Muhammad al-Tizini: differenze tra le versioni

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|Cognome = b. Muḥammad b. Abī Bakr al-Tīzīnī, al-Muwaqqit
|PostCognome= ({{arabo|محمد بن محمد بن أبي بكر التيزيني الموقت}})
|PreData =
|PreData = {{arabo|محمد بن محمد بن أبي بكر التيزيني الموقت}}
|Pseudonimo = al-Muwaqqit
|PostPseudonimo = ossia "addetto ai tempi di elezione delle preghiere"
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== Biografia ==
Svolse, negli ultimi anni delledella sua vita, le funzioni di ''Šaykh al-ʿUlamāʾ'' (Shaykh dei sapienti) e di ''muwaqqit'' ({{Lang|ar|موقّت}}), ovvero di responsabile della tenuta e dell'annuncio dei momenti di elezione delle preghiere (ovvero ''waqt'', ossia "tempi") nella [[Grande moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Ciò spiega il motivo del suo ''[[laqab]]'' o "soprannome".<ref name="Hyde"/>
 
Nel 1533 scrisse il {{Lang|ar|جدول الكواكب الثابتة}} ''Jadwal al-kawākib al-ṯābita'' ovvero il "Catalogo delle stelle fisse", un tabellario che cataloga e descrive 302 [[stelle fisse]], pubblicato e tradotto nel 1665 da [[Thomas Hyde]],<ref name="Knobel">{{cita pubblicazione|autore=Edward Ball Knobel|lingua=en|titolo=The Chronology of Star Catalogues|anno=1877|rivista=Memoirs of the Royal Astronomical Society|url=https://articles.adsabs.harvard.edu//full/1877MmRAS..43....1K/0000001.000.html|volume=43|p=16|editore=[[Royal Astronomical Society]]|accesso=5 maggio 2024}}</ref> come supplemento alla sua traduzione delle {{Lang|ar|زیجِ سلطانی}} ''[[Zīj]] sulṭānī'' ("Tavole [astronomiche] sultaniali") di [[Ulugh Beg]] del 1437.<ref name="Hyde">{{cita libro|autore=[[Thomas Hyde]]|lingua=la|titolo=Tabulæ long. ac lat. stellarum fixarum, ex observatione Ulugh Beighi, Tamerlanis Magni nepotis, ... In calce libri accesserunt Mohammedis Tizini Tabulæ declinationum & rectarum ascensionum. Additur demum Elenchus nominum stellaru|anno=1665|url=https://archive.org/details/bub_gb_6EaIv_FppQkC/page/n261/mode/2up|pp=72-88|accesso=5 maggio 2024}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Rim Turkmani|lingua=en|titolo=Arabick Roots|anno=2011|url=https://www.muslimheritage.com/uploads/2011-06-08-Arabick-Roots.pdf|p=10|editore=[[Royal Society]]|accesso=5 maggio 2024}}</ref> Non abbiamo informazioni su come il ''Catalogo'' sia stato scritto.<ref name="Knobel"/>