Ignazio Guidi: differenze tra le versioni

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Dopo la laurea conseguita nella [[Sapienza Università di Roma|Regia Università di Roma]], in cui fu allievo con il quasi coetaneo [[Celestino Schiaparelli]] del grande storico [[Michele Amari]], fu dal 1873 al 1876 custode del Gabinetto Numismatico del Vaticano, prima di conseguire nel 1876 l'incarico di insegnamento di “[[Lingua ebraica|Ebraico]]” e “[[Lingue semitiche]] comparate” (antica denominazione di “[[Semitistica]]”) nell'Ateneo in cui aveva studiato.
 
Nell'Università romana continuò ininterrottamente a insegnare già ildal 1º novembre 1876, come [[professore incaricato]] di “Lingue dell'Abissinia”, fino al 1919 (anno del suo collocamento a riposo). Divenne professore straordinario il 18 settembre 1878 e ordinario il 5 novembre 1885 (svolgendo dal 4 maggio di quell'anno l'incarico d'insegnamento di ''Grammatica e lingua amarica''.
 
Nel 1908 svolse per un semestre un insegnamento - in [[Lingua araba|arabo]] - sulla [[Letteratura araba|letteratura]], storia e geografia araba nell'[[Università del Cairo|Università khediviale]] del [[Il Cairo|Cairo]]: primo italiano a ricevere tale onorifico incarico, seguito poi da corsi svolti da [[David Santillana]], [[Carlo Alfonso Nallino]] e [[Gerardo Meloni]].
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=== Scritti ===
Tra i suoi numerosissimi lavori,<ref>Una Bibliografia, completa fino al 1911, figura a stampa sulla ''Rivista degli Studi Orientali'' dell'Università di Roma La sapienzaSapienza, V, pp. 4, 77-89, 216.</ref> avviati fin dal 1871, e che [[Giorgio Levi Della Vida]]<ref>''[[Oriente Moderno]]'', XV, 1935, p. 238.</ref> definì, senza mezzi termini: ''imponente per mole, stupefacente per la varietà degli argomenti trattati, tipicamente monografica, severamente e rigorosamente tecnica, non agevole quindi a essere intesa ed apprezzata, se non da specialisti'', spicca quello su ''La sede primitiva dei popoli semitici'',<ref>''Memorie dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]]'', Cl. sc. mor. III, iii, 1879, pp. 566-615.</ref> che suscitò ampio dibattito in tutto il mondo scientifico semitistico e arabistico.
 
Di essi si possono ricordare ''Le traduzioni dei Vangeli in arabo e in etiopico'', una ''Storia della letteratura etiopica'', l'edizione e la traduzione del ''Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium'', il volume in [[lingua francese]] ''L'Arabie antéislamique''<ref>Parigi, 1921. Esso ospitava le sue 4 lezioni, svolte in un perfetto arabo classico, ad [[Alessandria d'Egitto]] e nell'Università Khediviale del Cairo.</ref> e gli articoli ''Della sede primitiva dei popoli semitici''<ref>''Memorie'' dell'[[Accademia nazionale dei Lincei|Accademia dei Lincei]], Cl. sc. mor. III, iii, 1879, pp. 566-615.</ref> e ''La descrizione di Roma nei geografi arabi'',<ref>In ''Archivio della [[Società romana di storia patria|Società Romana di Storia Patria]]'', I, 1877, pp. 175-218.</ref> ampiamente dibattuti e ripresi in numerosi lavori successivi.