Itanglese: differenze tra le versioni
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===Aspetti socioculturali===
Osservando che le lingue non si impongono solo per caratteri intrinseci (maggior funzionalità, efficacia, brevità, ecc.) ma soprattutto per fattori esterni (influenza economica, militare, culturale di un popolo più potente), alcuni studiosi, in maniera più o meno marcata, hanno voluto porre l'accento sul fatto che il fenomeno non può essere ridotto a una prospettiva prettamente linguistica interna all'italofonia, ma va inquadrato in un campo più ampio di relazioni di carattere socioculturale, politico ed [[Economia linguistica (interdisciplina)|economico]] tra l'Italia e il [[paesi anglosassoni|mondo anglosassone]].<ref>«È vero che il prestito, in sé, non è un segno di assoggettamento culturale e linguistico, però quando il flusso è a senso unico, per cui il rapporto tra parole date e parole prese è di 1/1000, qualche problema di equilibrio tra due lingue (e due culture) sussiste» ({{cita|Giovanardi ''et al.''|p. 24}}).</ref><ref>{{cita|Mainardi|pp.
Pesa su di noi la potenza economica del mondo anglofono, quella americana soprattutto. Ma poiché (come dimostra il nostro libro) gli italiani risultano più proni di tutti gli altri, è probabile che pesino molto la scarsa coscienza civile e la scarsa densità della cultura. Molti italiani parlano un italiano fragile, che impedisce loro di capire che cosa significhi il possesso vero di una lingua. Non parliamo della lettura e della scrittura. Il rapporto OCSE – PIACC 2013 ci pone all’ultimo posto per la comprensione di un testo, ultimi tra i 24 paesi in cui è stata svolta l’inchiesta [...]}}</ref>
Va anche considerato che il fenomeno della penetrazione dell'inglese nell'italiano, rispetto a quanto avviene nelle altre grandi lingue romanze (spagnolo, francese, portoghese) è tanto più intenso e diverso da costituire oggi di fatto un'«anomalia» all'interno della famiglia linguistica romanza.<ref>{{cita|Mainardi|pp.
== Studi al riguardo ==
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Dillo in italiano|autore=Annamaria Testa|editore=Internazionale|data=17 febbraio 2015|accesso=28 luglio 2021}}</ref><ref name=RispostaMarazzini>{{cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-risposta-di-claudio-marazzini-ai-sottoscrittori-della-petizione-un-intervento-per-la-lingua-itali/6318|titolo=La risposta di Claudio Marazzini ai sottoscrittori della petizione "Un intervento per la lingua italiana"|autore=Claudio Marazzini|data=9 marzo 2015|accesso=28 luglio 2021}}</ref> Più nota come ''Dillo in italiano'', a causa del relativo ''[[hashtag]]'' con cui si è pubblicizzata sulle [[Servizio di rete sociale|reti sociali]], ha raccolto un'importante eco mediatica, ravvivando il dibattito pubblico tra favorevoli e contrari agli anglicismi.<ref>{{cita web|url=https://www.focus.it/cultura/curiosita/focus-sostiene-dilloinitaliano|titolo=Focus sostiene #dilloinitaliano|autore=Sara Zapponi|editore=Focus|data=27 febbraio 2015|accesso=28 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/07/14/irresistibile-l-ascesa-degli-anglismi|titolo=È irresistibile l’ascesa degli anglismi?|autore=Tullio De Mauro|editore=Internazionale|data=14 luglio 2016|accesso=28 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/ok/mainSpeciale.html|titolo=Il Bel Paese dove l'OK suona|editore=Treccani|accesso=28 luglio 2021}}</ref> Nell'appoggiare tale petizione la Crusca, attraverso il suo presidente [[Claudio Marazzini]], ha inoltre espresso l'intenzione di occuparsi in modo più mirato del tema, verificando la circolazione di neologismi e, in caso di anglicismi o altri forestierismi, valutando la possibilità di sostituirli con termini italiani.<ref name=RispostaMarazzini/> A questo scopo alla fine del 2015 la Crusca ha istituito il ''[[Gruppo Incipit]]'', un osservatorio sui neologismi e forestierismi incipienti che ha il compito di monitorare ed esprimere pareri sui nuovi forestierismi impiegati in ambito politico, comunicativo e sociale, suggerendo alternative in italiano tramite i propri comunicati stampa.<ref>Il Gruppo Incipit è composto studiosi e specialisti della comunicazione italiani e svizzeri, tra cui accademici della Crusca.</ref><ref name=IncipitNascita>{{cita web|autore=Accademia della Crusca|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-nascita-del-gruppo-incipit-osservatorio-sui-neologismi-e-forestierismi-incipienti/6347|titolo=La nascita del gruppo Incipit, osservatorio sui neologismi e forestierismi incipienti |accesso=24 luglio 2021|data=28 settembre 2015}}</ref><ref name="IncipitComunicati">{{cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/gruppo-incipit/251|titolo=Gruppo "Incipit". I comunicati stampa del gruppo.|editore=Accademia della Crusca|data=28 settembre 2015|accesso=24 luglio 2021}}</ref> Il gruppo si è formato in seguito al convegno della stessa Accademia dal titolo ''La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi''.<ref name=LinguaItaRomAngli>{{cita web|cognome=|nome=|autore=Accademia della Crusca|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/la-lingua-italiana-e-le-lingue-romanze-di-fronte-agli-anglicismi/6108 |titolo=La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi |accesso=24 luglio 2021|data=8 settembre 2015}}</ref>
In seguito a tali iniziative, il tema dell'uso e abuso degli anglicismi ha acquisito e mantenuto una certa visibilità sui mezzi di comunicazione di massa, contando su una crescente produzione di scritti accademici ed editoriali.<ref name="Valle_2016" /><ref>{{cita libro | nome=Maria Teresa| cognome=Villa | titolo= L'inglese non basta: una lingua per la società | anno=2013 | editore=Mondadori | città=Milano | ISBN=9788861598416}}</ref><ref>{{cita libro | curatore=Claudio Marazzini | curatore2=Alessio Petralli | titolo=La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi | anno=2015 | editore=goWare | città=Firenze | ISBN=9788867974092}}</ref><ref>{{cita libro | nome=Raffaella | cognome=Bombi | titolo=Anglicismi e comunicazione istituzionale | anno=2019 | editore=Il Calamo | città=Roma | ISBN=9788898640355 }}</ref><ref>{{cita libro | nome=Alessandro | cognome=Bonifazi | titolo=L'anglicizzazione dell'italiano nell'interpretazione dialogica | anno=2019 | editore=Aracne | città=Roma | ISBN=9788825527742 }}</ref><ref>{{cita libro | nome=Raffaella | cognome=Bombi| titolo= Interferenze linguistiche. Tra anglicismi e italianismi | anno=2020 | editore=Edizioni dell'Orso | città=Alessandria | ISBN=9788836130689}}</ref><ref>{{cita libro | nome=Rosario | cognome=Coluccia | titolo=Conosciamo l'italiano? Usi, abusi e dubbi della lingua | anno=2020 | editore=Accademia della Crusca | città=Firenze | ISBN=9788889369975 }}</ref> Nell'indifferenza dei media, nel 2018 il [[Dipartimento per le politiche europee]] del [[Governo della Repubblica Italiana|governo italiano]] ha attivato il servizio ''EuroParole'', dotato di un proprio sito, nel quale gli anglicismi più frequenti usati nei siti del governo vengono presentati con il corrispondente termine italiano e spiegati brevemente nell'uso, con fonti e occorrenze.<ref name=EuroparoleSito>{{cita web|url=http://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/europarole/|titolo=EuroParole (sito web)|autore=Dipartimento per le politiche europee, Governo italiano|data=|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref name=EuroparoleNotizia>{{cita web|url=https://italofonia.info/il-governo-italiano-lancia-europarole-alternative-italiane-agli-anglicismi-istituzionali/|titolo=Il governo italiano lancia Europarole, alternative italiane agli anglicismi istituzionali|editore=Italofonia.info|data=18 ottobre 2018|accesso=28 luglio 2021}}</ref> Nel 2019 lo stesso Dipartimento ha poi lanciato l'iniziativa sulle reti sociali per «individuare delle ''#EuroParole'' che consentano una comprensione più facile e più diretta di concetti spesso lontani dal sentire comune» come ''[[Patto di bilancio europeo|fiscal compact]]'', ''[[Allentamento quantitativo|quantitative easing]]'', ''hotspot'' e ''Geoblocking'' per una loro corretta traduzione in italiano.<ref name="EuroparoleIniziativa">{{cita web|url=https://www.affarinternazionali.it/blogpost/europarole-meglio-dirlo-italiano/|titolo=#Europarole, meglio dirlo in italiano?|autore=Alice Recine|autore2=Adriano Maggi|editore=Affari Internazionali|data=21 marzo 2019|accesso=28 luglio 2021}}</ref> Negli ultimi anni, di fronte a quella che è percepita come una generale indifferenza o acquiescenza da parte delle istituzioni e del dibattito pubblico, si sono infine aggiunte iniziative dal basso<ref>{{cita|Mainardi|pp.
In [[Svizzera]], paese plurilingue in cui l'italiano è lingua nazionale e ufficiale a livello federale e cantonale, l'uso di anglicismi è stato oggetto di numerose riflessioni e iniziative da parte di tutte le comunità linguistiche, inclusa quella italiana.<ref>Nella costituzione elvetica, l'italiano è sancito quale lingua nazionale (Art. 4) e ufficiale (Art. 70) della federazione, insieme al tedesco e al francese. <br> {{cita web|url=https://fedlex.data.admin.ch/filestore/fedlex.data.admin.ch/eli/cc/1999/404/20210101/it/pdf-a/fedlex-data-admin-ch-eli-cc-1999-404-20210101-it-pdf-a.pdf|titolo=Costituzione federale della confederazione Svizzera|autore=Parlamento svizzero|data=1999-04-18|accesso=29 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210909092110/https://fedlex.data.admin.ch/filestore/fedlex.data.admin.ch/eli/cc/1999/404/20210101/it/pdf-a/fedlex-data-admin-ch-eli-cc-1999-404-20210101-it-pdf-a.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |nome=Paolo |cognome=Canavese |titolo=Anglicismi nell’italiano normativo elvetico: estensione e natura del fenomeno |rivista=Revista de Llengua i Dret, Journal of Language and Law |editore=Escola d’Administració Pública de Catalunya |città=Barcellona |numero=74 |anno=2020 |mese= |pp=18-37 |doi=10.2436/rld.i74.2020.3545 |url=http://revistes.eapc.gencat.cat/index.php/rld/article/download/10.2436-rld.i74.2020.3545/n74-canavese-it.pdf |accesso=29 luglio 2021 }}</ref> Oltre ad azioni volte a promuovere l'italiano in tutto il Paese, e ad evitare che l'insegnamento dell'inglese come lingua straniera si sostituisca a quello delle altre lingue nazionali, le amministrazioni federali e cantonali e le associazioni civiche elvetiche promuovono da tempo iniziative per un minor uso di anglicismi nella comunicazione istituzionale.<ref name=CHRaccAngl>{{cita web|url=https://www.bk.admin.ch/bk/it/home/documentazione/lingue/strumenti-per-la-redazione-e-traduzione/raccomandazioni.html|titolo=Raccomandazioni sull'uso degli anglicismi|autore=Cancelleria federale svizzera|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.swissinfo.ch/ita/basta-con-gli-anglicismi-a-berna/4184612|titolo=Basta con gli anglicismi a Berna|editore=Swissinfo|data=5 ottobre 2004|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.bak.admin.ch/bak/it/home/sprachen-und-gesellschaft/lingue/uso-delle-lingue-ufficiali-della-confederazione-e-promozione-del/salvaguardia-e-promozione-della-lingua-e-della-cultura-romancia-.html|titolo=Salvaguardia e promozione della lingua e della cultura romancia e italiana|autore=Ufficio federale della cultura|editore=Amministrazione federale svizzera|data=5 ottobre 2007|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://italofonia.info/il-comune-di-soncino-sensibilizza-lamministrazione-pubblica-contro-labuso-di-anglicismi/|titolo=Il comune di Soncino sensibilizza l’amministrazione pubblica contro l’abuso di anglicismi|editore=Italofonia.info|data=5 maggio 2021|accesso=29 luglio 2021}}</ref> L'esito favorevole di alcune di esse porta all'adozione di termini italiani che sono invece espressi con prestiti inglesi dalle istituzioni e dai media italiani: come nel caso di ''question time'', che nell'[[italiano svizzero]] è l'«ora delle domande».<ref>{{cita web|url=https://www.tio.ch/svizzera/politica/1245021/ora-delle-domande-al-nazionale-dispersione-insediamenti-agli-stati|titolo=Ora delle domande al Nazionale, dispersione insediamenti agli Stati|editore=Ticino Online|data=5 marzo 2018|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ticinonews.ch/svizzera/ora-delle-domande-al-nazionale-sovranita-alimentare-agli-stati-GNTCN449197?refresh=true|titolo=Ora delle domande al Nazionale, "Sovranità alimentare" agli Stati|editore=Ticino News|data=12 marzo 2018|accesso=29 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ticinonews.ch/ticino/ticino-valvola-di-sfogo-per-colpa-del-consiglio-federale-FC3958766|titolo=Ticino valvola di sfogo per colpa del Consiglio federale|editore=Ticino News|data=16 marzo 2021|accesso=29 luglio 2021}}</ref>
=== Indagini settoriali ===
I risultati della prima rilevazione condotta dall'Agenzia Agostini sono stati pubblicati nel 2009, e si basano sull'analisi di un campione di 58 milioni di parole prodotte da 200 aziende italiane appartenenti a 15 diversi settori. Il campione è stato ricavato da documenti in italiano prodotti dalle imprese in due diversi anni, il 2000 e il 2008, e rappresentativi di varie funzioni aziendali (''marketing'', finanza, risorse umane, produzione, acquisti). La comparazione dei due anni ha rilevato nel 2008 un incremento nell'uso di termini inglesi nei documenti pari al 773%.<ref>{{cita web|url=http://www.agostiniassociati.it/UserFiles/File/CS_Agostini_Associati_itanglese.pdf|titolo=Comunicato stampa: ”Itanglese”: aumenta del 773% l’uso di parole inglesi nella lingua italiana scritta delle aziende|autore=Guido Panini|editore=Agostini Associati|data=2009|accesso=28 luglio 2021|dataarchivio=28 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210728162311/http://www.agostiniassociati.it/UserFiles/File/CS_Agostini_Associati_itanglese.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.agostiniassociati.it/itanglese2009.php|titolo=Itanglese - Aumenta l’uso di parole inglesi nella lingua italiana|editore=Agostini Associati|data=2009|accesso=28 luglio 2021}}</ref> L'azienda ha poi ripetuto la rilevazione nei sei anni successivi, a cadenza biennale, impiegando un campione analogo di imprese e documenti che hanno costituito i [[Corpus|''corpus'' linguistici]] analizzati. La seconda indagine ha analizzato i documenti prodotti nel biennio 2009-2010, riportando un incremento del +223% degli anglicismi.<ref>{{cita web|url=http://www.agostiniassociati.it/itanglese2010.php|titolo=L’Itanglese continua ad avanzare con un incremento del +223%|editore=Agostini Associati|data=2010|accesso=28 luglio 2021}}</ref> La terza indagine, svolta per gli anni 2010-2011, ha evidenziato una crescita degli anglicismi pari al 343%.<ref>{{cita web|url=http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=7448&id_area=166|titolo=L’Itanglese cresce ancora, ma il traduttore automatico di Google non lo capisce|editore=Agostini Associati|data=9 maggio 2012|accesso=28 luglio 2021}}</ref> La crescita a tre cifre è stata confermata anche dalla quarta indagine, condotta sugli anni 2012-2013, rilevando un aumento del 440% degli anglicismi impiegati nei documenti aziendali.<ref>{{cita web|url=http://www.agostiniassociati.it/itanglese.php|titolo=L`Itanglese cresce ancora del 440%|editore=Agostini Associati|data=|accesso=28 luglio 2021}}</ref>
=== Incidenza sul lessico ===
La presenza di parole straniere nell'italiano è da secoli oggetto di studio dei [[Linguista|linguisti]], benché l'interesse accademico non si traduca necessariamente in una presa di posizione sul tema o in una richiesta di [[Politica linguistica|politiche linguistiche]]. Uno dei moderni metodi con cui gli studiosi stimano il peso dei [[forestierismi]] nel [[lessico]] di una lingua è l'analisi della loro incidenza nei [[Dizionari della lingua italiana|dizionari]] – dell'uso, storici, etimologici o specializzati. L'analisi dell'incidenza produce stime che possono variare sia in base al dizionario usato che alla definizione patrimonio lessicale totale: infatti, la definizione del patrimonio lessicale può includere solo i [[Lemma (linguistica)|lemmi]] propriamente detti, oppure includere anche delle [[Alterazione (linguistica)|alterazioni]] di lemmi principali (es. diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi) che vengono normalmente trattate come entità lessicali non autonome – i cosiddetti [[Dizionario#Lessemi, lemmi, sottolemmi, lemmario|sottolemmi]].<ref>{{Treccani|tipi-di-lemma_(Enciclopedia-dell%27Italiano)/|Tipi di lemma|accesso=26 luglio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/i-concetti-di-lemma-parola-e-termine/99|titolo=I concetti di lemma, parola e termine.|autore=Marina Bongi|data=11 aprile 2003|accesso=27 luglio 2021}}</ref>
Agli inizi degli anni '60, nel suo libro ''Storia linguistica dell’Italia unita'' (1963), il linguista [[Tullio De Mauro]] analizzò un campione di 500 vocaboli e calcolò che i forestierismi non adattati in italiano ammontassero all'1,4% del patrimonio lessicale totale (pari a 7 forestierismi nel campione analizzato).<ref>Per il suo campionamento, De Mauro si basò sul dizionario ''Zingarelli'' del 1958 e sul ''Dizionario etimologico dell’italiano'' di Battisti e Alessio.</ref> Nonostante De Mauro non si riferisse specificamente ai soli prestiti di origine inglese, una successiva analisi stimò che negli stessi anni gli anglicismi contribuissero a circa un terzo del totale dei forestierismi, aggirandosi tra lo 0,5 e l'1% del lessico dell'italiano.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/italiano_inglese/antonelli.html|titolo=Fare i conti con gli anglicismi I - I dizionari dell'uso|autore=Giuseppe Antonelli|sito=Treccani|accesso=26 luglio 2021}}</ref> In uno studio specialistico condotto quasi dieci anni dopo, ''Influssi inglesi nella lingua italiana'' (1972), il linguista serbo [[Ivan Klajn]] registrò un moderato incremento, identificando 1.600 anglicismi non adattati, pari a poco più dell'1% del totale del patrimonio lessicale.<ref>{{cita libro | nome=Ivan | cognome=Klajn | titolo=Influssi inglesi nella lingua italiana | anno=1972 | editore= Olschki | edizione=2 | città=Firenze |ISBN=8822217748 }}</ref>
Nell'arco dei successivi
In due differenti studi sui forestierismi, condotti sui dizionari ''Zingarelli'' e ''Devoto-Oli'', il linguista [[Antonio Zoppetti]] rileva una crescita ancora più rilevante dei prestiti inglesi non adattati nel nuovo millennio.<ref>{{cita web|titolo=«Ma perché non lo dici in italiano?» Valanga anglicismi: ne usiamo 3500|url=https://www.corriere.it/liberitutti/18_novembre_24/ma-perche-non-dici-italiano-f4c4e744-e9af-11e8-863b-3e637f80be2e.shtml|autore=Valeria Palumbo|data=24 novembre 2018|accesso=27 luglio 2021}}</ref> L'analisi sul ''Devoto-Oli 2017'' rileva 3.522 anglicismi crudi, di cui circa il 6% (215) adottati entro la fine del [[XIX secolo]], oltre il 67% (2.376) nel [[XX secolo]] e poco meno del 15% (509)
* come gli anglicismi, quasi assenti fino alla fine dell'800, siano entrati massicciamente e a un ritmo crescente nel corso del XX secolo. Difatti, oltre il 73% dei prestiti inglesi entrati nel '900 è attestato nella seconda metà del secolo;
* che i 509 anglicismi registrati tra il 2000 e il 2017 rappresentano quasi la metà dei neologismi del XXI secolo (509 su 1.049 nuovi lemmi), ed evidenziano un afflusso sostenuto, con una media di trenta all'anno.
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!significato
!inglese corretto
|-
|''beauty case''
|valigetta per cosmetici
|''toilet bag''
|-
|''box''
|autorimessa, garage
|''garage''
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|''footing''
|corsa leggera
|''jogging''
|-
|''mister''
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Tra gli studiosi, il dibattito travalica la tradizionale contrapposizione tra sostenitori del [[Grammatica normativa|normativismo]], che vede con favore attività di normazione e indirizzo linguistico, e del [[Grammatica descrittiva|descrittivismo]] linguistico, che ritiene l'evoluzione della lingua un processo naturale e non influenzabile tramite [[Politica linguistica|politiche linguistiche]]. Diversi specialisti non favorevoli a un approccio normativo raccomandano una maggiore parsimonia nell'uso di anglicismi, sebbene affidino tale scelta alla sensibilità dei parlanti, e non a specifiche azioni istituzionali. Tra questi la [[Sociolinguistica|sociolinguista]] [[Vera Gheno]], pur ribadendo la necessità di un approccio descrittivo<ref>{{Cita web|url=https://www.vice.com/it/article/kzdnja/vera-gheno-accademia-della-crusca-intervista|titolo=Ok, quindi come funziona davvero l'"approvazione" della Crusca?|autore=Eugenia Durante|data=27 febbraio 2019|accesso=27 luglio 2021}}</ref>, si è espressa a favore di un uso equilibrato degli anglicismi, da evitare quando usati per «darsi un tono» o se vi è il rischio di rendersi poco comprensibili<ref>{{Cita web|url=https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/le-parole-sono-importanti-anche-se-straniere-ecco-come-usarle-in-modo-corretto/|titolo=Le parole sono importanti, anche se straniere: ecco come usarle in modo corretto|autore=Vera Gheno|data=18 giugno 2020|accesso=27 luglio 2021}}</ref>. Il linguista e accademico [[Vittorio Coletti]] ha sottolineato che, benché l'adozione di parole straniere sia «una linfa per le lingue vive», il mancato adattamento grafico e fonetico di tali prestiti al sistema linguistico italiano è problematico, perché segno di debolezza di una cultura incapace di trovare forme proprie per dire cose nuove.<ref>{{Cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/l-italiano-ridotto-al-silenzio/7396|titolo=L'italiano ridotto al silenzio|autore=Vittorio Coletti|data=1º marzo 2016|accesso=28 luglio 2021}}</ref> Il professore emerito dell'[[Università degli Studi Roma Tre]] [[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], filologo e lessicografo, ha definito l'abuso di anglicismi nell'italiano odierno "un misto di pigrizia, esibizionismo ed elitarismo".<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=iNbEI08jfXA|titolo=pinITALY - Francesco Sabatini|accesso=16 dicembre 2014}}</ref>
L'[[Accademia della Crusca]], che adotta generalmente un approccio [[Grammatica descrittiva|descrittivo]],<ref>{{Cita web|url=https://www.lavocedinewyork.com/arts/lingua-italiana/2020/01/14/consigli-per-la-crusca-una-style-guide-normativa-per-scuola-e-pa/|titolo=Consigli per la Crusca: una ''style guide'' normativa per scuola e PA|autore=Luca Passani|data=14 gennaio 2020|accesso=28 luglio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/dare-voce-allincompetenza-un-grande-male-del-nostro-tempo/7823|titolo=Dare voce all’incompetenza: un grande male del nostro tempo|autore=Claudio Marazzini|data=9 gennaio 2020|accesso=28 luglio 2021}}</ref> ha tuttavia preso pubblicamente posizione a favore di un minor uso di anglicismi, in particolare in ambito istituzionale, attraverso i comunicati stampa del ''[[Accademia della Crusca#Gruppo Incipit|Gruppo Incipit]]''.<ref name=IncipitComunicati/> Il linguista [[Luca Serianni]], membro di Incipit, ha osservato come la presenza degli anglicismi negli ultimi vent'anni sia diventata particolarmente invadente nell'italiano e come, pur evitando approcci dirigisti, sia necessario attuare un'opera di persuasione verso le istituzioni con elevate responsabilità sociali, quali le istituzioni politiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/giulia-carrarini/anglicismi-minacciano-italiano-quattro-chiacchiere-luca-serianni_b_6726950.html|titolo=Gli anglicismi minacciano l'italiano? Quattro chiacchiere con Luca Serianni|autore=Giulia Carrarini|data=24 febbraio 2015|accesso=27 luglio 2021}}</ref> Commentando l'uso degli anglicismi sui [[media di massa]], Serianni ha sottolineato che «Laddove l'anglicismo non si è ancora affermato, sarebbe meglio non usarlo e adoperare il sostituto italiano».<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/crusca-bandire-parole-inglesi-inutili-taggare-verbo-italiano_7ClAs3MgJLHHGvywFF05gW?refresh_ce|titolo=Lingua italiana: Crusca, bandire inutili parole inglesi|data=21 settembre 2015|accesso=27 luglio 2021}}</ref> Il gruppo Incipit ha ricevuto delle critiche, sia per l'esiguità del materiale prodotto rispetto alla dimensione del fenomeno<ref>{{cita web|url=https://italofonia.info/il-gruppo-incipit-della-crusca-compie-5-anni-un-bilancio/|titolo=Il gruppo Incipit della Crusca compie 5 anni. Un bilancio|data=18 febbraio 2021|accesso=11 giugno 2022}}</ref><ref>{{cita|Mainardi|pp.
Di fronte alla crescita sempre più pervasiva del fenomeno, non pochi linguisti che inizialmente avevano espresso posizioni ottimistiche, minimizzatrici o anche apertamente anglofile in risposta ai primi allarmi, col passare degli anni hanno via via assunto posizioni più caute o anche preoccupate<ref>« [...] appare oggi sempre meno sostenibile, a livello di opinione pubblica ma anche di specialisti del settore, quel ''laissez faire'' tra il rassegnato e lo snobistico che ha caratterizzato larga parte del mondo intellettuale italiano negli ultimi decenni» ({{cita|Giovanardi ''et al.''|p. 8}}). Tra gli altri, è citato il caso significativo di [[Gian Luigi Beccaria]] (ivi, pp. 23–24 e 26–27).</ref><ref>{{cita|Mainardi|pp.
Davanti all'altissimo numero delle espressioni inglesi in circolazione in italiano, in appendice a un libro sulla questione<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Zoppetti|titolo=Meglio l'italiano o l'itanglese? Linee guida sull'uso di anglicismi nella comunicazione trasparente|annooriginale=2024|editore=Mind|città=Milano|ISBN=978-8869395208}}</ref>, Antonio Zoppetti ha provocatoriamente pubblicato una traduzione in itanglese del Proemio della Divina Commedia (La Divina Comedy di Don't Alighieri) in cui in ogni verso compare almeno un anglicismo di frequenza comune (“Nel mezzo degli ''step'' di nostra vita / Mi ritrovai in ''___location'' oscura...”). L'esperimento punta a testimoniare come l'itanglese si stia configurando come una varietà linguistica ormai accettata nei contesti formali, giornalistici e persino istituzionali. In riferimento alle definizioni di [[Italiano neostandard|italiano “neostandard”]] di Gaetano Berruto, o di italiano “medio” di [[Francesco Sabatini (linguista)|Francesco Sabatini]], l'autore definisce questo registro una sorta di “italiano newstandard”, e passando dagli aspetti lessicali a quelli sociolinguistici, secondo la sua tesi l'itanglese costituirebbe una sorta di “modello linguistico e stilistico” preferito e ostentato in sempre più ambiti, che travalica il ricorso ai singoli anglicismi – talvolta espressioni passeggere – per assurgere a uno stilema ricercato caratterizzato da una “[[diglossia]] lessicale” in cui i corrispettivi inglesi sono vissuti di volta in volta come più solenni, prestigiosi, moderni o internazionali.
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== Bibliografia ==
{{Div col}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Arrigo Castellani]]|titolo=Morbus Anglicus|rivista=Studi linguistici italiani|editore=Salerno Editrice|città=Roma|volume=XIII|numero= |anno=1987|pp=
* {{cita libro|autore=Arrigo Castellani|curatore=Valeria Della Valle, Giovanna Frosini, Paola Manni, Luca Serianni|titolo=Nuovi saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1976–2004)|editore=Salerno Editrice|città=Roma|anno=2009|ISBN=978-88-8402-680-4|cid=Castellani 2009}}
*{{Cita libro|autore=[[Andrea Chiti-Batelli]]|titolo=Glottofagia ed etnolisi. Per la salvaguardia dell'«identità» linguistica e culturale dell'Europa|editore=CEDAM|altri=prefazione di Pierre Janton|città=|anno=2008|ISBN=978-88-13-28093-2|cid=Chiti-Batelli}}
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* {{cita libro | curatore=Claudio Marazzini | curatore2=Alessio Petralli | titolo=La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi | anno=2015 | editore=goWare | città=Firenze | ISBN=9788867974092|cid=Marazzini ''et al.''}}
* {{cita libro | autore=[[Gabriele Valle]] | titolo= Italiano Urgente. 500 anglicismi tradotti in italiano sul modello dello spagnolo | anno=2016 | editore=Reverdito | città=Trento | ISBN=9788834200247|cid=Valle 2016}}
* {{cita pubblicazione|autore=Gabriele Valle|titolo=L'esempio della sorella minore. Sulla questione degli anglicismi: lʼitaliano e lo spagnolo a confronto|rivista=Studium|volume=CIX|numero=5|mese=ottobre–novembre|anno=2013|pp=
* {{cita libro | nome=Maria Teresa| cognome=Villa | titolo= L'inglese non basta: una lingua per la società | anno=2013 | editore=Mondadori | città=Milano | ISBN=9788861598416}}
* {{Cita libro|autore=[[Antonio Zoppetti]]|titolo=Diciamolo in italiano. Gli abusi dell’inglese nel lessico dell’Italia e incolla|anno=2017|altri=prefazione di [[Annamaria Testa|A. Testa]]|editore=Hoepli|città=Milano|cid=Zoppetti}}
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* [https://www.youtube.com/watch?v=blYWf2DFcbQ Ale Agostini presenta il progetto Stop Itanglese], con Ale Agostini di Agostini Associati
* [https://aaa.italofonia.info/ AAA - Alternative Agli Anglicismi] dizionario gratuito con significati e alternative
* [https://sites.google.com/view/associazioneperlitaliano/pagina-iniziale Associazione per l'italiano], sito ufficiale dell'API, dedicata al tema.
{{Portale|lingua inglese|linguistica|Storia d'Italia}}
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