Claudio Martelli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 0 fonte/i e segnalazione di 1 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.5
correzione ortografica
 
(15 versioni intermedie di 11 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Carica pubblica
|nome = Claudio Martelli
|immagine = Claudio Martelli.jpg
|didascalia =
|carica = [[Nuovo PSI#Portavoce|Portavoce del Nuovo PSI]]
|mandatoinizio = 2001
Riga 27 ⟶ 25:
|coalizione4 =
|circoscrizione4 = '''VIII-IX''', '''XI''': [[circoscrizione Mantova-Cremona|Mantova-Cremona]]<br />'''X''': [[circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta|Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta]]
|incarichi4 = * Componente II Commissione parlamentare interni ([[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII Legislatura]])
* Componente VII Commissione parlamentare Istruzione e Belle Arti ([[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII Legislatura]])
* Componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di Via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia ([[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII Legislatura]])
* Componente della Commissione parlamentare per l'indirizzi generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ([[VIII legislatura della Repubblica Italiana|VIII Legislatura]])
* Componente III Commissione parlamentare esteri ([[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX Legislatura]])
* Componente della Commissione parlamentare per l'indirizzi generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ([[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX Legislatura]])
* Componente III Commissione parlamentare esteri ([[X legislatura della Repubblica Italiana|X Legislatura]])
|sito4 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=d21550
|carica5 = [[Europarlamentare]]
Riga 41 ⟶ 39:
|mandatofine6 = 19 luglio 2004
|legislatura6 = [[Europarlamentari della II legislatura|II]], [[Europarlamentari della V legislatura|V]]
|gruppo parlamentare6 = '''II''', '''V''' <small>(1999-2000)</small>: [[Partito del Socialismo Europeo|PSE]]<br />'''V''' <small>(2001-2004)</small>: [[Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa|ALDE]]
|circoscrizione6 = [[Circoscrizione Italia centrale|Italia centrale]]
|sito6 = http://www.europarl.europa.eu/meps/it/1602/CLAUDIO_MARTELLI/history/2#mep-card-content
|partito = [[NuovoPartito PSIRepubblicano Italiano|NPSIPRI]] <small>(20011956-20051966)</small><br />''In precedenza'':<br />[[Partito RepubblicanoSocialista Italiano|PRIPSI]] <small>(1956-1966-1994)</small><br />[[PartitoSocialisti SocialistaDemocratici ItalianoItaliani|PSISDI]] <small>(19661998-19942000)</small><br />[[SocialistiLega Democratici ItalianiSocialista|SDILS]] <small>(1998-2000-2001)</small><br />[[LegaNuovo SocialistaPSI|LSNPSI]] <small>(2000-2001-2005)</small>
|titolo di studio = Laurea in filosofia
|alma mater = [[Università degli Studi di Milano]]
Riga 68 ⟶ 66:
}}
 
Esponente del [[Partito Socialista Italiano]], dei [[Socialisti Democratici Italiani]] e del [[Nuovo PSI]], fu il braccio destro di [[Bettino Craxi]], [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] socialista dal 1983 al 1987. Dal 2020 è direttore del giornale ''[[Avanti!#L'Avanti!, testata contestata|Avanti!]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.primaonline.it/2020/04/27/305812/lavanti-torna-in-edicola-diretto-da-claudio-martelli/|titolo=L’Avanti! torna in edicola diretto da Claudio Martelli|autore=Roberto Borghi|sito=[[Prima Comunicazione]]|data=27 aprile 2020|accesso=23 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230609053512/https://www.primaonline.it/2020/04/27/305812/lavanti-torna-in-edicola-diretto-da-claudio-martelli/|urlmorto=no}}</ref>
 
== Biografia ==
[[File:Claudio Martelli 2.jpg|miniatura|sinistra|Claudio Martelli nel 1979]]
A soli 13 anni si iscrive al [[Partito Repubblicano Italiano]]. Ha frequentato il [[Liceo ginnasio statale Giosuè Carducci|Liceoliceo Classicoclassico "Giosuè Carducci"]] di [[Milano]], lo stesso frequentato da [[Massimo Fini]] (che gli fu compagno di banco) e [[Bettino Craxi]].
 
Si è laureato in [[Filosofiafilosofia]] presso l'[[Università degli Studi di Milano]] e ha lavorato come assistente nella [[Facoltà universitaria|facoltà]] di Lettere e Filosofia del medesimo ateneo, prima di entrare in politica. Aderisce all'unità socialista nel [[1966]] e comincia la carriera nei quadri locali milanesi socialisti. Viene chiamato a [[Roma]] da [[Bettino Craxi]] nel [[1976]], lascia la carriera accademica ed entra nella direzione nazionale del [[Partito Socialista Italiano]]. Nel [[1979]] viene eletto deputato nella [[circoscrizione Mantova-Cremona]]. Nel [[1981]], in occasione del congresso del PSI a [[Palermo]], diviene uno dei due vicesegretari del partito accanto a [[Valdo Spini]].
 
Nel [[1984]] al congresso di [[Verona]] diviene vicesegretario unico e in giugno viene eletto al [[Parlamento europeo]] nella [[Circoscrizione Italia centrale]]. Su indicazione di Craxi, nel luglio [[1989]] diviene [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio dei ministri]] dei governi [[Governo Andreotti VI|Andreotti VI]] e [[Governo Andreotti VII|Andreotti VII]], e contestualmente lascia la carica di vicesegretario PSI. Nel [[1990]] è autore di un importante [[decreto-legge]] sull'[[immigrazione]] che di lui porta il nome (convertito in legge, [[legge Martelli]]).
 
Dal 2007 è iscritto all'[[Ordine dei Giornalistigiornalisti]] come [[giornalista pubblicista]].<ref>{{Cita web |url=https://www.odg.it/elenco-iscritti |titolo=Albo Nazionale dei Giornalisti - consultato il 10 giugno 2022 |accesso=10 giugno 2022 |dataarchivio=10 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190510122633/https://www.odg.it/elenco-iscritti |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Ministro di grazia e giustizia (1991-1993) ===
Il 2 febbraio del [[1991]] diviene anche [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]] a seguito della nomina di [[Giuliano Vassalli]], suo predecessore alla guida di tale Ministero, come [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Giudicegiudice della Corte Costituzionalecostituzionale]] da parte del [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidentepresidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]]. In qualità di Guardasigilliguardasigilli Claudio Martelli diventa il principale sostenitore ed assertore delle attività giudiziarie del magistrato [[Giovanni Falcone]], che viene da lui chiamato al Ministero con il compito di dirigere la Direzione Generale degli Affari Penali.<ref>{{citaCita web | url = https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/16/foto/claudio_martelli_il_delfino_di_craxi-23324829/ | titolo = Claudio Martelli, il delfino di Craxi|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la dataRepubblica]] =- Inchieste|data=16 ottobre 2011 |accesso=15 urlmortomarzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120312112615/https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/16/foto/claudio_martelli_il_delfino_di_craxi-23324829/|dataarchivio=12 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref> In quel periodo Claudio Martelli e Giovanni Falcone lavorarono al progetto di una Superprocura Antimafia. La vicinanza di Giovanni Falcone a Claudio Martelli costò al magistrato siciliano violenti attacchi da parte del [[Partito Democratico della Sinistra]] e del sindaco di Palermo [[Leoluca Orlando]], fondatore del movimento politico [[La Rete (partito politico)|''La Rete'']]; quest'ultimo difatti sferrò un duro attacco personale a Giovanni Falcone durante il programma televisivo ''[[Samarcanda (programma televisivo)|Samarcanda]]'' su [[Rai 3]], condotto da [[Michele Santoro]], accusandolo di "tenere nei cassetti i dossier".
 
In merito Martelli dichiarerà: «È lo stesso Falcone a dare una spiegazione a quella insinuazione atroce rivolta verso il giudice che debellò la cupola mafiosa». Secondo Martelli, Falcone non aveva una gran voglia di affrontare quell'argomento durante l'audizione al [[Consiglio superioreSuperiore della magistraturaMagistratura|CSM]], poi, dopo l’insistenza dei componenti: «lo dice chiaro e tondo: "Forse il sindaco di Palermo non ha sopportato che io indagassi su grandi appalti che riguardano l'illuminazione e le fognature di una grande città, perché ci sono appalti e appalti: i piccoli e quelli miliardari. E io indagando su quelli miliardari, nel caso di Palermo ho scoperto che con Orlando sindaco, [[Vito Ciancimino|Ciancimino]] era tornato a imperare». Martelli ricorda poi il contesto nel quale collocare quegli eventi: «Eravamo nel 1991, e si voleva considerare Ciancimino fuori dai giochi, ma non era così. Questa era la cosa che fece impazzire di rabbia Orlando. L'accusa rivolta a Falcone sarebbe una ritorsione polemica».<ref>{{cita web|url=http://livesicilia.it/2017/06/06/martelli-falcone-orlando-mafia-di-matteo_860734|titolo="Perché Orlando attaccò Falcone? Con lui, Ciancimino imperava"|sito=Live Sicilia|data=martedì 6 giugno 2017|urlmorto=sì|accesso=8 settembre 2017|dataarchivio=8 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170908200847/http://livesicilia.it/2017/06/06/martelli-falcone-orlando-mafia-di-matteo_860734/}}</ref> La nomina di Falcone all'UAP fu peraltro valutata negativamente dall'[[Associazione Nazionalenazionale Magistratimagistrati]].
[[File:Andò con Falcone e Martelli.jpg|left|miniatura|Claudio Martelli, [[Marida Lombardo Pijola]], [[Giovanni Falcone]] e [[Salvo Andò]] a [[Racalmuto]] nel 1991 durante un incontro in memoria di [[Leonardo Sciascia]].]]
 
A seguito della [[strage di Capaci]] del 23 maggio [[1992]], dove persero la vita Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta, fu introdotto dal decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306 (cosiddetto ''Decreto antimafia Martelli-Scotti''), convertito nella legge 7 agosto 1992, n. 356, il regime di [[Articolo 41 -bis|carcere duro]] ed un secondo comma all'articolo 41bis, che consentiva al Ministro della Giustizia di sospendere per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica le regole di trattamento e gli istituti dell'ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti facenti parti dell'organizzazione criminale mafiosa. A seguito delle [[Elezioni politiche in Italia del 1992|elezioni politiche del 1992]], considerate le ultime della cosiddetta [[Prima Repubblica (Italia)|''Prima Repubblica'']], e l'inizio della [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] fu riconfermato Ministro di Grazia e Giustizia nel [[Governo Amato I]] (formato dal [[Pentapartito|Quadripartito]]). La sua permanenza duro fino all'anno successivo, il [[1993]], quando dovette dimettersi a causa dell'avviso di garanzia riguardante il [[Crack del Banco Ambrosiano|Crac dell'Ambrosiano]].
 
Anche sul fronte opposto l'impegno antimafia del Ministro fu ferocemente criticato, in quanto suppostamente in conflitto con scambi elettorali che in precedenza avrebbero visto confluenze di consensi siciliani sul [[Partito Socialista Italiano|PSI]]: pentiti come [[Angelo Siino]], [[Nino Giuffrè]] e [[Gaspare Spatuzza]] lamentarono - nelle loro confessioni di un decennio dopo - che «quei quattro “crasti” socialisti ( [...] ) prima si erano presi i nostri voti, nell'87, e poi ci avevano fatto la guerra». L'addebito fu risolutamente respinto da Martelli, che si è sempre riconosciuto solo nella seconda parte della frase, quella per cui lui stesso dice di sé: "sono io uno di quei "crasti" (cornuti) socialisti che hanno fatto la guerra alla mafia».<ref>{{cita news|pubblicazione=[[Libero (quotidiano)|Libero]]|titolo=Martelli: "Craxi? Fu lui a tradire me", intervista di Claudio Martelli a B. Romano|data=20 dicembre 2009|p=1}} Vi si legge anche che «È possibile che la mafia nell{{'}}'87 abbia riversato qualche voto sul Psi, ma anche sulla Dc». Alla domanda: È pronto a giurare che non ci fu mai nessun accordo tra voi e i mafiosi? rispose: «Le pare che il segretario del Psi arriva a Palermo e, dopo aver parlato con Falcone, va a fare accordi con la mafia?». Alla domanda: Nessun boss provò mai nemmeno ad agganciarla? rispose: «Mai».</ref>
 
=== Ultimi anni ===
Durante [[Mani Pulitepulite]], nel [[1993]], Martelli è candidato ad assumere la guida del PSI, ma a seguito di un avviso di garanzia - per concorso sulla bancarotta fraudolenta del [[Banco Ambrosiano]], da cui il PSI aveva attinto il "[[conto protezione]]" su cui per quindici anni i giudici di Milano avevano invano indagato, fino alle decisive chiamate in correità di [[Licio Gelli]] e [[Silvano Larini]] - il 10 febbraio si dimette da ministro della Giustizia. Successivamente, fonderà l'associazione umanitaria ''Opera'' e quella civile ''Società Aperta'' nel [[1996]]. Diventa direttore di ''[[Mondoperaio]]'' nel [[1997]].
 
Dopo l'abbandono temporaneo della politica, nel [[1998]] è consulente del Ministro [[Livia Turco]] nella commissione per le politiche d'integrazione degli [[immigrazione|immigrati]] e della Consulta degli immigrati, incarico da cui si dimette a seguito di divergenze politiche con il governo. È eletto [[Parlamento europeo|eurodeputato]] nel [[Elezioni europee del 1999 in Italia|1999]] per i [[Socialisti Democratici Italiani]] nella [[circoscrizione Italia centrale]]. Esce dallo SDI nel [[2000]] e successivamente aderisce alla [[Nuovo PSI|Lega Socialista]]: di conseguenza viene espulso dal gruppo [[PartitoGruppo Socialista Europeo(Parlamento europeo)|gruppo socialista]] al [[Parlamento europeo]] ed entra in quello [[Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (partito)|liberaldemocratico]]. Nel [[2001]] fonda assieme a [[Gianni De Michelis]] e [[Bobo Craxi]] il [[Partito Socialista - Nuovo PSI]], di cui diventa portavoce. Abbandona la politica ancora una volta nel [[2005]], stavolta definitivamente.
 
Nel [[2005]] conduce il programma televisivo "''Claudio Martelli racconta''" su [[Canale 5]]; dal 4 ottobre 2005 al 27 aprile 2006 presenta il programma di seconda serata ''L'incudine'' su [[Italia 1]]; nell'autunno 2006 conduce ''Flash Back'', su [[Canale 5]], la mattina del sabato. Sempre dal 2005 cura fino al 2008 un suo spazio editoriale: ''Osservatorio'', sul settimanale ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]''. Un anno dopo, torna in tvTV, stavolta a spiegare, attraverso appuntamenti giornalieri su [[Canale 5]], la [[Costituzione Italiana]]. Nel [[2011]] si candida per il consiglio comunale di Siena, nelle file del Nuovo Polo,<ref>{{Cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1002833/martelli-riparte-da-siena.shtml|titolo=Martelli riparte da Siena|editore=Tgcom 24|data=11 marzo 2011|accesso=12 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222144245/http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1002833/martelli-riparte-da-siena.shtml|dataarchivio=22 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref> ma non viene eletto.
 
Il 1º maggio 2020 torna in edicola l{{'}}''Avanti!'' con Martelli come direttore e la rivista ''[[Critica Sociale]]'' come editore; il giornale ha cadenza quindicinale e una tiratura di {{formatnum:5000}} copie.<ref>{{Cita web|url=https://www.primaonline.it/2020/04/27/305812/lavanti-torna-in-edicola-diretto-da-claudio-martelli/|titolo=L'Avanti! torna in edicola diretto da Claudio Martelli|sito=Prima Comunicazione|data=2020-04-27|accesso=2020-05-05}}</ref> Tuttavia, il [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]], edita già l{{'}}''[[Avanti!#L'Avanti!, testata contestata|Avanti!]]'' online come testata di partito sotto la direzione di [[Mauro Del Bue]].<ref>{{Cita web|autore=[[Luigi Covatta]]|url=https://www.mondoperaio.net/in-evidenza/il-primo-maggio/|titolo=Il Primo Maggio|lingua=it-IT|accesso=2020-05-05}}</ref>
 
Nel [[2020]], in occasione del [[Referendum costituzionale in Italia del 2020|referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari]] legato alla riforma avviata dal [[governo Conte I]] guidato dal [[Movimento 5 Stelle]] assieme alla [[Lega per Salvini Premier|Lega]] e concluso dal [[governo Conte II]] guidato dalla coalizione M5S e [[Partito Democratico (Italia)|PD]], annuncia di schierarsi per il NO.<ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/entry/claudio-martelli_it_5f6314d2c5b6ba9eb6e9e934|titolo=Claudio Martelli: "Voto No perché anche un Parlamento malato merita un antibiotico"|sito=L'HuffPost|data=2020-09-17|lingua=it|accesso=25 giugno 2021}}</ref>
 
Il 14 luglio 2022 si è sposato civilmente con la deputata del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] [[Lia Quartapelle]].
 
Martelli è tifoso dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.money.it/per-squadra-calcio-tifano-politici-italiani-meloni-schlein|titolo=Per quale squadra tifano i politici? Da Meloni a Schlein, tutte le fedi calcistiche|sito=Money.it|data=2024-09-17|accesso=2025-08-19}}</ref>.
 
== Procedimenti giudiziari ==
 
=== Tangentopoli ===
Nello scandalo [[Tangentopoli]], a riguardo del finanziamento illecito al PSI, Martelli è stato condannato a 8 mesi di reclusione nel 2000, pena sospesa con la condizionale, dopo aver confessato, per aver ricevuto da [[Carlo Sama]] 500 milioni di lire in contanti nel caso della [[Processo Enimont|maxitangente Enimont]].<ref>{{Cita web
|url = http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/22/Tangenti_Cassazione_conferma_mesi_Martelli_co_0_00032212191.shtml
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100501220224/http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/22/Tangenti_Cassazione_conferma_mesi_Martelli_co_0_00032212191.shtml
Riga 116:
|dataarchivio = 1º maggio 2010
}}</ref>
Secondo gli atti processuali, [[Roberto Calvi]] avrebbe pagato tangenti a Martelli durante la vicenda del [[Banco Ambrosiano]]; tuttavia in questo caso non è stato condannato.<ref name=":0">[{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/11/Martelli_sotto_inchiesta_dimette_co_0_9302114862.shtml ''|titolo=Martelli sotto inchiesta si dimette''], |sito=[[Corriere della Sera|Corriere della Sera.it]], |data=11 febbraio 1993|p=1|accesso=22 maggio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100711022650/http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/11/Martelli_sotto_inchiesta_dimette_co_0_9302114862.shtml|dataarchivio=11 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Trattativa Stato-mafia ===
Il suo nome è stato nuovamente all'attenzione delle cronache giudiziarie nell'ambito del [[processo sulla trattativa Stato-mafia]], allorquando l'ex killer di [[Cosa nostra]] [[Francesco Onorato]] ha raccontato dell'avvio della strategia stragista disposta da [[Totò Riina]] dopo la sentenza del maxiprocesso: "Nella lista delle persone da uccidere, come seppi da [[Salvatore Biondino]], l'ambasciatore della commissione, c'erano [[Salvo Lima|Lima]], [[Giulio Andreotti|Andreotti]] e suo figlio, gli ex ministri [[Calogero Antonio Mannino|Mannino]], [[Carlo Vizzini|Vizzini]], ma anche Martelli.", Siamosalvo statipoi noidire adi faraver eleggereavuto Martelliin comeprecedenza ministrouno dellascambio Giustizia:di nelfavori [[1987]]con avevamoDC finanziatoe laPSI, suaprima campagnadi elettoralequello conche 200a milionisuo didire lire.venne Econsiderato poida MartelliRiina mantenneil levoltafaccia promesse,del perchéMaxiprocesso fececon dareMartelli glied arrestiAndreotti ospedalieriimpegnati adin alcuniprimo mafiosi"piano nella lotta alla mafia.<ref>{{cita news|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/07/news/trattativa_il_j_accuse_del_pentito_io_abbandonato_dallo_stato-70411828|titolo=Trattativa, il j'accuse del pentito Onorato "Dalla Chiesa ucciso per ordine di Andreotti-Craxi"|autore=Salvo Palazzolo|pubblicazione=la Repubblica|data=7 novembre 2013|accesso=23 agosto 2021}}</ref> La risposta ad Onorato di Martelli stronca sul nascere ogni illazione"o sbaglia date, o hanno trascritto male quello che ha detto. Sta di fatto che io in Sicilia sono stato candidato solo una volta, nel 1987. Ma diventai ministro della Giustizia quattro anni dopo. E di questa storia della mafia che vota il Partito socialista sono anni che se ne parla, a sproposito. Primo, perché nel 1987 il Psi fece il record storico e l’incremento dei voti in Sicilia fu pari a quello ottenuto nel resto del Paese".<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.huffingtonpost.it/politica/2013/11/08/news/processo_stato-mafia_intervista_a_claudio_martelli_le_cose_raccontate_dal_pentito_francesco_onorato_sono_tutte_invenzioni_-7168197/|titolo="Le cose raccontate dal pentito Onorato sono tutte invenzioni"|sito=HuffPost Italia|data=2013-11-08|accesso=2024-12-18}}</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
* Claudio Martelli è stato uno dei primi politici ad essere imitati da [[Sabina Guzzanti]] agli esordi nel varietà satirico ''[[Avanzi (programma televisivo)|Avanzi]]''.
* Claudio Martelli è anche l'autore di una serie radiofonica su [[Rai Radio 2|Radio Due]] intitolata ''Quell'estate del '92'' in cui parla dei suoi rapporti con Craxi e di Tangentopoli.
 
=== Cinema ===
* Nel [[1991]] [[Daniele Luchetti]] diresse il [[film]] ''[[Il portaborse]]'', il cui protagonista Cesare Botero, interpretato da [[Nanni Moretti]], è stato giudicato ispirato alla figura, tra gli altri, di Claudio Martelli.<ref>{{cita news|autore=[[Barbara Palombelli]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/06/va-in-scena-il-ministro-duro-cattivo.html|titolo=Va in scena il ministro, duro, cattivo e socialista|pubblicazione=la Repubblica|data=6 aprile 1991|accesso=31 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413060913/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/06/va-in-scena-il-ministro-duro-cattivo.html|urlmorto=no|dataarchivio=13 aprile 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.cinemaitaliano.info/news/07032/italo-moscati-analizza-il-film-il-portaborse.html|titolo=Italo Moscati "analizza" il film "Il Portaborse" di Daniele Luchetti vent'anni dopo|autore=Antonio Capellupo|sito=cinemaitaliano.info|data=2 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200214142230/http://www.cinemaitaliano.info/news/07032/italo-moscati-analizza-il-film-il-portaborse.html|urlmorto=no|accesso=14 febbraio 2020|dataarchivio=14 febbraio 2020}}</ref>
 
* Nel film ''[[Giovanni Falcone (film)|Giovanni Falcone]]'' di [[Giuseppe Ferrara]] è presente la sua figura (all'epoca era Ministro di grazia e giustizia); il suo ruolo fu interpretato dall'attore [[Giampiero Bianchi]].
* Nel [[1991]] [[Daniele Luchetti]] diresse il [[film]] ''[[Il portaborse]]'', il cui protagonista Cesare Botero, interpretato da [[Nanni Moretti]], è stato giudicato ispirato alla figura, tra gli altri, di Claudio Martelli.<ref>{{cita news|autore=[[Barbara Palombelli]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/06/va-in-scena-il-ministro-duro-cattivo.html|titolo=Va in scena il ministro, duro, cattivo e socialista|pubblicazione=la Repubblica|data=6 aprile 1991|accesso=31 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413060913/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/06/va-in-scena-il-ministro-duro-cattivo.html|urlmorto=no|dataarchivio=13 aprile 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.cinemaitaliano.info/news/07032/italo-moscati-analizza-il-film-il-portaborse.html|titolo=Italo Moscati "analizza" il film "Il Portaborse" di Daniele Luchetti vent'anni dopo|autore=Antonio Capellupo|sito=cinemaitaliano.info|data=2 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200214142230/http://www.cinemaitaliano.info/news/07032/italo-moscati-analizza-il-film-il-portaborse.html|urlmorto=no|accesso=14 febbraio 2020|dataarchivio=14 febbraio 2020}}</ref>
* Nel film ''[[Giovanni Falcone (film)|Giovanni Falcone]]'' di [[Giuseppe Ferrara]] è presente la sua figura (all'epoca era Ministro di grazia e giustizia); il suo ruolo fu interpretato dall'attore [[Giampiero Bianchi]].
 
== Opere ==
* ''Socialisti a confronto. Saggio sul 40º Congresso del PSI. Con una sintesi degli interventi principali'', Milano, [[SugarCo Edizioni|SugarCo]], 1976.
* ''Progetto spettacolo. Le proposte di riforma del PSI per cinema, musica e teatro'', a cura di, Venezia, [[Marsilio Editori|Marsilio]], 1979.
* ''Il rinnovamento socialista'', Milano, Biblioteca rossa, 1979.
* ''Musica e industria in Italia'', a cura di Claudio Martelli e Carlo Fontana, Milano, Edizioni di Musica Viva, 1981.
* ''Progetto arti visive. Arti visive ed enti locali: le proposte del PSI'', a cura di, Venezia, Marsilio, 1981.
* ''Quella parte di cinema chiamata televisione. Verso l'integrazione del sistema audiovisivo'', a cura di, Milano, [[Guanda]], 1981.
* ''Per una alleanza riformatrice tra il merito e il bisogno'', Roma, PSI, 1982.
* ''Il merito e il bisogno'', Milano, SugarCo, 1987; Milano, [[La nave di Teseo]], 2023.
* ''Ricordati di vivere'', Milano, [[Bompiani]], 2013. ISBN 978-88-452-7418-3.
* ''L'antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione'', Milano, La nave di Teseo, 2020. ISBN 9788834601464.
* ''Vita e persecuzione di Giovanni Falcone'', Milano, La nave di Teseo, 2022. ISBN 978-8834610008.
 
== Note ==
Riga 147 ⟶ 146:
 
== Voci correlate ==
* [[Elezioni politiche in Italia del 1979]], [[Elezioni politiche in Italia del 1987|1987]], [[Elezioni politiche in Italia del 1992|1992]]
* [[Europarlamentari dell'Italia della II legislatura]], [[Europarlamentari dell'Italia della V legislatura|V legislatura]]
* [[Governo Andreotti VI]]
* [[Governo Amato I]]
* [[Legge Martelli]]
* [[Bombe del 1992-1993]]
* [[Mani pulite]]
 
== Altri progetti ==
Riga 159 ⟶ 158:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web
|autore=
|url= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=VIII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg08/framedeputato.asp?Deputato=1d21550
Riga 168 ⟶ 167:
|data=
}}
* {{cita web
|autore=
|url= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d21550
Riga 176 ⟶ 175:
|data=
}}
* {{cita web
|autore=
|url= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=X%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg10/framedeputato.asp?Deputato=1d21550
Riga 209 ⟶ 208:
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|editoria|letteratura|politica|socialismo|televisione|Unione europea}}
{{Portale|Unione europea}}
 
[[Categoria:Conduttori televisivi di Canale 5 degli anni 2000]]
[[Categoria:Conduttori televisivi di Italia 1 degli anni 2000]]