|nato = 13 agosto [[582]] a [[Lay-Saint-Christophe]]
|nomvescovo = [[611]]
|consacrato = ''post'' 8.X.[[614]]<ref>Al concilio di [[Parigi]], celebrato in questo giorno, non era presente alcun vescovo di Metz, segno che in quel periodo la sede era probabilmente ancora vacante.</ref>
|deceduto = {{Calcola età3|641|7|18|582|8|13}} a [[Remiremont]]
}}
|didascalia= Sant'Arnolfo di Metz raffigurato come protettore dei produttori di [[birra]]
|note=Vescovo
|nato= 13 agosto [[582]] a [[Lay-Saint-Christophe]]
|morto= {{Calcola età3|641|7|18|582|8|13}} a [[Remiremont]]
|venerato da= Chiesa cattolica
== Origine ==
===ARNOULET: origine des Arnulfiens===
BAUDOIN: origine flamande
EALFSTRUDE: origine royale du Wessex
ADELE: origine vermandisienne
{{Per approfondire|Arnolfingi}}
Arnolfo era discendente da una famiglia di antica origine, nobilissima e valorosissima<ref name=Liber/>, mentre, secondo altre fonti, era figlio di [[Arnoaldo di Metz]]<ref name=Domus>{{la}} [http://books.google.com/books?id=WW-NO0RSd4AC&pg=PA260&dq=Catalogus+Episcoporum+Mettensium+Monumenta+Germaniæ+historica&hl=it&ei=iu2mTuHwMY-5hAemuIDzDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDsQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false#ES ''Domus Carolingiae genealogia'', p. 309, 15-17]</ref>, [[diocesi di Metz|vescovo di Metz]] e [[margravio]] della [[Schelda]], appartenente alla dinastia gallo-romana dei Ferreoli, mentre per altre ancora, colcon il supporto dello storico francese [[Christian Settipani]], esperto di genealogie<ref name=Settipani>{{cita libro|curatore= Christian Settipani |curatore2= Katharine S. B. Keats-Rohan |titolo= Onomastique et Parenté dans l'Occident médiéval |anno=2000 |editore= Linacre College |città= Oxford |isbn= 978-1-900934-01-5 |p= 186}}</ref> era figlio di un nobile franco di Austrasia, [[Bodegiselo|Bodogiselo]], considerato nel XII secolo come appartenente ad una linea collaterale dei Merovingi: sempre secondo lo studioso,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=[[Christian Settipani]]|anno=1992|titolo=La transition entre mythe et réalité|rivista=Archivum|volume=37|pagina=38}}</ref> era la moglie [[Chrodoara]] a discendere dai Ferreoli, non Arnolfo.
Era pronipote di [[Gandolfo di Tongres|san Gandolfo]], di un ramo cadetto dei merovingi e nobile dell'Austrasia e, alla fine della sua vita, vescovo di Tongres.
== Biografia ==
Arnolfo entrò al servizio della corte di [[Austrasia]] sotto [[Brunechilde]], presentato a corte dal parente [[Gandolfo di Tongres|Gandolfo]]<ref name=":12">{{Cita libro|autore=[[Karl Ferdinand Werner]]|traduttore=Stefania Pico e Sabrina Santamato|titolo=Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa|collana=Biblioteca di cultura storica|anno=2000|editore=Giulio Einaudi editore|città=Torino|p=272|ISBN=88-06-15288-2}}</ref>, la quale reggeva il trono per suo nipote [[Teodeberto II]] ([[596]]-[[612]]). Era un fervente devoto, venuto probabilmente in contatto con i missionari irlandesi che in quel periodo operavano in prossimità dei [[Vosgi]].
Nel [[612]] Arnolfo venne improvvisamente nominato [[diocesi di Metz|vescovo di Metz]] (capitale dell'Austrasia), nonostante non fosse nemmeno sacerdote ed avesse moglie e figli, conservando gli incarichi a corte.
Dopo la morte del re dei franchiFranchi d'[[Austrasia]] e di [[Provincia Borgognona|Burgundia]], [[Teodorico II (Merovingi)|Teodorico II]], insieme al consuocero, [[Pipino di Landen]], Arnolfo fu a capo della rivolta dell'aristocrazia e del clero di [[Austrasia]]. che,Nel nel [[613]], prima facilitarono l'ingresso in Austrasia del re di [[Neustria]], [[Clotario II]]<ref name=Fredeg>{{cita|Fredegario|Pars quarta, XL}}.</ref> e poi, si rifiutarono di combattere agli ordini del re d'[[Austrasia]] e Burgundia, [[Sigeberto II]], nello scontro con le truppe del re di [[Neustria]], [[Clotario II]] avvenuto sul [[Aisne (fiume)|fiume Aisne]]<ref name=fredegari>{{cita|Fredegario|Pars quarta, XLII}}.</ref>,. mettendoMisero così fine al governo autoritario della reggente dei regni d'Austrasia e Burgundia, la bisavola di Sigeberto II, [[Brunechilde]] e consegnando, in tal modo, i regni a Clotario II, che gli affidò l'educazione di suo figlio, [[Dagoberto I|Dagoberto]], di cui divenne anche consigliere.
Nel [[622]], su pressione dei potentati austrasiani, Clotario II fu costretto a proclamare re d'[[Austrasia]] suo figlio [[Dagoberto I|Dagoberto]]<ref name=Fredegar>{{cita|Fredegario|Pars quarta, XLVII}}.</ref>, che era ancora sotto la tutela di Arnolfo di Metz e di Pipino di Landen, [[Maestro di palazzo]] del regno d'Austrasia.<br>Collaborò a governare l'Austrasia, con Pipino di Landen, che, dopo il suo ritiro, collaborò con [[san Cuniberto|Cuniberto]], arcivescovo di [[Colonia (Germania)|Colonia]]<ref name=fredegario>{{cita|Fredegario|Pars quarta, LXXXV}}.</ref>.
{{Carolingi}}
Nel [[627]] si ritirò nell'eremo di [[Remiremont]], da [[San Romarico]] fondatore del monastero, nella [[Lorena (regione francese)|Lorena]], dove morì in fama di santità nel [[641]]: il suo corpo venne traslato a Metz, dove venne sepolto nella basilica a lui intitolata ede dove è venerato come patrono. Le fonti, forse stereotipatamente ispirate alla vita di [[san [[Martino di Tours]], riferiscono come egli fosse in procinto di rinunciare alla carica perché più attratto da una vita monastica. L'essere vescovo della capitale dava ad Arnolfo anche importanti cariche amministrative, secondo il modello allora diffuso in Europa occidentale con le comunità cittadine raccolte attorno ai vescovi.
Arnolfo governò [[Metz]] con molto equilibrio e, nella chiesa da lui governata, apportò diverse modifiche.
Negli ''[[Annales Xantenses]]'' si fa riferimento ad Arnolfo come santo dicendo che morì nel [[640]]<ref name=xantenses/> a [[Remiremont]], dove fu sepolto. In un secondo tempo il corpo fu traslato a [[Metz]], nella chiesa dei SS.santissimi Apostoli, che nel [[717]] venne denominata [[basilica di Santsant'Arnolfo]].
Dal matrimonio del figlio [[Ansegiso]] con [[Begga]], figlia di Pipino di Landen, nacque [[Pipino di Herstal]], bisnonno di [[Carlo Magno]]<ref name=Liber/><ref name="marbacenses">{{cita|Annales Marbacenses|p. 2}} [https://www.archive.org/stream/annalesmarbacen00blocgoog#page/n30/mode/1up#ES]</ref>: per questo, Arnolfo è considerato il capostipite della [[dinastia [[Carolingicarolingia]]a, chedinastia vienemessa anchein connessione con chiamataquella "[[Arnolfingiarnolfingia]]a".<br>Soprattutto i suoi discendenti, attraverso la carica di [[Maestromaestro di palazzo]], che era ormai ereditaria, governarono il regno dei Franchi, ininterrottamente dal [[687]] al [[751]].
Di lui scrisse, su richiesta del vescovo di Metz [[Angilramno di Metz|Angilramno]], [[Paolo Diacono]] nella sua opera ''Gesta Episcoporum Mettensium''<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Paolo Diacono|wkautore-capitolo=Paolo Diacono |curatore=Antonio Zanella|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|editore=BUR Rizzoli|città=Vignate (MI)|pp=501–503501-503|capitolo=Libro VI, 16|ISBN=978-88-17-16824-3}}</ref><ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Paolo Diacono|curatore=Antonio Zanella|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|editore=BUR Rizzoli|città=Vignate (MI)|p=92|capitolo=Cenni biografici su Paolo|ISBN=978-88-17-16824-3}}</ref>.
== Matrimoni e discendenza ==
Arnolfo sposò l'aristocratica [[Doda di Metz|Doda]]<ref>Doda, secondo alcune fonti, era figlia di [[Arnoaldo di Metz]], [[diocesi di Metz|vescovo di Metz]] e [[margravio]] della [[Schelda]].</ref>, della dinastia gallo-romana dei Ferreoli, dalla quale ebbe tre figli<ref name=Liber>{{la}} [http://books.google.com/books?id=WW-NO0RSd4AC&pg=PA260&dq=Catalogus+Episcoporum+Mettensium+Monumenta+Germaniæ+historica&hl=it&ei=iu2mTuHwMY-5hAemuIDzDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDsQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false#ES ''Liber de Episcopi Mittensibus'', p. 264, 43-45]</ref><ref name=Domu>{{la}} [http://books.google.com/books?id=WW-NO0RSd4AC&pg=PA260&dq=Catalogus+Episcoporum+Mettensium+Monumenta+Germaniæ+historica&hl=it&ei=iu2mTuHwMY-5hAemuIDzDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDsQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false#ES ''Domus Carolingiae genealogia'', p. 309, 13-14]</ref>:
* [[Clodolfo di Metz|Clodolfo]] (*[[610]] †[[697]]†697), succedette al padre come vescovo di [[Metz]];
* [[Ansegiso]] (*[[615]] † [[Parigi]], [[685]]), consigliere di [[Sigeberto III]] sposò [[Begga]], figlia di [[Pipino di Landen]] dall'unione dei quali nacque [[Pipino di Herstal]]<ref name=xantenses>{{la}} [https://www.archive.org/stream/annalesxantenses00arrauoft#page/n53/mode/2up#ES ''Annales Xantense'', p. 34]</ref>;
* Walchiso (*? †?), fu il padre di [[san Vandregisilo]]<ref name=Dom>{{la}} [http://books.google.com/books?id=WW-NO0RSd4AC&pg=PA260&dq=Catalogus+Episcoporum+Mettensium+Monumenta+Germaniæ+historica&hl=it&ei=iu2mTuHwMY-5hAemuIDzDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDsQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false#ES ''Domus Carolingiae genealogia'', p. 309, 14-16]</ref>.
==Le leggende==
Su Arnolfo esistono molti aneddoti leggendari:.
=== La leggenda della birra === ▼
Un'altraLa leggenda più nota viene tramandata a proposito delle sue reliquie. Dopo la sua morte , suoil nipote e successore come vescovo di Metz, [[Goerico di Metz|Goerico]], fece traslare le sue reliquie dall'[[abbazia di Remiremont]] a [[Metz ]]. La traslazione venivavenne effettuata sotto forma di processione a cui partecipavano circa 5.000cinquemila uomini, senza contare donne e bambini. Era il [[18 luglio ]] ed; il caldo estivo rendeva insopportabile il cammino ed il trasporto delle pesanti reliquie con il loro contenitore. La processione si fermò in un paesello di nome [[Champigneulles]] e nell'unica osteria del luogo era rimasto un solo boccale di [[birra]]. Ciascuno si accostò il boccale alla bocca, sperando nel miracolo da parte del già venerato come santo, Arnolfo, ed il miracolo accadde: tutti bevvero ed il boccale non rimase mai vuoto. ▼
=== La leggenda del pesce e dell'anello ===
L'autore del ''Liber Episcopi Mettensibus'' cita questa leggenda:<br />
Un giorno, in penitenza per alcuni peccati, si trovò a transitare su un ponte che attraversava la [[Mosella]], e guardando le impetuose e profonde acque sottostanti, non avendo alcuna fiducia di ottenere il perdono, si estrasse l'anello dal dito e lo scagliò in quell'acqua profonda, dicendo: «Non mi riterrò assolto da tutte le mie colpe, finché non avrò recuperato questo anello che sto lanciando.».<br>Dopo alcuni anni, essendo (Arnolfo) divenuto vescovo, in un giorno di astinenza dalla carne, un pescatore portòconsegnò delalcuni pescepesci perdove preparareviveva la cenaArnolfo. Sventrando il pesce, come era solito fare, colui che era preposto a tale operazione trovò quell'anello nell'intestino del pesce. CostuiEgli sorpreso dal fatto, ma non essendo a conoscenza della storia, consegnò l'anello al beato Arnolfo, che come vide l'anello immediatamente lo riconobbe e rese grazie a Dio onnipotente, sicuro della remissione dei suoi peccati, e da quel momento condusse una vita senza più cedimenti, ma si limitò maggiormente con lunghi digiuni<ref name=Libe>{{la}} [http://books.google.com/books?id=WW-NO0RSd4AC&pg=PA260&dq=Catalogus+Episcoporum+Mettensium+Monumenta+Germaniæ+historica&hl=it&ei=iu2mTuHwMY-5hAemuIDzDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDsQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false#ES ''Liber de Episcopi Mittensibus'', p. 264, 15-28]</ref>.
▲=== La leggenda della birra ===
▲Un'altra leggenda viene tramandata a proposito delle sue reliquie. Dopo la sua morte, suo nipote e successore come vescovo di Metz, [[Goerico di Metz|Goerico]], fece traslare le sue reliquie dall'[[abbazia di Remiremont]] a [[Metz]]. La traslazione veniva effettuata sotto forma di processione cui partecipavano circa 5.000 uomini, senza contare donne e bambini. Era il [[18 luglio]] ed il caldo estivo rendeva insopportabile il cammino ed il trasporto delle pesanti reliquie con il loro contenitore. La processione si fermò in un paesello di nome [[Champigneulles]] e nell'unica osteria del luogo era rimasto un solo boccale di [[birra]]. Ciascuno si accostò il boccale alla bocca, sperando nel miracolo da parte del già venerato come santo, Arnolfo, ed il miracolo accadde: tutti bevvero ed il boccale non rimase mai vuoto.
==Note==
== Voci correlate ==
* [[Arnolfingi]]
* [[Elenco di re franchi]]
* [[Storia della Francia]]
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