Uranio impoverito: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''uranio impoverito''' è un sottoprodotto del procedimento di [[Uranio arricchito|arricchimento dell'uranio]]. La miscela di <sup>235</sup>U e <sup>238</sup>U, con arricchimento maggiore in <sup>235</sup>U della concentrazione naturale (0,7110%), costituisce viceversa l'[[uranio arricchito]] utilizzato come combustibile nelle [[centrali nucleari]] e come principale elemento detonante nelle [[armi nucleari]].
 
Il materiale rimanente dal processo di arricchimento presenta una concentrazione ancora maggiore in <sup>238</sup>U, che ha una minore [[attività (fisica)|attività]] specifica dell'uranio naturale. Il termine è una traduzione dall'inglese ''depleted uranium'', che a volte viene tradotto gergalmente con il termine ''uranio depleto''. Il terzo isotopo naturale dell'uranio (<sup>234</sup>U) si concentra a sua volta nell'uranio arricchito e si disperde nell'uranio impoverito. L'estrazione di <sup>235</sup>U, a partire dall'uranio contenuto in minerali naturali, avviene in diversi modi, e il risultato finale nel materiale impoverito è un prodotto in cui la percentuale di <sup>235</sup>U è più bassa che nel materiale originale (passa dallo 0,7110% allo 0,25-0,4%).
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=== Controversie sulla liceità dell'uso di uranio impoverito come arma ===
[[File:Kosovo uranium NATO bombing1999.png|thumb|upright=1.4|I punti rossi indicano le zone in cui sono stati usati munizionamenti ad Uranio impoverito]]
 
 
Nel 2001 [[Carla Del Ponte]], allora a capo del [[Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia]], affermò che l'uso di armi all'uranio impoverito da parte della [[NATO]] avrebbe potuto essere considerato un [[crimine di guerra]].<ref>{{en}} [https://www.cnn.com/2001/WORLD/europe/01/14/balkans.uranium/ CNN: Use of DU weapons could be war crime (2001)]</ref> Poco dopo, uno studio commissionato dal predecessore della Del Ponte, [[Louise Arbour]], affermò che non esiste un trattato ufficiale sul bando delle armi all'uranio impoverito, né leggi internazionali che le vietino espressamente .<ref>{{en}} [http://www.aepi.army.mil/internet/env-crime-icc-printer.pdf Environmental Crimes in Military Actions and the International Criminal. United Nations Perspectives (2001, PDF)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090326135205/http://www.aepi.army.mil/internet/env-crime-icc-printer.pdf |data=26 marzo 2009 }} [[Corte penale internazionale]]</ref>
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=== Tossicità ===
Le caratteristiche chimiche di un elemento, e quindi anche dell'uranio, non dipendono dalla concentrazione relativa dei suoi isotopi. Uno studio effettuato da Diane Stearns, biochimico presso la Northern Arizona University, ha stabilito che cellule animali esposte al sale di uranio solubile in acqua (acetato di uranile, UO<sub>2</sub>(CH<sub>3</sub>COO)<sub>2</sub>) vanno soggette a mutazioni genetiche determinando tumori e altre patologie, indipendentemente dalle sue proprietà radioattive.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Virginia H.|cognome=Coryell|nome2=Diane M.|cognome2=Stearns|data=2006-01|titolo=Molecular analysis of hprt mutations generated in Chinese hamster ovary EM9 cells by uranyl acetate, by hydrogen peroxide, and spontaneously|rivista=Molecular Carcinogenesis|volume=45|numero=1|pp=60–7260-72|accesso=2023-03-24|doi=10.1002/mc.20155|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16299811/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Diane M.|cognome=Stearns|nome2=Monica|cognome2=Yazzie|nome3=Andrew S.|cognome3=Bradley|data=2005-11|titolo=Uranyl acetate induces hprt mutations and uranium-DNA adducts in Chinese hamster ovary EM9 cells|rivista=Mutagenesis|volume=20|numero=6|pp=417–423417-423|accesso=2023-03-24|doi=10.1093/mutage/gei056|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16195314/}}</ref>
 
L'esposizione sia a composti chimici di uranio impoverito sia di uranio naturale può, in generale, indipendentemente dalle sue proprietà radioattive:
* causare danni ai [[rene|reni]], [[pancreas]], [[stomaco]]/[[intestino]]
* mostrare effetti [[citotossicità|citotossici]] e [[Cancro (malattia)|carcinogeni]] in animali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=R. H.|cognome=Lin|nome2=L. J.|cognome2=Wu|nome3=C. H.|cognome3=Lee|data=1993-11|titolo=Cytogenetic toxicity of uranyl nitrate in Chinese hamster ovary cells|rivista=Mutation Research|volume=319|numero=3|pp=197–203197-203|accesso=2023-03-24|doi=10.1016/0165-1218(93)90079-s|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7694141/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alexandra C.|cognome=Miller|nome2=Catherine|cognome2=Bonait-Pellie|nome3=Robert F.|cognome3=Merlot|data=2005-11|titolo=Leukemic transformation of hematopoietic cells in mice internally exposed to depleted uranium|rivista=Molecular and Cellular Biochemistry|volume=279|numero=1-2|pp=97–10497-104|accesso=2023-03-24|doi=10.1007/s11010-005-8226-z|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16283518/}}</ref>
* causare effetti [[teratogenesi|teratogeni]] in [[roditore|roditori]] e [[ranidae|rane]] (in contatto con sali di uranio disciolti in acqua) e in umani in contatto con polveri di uranio naturale ed impoverito<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Rita|cognome=Hindin|nome2=Doug|cognome2=Brugge|nome3=Bindu|cognome3=Panikkar|data=2005-08-26|titolo=Teratogenicity of depleted uranium aerosols: a review from an epidemiological perspective|rivista=Environmental Health: A Global Access Science Source|volume=4|ppp=17|accesso=2023-03-24|doi=10.1186/1476-069X-4-17|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16124873/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=J. L.|cognome=Domingo|data=2001|titolo=Reproductive and developmental toxicity of natural and depleted uranium: a review|rivista=Reproductive Toxicology (Elmsford, N.Y.)|volume=15|numero=6|pp=603–609603-609|accesso=2023-03-24|doi=10.1016/s0890-6238(01)00181-2|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11738513/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=D. P.|cognome=Arfsten|nome2=K. R.|cognome2=Still|nome3=G. D.|cognome3=Ritchie|data=2001-06|titolo=A review of the effects of uranium and depleted uranium exposure on reproduction and fetal development|rivista=Toxicology and Industrial Health|volume=17|numero=5-10|pp=180–191180-191|accesso=2023-03-24|doi=10.1191/0748233701th111oa|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12539863/}}</ref>
 
=== Sindrome dei Balcani ===
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Il 4 gennaio [[2010]] l'[[Associazione Vittime Uranio]] ha reso noto nel corso di una [[conferenza stampa]] a [[Lecce]] il bilancio sul numero di militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio impoverito. Si tratta, secondo l'associazione, di almeno 216 casi di morte. «È tuttavia – ha spiegato all'[[ANSA]] [[Francesco Palese]], giornalista responsabile del sito Vittimeuranio.com e portavoce dell'associazione – un bilancio incompleto.» Nel corso della conferenza stampa è stato diffuso anche un documento della Sanità militare italiana che riporta 171 morti e 2500 malati, registrando l'ultimo decesso nel 2006 e non comprendente i reduci da molte missioni, dai poligoni e tutti coloro che al momento della morte non erano più in servizio. «Integrando questo documento con i dati in possesso dell'associazione – ha detto Palese – arriviamo a contare 216 morti, ma è un dato ancora parziale.»<ref>[http://www.repubblica.it/ultimora/cronaca/URANIO-ASSOCIAZIONE-VITTIME-ALMENO-216-I-MILITARI-MORTI/news-dettaglio/3744890 URANIO: ASSOCIAZIONE VITTIME, ALMENO 216 I MILITARI MORTI | News Cronaca | La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
{{citazioneSenza necessariafonte|Il 1º marzo [[2010]] il [[Consiglio dei ministri]] ha dato il consenso agli indennizzi ai soldati impiegati nelle missioni di pace, nei poligoni, nei siti di stoccaggio; quelli, in poche parole, che abbiano contratto malattie prestando servizio militare.}}<ref>{{Cita web|url=http://www.difesa.it/GiornaleMedicina/Normativa_documentazione_ufficiale/PublishingImages/Pagine/MedicinaLegale/Guida_pratica_a_causa_di_servizio_equo_indennizzo_PPO.pdf|titolo=BENEFICI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI PER IL PERSONALE MILITARE E I SUOI SUPERSTITI}}</ref> Tra i casi di morti di militari italiani che sono al vaglio degli inquirenti per possibili collegamenti con intossicazione da uranio impoverito, si veda ad esempio il caso di Paolo Mucelli, il marinaio [[ogliastra|ogliastrino]] di [[Baunei]] deceduto a Cagliari il 28 marzo 2011 con diagnosi di [[leucemia]] fulminante.<ref>[http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/218646 Baunei, il marinaio morto di leucemia, Il Pm chiede la riesumazione della salma] articolo dell'[[Unione Sarda]] 1º aprile 2011</ref>
 
Nel 2019 viene riconosciuta la gravità della contaminazione e le reticenze dei vertici militari<ref>{{Cita web|url=https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/uranio-impoverito-negazionismo-dei-vertici-militari/|titolo=L’Uranio impoverito è stato sottovalutato: ora lo ammettono anche i militari. Ecco il documento esclusivo|sito=Tiscali Notizie|lingua=it|accesso=2023-03-24}}</ref>. A tal proposito sono significativi i due esposti, presentati alla [[Procura militare]] e alla Procura ordinaria di Roma, da parte del [[generale]] [[Roberto Vannacci]], comandante dell'Operazione "Prima Parthica" in Iraq, al fine di denunciare le gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano.