Aviazione Navale: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''Aviazione Navale''' è dal [[1956]] la [[Aviazione di marina|componente aerea]] della [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] italiana, le cui origini risalgono al [[1913]]. Comprende poco più di 4000 uomini e donne e circa cento aeromobili. Gestita dal Comando delle forze aeree ([[COMFORAER]], guidato da un [[contrammiraglio]]), dipende dal [[Comando in capo della squadra navale]].
 
== Storia ==
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[[File:Emblema centenario Aviazione Navale.jpg|thumb|left|Emblema del centenario dell'Aviazione Navale]]
 
In questa fase pionieristica emerse la figura del [[sottotenente di vascello]] [[Mario Calderara]], che nel [[1909]] prese alcune lezioni di volo da [[Wilbur Wright]], in visita in [[Italia]], conseguendo sul campo il brevetto di pilota e ottenendo nel [[1910]] il comando della prima scuola di volo italiana, ubicata all'aeroporto romano di [[Aeroporto di Roma-Centocelle|Centocelle]].<ref>{{Cita web|url=http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/STORIA1.HTM|titolo=Storia dell'Aviazione Navale Italiana|accesso=20 ottobre 2008}}</ref> Altra figura emergente di questa fase pionieristica fu quella del [[tenente di vascello|capitano]] del [[Genio navale]] [[Alessandro Guidoni]], il cui nome è legato anche a una serie di progetti, in particolare modo quello delle «Navi Hangar».
 
Nel giugno del 1913, con un decreto ministeriale, fu costituito ufficialmente il «Servizio Aeronautico della Regia Marina», e il successivo 20 luglio fu nominato [[Capo di stato maggiore della Marina|capo di stato maggiore della Regia Marina]] l'[[ammiraglio]] [[Paolo Thaon di Revel]], sostenitore dell'Aviazione navale, che diede un notevole impulso allo sviluppo e al potenziamento del settore. La Marina commissionò anche la costruzione di una base aerea per idrovolanti, l'[[idroscalo di Orbetello]].
 
Con l'evolversi dello sviluppo, il mezzo aereo fu ritenuto indispensabile per una più completa condotta delle operazioni in mare. Venne quindi a profilarsi l'esigenza di poter disporre di unità navali appositamente attrezzate al fine di usufruire al meglio delle potenzialità dei velivoli e per questo motivo, sin dal [[1912]], furono effettuate anche le prime prove relative alla sistemazione di aerei a bordo di unità navali con idrovolanti di tipo Curtiss, impiegati sulla [[corazzata]] ''[[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]]'', prima nave a imbarcare un [[idrovolante]]. In via sperimentale furono dotati di idrovolanti anche gli [[Incrociatore corazzato|incrociatori corazzati]] [[Amalfi (incrociatore)|''Amalfi'']] e [[San Marco (incrociatore)|''San Marco'']].
 
A seguito delle esperienze fatte, la Regia Marina decise di trasformare l'[[incrociatore protetto]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]'' in [[nave appoggio idrovolanti]], con la rimozione dell'intero armamento principale e la costruzione di ricoveri per alloggiare alcuni idrovolanti del tipo [[Curtiss Model F|Curtiss «Flying Boat»]], da calare in mare per il decollo e recuperare al termine del volo tramite dei verricelli. L'aviorimessa era chiusa ai lati da teloni e poteva ospitare due aerei, mentre gli altri dovevano rimanere sulla piattaforma. La dotazione aerea era completata da un pallone frenato a bordo, mentre non era stato possibile ricavare uno spazio sufficiente per allestire una adeguata officina. L{{'}}''Elba'' entrò in servizio come nave appoggio idrovolanti nel giugno [[1914]].<ref>{{Cita web|url=http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/appendice_uno.HTM|titolo=L'aviazione navale italiana - Idrovolante Curtiss "Flyng Boat"|accesso=3 maggio 2011}}</ref>
 
A queste unità ne fu affiancata un'altra, la nave mercantile ''Quarto'', che fu acquistata della [[Regia Marina]] nel gennaio [[1915]] e ribattezzata ''[[Europa (nave appoggio idrovolanti)|Europa]]''. I lavori di trasformazione di tale unità furono realizzati in pochi mesi all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale di La Spezia]], con la nave che fu consegnata alla Regia Marina in prossimità dello scoppio del primo conflitto mondiale. Al termine dei lavori la nave era in grado di imbarcare quattro idrovolanti di medie dimensioni [[Macchi M.5]].
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* stazione idrovolanti di Pesaro con due Flying Boats Curtiss;
* scuola di aviazione di Taranto con quindici aerei Curtiss;
* [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]'' a Brindisi con due idrovolanti Curtiss.<ref>{{Cita web|http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/aeromobili/Pagine/PrimaGM.aspx|13 luglio 2017}}</ref>
 
La Regia Marina aveva quindi a disposizione una trentina di idrovolanti (ma nessuno di essi era impiegabile con finalità belliche), due dirigibili e disponeva di 12 piloti di prima linea. Nel luglio 1915 fu trasferito alla Marina l'[[idroscalo di Grado]], sull'[[laguna di Grado|omonima laguna]], con la [[253ª Squadriglia]] idrovolanti, che fu la base più vicina al fronte.<ref>[{{cita testo|url=http://www.ilfrontedelcielo.it/files_12/121_134_gorgo.htm|titolo=CAMPI www.ilfrontedelcielo.it]DI AVIAZIONE ITALIANI - GRADO - GORGO (GO)}}</ref>
 
[[File:SIAI S.8.jpg|thumb|Un idrovolante [[SIAI S.8]] della Regia Marina nel 1918]]
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Nell'ottobre del 1918, la Regia Marina disponeva anche di quattro squadriglie con i biplani [[Caproni Ca.44|Ca.44 (Ca.5)]], da 600&nbsp;CV, e i grandi triplani [[Caproni Ca.40|Ca.40 (Ca.4)]] da 1&nbsp;200&nbsp;CV, con un carico bellico di 3&nbsp;000&nbsp;kg, per un peso totale di 6&nbsp;500&nbsp;kg.
 
Durante il conflitto il Servizio Aeronautico perse 121 uomini, ottenendo 405 decorazioni, tra cui due [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglie d'oro al valor militare]],<ref>{{Cita web|url=http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/STORIA3.HTM|titolo=L'aviazione navale - 1° conflitto mondiale|accesso=22 ottobre 2008}}</ref> conferite ai [[tenente di vascello|tenenti di vascello piloti]] [[Giuseppe Garrassini Garbarino]] ed [[Eugenio Casagrande]].<ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/aeromobili/Storia01-02.asp|titolo=Storia dell'aviazione navale italiana - 1° conflitto mondiale|accesso=22 ottobre 2008}}</ref> Ebbe anche degli assi dell'aviazione come il tenente di vascello [[Giuseppe Miraglia (militare)|Giuseppe Miraglia]] e [[Orazio Pierozzi]], Tenente di vascello che operò con gli idrocaccia da Brindisi per il contrasto all'aviazione austro-ungarica sul Mar Adriatico diventando l'ufficiale della marina italiana con il maggior numero di vittorie aeree nel conflitto.
 
Alla fine del conflitto disponeva di ben 25 dirigibili, 550 idrovolanti e 86 aerei da caccia.
 
=== Forza aerea della Marina ===
Il 30 settembre 1920, lo stesso [[Monarca|re]] [[Vittorio Emanuele III]] attribuì ufficialmente al Servizio Aeronautico la denominazione di «Forza Aerea della Regia Marina»<ref>Regio Decreto nº 1438 del 30 settembre 1920</ref> concedendole la [[bandiera di guerra]],<ref>[{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/forze-aeree/Pagine/primaGerraMondiale.aspx www.marina.difesa.it|titolo= ''La prima guerra mondiale'']}}</ref> che fu insignita della [[Valor militare|medaglia d'argento al valor militare]] «per l'intensa attività svolta con onore durante tutto il corso della Prima guerra mondiale».
 
Nel [[1923]] la nave da trasporto delle [[Ferrovie dello Stato|Ferrovie]] ''Città di Messina'', appena varata, fu incorporata nella Regia Marina per fornire supporto logistico agli idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia e agli incrociatori, con compiti di nave officina per l'assistenza e la riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli presso le squadre navali cui fornire supporto. I lavori di trasformazione, effettuati presso il [[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Regio arsenale della Spezia]], iniziarono il 24 gennaio [[1925]] e ribattezzata [[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|nave appoggio idrovolanti ''Giuseppe Miraglia'']] entrò in servizio il 1º novembre [[1927]].
[[File:Ro43Idro.jpg|thumb|Un [[IMAM Ro.37|Ro.43]] in decollo dalla superficie marina]]
Nel [[1923]] fu costituita la [[Regia Aeronautica]] quale terza forza armata, mentre la Forza aerea della Regia Marina mantenne inizialmente la propria autonomia.
 
Dalla seconda metà degli [[anni 1920|anni venti]] la Regia Marina valutò l'opportunità di dotare le sue maggiori unità di velivoli di supporto per permettere il lancio degli aerei con la nave in moto, anche in presenza di onde di altezza tale da non permettere il decollo dalla superficie del mare. Furono installate delle catapulte, che erano delle strutture a traliccio, brandeggiabili o fisse, sulle quali scorreva un carrello di lancio al quale era fissato l'aereo, con il carrello che veniva accelerato mediante l'immissione di aria compressa all'interno di appositi cilindri di espansione. Dopo una serie di prove con vari vari idrovolanti, progettati per uso civile come i [[Macchi M.18]], o i più specifici come i [[Piaggio P.6]] e i [[CANT 25]], negli [[anni 1930|anni trenta]] fu adottato il più moderno idrovolante da [[Aereo da ricognizione|ricognizione marittima]] [[IMAM Ro.43]], biplano biposto a galleggiante centrale in legno, che pur non essendo dotato di brillanti doti marine raggiungeva i 300 [[Chilometro orario|km/h]] e con circa 1&nbsp;000 km di autonomia.<ref>{{cita web |url=http://www.regiamarina.net/arsenals/planes_it/naval_aviation/naval_aviation_it.htm#Specifiche%20Tecniche |titolo=L'aviazione Navale Italiana |accesso=24 ottobre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080324180256/http://www.regiamarina.net/arsenals/planes_it/naval_aviation/naval_aviation_it.htm#Specifiche%20Tecniche |urlmorto=sì }} di Sebastiano Tringali.</ref> Esso divenne la dotazione standard per tutte le maggiori unità della Marina, le cui ali potevano essere ripiegate all'indietro per permettere il ricovero degli aerei sulle navi.
 
=== Assorbimento nella Regia Aeronautica ===
Con legge, nel [[1931]], la Forza Aerea della Regia Marina fu posta alle dipendenze di un generale della Regia Aeronautica, con gli ufficiali piloti della Regia Marina chiamati a svolgere funzioni di Osservatore dall'aeroplano, compito che manterranno anche quando una legge del [[1937]] assegnò definitivamente tutti i velivoli aerei militari alla [[Aviazione Ausiliaria per la Marina]] della Regia Aeronautica.
 
=== Seconda guerra mondiale ===
Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] il Ro.43 era l'unico aereo imbarcato e sulle varie unità della Regia Marina erano pronti all'impiego 42 di questi idrovolanti che si trovarono a ricoprire anche l'improbabile ruolo di [[aereo da caccia|caccia]], assolutamente inadeguato, essendo dotati questi aerei solamente di due mitragliatrici [[Mitragliatrice Breda-SAFAT|Breda-SAFAT da 7,7 mm]], una fissa sul muso e una brandeggiabile in posizione dorsale. Una serie di deficienze strutturali rivelatesi a causa dell'intenso uso costrinsero alla progettazione di una seconda versione migliorata, che portò il numero totale degli esemplari prodotti a 194, ma che restava relegata al ruolo di ricognizione e di osservazione di supporto all'artiglieria navale. Rimanevano molto complesse poi le operazioni di reimbarco a fine missione che dovevano essere eseguite a nave ferma, e compatibilmente alle condizioni meteorologiche, tramite l'imbragatura del velivolo che veniva issato sul ponte con una gru, aumentando così però la vulnerabilità dell'unità navale impegnata all'operazione di recupero, tanto che alla fine si preferì che i velivoli rientrassero in un idroscalo costiero per effettuare successivamente il reimbarco con la nave in porto, consentendo in pratica, per ogni singola navigazione, l'utilizzo di ogni velivolo imbarcato per un'unica missione.
 
Con questi mezzi la copertura aerea si dimostrò inadeguata se posta in contrapposizione a quella della ''[[Mediterranean Fleet]]'' della [[Royal Navy]] che l'11 novembre [[1940]], nella cosiddetta [[notte di Taranto]] con gli aerosiluranti decollati dalla [[portaerei]] ''[[HMS Illustrious (R87)|Illustrious]]'' mise fuori combattimento le [[corazzata|corazzate]] ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]'', ''[[Duilio (nave da battaglia 1937)|Duilio]]'' e ''[[Conte di Cavour (nave da battaglia)|Cavour]]''. Alcuni mesi dopo nel marzo [[1941]], nella [[battaglia di Capo Matapan]], altri aerosiluranti, decollati dalla portaerei ''[[HMS Formidable (R67)|Formidable]]'' danneggiarono la corazzata ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' che riuscì a rientrare a [[Taranto]] e soprattutto causarono indirettamente l'annientamento dell'intera [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#I squadra|I Divisione incrociatori]], attardatasi per prestare soccorso ad alcune unità della stessa divisione danneggiata fu coinvolta in un violento combattimento notturno con la squadra principale britannica, guidata sul posto dalla ricognizione e dal Radar. Affondarono gli [[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] ''[[Zara (incrociatore)|Zara]]'', ''[[Fiume (incrociatore)|Fiume]]'' e ''[[Pola (incrociatore)|Pola]]'' (ovvero tutti gli incrociatori presenti) e i [[cacciatorpediniere]] della scorta ''[[Giosuè Carducci (cacciatorpediniere)|Carducci]]'' e ''[[Vittorio Alfieri (cacciatorpediniere)|Alfieri]]'' (ovvero metà dei cacciatorpediniere presenti), causando la morte di 2023 marinai, di cui 783 del ''Zara'', 813 del ''Pola'', 211 dell{{'}}''Alfieri'' e 169 del ''Carducci''.<ref>{{Cita web|url=http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/STORIA4.HTM|titolo=Storia dell'aviazione navale|accesso=25 ottobre 2008}}</ref>
 
[[File:Portaerei Aquila.jpg|thumb|left|L{{'}}''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'', prima portaerei della marina italiana, mai entrata in servizio per gli eventi bellici qui ripresa in attesa della demolizione]]
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[[File:Reggiane Re.2000 Catapultabile - Vittorio Veneto.jpg|thumb|Un [[Reggiane Re.2000|Re.2000]] Catapultabile mentre decolla dalla catapulta del ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'']]
 
Nell'attesa della trasformazione in portaerei dei due transatlantici, fu deciso di affiancare all'idrovolante Ro 43 un caccia terrestre catapultabile. La scelta cadde sul [[Reggiane Re.2000]], dotato di buona velocità (530&nbsp;km/h) e discreta autonomia, da cui fu sviluppata la versione «Catapultabile», per l'impiego imbarcato sulle unità della Regia Marina. Le prime prove furono effettuate sulla [[nave appoggio idrovolanti]] ''Giuseppe Miraglia'', pilota [[Giulio Reiner]], da una squadriglia appositamente costituita, la ''Squadriglia di Riserva Aerea delle FF. NN. BB.'' (Forze Navali da Battaglia) il cui simbolo era una paperella posta sulla deriva di coda, e alcuni di questi velivoli furono imbarcati sulle corazzate ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'', ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' e ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]''. Nell'aprile 1943 la squadriglia fu sciolta per formare il ''Gruppo di Riserva Aerea delle FF. NN. BB.'', su tre squadriglie. I due prototipi ebbero le MM 471 e 485, mentre gli 8 esemplari di serie le MM dalla 8281 alla 8288<ref>{{Cita web|url=http://www.geocities.com/capecanaveral/launchpad/2569/RE2000RM.html|titolo=Il RE 2000 catapultabile|data=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830153819/http://geocities.com/CapeCanaveral/Launchpad/2569/RE2000RM.html|accesso=21 gennaio 2009|urlmorto=sì}}</ref>. Dopo il [[proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]] sull'[[armistizio di Cassibile]], alcuni Re.2000 ricevettero le insegne dell'[[Aeronautica Cobelligerante Italiana]].
 
All'entrata in vigore dell'armistizio l'8 settembre [[1943]], gli idrovolanti Ro 43 imbarcati erano 19 mentre 20 erano in forza alle Squadriglie Forze Navali, mentre i velivoli [[Reggiane Re.2000#Varianti e sviluppi|Re 2000 «Catapultabile»]] erano 6, di cui due sulla ''Roma'' e uno ciascuno sulla ''Italia'' (ex ''Littorio'') e sulla ''Vittorio Veneto''.
 
La realizzazione delle portaerei ''Aquila'' e ''Sparviero'', avviata nel [[Cantiere navale di Sestri Ponente]] della [[Ansaldo]] e preventivata in 8-9 mesi di lavori, si protrasse sino alla prematura sospensione decisa nel giugno del 1943, con le due unità rispettivamente complete al 90% e al 40%, e la portaerei ''Aquila'' che aveva già effettuato le prime prove statiche dell'apparato motore. Nessuna delle due vide però l'impiego operativo e l{{'}}''Aquila'' fu auto-affondato da sommozzatori dei reparti speciali italiani cobelligeranti per evitare che venisse usata per bloccare l'imboccatura del porto di Genova.
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==== Primi passi ====
[[File:Grumman S2F-I.JPG|thumb|Un [[Grumman S-2 Tracker|Grumman S2F-I]] italiano conservato presso il [[Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle]]]]
Con il ''Mutual Defence Assistance Program'' (MDAP), gli [[Stati Uniti d'America]] cedettero all'Italia materiali provenienti dai loro surplus, tra cui 24 [[bombardiere|bombardieri]] [[Curtiss SB2C Helldiver|Curtiss S2C-5 Helldiver]] equipaggiati con apparecchiature per la lotta antisommergibili. Questi velivoli giunti in Italia nel settembre del [[1950]] furono presi in carico dall'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] e inquadrati nell'86º Gruppo Antisom presso l'[[Aeroporto di Taranto-Grottaglie|aeroporto di Grottaglie]].
 
Nello stesso anno una delegazione della Marina Militare si recò negli Stati Uniti per valutare la possibilità dell'acquisto di una portaerei dai surplus bellici americani, ma gli eccessivi costi di gestione, insostenibili per l'Italia del dopoguerra, costrinsero a rinunciare a questa opportunità. Fu lasciata però aperta la porta alla disponibilità americana di fornire dei mezzi per la ricostituzione di una componente aerea navale da operare presso le basi a terra.
 
Un primo nucleo di allievi piloti e specialisti fu inviato presso le scuole di volo della [[United States Navy]], dove nell'estate del [[1952]] conseguirono i brevetti di volo dopo aver compiuto anche una serie di missioni a bordo delle portaerei americane. Nello stesso tempo la Marina Militare ricevette i primi due aerei ceduti dagli Stati Uniti per la ricostituzione di un'aviazione Navale e anche in questo caso erano due Curtiss S2C-5 Helldiver, sui quali furono apposte le coccarde tricolori italiane con un'ancora e in coda dipinto il simbolo della Marina Militare. I due aerei, denominati ''Gabbiano I'' e ''Gabbiano II'', furono imbarcati sulla portaerei ''[[USS Midway (CV-41)|Midway]]'' diretta verso il [[Mediterraneo]], ma giunti all'[[aeroporto di Napoli-Capodichino]] il 19 dicembre 1952 questi aerei furono presi in carico dall'Aeronautica Militare, in ottemperanza alla Legge del 1937 che assegnava all'Aeronautica Militare tutti i velivoli militari, e inquadrati nell'86º Gruppo [[Anti-Submarine Warfare|A/S]]; inoltre l'Aeronautica non riconobbe i brevetti di pilotaggio e i brevetti delle varie specializzazione dei tecnici conseguiti dal personale della Marina Militare italiana negli Stati Uniti.
 
==== Avvento dell'elicottero ed equipaggi misti ====
Nell'estate del [[1953]] fu eretta a bordo dell'incrociatore ''[[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|Garibaldi]]'' una piattaforma per elicotteri su cui un elicottero [[Bell 47|Bell 47G]] effettuò una serie di prove di appontaggio e decollo. L'esito positivo di queste prove portò a un ordine di tre esemplari all'[[Agusta]] da parte della Marina Militare, passati poi a sette, mentre un primo gruppo di specialisti fu inviato alle scuole dell'Aeronautica Militare per il conseguimento delle relative specializzazioni.
 
Nel [[1956]] fu varata una legge che limitava il monopolio dell'Aeronautica Militare ai soli velivoli ad ala fissa con peso superiore ai 1&nbsp;500&nbsp;kg, consentendo così alla Marina Militare di costituire una propria componente aerea elicotteristica autonoma.
[[File:Agusta bell 47G MMI.jpg|thumb|[[Bell 47|Bell 47G]] della Marina Militare]]
 
Per dirimere i dissensi tra la Marina e l'Aeronautica con la Legge 7 ottobre 1957 n. 968, fu creata l{{'}}''Aviazione Antisommergibile'' che prevedeva l'impiego, presso i Gruppi di volo ASW (Antisom) dell'Aeronautica, di equipaggi misti con personale al 50% della Marina. Gli aerei erano inquadrati organicamente nell'Aeronautica che si assumeva la responsabilità logistica e la manutenzione dei velivoli ma alla Marina veniva attribuito il loro impiego operativo. Con la legge veniva costituito un Ufficio per le attività di coordinamento tra le due Forze Armate per tutte le attività relative all'impiego, all'addestramento e alle funzioni tecnico/logistiche della componente aerea, posto alle dirette dipendenze del [[Capo di Stato Maggiore della Marina Militare]] e retto da un [[generale]] pilota dell'Aeronautica Militare, a capo dell'Ufficio dell'Ispettore dell'Aviazione per la Marina<ref>[{{cita testo|url=http://www.aeronautica.difesa.it/organizzazione/csma/enti_dipendenti/Pagine/Ufficio-Ispettore-dell%27Aviazione-per-la-Marina.aspx |titolo=aviazione.difesa.it]}}</ref>.
 
Agli ''Helldiver'' furono affiancati i bimotori [[Lockheed Ventura|Lockheed PV-2 Harpoon]] e i [[Grumman S-2 Tracker|Grumman S2F-1 Tracker]] anche questi di provenienza americana, dislocati prima presso l'86º Gruppo Autonomo di Napoli Capodichino e successivamente presso il 41º Stormo di base a Catania.
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Con la nascita del ''Iº Gruppo Elicotteri'' nel [[1956]], fu creata ad [[Augusta (Italia)|Augusta]], all'eliporto di Augusta Terrevecchie, la prima base con il nome ''MariEliport''. Il gruppo fu dotato di AB-47 G cui si aggiunsero nel 1958 gli Agusta-Bell AB-47 J, versione migliorata del precedente. Questi elicotteri, non potendo imbarcare contemporaneamente sia gli apparati di ricerca sia di attacco, furono realizzati in due differenti configurazioni, una di ricerca con un apparato [[sonar]] per la scoperta dei sommergibili, e una di attacco armata con un [[siluro]] [[Mk 44 (siluro)|Mk 44]] ad autoguida acustica. A questi velivoli da osservazione, furono affiancati gli elicotteri [[Sikorsky H-34|SH-34 Seabat]], armati di siluri e dotati di sensori antisommergibili che disponevano di un'ampia autonomia e di una [[avionica]] completa con capacità ognitempo che consentiva anche il volo notturno.
 
Questi velivoli aumentarono le dimensioni del reparto che, all'arrivo nel marzo [[1959]], fu costretto a ridislocarsi in una struttura più grande, individuata presso l'[[aeroporto di Catania-Fontanarossa]], condividendolo con l'87º gruppo A/S dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] per 4 anni. A partire dal [[1963]] la nuova stazione aerea fu denominata ''MARISTAELI - Catania'', e nel [[1964]] fu costituito anche il ''IIº Gruppo Elicotteri''. A fianco degli SH 34 G/J entrarono in linea gli [[Bell UH-1 Iroquois|AB 204 AS]], elicotteri medi che a differenza degli ''SH 34 G/J'', viste le minori dimensioni, potevano anche operare a bordo delle unità navali minori. Questi velivoli a turbina, dotati di un sistema automatico di controllo del volo, furono equipaggiati di [[sonar]] a immersione per la scoperta di sommergibili nemici abbinabile a uno o due siluri ASW leggeri [[Mk 44]]. Furono installati anche un radar ARI 5955 e un paio di missili [[Aerospatiale SS.12/AS.12|AS 12]], che consentivano anche di svolgere missioni di attacco verso unità nemiche di superficie, in particolare contro la minaccia delle motovedette lanciamissili, fortemente armate ma quando individuate con scarse capacità di autodifesa. Questi elicotteri nella lotta antisommergibile non si dimostrarono del tutto adatti, in quanto il motore a turbina francese Gnome H-1200 si dimostrò poco potente e i sotto-sistemi, molto pesanti, riducevano le prestazioni. Gli ''AB 204 AS'' andarono a sostituire progressivamente gli ''AB 47'' che furono ceduti ai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]].
 
Il 31 ottobre [[1964]] una tromba d'aria sull'[[aeroporto di Catania-Fontanarossa]] causò la distruzione di buona parte della flotta di velivoli, delle strutture e attrezzature tecniche e logistiche e il reparto fu trasferito in nuove strutture ricostruite a sud dell'aeroporto e intitolate al [[sottotenente di vascello]] [[Mario Calderara]], il primo pilota italiano.
 
[[File:Elicottero Agusta A106 (1972).jpg|thumb|Un [[Agusta A106|A106]] con i contrassegni del 5º Gruppo della Marina Militare]]
 
Nel [[1968]] a Catania-Fontanarossa viene costituito il ''3º Gruppo elicotteri'', mentre nello stesso anno a [[Luni]], nei pressi di [[La Spezia]], fu inaugurata la Stazione Elicotteri M.M. «MARISTAELI - Luni», con compiti di supporto tecnico degli elicotteri imbarcati sulle unità della [[Flotta della Marina Militare#I Divisione navale|I Divisione navale]] di [[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|La Spezia]].
 
Il 21 ottobre [[1969]] in occasione dell'arrivo a Catania dei più moderni [[Sikorsky S-61|SH-3D Sea King]], due elicotteri AB-47J furono trasferiti presso la base della Marina di [[MARISTAELI Luni|Luni - Sarzana]] in [[provincia della Spezia|provincia di La Spezia]], che costituirono il primo nucleo del «5º Gruppo Elicotteri», costituitosi ufficialmente il 1º novembre successivo. Con l'arrivo dei Seabat, non più validi per l'impiego come mezzi antisommergibili, il Gruppo iniziò un periodo di collaborazione con il [[Comando subacquei ed incursori|COMSUBIN]] e con il [[Battaglione San Marco]] e con la rimozione degli apparati antisommergibile ormai obsoleti, i Seabat furono trasformati in elicotteri da trasporto per gli incursori del COMSUBIN e per gli uomini del San Marco, per i quali fu modificata agli inizi del [[1971]] la poppa dell{{'}}''[[USS St. George (AV-16)|Bafile]]'' per imbarcarne stabilmente almeno due di questi elicotteri che operarono fino al 30 giugno [[1979]], data della radiazione definitiva degli ultimi tre velivoli in servizio.
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Nel gennaio [[1971]], per problemi di sovraffollamento, il I Gruppo fu trasferito da ''MARISTAELI - Catania'' presso la base di [[Luni]]-[[Sarzana]], dove ha la sua sede attuale, con i moderni [[AgustaWestland EH-101]].<ref>{{Cita web|url=http://www.paginedidifesa.it/2006/pdd_061119.html|titolo=Luni, celebrato il cinquantennale dell'Aviazione navale italiana|accesso=13 aprile 2008|editore=Pagine di Difesa|data=10 novembre 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141102003448/http://www.paginedidifesa.it/2006/pdd_061119.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/aeromobili/Storia02-03.asp|titolo=MARISTAELI - Fontanarossa (CT)|accesso=13 aprile 2008|editore=sito web della Marina Militare}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/aeromobili/Storia02-02.asp|titolo=MARISTAELI - Luni (SP)|accesso=13 aprile 2008|editore=sito web della Marina Militare}}</ref>
 
Per quanto riguarda la componente aerea antisommergibile ad ala fissa, i Grumman S2F-1 Tracker americani furono sostituiti da 18 nuovi velivoli [[Breguet BR.1150 Atlantic]] di fabbricazione francese, il primo dei quali giunse in Italia nel [[1972]], dislocati presso il 41º Stormo a [[Naval Air Station Sigonella|Sigonella]] e presso il 30º Stormo di [[Elmas]]. Dal 2002 l'unico Stormo Antisom è il 41°, che attualmente, dismessi gli Atlantic ormai dal 2017, dispone di quattro [[ATR 72MP|P-72 A Surveyor]] che però, almeno per ora, non hanno piena capacità di [[lotta antisommergibile]].
 
==== Componente imbarcata ====
Oltre alla componente aerea basata a terra, la Marina Militare cominciò a sviluppare una componente imbarcata. L'esito positivo delle prove di appontaggio di un AB 47G sul ''Garibaldi'', effettuate nell'estate del [[1953]], spinse la Marina Militare a dotarsi di unità navali polivalenti equipaggiate di elicotteri antisommergibile e dotate delle relative attrezzature quali ponte di volo e [[hangar]] del tipo fisso o telescopico. La necessità di questo tipo di unità con elicotteri antisommergibile che consentivano di estenderne il raggio di azione delle navi su cui gli elicotteri erano imbarcati, derivava anche dalla percezione della minaccia sempre più concreta rappresentata dalla flotta subacquea sovietica, i cui battelli avevano iniziato proprio in quegli anni a fare la loro comparsa nel Mediterraneo operando dalla base [[Albania|albanese]] di [[Valona]], avviando lo sviluppo di una nuova categoria di unità navale, di cui l'Italia precorse i tempi, con la costruzione delle [[Fregata (nave)|fregate]] [[Classe Carlo Bergamini|classe ''Bergamini'']], le prime unità portaelicotteri al mondo, entrate in servizio agli inizi degli [[anni 1960|anni sessanta]] e degli [[incrociatore|incrociatori]] classe ''[[Classe Andrea Doria (incrociatore)|Doria]]'', le cui sistemazioni elicotteristiche divennero di fatto uno standard per tutte le costruzioni successive.
 
[[File:F596 Rizzo.jpg|thumb|left|Le fregate [[Classe Carlo Bergamini|''Rizzo'' e ''Bergamini''.]] Le navi di questa classe sono state le prime unità elicotteristiche al mondo]]
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Sulla base dei due ''Doria'' fu sviluppato il ''[[Vittorio Veneto (550)|Vittorio Veneto]]'', [[incrociatore missilistico|incrociatore lanciamissili]] [[portaelicotteri]] entrato in servizio nel [[1969]], sul quale potevano operare ben sei elicotteri [[Sikorsky S-61|SH-3D Sea King]]<ref name="marina.difesa.it"/>.
 
Nel [[1970]] sugli ''[[Classe Impavido (cacciatorpediniere)|Impavido]]'', prime unità missilistiche entrate in servizio nella Marina Militare, fu avviata la sperimentazione dell'[[Agusta A106]], ma le difficoltà all'impiego notturno e la scarsa autonomia del velivolo portarono nel luglio [[1972]] all'abbandono del progetto.
 
Nello stesso periodo entrarono in servizio le unità della [[Classe Audace (cacciatorpediniere)|Classe ''Audace'']], sui quali operavano due elicotteri antisommergibili, che inizialmente erano gli ''AB 204'' e sui quali fu sviluppata la successiva ''[[Classe Luigi Durand de la Penne (cacciatorpediniere)|Durand de la Penne]]''<ref name = "ReferenceA">http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra14.asp dal sito della Marina Militare Italiana, gli anni ottanta.</ref>.
 
Nel [[1976]] iniziarono le consegne degli [[Agusta-Bell AB 212|Agusta-Bell AB 212ASW]] che andavano progressivamente a sostituire gli AB 204 ASW che furono ceduti al [[Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco]] e nello stesso anno all'aeroporto di Grottaglie presso [[Taranto]], fu costituito il ''4º Gruppo elicotteri''. Nella stessa sede, nel [[1979]], fu costituita «MARISTAELI - Grottaglie», per fornire il supporto tecnico ai velivoli imbarcati sulle unità della [[Flotta della Marina Militare#II Divisione navale|II Divisione navale]] di base a [[Arsenale Militare Marittimo di Taranto|Taranto]]<ref name="ReferenceA"/>.
 
==== Componente ad ala fissa ====
 
Sul finire degli [[anni 1970|anni settanta]] il ruolo dell'aviazione navale italiana entrò in una fase più matura ed ebbe un ulteriore forte impulso nel [[1978]], anno di impostazione della [[portaerei]] ''[[Giuseppe Garibaldi (551)|Garibaldi]]''. La nave, definita all'epoca [[portaelicotteri|incrociatore portaelicotteri]], era dotata di ponte di volo continuo (incrociatore tuttoponte) e quindi aveva tutte le potenzialità per diventare una portaerei leggera. Entrato in servizio il 30 settembre [[1985]], a causa della legislazione vigente all'epoca, il ''Garibaldi'' non ebbe alcuna dotazione di aerei. Infatti, una legge del [[1931]] aveva assegnato all'allora [[Regia Aeronautica]] la gestione di tutti i velivoli ad ala fissa italiani e il divieto era rimasto valido anche nell'ordinamento delle forze armate repubblicane.<ref name="Zuccotti">{{Cita web|autore=Saverio Zuccotti|url=http://www.paginedidifesa.it/2004/zuccotti_040208.html|titolo=La Marina militare italiana e le sue portaerei|accesso=16 aprile 2008|editore=www.paginedidifesa.it|data=8 febbraio [[2004]]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080416182517/http://www.paginedidifesa.it/2004/zuccotti_040208.html}}</ref>
 
[[File:Giuseppe Garibaldi (551) underway in the Atlantic Ocean.jpg|thumb|left|L'incrociatore portaeromobili ''[[Giuseppe Garibaldi (C 551)|Garibaldi]]'', prima unità per mezzi ad ala fissa dell'Aviazione Navale]]
 
Il 20 dicembre 1984, mentre il ''Garibaldi'' era ancora in allestimento nel [[Cantiere navale di Monfalcone|cantiere di Monfalcone]], fu presentato, anche su sollecitazione da parte dell'allora [[capo di stato maggiore della Marina]] [[Vittorio Marulli]], il [[disegno di legge]] n. 1083 con cui veniva richiesta l'istituzione dell'Aviazione Navale della Marina. La proposta, firmata da 19 senatori, fu presentata all'allora presidente del Senato [[Francesco Cossiga]], e aveva come primo firmatario il senatore [[Democrazia Cristiana|democristiano]], nonché ammiraglio in congedo [[Severino Fallucchi]]. Il 26 gennaio [[1989]] fu approvata la proposta di legge 2645, come legge 36, e la Marina fu autorizzata a dotarsi di velivoli ad ala fissa.<ref name="Zuccotti"/>
[[File:Marina Militare AV-8B Harrier II.jpg|thumb|Un Sea Harrier decolla dal ponte di volo del Cavour]]
Dopo una valutazione tra il [[BAE Sea Harrier|Sea Harrier]] britannico e il [[McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II|AV-8B Harrier II Plus]] americano, la scelta italiana ricadde su quest'ultimo.<ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra14.asp|titolo=La Marina Militare alla fine degli anni '80|accesso=16 aprile 2008|editore=sito web Marina Militare}}</ref>
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=== Comando forze aeree ===
 
L'Aviazione Navale dipende dal [[COMFORAER]], il ''Comando forze aeree'' con sede a [[Roma]], da cui dipendono la Sezione Aerea di [[Aeroporto di Pratica di Mare|Pratica di Mare]] con tre velivoli [[Piaggio P180 Avanti|PD-180]], e le tre stazioni aeree di MARISTAELI - Catania, MARISTAELI - Luni e MARISTAER - Grottaglie.<ref name="COMFORAER Comando delle Forze Aeree">[{{cita testo|url=http://www.marina.difesa.it/squadranavale/comandidipendenti/comforaer.asp |titolo=COMFORAER Comando delle Forze Aeree].}}</ref>
 
==== MARISTAELI - Catania ====
 
''[[MARISTAELI Catania|MARISTAELI - Catania]]'' è considerata la «culla» dell<nowiki>'</nowiki>Aviazione Navale Italiana, in quanto vi si tengono tutti i corsi per gli specialisti tecnici, ufficiali e sottufficiali, e per gli operatori di volo ed è pertanto un passaggio obbligato per tutto il personale della specialità. ''MARISTAELI - Catania'' nacque con il trasferimento dei velivoli del ''Iº Gruppo Elicotteri'' da Augusta a [[Catania]], in un hangar messo a disposizione dall'Aeronautica Militare presso l'[[aeroporto di Catania-Fontanarossa]]<ref name = MaristaeliCT>{{Cita web | url=http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/comandienti/basiaeree/Pagine/Catania.aspx |titolo= Maristaeli Catania - Fontanarossa sul sito della Marina Militare | accesso=10 dicembre 2011}}</ref> e nel [[1964]] fu anche costituito il ''II Gruppo'' elicotteri. L'area dalla quale decollavano i grossi ''Seabat'' era detta ''Pentagono'' per la sua forma geometrica<ref name = MaristaeliCT/>.
 
La tromba d'aria che il 31 dicembre [[1964]] distrusse gran parte della struttura, compresi i magazzini materiali il cui contenuto fu sparso per l'area aeroportuale, falcidiò anche la linea di volo dei ''Seabat''; infatti per un cortocircuito prodottosi all'interno della struttura, sette dei dieci velivoli in dotazione, visto che l'undicesimo (4-03 con seriale 80237) era andato perso in un incidente di volo, furono ridotti in polvere di [[magnesio]]<ref name = MaristaeliCT/><ref>il magnesio è un metallo con ottime caratteristiche meccaniche in rapporto al peso, ma altamente combustibile, tanto che veniva usato in passato per i flash usa e getta delle macchine fotografiche.</ref>, e uno fu talmente danneggiato che fu praticamente ricostruito in Belgio dalla SABCA; i due superstiti si salvarono solo perché al momento dell'evento erano imbarcati<ref name = MaristaeliCT/> sul ''[[Andrea Doria (553)|Doria]]''; per rimpiazzarli furono immediatamente donati dagli Stati Uniti tre esemplari di SH-34G ritirati direttamente dal ponte di volo della portaerei ''[[USS Saratoga (CV-60)|Saratoga]]'' all'ancora nel [[Golfo di Napoli]] chiamati «Calmieri» dagli equipaggi<ref name = MaristaeliCT/> per le loro condizioni di volo particolarmente usurate,<ref>[{{cita testo|url=http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/comandienti/basiaeree/Pagine/Catania.aspx |titolo=Maristaeli Catania - Fontanarossa].}}</ref> che rimasero in servizio per poco tempo in quanto non considerati allo stesso standard degli altri esemplari e perché provati da un'attività molto intensa con la Marina degli Stati Uniti e furono affiancati e in seguito sostituiti da altri sei elicotteri SH-34J nuovi di fabbrica codificati da 4-09 a 4-14, che gli Stati Uniti cedettero, per colmare le perdite, tra il 1964 e il [[1967]];<ref>[{{cita testo|url=http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/aeromobili/Pagine/dopogm.aspx |titolo=L'Aviazione navale italiana nel dopoguerra].}}</ref> su queste basi avvenne il trasferimento in tempi record in nuove strutture ricostruite a sud dell'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa#Altri operatori basati sullo scalo|aeroporto]] e consegnate alla Marina Militare nel dicembre [[1967]]; in concomitanza con il trasferimento dei due gruppi nella nuova struttura, che avvenne qualche giorno prima di [[Natale]]<ref name = MaristaeliCT/>, nel [[1968]] fu costituito anche il ''3º Gruppo elicotteri''.
 
Nel [[1971]] per problemi di sovraffollamento, il I Gruppo fu trasferito da ''MARISTAELI - Catania'' presso la base di [[Luni]]-[[Sarzana]], e da allora ''MARISTAELI - Catania'' è rimasta la base operativa del 2º e del 3º Gruppo.
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==== MARISTAELI - Luni ====
 
''[[MARISTAELI Luni|MARISTAELI - Luni]]'' nasce il 1º settembre [[1967]] quando, presso un'installazione dell'Aeronautica Militare in disuso, il piccolo [[aeroporto di Sarzana-Luni]] a circa dieci km dalla base didella [[La Spezia|Spezia]], fu oggetto di importanti lavori per la costruzione d'un eliporto con l'utilizzo dei fondi [[NATO]].
 
[[File:SH-3D MMI.jpg|thumb|left|Un SH3-D della Marina Militare sul ponte di volo della portaerei ''Cavour'']]
 
Presso la nuova struttura, consegnata alla Marina Militare il 1º novembre [[1968]] fu costituito il Comando della Stazione Elicotteri M.M. di Luni e nel novembre 1969 il 5º Gruppo elicotteri. All'inizio del 1971 presso la nuova struttura fu anche trasferito da Catania il ''1º Gruppo elicotteri'' per missioni [[Anti-Submarine Warfare|ASW]]/[[ASuW]] e CSAR. Sulla pista possono operare anche velivoli [[V/STOL]] e nella struttura trova posto anche una base aeromobili della [[Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera|Guardia Costiera]]. Dal 1996 la base è sede anche del Gruppo di Lavoro EH101, dal 2006 denominato "Centro sperimentale aeromarittimo", a cui spetta la valutazione operativa degli elicotteri e dei sistemi relativi allo specifico impiego marittimo.
 
A Luni è stato realizzato l'«[[Helo Dunker]]» per l'addestramento degli equipaggi degli elicotteri all'ammaraggio forzato e al successivo abbandono del mezzo inabissatosi; la struttura è una delle poche in Europa ed è utilizzata in modo interforze nonché da vari operatori NATO<ref>{{Cita web | url=http://theaviationist.com/tag/helo-dunker/ |titolo= Sarzana Luni airport ''May 19, 2010'' su The Aviationist|accesso= 21 ottobre 2012 }}</ref>. A differenza del [[Dilbert Dunker]] di Catania che è essenzialmente impiegato per velivoli ad ala fissa, l'Helo Dunker è utilizzato per l'addestramento di piloti elicotteristi. La struttura, realizzata con fondi interforze, riproduce da un lato la cabina di un AB 212 e dall'altro quella di un SH-3D ed è sospesa su una piscina in cui viene immersa simulando l'ammaraggio forzato di un elicottero.
 
Il Comando di MARISTAELI - Luni coordina l'attività dei due Gruppi della base e si occupa dell'efficienza delle infrastrutture aeroportuali e del magazzino che rifornisce sia i gruppi di volo della base sia i velivoli delle unità imbarcate presso la base di La Spezia.
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Il ''5º Gruppo elicotteri'' ha il compito di preparare gli elicotteri da destinare alle unità di superficie della base di La Spezia. Inoltre alcuni elicotteri vengono utilizzati in missioni antincendio e in missioni [[Ricerca e salvataggio|SAR]].
 
Il 15 giugno [[2011]] al ''5º Gruppo elicotteri'' è stato consegnato il primo esemplare di [[NH-90|NH-90 NFH]] (matricola ditta HITN-04, Matricola Militare 3-04)<ref>[{{cita testo|url=http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/notizie/Pagine/20110624_nh90.aspx |titolo=La Marina Militare riceve il primo elicottero NH90].}}</ref> elicottero destinato a rinnovare profondamente le flotte europee ad ala rotante e che si appresta a divenire il velivolo tattico standard dei Paesi NATO del vecchio continente. Il nuovo elicottero dovrà inizialmente affiancare e successivamente sostituire il glorioso AB212 ASW, per anni pilastro portante dell'Aviazione Navale Italiana.
 
==== MARISTAER - Grottaglie ====
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[[File:Italian TAV-8B Harrier II.jpg|thumb|left|Un TAV-8B ''Harrier Plus'' biposto in decollo dal ponte della portaerei ''Garibaldi'']]
 
Il GRUPAER, il ''Gruppo Aeromobili Imbarcati'', è la componente aerotattica multiruolo nazionale della Marina Militare con sede nella stazione aeromobili di Grottaglie. È nato ufficialmente nel febbraio [[1991]] in previsione della consegna dei primi Harrier II. La consegna ai piloti e tecnici della Marina Militare dei primi due velivoli, due TAV-8B bi-posto in versione da addestramento, avvenne il 7 giugno 1991 presso la base dei ''[[United States Marine Corps|marine]]'' a Cherry Point nella [[Carolina del Nord]].
 
La cerimonia ufficiale di consegna dei velivoli alla Marina Militare avvenne il successivo 23 agosto a bordo del ''Garibaldi'' ormeggiato nella base [[United States Navy|americana]] di [[Norfolk (Virginia)|Norfolk]] in [[Virginia]]. Il Gruppo fece rientro in Italia il successivo 24 settembre con i velivoli che raggiunsero la base aerea di Grottaglie.
 
Nella primavera del [[1994]] il ''Garibaldi'' fece ritorno negli Stati Uniti per ricevere i primi tre [[McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II|AV-8B]]<ref>{{Cita web|url=http://stampa.aeronautica.difesa.it/springflag_download/sf07_file/Page4215.htm|titolo=Gruppo Aerei Imbarcati|accesso=12-12-2008}}</ref> in versione monoposto. Il resto dei velivoli verrà costruito in Italia su licenza dalla [[Alenia Aeronautica|Alenia]] (confluita poi in [[Finmeccanica]]) con la linea di volo composta in totale da 18 velivoli, completata nel novembre [[1997]].
 
Il Gruppo Aereo Imbarcato del ''Garibaldi'' tra l'11 gennaio e il 23 marzo [[1995]] ha avuto il suo primo impegno operativo reale con la partecipazione alla [[missione Ibis III]] in [[Somalia]] per il ritiro del contingente di pace delle [[Nazioni Unite]], con gli Harrier II del GrupAer che hanno svolto numerose missioni di ricognizione e supporto ai ''[[United States Marine Corps|marine]]'' statunitensi e al [[Reggimento San Marco]]. Il GrupAer ha ricevuto la Bandiera di combattimento il 28 giugno [[1996]] donata dal gruppo [[ANMI]] di [[Andria]].
 
[[File:Italian aircraft carrier Giuseppe Garibaldi (CVH 551) and French aircraft carrier Charles de Gaulle (R 91).jpg|thumb|Il ''Garibaldi'' (in primo piano) durante l'[[operazione Active Endeavour]] nel febbraio [[2002]]]]
 
Da marzo a giugno del [[1997]] il GrupAer ha partecipato all'Operazione «Alba NEO» («Albania Non Combat Evacuation Operation») con velivoli armati che giornalmente decollavano dalla base di [[Grottaglie]], che è un aeroporto civile e con cui l'ente militare condivide l'uso della pista di volo. Nel [[1999]] con la [[guerra del Kosovo]] e l'impegno dell'Italia nell'[[Operazione Allied Force#La partecipazione italiana|Allied Force]] i [[aereo da caccia|caccia]] [[McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II|AV-8B II+ Harrier]] del GrupAer imbarcati a bordo del ''Garibaldi'', hanno svolto, a partire dal 13 maggio 1999, 30 sortite per 63 ore di volo, impiegando [[Bomba (aeronautica)|bombe]] [[Mk 82]] e [[GBU-16]] e missili [[AGM-65 Maverick]].
 
In seguito agli [[attentati dell'11 settembre 2001]] e la [[guerra al terrorismo]] proclamata dal [[Presidente degli Stati Uniti]] [[George W. Bush|Bush]], con la partecipazione dell'Italia all'[[operazione Active Endeavour]] il GrupAer imbarcato a bordo del ''Garibaldi'' ha operato in [[Oceano Indiano]] dal 3 dicembre [[2001]] al successivo 1º marzo [[2002]] e nel corso della missione gli [[Harrier AV-8B|AV-8B]] del GrupAer hanno effettuato 288 missioni per complessive 860 ore di volo e i quasi 1500 componenti degli equipaggi delle unità navali e del gruppo aereo che hanno partecipato alla missione hanno svolto compiti di controllo, intercettazione/interdizione in mare e di supporto aereo e interdizione aerea in territorio [[Afghanistan|afgano]].
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[[File:2june2006 246.jpg|thumb|Equipaggi dell'Aviazione navale alla sfilata della festa della Repubblica]]
 
L'[[aeroporto di Pratica di Mare]] è sede dal [[2001]] del ''SEZAER'', la sezione aerea per le esigenze di trasporto logistico della Marina Militare, con tre velivoli [[Piaggio P180 Avanti|PD-180]],<ref name="COMFORAER Comando delle Forze Aeree"/> che svolgono un ruolo importante anche in missioni di sorveglianza marittima grazie al [[Forward looking infrared|sistema FLIR]] di cui questi aerei sono equipaggiati.
 
Inoltre dalla [[base aerea di Sigonella]] opera l'88º Gruppo Antisom del [[41º Stormo]], con equipaggi misti di [[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] e Marina Militare. Lo stesso gruppo di volo è posto alle dipendenze operative della Marina.<ref>{{Cita news|url=http://www.aeronautica.difesa.it/mezzi/mlinea/Pagine/Br1150Atlantic.aspx|titolo=P-1150A Atlantic|accesso=28 novembre 2016}}</ref> Compiti dell’unità sono la ricerca antisommergibile, il pattugliamento marittimo, la ricognizione fotografica ed elettronica e la ricerca e il soccorso. Utilizza dal 2016 i [[ATR 72MP|P-72 A Surveyor]] dopo aver utilizzato proficuamente gli [[Breguet Br 1150 Atlantic|Atlantic]] fino al 2017.
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=== Reclutamento e formazione ===
*''Piloti''. L'aviatore di marina del Corpo degli ufficiali di vascello ([[Corpo di stato maggiore della Marina Militare|stato maggiore]]) viene scelto tra gli allievi dell'ultimo anno dell'Accademia navale. Deve superare l'idoneità psicofisica al volo negli Istituti di medicina aerospaziale dell’Aeronautica Militare. Questi frequenta poi un corso di preparazione al volo (corso pre-flight) in accademia navale (cinque mesi) e le scuole di volo della [[United States Naval Aviation]]ː la ''Naval Air Station'' di [[Pensacola]] in Florida, e successivamente la NAS di [[Whiting Field]] (Florida) con il corso primario di sei mesi su aereo T-6B Texan II. Un'aliquota è destinata tramite concorso agli allievi ufficiali piloti di complemento.<ref>http://www.marina.difesa.it/entra-in-marina/carriere/Pagine/Pilotiespecialistidivolo.aspx</ref>
**''Aviogetti''. I piloti selezionati per i velivoli ad ala fissa, vanno quindi alla NAS [[Meridian (Mississippi)]] dove proseguono il loro addestramento su aviogetti [[McDonnell Douglas-BAe T-45 Goshawk|T-45 Goshawk]] per il decollo e appontaggio su portaerei, conseguendo il [[brevetto]] di pilota militare della Marina statunitense. Infine vanno allo Squadrone aereo dei Marines a [[Cherry Point]] (Carolina) per volare sull'Harrier AV-8.
** ''Elicotteri''. I piloti destinati all'ala rotante proseguono alla NAS di Whiting Field per 4 settimane, per poi trasferirsi alla NAS Corpus Christi (Texas), dove, in circa 6 mesi, ricevono le ''Wings of Gold'' (ali d’oro) statunitensi, volando sul Beech Craft T-44. Infine tornano a Whiting Field dove impiegano circa sei/sette mesi per completare l'addestramento sull'elicottero TH-57B e TH-57C.
[[File:040422-N-5821W-005.jpg|thumb|Un operatore di volo sul ponte della nave [[Classe Etna (nave da rifornimento)|Etna]]]]
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|Tipo
|Versione<br />(denominazione locale)
|In servizio<br />(20222025)<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale">"Marina Militare e Aviazione Navale" - "[[Rivista italiana difesa]]" N. 2 - 02/[[2025]] pp. 44-53</ref><ref name = World-Air-Force>{{cita web|url=https://www.flightglobal.com/reportsdefence/20232025-world-air-forces-directory/151088160846.article|titolo=World Air Force 20232025 |sito=Flightglobal.com |formato=pdf|p=21|lingua=en |accesso=123 gennaiodicembre 20232024}}</ref>
|Note
|Immagine
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| [[V/STOL|Caccia multiruolo a decollo verticale]]<hr/>[[aereo da addestramento|conversione operativa]]
| AV-8B+<hr/>TAV-8B
| 1412<ref name = World-Air-Force/><ref name="HARRIER DELLA MARINA MILITARE PERDE POTENZA DURANTE IL DECOLLO"/><hr>1<ref name = World-Air-Force/>
| Originariamente 18 (16 AV-8B Plus + 2 TAV-8B), 2 AV-8B+ persi, uno a marzo 2002 e uno ad aprile 2010.<ref name="HARRIER DELLA MARINA MILITARE PERDE POTENZA DURANTE IL DECOLLO">[{{cita web|url=https://www.blogbeforeflight.it/2018/03/harrier-marina-militare-incidente-grottaglie.html?m=1/ |titolo="HARRIER DELLA MARINA MILITARE PERDE POTENZA DURANTE IL DECOLLO"], su blogbeforeflight.it, |accesso=3 marzo 2018, URL consultato il 3 gennaio 2018.}}</ref>
| [[File:Italian TAV-8B Harrier II.jpg|150px|center]]
|- style="background:#efefef; color:black"
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| [[V/STOL|Caccia multiruolo a decollo verticale]]
| F-35B
| 610<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/><ref>"Inizia la produzione di altri 18 F-35 Lightning II destinati all'Italia" - "[[Aeronautica & Difesa]]" N. 432 - 10/[[2022]] pag. 21. [{{cita testo|url=https://www.aviation-report.com/italia-firma-altro-contratto-per-acquisto-ulteriori-18-velivoli-quinta-generazione-f35/amp/ |titolo="L’ITALIA FIRMA UN ALTRO CONTRATTO PER L’ACQUISTO DI ULTERIORI 18 VELIVOLI DI QUINTA GENERAZIONE F-35"]}}, su aviation-report.com, 13 agosto 2022, URL consultato il 27 agosto 2022. [{{cita testo|url=http://www.difesaonline.it/news-forze-armate/mare/il-secondo-velivolo-f35b-della-marina-militare-vola-negli-usa/ |titolo="IL SECONDO VELIVOLO F35B DELLA MARINA MILITARE VOLA NEGLI USA"]|postscript=nessuno}}, su difesaonline.it, 5 luglio 2019, URL consultato il 8 luglio 2019. "Alla Marina Militare il primo F-35B STOVL" - "[[Rivista italiana difesa]]" N. 3 - 03/[[2018]] pag. 9. "Il primo F-35B italiano consegnato alla Marina Militare" - "[[Aeronautica & Difesa]]" N. 377 - 03/[[2018]] pp. 22-23</ref><ref name="ReferenceH"/><ref>{{Cita web|url=https://www.instagram.com/p/DJTtxcrKdJ9/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==|titolo=Instagram|accesso=6 maggio 2025}}</ref>
| Con l'ultimo ordine comunicato nel DPP 2024/26, salgono a 20 gli F-35B in ordine per la Marina Militare (altri 20 F-35B sono stati ordinati per l’Aeronautica Militare), il primo esemplare consegnato alla Marina il 25 gennaio 2018.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name="ReferenceH">[{{cita testo|url=http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2111.html/ |titolo="LA MARINA MILITARE RICEVE IL PRIMO F-35B"] {{Webarchive|urlpostscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180125193529/http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2111.html/ |date=25 gennaio 2018 }}, su portaledifesa.it, 25 gennaio 2018, URL consultato il 25 gennaio 2018. [{{cita testo|url=https://www.fromtheskies.it/consegnato-primo-f-35b-alla-marina-militare/#jp-carousel-12784/ |titolo="CONSEGNATO IL PRIMO F-35B ALLA MARINA MILITARE"]|postscript=nessuno}}, su fromtheskies.it, 25 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018. [{{cita testo|url=https://www.airpressonline.it/29469/f35b-difesa-consegna-velivolo-cameri/ |titolo="F-35, CONSEGNATO ALLA DIFESA IL PRIMO VELIVOLO A DECOLLO CORTO"]|postscript=nessuno}}, su airpressonline.it, 25 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018. [{{cita testo|url=https://www.aviation-report.com/consegnato-alla-marina-militare-italiana-primo-f-35b-realizzato-cameri/ |titolo="CONSEGNATO ALLA MARINA MILITARE IL PRIMO F-35B"]|postscript=nessuno}}, su aviation-report.com, 25 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018. [{{cita testo|url=http://www.analisidifesa.it/2018/01/consegnato-il-primo-f-35b-alla-marina-militare-italiana/ |titolo="CONSEGNATO IL PRIMO F-35B ALLA MARINA MILITARE ITALIANA"]|postscript=nessuno}}, su analisidifesa.it, 26 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018. [{{cita testo|url=http://www.difesaonline.it/industria/il-primo-f-35b-realizzato-italia-è-stato-consegnato-al-ministero-della-difesa-italiano/ |titolo="IL PRIMO F-35B REALIZZATO IN ITALIA È STATO CONSEGNATO AL MINISTERO DELLA DIFESA ITALIANO"]|postscript=nessuno}}, su difesaonline.it, 26 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018. [{{cita testo|url=https://www.airpressonline.it/29601/f35-consegna-wilhelm-lockheed-martin/ |titolo="ITALIA? ECCELLENZA GLOBALE DELL’AERONAUTICA. PAROLA DI WILHELM (LOCKHEED MARTIN)"]|postscript=nessuno}}, su airpressonline.it, 27 gennaio 2018, URL consultato il 27 gennaio 2018.</ref>. L'ultimo ordine è stato comunicato nel DPP 2024/26.
| [[File:Il primo F-35B della Marina Militare in volo.jpg|150px|center]]
|-
Riga 485:
| [[Aereo da trasporto|aereo da trasporto leggero]]
| P.180AM
| 3<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/>
| I 3 P.180AM in servizio saranno sostituti da 3 nuovi P-180EVO Plus.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/>
| [[File:Italian Navy, MM62211, Piaggio P-180AM Avanti (28213786770).jpg|150px|center]]
|-
!colspan="7"|Elicotteri
|- style="background:#efefef; color:black"
|-
| [[AgustaWestland AW101]]
| [[Agusta-Bell AB 212 ASW|Agusta AB-212]]
| {{ITA}}
| [[Anti Submarine Warfare]]<hr/>[[Reparto Eliassalto|Eliassalto]]<hr/>[[AntiAirborne SubmarineEarly WarfareWarning|HEW]]
| ABSH-212101A<hr/>ABMH-212101A<hr/>AW-101 ASWHEW
| 10<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/><hr/>8<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/><hr/>4<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/>
| 26<ref name = World-Air-Force/>
| 22 esemplari consegnati.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/> I quattro AW-101HEW destinati all'allarme radar avanzato e al comando e controllo in volo, vista l'obsolescenza degli apparati di bordo, vengono convertiti in MH-101A per incrementare il numero degli elicotteri destinati al supporto anfibio e tattico.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/>
| in sostituzione con gli [[NHIndustries NH90|SH-90]]
| [[File:ABEH101-212ASW ITA410UTY.jpg|150px|center]]
|-
|- style="background:#efefef; color:black"
| [[NHIndustries NH90]]
| {{ITA}}<br />{{DEU}}<br />{{FRA}}<br />{{NLD}}
| [[Anti Submarine Warfare]]<hr/>[[Reparto Eliassalto|Eliassalto]]
| SH-90 (NH-90NFH)<hr/>MH-90 (NH-90MITT)
| 46<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/><ref name="Completate le consegne alla MM degli NH-90 e ultimato il simulatore alla base di Luni"/><ref name="MARINA MILITARE ITALIANA RECEIVED THEIR FINAL SH-90A"/><ref name=set23>{{Cita web|url=https://www.leonardo.com/en/press-release-detail/-/detail/02-10-2023-italian-navy-s-nh90-helicopter-deliveries-complete-as-state-of-the-art-mission-simulation-centre-is-established-at-maristaeli-luni-base|titolo=Italian Navy’s NH90 helicopter deliveries complete as state-of-the-art mission simulation centre is established at Maristaeli Luni Base|data=2 ottobre 2023-10-02|lingua=en|accesso=2 ottobre 2023-10-02}}</ref><hr/>10<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/><ref name="Completate le consegne alla MM degli NH-90 e ultimato il simulatore alla base di Luni"/><ref name="LaMARINA MarinaMILITARE MilitareITALIANA haRECEIVED ricevutoTHEIR l'ultimoFINAL elicotteroSH-90A"/><ref NHname="NHINDUSTRIES IndustriesCOMPLETA NH90LA MITTCONSEGNA DEGLI ELICOTTERI DA TRASPORTO TATTICO MH-90 DELLA MARINA MILITARE"/><ref name="MARINALa MILITAREMarina ITALIANAMilitare RECEIVEDha THEIRricevuto FINALl'ultimo SH-90Aelicottero NH Industries NH90 MITT"/>
| 46 NFH con funzione antisommergibile e 10 TTH da trasporto tattico ordinati nel 2011, per 56 esemplari complessivi.<ref name="La Marina Militare ha ricevuto l'ultimo elicottero NH Industries NH90 MITT">"La Marina Militare ha ricevuto l'ultimo elicottero NH Industries NH90 MITT" - "[[Aeronautica & Difesa]]" N. 421 - 11/[[2021]] pag. 25</ref><ref name="La nuova vita di NHIndustries">"La nuova vita di NHIndustries" - "[[Aeronautica & Difesa]]" N. 387 - 01/[[2019]] pp. 24-27</ref> L'ultimo NH90 dei 46 NHMH-90 NFH90A è stato consegnato il 2926 settembreagosto 20232021.<ref name=set23/><ref name="MARINANHINDUSTRIES MILITARECOMPLETA ITALIANALA RECEIVEDCONSEGNA THEIRDEGLI FINALELICOTTERI DA SHTRASPORTO TATTICO MH-90A90 DELLA MARINA MILITARE">[{{cita testo|url=https://www.scrambleaviation-report.nlcom/militarynhindustries-news/marinacompleta-militareconsegna-italianaelicotteri-receivedtrasporto-theirtattico-finalmh90-shmarina-90amilitare/ |titolo="MARINANHINDUSTRIES MILITARECOMPLETA ITALIANALA RECEIVEDCONSEGNA THEIRDEGLI FINALELICOTTERI SHDA TRASPORTO TATTICO MH-90A90 DELLA MARINA MILITARE"]|postscript=nessuno}}, su scrambleaviation-report.nlcom, 422 ottobresettembre 20232021, URL consultato il 41 ottobremaggio 20232025.</ref> L'ultimo NH90 dei 46 NH-90 NFH è stato consegnato il 29 settembre 2023.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name="Completate le consegne alla MM degli NH-90 e ultimato il simulatore alla base di Luni">"Completate le consegne alla MM degli NH-90 e ultimato il simulatore alla base di Luni" - "[[Rivista italiana difesa]]" N. 11 - 11/[[2023]] pag. 12</ref><ref name="MARINA MILITARE ITALIANA RECEIVED THEIR FINAL SH-90A">{{cita testo|url=https://www.scramble.nl/military-news/marina-militare-italiana-received-their-final-sh-90a/|titolo="MARINA MILITARE ITALIANA RECEIVED THEIR FINAL SH-90A"|postscript=nessuno}}, su scramble.nl, 4 ottobre 2023, URL consultato il 4 ottobre 2023.</ref><ref name=set23/>
| [[File:NHIndustries NH-90 NFH MM81581 ILA 2012 04.jpg|150px|center]]
|- style="background:#efefef; color:black"
|-
| [[Agusta-Bell AB 212 ASW|Agusta AB-212]]
| [[AgustaWestland AW101]]
| {{ITA}}
| [[Anti Submarine Warfare]]<br />[[Reparto Eliassalto|Eliassalto]]<hr/>[[AirborneAnti EarlySubmarine Warning|HEWWarfare]]
| SH-212A
| AW-101 MPH<br />AW-101 ASH<hr/>AW-101 HEW
| 1410<ref name ="Marina World-Air-Force/><hrMilitare e Aviazione Navale"/>4<ref name = World-Air-Force/>
| in sostituzione con gli [[NHIndustries NH90|SH-90]]
|
| [[File:EH101AB-410UTY212ASW ITA.jpg|150px|center]]
|-
| [[AgustaWestland AW139]]
| {{ITA}}
| [[elicottero utility]]
| PH139DPH-139D
| 1<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/><ref name = World-Air-Force/>
| 1 PH-139D preso a noleggio per operazioni di ridotto impatto operativo tipo trasporto da bordo a terra, antincendio e brevi pattugliamenti.<ref name="Marina Militare e Aviazione Navale"/>
|
|
| [[File:EH101-410UTY.jpg|150px|center]]
|-
!colspan="7"|Aeromobili a pilotaggio remoto
|- style="background:#efefef; color:black"
|-
| [[Schiebel Camcopter S-100]]
| {{AUT}}
Riga 532:
| Ciascun sistema si compone di 2 velivoli e di una stazione di controllo. Acquisiti in leasing.
| [[File:Schiebel CAMCOPTER S-100.jpg|150px|center]]
|-
|- style="background:#efefef; color:black"
| [[Boeing ScanEagle]]
| {{USA}}
Riga 544:
== Aeromobili ritirati ==
* [[Agusta A106]] - 2 prototipi (1965-?)
* [[Bell 47|Agusta Bell AB-47G]] - 5 esemplari (1956-1972)
* [[Bell 47|Agusta Bell AB-47G2]] - 2 esemplari (1957-1968)
* [[Bell 47|Agusta Bell AB-47J]] - 6 esemplari (1959-1972)