Clusone: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Panorama = Clusone1.jpg
|Didascalia = Veduta invernale
|Bandiera = Clusone-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma = Stemma di Clusone
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Bergamo
|Amministratore locale = Massimo Morstabilini<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-brembana/il-primo-e-valleve-lazzarini-sindacosegui-qui-lo-spoglio-delle-comunali_1371541_11|titolo=Da Valleve a Gazzaniga, i nuovi sindaci
Clusone cambia e sceglie Morstabilini|accesso=22 settembre 2020}}</ref>
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 22-9-2020
|Data istituzione =
|Latitudine decimale = 45.8892
|Longitudine decimale = 9.9483
|Altitudine = 648
|Superficie = 26.19
|Note superficie = {{cita web|url=https://www.istat.it/it/archivio/82599|titolo=La superficie dei Comuni, delle Province e delle Regioni italiane al 9 ottobre 2011|editore=ISTAT -Istituto nazionale di statistica|accesso=8 novembre 2019}}
|Sottodivisioni = Fiorine
|Divisioni confinanti = [[Gandino]], [[Oltressenda Alta]], [[Parre]], [[Piario]], [[Ponte Nossa]], [[Rovetta]], [[Villa d'Ogna]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 3000
|Nome abitanti = Clusonesi
|Patrono = [[Assunzione di Maria|santa Maria Assunta]] e [[Giovanni Battista|san Giovanni Battista]]
|Festivo = 15 agosto, 24 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Clusone (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Clusone nella provincia di Bergamo
|Sito = https://clusone.comune-online.it/
}}
[[File:Clusone Orologio Fanzago.jpg|miniatura|Clusone - Orologio Fanzago]]
'''Clusone''' ({{Sf|{{IPA|[kluˈzoːne]}}}}; ''Clüsù'' {{IPA|[klyˈz̠ʊ]}} in [[dialetto bergamasco]]<ref>{{Cita|Carmelo Francia e Emanuele Gambarini}}.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]].
Situato nella [[val Seriana]] superiore, sulla sinistra orografica del fiume [[Serio]], dista circa 35 chilometri a nord-est dal [[Bergamo|capoluogo orobico]]. Clusone è il capoluogo della [[Comunità montana della Valle Seriana]]. Fa parte del comune anche la frazione Fiorine.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Clusone e altopiano.jpg|sinistra|miniatura|upright=2|Vista su Clusone]]
Il territorio comunale di Clusone si estende sul lato sinistro della val Seriana, presso l'altopiano che prende il nome dal paese stesso, ad un'altezza che va dai circa 480 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]] del fondovalle, fino ai 1.636 del [[pizzo Formico]]. Nonostante sia universalmente considerato parte integrante della val Seriana, dal punto di vista orografico parte dell'altopiano, di origine glaciale, appartiene alla [[val Borlezza]], che sfocia nel [[lago di Iseo]] e ricade quindi nel bacino dell'[[Oglio]].
I limiti amministrativi sono in gran parte facilmente identificabili, in quanto coincidenti con confini naturali. Difatti ad ovest la delimitazione è data dal corso del fiume Serio, in quella che è la parte più bassa dal punto altimetrico del territorio comunale, che suddivide le competenze con il finitimo [[Parre]]. I confini quindi si addentrano nella pineta fino a risalire le pendici dei monti Cucco (771 m s.l.m.) e Sapèl Né (844 m), piccole propaggini che delimitano il paese da [[Piario]], per ridiscendere fino a giungere nei pressi della Madonna della Senda, posta presso la Senda, la storica via di collegamento che collega longitudinalmente i paesi del lato sinistro della valle Seriana da Ardesio a Clusone.
[[File:Alta val seriana e clusone.jpg|sinistra|miniatura|upright=1.8|Vista dal pizzo Formico della valle Seriana, sulla sinistra, e dell'altopiano di Clusone, sulla destra]]
A questo punto la delimitazione della municipalità con [[Villa d'Ogna]] è data dallo spartiacque con la parte più bassa della [[Valzurio]], fino quasi alla località La Rasga, per raggiungere poi le ultime propaggini del monte Blum, parte più settentrionale del territorio clusonese. Il confine discende quindi nella parte più alta della val Bielone, per giungere sull'esteso altopiano. Questa zona, che è la porzione più orientale del territorio comunale e ricade nel bacino orografico della [[val Borlezza]], è suddivisa con il vicino borgo di [[Rovetta]].
La linea di confine prosegue toccando le località Birzem, Dosso Savoldelli e Dosso Cisi, fino a lambire la frazione San Lorenzo di Rovetta, per risalire infine lungo la val Gavazzo che conduce al crinale che delimita la [[monte Farno|conca del Farno]]. I confini rimangono in quota, proseguendo lungo lo spartiacque con la [[val Gandino]], dalla ''Montagnina'' al [[Pizzo Formico]], punto più alto del territorio comunale, dopo il quale si dirige verso il [[Corno Guazza]] (1.297 m s.l.m.) e ridiscendono verso il fondovalle lungo la piccola val Cabrosna, che conduce fino all'immissione con il Serio nei pressi di Ponte Selva.
=== Idrografia ===
Per ciò che concerne l'idrografia, oltre al fiume Serio, numerosi sono i corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale. Quello con la lunghezza maggiore è il torrente Bielone, che nasce tra i monti Crapet e Blum, scorre nella valle che ne porta il nome ed entra nel comune di Rovetta. Rientra nel territorio clusonese nei pressi della località San Francesco d'Assisi e attraversa l'altopiano da est ad ovest per poi gettarsi, nei pressi della località della ''Fiorine'' dopo un corso di più di sei chilometri, nel torrente della ''val Flash'' (detto anche ''Flex'').
Quest'ultimo si compone di due rami che raccolgono le acque provenienti dalle pendici settentrionali della Montagnina e del pizzo Formico, scorre fino alla località Ponte Selva dove riceve le acque del torrente della val Cabrosna (chiamato anche torrente ''della valle d'Inferno'', che scende dal Corno Guazza e con lunghezza meno di quattro chilometri), per gettarsi infine nel Serio da sinistra un corso di quasi sette chilometri.
Appartenente invece al bacino orografico della val Borlezza, e quindi del lago d'Iseo, è invece il torrente Gavazzo, che solca l'omonima valle posta nell'estremità orientale del comune e chiusa tra le pendici settentrionali della Montagnina e del monte Fogarolo. Dopo un corso di poco più di quattro chilometri, confluisce da destra nel [[Borlezza]].
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Clusone}}
Il clima di Clusone non è molto caldo: in inverno si possono toccare temperature fino ai -10 °C e in estate, che è fresca e ventilata, si arriva a massime di 30 °C.
== Origini del nome ==
L'origine del nome ha spesso visto gli storici confrontarsi in accesi dibattiti, senza però arrivare ad una teoria comune. La tesi più accreditata è quella che prenderebbe come riferimento la dicitura ''Clausonium'', indicata in documenti medievali, che deriverebbe dal latino ''Clausus'', ovvero un luogo chiuso, una zona circoscritta da monti.<ref>{{cita web|url=http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/localita-e-aree/clusone-presolana/item/619-comune-di-clusone|titolo=Comune di Clusone storia|sito=Valseriana.eu|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151005071215/http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/localita-e-aree/clusone-presolana/item/619-comune-di-clusone|dataarchivio=5 ottobre 2015}}</ref>
Una seconda ipotesi, perorata dallo storico bergamasco [[Bortolo Belotti]], prenderebbe spunto da manoscritti degli anni [[830]] e [[837]], in cui il borgo viene citato rispettivamente con ''Clisione'' e ''Clusione'', attribuendo l'origine alla parola latina ''Ecclesia'', a cui poi sarebbe stato aggiunto un suffisso accrescitivo.
Pochi riscontri parrebbe avere invece la teoria che vorrebbe accostare l'origine del nome di Clusone a quello di [[Clusane]] (località poco distante posta sulle rive del [[lago d'Iseo]]) e del fiume bresciano [[Chiese (fiume)|Chiese]], giocando sull'assonanza tra i toponimi. Questi deriverebbero dal lemma mediterraneo ''Klava'', indicante un deposito di detriti.<ref>{{cita|Umberto Zanetti e Beppe Pirola|p. 96}}.</ref>
=== Baradèllo ===
Gli abitanti di Clusone sono maggiormente conosciuti con il termine di ''baradèlli'' più che clusonesi, in particolare quelli abitanti il centro storico cittadino. L’origine di questo sostantivo non è facilmente individuabile, diverse potrebbero essere le motivazioni. L’origine potrebbe derivare dall'antico nome della località detta ''Pradello'' dove è posizionata la Torre dell’Orologio. Più facilmente il nome deriva dal ''[[Castel Baradello]]'' di [[Como]] dove [[Napoleone della Torre]], che era stato signore di Bergamo e quindi anche di Clusone come di tutta la [[Val Seriana]], morì. Il Torriani fu catturato da Visconti, rinchiuso e appeso in una gabbia di legno dove morì di [[inedia]]. Questo episodio dovrebbe esser giunto nella cittadina bergamasca che aveva la sua piazza principale abbellita con una torre, da qui l’assonanza alla torre del Baradello. La torre cittadina fu distrutta ma il toponimo rimase, e con orgoglio gli abitanti di Clusone continuano ad essere chiamati baradèlli.<ref>{{cita|Nicola Morali 1990}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=Agostino Alberti |autore2= Riccardo Caproni|titolo=Borgo di Covo|editore=Banca di Credito Cooperativo di Calvio e Covo, R3|anno=1975}}</ref>
== Storia ==
{{NN|storia|giugno 2023}}
=== Dalla preistoria al Medioevo ===
[[File:Fiore 6 petali clusone - M Bergamo (Foto Luca Giarelli).jpg|upright=0.7|miniatura|sinistra|Stele di Clusone, {{CIL|5|05196}};]]
I primi insediamenti umani risalgono all'[[età del ferro]] (circa [[XII secolo a.C.]]), periodo in cui nella parte alta del centro abitato si svilupparono piccoli agglomerati, a margine dei quali cominciarono a trovare spazio le prime coltivazioni stanziali. Si trattava di popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli [[Orobi]]. Ad essi, a partire dal [[V secolo a.C.]], si aggiunsero e integrarono le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i [[Cenomani|Galli Cenomani]].
A partire dal [[I secolo a.C.]] il territorio fu interessato dalla conquista dei [[Roma (città antica)|romani]] che a livello amministrativo vi istituirono un [[vicus]]. Questo probabilmente era il centro del [[pagus|Pagus Saturnius]], che raggruppava i centri della [[val di Scalve]] e della media ed alta val Seriana. L'importanza del borgo crebbe grazie allo sviluppo di attività quali agricoltura, allevamento, commercio del legname, ma soprattutto per via della scoperta, nelle zone limitrofe, di numerosi giacimenti minerari di ferro, piombo, zinco e argento. Questo portò alla costruzione di importanti vie di comunicazione con la [[val di Scalve]], sede delle principali miniere, e con la zona del lago d'Iseo attraverso la ''valle Larna'' (val Borlezza) per il commercio dei materiali. A testimonianza resta la lapide riportante il nome di Publio Marcio Probo, forse sovrintendente ai vari opifici del territorio.
A dimostrazione dell'importanza raggiunta nel circondario, il centro abitato si dotò di un fortilizio, che permise di garantire protezione agli abitanti. La piccola comunità, che in quel tempo poteva essere considerata amministrativamente autonoma, era composta da persone legate tra loro da vincoli di sangue e interessi comuni, con le popolazioni di ceppo romano che lentamente si integrarono alle popolazioni celtiche.<ref>{{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Basilica S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista-Clusone 1688 1698-Oratorio dei Disciplini (XIX-XVIII sec.)|editore=Ferrari Grafiche|anno=2006}}</ref>
Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza e abbandono del centro abitato, con la popolazione che sovente era costretta a cercare riparo sulle alture circostanti al fine di difendersi dalle scorrerie perpetrate dalle orde barbariche. La situazione ritornò a stabilizzarsi con l'arrivo dei [[Longobardi]], popolazione che a partire dal [[VI secolo]] si radicò notevolmente sul territorio, influenzando a lungo gli usi degli abitanti: si consideri infatti che il diritto longobardo rimase ''de facto'' attivo nelle consuetudini della popolazione fino alla sua abolizione, avvenuta soltanto al termine del [[XV secolo]].
=== Il Medioevo ===
[[File:Clusone palazzo fogaccia.jpg|sinistra|miniatura|upright=1.4|[[Palazzo Fogaccia]]]]
Con l'arrivo dei [[Franchi]], avvenuto verso la fine dell'[[VIII secolo]] il territorio venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci del monastero di San Martino de [[Tours]]. Ed è a questo evento a cui si riferisce il primo documento scritto che attesta l'esistenza del paese: è il 17 agosto [[774]] quando, in un atto rogato redatto a [[Pavia]], l'imperatore [[Carlo Magno]] dona ai suddetti religiosi il nucleo della rocca e le abitazioni da esso dipendenti. Il 30 luglio [[1026]] il paese venne infeudato al [[Diocesi di Bergamo|vescovo di Bergamo]] [[Ambrogio II]] della famiglia Martinengo,<ref>{{DBI|ambrogio_|Ambrogio|accesso=9 ottobre 2024}}</ref><ref>Il documento indica “Figlio d'un Lanfranco de loco Martinengo”.</ref> grazie a permute di terreni, donazioni e investiture.
Con il passare degli anni al potere vescovile si affiancò quello di alcune famiglie della zona, che cominciarono ad entrare in contrapposizione tra loro. Fu così che, verso il termine dell'[[XI secolo]], il vescovo [[Arnolfo (vescovo di Bergamo)|Arnolfo]] obbligò alcuni componenti della nobile [[Martinengo (famiglia)|famiglia dei Martinengo]] a rinunciare ai propri possedimenti.
Tuttavia tra la popolazione cresceva sempre più il desiderio di emanciparsi dal potere vescovile e feudale, al fine di poter decidere in autonomia la gestione del territorio, finché al termine del [[XII secolo]] furono concesse numerose autonomie che permisero la creazione del comune di Clusone, attestato ufficialmente per la prima volta in un documento del [[1182]].
L'istituzione comunale era retta dagli appartenenti alla classe dei proprietari terrieri e alla classe mercantile, che poterono gestire più o meno direttamente i beni comunali, affittando pascoli e facendo pagare dazi. Dopo aver redatto il primo statuto comunale verso la metà del [[XIII secolo]], Clusone venne inserito nella circoscrizione denominata "Facta di san Lorenzo" con un territorio che includeva anche i piccoli centri di Rovetta, Villa, Ogna, Piario, Nasolino e Valzurio, come indicato negli statuti della città di [[Bergamo]] del [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]].
[[File:Provincia di Bergamo circondario di Clusone.svg|miniatura|[[Circondario di Clusone]]]]
Tuttavia in quegli anni cominciarono a verificarsi attriti tra gli abitanti, divisi tra [[guelfi e ghibellini]], che raggiunsero livelli di recrudescenza inauditi. Le cronache del tempo raccontano di numerosi episodi tragici in tutta la provincia di Bergamo, che venne dilaniata da questa sanguinosa faida. Clusone si schierò apertamente con la fazione guelfa, tanto che alcuni suoi abitanti, unitamente a guelfi di altri paesi della val Seriana, sono citati dalle cronache in scorribande perpetrate nei confronti di altri borghi della zona appartenenti alla parte avversa. L'evento più cruento si svolse l'11 maggio [[1379]], quando esponenti della fazione ghibellina furono a lungo assediati nel castello di San Lorenzo presso [[Rovetta]]. Conseguentemente la rocca di origine romana si sviluppò notevolmente, tanto da assumere la fisionomia di un vero e proprio castello, con mura e torri a scopo difensivo.
Tra la fine del [[XIV secolo]] e l'inizio del [[XV secolo|XV]], contestualmente al passaggio della provincia di Bergamo ai [[Visconti]], Clusone, fu scelta come sede della vicaria della valle Seriana superiore, organo che di fatto poteva essere considerato svincolato dall'influenza della città di Bergamo.
In quel periodo si trasferì a Clusone un ramo della nobile famiglia milanese [[Aliprandi]], che assunse il cognome Fanzago (con un ramo della stessa nel XV secolo modificò in [[Cartolari]])<ref>{{cita libro|autore= Giovanni Dolcetti |titolo= Il libro d'argento delle famiglie venete |anno= 1922-28 |città= Venezia |edizione= (ristampa anastatica) |editore= Forni Editore |volume= vol. IV |pp= 34-39}}</ref>, che ebbe tra i propri esponenti scultori ed architetti che diedero lustro alla cittadina, quali Pietro e [[Cosimo Fanzago|Cosimo]], prendendo la propria residenza nell'[[Palazzo Fanzago (Clusone)|omonimo palazzo]].<ref>{{cita libro|autore= Aliprando Fanzago degli Aliprandi |titolo= I conti di Bergamo e i discendenti Aliprandi, Rosmini, Fanzago e Fanzago-Cartolari |anno= 1980 |pp= 118/B e 118/C }}</ref>
Nel tardo medioevo si verificarono importanti innovazioni tecnologiche, che diedero positivi risvolti anche in ambito economico. Sfruttando la vicinanza delle miniere e la ricchezza d'acqua di cui disponeva il territorio, lungo il corso del torrente Ogna (in quel tempo ricadente nel territorio clusonese) vennero introdotte alcune fucine che permisero la lavorazione di metalli, dai quali si ottenevano sia utensili e attrezzi, ma soprattutto chiodi<ref>{{cita web|url=http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/localita-e-aree/alto-serio-e-asta/item/630-comune-di-villa-d-ogna|titolo=Villa d'Ogna|autore=Valseriana.eu|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910060159/http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/localita-e-aree/alto-serio-e-asta/item/630-comune-di-villa-d-ogna|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref>. Inoltre la forza motrice dell'acqua dello stesso torrente permise la creazione di alcune cartiere, la cui carta prodotta era ritenuta di buona qualità.<ref>{{cita libro|autore= Celestino Colleoni |wkautore= Celestino Colleoni |titolo= Historia quadripartita di Bergomo et suo territorio |volume= 1 |editore= Pier Paolo Bizardo |città= Brescia |anno= 1617|p= 547 }}</ref>
Anche l'agricoltura e la pastorizia fecero enormi passi, permettendo la produzione e la lavorazione di un tipo di tessuto utilizzato dagli eserciti, in quanto caldo e molto robusto, denominato [[panno grosso bergamasco]].
=== La Serenissima ===
[[File:Clusone via franzini.jpg|sinistra|miniatura|Le vie del centro storico che conducono alla basilica di Santa Maria Assunta]]
La positiva condizione commerciale e produttiva ricevette un ulteriore impulso quando, nella prima metà del [[XV secolo]], si verificò il passaggio dell'intera zona alla [[Repubblica di Venezia]], avvenuto nel [[1427]] dopo un'espressa richiesta di Bergamo e delle sue valli, e ratificato dalla [[Pace di Ferrara (1428)|Pace di Ferrara del 1428]]. La Serenissima garantì una diminuzione della pressione fiscale e offrì maggiore autonomia, dando inizio ad un periodo contrassegnato da tranquillità sociale in cui l'intera zona continuò a prosperare.
A livello istituzionale, la gestione del potere era divisa tra i consoli, l'arengo, il [[consiglio di credenza]] e il consiglio di congrega. Il potere di esazione dei tributi comunali, del controllo delle proprietà nonché di rappresentanza nelle istituzioni della valle era esercitato da cinque consoli (tre per Clusone ed uno ciascuno per Oltressenda e Rovetta), mentre gran parte della gestione del territorio ed il controllo dell'operato degli altri organi spettava all'Arengo, assemblea permanente dei capi famiglia, che eleggeva il ''"Consiglio di Credenza"''. Quest'ultimo, composto da 34 ''"credendari"'' (o credenzieri), aveva finalità elettive: doveva infatti eleggere i 6 consiglieri di valle, che rappresentavano il comune di Clusone nel consiglio della valle, i due ''"campari"'', che vigilavano sulle terre comunali, il ''"canepario"'' (gestore della contabilità), i fattori (che controllavano le finanze comunali), gli ufficiali alle vettovaglie, i compratori e i venditori di vino, e i "calcatores" (coloro che gestivano la viabilità di strade e sentieri).
Anche il [[podestà (medioevo)|podestà]], massima espressione del circondario che aveva sede proprio a Clusone, poteva essere eletto soltanto previo l'avallo dell'arengo clusonese. Il 13 agosto 1546 le chiese cittadine furono visitate da [[Vittore Soranzo]], vescovo di Bergamo, dalla cui relazione risulta la città come ''oppidum'', castello, quindi da ritenersi che la località fosse fortificata.<ref>{{cita libro|autore=Nicola Morali, Giacomo Scandella|titolo=Santa Mria Assunta di Clusone|editore=Ferrari Editrice|anno=2005|sbn=CFI0648067|p= 36}}</ref>
Nel [[1596]], come indicato dalla relazione del comandante veneziano [[Giovanni Da Lezze]], il paese aveva {{formatnum:3564}} abitanti e notevoli entrate finanziarie date dall'affitto di pascoli e di molini posti lungo il corso del torrente [[Ogna]], ma anche dal fiorente commercio di lana e panni, di bovini ed equini e di prodotti agricoli.
Nel [[1636]] il territorio comunale subì una grande riduzione, in quanto Villa, Ogna, Piario, Nasolino e Valzurio, ovvero i borghi posti oltre la Senda, la storica strada di collegamento con Ardesio, ottennero la propria autonomia amministrativa, separandosi da Clusone e denominandosi ''Oltrascenda''.
=== Dalla dominazione francese ai giorni nostri ===
[[File:Clusone palazzo municipale xilografia di Barberis.jpg|miniatura|Palazzo municipale al termine del XIX secolo]]
Il potere della Repubblica di Venezia ebbe termine nel [[1797]], in seguito al [[trattato di Campoformio]], quando venne sostituita dalla [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] [[Repubblica Cispadana]]. Grandi strati della popolazione, guidati da clero e borghesia, non accettarono le idee della rivoluzione di cui i francesi erano portatori, tanto da organizzare episodi di ribellione. Il più eclatante fu quello che vide l'abbattimento dell'[[albero della libertà]], simbolo della rivoluzione stessa, che venne eretto nella [[Piazza dell'Orologio (Clusone)|piazza]] di fronte al palazzo comunale. La rivolta fu soffocata da una durissima repressione, che vide con numerosi arresti ed esecuzioni, tra cui quella dell'autore del gesto, tale Luigi Bana di Ardesio.<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/tempo-libero/304852_fucilazione_e_scontri_a_clusone__la_notte_del_millennio/|titolo=«Notte del Millennio». Fucilazioni a Clusone|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=2 febbraio 2020}}.</ref>
Il 12 novembre [[1801]] Clusone fu insignita del [[Titolo di città in Italia|titolo di città]], per la ricchezza di edifici che ricordano il suo fastoso passato, onorificenza riconfermata il 15 marzo del [[1957]] dalla Repubblica Italiana.<ref name=DPCM/>
A livello amministrativo, nel [[1809]], nell'ambito di un'imponente opera di accorpamento dei piccoli centri ai più grandi, Clusone inglobò nei propri confini comunali i borghi di Oltressenda Alta (Nasolino e Valzurio), Oltressenda Bassa (Villa e Ogna), Rovetta e Piario. La macro-unione tra i borghi durò poco, dal momento che nel [[1816]], in occasione del nuovo cambio di governo che vide subentrare l'austriaco [[Regno Lombardo-Veneto]] alle istituzioni francesi, questi vennero nuovamente scissi.
Il periodo austriaco terminò nel [[1861]], in seguito all'unificazione del [[Regno d'Italia]], sotto il quale Clusone divenne [[capoluogo]] dell'[[Circondario di Clusone|omonimo circondario]] della [[provincia di Bergamo]].
Il [[XX secolo]] vide per la cittadina un periodo di crescente benessere, sviluppando, in sinergia con i paesi limitrofi, una spiccata propensione per il turismo.
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Clusone}}
{{citazione|Stemma [[Partito (araldica)|partito]] d'oro e di rosso, alla [[Rotella (araldica)|rotella]] d'argento, attraversante, caricata di una [[Rosa (araldica)|rosa araldica]] di rosso, bottonata d'oro.<ref>{{cita web|url=http://www.stemmiprovinciabergamo.it/comune/clusone/|titolo= Clusone|sito=Stemmi dei comuni bergamaschi|accesso=15 dicembre 2022}}</ref>}}
Lo stemma comunale non è stato ancora ufficialmente concesso con decreto presidenziale.
Il gonfalone attualmente in uso è un drappo di verde su cui è disegnata una torre caricata dello stemma comunale e sormontata da una lista bifida centrata con la scritta {{maiuscoletto|Comunitas Clausonii}}.
Nel 2024 il consiglio comunale ha deliberato l'avviamento dell'iter per la concessione ufficiale da parte dell'Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dello stemma e del gonfalone. Quest'ultimo sarà partito di rosso e di giallo, ornato di ricami d'oro e con lo scudo timbrato dalla corona muraria di Città.<ref>{{YouTube|id= _dcY8QJ0h4A |titolo= Clusone cambia stemma e gonfalone |autore= Antenna 2 TV}}</ref>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione=
|luogo= [[Decreto del Presidente del consiglio dei ministri|D.P.C.M.]] del 15 marzo [[1957]]<ref name=DPCM>{{Cita testo|titolo=Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 Marzo 1957|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti-citta/bg/clusone.pdf}}</ref><ref>[http://www.comune.clusone.bg.it/la-citta/storia/ Comune di Clusone - Storia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140223022441/http://www.comune.clusone.bg.it/la-citta/storia/ |data=23 febbraio 2014 }}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
La città fino al XIX secolo era cinta da mura, e vi sono testimonianze documentali che in epoca più lontana fosse anche dotata di una rocca di cui rimane traccia per l'appunto in piazza della Rocca. Le strade della città sono disposte prevalentemente di costa rispetto al declivio su cui sorge.
=== Architetture religiose ===
==== Basilica di Santa Maria Assunta ====
{{vedi anche|Basilica di Santa Maria Assunta (Clusone)}}
[[File:Clusone oratorio neve.jpg|miniatura|Basilica e oratorio]]
La basilica sorge in posizione dominante sull'abitato con il lato sud rivolto verso la [[città]].
Dotata di un portico con archi e colonne che si affaccia su una scenografica scalinata,<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/214289/basilica-di-s-maria-assunta|titolo=Basilica di S. Maria Assunta|sito= Touring Club Italiano }}</ref> decorata da balaustre e dalle quattro grandi statue degli evangelisti, venne costruita su disegno di [[Giovanni Battista Quadrio]], architetto della [[Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano|Fabbrica del Duomo di Milano]], tra il [[1688]] e il [[1698]].<ref>{{cita web|url=http://www.artesacraclusone.it/basilica/|titolo=Basilica di Clusone|sito=Museo della Basilica di Clusone|accesso=7 novembre 2019|dataarchivio=12 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160312114835/http://www.artesacraclusone.it/basilica/|urlmorto=sì}}</ref> Fu consacrata il 6 luglio [[1711]] ed elevata al rango di [[Basilica minore]] da [[papa Giovanni XXIII]] nel [[1960]]. Nel [[1887]] venne realizzata la nuova pavimentazione in marmo nero.
L'interno è costituito da un'unica navata lungo la quale si aprono otto cappelle laterali delimitate da archi ribassati poggianti su colonne corinzie alte 8,30 metri ciascuna. La navata termina con una profonda abside semicircolare.
L'altare maggiore venne disegnato da [[Andrea Fantoni]]<ref>{{cita web|url=http://www.valseriana.eu/it/ricettivita/ristoranti/item/750-basilica-di-santa-maria-assunta-e-san-giovanni-battista-|titolo=Basilica di santa Maria Assunta|editore=Valseriana|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120911/http://www.valseriana.eu/it/ricettivita/ristoranti/item/750-basilica-di-santa-maria-assunta-e-san-giovanni-battista-|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> e fu eseguito dai [[Corbarelli]] di [[Brescia]]. Le tele delle medaglie, raffiguranti il ''Giudizio Universale'', l{{'}}''Incoronazione della Vergine'', ''Angeli musicanti'' e ''Gesù nel Getsemani'', così come le due tele in controfacciata, raffiguranti il ''Battesimo di Gesù'' (a sinistra) e la ''Predicazione del Battista'' (a destra) sono invece di [[Antonio Cifrondi]].
Le cappelle laterali raccolgono pitture e sculture di pregio, mentre l'organo a canne collocato sulle due cantorie dell'abside, entro delle casse lignee con prospetto a tre campate e mostra di canne di Principale, è stato costruito nel [[1960]] dai [[Fabbrica Organi Ruffatti|fratelli Ruffatti]] e restaurato dagli stessi nel [[1994]].
La consolle, mobile indipendente, è situata nella navata, lungo la parete di sinistra, ha tre tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32 note. Lo strumento è a trasmissione elettronica e ha un totale di 65 registri.
==== Oratorio dei Disciplini ====
{{vedi anche|Oratorio dei Disciplini (Clusone)}}
[[File:Clusone oratorio disciplini.jpg|miniatura|Oratorio dei Disciplini]]
L'oratorio, la cui costruzione risale al [[1350]], sorge di fronte alla basilica e presenta in facciata un affresco risalente al [[1484]]-[[1485|85]], attribuito a [[Giacomo Borlone de Buschis|Giacomo de Buschis]], detto il Borlone, e alla sua bottega, che lavorarono anche al ciclo ''Storie di Gesù'' all'interno dell'oratorio. Le pitture sulla facciata son divise su tre registri, con in alto il ''[[Trionfo della Morte]]'', nel registro intermedio una ''[[danza macabra]]'' di grande interesse, mentre su quello inferiore un ''Giudizio universale'' gravemente danneggiato.<ref>{{cita web|url=http://www.luoghimisteriosi.it/lombardia/clusone-disciplini.html|titolo= L'oratorio dei Disciplini|editore= Luoghi misteriosi|accesso=8 novembre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.paginedipoggio.com/?p=3048|titolo=Danza macabra e trionfo della morte a Clusone |editore=PagineDiPoggio|accesso=8 novembre 2019}}.</ref> Infatti nel 1673 la confraternita dei [[Disciplinati di Bergamo|Disciplini]], contestualmente all'innalzamento del fabbricato, costruì una scala che permise l'accesso al piano superiore, che cancellò questa parte dell'affresco. Solo dopo la metà dell'[[1800|800]] con la costruzione di un'entrata laterale, la scala incriminata venne rimossa.
Numerosi furono i restauri, i primi nel [[1902]], ripetuti nel [[1970]] e nel [[2000]].
==== Oratorio di San Luigi Gonzaga ====
{{vedi anche|Oratorio di San Luigi Gonzaga (Clusone)}}
Ubicato sul lato ovest del sagrato della basilica, vi vengono depositati i troni intagliati e dorati usati nelle processioni della Madonna e dei Santi, e altre suppellettili sacre. Vi sono esposte la pala del S. Cuore di [[Ponziano Loverini]], la grande tela del clusonese [[Lattanzio Querena]] che rappresenta ''La cacciata dei profanatori dal tempio'' del [[1813]], ''La Pentecoste'' di [[Domenico Carpinoni]] e la pala dell'altare della ''Vergine, san Luigi e san Francesco di Sales'' di [[Vincenzo Angelo Orelli|Vincenzo Orelli]].
==== Chiesa di Sant'Anna ====
{{vedi anche|Chiesa di Sant'Anna (Clusone)}}
[[File:Clusone, Sant'Anna 003.JPG|miniatura|upright=0.8|S. Cristoforo affresco sulla facciata della chiesa di S.Anna]]
Risalente al [[1487]] come parte integrante di un convento di terziarie francescane, del quale è visibile la struttura originale e il chiostro retrostante. La facciata esterna, molto disomogenea, ha un imponente affresco raffigurante san Cristoforo, protettore dei viandanti e numerosi altri affreschi del [[XVI secolo]]. Anche l'interno conserva numerosi affreschi testimonianti la devozione a [[san Rocco]], molto viva nella zona.
==== Chiesa del Paradiso ====
{{vedi anche|Chiesa della Beata Vergine del Paradiso (Clusone)}}
La struttura venne edificata nel corso del [[XV secolo]] come parte integrante di un monastero. La sua prima costruzione fu in pietra, utilizzando la distruzione di fortilizi ghibellini e guelfi nel [[XV secolo]] presenti sul territorio; nel corso del [[1500]] venne poi ricostruito l'edificio attorno ad un [[affresco]] della ''[[Pietà (arte)|Pietà]]'' a cui i clusonesi erano molto devoti. Un ulteriore ampliamento avvenne nel [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]], epoca a cui risalgono le pitture e gli stucchi presenti all'interno.
Tra gli elementi artistici di maggior interesse vanno menzionati il novecentesco altare della Visitazione, opera di [[Virginio Muzio]], gli altari laterali dell'Addolorata, del Crocefisso, di Santa Lucia, di San Giuseppe e della Concezione, nonché i dipinti dei pittori clusonesi come [[Domenico Carpinoni]], [[Antonio Cifrondi]], [[Brighenti (famiglia)|Giovanni Brighenti]] e [[Giovanni Trussardi Volpi]].<ref>{{cita web|url=http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/serio-art/item/752-chiesa-del-paradiso-clusone|titolo=Chiesa del Paradiso|editore=Valseriana|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304171608/http://www.valseriana.eu/it/scopri-la-valseriana/serio-art/item/752-chiesa-del-paradiso-clusone|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>
==== Chiesa dei Santi Defendente e Rocco ====
{{vedi anche|Chiesa dei Santi Defendente e Rocco}}
[[File:Clusone, Oratorio di San Defendente 01.JPG|miniatura|destra|Oratorio di San Defendente]]
Eretta nel [[1470]] come segno di devozione durante una pestilenza, fu luogo di visita di [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]] nel settembre del 1575, il quale la descrive come ''Oratorio quasi campestre''.
L'interno è costituito da una sola navata con arco di pietra che regge la trabeazione del soffitto; il presbiterio con voltino a spicchi poggianti su quattro mensole pure di pietra lavorata, ha nella sua parte centrale una medaglia di pietra con scolpito l{{'}}''Agnello Pasquale''.
Durante la [[peste]] del [[1630]], la chiesa e la [[sagrestia]] furono adibiti a residenza di due Padri riformati, venuti a Clusone per assistere gli appestati. In seguito alla legge del 23 aprile [[1806]] emanata dal [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico]], passò al [[demanio]] e fu usata come magazzino, subendo non pochi danni. Venne riscattata dai clusonesi il 2 gennaio [[1895]], il giorno proprio dedicato a [[san Defendente]], da cui la devozione.<ref>{{cita web|url=http://www.artesacraclusone.it/san-defendente/|titolo=San Defendente|sito= Museo della basilica di Clusone}}</ref>
Gli [[affresco|affreschi]] ben testimoniano la devozione dei santi [[San Rocco|Rocco]] raffigurato ben 26 volte e [[San Defendente|Defendente]] venticinque, nonché varie [[Madonna col Bambino]], [[Santa Lucia]], [[Martino di Tours|San Martino da Tours]] e [[San Francesco da Paola]], affrescati in epoche differenti a seconda dello spazio e della devozione, importante documento che racconta i gusti e le classificazioni sociali nel corso di due secoli.<ref>{{cita|Iorio, Scandella}}.</ref>
==== Chiesa della Santissima Trinità ====
{{vedi anche|Chiesa della Santissima Trinità (Clusone)}}
Costruita tra il [[1590]] e il [[1595]] e dedicata alla [[Trinità (cristianesimo)|SS. Trinità]].
Posta sulla sommità della collina morenica del "Crosio", da cui si gode di un bel panorama sulla città di Clusone, è circondata su tre lati da un porticato in pietra. Proprio questa sua posizione un poco discosta dall'abitato, durante la [[peste]] del [[1630]] che colpì in modo impietoso la valle, venne usata come luogo di [[quarantena]] per i soldati che facevano ritorno a casa.<ref>{{cita web|url=http://www.artesacraclusone.it/ss-trinita/|titolo= SS.Trinità|sito=Museo della Basilica di Clusone}}</ref>
==== Chiesa di San Lucio ====
Posta sul monte Pianone a {{M|1027|u=m s.l.m.}}, è sicuramente di costruzione antecedente il [[1529]], costruita dai mandriani che trascorrevano molti mesi sull'altopiano. Certa è una ristrutturazione durata dal [[1600]] al [[1630]], sicuramente per devozione votiva, documentata da una scritta sulla pala posta sull'abside, opera di [[Domenico Carpinoni]].
Nel corso del [[XIX secolo]] la chiesa venne ampliata aggiungendo la sagrestia e la torre campanaria.<ref>{{cita web|url=http://www.artesacraclusone.it/s-lucio/|titolo=San Lucio|editore=Museo della Basilica|accesso=8 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150914182819/http://www.artesacraclusone.it/s-lucio/|dataarchivio=14 settembre 2015|urlmorto=sì}}</ref>
==== Chiesa di Santa Maria Maddalena e San Rocco ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria Maddalena e San Rocco}}
La chiesa si trova nella frazione Fiorine e venne costruita nel [[XVIII secolo]]; è chiamata anche [[chiesa dei Morti Nuovi]], per la devozione ai morti della peste del [[1630]].
=== Architetture civili ===
==== Palazzo comunale ====
{{vedi anche|Palazzo comunale (Clusone)|Orologio planetario Fanzago}}
[[File:Esterno palazzo comunale clusone 01.JPG|miniatura|destra|Palazzo Comunale]]
Struttura assurta a simbolo della cittadina, risale a un periodo compreso tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]] ed era, più che palazzo di signori, l'ultimo baluardo difensivo del borgo clusonese. Un portale settecentesco sulla piazza S. Andrea è l'ingresso principale, mentre quello secondario in via Brasi porta attraverso un androne al piano superiore.<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00329/|titolo=Palazzo comunale-complesso|editore=Lombardia Beni Culturali}}</ref> La parte principale del palazzo si trova lungo [[Piazza dell'Orologio (Clusone)|Piazza dell'Orologio]], dove al piano terra sei grandi arcate dell'[[XI secolo]] costituiscono il basamento originale dell'ala sud; nella parte superiore della facciata sono invece ben visibili affreschi, in tardo stile gotico, raffiguranti il [[Stemma di Clusone|blasone cittadino]] e aperture delle grandi finestre medioevali ad arco acuto, parzialmente rovinate, a testimonianza dei diversi ampliamenti e rifacimenti operati nel corso dei secoli.
Sull'ala nord due scaloni esterni portano al loggiato superiore tutto e agli ambienti sopra l'androne quasi completamente affrescato.<ref>{{cita web|url=https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/palazzo-comunale-clusone/|titolo=Palazzo comunale-Clusone|editore=Valseriana}}.</ref>
Sulla parete sud, vi si trova anche la Torre dell'orologio, con l'[[Orologio planetario Fanzago|orologio]] opera di [[Aliprandi#Gli Aliprandi - Fanzago|Pietro Fanzago]] che indica i movimenti degli astri, della terra, del sole e della luna, riportati con grande precisione.
[[File:Clusone piazza raddrizzato.jpg|miniatura|[[Piazza dell'Orologio (Clusone)|Piazza dell'Orologio]]]]
==== Palazzo Fogaccia ====
{{vedi anche|Palazzo Fogaccia}}La costruzione ebbe inizio nel [[1693]] e terminò nel [[1709]] da un progetto dell'[[architetto]] Giovanni Battista Quadrio progettista anche della Fabbrica del Duomo di Milano, e realizzata dai capomastri Giovanni Maria e Antonio Trizzini di [[Lugano]], con la direzione dell'architetto Lorenzo Bettera di [[Bergamo]].<ref>{{cita web|url=http://www.commerciovalserianaclusone.it/index.php/il-territorio/attrazioni-turistiche/38-clusone-palazzo-fogaccia.html|titolo=Clusone Palazzo Fogaccia|editore=Distretto del Commercio Alta Valle Seriana}}</ref>
L'austerità della facciata esterna in muratura rustica contrasta con la ricercatezza degli interni; un labirinto di sale e corridoi riccamente affrescati e dipinti in stile neoclassico da [[Pompeo Mariani]] da [[Monza]], e Francesco Paglia di [[Brescia]], racchiudono quadri di [[Domenico Carpinoni]] e [[Antonio Cifrondi]].
L'edificio ospita gli eredi della famiglia Fogaccia.<ref>{{cita web|url=http://www.commerciovalserianaclusone.it/index.php/il-territorio/attrazioni-turistiche/38-clusone-palazzo-fogaccia.html|titolo= Palazzo Fogaccia Clusone|editore=Valseriana}}</ref>
==== Palazzo Marinoni Barca ====
{{Vedi anche|Palazzo Marinoni Barca}}[[File:Palazzo Bonicelli della Vite-Clusone 4.jpg|miniatura|Palazzo Bonicelli della Vite]]
Abitato fin dal [[XVI secolo]] dalla famiglia Marinoni, a cui poi subentrò la famiglia Barca, il palazzo fu costruito su un fabbricato preesistente.<ref>{{cita web|url=http://cultura.provincia.bergamo.it/ville/schede_it/014.pdf|titolo=Palazzo Marinoni Barca|editore=cultura provincia Bergam}}</ref> La sua forma a "L" strutturata su tre piani, comprende su un lato una galleria lignea esterna, sull'altro una loggia incorporata con archi e colonne in pietra. Sul lato volto a sud vi sono locali a volta seminterrati, un tempo scuderie. Il portale a forma di arco di trionfo è l'ingresso al parco dove vi sono tre [[Sequoia gigante|sequoie giganti]] secolari. L'interno conserva decorazioni pittoriche in alcune sue sale. Il palazzo ospita il Centro Comunale di Cultura, il [[Coro Idica]], ma soprattutto il MAT - [[Museo Arte Tempo]], che oltre a custodire opere d'arte di pittori clusonesi come il Querena, Trussardi Volpi e Nani, o danate dalle famiglia come i [[Sant'Andrea (famiglia)|Sant'Andrea]], espone anche rarissimi esemplari di meccanismi di orologi da torre di ogni epoca appartenenti alla ''Collezione Gorla'' affidata dalla [[Provincia di Bergamo]]<ref>{{cita web|url=http://www.museoartetempo.it/|titolo=MAT - PALAZZO MARINONI BARCA|editore=MAt Museo Arte Tempo|accesso=28 ottobre 2008}}</ref>. Nel [[2008]] in occasione del centenario della nascita di [[Giacomo Manzù]] il MAT vi ha allestito la mostra ''Giacomo Manzù. Gli anni di Clusone''.<ref>{{Cita web |url=https://gamec.it/giacomo-manzu-gli-anni-di-clusone/ |titolo=Gli anni di Clusone|editore= Gamec -Bergamo |accesso=8 novembre 2019}}</ref>
==== Palazzo Bonicelli della Vite ====
Edificato alla fine XV secolo, di proprietà private, fu una volta residenza dell'antica famiglia Bonicelli della Vite. Le affrescature decorative recuperate negli anni 1980-1981 sotto i consistenti intonaci seicenteschi, sono certamente testimonianza di un periodo di produzione culturale vivace per la cittadina clusonese.
==== Palazzo Carrara Spinelli Maffei ====
Il palazzo, proprietà privata, è stato il luogo nel quale la contessa [[Clara Maffei]] teneva importanti incontri in epoca [[Risorgimento|risorgimentale]].
== Società ==
[[File:Clusone_(Second_military_survey_of_the_Habsburg_Empire,_1818-1829).jpg|thumb|upright=2|Clusone e dintorni negli anni 1820]]
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Clusone}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2016]] gli stranieri residenti nel comune di Clusone sono 560 e costituiscono il 6,5% della popolazione totale<ref name="str2014">{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/lombardia/42-clusone/statistiche/cittadini-stranieri-2016/|titolo=Cittadini stranieri Clusone 2016|editore=Istituto nazionale di statistica|accesso=8 novembre 2019}}</ref>. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:<ref name="str2014"/>
# [[Marocco]], 140
# [[Serbia]], 69
# [[Romania]], 62
# [[Ucraina]], 50
# [[Senegal]], 39
== Cultura ==
=== Eventi ===
* [[Marzo]]: Rassegna corale Città di Clusone, organizzata dal [[Coro Idica]]<ref>{{cita web|url=http://www.coroidica.it/|titolo=Sito ufficiale Coro Idica }}</ref>, dal 1982.
* [[Carnevale]] clusonese: Tradizionale sfilata dei carri organizzata dal [[Pro Loco]] locale, dal 1952.
* [[24 giugno]]: Festa del compatrono [[San Giovanni Battista]].
* [[Giugno]] e [[luglio]]: [[Clusone Jazz Festival]]. Manifestazione dedicata alla musica [[jazz]] che si svolge nei mesi di giugno e luglio a Clusone e in altri comuni della provincia di Bergamo, Milano, Brescia e Savona. Il Clusone Jazz Festival è noto per l'alto profilo artistico e per la partecipazione delle più importanti formazioni Jazz europee e americane.<ref>{{cita web|url =http://www.clusonejazz.it/|titolo =Clusone Jazz 2016 - 36ª Edizione - Comunicato stampa|editore =Clusone Jazz festival 2016|accesso =8 luglio 2016}}</ref>, dal 1980 al 2016.
* [[Luglio]]: Motor Party Clusone. Manifestazione internazionale in ambito [[fuoristrada]] che si tiene tutti gli anni, organizzata dal Motoclub locale, denominato ''Mc80''.<ref>{{cita web|url=http://www.mc80.it/|titolo=Sito ufficiale Mc80 }}</ref>
* [[Luglio]] (Ultima domenica): La notte del millennio. Rievocazione storica durante la quale vengono rappresentati i principali avvenimenti della storia della città, per le vie del centro storico. Si tiene l'ultima domenica di luglio, dalle 4 alle 7 del mattino.<ref>{{cita web|url=http://www.ecodibergamo.it/stories/tempo-libero/304852_fucilazione_e_scontri_a_clusone__la_notte_del_millennio/|titolo=Notte del millennio |editore=L'eco di Bergamo}}</ref>, dal 1993.
* [[Settembre]] (Seconda domenica): Camminar con Gusto. Tradizionale camminata enogastronomica aperta a tutti lungo l'altopiano clusonese e i paesi limitrofi, dal 2003.
* [[Settembre]]: Fiera Zootecnica.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Il principale nucleo abitativo, sviluppatosi ai piedi del monte ''Simer'' e stretto dal colle ''Crosio'', ha avuto una notevole espansione, arrivando ad occupare parte della piana (detta ''Agher'' dal latino Ager=campo) destinata alle coltivazioni e spingendosi fino a creare una continuità abitativa con la frazione di ''Fiorine'', posta nella parte più a valle dell'altopiano, ai margini della pineta condivisa con Piario. L'altopiano, specialmente nella parte meridionale (verso il gruppo montuoso del pizzo Formico), risulta invece essere scarsamente popolato, se non da cascine rurali e qualche unità industriale.
== Economia ==
Il paese ha ottenuto il riconoscimento [[Bandiera arancione|Bandiera Arancione]] del [[Touring Club Italiano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazioni/clusone|titolo=Clusone: cosa vedere, dove dormire, dove mangiare {{!}} Touring Club|sito=Touring Club Italiano|lingua=it|accesso=2024-04-15}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Eliporto di Clusone}}
[[File:Treno conf.jpg|miniatura|La stazione ferroviaria]]
La principale arteria stradale è la [[strada statale 671 della Val Seriana|SS 671]], che collega Clusone con i paesi della media e bassa [[val Seriana]], e la sua diramazione [[Strada statale 671 dir della Valle Borlezza|SS 671 dir]] che percorre la [[val Borlezza]] fino a raggiungere [[Lovere]].
È inoltre presente la [[Strade provinciali della provincia di Bergamo|strada provinciale 50]], detta anche "della Senda", che collega la cittadina con i paesi posti lungo l'asta del Serio fino ad [[Ardesio]].
La [[stazione di Clusone]], attiva fra il [[1911]] e il [[1967]], rappresentava il capolinea settentrionale della [[ferrovia della Valle Seriana]].
Inoltre è presente un eliporto utilizzato per il [[soccorso alpino]] e dalla [[Protezione civile]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[20 novembre]] [[1994]]
|[[29 novembre]] [[1998]]
|Carlo Caffi
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[30 novembre]] [[1998]]
|[[16 aprile]] [[2000]]
|Carlo Caffi
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[17 aprile]] [[2000]]
|[[13 aprile]] [[2005]]
|Guido Giudici
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[14 aprile]] [[2005]]
|[[28 marzo]] [[2010]]
|Guido Giudici
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[29 marzo]] [[2010]]
|[[31 maggio]] [[2015]]
|Paolo Olini
|[[Il Popolo della Libertà]]-[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1º giugno]] [[2015]]
|[[22 settembre]] [[2020]]
|Paolo Olini
|[[Il Popolo della Libertà]]-[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[23 settembre]] [[2020]]
|''in carica''
|Massimo Morstabilini
|Lista civica Clusone al Massimo
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{gemellaggio|Francia|Le Raincy}}, dal [[1983]]<ref>{{Cita web |url=http://www.bergamonews.it/cultura-e-spettacolo/da-clusone-parigi-portare-i-sapori-della-terra-bergamasca-172873 |titolo=Da Clusone a Parigi per portare i sapori della terra bergamasca |accesso=22 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150222030318/http://www.bergamonews.it/cultura-e-spettacolo/da-clusone-parigi-portare-i-sapori-della-terra-bergamasca-172873 |dataarchivio=22 febbraio 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
'''Consiglio Comunale dei Ragazzi'''
È presente nel comune di Clusone anche un Consiglio Comunale dei Ragazzi, eletto dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
== Sport ==
=== Sci ===
[[Stazione sciistica]] specializzata nello [[sci nordico]], Clusone ha ospitato alcune tappe della [[Coppa del Mondo di sci di fondo]].<ref>{{lingue|de|en|fr}} {{cita web|url=http://data.fis-ski.com/ski-jumping/results.html?place_search=Clusone&seasoncode_search=all§or_search=&date_search=&gender_search=&category_search=&codex_search=&nation_search=&disciplinecode_search=&search=Search&limit=100|titolo=Risultati sul sito della FIS|accesso=1º ottobre 2012}}</ref>
=== Calcio ===
Storicamente, le due principali squadre di calcio della città sono state: l{{'}}''U.S.D. Clusone 1944'', nata nel [[1944]] con colori sociali celeste e bianco, che ha cessato la sua attività nel 2019, e l'''A.C. Baradello Clusone'', nata nel [[1994]], che ha cessato la sua attività nel 2021.
Nel 2021 si ha la nascita dell'''Asd Città di Clusone'', militante nel campionato di [[Seconda Categoria]] per la stagione 2023-2024.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Lombardia/SecondaCategoria/GironeCBergamo/Squadra/CittaDiClusone/1136632/Scheda|titolo=Scheda Città di Clusone}}</ref>
Dal 2019 Clusone ospita il ritiro estivo dell'[[Atalanta Bergamasca Calcio]].
=== Pallacanestro ===
La società locale di pallacanestro, la Polisportiva Oratorio Clusone (abbreviata in POC), {{chiarire|milita in vari campionati|quali}}.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|titolo= La famiglia bergamasca dei Manni marmorari intarsiatori. Prima parte|autore=Luigi Angelini|rivista= [[La Rivista di Bergamo]] |data= ottobre 1960|pp= 5-11}}
* {{cita pubblicazione| titolo= La famiglia bergamasca dei Manni marmorari intarsiatori. Seconda parte|autore=Luigi Angelini|rivista= La Rivista di Bergamo |data=novembre 1960|pp=5-14}}
* {{cita libro|titolo=Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bergamo, appunti di storia e di arte|autore=Luigi Pagnoni|editore= Edizione Il Conventino|città=Bergamo|anno= 1974}}
* {{cita pubblicazione|titolo=La famiglia Manni di Rovio. La scultura decorativa e l'arte della tarsia marmorea in terra bergamasca|autore= Piervaleriano Angelini|rivista= Arte&Storia|data= settembre-ottobre 2009|pp=158-165}}
* {{cita libro|titolo=Clusone|autore=Nicola Morali|autore2=[[Tito Terzi]]|editore=Edizioni Ferrari |città= Clusone|data=1972 }}
* {{cita libro|autore=Nicola Morali|titolo=Baradèlli di ieri e oggi|editore=Ferrari|città=Clusone|anno=1990|cid= Nicola Morali 1990}} {{NoISBN}}
* {{cita libro|autore=Paolo Oscar |autore2= Oreste Belotti|titolo=Atlante storico del territorio bergamasco|editore=Ferrari|città=Clusone|anno=2000|isbn=88-86536-17-8}}
* {{cita libro|titolo=Paesi e luoghi di Bergamo: note di etimologia di oltre mille toponimi|autore=Umberto Zanetti|altri=fotografie di Beppe Pirola|editore= Grafica e Arte Bergamo|città=Bergamo|anno=1985|cid=Umberto Zanetti e Beppe Pirola|OCLC=955667410}}
* {{cita libro|titolo=Dizionario bergamasco-italiano|url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse|curatore=Carmelo Francia |curatore2= Emanuele Gambarini|editore=Grafital|città=Bergamo|anno=2001|cid=Carmelo Francia e Emanuele Gambarini|ISBN= 88-87353-12-3|OCLC=469175237}}
* {{cita libro|autore=Patrizia Iorio, Mino Scandella|titolo=La chiesa dei Santi Defendente e Rocco a Clusone: dove l'arte diventa preghiera|editore=Circolo Culturale Baradello|città=Clusone|anno=2016|cid=Iorio, Scandella}}
;Approfondimenti
* {{Cita libro|autore=Luigi Olmo|titolo=Memorie storiche di Clusone e della Valle Seriana superiore|editore=Tipografia S.Alessandro|città=Bergamo|anno=1906|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15131914}}
== Voci correlate ==
* [[Orologio planetario Fanzago]]
* [[Basilica di Santa Maria Assunta (Clusone)|Basilica di Santa Maria Assunta]]
* [[Oratorio dei Disciplini (Clusone)]]
* [[Val Seriana]]
* [[Chiesa di Sant'Anna (Clusone)]]
* [[Palazzo Fogaccia]]
* [[Museo Arte Tempo|MAT- Museo Arte Tempo]]
* [[Stemma di Clusone]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
{{Comuni di Val Seriana}}
{{Comuni della provincia di Bergamo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Bergamo}}
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