Publio Virgilio Marone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 141600825 di 176.200.25.3 (discussione)
Etichetta: Annulla
Etichetta: Annulla
 
(42 versioni intermedie di 33 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{nota disambiguand||Virgilio (disambigua)|Virgilio}}
{{Bio
|Nome = Publio
|Cognome = Virgilio Marone<ref name="PVM">{{EI|virgilio|Virgilio|accesso=21 marzo 2018}}</ref><ref name="PublioVirgilioMarone">{{Treccani|publio-virgilio-marone_(Enciclopedia-dei-ragazzi)|Virgilio Marone, Publio|accesso=21 marzo 2018}}</ref>
|PostCognomeVirgola = noto semplicemente come '''Virgilio''' o '''Vergilio'''<ref>{{Treccani|publio-virgilio-marone|Virgìlio Maróne, Publio}}</ref>
|PreData = in [[Lingua latina{{latino|latino]]: ''Publius Vergilius Maro''}}<ref name="PVM"/>, [[Scrittura e pronuncia del latino|pronuncia classica o ''restituta'']]: {{IPA|[ˈpuːblɪ.ʊs wɛrˈɡɪlɪ.ʊs ˈmaroː]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Andes
Riga 30:
 
== Biografia ==
[[File:Virgil .jpg|thumbmin|verticale|Immagine giovanile del poeta Virgilio, di profilo e con la corona di alloro, di autore ignoto.]]
A differenza di altri poeti latini, in merito alla biografia di Virgilio sono molte le notizie giunte fino a noi, da fonti dirette o da testimonianze indirette, in merito alla biografia di Virgilio.
 
=== La nascita ===
[[File:Casalpoglio campagna.jpg|thumbmin|leftsinistra|[[Casalpoglio]], zona di [[Castel Goffredo]], possibile luogo di nascita di Virgilio<ref name="ReferenceA"/>]]
Il poeta nacque ad Andes, un piccolo villaggio sito nei pressi dell'antica città di [[Storia di Mantova#Mantova etrusca e romana|Mantua]] (odierna [[Mantova]]), nella [[Gallia Cisalpina]], nell(abolita ed annessa all'[[Italia settentrionaleromana|Italia]] proprio durante la sua vita), il 15 ottobre del [[70 a.C.]] da una benestante famiglia di [[Colonia romana|coloni romani]], figlio di Marone Figulo, un piccolo proprietario terriero, arricchitosi considerevolmente con l'[[apicoltura]], l'allevamento e l'artigianato, e di [[Magia Polla|Màgia Polla]], figlia a sua volta d'un facoltoso mercante, Magio, al cui servizio aveva lavorato il padre del poeta in passato. Suo padre, a quanto riferito, apparteneva alla ''[[gens Vergilia]]'' - di scarsa attestazione all'infuori di sole quattro iscrizioni rinvenute nei pressi di [[Verona]] (3) e dell'odierna [[Calvisano]] (1), che suggerirebbero pure una sua parentela con la ''[[gens Munatia]]''<ref name="Conway">[[Robert Seymour Conway|Conway, Robert Seymour]]. 1967. "[https://books.google.gr/books?id=pMi2i1K2leAC&pg=PA19&dq=gens+Vergilia&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=gens%20Vergilia&f=false Where Was Vergil's Farm]." ''Harvard Lectures on the Vergilian Age.'' Biblo & Tannen. {{ISBN|978-0819601827}}.</ref> -, mentre sua madre alla ''[[gens Magia]]'', d'origine [[Campania antica|campana]].<ref>{{cita|Conway|pp. 14-41.|cidConway}}.</ref> Il biografo Foca lo definisce "vates Etruscus" e le origini etrusche vengono confermate dallo stesso poeta nell'''Eneide'': " Mantua dives avis....ipsa caput populis: Tusco de sanguine vires" (E. X, 201 ss.).
 
Il nome Marone (in latino ''Maro'') deriverebbe dalla carica politica etrusca di ''maru''.<ref>[[Giuliano Bonfante]], [[Larissa Bonfante]], Lingua e Cultura degli Etruschi, Editori Riuniti, 1985, p.125</ref>
 
L'ubicazione esatta del borgo natio del Vate è stata oggetto di controversie; tuttavia, {{senza fonte|stando all'identificazione più accreditata facente capo agli studi dei più eminenti filologi classici e studiosi della tradizione virgiliana}}, esso corrisponderebbe al borgo di [[Pietole]], in prossimità delle acque del [[Mincio]], nelle vicinanze di Mantova, nome assunto nel corso del Medioevo, divenuto poi, in tempi recenti, "Pietole Vecchia" per distinguerlo da "Pietole Nuova" venuta a formarsi tra Sette e Ottocento in prossimità della strada Romana, a due chilometri dall'antico borgo natale sito in prossimità del fiume; il borgo natio del Poeta ha ripreso alcuni anni fa l'antico nome celtico ''Andes'' ed è divenuto, nel [[2014]], con la fusione dei comuni di [[Virgilio (Italia)|Virgilio]] e [[Borgoforte (Borgo Virgilio)|Borgoforte]], una [[Frazione (geografia)|frazione]] del [[Comune (Italia)|comune]] di [[Borgo Virgilio]]. L'attuale Pietole corrisponde dunque a Pietole Nuova. La fama dell'antica Pietole come luogo di pellegrinaggio e venerazione, poiché fu considerato sin dai primi secoli dopo la morte il borgo natale del vate e "profeta di Cristo", è testimoniata da [[Dante Alighieri]] nella ''[[Divina Commedia]]'' ([[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]], XVIII 83) e dalle opere di Giovanni Boccaccio {{chiarire|e di altri scrittori|Chi?}}. Altri studi<ref name="ReferenceA">{{cita pubblicazione |cognome=Nardoni |nome=Davide | wkautore =Davide Nardoni |anno=1986 |mese=gennaio-febbraio |titolo=La terra di Virgilio |rivista=Archeologia Viva |numero=N.1/2 |pp=71-76}}</ref> sostengono invece che il corrispettivo odierno dell'antica ''Andes'' vada ricercato nella zona di [[Casalpoglio]],<ref>{{Cita web|url=https://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=VIRGILIO,_propriamente_Publio_Virgilio_Marone|titolo=VIRGILIO, propriamente Publio Virgilio Marone|accesso=12 maggio 2025}}</ref> [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[Castel Goffredo]]<ref>{{cita libro|Giovanni|Telò|altri=Fotografie di Massimo Telò|San Michele & dintorni|1992|p.16|Mantova|coautori=Massimo Telò|cid=cidTelò|sbn=IT\ICCU\LO1\0324122LO10324122}}</ref><ref>{{cita libro|Piero|Gualtierotti|Castel Goffredo dalle origini ai Gonzaga|2008 |pp. 96-100| Mantova}}</ref><ref>[http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2010/06/07/NP1PO_NP103.html?refresh_ce «Virgilio {{sic|naque}} ad Andes: ecco la prova».]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=0SqODAAAQBAJ&pg=PT25&dq=magia+polla%2Bcasalpoglio&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiT34Pr79PcAhULCRoKHVhODtIQ6AEIJzAA#v=onepage&q=magia%20polla%2Bcasalpoglio&f=false Antonio La Penna, ''La letteratura latina del primo periodo augusteo (42-15 a.C.)'']</ref>, così come anche per il comune di [[Calvisano]] è stata avanzata l'ipotesi d'una sua identificazione col luogo di nascita del poeta, sulla base anche di un'iscrizione recante il nome della gens paterna nei suoi pressi<ref name="Virgilio_Calvisano_Bimillenario">{{Cita conferenza|titolo=Virgilio nostro antico|data=1983|conferenza=Atti delle celebrazioni per il Bimillenario Virgiliano in Calvisano|organizzazione=Comune di Calvisano|città=Calvisano}}</ref><ref>{{cita libro|Battista|Guerreschi|Storia di Calvisano|1989|Montichiari|pp.24-37}}</ref> (si vedano in tal senso gli studi e le ricerche effettuate dal [[filologo]] ed [[accademico]] inglese [[Robert Seymour Conway]]<ref>{{Treccani|robert-seymour-conway|Robert Seymour Conway|31 agosto 2017}}</ref><ref name="Virgilio_Calvisano_Farm">{{cita pubblicazione|autore=Robert Seymour Conway|titolo=Where was Vergil's farm?|rivista=Bulletin of the John Rylands Library|editore=Manchester University Press|città=Manchester|volume=7|numero=(2)|anno=1923|pp=184-210|lingua=en}}</ref><ref name="Virgilio_Calvisano_Podere">{{cita pubblicazione|autore=Robert Seymour Conway|titolo=Dov'era il podere di Virgilio?|rivista=Atene e Roma|editore=[[Vallecchi|Vallecchi Editore]]|città=Firenze|volume=Nuova Serie - Anno VII|numero=3|anno=1926|pp=170-186|url=https://www.aicc-nazionale.com/app/download/24174702/Atene+e+Roma_anno_007_NS_n.3_1926..pdf|formato=pdf|accesso=31 agosto 2017}}</ref><ref name="Virgilio_Calvisano_Further">{{cita pubblicazione|autore=Robert Seymour Conway|titolo=Further considerations on the site of Vergil’s farm|url=https://archive.org/details/sim_classical-quarterly_1931-04_25_2/page/65|rivista=The Classical Quarterly|editore=[[Cambridge University Press]]|città=Cambridge|volume=25|numero=2|anno=1931|mese=aprile|pp=65-76|lingua=en}}</ref>). {{chiarire|Secondo altri|chi?}}, {{Senza fonte|corrisponderebbe all'odierno [[Redondesco]], comune situato a ovest di Mantova, lungo l'antica strada romana [[Via Postumia|Postumia]]. Analisi sul toponimo sembrano confermare questa ipotesi}}.
 
=== La formazione e l'avvicinamento all'epicureismo ===
Virgilio frequenta la scuola di grammatica a [[Cremona]], poi la scuola di filosofia a [[NapoliMilano]], dove si avvicina alla corrente filosofica [[Epicureismo|epicureista]] grazie a [[Sirone (epicureo)|Sirone]] e infine la scuola di retorica a [[Roma]]. Qui conobbe molti poeti e uomini di cultura e si dedicò alla composizione delle sue opere. Inoltre nella capitale portò a termine la propria formazione oratoria studiando eloquenza alla scuola di Epidio, un maestro importante di quell'epoca. Lo studio dell'eloquenza doveva fare di lui un avvocato e aprirgli la via per la conquista delle varie cariche politiche. L'oratoria di Epidio non era certo congeniale alla natura del mite Virgilio, riservato e timido, e dunque quantomai inadatto a parlare in pubblico. Infatti, nella sua prima causa come avvocato non riuscì nemmeno a parlare. In seguito a ciò Virgilio entrò in una crisi esistenziale che lo portò, non ancora trentenne, a spostarsi dopo il [[42 a.C.]] a [[Napoli]], per recarsi alla scuola dei filosofi [[Filodemo di Gadara]] e [[Sirone (filosofo)|Sirone]] per apprendere i precetti di [[Epicuro]]<ref>Erede dei beni di Sirone di cui fu discepolo (Verg., Catal. 5, 9 et 8, 1), Virgilio figura citato in diversi [[papiri di Ercolano]]: M. Gigante e M. Capasso, «Il ritorno di Virgilio a Ercolano», SIFC, 7, 1989, p. 3-6; M. Gigante, «Virgilio all’ombra del Vesuvio», Cronache Ercolanesi, 31, 2001, p. 10; V. Mellinghoff-Bourgerie, ''Les incertitudes de Virgile. Contributions épicuriennes à la théologie de l’Énéide'', Bruxelles, 1990, p. 20-21; D. Armstrong, J. Fish, P.A. Johnston, M.B. Skinner (dir.), ''Vergil, Philodemus and the Augustans'', Austin, 2004.</ref>.
 
=== La crisi e la confisca dei possedimenti agricoli ===
[[File:Le colonne della Via Appia a Brindisi.jpg|thumbmin|Le colonne terminali della [[via Appia]] nei pressi della casa dove, secondo la tradizione, Virgilio morì.]]
Gli anni in cui Virgilio si trova a vivere sono anni di grandi sconvolgimenti a causa delle guerre civili: prima lo scontro tra [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] e [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]], culminato con la sconfitta di quest'ultimo a [[Battaglia di Farsalo|Farsalo]] ([[48 a.C.]]), poi l'uccisione di Cesare ([[44 a.C.]]) in una congiura, e lo scontro tra [[Augusto|Ottaviano]] e [[Marco Antonio]] da una parte e i cesaricidi ([[Marco Giunio Bruto|Bruto]] e [[Cassio]]) dall'altra, culminato con la [[battaglia di Filippi]] ([[42 a.C.]]). Egli fu toccato direttamente da queste tragedie come testimoniano le sue opere: infatti la distribuzione delle terre ai veterani dopo la battaglia di Filippi mise in grave pericolo le sue proprietà nel [[Centuriazione di Mantova|mantovano]] ma sembra che, grazie all'intercessione di personaggi influenti ([[Gaio Asinio Pollione|Pollione]], Varo, [[Cornelio Gallo|Gallo]], Alfeno, [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]] e dunque lo stesso [[Augusto]]), Virgilio sia riuscito (almeno in un primo tempo) ad evitare la confisca.
 
Si spostò poi a [[Napoli]] con la famiglia e in seguito, nel [[38 a.C.]], si fece assegnare da [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]] un podere in Campania come risarcimento per le proprietà perdute ad Andes. In Campania avrebbe terminato le ''Bucoliche'' e composto le ''Georgiche,'' dedicate all'amico Mecenate, che Virgilio frequentava.
 
Virgilio entrò dunque nel circolo del "primo ministro imperiale", che raccoglieva molti letterati famosi dell'epoca.
Riga 58:
 
=== L'ultimo viaggio in Grecia e la morte ===
[[File:Parco della Grotta di Posillipo.jpg|thumbmin|La [[Tomba di Virgilio]] a [[Napoli]]]]
Virgilio morì a [[Brindisi]] il 21 settembre del [[19 a.C.]] ([[calendario giuliano]]), di ritorno da un importante viaggio in [[Grecia]], forse per ricevere alcuni pareri tecnici sull'''Eneide''<ref name=":1" />. Secondo alcuni biografi fatali furono le conseguenze di un colpo di sole, ma non è l'unica ipotesi accreditata.
 
Riga 69:
=== Appendix Vergiliana ===
{{Vedi anche|Appendix Vergiliana|Storia della letteratura latina (31 a.C. - 14 d.C.)}}
Un primo gruppo di opere, la cui autenticità e la partenità restano ancora oggi oggetto di dubbi, vengono generalmente indicate con l'appellativo di ''[[Appendix Vergiliana]]''; tale appellativo è stato coniato per la prima volta dall'umanista [[Giuseppe Giusto Scaligero|Giuseppe Scaligero]] nel [[1573]]<ref name=":0" /><ref name="Perelli183">[[Luciano Perelli]], ''Storia della letteratura latina'', p. 183.</ref>.
* Alla spicciolata (''Catalepton'');<ref name="Perelli183" />
* La focaccia (''Moretum'');
Riga 82:
=== Opere autentiche ===
{{Vedi anche|Bucoliche|Georgiche|Eneide|Storia della letteratura latina (31 a.C. - 14 d.C.)}}
[[File:Vergilius Maro - Bucolica, A. D. MCCCCLXXXI die ultimi februarii - 2463993.jpg|thumbmin|rightverticale|Bucolica, 1481]]
Queste tre opere si distinguono dalle precedenti, in quanto composte sicuramente dal poeta latino<ref name=":0" />.
* [[Bucoliche|Bucoliche (''Bucolica'')]]: composte tra il 42 e il 39 a.C. a Napoli, sono una raccolta di dieci componimenti detti "ecloghe" o "egloghe" di stile perlopiù bucolico e che seguono il modello del poeta siciliano [[Teocrito]].<ref>[[Luciano Perelli]], ''Storia della letteratura latina'', pp. 184-186.</ref> Le Bucoliche, che significa ''canti dei bovari'', sono dunque costituite da dieci egloghe: la prima è un dialogo tra due contadini, Titiro e Melibeo. Melibeo è costretto ad abbandonare la sua casa e i campi, che diverranno la ricompensa di un soldato romano. Titiro invece può restare grazie all'influenza di un potente (forse Ottaviano, o un nobile della sua cerchia, come Asinio Pollione); la seconda egloga contiene il lamento d'amore del pastore [[Coridone]], che si strugge per il giovane [[Alessi (personaggio)|Alessi]]; la terza egloga è una [[tenzone]] poetica fra due pastori, svolta in canti alternati detti amebèi; la quarta egloga è dedicata a [[Gaio Asinio Pollione|Pollione]] ed è la celebre profezia circa la nascita di un ''puer ''il cui avvento rigenererà l'umanità; la quinta è il lamento per la morte di Dafni, il "principe dei pastori" (Elio Donato); nella sesta il vecchio Sileno canta l'origine del mondo; nella settima Melibeo racconta la gara di canto tra due pastori; l'ottava egloga contiene due canti d'amore ed è dedicata ad [[Asinio Pollione]]; la nona egloga è molto simile alla prima, ma vi si canta un esproprio di terre definitivo (i due protagonisti sono [[Lìcida]] e [[Meride|Meri]]) e la decima è dedicata a [[Gaio Cornelio Gallo|Gallo]] e ne celebra gli amori infelici. Varo, Gallo e Pollione furono tre potenti governatori della provincia Cisalpina presso cui il poeta aveva forse sperato di trovare favore per rientrare in possesso delle proprie terre perdute durante l'esproprio.
* [[Georgiche|Georgiche (''Georgica'')]]<!--''libri''-->: composte a [[Napoli]] in sette anni (tra il 37 a.C. e il 30 a.C.) e suddivise in quattro libri. È un [[Poesia didascalica|poema didascalico]] sul lavoro dei campi, sull'arboricoltura (in particolare della vite e dell'olivo), sull'allevamento e sull'apicoltura come metafora di un'ideale società umana.<ref>[[Luciano Perelli]], ''Storia della letteratura latina'', pp.187-191.</ref> Ciascun libro presenta una digressione: il primo ''le guerre civili'', il secondo ''la lode della vita agreste'', il terzo ''la peste degli animali nel Norico'', il quarto libro si conclude con ''la storia di Aristeo e delle sue api'' (questa digressione contiene la famosa favola di ''Orfeo e Euridice''). Secondo il grammatico tardoantico Servio, nella prima stesura delle Georgiche, la conclusione del IV libro era dedicata a Cornelio Gallo ma, caduto questi in disgrazia presso [[Augusto]], Virgilio avrebbe concluso l'opera in modo diverso. L'opera fu dedicata a [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]]. Si tratta sicuramente di uno dei più grandi capolavori della letteratura latina e l'espressione più alta dell'autentica e vera poesia virgiliana. I modelli qui seguiti sono [[Esiodo]] e [[Publio Terenzio Varrone|Varrone]].
* [[Eneide|Eneide (''Aeneis'')]]: poema epico composto forse fra [[Napoli]] e [[Roma]], in dieci anni (tra il 29 a.C. e il 19 a.C.) e suddiviso in dodici libri. Opera monumentale, considerata dai contemporanei alla stregua di un'[[Iliade]] latina, fu il libro ufficiale sacro all'ideologia del regime di [[Augusto]] sancendo l'origine e la natura divina del potere imperiale. Naturalmente il modello fu [[Omero]]. Essa narra la storia di [[Enea]], esule da [[Troia|Ilio]] e fondatore della divina [[gens Iulia]].<br />Il poema rimase privo di revisione, e nonostante Virgilio prima di partire per l'Oriente ne avesse chiesto la distruzione e ne avesse vietato la diffusione in caso di sua morte, esso fu pubblicato per volere dell'imperatore.<ref>[[Luciano Perelli]], ''Storia della letteratura latina'', pp.191-199.</ref><br />Nel [[XV secolo]] il poeta [[Maffeo Vegio]] compose in esametri il ''[[Supplementum Aeneidos]]'', cioè il tredicesimo libro a completare la vicenda narrata nel poema virgiliano.
 
== Virgilio nella cultura successiva ==
[[File:monumento virgilio.jpg|upright=1.0min|thumbverticale|Monumento a Virgilio<br />Piazza Virgiliana, [[Mantova]].]]
[[File:Mantova-Virgilio in cattedra.jpg|thumbmin|upright=1.0verticale|leftsinistra|[[Mantova]], [[Piazza Broletto]], ''[[statua di Virgilio in cattedra]]''<ref>Sulle lapidi sottostanti è scolpito: "+ Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Partenope. Cecini pascua, rura, duces" e "+ Millenis lapsis annis D(omi)niq(ue) ducentis / bisq(ue) decem iunctis septemq(ue) sequentibus illos / uir constans a(n)i(m)o fortis sapiensq(ue) benignus / Laudarengus honestis moribus undiq(ue) plenus / hanc fieri, lector, fecit qua(m) conspicis ede(m). / Tunc aderant secu(m) ciuili iure periti / Brixia quem genuit Bonacursius alter eorum, / Iacobus alter erat, Bononia quem tulit alta."</ref>]]
La fama del vate dopo la morte fu tale che egli fu considerato una divinità degna di ricevere onori, lodi, preghiere, e riti sacri. Già [[Silio Italico]] (appena un secolo dopo), che acquistò la villa e la tomba di Virgilio, istituì una celebrazione in memoria del Mantovano nel suo giorno di nascita (le [[Calendario romano|Idi]] di ottobre). In tal modo questa celebrazione si tramandò anno per anno nei primi secoli dell'era volgare, diventando un punto di riferimento importante soprattutto per il popolo napoletano che vide in Virgilio ("Vergilius") il suo secondo [[patrono]] e spirito protettore della città di [[Napoli]], dopo la ''vergine'' [[Partenope (sirena)|Partenope]]. Ai suoi resti (cenere e ossa), conservati nel sepolcro da lui stesso concepito secondo forme e proporzioni pitagoriche, fu attribuito il potere di proteggere la città dalle invasioni e dalle calamità.
Nonostante le [[divinità]] pagane venissero dimenticate, di Virgilio si mantenne comunque intatto il ricordo, e le sue opere furono interpretate cristianamente.
 
Riga 104:
 
=== Da Dante al Rinascimento ===
[[File:Houghton Typ 715.98.868 - Publius Virgilius, Georg L IV.jpg|thumbmin|verticale|Georgica, Libro IV, 497. Illustrazione di [[François Gérard]] in un'edizione del 1798]]
La presenza di Virgilio è costante nello svolgimento della letteratura italiana. L'eco della sua poesia risuona sovente nelle opere dei nostri più grandi scrittori.
 
Riga 119:
Della riscoperta del mondo antico non solo la lingua latina viene a giovarsi, ma anche la lingua volgare quando si torna a prediligerla. [[Jacopo Sannazaro]], considerato il "Virgilio cristiano" per il suo ''De Partu Virginis'', nell'''[[Arcadia]]'' riproduce la classica bucolica in una lingua armoniosa, piena di fluidità e di malinconia. Non si può non parlare della ''Fabula di Orfeo'' del [[Poliziano]]: Orfeo ed Euridice come nelle ''Georgiche'' rivivono il loro dramma d'amore in un canto accorato, di estrema eleganza. Riporta altresì a Virgilio quella sorta di immersione nell'universo e nella natura presente nella favola del giovane Julio nelle ''Stanze'', così come la ''Giostra'' richiama la mente al senso di vaga malinconia delle ombre virgiliane della sera.<ref>Annagiulia Angelone Dello Vicario, ''Il richiamo di Virgilio nella poesia italiana'', Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1981, p. 39 ss.; cfr. anche [[Raffaele Spongano]], ''Due saggi sull'Umanesimo'', Firenze, Sansoni, 1964; Eduard Norden, ''Orpheus und Eurydike'', in «Sitzungsber. der deutschen Akad. der Wiss., Philol. hist. Kl.», XII, 1934, p. 626 ss.</ref>
 
Ancor più determinante è l'influsso di Virgilio nel [[Rinascimento]]. Il volgare, assurto a piena dignità letteraria, affronta temi alti, impegnativi e viene adottato dai grandi scrittori del tempo. Il riferimento è all'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e al [[Torquato Tasso|Tasso]].
[[File:Jesi - Palazzo Pianetti 1345.jpg|miniatura|destramin|L{{'}}''Incoronazione di Virgilio'', parte di un ciclo di affreschi settecenteschi sull{{'}}''Eneide'' a [[Palazzo Pianetti]], [[Jesi]]]]
 
L{{'}}''Eneide'' non poco contribuisce a portare l{{'}}''Orlando Furioso'' alle più alte vette della poesia rinascimentale e l'[[Ariosto]] tra i più grandi artisti del tempo. Qui [[Cloridano]] e [[Medoro]] ritrovano il fascino, l'umanità di [[Eurialo e Niso]] a rappresentare un sentimento alto come l'amicizia, nobile come la fedeltà; e molte analogie si possono trovare nella caratterizzazione dei guerrieri uccisi nel sonno dalle due coppie. [[Angelica (Orlando furioso)|Angelica]] vive all'unisono con la natura che la circonda, ama le cose semplici e umili, effonde intorno un sentimento virgiliano di pace, di serenità, appena velato di malinconia. Per non riferire di altri temi comuni ai due poeti: l'amore, la giovinezza, l'eroismo, la religione della vita, la rappresentazione dell'animo umano in tutte le sue variazioni.
 
E si arriva a [[Torquato Tasso]], che da Virgilio eredita finezza e musicalità del dire. Le ingenue parole di ''Aminta'', allorché descrive il primo sbocciare di un amore nuovo nella favola pastorale che da lui prende il nome (atto I, scena II), riportano insistentemente al mondo idillico popolato di prati, ninfe, pastori, boschi, nel quale regna una lieve, sospesa virgiliana malinconia. Il candore di [[Galatea (Nereide)|Galatea]] torna a risplendere nella delicata figura di [[Erminia (Tasso)|Erminia]], che si desta al "garrir" degli uccelli tra alberi e fiori mentre "scherzan" con l'onda al suon di "pastorali accenti" ([[Gerusalemme liberata]], VII, 5 e 6, ''passim''). Al pari di [[Didone]], [[Gerusalemme liberata#Armida|Armida]], creatura piena di mistero riscopre l'umanità nel dolore e nell'amore. Come l'eroica Camilla, desta commozione la fiera Clorinda. Nell'opera tutta aleggia quel senso di tristezza per il quale molti hanno ritenuto la ''Liberata'' il poema italiano forse più vicino all'''Eneide''<ref>Pio Rayna, ''Le fonti dell'Orlando Furioso'', Firenze, Sansoni, 1956; Giorgio Petrocchi, ''Virgilio e la poetica del Tasso'', in «Giorn. di Filol. XXIII, 1971, p.1 ss.»; Eugenio Donadoni, ''Torquato Tasso. Saggio Critico'', Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1936 (sec. ediz.), p. 296 e ''passim''; Annagiulia Angelone Dello Vicario, ''Virgilio in Ariosto e Tasso'', in ''Il richiamo di Virgilio nella poesia italiana'', op. cit., p.69 ss.; Walter Binni, ''Metodo e poesia di Ludovico Ariosto e altri studi ariosteschi'', Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1996.</ref>, già a partire dall'incipit (il verso ''canto l'armi pietose e il capitano'' richiama immediatamente il virgiliano ''arma virumque cano'').
 
Al sommo poeta latino sono intitolate l'[[Accademia Nazionale Virgiliana]] e il [[Liceo Classico]] di [[Mantova]]. Il Liceo, fondato nel 1584, è tuttora considerato uno dei più prestigiosi licei classici d'Italia.
 
== La leggenda virgiliana ==
Riga 133 ⟶ 131:
I suoi biografi medioevali infatti ci narrano che fu Virgilio a proporre all'imperatore di costruire un [[acquedotto]] (proveniente dalle sorgenti nei pressi di [[Serino]], nell'[[Irpinia]]) che servisse questa e anche altre città, come [[Nola]], [[Avella]], [[Pozzuoli]] e [[Baia]].
 
Inoltre avrebbe esortato Augusto a creare per [[Napoli]] una rete di [[pozzo|pozzi]] e [[Fontane di Napoli|fontane]] per l'approvvigionamento idrico, un sistema fognario di [[fognature|cloache]] e [[Terme romane|complessi termali]] terapeutici a [[Baia]] e [[Pozzuoli]], per cui fu anche necessario scavare un traforo nella collina di [[Posillipo]], l'odierna "[[Crypta Neapolitana|Grotta di Posillipo]]", nota per tale motivo fino al [[XIV secolo]] come "Grotta di Virgilio".
 
Infine, Virgilio, essendo grandemente appassionato di [[divinazione]] e del mondo della religione in generale (come si nota dalle sue opere letterarie), avrebbe fatto installare due sculture di teste umane in marmo, una maschile e allegra, l'altra femminile e triste, sulle [[Mura di Napoli|mura]] della città e precisamente ai lati della porta di [[Forcella (Napoli)|Forcella]] al fine di fornire un [[presagio]] casuale fausto o infausto (una sorta di innocua [[cefalomanzia]] minerale) per i cittadini di passaggio.
Riga 144 ⟶ 142:
 
== Omaggi ==
A Virgilio sono intitolate le [[Virgil Fossae]] sulla [[superficie di Plutone]]<ref>{{GPN|15675|Virgil Fossae|accesso=13 settembre 2017}}</ref> e, il [[Museo Virgiliano]] a [[Borgo Virgilio]].<ref>[https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/210659/museo-virgiliano-borgo-virgilio Touring Club Italiano. Museo Virgiliano.]</ref>, il Museo Virgilio a [[Mantova]], l'[[Accademia Nazionale Virgiliana]] e il [[Liceo Classico]] di [[Mantova]] ed anche quello di Roma.<ref>[https://liceovirgilioroma.edu.it/ Liceo Ginnasio Statale Virgilio - Roma.]</ref>
 
=== Letteratura ===
* Le ultime ore di vita del poeta sono raccontate da [[Hermann Broch]] nel romanzo ''[[La morte di Virgilio]]'', dove il protagonista, sentendosi prossimo alla morte, avrebbe voluto bruciare l{{'}}''Eneide'' non perdonandosi di averla lasciata incompiuta.
* Virgilio è uno dei protagonisti di ''[[Un infinito numero]]'', romanzo di [[Sebastiano Vassalli]]. Lo stesso autore ha reso il poeta protagonista di uno dei racconti che compongono la raccolta ''Amore Lontano''.
* Nel romanzo storicodel 2024 ''I demoni di Pausilypon'' di [[Pino Imperatore]], edito da HarperCollins nel 2024 e ambientato a Neapolis nel 22 a.C., Virgilio agisce, per la prima volta nella storia della letteratura, nelle vesti di detective.
 
=== Videogiochi ===
* Nella serie [[Devil May Cry (serie)|Devil May Cry]], si trova un chiaro riferimento a Virgilio: [[Vergil]], fratello del protagonista [[Dante (Devil May Cry)|Dante]] e antagonista principale della saga.
* nella serie limbus company c'é un personaggio di nome Virgilio (vergilius) che, all inizio del gioco aiuta un personaggio di nome dante intrappolato in una selva oscura mentre viene attaccato da dei banditi di nome pantera (panther) leone (lion) e lupo (wolf), ovvio riferimento al primo canto dell'opera italiana, scritta da Dante, la ''Divina Commedia''.
 
=== Giochi di Carte ===
* La carta di Yu-gi-oh "Virgil, rock star dell'abisso bruciante" è un chiaro riferimento al poeta mantovano
 
== Note ==
Riga 229 ⟶ 231:
* [http://www.marcovalerio.it/antologia/Bucoliche/ Marcovalerio.it] Traduzione in lingua italiana delle Ecloghe Bucoliche.
* {{en}} [http://www.intratext.com/y/ENG2058.HTM IntraText Digital Library] Traduzione in lingua inglese dell'Eneide.
* [http://www.classicitaliani.it/index178.htm Classici Italiani] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091107221844/http://www.classicitaliani.it/index178.htm|datedata=7 novembre 2009}} "Virgilio nel Medioevo" di Domenico Comparetti (1941).
* [https://web.archive.org/web/20070225064558/http://www.napoliontheroad.it/virgiliomago.htm Napoli on the road] Interessante articolo sull'interpretazione magica di Virgilio nel Medioevo.
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20190604130106/http://www.virgilmurder.org/ Virgil Murder] Sito di uno studioso francese, Maleuvre, che presenta le ipotesi sull'assassinio di Virgilio da parte dell'imperatore Augusto.
* [http://tvirgilio.napolibeniculturali.it/ Parco della Tomba di Virgilio] Sito della Soprintendenza per il Patrimonio Storico-artistico dedicato al Parco della Tomba di Virgilio.
* [http://tombavirgi.baa.remuna.org/ Parco della Tomba di Virgilio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081207173431/http://tombavirgi.baa.remuna.org/|data=7 dicembre 2008}} Sito sul Parco della Tomba di Virgilio all'interno della Rete dei Musei Napoletani.
* [[Scolio|Scolii]] delle opere di Virgilio:
** [[Marco Valerio Probo]], ''[https://archive.org/details/invergilliibuco00probgoog In Vergilii bucolica et georgica commentarius, accedunt scholiorum veronensium et aspri quaestionum vergilianarum fragmenta]'', Henricus Keil (ed.), Halis sumptibus Eduardi Anton, 1848.
** [[Mauro Servio Onorato]], ''Servii grammatici qui feruntur in Vergilii carmina commentarii'', Georius Thilo, Hermannus Hagen (ed.), 3 voll., Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1881-1902: [https://archive.org/details/invergiliicarmin01servuoft vol. 1], [https://archive.org/details/invergiliicarmin02servuoft vol. 2], [https://archive.org/details/serviigrammatic01thilgoog vol. 3 part 1], vol. 3 part 2.
** ''[https://it.calameo.com/read/00045743882940e697d82 Gli scolii veronesi a Virgilio]'', Claudio Baschera (a cura di), Casa Editrice Mazziana, giugno 1999.
* [[Ettore Paratore]], [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1981/n.26/3 ''La santità di Virgilio in un mondo disorientato''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151003143832/http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1981/n.26/3 |datedata=3 ottobre 2015 }}, ''[[Il Tempo]]'', 27 gennaio 1981.
*{{pt}}[https://bndigital.bnportugal.gov.pt/records?search=&sort=-PURL_ID,_score&perpage=10&page=1&&refine%5BCreator%5D%5B%5D=Virg%C3%ADlio%2C+70-19+a.C.&r&&page=1&refine%5BRights%5D%5B%5D=PUBLIC+DOMAIN Opere di Virgílio presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo]