Con un solo colpo di spada, Lancillotto lo uccide, punendo i suoi crimini. La damigella lo loda per il suo valore, ma lo rimprovera per non amare nessuna donna, sostenendo che il suo cuore sia incantato da Ginevra. Lancillotto replica che non vuole amanti né moglie per restare puro, coraggioso e benedetto nelle battaglie.
Prima del VII secolo, c'è una carenza di materiale scritto contemporaneo sull'arrivo degli anglosassoni.{{efn|Un'eccezione degna di nota è quella di [[Gildas]]}} La maggior parte del materiale che esiste è stato scritto diverse centinaia di anni dopo il eventi. Le prime date per l'inizio dell'insediamento, fornite dalla cronaca anglosassone, non sono state supportate dall'archeologia.{{sfn|Hawkes|1982|p=65}}<nowiki>{{sfn|Myers|1989|p=5} } A causa della mancanza di storia scritta prima del VII secolo, ha reso difficile per gli storici produrre una storia definitiva. Un'ipotesi alternativa alla leggenda della fondazione, basata sull'archeologia, suggerisce che, poiché i siti precedentemente abitati sulle coste della Frisia e della Germania settentrionale erano stati resi inabitabili dalle inondazioni, ci fu una migrazione di massa di famiglie e comunità in Gran Bretagna. Gli inglesi fornirono ai profughi terreni in cui stabilirsi in cambio di una pacifica convivenza e di una cooperazione militare.</nowiki>{{sfn|Hawkes|1982|p=65}}
Dopo giorni di viaggio, Lancillotto uccide un villano che gli impediva il passaggio a un ponte e affronta due giganti nel castello di Tintagel. Li uccide entrambi e libera sessanta dame e fanciulle prigioniere da sette anni, costrette a lavorare e tessere. Le donne, riconoscenti, lo identificano come il leggendario cavaliere che i giganti temevano. Lancillotto le invita a tornare libere e a riprendersi i beni del castello.
La costruzione di navi nel II o III secolo adottò l'uso di chiusure in ferro, invece delle vecchie chiusure cucite, per tenere insieme le barche costruite su assi della penisola dello Jutland. Ciò ha permesso loro di costruire navi d'alto mare più forti. Le navi che andavano dallo Jutland alla Gran Bretagna avrebbero probabilmente navigato lungo le regioni costiere della Bassa Sassonia e dei Paesi Bassi prima di attraversare il canale. Questo perché le tecniche di navigazione dell'epoca richiedevano che la nave fosse ormeggiata durante la notte. L'archeologia marina ha suggerito che le navi in migrazione si sarebbero riparate in vari estuari dei fiumi lungo la rotta. Sono stati trovati manufatti e parti di navi dell'epoca che supportano questa teoria.{{sfn|Crumlin-Pedersen|1990|pp=98–116}}È probabile che gli Juti abitassero inizialmente nel Kent e da lì occuparono il Isola di Wight, Hampshire meridionale e forse anche l'area intorno a Hastings nell'East Sussex ([[Haestingas]]).{{sfn|Coates|1979|pp=263–264}}{{sfn|Myers|1989|pp=144 –149}}{{sfn|Welch|1978|p=34}}
[[File:Siedlęcin Wieża Książęca Gotyckie malowidła ścienne Lancelot i Key.JPG|sinistra|miniatura|Lancillotto riceve l'armatura di Sir Kay, dipinti murali gotici della Torre del Principe di Siedlęcin.]]
Lancillotto arriva in una casa dove, durante la notte, assiste a un’aggressione: ser Kay viene attaccato da tre cavalieri. Lancillotto interviene calandosi dalla finestra e li sconfigge tutti, poi li obbliga a consegnarsi a Ginevra come prigionieri di ser Kay, fingendo che sia stato lui a sconfiggerli. Il giorno dopo, parte di nuovo all’alba lasciando l’armatura e il cavallo di Kay, così che tutti continuino a credere che sia lui.
[[File:British Library Additional 37049 47v Pride.png|miniatura|Sir Gauter (Gowther)]]
Mentre cavalca, Lancillotto viene scambiato per ser Kay da tre giovani fratelli cavalieri "del ponte" (Gauter ma meglio noto come Gowther, Gilmere e Arnold). Ognuno lo sfida, ma Lancillotto li sconfigge tutti, risparmiandoli dopo che essi riconoscono la sua vera identità. Anche a loro impone di presentarsi a Ginevra come prigionieri di ser Kay.
Subito dopo, incontra quattro cavalieri arturiani – ser Sagramore, ser Ector de Maris, ser Ivano e ser Galvano – che lo credono ancora ser Kay e lo sfidano uno dopo l’altro. Lancillotto li disarciona tutti con facilità, usando una sola lancia. I cavalieri, sbalorditi dalla sua forza, lo sospettano essere Lancillotto stesso e decidono di non inseguirlo, aspettando conferma alla corte.
==== XIV-XVIII ====
[[File:The Chapel Perilous.jpg|miniatura|Lancillotto davanti alla cappella perigliosa di Christine Chaundler.]]
Inseguito, Lancillotto segue una cagna nera che lo conduce in un vecchio maniero, dove trova il cadavere di un cavaliere (ser Gilbert il Bastardo). La moglie del defunto lo accusa inizialmente, ma si rende conto dell’equivoco. Poco dopo, Lancillotto incontra una damigella che lo implora di aiutare suo fratello, ser Meliot di Logris, ferito mortalmente proprio in duello con ser Gilbert. L’unica cura è recuperare una spada e una veste insanguinata custodite nella Cappella Perigliosa.
[[File:Lancelot and Hellawes.jpg|sinistra|miniatura|Lancillotto e Hellawas]]
Lancillotto si reca alla Cappella Perigliosa, dove affronta spettri e visioni: trenta cavalieri armati lo minacciano, ma si disperdono al suo passaggio. Raggiunge il corpo di un cavaliere morto, prende la spada e un pezzo del sudario, ma viene fermato da una dama, Hellawes, maga innamorata di lui da sette anni. Poiché rifiuta di baciarla, ella gli rivela di aver preparato la cappella per possederne il corpo morto. Lancillotto fugge, mentre Hellawes morirà di dolore due settimane dopo. Tornato dalla damigella, guarisce ser Meliot con gli oggetti sacri e lo invita a recarsi a corte per la Pentecoste.
Lancillotto giunge a un castello dove aiuta una dama a recuperare un falcone intrappolato su un albero. Ma è un’imboscata ordita da suo marito, ser Phelot, che cerca di ucciderlo. Armato solo di un ramo secco, Lancillotto riesce a colpirlo alla testa, lo disarma e lo decapita. Indossa nuovamente la propria armatura e fugge, temendo altri agguati dal vicino castello.
Lancillotto si imbatte in un cavaliere (che in seguito rivela il suo nome: Sir Pedivere) che vuole uccidere la propria moglie, accusandola di adulterio. Interviene in sua difesa, ma l’uomo lo inganna: mentre distrae Lancillotto, uccide la donna. Furibondo, Lancillotto lo costringe a portare con sé il cadavere e la testa della moglie fino a regina Ginevra, e a raccontarle tutto. Ginevra, sdegnata, gli impone una penitenza pubblica: recarsi a Roma con il corpo e sottoporsi al giudizio del papa. Ser Pedivere obbedisce e, dopo la sentenza papale, si fa eremita penitente.
Lancillotto fa ritorno alla corte due giorni prima della Pentecoste, accolto con grande onore. I cavalieri che aveva affrontato mentre indossava l’armatura di ser Kay (Galvano, Ivano, Ector, Sagramore) capiscono di essere stati battuti da lui e lo celebrano. Ritornano anche i prigionieri liberati da ser Turquin e lo lodano come l’unico in grado di averlo sconfitto. Ser Kay racconta come Lancillotto lo abbia salvato, facendosi passare per lui per umiliarne i nemici. Anche i tre fratelli del ponte, che si erano arresi a “Kay”, riconoscono la verità. Infine, ser Meliot e altri cavalieri confermano le numerose imprese eroiche compiute da Lancillotto durante il suo pellegrinaggio.
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